La personalità e i meccanismi di difesa

La personalità e i meccanismi di difesa
La personalità e i meccanismi di difesa, prima parte: lo
sviluppo della personalità.
Che cosa è la personalità? Con questo termine si intende l'insieme e l'interazione dinamica di due
principali aspetti: il temperamento ed il carattere. Vediamo di chiarire sinteticamente questi due
aspetti. Il temperamento consiste nell'insieme di caratteristiche genetiche sia fisiche che psichiche
presenti fin dalla nascita. Non ereditiamo solamente il colore degli occhi, dei capelli o la statura,
bensì anche la predisposizione a certe malattie oppure a certi tratti psichici come l'emotività,
l'aggressività, etc…al temperamento appartengono tutti gli atti e modi di pensare istintivi, quelli che
fatichiamo a razionalizzare e controllare con la ragione, i gesti che non hanno un perché e per
questo sono spesso inconsapevoli.
Il temperamento la è base biopsichica di partenza che viene modellata attraverso l'interazione con le
varie situazioni di vita e con il contesto sociale, con quello che si chiama carattere. La personalità
dunque semplicemente è l'insieme dell'innato e l'acquisito con l'esperienza. Facciamo un esempio
pratico per capire: un bambino nasce con la predisposizione alla fragilità emotiva, ora tutto dipende
dal contesto in cui vivrà, esso potrà essere favorente o inibente verso tale caratteristica, che può
rimanere latente o manifestarsi con intensità variabile. Se questo bambino vivrà in un ambiente
tranquillo, rassicurante, contenitivo ed incoraggiante probabilmente questa fragilità sarà contenuta,
viceversa potrebbe diventare poco proficua e disturbare l'equilibrio. La personalità è l'insieme di
caratteristiche fisiche, psichiche e modalità di comportamento che, nella loro dinamica integrazione
costituiscono il nucleo caratteristico di un individuo, che rimane tale nella pluralità e nella
differenza delle situazioni ambientali in cui agisce e vive.
La scienza che maggiormente ha studiato la personalità è la psicologia dinamica, una branca della
psicologia che si occupa della delicata interazione tra i vari sistemi psichici. Le diverse teorie
psicodinamiche hanno dato un prezioso contributo agli studi sull'equilibrio della personalità,
mettendo in luce come tendenze opposte entrino in conflitto creando dei disturbi e dei malesseri
psichici e fisici.
Prima degli studi dello psicologo S. Freud, si pensava che il comportamento umano fosse cosciente
e razionale, tutto veniva spiegato con teorie concrete. Freud ha il merito di avere sconvolto questa
limitata concezione introducendo il concetto astratto di Inconscio, Preconcio e di Conscio. Egli ha
ideato una teoria del profondo, chiamata cosi poiché indaga e mette in luce tutti quegli aspetti di
una persona che non sono visibili esternamente. Freud va oltre all'involucro esterno per risalire a dei
meccanismi più profondi che in un certo senso si nascondono piuttosto bene. Freud ha paragonato la
personalità umana ad un iceberg in cui soltanto la parte superficiale è visibile all'esterno ed è
conscia e ciò che non si vede rimane inconscio inaccessibile, oscurato, come se giacesse in un
pozzo profondo.
Freud sostiene che, se la mente è metaforicamente paragonabile ad un iceberg, la parte del conscio
(la consapevolezza di sé la cui attività è sottoposta alla ragione) è la punta dell'iceberg: la maggior
parte della personalità e di tutta l'attività psichica si svolge "segretamente" in una zona non
facilmente accessibile, in maniera inconsapevole. Semplificando spesso crediamo di agire e pensare
in un determinato modo perché lo riteniamo necessario, logico e razionale quando in realtà i reali
motivi sono ben nascosti.
Accenniamo brevemente che, secondo la psicologia dinamica, lo studio della formazione della
personalità si articola principalmente su quattro presupposti:
Il sistema topografico di descrizione della psiche umana : secondo questa teoria si parla di
Conscio, Inconscio e Preconscio;
Il modello strutturale di descrizione della psiche umana: secondo questa teoria si parla di
Es, Io, Super-Io;
Tendenze libidiche e tendenze aggressive: secondo questa teoria si parla dell'energia
vitale, qualificandola in una energia positiva, produttiva e costruttiva e in una energia
distruttiva;
Fasi dello sviluppo psicosessuale: secondo questa teoria ogni essere umano percorre delle
fasi di crescita psicologica e sessuale, queste fasi sono la fase orale, fase anale, fase fallica,
fase edipica, fase di latenza e fase genitale;
Ogni individuo eleva delle difese verso aspetti di sé o del mondo circostante che sente come troppo
forti e disturbanti l'equilibrio,tali difese, sono come una specie di salvagente che salvaguarda la
persona permettendole di andare avanti senza essere scompensata, mantenendo un certo grado di
equilibrio socialmente accettabile ed adattivo.Attraverso le difese l'energia vitale viene convertita
in sintomi di diversa natura ( disturbi psicosomatici, nevrosi, psicosi, isteria, fobie, angosce, paure,
manie, reazioni incontrollate ed impulsive, ira, etc…). Freud elaborò la teoria della rimozione,
cioè quel processo che la coscienza mette in atto per allontanare "qualcosa" che sente di disturbo:
sentimenti, pensieri, ricordi ed emozioni che risultano indesiderati, perché contrastano con le norme
morali e sociali alle quali si è stati condizionati attraverso l'educazione o perché tali stati sono
sentiti come troppo forti per essere mantenuti nella coscienza. Questi contenuti inaccettabili
vengono respinti e rimossi dalla consapevolezza. Porto un esempio pratico e appositamente
semplificato per rendere chiaro il concetto: se un bambino vive uno stato di forte paura, potrebbe
decidere inconsciamente di seppellire questa paura nell'inconscio per non riviverla più, e di
sostituirla ad esempio con sintomi come potrebbero essere crisi di panico o disturbi psicosomatici.
Ciò che si vede all'esterno e che non si spiega è un sintomo psicosomatico, l'indagine del profondo
metterà in luce il reale motivo cioè un disagio traumatico vissuto nell'infanzia. L'inconscio è una
preziosa risorsa, aprire la sua porta e ascoltare cosa ci può comunicare, permette ad un individuo di
finalizzare in maniera proficua la propria conoscenza. L'inconscio è come una cantina, in cui
vengono riposte delle cose che sentiamo ingombranti, in esso sono collocate tutte le
rappresentazioni rimosse dalla coscienza, cioè tutte quelle esperienze che abbiamo sentito come
eccessivamente frustranti. Con questo processo l'accesso di questi dati alla consapevolezza viene
limitato, in modo da potere sopravvivere con un certo equilibrio. I contenuti psichici ingombranti e
dolorosi non scompaiono, essi continuano a vivere ed esistere, camuffati e travestiti da sintomi
psicologici e fisici o psicopatologie.
Noi siamo i nostri sintomi, essi ci comunicano qualcosa che andrebbe indagato con professionalità
e serietà. Spesso ad esempio diamo la colpa al mal di testa che ci perseguita quando ad una indagine
più profonda scopriamo che si tratta di rabbia accumulata e che non siamo in grado di manifestare
perché la sua espressione libera la abbiamo "chiusa in cantina" cioè nell'Inconscio. Il vissuto ci ha
insegnato magari che manifestare rabbia non va bene e quindi non ci si è dati il permesso di
esternare questo sentimento. Una certa educazione e le diverse situazioni di vita impongono alla
coscienza di non accettare alcune pulsioni naturali, stati d'animo o certi sentimenti di ostilità poiché
ritenuti inadeguati, poco proficui. Queste direttive e queste censure che arrivano dall'esterno
bloccano il fluire dell'energia psicofisica per cui la persona decide inconsapevolmente che la cosa
migliore è non provare determinati stati.
Con questo processo le pulsioni naturali cioè ciò che proviamo realmente e con forte intensità,
vengono rimosse per riaffiorare sotto altra veste, mascherate, non riconoscibili, il paziente è
inconsapevole del perché reale del sintomo. Il sintomo psichico o fisico è l'espressione inconscia di
parte dell'energia che è stata come inibita e bloccata nella sua libera espressione, perché la
coscienza non ha saputo tollerare un determinato stato psichico ( es: rabbia, paura, terrore, gioia,
spavento…). Quindi le varie esperienze di vita hanno portato a credere che fosse meglio rimuovere
taluni contenuti mentali, affettivi ed emotivi, sostituendoli con dei sintomi che manifestano dei
disagi.
Sintetizzando possiamo dire che per un bambino possono esserci avvenimenti e situazioni cosi
sentite forti e traumatiche , al punto da rappresentare una reale minaccia per il proprio equilibrio
psichico. Nella impossibilità di convivere e sostenere un carico psicologico sentito cosi pesante, il
bambino rimuove l'evento spostandolo nell'Inconscio. Questo evento insopportabile viene
collocato lontano ed in profondità, cosi il bambino si salvaguarda e mette al sicuro la propria
coscienza, l'evento viene cosi come dimenticato e la persona si illude di perderne la memoria.
L'inconscio rimane invece attivo e condiziona profondamente il comportamento di un individuo
influendo sul suo benessere psichico e fisico.
L'indagine psicodinamica della personalità si basa sull'idea che nel comportamento umano siano
presenti cause, motivazioni e dinamiche molto profonde. Facciamo una panoramica ora sulla teoria
psicodinamica della personalità indagando le principale teorie freudiane che restano al base di
partenza.