Il circuito proposto questo mese è il primo di una serie di

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Il circuito proposto questo mese è il primo di una serie di dispositivi studiati appositamente per lo
sperimentatore alle prime armi. Questi semplici progetti consentono al principiante di realizzare
un’apparecchiatura indispensabile per il proprio laboratorio e, nel contempo, di prendere confidenza
con i componenti elettronici di uso più comune e con le tecniche di montaggio. Ciò in attesa di
acquisire l’esperienza necessaria per intraprendere la realizzazione degli altri circuiti (sicuramente
più complessi) proposti ogni mese sulle pagine di Elettronica In.
In questa puntata ci occupiamo di un alimentatore dalla rete luce in grado di fornire una tensione
continua variabile tra 1,5 e 15 volt circa. Il trasformatore di alimentazione, come dice la parola
stessa, trasforma la tensione alternata di rete a 220 volt in una tensione alternata di circa 15 volt.
L’avvolgimento secondario (sul quale è presente la tensione di 15 volt) è collegato al ponte di diodi
PT1 al quale è affidato il compito di trasformare la tensione da alternata a unidirezionale. Tale
tensione non può essere utilizzata se prima non viene resa perfettamente continua; a ciò provvede il
condensatore elettrolitico di filtro C1. Il led LD1 segnala con la sua accensione la presenza della
tensione di rete.
A questo punto la tensione continua viene applicata all’ingresso di un circuito integrato regolatore a
tre piedini denominato LM317. Questo componente è in grado, praticamente da solo, di variare
l’ampiezza della tensione continua presente sulla sua uscita, quella denominata “OUT”. Per poter
funzionare correttamente il circuito necessita solamente di due resistenze e di un potenziometro
ruotando il quale è possibile stabilire il valore della tensione di uscita entro una gamma compresa
tra 1,5 e 15 volt circa. Completano il circuito altri due condensatori collegati in parallelo tra i
morsetti di uscita. Per realizzare questo semplice alimentatore è possibile fare ricorso ad una piastra
sperimentale ma, se il lavoro deve essere fatto a regola d’arte, è preferibile fare ricorso ad un
circuito stampato.
Se non avete ancora la capacità (o semplicemente la voglia) di approntare la basetta non
preoccupatevi: questo , come tutti gli altri mini-progetti della serie, è disponibile in scatola di
montaggio la quale, ovviamente, comprende la basetta già forata e serigrafata. Durante il montaggio
della piastra agite con la massima attenzione verificando, di volta in volta, il valore del componente,
l’esatta posizione e, nel caso di elementi polarizzati, anche l’orientamento. Per le saldature utilizzate
un saldatore di potenza compresa tra 20 e 40 watt. Completato il cablaggio della basetta non resta
che collegare il trasformatore di alimentazione (l’avvolgimento primario va connesso alla rete
mentre quello secondario va collegato al circuito).
In serie al cordone di rete collegate anche un portafusibili da pannello con un fusibile da 100 mA. Il
circuito non necessita di alcuna taratura. Dopo aver inserito la spina nella presa, controllate che il
led si accenda e collegate ai morsetti di uscita il tester (utilizzato come voltmetro con fondo scala di
50 Vcc). Regolando il potenziometro P1 lo strumento indicherà una tensione compresa tra 1,5 e 15
volt circa. Il circuito è in grado di erogare una corrente di 200-300 mA, più che sufficiente per
moltissime applicazioni. Al regolatore U1 va fissato un piccolo dissipatore di calore per evitare che,
specie con elevate correnti di uscita, l’integrato si surriscaldi.
Altro tipo di alimentatore variabile
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