(Data da definirsi)
Programma della serata:
Brani in acustico (due chitarre) dei seguenti autori:
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Beatles
Bryan Adams
Cat Stevens
Jackson Browne
John Denver
Elenco delle canzoni
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BEATLES (UK)
Get Back
Hey Jude
I Want to Hold Your Hand
BRYAN ADAMS (CAN)
A Little Love
Back to You
CAT STEVENS (UK)
Father And Son
Miles from nowhere
MoonShadow
Morning has broken
On the road to find out
Rubylove
Wild World
JACKSON BROWNE (USA)
It Is One
Running On Empty
Stay
Take This Rain
The Barricades Of Heaven
The Road
JOHN DENVER (USA)
Rocky Mountain High
Take Me Home, Country Roads
Wild Montana skies
1
Introduzione
Il motivo principale che mi ha spinto ad organizzare questa serata è legato principalmente
alla mia passione musicale per la chitarra acustica, strumento che suono da più di
trent’anni alternando periodi di maggiore impegno (verso i vent’anni suonavo nei locali
milanesi) a periodi di hobby domestico.
Sono sempre stato attirato dai cantautori ma ho sempre provato un coinvolgimento
particolare per quelli anglosassoni perché, a differenza degli italiani tipo Guccini o De
Gregori, presentano delle tecniche chitarristiche maggiormente articolate e sonorità più
accattivanti.
Questa sera presento una rassegna di diciotto brani di quattro diversi cantautori e tre degli
intramontabili Beatles: ogni brano verrà introdotto da una piccola presentazione che
spiegherà il significato del testo, questo perché non si tratta di un concerto ma di una
“Acoustic Session”, cioè un incontro per conoscere e capire meglio questi autori di lingua
inglese.
Grazie per l’attenzione
2
BEATLES (UK)
Senza dilungarmi troppo su chi sono stati i Beatles, che suppongo tutti conoscano (almeno
per sentito dire) e cosa hanno rappresentato per la musica pop introduco direttamente i
brani scelti per la serata:
I WANT TO HOLD YOUR HAND - 1963
("Voglio tenerti la mano")
E’ un brano scritto da Lennon e McCartney. Come alcuni altri singoli dei Beatles non è
stato "estratto" da nessun album allo scopo di promuoverlo, ma è un prodotto musicale
autonomo e per questo motivo è stato incluso, successivamente, in molte raccolte.
Nacque al pianoforte negli ultimi mesi del 1963, in uno scantinato di Wimpole Street di
proprietà di Jane Asher la fidanzata di McCartney; in quel periodo, Lennon e McCartney
erano infatti soliti trascorrervi del tempo tra un concerto e l'altro.
Brano disimpegnato parla delle prime emozioni adolescenziali dove è sufficiente prendere
la mano della persona amata per sentirsi felici e non riuscire a nasconderlo.
Ebbe un grandissimo successo tra i teenager dell’epoca.
Curiosità
• Questo singolo permise ai Beatles di penetrare nel mercato statunitense; in effetti, I
Want to Hold Your Hand fece definitivamente esplodere il fenomeno della
Beatlemania, e diede inizio alla cosiddetta "British Invasion" delle classifiche di
vendita americane.
• Fu il primo brano dei Beatles ad essere inciso con un registratore a 4 piste.
• In quel periodo, nonostante lo strepitoso successo, Lennon dava scarsissima
rilevanza al brano tanto che una volta, poco prima di esibirsi del vivo, chiese ad un
giornalista del Melody Maker di scrivergli il testo sul momento perché non se lo
ricordava.
HEY JUDE - 1968
(“Hey Jude”)
Hey Jude è una delle canzoni più famose dei Beatles.
Fu scritta da Paul McCartney, originariamente per l'album The Beatles, meglio conosciuto
come White Album, ma poi venduta come singolo nel 1968 e infine pubblicata sulla
raccolta Hey Jude. Nonostante la durata eccezionale per un singolo (7 minuti e 11 secondi)
rimase nelle classifiche britanniche e statunitensi per ben 19 settimane.
Intitolata originariamente Hey Jules, fu scritta da McCartney per confortare Julian, il figlio
di Lennon, nel momento del divorzio tra il padre e Cynthia Powell.
GET BACK (the way you once belong) - 1969
(“Ritorna” da dove sei venuto)
Get Back è una canzone scritta da John Lennon e da Paul McCartney pubblicata come
singolo l'11 aprile 1969 .
La canzone venne eseguita per la prima volta nello speciale concerto tenutosi sopra il tetto
della loro casa discografica, la Apple Records a Savile Row. 3 in Londra, e venne
successivamente incisa in un periodo di profondi dissidi tra i componenti della band.
E’ composta da due strofe, con un’introduzione musicale, e parecchi ritornelli. Il primo
verso racconta la storia di un uomo chiamato Jojo, che lasciò la sua casa in Tucson,
Arizona, per un po’ di “erba” Californiana, la seconda strofa parla di un personaggio dalla
sessualità ambigua, "Loretta Martin" che «thought she was a woman, but she was another
man» ("pensava di essere una donna, ma era un altro uomo").
In generale si tratta di un tipico esempio di canzone senza un preciso significato se non
quello di divertire il pubblico essendo molto orecchiabile e dal ritmo trascinante: tipico
della cultura hippie di quegli anni.
(contributo multimediale " concerto sul tetto della Apple”)
3
BRYAN ADAMS (CAN)
Bryan Adams è un cantautore, chitarrista e fotografo canadese. In pochi anni, tra gli anni
’80 e gli anni ’90, il rocker canadese ha conquistato il rispetto di milioni di appassionati,
trasformandosi da rocker di culto a eroe popolare in grado di riempire gli stadi in ogni
parte del mondo. Le canzoni di Bryan Adams sono state usate per le colonne sonore di
quarantadue film.
Biografia
Primogenito di Conrad e Jane Adams (ha un fratello di un anno più giovane di nome
Bruce), sin dall'infanzia comincia a viaggiare in giro per il mondo. Il padre è un
diplomatico e, a causa del suo lavoro, la famiglia è spesso costretta a trasferirsi da un posto
all'altro: Austria, Portogallo, Israele e molti altri luoghi.
L'amore per la musica comincia molto presto: a dieci anni compra la sua prima chitarra
insieme ad uno zio. In realtà, il suo desiderio era diventare un batterista, ma la batteria che
gli regalarono i suoi genitori era uno strumento da quattro soldi e si ruppe in un paio di
giorni. Nel 1973 Bryan torna in Canada, trasferendosi insieme alla sua famiglia nella città
di Vancouver, dove entra nel mondo avventuroso delle sei corde.
La prima impressione che si ha di Adams non è precisamente quella della superstar del
rock. Anche quando indossa gli abiti di scena, ha sempre l'aspetto del fan del rock della
porta accanto. Comunque, sotto la maglietta e i Levi's si nasconde un artista onesto
sopravvissuto all'era dei video, regalando i suoi brani ad un pubblico che ancora preferisce
la musica dal vivo alle solite coreografie o alla musica programmata al computer.
A Little Love - 1997
E’ una ballata dal ritmo orecchiabile che ci esorta a donare più amore al prossimo perché
“just a little love can change it all” (solo un po’ di amore può cambiare tutto).
E in tempi come i nostri direi che è un’esortazione più che valida.
Back to You - 1997
Il brano molto trascinante narra la storia di un uomo che attraverso vicissitudini
sentimentali e di salute (“I’ve been down, I’ve been beat...”) sta tentando di ricondursi
all’amore della sua vita che per lui è come una specie di stella polare: infatti il testo del
ritornello dice “Like a star that guides a ship across the ocean that's how your love will take
me home back to you” (Come la stella guida una nave attraverso l’oceano così il tuo amore
mi riporta a casa da te). Non è dato sapere come poi verrà accolto una volta giunto alla
porta della sua stella.
(contributo multimediale “Back to you – dal vivo")
4
CAT STEVENS (UK)
Yusuf Islam, nato Steven Demetre Georgiou e a lungo conosciuto con il suo nome d'arte
Cat Stevens (Londra, 21 luglio 1948), è un cantautore britannico.
Biografia
Figlio di padre greco-cipriota (Stavros Georgiou) e madre svedese (Ingrid Wickman), il
piccolo Steven cresce a Shaftesbury Avenue nel centralissimo quartiere di Soho a Londra, a
pochi passi da Piccadilly Circus e giusto sopra il ristorante di proprietà del padre, ove egli
viene inevitabilmente influenzato dalla musica popolare greca spesso diffusa all'interno del
locale.
Per un breve periodo della sua infanzia, Steven si sposta con la madre a Gävle in Svezia,
dove impara i primi rudimenti della pittura dallo zio Hugo, la qual cosa lascerà una
notevole influenza nella carriera artistica del futuro Cat Stevens, spesso autore delle stesse
copertine dei propri album più noti.
All'inizio della sua carriera musicale, Georgiou adotta il nome Cat Stevens dopo che
un'amica gli fa notare che i suoi sembrano gli occhi di un gatto. Siamo in pieno periodo
"Swingin' London", e Stevens incarna in pieno lo stereotipo del cantante pop commerciale
dell'epoca, un'immagine dalla quale egli si distanzierà notevolmente negli anni a seguire.
Dopo i primi due album Matthew and Son e New Masters, che ottengono un tiepido
successo soprattutto grazie a qualche singolo come I Love My Dog, Cat Stevens si ammala
gravemente di tubercolosi e passa un certo periodo in un sanatorio di Midhurst, nella
campagna inglese. È qui che il cantautore britannico comincia a riflettere sul proprio
futuro, sulla propria carriera (cambia casa discografica), sul proprio stile di vita, decidendo
di operare un drastico cambiamento anche a partire dall'immagine: capelli più lunghi,
barba e abiti più informali.
Il periodo lontano dalle scene lascia il segno e nel giro di due anni ('70 e '71) dà alle stampe
Mona Bone Jakon, Tea for the Tillerman (considerato da Rolling Stone uno dei più bei
album mai incisi) e Teaser and the Firecat, che contengono la maggior parte dei suoi brani
migliori e che lo faranno diventare famoso in tutto il mondo: Lady D'Arbanville, Wild
World, Father and Son, Morning Has Broken, Moonshadow, Peace Train tra le più celebri.
Da segnalare la presenza negli album su citati di artisti del calibro di Peter Gabriel (flauto
in Katmandu) e Rick Wakeman, all'epoca quasi sconosciuti ai più.
Lo stile musicale che ne esce fuori è quello che contraddistinguerà Cat Stevens per tutta la
sua carriera: chitarre acustiche in primo piano, sonorità delicate, richiami alla tradizione
greca, testi a metà strada tra la canzone d'amore ed il misticismo, il tutto condito dalla
calda vocalità dello stesso Stevens.
In questo periodo partecipa alla colonna sonora del film Harold e Maude, con brani già
editi e i due inediti Don't Be Shy e If You Want To Sing Out, Sing Out. Registra anche un
duetto con Elton John, Honey Man che però, per motivi legali non sarà mai pubblicato
ufficialmente fino al 2001, in un cofanetto riassuntivo della sua carriera, e circolerà per
anni solamente sotto forma di bootleg.
Gli album successivi Catch Bull at Four, Foreigner, Buddha and the Chocolate Box e
Numbers abbandonano in parte lo stile acustico per soluzioni sperimentali più elettriche,
decisivo è in tal senso l'ingresso nel gruppo di musicisti che accompagna Stevens del
tastierista Jean Roussell. Tra i brani di maggir successo di tali album vi sono Sitting, The
Hurt e Oh Very Young. Nel frattempo Cat intraprende una serie di tour attorno al mondo e
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arriverà a vendere oltre quaranta milioni di dischi. Il suo unico concerto in Italia fu a Roma
nel 1974.
Cat si trasferisce poi in Brasile per motivi di tasse, e comincia ad avvicinarsi a tematiche
prettamente religiose. Nel '76 suo fratello, di ritorno da un viaggio a Gerusalemme, gli
regala una copia del Corano: avvenimento che segnerà la vita del cantautore.
Stevens si converte all'Islam, adottando il nome Yusuf Islam, nel 1977, dopo aver rischiato
di morire annegato a Malibu, secondo un aneddoto dallo stesso Stevens citato più volte.
Incide ancora Isitzo e Back to Earth dopodiché si ritira completamente dalle scene e
diventa un membro eminente della comunità musulmana di Londra, aprendo anche una
scuola nel nord della capitale britannica, la Islamia Primary School.
Balza agli onori delle cronache nel 1989 quando apparentemente appoggia la fatwah
lanciata contro lo scrittore Salman Rushdie per i suoi I versi satanici: in realtà Yusuf Islam,
il quale si trovava al Kingston Polytechnic di Londra per un incontro con gli studenti, si era
limitato a spiegare il perché di quella condanna da parte del mondo musulmano senza mai
invocare direttamente alcuna sanzione, precisando successivamente che non avrebbe
appoggiato la richiesta dell'Ayatollah Khomeini in quanto lesiva della legislazione
britannica. Questa controversia comunque gli avrebbe causato l'ostracismo di gran parte
del mondo musicale per lungo tempo.
Nel 2004 Islam è di nuovo nell'occhio del ciclone quando gli viene negato l'ingresso negli
USA perché il suo nome è nella lista degli indesiderati dopo gli eventi dell'11 settembre
2001. Il cantautore si trovava su un volo Londra-Washington, quando all'improvviso
l'aeroplano viene dirottato in un altro aeroporto e Islam viene trattenuto e fatto tornare in
patria. Il caso fa mobilitare anche l'allora Ministro degli Esteri britannico Jack Straw in
difesa del cantante.
Yusuf Islam vive tuttora a Londra con sua moglie e i suoi cinque figli. Ha fondato
associazioni benefiche come Muslim Aid e Small Kindness per assistere le vittime della
carestia in Africa. Inoltre, il cantante ha donato parte delle royalties del suo Box Set
americano del 2001 al fondo per le vittime dell'11 settembre.
Da qualche anno a questa parte Islam è tornato a calcare le scene, collaborando di nuovo
con Peter Gabriel in occasione di un concerto in onore di Nelson Mandela a Johannesburg
nel 2003, duettando con Ronan Keating nella nuova versione di Father and Son (uno dei
suoi successi più noti), e progettando un vero e proprio ritorno sulle scene a livello
discografico.
Nel 2006 ha pubblicato l'album An Other Cup. Nel 2007 pubblica un dvd live (Yusuf's Cafè
Session), registrato durante un concerto tenuto al Porchester Hall di Londra, mentre nel
2009 esce il suo album Roadsinger: nel 2011 si esibirà in un tour europeo con questo suo
nuovo capolavoro.
Father And Son - 1970
E’ un popolare brano musicale scritto ed originariamente interpretato da Cat Stevens nel
suo album del 1970 Tea for the Tillerman.
La canzone è impostata come un dialogo fra un padre che non capisce il desiderio del figlio
di cominciare una nuova vita, ed il figlio che non riesce a spiegare il perché ma sa che deve
farlo. Per la parte del padre, Stevens canta con un tono più profondo, mentre usa un
registro più alto ed emotivamente più coinvolgente per "recitare" la parte del figlio. Cat
Stevens inizialmente scrisse il brano come parte di un progetto per un musical con l'attore
Nigel Hawthorn chiamato Revolussia, ed ambientato durante la rivoluzione russa. Nelle
intenzioni originale la canzone doveva parlare di un ragazzo che voleva unirsi ai moti
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rivoluzionari, nonostante il parere contrario del genitore. Il progetto per il musical non si
realizzò, ma "Father and Son" vide la luce lo stesso, in un contesto più generico, che
rifletteva non soltanto i conflitti generazionali dell'epoca di Cat Stevens, ma di qualunque
periodo.
Benché mai pubblicato come singolo, "Father and Son" ricevette una massiccia
programmazione radiofonica, e contribuì sostanzialmente a far conoscere il cantante. Nel
1970 il brano fu scelto come lato B del singolo Moon Shadow, edito dalla Island Records.
Miles from nowhere - 1970
Il brano, di chiara ispirazione religiosa, parla di un viaggio verso il nulla dove, Cat Stevens
ne è sicuro, ritroverà se stesso.
In questa nuova dimensione avrà da scalare montagne, attraversare valli crearsi nuove
regole personali e, addirittura, potrà fare a meno del proprio corpo.
Si tratta quindi di una trasposizione del paradiso in chiave umana.
Con questo brano Cat Stevens vuole esprimere quella sorta di malessere che tutti quelli che
vivono nelle odierne società occidentali, hanno provato. Cioè il fatto di sentirsi oppressi
dagli obblighi sociali che ci spingono al conformismo e limitano la nostra libertà di potersi
esprimere in maniera spontanea.
E’ ovviamente una sorta di utopia fantastica e grazie a Dio la gente non dà retta a simili
baggianate ! (...pausa di qualche secondo e poi mi metto a piangere !)
On the road to find out - 1970
Questo brano risente della cultura “on the road” del periodo che ha le sue radici nei
romanzi di Jack Kerouac, per quello che riguarda la vita in libertà, ed in Herman Hesse per
la componente spirituale. E’ un brano gradevolissimo che racconta le esperienze gioiose e
non di un adolescente (si suppone) che abbandona la casa nativa ed i suoi amici (“Well I
left my happy house to see what I could find out”) per scoprire il mondo esterno.
E dopo una serie di esperienze arriva a capire che la risposta ad ogni curiosità è riposta nel
profondo del nostro animo, cioè nelle regole di vita e nel pensiero religioso di ognuno di
noi.
Wild World - 1970
E’ una canzone scritta e registrata da Cat Stevens nel 1970
Anche questa, come le canzoni del precedente album Mona Bone Jakon, era stata ideata
durante il periodo di convalescenza seguito alla tubercolosi.
Mentre era in convalescenza, Cat Stevens aveva riempito il suo tempo scrivendo canzoni
diventando un autore assai prolifico. Poi, superata la malattia aveva deciso di cambiare
etichetta discografica dalla Records Dram alla Island di Paul Samwell-Smith (ex dei The
Yardbirds).
Il sodalizio con questo nuovo giovane produttore portò ai frutti migliori di quel periodo di
cui “Wild World” rappresenta uno degli apici. Diventata canzone di successo popolare sia
nel Regno Unito che negli USA, ottenne anche il riconoscimento dalla critica che trovò
questa canzone e l’intero album “Tea for the Tillerman” la migliore opera pop del 1970.
Curiosità
Cat Stevens aveva sviluppato una relazione con una giovane ragazza americana, Patti
D'Arbanville che ai tempi era una fotomodella ed i due fecero coppia fissa per un periodo
di due anni o giù di lì. Durante quel periodo, Cat Stevens scrisse diverse canzoni su di lei,
tra cui la hit "Wild World" (un’altra è “Lady d’Arbanville”).
La canzone è in forma di dialogo: il cantante si rivolge alla sua amante in partenza,
ispirandosi alla fine della loro storia d'amore.
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MoonShadow - 1971
E’ una canzone dall'album “Teaser & Firecat”, uscito nel 1971. E' anche il titolo del suo
prossimo musical annunciato pochi mesi fa.
Su come è nata questa canzone c’è questo aneddoto narrato dallo stesso Cat Stevens: "Ero
in vacanza in Spagna, ero un ragazzino dal West End (Londra) e non avevo mai avuto
modo di vedere la luna da sola nel buio, a Londra c'erano sempre i lampioni e le luci della
città. Dunque ero lì sul bordo del mare in una bella notte con la luna splendente, e
all'improvviso ho guardato giù e ho visto la mia ombra proiettata dalla luce della luna. Non
l'avevo mai vista prima: ho pensato che fosse una cosa meravigliosa e che meritasse una
canzone."
Curiosità
Un cortometraggio animato con la canzone era uscito nel 1977 come parte di una rassegna
di cortometraggi chiamata Fantastic Animation Film Festival.
L'animazione, interamente sviluppata su bozzetti di Cat Stevens, inizia con un fotogramma
di Teaser (il protagonista) e il suo animale domestico Firecat, raffigurato come appaiono
sulla copertina dell'album originale.
L'immagine prende vita, e nel corso dell'animazione, i due trovano la luna caduta per terra
come fosse un disco piatto e attraverso diverse peripezie riescono a rimetterla a posto nel
cielo.
Morning has broken - 1971
E’ un inno popolare cristiano pubblicato la prima volta nel 1931.
Il testo del brano è della scrittrice inglese Eleanor Farjeon ed è impostato su una melodia
tradizionale gaelico conosciuta come "Bunessan". Utilizzata spesso come colonna sonora
nei programmi televisivi per bambini raggiunse una popolarità internazionale quando nel
1971 Cat Stevens ne fece una sua versione per l'album "Teaser & Firecat".
Rubylove - 1971
Brano “etnico” in quanto contiene una strofa in greco, omaggio di Cat Stevens alle sue
origini. Il testo è molto semplice e ripetitivo e in questo richiama molto la musica greca
tradizionale. Nella registrazione originale, al posto di una delle due chitarre c’è un
bouzouki (strumento a corde tradizionale greco), che come sonorità richiama molto un
mandolino ma dal suono più corposo.
(contributo multimediale "Animazione di Teaser and the Firecat")
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JACKSON BROWNE
Jackson Browne - nome completo Clyde Jackson Browne - (Heidelberg, 9 ottobre 1948) è
un cantautore statunitense. Le sue canzoni introspettive e piene di riferimenti letterari
hanno fatto di lui uno dei più influenti esponenti della musica della West Coast degli anni
settanta. Brillante cantautore, chitarrista e pianista, negli anni è stato famoso anche per il
suo impegno civile ed ambientalista.
Gli esordi e gli anni '70
Nato in Germania ma cresciuto a Los Angeles, cominciò la carriera di autore verso la fine
degli anni sessanta scrivendo canzoni per diversi artisti della West Coast.
Grazie a questo si fece conoscere al pubblico del settore musicale. Subito inizia a fare
coppia con il chitarrista David Lindley, sua futura spalla per gli anni a venire.
Il suo debutto risale al 1972 con l'album omonimo. È tutt'altro che un disco acerbo in cui
vanta la collaborazione con alcuni esponenti della musica californiana (tra cui Clarence
White e David Crosby) e gli frutta già i primi successi di classifica (Doctor My Eyes e
Jamaica Say You Will). Successivamente parte per un tour con Joni Mitchell e gli Eagles.
Nel 1973 esce For Everyman, contenente la sua personale versione di Take It Easy brano
scritto per gli Eagles e da loro portato al successo, la sua versione di These Days (scritta per
Tim Rush nel 1968) e la piccola hit Redneck Friend. L'anno dopo pubblica Late for the Sky,
da molti critici ritenuto il suo lavoro migliore. Pieno di testi introversi, quasi indecifrabili,
frutterà i successi di Before the Deluge e Fountain of Sorrow. Dopo una lunga pausa, nel
1976 esce The Pretender, con liriche fortemente influenzate dal suicidio della moglie
Phillys.
Nel 1977 esce l'album dal vivo (ma contenente solo pezzi inediti, come Rosie e You love the
thunder) Running on Empty. Tratto dal suo tour americano, è il suo maggior successo
commerciale. La title-track dal sapore springsteeniano, una delle sue canzoni più note, è
un manifesto della generazione post-sessantotto che "corre in riserva". Famosa The road,
cover di una canzone scritta da Danny O' Keefe nel 1972 (contenuta nel suo album Breezy
stories) e particolarmente conosciuta in Italia nella traduzione effettuata da Lucio Dalla ed
incisa da Ron, Una città per cantare. Nel 1979 è co-fondatore del MUSE, il movimento
degli artisti uniti per l'energia pulita che in quell'anno organizza il grande concerto No
Nukes con partecipazioni di musicisti del calibro di Crosby, Stills, Nash and Young, Bruce
Springsteen e James Taylor.
Gli anni ottanta
Nel nuovo decennio l'artista vira verso produzioni più livellate, in linea con il periodo,
perdendo anche forza nei testi che talvolta cedono il passo ad una politicizzazione troppo
marcata oppure sono più frivoli. Questo nuovo corso è evidente con Hold Out del 1980, che
riesce nell'intento di raggiungere il primo posto nelle classifiche. Il singolo Disco
Apocalypse (scritto nel 1976) è la dimostrazione abbastanza eloquente di questa svolta,
nonostante nel disco si possano ancora ritrovare canzoni significative come Hold On Hold
Out.
Nel tour del 1981 continua a portare avanti le sue idee pacifiste e antinucleari, tanto che nel
1982 viene arrestato in California mentre manifestava davanti ad una centrale nucleare.
Browne ritorna in classifica nel 1982 con il brano disimpegnato Somebody's Baby tratto
dalla colonna sonora del film Fast Times at Ridgemont High (Fuori di testa). Nel 1983 esce
Lawyers in Love, con sonorità sempre pop e qualche ritorno al folk rock tradizionale, il
brano omonimo è una nuova hit. Nel 1985 duetta con il sassofonista Clarence Clemons (sax
tenore della E Street Band) con il singolo You're a Friend Of Mine.
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Tra il 1984 e 1985 viene coinvolto da Little Steven nel progetto pacifista di Sun City,
effettuando alcune visite in Nicaragua. Dopo una pausa esce, nel 1986, Lives in the
Balance, caratterizzato da forti accuse al reaganismo, testi polemici e appassionati e la
novità di sonorità esotiche grazie alla collaborazione con un gruppo di artisti sudamericani
in alcune canzoni (Lawless Avenue e Lives in the Balance). Alla fine del decennio esce
World in Motion, solitamente considerato minore nella sua discografia, in cui è presente la
cover di Little Steven I Am a Patriot, Browne prosegue con gli argomenti politici e le
esperienze personali.
Dagli anni novanta ad oggi
Negli ultimi anni Browne dirada le sue uscite discografiche ma ritrova una verve che
ricorda, almeno in parte, le composizioni del suo periodo migliore. Nel 1993 infatti, con
I'm Alive, si fa nuovamente apprezzare dalla critica, grazie soprattutto a pezzi come la titletrack e Sky of Blue and Black. L'album, con tratti malinconici, è frutto di quattro anni di
lavoro e ispirato dalla fine del suo rapporto sentimentale con l'attrice Daryl Hannah.
Tre anni dopo esce Looking East, meno riuscito del precedente ma comunque
apprezzabile, in cui spicca il brano The Barricades of Heaven. Per celebrare i 25 anni di
carriera, nel 1997, esce la sua prima antologia The Next Voice You Hear: The Best of
Jackson Browne, contenente due brani inediti (The Rebel Jesus e The Next Voice You
Hear). L'ultimo album in studio fino ad ora, l'atteso e purtroppo deludente (nonostante
l'impegno civile e politico che trapela) The Naked Ride Home esce nel 2002. Due anni
dopo viene pubblicata una nuova compilation in due dischi The Very Best of Jackson
Browne. Nel febbraio del 2004 Bruce Springsteen lo introduce nella Rock’n’roll Hall of
Fame con il seguente discorso: "our job here on earth, the way we regain our divinity, our
sacredness …. is by reconstructing love and creating love out of the broken pieces that
we’ve been given" - (il nostro lavoro in questo mondo, il modo in cui riconquistiamo la
nostra divinità, la nostra sacralità ... è quello di ricostruire l'amore creandolo dai pezzi rotti
che ci sono stati donati).
Nel 2005 è uscito il suo primo disco dal vivo vero e proprio in oltre trent'anni di carriera,
Solo Acoustic, Vol. 1, che si preannuncia come avvio di una serie di pubblicazioni dal vivo.
L'ultimo album uscito è Time the Conqueror.
Running On Empty - 1977
E’ la title track del suo album dal vivo "Running on Empty", registrato dal vivo in un
concerto al Merriweather Post Pavillion di Columbia, Maryland, il 27 agosto 1977.
L'obbiettivo della canzone è quello di descrivere i rigori della vita giorno per giorno di un
musicista sulla strada e della sua band e trasmettere al pubblico un punto di vista diverso
di quello normale che si ha per le rock-star.
E'un brano trascinante sia per la ritmica che per il testo e per questo è stato scelto da
Jackson per iniziare i suoi concerti durante tutti gli anni '70.
Stay - 1977
E’ un brano semplice ma efficace, ripreso da una famosa cover degli anni sessanta eseguita
dai The Hollies (inciso in italiano nel 1966 dall'Equipe 84).
Diventerà un classico delle chiusure dei concerti di J.B. im particolare il falsetto di David
Lindley nel finale del pezzo attirerà sempre un’onda di simpatia per la band che si congeda
dal suo pubblico.
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The Road – 1977
The Road è una canzone scritta, sia per il testo che per la musica, dal cantautore
statunitense Danny O' Keefe, e da lui incisa nel 1972.
Nel 1977 la canzone venne ripresa da J.B., che la incluse nel suo album più conosciuto,
Running On Empty.
Il testo del brano racconta la vita di un musicista durante una tournée, raccontando gli
incontri con le persone, gli spettacoli effettuati, le nuove canzoni composte.
Musicalmente si tratta di una canzone acustica, basata su un accompagnamento finger
picking eseguito con la chitarra.
Take This Rain - 1993
E’ un brano sentimentale dedicato alla fine del rapporto di J.B. con l'attrice Daryl Hannah.
Molto intenso come atmosfera e dalle parole ispirate:
You're going to hear my voice in the morning calling your name
And know my love and my desperation are one in the same
And where our footprints used to be there'll be nothing but the sea
And the tide and the wind and the open sky and the unbroken horizon
(traduzione)
Stai per sentire la mia voce nel mattino che chiama il tuo nome
E stai per capire che il mio amore e la mia disperazione sono una cosa sola
E dove le nostre impronte normalmente stavano sulla sabbia ora non c’è più niente
se non il mare,
la marea, il vento e il cielo aperto e l’orizzonte ininterrotto.
It Is One - 1996
Il brano inserito nel CD “Looking East” del 1996 rappresenta, con un testo molto naïf, la
visione degli ambientalisti americani, di cui Jackson Browne è un importante attivista,
rispetto a come ci si deve porre nei confronti del nostro pianeta.
Infatti nella canzone si dice che al di là del paese di provenienza, al di là della razza, al di là
delle ideologie il nostro pianeta è UNO per tutti ed abbiamo il compito di volergli bene.
In senso lato è un invito a mantenere la pace e la cooperazione tra i popoli della Terra.
Una posizione che fa discutere ma affascina per la sua prospettiva di pace globale.
The Barricades Of Heaven – 1996
In questo brano J.B. si autocelebra ricordando i più di trent’anni di carriera musicale a
partire dai locali notturni (the Paradox, the Bear, the Rouge et Noir) ed esortandosi a
continuare a restare sulle “barricate del cielo” da dove si sente di provenire.
(contributo multimediale "Tour Photo Album1" da DVD originale)
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JOHN DENVER (USA)
John Denver, pseudonimo di Henry John Deutschendorf Jr. (Roswell, 31 dicembre 1943 –
Monterey, 12 ottobre 1997), è stato un cantautore e musicista statunitense del genere folk
rock. Tra i più noti artisti degli anni settanta, nel corso della sua carriera ha registrato e
realizzato duecentottantanove canzoni, delle quali centoquaranta scritte da lui stesso.
Anni giovanili
Suo padre, Henry Deutschendorf, Sr., era un ufficiale dell'aeronautica americana ed
istruttore di volo di origine tedesca. Durante la sua infanzia si spostò spesso negli Stati
Uniti, dal Sud-Ovest al Sud.
Da adolescente, ricevette da sua nonna una chitarra acustica Gibson 1910[1], e dimostrò
presto la sua abilità cominciando a suonare nei club quando frequentava il college. In
seguito adottò il cognome "Denver" in omaggio alla sua città preferita.
Uscito dalla Texas Tech University nel 1964, si spostò a Los Angeles in California e si unì al
Chad Mitchell Trio, un gruppo folk music. Lasciò il gruppo, allora conosciuto come Denver,
Boise e Johnson, nel 1969 per perseguire la carriera da solista, e realizzò il suo primo LP,
Rhymes and Reasons.
L'album non ebbe particolare successo, ma conteneva "Leaving, On A Jet Plane", che
divenne un numero 1 portato al successo da Peter, Paul and Mary due anni dopo. Registrò
altri due album nel 1970: "Whose Garden Was This?" e "Take Me to Tomorrow".
Il successo
Nel 1971 l'album Poems, Prayers and Promises ne decretò il successo su scala nazionale.
L'album conteneva infatti la canzone Take Me Home, Country Roads, che ascese al
secondo posto nella Billboard charts. Il successo venne confermato dall'album successivo,
Rocky Mountain High. Per tutti gli anni settanta Denver sfornò una serie di album
fortunatissimi, conditi da una serie di partecipazioni televisive (registrò addirittura un
album insieme ai Muppets). Nel 1977 lo stato del Colorado lo insignì anche del titolo di
poeta laureato. Negli anni ottanta e novanta, pur senza raggiungere le vendite del decennio
precedente, la popolarità di Denver rimase molto alta in tutti gli Stati Uniti. Parallelamente
alla carriera musicale, Denver portò avanti una serie di campagne ambientaliste e
umanitarie.
La scomparsa
Accanto alla musica, John Denver coltivava una grande passione per il volo. Pilota esperto,
possedeva vari aerei. Il 12 ottobre 1997 precipitò mentre era ai comandi del suo Rutan
Long-EZ.
Esistono molte versioni riguardanti la dinamica dell'incidente, ma nessuna di esse è mai
stata confermata.
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Take Me Home, Country Roads - 1971
Scritta da John Denver, Bill Danoff e Taffy Nivert fu inizialmente registrata da John
Denver e successivamente pubblicata nel suo quarto album Poems, Prayers and Promises
nel 1971.
La canzone parla delle strade di campagna del West Virginia e dei paesaggi che le
circondano e della nostalgia del narratore che vorrebbe rivederle e tornare nella sua casa.
In senso lato rappresenta una fuga dalle caotiche città degli USA a favore della pace e della
tranquillità delle campagne, un sentimento molto condiviso negli anni ’70, in particolar
modo dai movimenti ambientalisti e hippie.
Curiosità
Take Me Home, Country Roads è la canzone ufficiale della West Virginia University e viene
suonata in ogni pre-partita di football dal 1972. Viene inoltre suonata praticamente ad ogni
evento di atletica e durante molte altre occasioni, come le vittorie interne della squadre di
football o di basket. Spesso il pubblico stesso viene invitato a cantare insieme alle squadre.
Alcuni paesaggi citati nella canzone, come il fiume Shenandoah e le Blue Ridge Mountains,
sono solo marginalmente associati al West Virginia, mentre sono più legati allo stato
adiacente della Virginia. Infatti il fiume passa attraverso il margine esterno della Eastern
Panhandle in West Virginia e, allo stesso modo, la maggior parte della catena montuosa
Blue Ridge giace al di fuori dello stato.
Da quanto ammesso dalla stessa Nivert, la strada che ha ispirato la canzone non è per
niente nella Virginia Occidentale. Infatti si trova vicino a Washington, nella contea di
Montgomery, Maryland. Questa strada è la Clopper Road ed esiste tuttora, anche se il
paesaggio è cambiato drasticamente da quello bucolico descritto dalla canzone.
Rocky Mountain High - 1972
E’ un classico esempio di canzone country dai contenuti vagamente ambientalisti e piena di
buoni sentimenti. Racconta di un ragazzo che, all’età di ventisette anni decide di migrare
nel Colorado, più precisamente nelle Rocky Mountain, per ricominciare la propria vita e
dimenticare la precedente (si suppone fosse in una grande città).
Wild Montana skies - 1983
Il brano narra l’epopea di un ragazzo rimasto orfano in tenera età allevato da suo fratello in
campagna che poi, crescendo, ritorna in città e di cui poi si perdono le tracce e rimane solo
il ricordo di un uomo sensibile al fascino della campagna.
Vagamente ispirato ad Heidi questa canzone colpisce per la melodia trascinante, specie nel
ritornello, e per la perfetta sonorità del duetto John Denver- Emmylou Harris.
(contributo multimediale "12 days of Christmas - Muppets & John Denver "
“John Denver and The Muppets on Rocky Mountain Holiday - Durango
Mountain Cabbalero”)
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