LA PROGRAMMAZIONE TERRITORIALE: il sistema delle intese
Come previsto dal comma 2, dell’art. 1 del D. Lgs. 77/2005, i percorsi di alternanza sono
progettati, realizzati e valutati dalle istituzioni scolastiche sulla base di convenzioni con le
imprese e/o con associazione di rappresentanza delle stesse, camere di commercio, altri
organismi pubblici e privati. Per favorire lo sviluppo di tali collaborazioni operative a livello
locale, il MIUR ha sviluppato una rete di intese-quadro di tipo generale con associazioni di
livello nazionale, rappresentative delle imprese e del mondo camerale.
A loro volta gli USR dislocati nelle diverse Regioni hanno articolato la rete di intese nazionali
attraverso la stipula di protocolli, accordi, convenzioni con associazioni o comunque soggetti di
rappresentanza a livello regionale del mondo imprenditoriale e camerale e talvolta anche con
associazione di rappresentanza dei lavoratori. Tali intese costituiscono quindi l’ulteriore cornice
all’interno della quale poi vengono definite dalle diverse istituzioni scolastiche le specifiche
convenzioni per la realizzazione dei singoli progetti/percorsi di alternanza con il mondo
imprenditoriale: singole imprese, ma anche camere di commercio provinciali.
Questa rete di accordi articolata dal livello nazionale a quello regionale a quello locale
costituisce quindi l’”infrastruttura” della programmazione sul territorio dell’alternanza scuolalavoro.
In tale rete, a livello regionale/locale è talora coinvolto anche il governo locale, ovvero
l’amministrazione regionale (e quella provinciale, laddove è stato operato il decentramento
amministrativo delle funzioni amministrative dalla Regione alle province), generalmente
attraverso l’assessorato che si occupa di formazione professionale, coerentemente con l’assetto
delle competenze istituzionali previsto dalla Costituzione, che assegna alla Regioni/Province
autonome di Trento e di Bolzano la responsabilità della programmazione dell’offerta formativa.
A latere di tale sistema di intese con i principali attori dell’alternanza, esistono anche
collaborazioni per il supporto tecnico, scientifico e di ricerca ai progetti di alternanza,
finalizzate a mettere a disposizione dei soggetti attuatori, servizi di assistenza tecnica, indagini
e analisi sull’andamento e sugli esiti degli interventi.
La struttura ed i contenuti delle intese con i soggetti coinvolti nella programmazione e
realizzazione dei progetti a livello regionale appare abbastanza omogenea, spesso ispirata
all’omologa intesa siglata a livello nazionale, varia tuttavia il dettaglio di definizione dei singoli
aspetti dell’intesa, che in taluni casi contiene anche l’individuazione delle singole istituzioni
scolastiche coinvolte nella realizzazione di percorsi di alternanza scuola-lavoro. Del resto, tali
intese, pur collocandosi spesso in un solco di collaborazioni sviluppatesi negli anni precedenti la
riforma rispetto alle quali rappresentano un elemento di continuità, si sono sviluppate a partire
dal 2003 soprattutto per avviare l’attuazione di quanto previsto dai provvedimenti di riforma,
attraverso interventi/progetti definiti che in molti casi non costituiscono ancora il sistema a
regime. Di qui la necessità di accordi che dettaglino i confini dell’intervento, rispetto ai soggetti
coinvolti ed alle risorse impegnate.
Solo in alcuni casi, tuttavia, la denominazione del tipo di intesa rispecchia il livello di dettaglio
dei contenuti: termini come “accordo-quadro”, “protocollo d’intesa”, “convenzione”,
“convenzione operativa” sono utilizzati con accezioni diverse nei diversi contesti; il numero
maggiore delle intese siglate dagli USR utilizza la denominazione “protocollo d’intesa” (che è
poi quella delle intese sancite a livello nazionale dal MIUR).
Talvolta, l’intesa richiama in premessa altre intese stipulate e/o esistenti o altri documenti
programmatici condivisi con tutti o con alcuni dei partner coinvolti (ciò avviene soprattutto,
nelle intese con altri soggetti istituzionali, quali ad esempio, le amministrazioni
regionali/provinciali).
La finalità, l’obiettivo generale di tale intese è la promozione dell’alternanza quale “modalità
formativa” che si basa su una metodologia formativa didattica innovativa e costituisce
un’alternativa ai percorsi tradizionali di istruzione e formazione per lo sviluppo delle
conoscenze e delle capacità dei giovani. In particolare, si sottolinea come questa modalità
consente di rispondere a fabbisogni e stili cognitivi diversi, ma senza costituire un canale
residuale rispetto ai percorsi tradizionali di acquisizione delle competenze. In un numero
consistente delle intese siglate dagli USR viene espressamente richiamata la metodologia
dell’Impresa Formativa Simulata (…IFS…) quale formula che coniuga le specificità della
modalità dell’alternanza con l’utilizzo delle nuove tecnologie.
In molte regioni, l’USR ha stipulato intese con l’Unioncamere regionale o gruppi di Camere di
Commercio provinciali; il sistema camerale infatti è particolarmente impegnato nella creazione
di servizi per la realizzazione di tirocini formativi e l’alternanza, oltre a specifiche linee di
intervento in materia di rilevazione dei fabbisogni delle imprese (Excelsior) e di sistema
informativi per l’incontro tra domanda ed offerta di lavoro (“Borsino telematico”) ...POLARIS…
Inoltre, Unioncamere, a seguito del protocollo stipulato con il MIUR ha destinato specifiche
risorse finanziarie alla promozione di sperimentazioni attuative di quanto previsto dalla Legge
53/2003 in materia di alternanza (art. 4).
In tali intese, generalmente la parte camerale ha compiti di:
ricerca delle aziende per la realizzazione dei percorsi;
gestione banche dati (…POLARIS…) inerenti i percorsi di alternanza (dati relativi alle
aziende coinvolte ed alle istituzioni scolastiche titolari dei percorsi, dati relativi ai
singoli studenti coinvolti, ai docenti ed ai tutor),
interventi di preparazione degli studenti all’ingresso in azienda;
formazione operatori: spesso si tratta di formazione congiunta di tutor aziendali e tutor
scolastici, formazione dei docenti;
servizi di assistenza alle aziende coinvolte (anche per quanto concerne gli aspetti
amministrativi della partecipazione delle stesse ai progetti di alternanza).
Oltre, ovviamente, a collaborare con modalità varie alla progettazione, realizzazione,
monitoraggio e valutazione dei progetti/percorsi.
Un altro partner ricorrente nelle intese stipulate a livello regionale sono le associazioni
datoriali, in primis Confindustria (il cui impegno e contributo in generale nell’ambito del
complessivo processo di riforma del sistema educativo italiano tocca aspetti diversi connessi al
raccordo tra scuola e lavoro ed al rafforzamento della qualità del sistema di istruzione e
formazione – come appare evidente dalla “consistenza dei contenuti del protocollo siglato con
MIUR). Il ruolo caratterizzante di questa tipologia di partner, oltre alla collaborazione alla
progettazione, realizzazione e valutazione degli interventi, può riguardare
l’individuazione di “figure professionali” e relativi competenze da formare con percorsi di
alternanza (laddove l’attuazione dell’alternanza viene finalizzata in particolare allo
sviluppo di professionalità specifiche in determinati settori produttivi e di servizi);
la ricerca/raccolta delle disponibilità delle aziende;
individuazione dei tutor aziendali
promozione/diffusione delle opportunità che la modalità dell’alternanza fornisce per il
raccordo tra scuola e impresa, ma anche degli specifici contenuti delle intese stipulate a
livello regionale.
In alcuni specifici contesti, l’USR ha concluso intese con singole aziende particolarmente
importanti nel sistema produttivo e dei servizi locale e, quindi, per l’occupazione. In tali casi,
l’intesa riguarda lo specifico settore produttivo in cui l’azienda opera.
L’individuazione di uno o più settori economico-produttivi rispetto ai quali finalizzare la
formazione di professionalità mediante percorsi di alternanza ricorre anche in alcune delle
intese siglate da USR a livello regionale, con i soggetti di rappresentanza del mondo
imprenditoriale e camerale; talvolta essa si richiama a scelte e strategie di sviluppo più
complessive perseguite dal governo locale e dagli attori del sistema produttivo e dei servizi.
In alcune di tali intese è infatti, direttamente coinvolta l’amministrazione regionale, in quanto
titolare della funzione di programmazione dell’offerta formativa ma anche della definizione
delle politiche di sviluppo economico-produttivo e di quelle del lavoro. In tal senso il partner
Regione svolge un ruolo di coordinamento e raccordo delle iniziative di alternanza nell’ambito
dell’offerta formativa regionale, ma anche talvolta di individuazione delle priorità settoriale
verso le quali orientare la progettazione e realizzazione di tali interventi, anche sulla base della
programmazione economica regionale.
Oltre ad individuare i diversi compiti dei partner coinvolti (spesso anche attraverso prospetti di
sintesi per azioni/fasi allegati all’intesa) e, talvolta, le rispettive risorse finanziarie da essi
messi a disposizioni, le intese siglate dagli USR a livello regionale contengono anche
elementi/requisiti concernenti

la struttura dei percorsi di alternanza e

la gestione degli stessi da parte dei soggetti attuatori
Per quanto concerne la struttura dei percorsi,

relativamente alla durata vengono generalmente previsti percorsi triennali dal 2° al 4°
anno e/o dal 3° al 5° anno degli istituti superiori,

i percorsi sono:
 § articolati in formazione teorica e formazione pratica variamente “dosate” nel
corso degli anni, in coerenza con gli obiettivi formativi costitutivi del curriculum
formativo del percorso di studi, secondo un principio di progressivo rafforzamento
dell’apprendimento in situazione lavorativa
 § progettati e realizzati per unità formative autoconsistenti ciascuna delle quali
permetta di raggiungere risultati di apprendimento valutabili e certificabili, anche in
funzione di un loro riconoscimento in qualità di crediti per l’ingresso/il rientro in
percorsi diversi; in alcune delle intese siglate si prevede uno specifico impegno delle
parti nella definizione congiunta e nella sperimentazione di dispositivi di
certificazione delle competenze, in attesa della definizione di un compiuto quadro
nazionale di standard per la descrizione ed il riconoscimento delle stesse;
 § realizzati garantendo la massima flessibilità e rispondenza alle specifiche
esigenze di apprendimento dello studente

inoltre, in ingresso ai percorsi deve essere garantito il riconoscimento di crediti acquisiti
dagli studenti in percorsi precedenti;

devono essere garantite le necessarie misure di accompagnamento (informazione,
orientamento in ingresso e in uscita etc.) in tutte le fasi del percorso, anche quelle
specificatamente rivolte a studenti diversamente abili;

talvolta l’intesa fa cenno alla funzione di valutazione dell’apprendimento conseguito che
compete al consiglio di classe, e alle caratteristiche fondamentali ed alle funzioni del
tutor.
Per quanto attiene alla gestione dei percorsi, la maggior parte delle intese individua
esplicitamente le istituzioni scolastiche quali soggetti titolari dei percorsi, e la “convenzione”
quale strumento operativo per la formalizzazione del rapporto tra la singola istituzione
scolastica e la/le imprese (o associazioni imprenditoriali, o camere di commercio) coinvolte
nella realizzazione del percorso.
Alcune delle intese, inoltre, esplicitano anche le principali “regole” di gestione, anche
finanziaria, dei progetti; talvolta vengono definiti ed allegati alcuni strumenti di gestione
operativa (prospetto per la definizione del budget di progetto per azioni/fasi, riparto delle
risorse finanziarie tra le istituzioni scolastiche)
Infine quasi tutte le intese siglate prevedono la costituzione di uno o più organismi paritetico
(Comitato, Commissione) con funzioni di indirizzo e/o di valutazione dell’andamento dell’intesa
e specificatamente della realizzazione dei percorsi, esplicitandone la composizione.