10/03/2013 I Disturbi Specifici di Apprendimento DSA nella Scuola Secondaria Viadana 13 Marzo 2013 Log. Marzia Lorenzini Il 5% della popolazione scolastica (1 alunno su 20) è DISLESSICO: 1,41 nei licei, 7,19 nei tecnici, 10,59 nei professionali (dati Univ.Fi) 1 10/03/2013 I DSA NELLA SCUOLA SECONDARIA. SI RILEVANO DUE NECESSITÀ FONDAMENTALI: FONDAMENTALI 1. Necessità di individuare i casi DSA non ancora diagnosticati 2. Intervenire in maniera adeguata nei casi DSA riconosciuti. Classificazione dei DSA nell’ICD 10 La classificazione internazionale dell’Organizzazione Mondiale La classificazione internazionale dell Organizzazione Mondiale della Sanità registra i Disturbi Specifici di Apprendimento nell’asse F.81 2 10/03/2013 Disturbi Specifici di Apprendimento LETTURA DISLESSIA SCRITTURA • DISGRAFIA • DISORTOGRAFIA CALCOLO • DISCALCULIA I FATTORI DI ESCLUSIONE Il problema non è dovuto ad altre cause, che vanno pertanto escluse: p DEFICIT INTELLETTIVO DANNI NEUROLOGICI DEFICIT SENSORIALI DISTURBI EMOTIVI DISTURBI EMOTIVI INADEGUATA ISTRUZIONE INADEGUATE CONDIZIONI SOCIO‐ CULTURALI 6 3 10/03/2013 IL CRITERIO DELLA DISCREPANZA Ritardo mentale DSA 4% INTELLIGENZA Patologia APPRENDIMENTI deficitaria Int. normale Media 70 100 130 normale 7 Natura della Dislessia Evolutiva Riguardo alla sua natura vi è una certa varietà interpretativa e teorica: a) E’ un disturbo ad alta componente linguistica. Le disabilità nella processazione fonologica del linguaggio potrebbero essere alla base del disturbo della lettura (Stella, et al. 1996). b) E’ un disturbo ad alta componente visiva. All’origine del disturbo di lettura viene postulato un deficit visivo nell’elaborazione di p stringhe di simboli. Il disturbo è generato dall’affollamento e dalla numerosità degli elementi che costituiscono lo stimolo. C) E’ un deficit di automatizzazione (Nicolson & Fawcett, 1993). dott.ssa Barbara Arfé 4 10/03/2013 Ipotesi fonologica L'incapacità di compiere correttamente un'analisi fonologica: • di associare fonema‐grafema, • di analisi delle componenti fonologiche della lingua (fonemi fonologiche della lingua (fonemi, sillabe), segmentazione. Ipotesi “visiva” Zoccolotti, Judica, De Luca, Spinelli (2002) 5 10/03/2013 DIFFICOLTA’ DI AUTOMATIZZAZIONE •Capacità di attenzione breve. •Stancabilità. •Distraibilità •Memorizzazione non perfetta di termini difficili,di numeri, dei giorni della settimana •Lentezza complessiva 11 Secdno una riccrea dlel’Unvrsetiià di Carbmdgie l’oidrne dlele lertete all’iternno di una praloa non ha imprtzaona a ptato che la pimra e Lapido munato bacuto l’ulimta saino nllea gusita miotra notole ecchiu psoizoine. Anhce se le ltteere i i h l l lapiro quodre amizio snoo msese a csao una peonrsa gamapi può leggere l’inetra fasre sneza poblremi. Ciò è dovuto al ftato che il nstoro celverlo non lgege LETTURA FONOLOGICA ongi sigonla leterta ma tiene in ongi sigonla leterta ma tiene in cosinaderzione la prolaa nel suo inesime. LETTURA LESSICALE Icnrebidile he? I PROCESSI DI LETTURA 6 10/03/2013 G. Stella G. Stella 7 10/03/2013 DECODIFICARE Leggere e dover fare continue traduzioni prodaqi nlente risute r pivvicile gere puetse qoce rige. Palcuno siaddelerà algi erori pi standa. Evettinfanemete appiano sotsiito duaicele tera, noeso palcosa, agiutno g atlro e suvo p palche p palaro. Inraltà tsate drofando artivicialnete quelo ce aqituanlente drovano i ragazi qislesici nl lerege 15 QUALI PARAMETRI DEFICITARI? • Velocità • Correttezza Correttezza CHE COSA HA RESO POSSIBILE LA LETTURA? • L’anticipazione del significato e la conoscenza della lingua d ll li QUANTO SIAMO DISPOSTI A LEGGERE IN QUESTE CONDIZIONI? 16 8 10/03/2013 CITTA DA SALVARE Quando parliamo di città siamo abituati a considerare solo alcuni centri particolarmente importanti: Roma, Firenze, Venezia... Eppure, basta viaggiare un attimo fuori dalle grandi arterie autostradali per accorgersi che quasi ogni borgo rappresenta un centro storico di inestimabile valore, di cui è necessario tutelare l'integrità con un adeguato intervento di difesa e di conservazione. i Dunque, il centro storico è la componente essenziale di centinaia di paesi, e questo è un fatto assodato; si trascura invece l'importanza della zona che ha dato vita al paese: non ci si rende conto che attorno al centro si allarga un territorio nel quale per secoli l'unica attività produttiva è stata l'agricoltura. Andando in giro per i paesi, ci accorgeremo che, dove la società contadina ha cominciato a dissolversi, dove i contadini lasciano la campagna per inurbarsi nelle grandi città, si assiste ad una degradazione spontanea del territorio e ad una interruzione del rapporto tra campagna e paese: con ll'abbandono abbandono della agricoltura i centri storici perdono prima il loro contenuto economico, e successivamente decade anche il loro patrimonio architettonico. Un progetto urbanistico che voglia tener conto di questi fatti, non può prevedere semplicemente il restauro di alloggi o la conservazione di strutture edilizie originarie: agendo in questo modo si rischierebbe facilmente di trasformare i centri storici in musei per pochi ricchi. Per difendere la «vita» dei centri storici è necessario introdurre nei paesi quelle attività economiche orientate a ristabilire un rapporto di equilibrio tra 17 città e campagna. Evoluzione della velocità di lettura di un brano in bambini che leggono normalmente e in bambini con dislessia 18 9 10/03/2013 Per poter Per poter studiare con successo testi di un certo livello (Scuola con successo testi di un certo livello (Scuola Secondaria I e II grado) è necessaria una velocità di lettura di almeno 3 ‐ 3,5 sillabe al secondo (la media di lettura di un bambino normolettore al termine della Primaria è di circa 3.7 sillabe al secondo) 10 10/03/2013 il testo della scuola secondaria è complesso, sia dal punto di vista sintattico che lessicale, per cui le compensazioni non potranno essere di per sé sufficienti per una corretta comprensione ed elaborazione di quanto letto... q ...e allora rileggi!!! ….in realtà La rilettura per capire meglio, non è un buon metodo per il dislessico... per il ragazzo dislessico, rileggere non esiste! Rileggere amplifica la fatica e quindi la sta c e a, se a od c e s g cat e stanchezza, senza modifiche significative (costi‐benefici). Non essendo una lettura corretta non migliora la comprensione, anzi, aumenta il rischio di sbagliare diversi “termini chiave” La rilettura amplifica l’incertezza, a causa del protrarsi dello sforzo. Carmen Piscitelli ‐ Laboratorio L.I.Di.A.‐ Disturbo dell’Apprendimento della Si hanno due tipi di difficoltà distinte: Disgrafia (l calligrafia (la lli fi è indecifrabile) Disortografia (Disturbo specifico della scrittura di natura linguistica: ci sono tanti errori) possono presentarsi sia in associazione tra loro sia isolatamente 22 11 10/03/2013 DISGRAFIA Da “Quando un bambino non sa leggere” A. Biancardi G. Milano Ed Rizzoli 23 DISGRAFIA Da “Quando un bambino non sa leggere” A. Biancardi G. Milano Ed Rizzoli 24 12 10/03/2013 D I S O R T O G R A F I A Dettato di un ragazzo di 2° classe Scuola Secondaria di I Grado 25 Ho in classe uno studente disortografico? Osservo che lo studente: • Fa molti errori di ortografia. • Scrive troppo lentamente, non sa prendere appunti, • Pur avendo raggiunto una sufficiente correttezza, fa errori se deve scrivere velocemente sotto dettatura, o nel copiare alla lavagna. • Se deve scrivere più pagine mostra stanchezza. • Quando deve scrivere un testo è molto Q d d i t t è lt disorganizzato e fa errori grammaticali e sintattici. MA • Nonostante le sue difficoltà ortografiche, nei testi dimostra creatività. Carmen Piscitelli ‐ Laboratorio L.I.Di.A.‐ 13 10/03/2013 Discalculia è un disturbo delle abilità numeriche e dI calcolo. DISTURBO DI CALCOLO COMORBIDITÀ DIFFICOLTA’ DI CALCOLO IL PROFILO APPARE SIMILE AL DISTURBO BASI BIOLOGICHE - DISLESSIA Vs SPECIFICITA’ 2 SU 1000 L’ESERCIZIO SISTEMATICO OTTIENE BUONI RISULTATI IN BREVE TEMPO Ho in classe uno studente discalculico? g •Fa fatica a gestire i fatti numerici. • Se deve contare all’indietro fa molti errori. • Quando ha imparato la procedura di un algoritmo tende a dimenticarla. • Fa errori nella scrittura dei numeri “lunghi”. • Fa molti errori nell’incolonnare i numeri. • E’ poco autonomo nell’uso del denaro. E’ ll’ d ld • Fatica a gestire i concetti temporali. Carmen Piscitelli ‐ Laboratorio L.I.Di.A.‐ 14 10/03/2013 Aspetto psicologico: problemi sociali ed emotivi collegati • Frustrazione: incapacità a soddisfare aspettative (“eppure è così intelligente se solo si impegnasse di più”). • Ansia: porta a evitamento di ciò che spaventa (insegnanti e genitori pensano sia pigrizia). • Rabbia: provocata da frustrazione verso scuola o genitori. it i • Immagine di sé: inferiore inadeguato e incompetente. • Depressione rischio di dolore e sofferenza, bassa autostima, può mascherare dolore comportandosi male. Ho in classe uno studente con DSA? Compensazione del DSA nella Scuola Secondaria Compensazione del DSA nella Scuola Secondaria nell’evoluzione del disturbo di apprendimento È dimostrato come le abilità di decodifica del dislessico migliorano, sia per effetto dell’esercizio, che per effetto del supporto di altre abilità (quali quella lessicale nell’ambito della lettura). q La lettura di un brano appare più fluida, ma la decodifica rimane molto difficoltosa, non automatica, con un dispendio elevato di “energia e attenzione cognitiva”. Carmen Piscitelli ‐ Laboratorio L.I.Di.A.‐ 15 10/03/2013 Ho in classe uno studente con DSA? Le difficoltà di rilevazione di DSA nella Le difficoltà di rilevazione di DSA nella Scuola Secondaria A causa (o grazie?) dei grandi processi di compenso che spesso i ragazzi DSA non diagnosticati mettono in atto (là dove possibile), vengono meno determinate evidenze che nella Scuola Primaria g aiutano molto l’insegnante a segnalare... Il ragazzo non ha la minima intenzione di mostrare le proprie difficoltà in classe, anzi cerca in tutti i modi di nasconderle. Carmen Piscitelli ‐ Laboratorio L.I.Di.A.‐ Ho in classe uno studente con DSA? Il ragazzo DSA preferisce confondersi con le caratteristiche della “svogliatezza”, della mancanza di motivazione, ed altro ancora. La propria immagine sociale davanti al gruppo diventa più importante del proprio rendimento scolastico, e quindi è quella che va difesa per prima. La propria immagine sociale è meno compromessa se viene La propria immagine sociale è meno compromessa se viene considerato “disimpegnato” anziché “dislessico”: nel primo caso infatti, c’è un implicito messaggio di scelta personale, nel secondo caso, no. Carmen Piscitelli ‐ Laboratorio L.I.Di.A.‐ 16 10/03/2013 Ho in classe uno studente con DSA? Osservo che lo studente: appare lento, svagato e pigro, pp , g pg , si distrae facilmente, dimentica i materiali, ha bassa autostima, ha difficoltà ad applicare le regole, non ama leggere e, se lo fa, continua a leggere lentamente, in maniera poco fluente e con errori, • non scrive sul diario i compiti da svolgere, è dispersivo, • non è autonomo nello studio a casa, • • • • • Ho in classe uno studente con DSA? Osservo che lo studente: • ha un bagaglio culturale limitato per la difficoltà di lettura, • è lento a rispondere a domande, soprattutto quelle aperte, • ha difficoltà nella gestione del tempo, • ha una limitata capacità di organizzazione delle attività, • i tempi di concentrazione si riducono, quando deve svolgere più compiti (ascoltare e prendere appunti, elaborare la risposta e scriverla, ecc...). • ci sono grosse “discrepanze” tra scritto e orale ( rende meglio all’orale), •ha rendimenti diversi a seconda della modalità richiesta (risposte a crocette, inserimento del vocabolo giusto, domande aperte…) inserimento del vocabolo giusto, domande aperte…) MA •é creativo, intuitivo, •ha spesso buone prestazioni nell’ascolto, •eccelle negli sport, nella musica, nell’arte o in un hobby che si è scelto Carmen Piscitelli ‐ Laboratorio L.I.Di.A.‐ 17 10/03/2013 Evoluzione della dislessia evolutiva in età adulta 20% Recupero completo il disturbo compare soltanto in casi di affaticamento o in situazioni in cui sono fortemente disturbati o confusi. 45% Compensano 35% Persistono Tutti i parametri di lettura sono significativamente sottosoglia per rapidità e accuratezza G. Stella 18 10/03/2013 G. Stella G. Stella 19 10/03/2013 LA NORMATIVA • legge 170/2010 “Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico” • decreti attuativi e linee guida (12 Luglio 2011); • DPR del 22 giugno 2009: norme vigenti per la valutazione degli alunni. L'articolo N° 10 riguarda direttamente gli alunni con DSA. • Ordinanza Ministeriale 41 dell'11/05/2012 sugli Esami di Stato conclusivi dei corsi di studio di istruzione secondaria di II grado nelle scuole statali e non statali L' secondaria di II grado nelle scuole statali e non statali. L articolo 17 BIS è stato dedicato interamente alla modalità di effettuazione delle prove per i candidati in situazione di DSA. CHI FA CHE COSA 20 10/03/2013 LA LEGGE 170/2010 Sul sito internet del MIUR, presso l’indirizzo web http://www.istruzione.it/web/istruzione/dsa Apre un canale di tutela del diritto allo studio, Apre un canale di tutela del diritto allo studio rivolto specificamente agli alunni con DSA, diverso da quello previsto dalla legge 104/1992. Si focalizza sulla didattica individualizzata e personalizzata, sugli strumenti compensativi, sulle misure t ti ti i ll i dispensative e su adeguate forme di verifica e valutazione. LA LEGGE 170/2010 Linee guida luglio 2011 3.1 Documentazione dei percorsi didattici PDP (PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO) La scuola predispone, nelle forme ritenute idonee e in tempi che non superino il primo trimestre scolastico, un documento che dovrà contenere almeno le seguenti voci, articolato per le discipline coinvolte dal disturbo: almeno le seguenti voci articolato per le discipline coinvolte dal disturbo: ∙ dati anagrafici dell’alunno; ∙ tipologia di disturbo; ∙ attività didattiche individualizzate; ∙ attività didattiche personalizzate; ∙ strumenti compensativi utilizzati; ∙ misure dispensative adottate; ∙ forme di verifica e valutazione personalizzate. Nella predisposizione della documentazione in questione è fondamentale il raccordo con la famiglia, e nella scuola superiore anche il ragazzo deve essere coinvolto nelle decisioni. 21 10/03/2013 PDP (PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO) A titolo esemplificativo, vengono pubblicati sul sito del MIUR it d l MIUR (http://www.istruzione.it/web/istruzione/dsa) alcuni modelli di Piano Didattico Personalizzato. Modello proposto da AID NON E’ LA CARTA DEI VANTAGGI, MA TUTTO CIO’ CHE NON E’ VIETATO…… , E’ PERMESSO! Le metodologie didattiche adatte per gli studenti con DSA sono valide per ogni studente, e non viceversa. PDP vs PEI • PDP: diversifica le metodologie, i tempi e gli strumenti nell’attuazione del programma comune al resto della classe (Lgge 170/2010) • PEI: PEI: diversifica nei contenuti i programmi e le diversifica nei contenuti i programmi e le competenze specifiche (Legge 104) 22 10/03/2013 Ogni istituzione scolastica: • Inserisce il modello del PDP nel Piano dell'Offerta Formativa (POF). • Riceve la diagnosi dalla famiglia. • La protocolla. • La inserisce nel fascicolo riservato. • Informa il Consiglio di classe della presenza di un DSA tramite referente o altro I f il C i li di l d ll di DSA i f l incaricato dal dirigente scolastico. • Procede alla stesura del PDP. • Aggiorna il fascicolo personale riservato inserendo il PDP. LA LEGGE 170/2010 Linee guida luglio 2011 4.3 Scuola secondaria di I e di II grado la scuola secondaria dovrà mirare a promuovere la capacità di comprensione del testo. La decodifica, ossia la decifrazione del testo, e la sua comprensione sono L d difi i l d if i d l l i processi cognitivi differenti e pertanto devono essere considerati separatamente nell’attività didattica.. E’ opportuno: • insistere sul passaggio alla lettura silente piuttosto che a voce alta, in quanto la prima risulta generalmente più veloce e più efficiente; • Per uno studente con dislessia, gli strumenti compensativi sono primariamente quelli che possono trasformare un compito di lettura (reso difficoltoso dal disturbo) in un compito di ascolto. difficoltoso dal disturbo) in un compito di ascolto. • insegnare allo studente modalità di lettura che, anche sulla base delle caratteristiche tipografiche e dell’evidenziazione di parole chiave, consenta di cogliere il significato generale del testo, all’interno del quale poi eventualmente avviare una lettura più analitica. 23 10/03/2013 IL METODO D’INSEGNAMENTO NON ELIMINA LA DISLESSIA, MA LE PROPOSTE CHE FACCIAMO POSSONO PROPOSTE CHE FACCIAMO POSSONO RIDURNE GLI EFFETTI SE NON SI INTERVIENE IN MODO ADEGUATO IL GAP TRA LE ADEGUATO IL GAP TRA LE POTENZIALITÀ DEL RAGAZZO ED IL SUO LIVELLO SCOLASTICO AUMENTA PROGRESSIVAMENTE L’individuo dislessico impara meglio da un approccio : STRUTTURATO STRUTTURATO SEQUENZIALE MULTISENSORIALE CON MOLTO RINFORZO E POCO STUDIO A MEMORIA MEMORIA N.B.: al dislessico serve attivare più canali sensoriali (vista, udito) insieme! Utilizzare il “cooperative learning”, il pair‐ work e il group‐work Paola Eleonora Fantoni 13 aprile 2012 24 10/03/2013 GLI STRUMENTI COMPENSATIVI Sono strumenti tecnologici che semplificano l’ à l d d l’attività svolgendo una serie di operazioni automatiche che il soggetto dislessico ha difficoltà a svolgere. Attenzione: la tecnologia sgrava il ragazzo dalla fatica esecutiva, ma non si sostituisce alla fase ideativa LA LEGGE 170/2010 Linee guida luglio 2011 4.3 Scuola secondaria di I e di II grado Strumenti Compensativi persona che legga gli items • persona che legga gli items dei test, le consegne dei compiti, le dei test le consegne dei compiti le tracce dei temi o i questionari con risposta a scelta multipla; • sintesi vocale, con i relativi software, anche per la lettura di testi più ampi e per una maggiore autonomia; • utilizzo di libri o vocabolari digitali. • Per lo studente dislessico è più appropriata la proposta di nuovi contenuti attraverso il canale orale piuttosto che attraverso lo scritto, consentendo anche la registrazione delle lezioni. • Per facilitare l’apprendimento, soprattutto negli studenti con P f ilit l’ di t tt tt li t d ti difficoltà linguistiche, può essere opportuno semplificare il testo di studio, attraverso la riduzione della complessità lessicale e sintattica. • Mappe concettuali, schemi, e altri mediatori didattici che possono sia facilitare la comprensione sia supportare la memorizzazione e/o il recupero delle informazioni. 25 10/03/2013 LA LEGGE 170/2010 Linee guida luglio 2011 7.4 I CTS – Centri Territoriali di Supporto 26 10/03/2013 STRUMENTI COMPENSATIVI L'efficacia di questi strumenti è strettamente correlata alla capacità d'uso: correlata alla capacità d uso: non è sufficiente fornire computer e relativi programmi, agli studenti con DSA e pensare in questo modo di aver risolto le difficoltà di apprendimento. E’ fondamentale insegnare agli studenti con DSA ad utilizzarli in modo corretto e consapevole. VALUTAZIONI 27 10/03/2013 VALUTAZIONI (senza sovrapposizioni di verifiche di più materie nello stesso giorno) Sì: -organizzazione di interrogazioni programmate e frequenti; ‐assegnazione di compiti a casa in misura ridotta; - possibilità d'uso di testi ridotti non per contenuto, ma per quantità di pagine (come già avviene in vari paesi europei tra i quali la già avviene in vari paesi europei tra i quali la Gran Bretagna dove esiste lo stesso testo ampio oppure ridotto per i dislessici) VALUTAZIONI •Utilizzare i caratteri Arial, Verdana, Comic Sans, Biancoenero, con dimensione 14‐16; non utilizzare il testo “giustificato”; interlinea 1.5 o doppia con spaziatura espansa •Attenzione alla qualità delle fotocopie •Evitare affollamento nel foglio •Evitare verifiche scritte a mano •Dividere Dividere le richieste per argomento con un titolo le richieste per argomento con un titolo ed evidenziare la parola‐chiave (Es. INFLAZIONE 1‐ Quali sono le cause dell'inflazione?) 28 10/03/2013 Esempio di testo normalmente scritto con carattere Times New Roman, spaziatura semplice: Stesso testo scritto in Arial e interlinea1,5: 29 10/03/2013 Stesso testo scritto in Arial e interlinea doppia con spaziatura espansa. Verifiche •Predisporre verifiche più corte o concedere più tempo •Formulare domande precise e mirate che •Formulare domande precise e mirate che richiedano risposte brevi •Attenzione alle domande con risposta a scelta multipla •Nei compiti di completamento (CLOZE) indicare una gamma di alternative tra cui lo studente può scegliere la risposta (disnomie..) •Fornire copia delle verifiche per una riflessione consapevole 30 10/03/2013 VALUTAZIONE • Valutare il contenuto e non la forma • Modificare la percentuale‐soglia di sufficienza • In L2 accettare una interpretazione ‐ traduzione del testo “a senso” • Non conteggiare gli errori di calcolo • Non calcolare gli errori di trascrizione • Non calcolare gli errori ortografici • Non calcolare il tempo impiegato • Tener conto del punto di partenza e dei risultati conseguiti • Premiare i progressi e gli sforzi (considerare le conoscenze e non le carenze) • Accontentarsi di risultati parziali confidando in un apprendimento per accumulazione nel tempo 31