ITIS “Primo Levi” di Torino A.S. 1995/96 Precauzioni nel maneggiare i componenti Qualsiasi componente elettronico può essere danneggiato da un montaggio condotto senza cura, o durante le misure che si effettuano su di un apparecchio che lo impiega e che deve essere riparato. Seguendo pochi ma ben chiari principi, molti danni possono essere evitati. Prima di tutto è importatnte essere consci delle caratteristiche del componente che si utilizza, e di tutte le precauzioni necessarie che si devono adottare durante la sua prova e manipolandolo. Ciò implica una certa familiarità con le relative specifiche. Tutti i costruttori di integrati forniscono dei manuali di dati (databook) con le specifiche dei componenti e le eventuali precauzioni da adottarsi per i l’utilizzo e la manipolazione. Manipolazione dei componenti C/MOS e MOS. Sebbene i circuiti integrati attuali incorporino dispositivi di protezione contro le cariche elettrostatiche, possono comunque venir danneggiati da sovratensioni accidentali. Nelle operazioni di stoccaggio e di manipolazione si dovranno osservare le seguenti precauzioni: 1) Immagazzinare e trasportare i circuiti nel loro imballaggio originale. In alternativa usare materiali conduttori o speciali contenitori in plastica antistatica. 2) è necessario lavorare su superfici conduttrici. In caso contrario realizzare un collegamento elettrico tra la persona che sta verificando o manipolando i componenti C/MOS e la terra, ad esempio con un bracciale e una catenella metallici. Collegare tutti gli strumenti necessari al medesimo potenziale 3) Montare i circuiti integrati C/MOS sulle schede soltanto dopo avervi installato tutti gli altri componenti. 4) Anche i terminali dei saldatori dovranno essere mantenuti al medesimo potenziale elettrico dei circuiti C/MOS e delle schede del circuito stampato. 5) Le precauzioni nella manipolazione dei circuiti C/MOS dovranno essere osservate anche dopo il loro montaggio sul circuito stampato. Fino a quando i sottosistemi non saranno inseriti definitivamente nell’apparecchiatura complessiva che provveda ad alimentarli con le tensioni appropriate; le schede dei circuiti integrati non sono altro che delle estensioni dei terminali dei componenti montatti su di esse. Per evitare di trasmettere scariche di elettricità statica ai componenti C/MOS attraverso i terminali delle schede dei circuiti stampati è opportuno che questi vengano cortocircuitati con appropriati connettori di cortocircuito. 6) Evitare di inserire o disinserire i componenti C/MOS dagli zoccoli quando l’alimentazione è presente. 7) Prestare attenzione alle sovratensioni dovute a: 8) accensione e spegnimento delle apparecchiature. 9) attivazione e disinserimento di relè o teleruttori. 10) Non applicare su nessun piedino di ingresso o uscita dei componenti C/MOS nessun tipo di segnale in continua o alternata se non è presente l’alimentazione del componente. 11) Tutti i piedini di ingresso non utilizzati dovranno essere collegati indifferentemente a VDD ( positivo alimentazione) o VSS ( negativo alimentazione), mentre le uscite non utilizzate possono non essere collegate a nulla. Al contrario degli integrati TTL (ingresso lasciato libero, cioè non collegato a nulla corrisponde ad un livello logico alto) gli ingressi dei C/MOS non possono essere lasciati fluttuanti, cioè liberi. 12) La tensione d’ingresso ad un componente C/MOS non deve mai superare la tensione d’alimentazione positiva (VDD) 13) La frequenza d’ingresso di un segnale applicato al C/MOS deve essere minore della massima frequenza ammessa dal costruttore dell’integrato. Per i dispositivi C/MOS la massima frequenza d’ingresso è in funzione della VDD. Tuttavia, l’aumento della tensione di alimentazione per ottenere una velocità di funzionamento più elevata determina a sua volta un incremento della potenza dissipata dal circuito integrato. 14) I segnali d’ingresso devono essere privi di rimbalzi, possedere tempi di salita e di discesa veloci. L’uso di interruttori e pulsanti meccanici può essere utilizzato solo se vengono eliminati i rimbalzi del contatto e squadrate le forme d’onda con circuiti Trigger di Schmitt. Inoltre i segnali di clock devono possedere dei tempi di salita e discesa minori di 15 µSec, altrimenti si può superare il massimo valore di dissipazione ammesso dall’integrato. 15) Se possibile, il personale deve vestire indumenti in tessuto antistatico (non lana, seta o fibre sintetiche). G. Carpignano