Lo sport da anziani? Un elisir

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Lo sport da anziani? Un elisir
Un po' di fitness al posto della partita a carte o del classico giretto in piazza? Ottima idea, per il
tempo libero di pensionati e anziani, per stare all'erta contro gli acciacchi dell'età, combattere
l'insorgere di malattie croniche e anomalie cardiovascolari, e per temprare le ossa.
Non è fanatismo salutista, ma un saggio consiglio che viene direttamente dai sanitari dell'Ulss 12
veneziana: «Fare sport è consigliabile anche per persone sopra i 50 o i 60 anni, e anche facendo una
bassissima attività fisica gli effetti benefici che ne derivano sono comunque importanti, contro le
malattie croniche, e soprattutto quelle cardiovascolari. Sono sufficienti trenta minuti». A precisarlo
è Rosario Conte, dirigente dell'Ambulatorio sportivo dell'Ulss 12, che lancia un appello in favore
dello sport e dell'attività fisica durante la terza età. «Per ottenere dei vantaggi nella terza età è
opportuno compiere allenamenti di resistenza. Ma anche esercizi di forza, per contrastare
l'impoverimento della massa minerale ossea, ovvero i problemi dovuti all'osteoporosi e al rischio di
cadute e rotture dei femori, tra gli anziani molto comuni».
Un po' di corsa o del sano fitness in palestra, meglio se a seguito di una vita caratterizzata dal
movimento e dall'attività fisica, rappresentano dunque una vera e propria terapia per la salute dei
soggetti non più giovanissimi. Un concetto che è quasi un tabù, nella società come nella realtà
locale: «I dati provenienti dai servizi dell'Ulss 12 dicono che il 76,74 per cento delle persone che
usufruiscono dei medici sportivi e che quindi praticano lo sport, hanno meno di 18 anni. Il 13,74 per
cento è tra i 18 e i 34 anni, e solo il 9,52 per cento è “over 35”. L'attività sportiva si compie quindi
in gran parte solo in età scolastica».
E sì che per salvaguardare il proprio benessere basterebbe davvero poco. Questa è infatti la buona
notizia, data a scanso di equivoci dal dottor Rosario Conte, e valida non solo per gli anziani:
«L'attività fisica si può considerare come un vero e proprio farmaco, possiede perciò anche un
dosaggio. Per ottenere un risultato basta mezz'ora al giorno ma non meno di tre volte a settimana.
Basterebbe questo, andando oltre i vantaggi non sono poi così evidenti». Trenta minuti in tutto di
attività fisica cinque giorni a settimana, anche distribuiti in tranche da 10 minuti ciascuna, oppure
venti minuti di sport per tre giorni su sette nel caso di un'attività sportiva più corposa, una ricetta
medica davvero non troppo impegnativa, che fa apparire come inutili gli sforzi di quanti arrancano
in palestra tutti i giorni sudando per ore. Meglio sfruttare, specifica il medico edll'Ulss 12, ad
esempio la mezz'oretta disponibile nella pausa pranzo lavorativa.
Una ricetta, questa, da seguire però con regolarità e con disciplina ferrea, soprattutto per quei
soggetti vittime di un atteggiamento divenuto ai tempi d'oggi una vera e propria malattia: la
sedentarietà. «Nel mondo sono sedentari il 17 per cento degli adulti. In Italia invece – spiega il
dottor Conte citando i dati di un'indagine americana – il 41 per cento delle persone non svolge
attività fisica adeguata e il 28 per cento lo fa solo saltuariamente».
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