Quale Armonia – La Relazione 1 LA RELAZIONE RAPPORTO…RELAZIONE… etimologicamente i due termini sono molto simili… Rapporto= dal lat. RE-PORTARE (portare, nel senso di trasportare+ RE = indietro) Relazione= dal lat. RE-LATUS part.pas. Del vb. RE-FERRE (portare + indietro) … QUALCOSA PASSA TRA/attraverso TE E ME … TU ed IO LA RELAZIONE “In principio è la relazione” •già i pensatori dell’800 avevano ripreso il concetto aristotelico dell’ impossibilità per l’uomo di vivere come essere indipendente •E’ con la filosofia del ‘900 ( LEVINAS, BUBER) che la relazione viene posta come la vera chiave di accesso all’essere che non viene più inteso come un concetto metafisico ma relazionale Dunque la relazione, prima ancora che un modalità psicologica con cui l’uomo affronta il mondo, è una dimensione legata all’essenza stessa dell’essere e dell’essere-uomo l’accesso all’essere è il TU, anzi, la correlazione io-tu Nella visione del filosofo M.Buber Tre sono le sfere della relazione Gli oggetti Le persone L’Assoluto La relazione dell’io con le cose, la sfera del rapporto con la natura, con il mondo, la dimensione del fare esperienza (il sapere sul modo con cui le cose sono e sono fatte). Qui l’uomo acquista consapevolezza di se, della propria individualità come soggetto sperimentatore, utilizzatore •la psicologia dello sviluppo ha ben indagato le tappe del formarsi di questa coscienza, penso ai grandi padri della psicologia infantile: Freud, Piaget,…. la relazione con gli altri uomini, con la vita degli altri uomini. Buber definisce questa relazione come la “parola base” IO-TU. Questa parola base ci costituisce come uomini, come persone: è l’altro che ci costituisce come soggetti, che “rivelandosi” ci “rivela” a noi stessi. Relazione è innanzitutto reciprocità: il mio tu opera su di me, come io opero su di lui. Non si fa esperienza del tu, lo si incontra, “il tu mi incontra per grazia, non si trova nella ricerca…io entro con lui nella relazione immediata. Così la relazione è al tempo stesso essere scelti e scegliere, patire e agire”. Anche la psicologia ha indagato questo campo fondamentale dell’ esperienza umana, anzi dell’essere uomo. Mi riferisco in particolare a quello sviluppo della psicanalisi che è la teoria delle relazioni oggettuali. Sullivan, Melanine Klain, Winnicot, Margaret Mahler ci hanno lasciato, ognuno con una sua peculiarità, un concetto chiave: i processi psichici che ogni persona vive sono promossi, caratterizzati e influenzati, dai rapporti che il soggetto intrattiene, specialmente nei primi anni della sua vita,con le persone e le cose del suo ambiente emotivamente significative. anche lo sviluppo del soggetto avviene tramite i rapporti d‘amore, di odio, di identificazione con queste figure. In altri termini, la sostanza dell’esperienza, gli “ingredienti” del funzionamento della persona sono composti dalle relazioni con gli altri, o Passati e presenti, o reali e immaginari In ogni relazione che viviamo portiamo traccia della nostra storia passata la terza sfera è quella del rapporto con il TU ASSOLUTO, il tu eterno. E’ una dimensione che dà lo spessore ultimo alle nostre relazioni. Quel tu, concreto, limitato, particolare dal quale derivo, con cui entro/sono in rapporto non è che la trasparenza di un Tu assoluto, fondativo che è la vera natura dell’essere, il totalmente altro. Quale Armonia – La Relazione 2 ....per noi... potrebbe avere a che fare con la motivazione OGNI RELAZIONE, dimensione ontologicamente costitutiva dell’essere umano, si definisce e si configura come un itinerario di crescita, di reciproca scoperta e definizione. Ogni relazione è un EVENTO IN ATTO, avviene qui ed ora, e coinvolge almeno due soggetti tra i quali si attua uno scambio, una comunicazione Ogni relazione si colloca all’interno di un contesto concreto che “pesa”, definendone modalità, regole, stili… Nella scuola affinché l’intervento del docente sia efficace e, per così dire, “di successo”, anche solo da un punto di vista rigorosamente didattico, non sono sufficienti un corretto approccio metodologico, né una preparazione ineccepibile dell’insegnante con riferimento al proprio sapere, ma è necessario che il processo di trasmissione delle esperienze didattiche ed educative avvenga all’interno di un contesto relazionale significativo per l’allievo, e per l’insegnante. La condivisibilità di questa concezione è, ormai comunemente riconosciuta in ambito educativo, tanto che sono state da tempo chiaramente individuate, nel contesto delle competenze generali che si considerano patrimonio auspicabile del docente, le così dette “competenze relazionali”. LE COMPETENZE RELAZIONALI CHE SI CONSIDERANO NECESSARIE PER LO SVILUPPO DELLA PROFESSIONALITÀ DEL DOCENTE concorrono a formarle molte capacità che potremo raggruppare attorno a tre dimensioni : Controllo: capacità di regolare l’interazione (GUIDA) Emozioni: le capacità sociali e affettive; saper dare/ricevere calore, rispetto umano, considerazione, stima … Congruenza (tra chi sono e come mi mostro), Trasparenza (non manipolativa), Autenticità. NELLA SCUOLA LE RELAZIONI AVVENGONO TRA insegnante – allievo allievo – allievo insegnante - insegnante ALL’INTERNO DI UN CONTESTO SOCIALE Che le influenza in maniera non indifferente In ognuna di queste relazione possiamo individuare Una DIMENSIONE DEL “contenuto” •l’oggetto della relazione, cio’ che viene proposto e gli atteggiamenti che le componenti in interazione hanno nei confronti di quello che viene proposto/comunicato Una DIMENSIONE DELLA “relazione” •i reali, concreti rapporti reciproci, con le relative caratteristiche di status… Una DIMENSIONE DELL’ “organizzazione” • il tipo di organizzazione nella quale ci si trova a lavorare ed interagire, e il significato che essa riveste per i soggetti in interazione IL CLIMA CHE SI SVILUPPA IN UN SOTTOGRUPPO CONDIZIONA ED E’ CONDIZIONATO DAGLI ALTRI SOTTOGRUPPI QUALE ARMONIA…. Prospettive e Problemi… I FATTORI OSTACOLANTI Che cosa condiziona la nostra capacità relazionale Le teorie “Implicite” gli atteggiamenti di fondo le convinzioni orientative e normative dell’insegnante i modelli che persegue (le immagini ideali), sia per se stesso che per i suoi allievi Le nostre relazioni sono fortemente condizionate dalla percezione che abbiamo degli altri e di noi stessi in rapporto a loro, e questa a sua volta è strutturata sulla base della nostra psiche. Quale Armonia – La Relazione 3 Noi tendiamo a percepire gli altri sulla base delle esperienze relazionali che abbiamo fatto nel passato e che hanno contribuito a formare la nostra personalità le “teorie implicite” regolano il nostro rapporto con gli altri, per cui ci costruiamo dei criteri in base ai quali certi fattori si associano/non si associano ad altri. Gli insegnanti, che trascorrono molto tempo con i ragazzi, è più probabile che si creino delle teorie implicite su “come sono i giovani”, e, di solito, fanno in modo che queste teorie trovino conferma (effetto Pigmalione). LE DINAMICHE INCONSCE i comportamenti reattivi legati a momenti e a esperienze pregresse non del tutto elaborate. Il contatto con persone che vivono proprio nei periodi più critici e delicati dello sviluppo facilita negli insegnanti il riemergere di bisogni personali legati a quei periodi, che potrebbero entrare in gioco nella relazione. La DIFESA DELL’IMMAGINE DI SE’ Se l’autostima dell’insegnante è carente si possono mettere in atto alcuni comportamenti particolarmente “pericolosi” per la relazione: valutazione selettiva: “le preferenze” = valuto chi mi conferma ristrutturazione selettiva: attribuisco la causa dei miei fallimenti all’esterno adeguamento all’immagine socialmente attesa: ricerca “forzata” del consenso degli studenti Ma anche LE DIFFICOLTÀ DEGLI ALLIEVI...A entrare in relazione con gli adulti in particolare con gli insegnanti Le “ reazioni TRANSFER” Comportamenti automatici e inconsapevoli messi in atto nei confronti del docente che rimandano ad esperienze passate o presenti non completamente risolte o a bisogni che cercano di essere soddisfatti. Bisogni non soddisfatti Per es. di accudimento, di attaccamento L’insegnate viene vissuto come un sostegno o un prolungamento dell’io Per es. nei ragazzi con scarsa autonomia, abituati al controllo , al sostegno degli adulti Conflitti legati al rapporto con la figura autoritaria Cosa fare ??? alcune condizioni personali facilitano l’instaurarsi di una relazione positiva LA SIMBOLIZZAZIONE DELLE PROPRIE ESPERIENZE Cercare occasioni nelle quali esercitarsi ad entrare in contatto con le proprie esperienze intrapsichiche ...ricordare, riflettere, meditare… e con le proprie esperienze nel contesto dell’interazione. Conoscere se stessi i propri pregi, interessi, punti di forza, intenzioni...le proprie difficoltà, i propri limiti. Ciò evita il rischio di proiettare sugli allievi le proprie esperienze o di identificarsi con i loro comportamenti; risulta meno forte il bisogno di proteggersi di fronte a informazioni discordanti con l’immagine di sé, o con le proprie idee Coltivare la Consapevolezza di sé del nostro passato Quale Armonia – La Relazione 4 del nostro presente di chi siamo e di che cosa vogliamo Coltivare la fiducia ad aprirsi spontaneamente agli altri il sentirsi responsabili verso se stessi e verso le altre persone in interazione