Glossario di Dedalo dedàlea s. f. [lat. scient. Daedalea, dal nome lat., Daedălus, di Dedalo, il mitico costruttore del labirinto]. – Genere di funghi basidiomiceti della famiglia poliporacee: sono lignicoli, a cappello dimezzato, sessile, consistente; conta 22 specie, tra cui Daedaleia quercina, diffusa su querce e faggi in Europa, Africa e America Settentr., che provoca la carie del legname. dedàleo (o dedalèo) agg. [dal lat. Daedalĕus o Daedalēus, gr. Δαιδάλεος o Δαιδάλειος]. – Di Dedalo, personaggio della mitologia greca, artefice, inventore e architetto, cui si attribuiva tra l’altro la costruzione del labirinto di Creta per Minosse: l’arte d.; degno di Dedalo e della sua arte. Estens. Mirabilmente ideato e congegnato; ma anche: complicato, intricato come il labirinto costruito da Dedalo. dedàlico (o dedàlide) agg. [dal nome del mitico artefice Dedalo (cfr. la voce prec.)] (pl. m. -ci, e rispettivam. -di). – In archeologia, detto di sculture del primo arcaismo greco (7° sec. a. C.), influenzate dall’arte cretese di quel periodo. dèdalo1 agg. [dal lat. daedălus, gr. δαάδαλος], letter. – Ingegnoso, abile nella creazione di cose artistiche: O stupenda opra, o d. architetto! (Ariosto); tomba ... da man d. scolpita (T. Tasso); Un saldo ei fece smisurato scudo Di d. rilievo (V. Monti). dèdalo2 s. m. [dal fr. dédale, che riproduce il nome di Dedalo, come mitico costruttore del labirinto di Creta]. – Labirinto, ma solo in senso fig., andirivieni intricato di strade o di passaggi in cui sia facile perdere l’orientamento: cacciarsi in un d. di viuzze; anche in senso astratto: un d. di ipotesi, di considerazioni. Dedalo3, (psi) complesso di. Si riferisce allo smisurato amore e alla smisurata fiducia nella tecnica. L’uomo che rinuncia a capire il senso più profondo delle proprie azioni e si affida completamente alla tecnica per risolvere i problemi che incombono si stacca dalla propria anima e cade inconsapevolmente preda del complesso di Dedalo. Il ricorso sistematico alla tecnica non fa che generare nuovi problemi fino ad arrivare al tragico esito finale. Il modo di procedere di Dedalo è freddo e circostanziale. Egli non si pone mai il problema del significato più profondo delle sue azioni. Antonio Canova (1779) Glossario di Icaro icariano1 agg. – Propriam., di Icaro, mitico figlio di Dedalo (v. anche icario). Per estens., detto di alcuni esercizî di acrobazia volante: voli icariani; come s. m., acrobata volante. icariano2 agg. – Relativo all’utopia di E. Cabet (1788-1856), uomo politico francese autore di un libro intitolato Voyage en Icarie (1843), che fondò nel Texas (1848) una colonia modello chiamata appunto Icaria (in fr. Icarie) basata sull’assoluta comunione dei beni e sulla partecipazione alle attività lavorative secondo le proprie attitudini. Come sost., seguace del Cabet. icàrio agg. [dal lat. Icarius, gr. ᾿ Ικάριος], letter. – Di Icaro, relativo a Icaro, mitico figlio di Dedalo, che, fuggendo insieme col padre dal labirinto di Creta su ali attaccate con cera, si avvicinò troppo al sole per cui, scioltasi la cera, precipitò nel mare: il volo i. (ma, in senso fig., un volo d’Icaro, un’impresa ardita, con esito negativo o infelice); mare I., la parte del mare Egeo (tra le isole di Patmo e Lero e le coste della Caria) dove, secondo la leggenda, annegò Icaro.