L`Uso del banco ottico per deformare

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Copyright John Kaverdash School
Still-life
L’Uso del banco ottico per deformare
Ipotizziamo una campagna pubblicitaria
per una nota marca di racchette da tennis.
L’immagine di una racchetta con effetto
mosso per evidenziarne la potenza, oppure la stessa racchetta nelle mani di un tennista famoso, sono idee già ampiamente
utilizzate.
Proviamo allora a pensare a qualcosa che
sottolinei, invece che la forza, l’assoluto
controllo della palla, che è poi la qualità
principale dei grandi tennisti, che ci lasciano
a bocca aperta, più che per la loro potenza,
per la loro capacità di controllare il colpo.
Per rendere meglio, ed in maniera spiritosa, l’idea del controllo totale della pallina,
abbiamo pensato di sostituire la classica
palla da tennis con un uovo.
L’uovo però ha un problema: è ovale, non
rotondo come la pallina.
La soluzione? Il computer! Certo, trasformare con Photoshop l’uovo in pallina sarebbe uno scherzetto. Ma se non disponessimo di tale tecnologia? Se fossimo dotati
solo di un bel banco ottico?
La risposta la troviamo nell’uso dei basculaggi. I basculaggi, si sa, servono a correggere fughe di prospettiva, ampliare la
profondità di fuoco su di un piano ma, se
usati all’inverso, possono anche deformare e distorcere.
La regolazione del banco ottico
Per ottenere l’immagine in questione sono
stati necessari due accorgimenti: una ripresa lievemente dall’alto ed una focale
molto lunga che permettesse un forte basculaggio di entrambe le standarte per evitare vignettature.
La racchetta è stata posta un po’ in diagonale rispetto alla macchina, l’ottica usata è
stata un obiettivo Schneider Apocromatico di lunghezza focale 360mm, che garantisce una copertura posteriore oltre il formato 30x40cm, quindi abbondantemente
oltre il nostro 10x12cm.
Se si osserva bene l’immagine che ritrae il
Scheda tecnica
Fotocamera: Toyo GX 4x5”
Ottica: Schneider Apo 360mm
Diaframma di ripresa: f/64
Tempo di posa: Posa “T”
Numero lampi per posa: 4
Numero punti luce: 2
Pellicola: Kodak E 100 S formato: 4x5”
Potenza complessiva: 6.000 Ws
Fotoritocco digitale: Fabrizio Gallo
Copyright delle immagini, delle idee, dei
backstage e della foto di Still-Life: John Kaverdash S.n.c. Milano
Tutte le immagini ed i backstage sono state
riprese durante una lezione del Master di
Still-Life della John Kaverdash School di
Milano
Via G.E. Pestalozzi, 10 Milano
Per informazioni e colloqui orientativi telefonare ai numeri: 02.89123696-89123992
banco ottico durante la ripresa, si notano
sia l’elevata estensione del soffietto, resasi necessaria per la lunghezza focale dell’ottica, per di più utilizzata in posizione
macro, sia la sua forma ondulata, che denota un uso molto evidente dei basculaggi
che rendono possibile la deformazione dell’uovo.
Sulla standarta posteriore, quella responsabile delle correzioni prospettiche, ovvero delle deformazioni a seconda dell’uso, abbiamo applicato un basculaggio di
ben – 30° sull’asse orizzontale; su quella
anteriore è stato necessario applicare, sempre sullo stesso asse ma nella direzione
opposta, un basculaggio di 23 gradi, per
recuperare un po’ di messa a fuoco.
Sempre alla standarta anteriore si è applicato un basculaggio di 20° in avanti (sull’asse verticale), verso la racchetta, per ottenere un po’ di messa a fuoco sul manico
e sulle corde.
Per l’illuminazione sono stati utilizzati due
bank posti lateralmente di tre quarti dall’alto in controluce, più un pannello di schiarita frontale tra il banco ottico ed il soggetto. L’uovo infatti va illuminato in modo disomogeneo, altrimenti non restituiremmo la sua forma sferica.
Ecco ora apparire sulla nostra polaroid di
prova una bella racchetta con un uovo assolutamente rotondo.
Ammettiamo che, dopo, il computer lo abbiamo utilizzato, ma solo per togliere le imperfezioni del guscio dell’uovo e per pulire qualche riflesso sulle zone metalliche
della racchetta. Le galline ancora non fanno uova perfette per lo still-life, ma se una
foto è perfetta sin nei minimi dettagli è meglio.
Per il resto l’immagine è tutta qui, ed è stata eseguita completamente in ripresa.
Il banco ottico quindi si dimostra uno strumento creativo, oltrechè tecnico, se si sanno sfruttare le sue caratteristiche di basculaggio e decentramento ruotando e decentrando le standarte anteriori e posteriori: si
possono così realizzare immagini apparentemente impossibili. Noi restiamo del
parere che, se è possibile ottenere un certo risultato in ripresa, è meglio farlo, piuttosto che demandare tutto alla postproduzione.
Ripeto: il computer fa miracoli, ma abbiamo visto che basta usare sapientemente il
basculaggio per fare più rapidamente e meglio la stessa cosa in ripresa.
E poi… volete mettere la soddisfazione di
realizzare questa immagine con un set semplicissimo? Due punti luce, un cartoncino
bianco, un banco ottico, una racchetta da
tennis, un uovo e… la vostra immaginazione.
Roberto Mineo
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