Il modello per la distribuzione della popolazione 1. Introduzione ed inquadramento “ IL Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale ha il compito di indicare….le diverse destinazioni di uso del territorio in relazione alla prevalente vocazione delle sue parti, la localizzazione di massima delle maggiori infrastrutture e delle principali linee di comunicazione, le linee d’intervento per la sistemazione idrica, idrogeologica ed idraulico forestale.” “Attraverso la Conferenze di pianificazione, si introducono concreti elementi di pianificazione concordata…” Manifesto per il PTCP- Tiberio Rabboni Risulta pertanto quanto mai opportuno poter prevedere il nuovo assetto del territorio provinciale, determinando una possibile distribuzione dei residenti nell’arco temporale di validità del PTCP ( 10 anni). Si è manifestata inoltre la necessità di costruire differenti scenari insediativi da poter valutare dal punto di vista urbanistico. Per poter operare tale distribuzione è opportuno tener conto delle caratteristiche dei diversi comuni e delle loro previsioni di sviluppo. Le previsioni comunali, d'altronde, non possono essere assunte come dati assoluti: sommare la popolazione prevista da ogni singolo comune sull’intero territorio restituirebbe un valore complessivo sicuramente sovrastimato rispetto a quello atteso sull’intera provincia. Si ritiene pertanto più corretto utilizzare le proiezioni dei dati relativi all’intera provincia (o a suoi bacini) desunte da modelli demografici di provata affidabilità e ipotizzare la distribuzione spaziale sulla base dei caratteri insediativi delle aree considerate. La distribuzione tra i comuni o tra zone all’interno di essi deve quindi tener conto di: caratteristiche consolidate dei comuni o delle zone, tendenze attualmente in atto, previsioni di sviluppo contenute nei PRG. 2. Metodologia di analisi Lo scopo del modello per la distribuzione della popolazione, implementato in questo studio, è di determinare una possibile distribuzione del numero totale di residenti della provincia (o di suoi bacini) sui singoli comuni. Il dato complessivo della popolazione stimata all’anno di progetto è fornito dall’ufficio Studi per la Programmazione sulla base del modello MUDEA. La formulazione del modello si basa sulle seguenti ipotesi fondamentali: − la distribuzione della popolazione è strettamente legata alla disponibilità di alloggi sul territorio; 1 − - il rapporto tra abitanti insediati e numero di abitazioni (densità abitativa) è rappresentativo di caratteristiche peculiari di ciascun comune ed offre un’indicazione sulla capacità attrattiva dei suoi alloggi; la capacità attrattiva di un comune rispetto agli altri varia nel tempo, in quanto variano il numero di alloggi e la densità abitativa; la variazione degli alloggi e della densità abitativa viene rappresentata con una regressione lineare sulla base di dati storici; si utilizza tale regressione per la proiezione all’anno di progetto; l’attrattività di un comune è data dal prodotto della densità abitativa per il numero di alloggi; la popolazione stimata all’anno di progetto viene distribuita tra i comuni sulla base del peso percentuale che ciascun comune ha rispetto a tutti gli altri; Una volta stimato lo scenario tendenziale si possono costruire alternative sulla base delle previsioni dei PRG vigenti o di differenti scenari insediativi. Descrizione dei dati e del modello Anno di riferimento Anno per il quale si hanno a disposizione i dati più aggiornati sia sulla popolazione che sulle abitazioni (1998) Abitazioni (Ab) Numero di abitazioni per comune dal 1991 al 1998. Per il 1991 il dato è riferito alle abitazioni esistenti. Per gli anni successivi il dato si riferisce alle abitazioni esistenti 1991 incrementato annualmente del numero di abitazioni progettate in quell’anno. Il numero delle abitazioni rappresenta l’offerta residenziale del comune. Indice edificatorio (Ied) Media di incremento annuo delle abitazioni progettate dal 1991 al 1998. Il valore dell’indice rappresenta la capacità e la tendenza edificatoria del comune negli ultimi anni. Popolazione residente (Pres) Numero di abitanti per comune dal 1991 al 1998. Densità abitativa (Dab) Viene calcolata per anno come rapporto tra la popolazione residente in un dato comune e il numero di abitazioni per il corrispondente anno. Al denominatore di tale rapporto compare la somma delle abitazioni esistenti al 91 e di progetto che non coincidono con quelle effettivamente realizzate, pertanto tale rapporto fornisce un valore più basso rispetto a quello reale. Il valore della densità abitativa riassume intrinsecamente tutte le caratteristiche di attrattività del comune. Coefficienti di regressione lineare della densità abitativa (A, B) Regressione lineare sui valori della densità abitativa nell’arco temporale 1991 1998 La retta di regressione descrive la tendenza del comune ad affollarsi o meno. 2 Abitazioni pianificate (Ab_p) Numero di abitazioni totali previste dal PRG attribuito al 2010: calcolato come somma delle nuove abitazioni previste da PRG (Ab_PRG) e di quelle esistenti per singolo comune. Ab_p= Ab(98) + Ab_ PRG (massimo sviluppo pianificato) Abitazioni stimate (Ab_s) Numero di abitazioni totali al 2010 per singolo comune stimate dal modello; calcolato sommando alle abitazioni del 1998 l’incremento annuo delle abitazioni per il numero di anni dal 1998 al 2010 Ab_s= Ab + Ied*N°anni N°anni= numero di anni trascorsi dall’anno di riferimento al 2010 Il metodo può fornire un valore di Ab_s > Ab_p e quindi porre nella condizione di valutare uno scenario di sviluppo superiore di quello massimo pianificato. Esempio - in alcuni casi il metodo restituisce più abitazioni del pianificato: ciò non va necessariamente interpretato come una anomalia in quanto il valore delle abitazioni pianificata esprime le potenzialità di un PRG che può esaurirsi in un arco temporale minore dei 10 anni presi a riferimento e quindi il surplus va attribuito a nuove potenzialità del nuovo PRG o di varianti. Ab_s 1 Ab_p Ab_s 2 Ab_P RG Ied Ab 199 199 201 Densità abitativa stimata (Dab_s) Calcolata con la regressione lineare Dab_s’= A*anno+B 3 Il valore della densità abitativa stimata rappresenta la tendenza all’interno di un comune ad occupare le abitazioni. Valori crescenti sono rappresentativi di una tendenza osservata ad occupare abitazioni vuote. Valori decrescenti sono rappresentativi di una tendenza osservata a ridurre l’affollamento. È possibile intervenire sulla significatività del valore stimato con un opportuno coefficiente variabile tra 0 e 1 che indica il peso da assegnare al valore stimato rispetto a quello attuale: la densità abitativa sarà pertanto calcolata con la seguente formula: Dab_s= α Dab_s’ + β Dab con α+β=1 Se α = 0 si ripropone la situazione attuale Al crescere di “ a” aumenta la significatività del valore stimato Peso residenziale assoluto (Pra) È dato dal prodotto tra il numero di abitazioni stimate nel 2010 e il coefficiente di densità abitativa stimato per il medesimo anno per singolo comune. Pra= Ab_s * Dab_s Peso residenziale relativo (Prr) Ciascun comune avrà quindi un peso relativo rispetto agli altri rapportato al peso totale della Provincia, in altre parole rappresenterà una frazione del 100%. Pr ri = Pr ai ∑ Pr a j j Popolazione totale (Popt) Popolazione totale sulla provincia o su bacini al 2010 (dati forniti dall’ufficio Studi per la Programmazione sulla base del modello MUDEA). Popolazione stimata (Pop_s ) Viene calcolata distribuendo la popolazione prevista al 2010 dal modello demografico MUDEA secondo i pesi residenziali relativi precedentemente determinati. Pop = Popt * Prri Costruzione degli scenari Il modello fin qui descritto restituisce uno scenario basato su un comportamento tendenziale delle variabili in gioco (indice edificatorio e densità abitativa) sull’ipotesi di una regressione lineare. 4 Si possono costruire scenari diversi da quello tendenziale, per poter valutare altre ipotesi di sviluppo del sistema insediativo o nuove politiche di governo dichiarate dai comuni. Per la costruzione dei nuovi scenari si può intervenire sulle variabili “Abitazioni stimate” e “densità abitativa stimata” attraverso i “coefficienti di variazione dell’incremento abitativo” e i “coefficienti di variazione della densità abitativa” specifici di ciascun comune. Variazione dell’incremento abitativo (V_ab) Modifiche di questo parametro permettono di scostarsi dalla tendenza del comune e di avere una percezione dell’entità di tale scostamento. È consigliabile comunque, per le abitazioni stimate, tenere quale termine di paragone il numero di abitazioni pianificate (Ab_p) per rimanere ancorati a scenari possibili. Le abitazione stimate verranno calcolate secondo la formula: Ab_s= Ab + V_ab*Ied*N°anni N°anni= numero di anni trascorsi dall’anno di riferimento al 2010 La coincidenza con comportamento tendenziale si ottiene con un valore uguale ad uno; un aumento della produzione edilizia si ottiene assegnando valori maggiori di uno; una diminuzione o un arresto della produzione edilizia si ottiene assegnando valori minori di uno. Con un opportuno vettore di coefficienti è possibile far coincidere la abitazioni stimate con quelle pianificate e verificare quindi questa ipotesi in termini di distribuzione della popolazione fra i vari comuni. A seguire si possono proporre altre ipotesi favorendo un comune o un gruppo di comuni sugli altri. Variazione della densità abitativa (V_dab) Modifiche di questo parametro permettono di scostarsi dalla tendenza del comune ed avere una percezione dell’entità di tale scostamento. La densità abitativa stimata verrà calcolata secondo la formula: Dab_s = V_dab*( α Dab_s’ + β Dab) con α+β=1 Se α = 0 si ripropone la situazione attuale Al crescere di “ a” aumenta la significatività del valore stimato La coincidenza con comportamento tendenziale si ottiene con un valore uguale ad uno; un aumento della densità abitativa è rappresentativa di una politica di occupazione degli alloggi vuoti e si ottiene assegnando valori maggiori di uno; una diminuzione della densità abitativa è rappresentativa di una politica tesa a ridurre l’affollamento. Con un opportuno vettore di coefficienti è possibili far coincidere la densità abitativa a quella prevista ne PRG (ove disponibile) e verificare quindi questa ipotesi in termini di distribuzione della popolazione fra i vari comuni. 5 A seguire si possono proporre altre ipotesi favorendo un comune o un gruppo di comuni sugli altri. Si possono infine costruire scenari attraverso la combinazione dei due vettori di variazione. La costruzione degli scenari ha un valore rilevante sia per la comprensione degli effetti dell’evoluzione e delle tendenze del sistema insediativo sia per la valutazione degli effetti di tale sviluppo sul sistema della mobilità in generale, sull’andamento della domanda e sugli effetti specifici che tali cambiamenti impongono alla rete pubblica e privata. Nota Per un esempio di applicazione del modello e relativi scenari si veda il documento “Proposta di un modello per la distribuzione della popolazione”, Provincia di Bologna – Settore Pianificazione e trasporti – Servizio Trasporti, Luglio 2001 6