CASERMA DEL FANTE L’iniziativa avviata dai giovani del quartiere, con alcune famiglie che hanno subito lo sfratto, assistiti da Unione Inquilini e con la consulenza volontaria di alcuni architetti, ha come scopo quello di verificare la fattibilità della trasformazione della caserma Del Fante da edificio militare in struttura di accoglienza e servizi, anche in considerazione del possibile trasferimento dell’immobile al Comune di Livorno. Sulla base di alcuni documenti storici, si è proceduto al rilievo dell’immobile e all’accertamento del suo stato di manutenzione per poter procedere a formulare una ipotesi per la migliore utilizzazione dei locali e degli spazi e per valutare i margini ragionevoli di un eventuale ricorso alla autocostruzione come supporto all’impegno economico necessario al suo recupero funzionale. Anche l’istituto di Urbanistica della facoltà di Architettura ha giudicato di notevole interesse l’esperienza che intenderemmo condurre ed ha dato disponibilità a partecipare alla costituzione di quello che può essere definito un laboratorio di progettazione partecipata. Questa esperienza di coinvolgimento propositivo può rappresentare un approccio costruttivo alla soluzione del problema abitativo, particolarmente grave in questo periodo di crisi economica, e del conseguente disagio sociale, che può generare momenti di scontro tra Istituzioni, famiglie e cittadini in difficoltà. I risultati che il Laboratorio di Progettazione Partecipata intende raggiungere sono: configurare una struttura che insieme ad una immediata risposta all’emergenza abitativa possa fornire una serie di servizi (sociali/culturali/ludici) di supporto e stimolo che siano a disposizione degli occupanti temporanei, ma anche aperti al quartiere; valutare, almeno sommariamente, un quadro economico di spesa per il recupero e trasformazione dell’immobile e la sua gestione; far apprezzare il lavoro al Comune di Livorno perché possa utilizzarlo (in caso di trasferimento di proprietà dell’immobile) come documento e/o contributo per esplorare la possibilità di accesso a finanziamenti di settore. La speranza è che l’iniziativa venga accolta dalle Istituzioni come occasione di confronto costruttivo per la specifica situazione della Caserma Del Fante e come possibile modello da adottarsi da parte dell’Amministrazione in analoghe circostanze ed in momenti critici che sempre più spesso sfociano in sterili conflittualità. I dati La caserma occupa un’area di circa 2.550 mq ed ha una superficie coperta di 1.800 mq che corona un cortile interno di 750 mq Le superfici lorde dei due livelli dell’immobile ed annessi sono circa 3.500 mq L’ampia volumetria consentirebbe con importanti modifiche strutturali la costruzione di un ulteriore piano su circa 1.200 mq raggiungendo una superficie lorda totale di 4.200 mq le ambizioni prestazionali In considerazione delle disposizioni delle volumetrie e dell’adattabilità ambientale è stata localizzata la zona a funzione abitativa nelle zone prospicienti via Adriana e via della Cappellina e le le altre funzioni di servizio nelle zone col solo affaccio interno. La superficie lorda da trasformarsi in alloggi potrà variare da 1400 mq a 2000 (nel caso di realizzazione del terzo livello di solaio) comprendendo le unità già destinate ad abitazione. in virtù della tipologia degli alloggi, che dovranno avere la funzione di sistemazione transitoria in attesa del reperimento di collocazione stabile, potrà esserci una economia di scala utilizzan do alcuni servizi collettivi (spazi soggiorno con cucina, mensa, bagni accessibili per disabili) e locali/camere ad accoglienza variabile (single, coppie, coppie con bambini, famiglie numerose …) La capacità abitativa potrà quindi variare tra 100 e 200 persone ed oltre a seconda della composizione dei nuclei familiari utilizzatori. La restante superficie potrà essere destinata ad attività varie e di servizio che tra le quali sono state fino ad ora ipotizzate le seguenti: mensa / cucina comune esercizio bar consultorio di zona baby parking locali per attività associative laboratori artigiani (avviamento al mestiere) laboratori artistici biblioteca/mediateca spazio espositivo studi musicali (prove – registrazione – insegnamento) un locale adattabile a diverse esibizioni e rappresentazioni (musica-video …) nella corte interna potrebbe essere organizzato un orto urbano ed una terrazza esterna a comune tra mensa e bar oltre 300 mq di superficie di copertura inclinata ed orientata a sud può essere utilizzata per l’installazione di pannelli solari e fotovoltaici per ridurre al massimo la dipendenza energetica la gestione la conduzione del complesso dovrebbe essere disciplinata da un regolamento che preveda le modalità di conduzione degli alloggi e d’uso dei servizi, che puntino inizialmente al sostegno economico dell’autocostruzione e successivamente al finanziamento della manutenzione dell’immobile. Quindi si dovrebbe stabilire, tra l’altro: l’obbligatorietà di corresponsione di un canone (minimo o simbolico) per gli alloggi ; l’autogestione da parte dei residenti temporanei delle attività di servizio accessorie alla parte abitativa; la NON gratuità d’uso delle strutture o spazi per le varie attività temporanee i servizi (laboratori, gli spazi per le attività artistiche e musicali)…. In sostanza dovrebbe crearsi un sistema che insieme al problema dell’emergenza abitativa possa creare anche opportunità di lavoro, di avviamento di giovani ad attività lavorative e che non gravi, una volta realizzato, sul bilancio comunale.