DI MONICA MELOTTI UN VACCINO CI SALVERÀ Contro le malattie endemiche, ma anche contro certi tipi di tumore: ecco la carta vincente L’ umanità deve molto a Edward Jenner, un medico inglese di campagna, che con il suo metodo sperimentale salvò il mondo dal vaiolo e aprì la strada agli studi immunologici sui vaccini. Eravamo nel 1796 quando Jenner fabbricò una sorta di vaccino rudimentale estraendo del materiale da un pustola di una “mungitrice” colpita dal vaiolo e inoculandolo in un bambino sano di 8 anni. All’inizio il ragazzo cominciò ad avere i primi sintomi del vaiolo, ma nel giro di qualche giorno guarì. La guerra al vaiolo era cominciata, ci vollero due secoli per vincerla completamente. 102 GENNAIO 2007 CLUB3 La strada dei vaccini è stata un percorso lungo e ricco di ostacoli. I primi furono quelli contro la rabbia, la peste, il tifo e la febbre gialla, seguiti da quello della difterite, tetano e poliomelite. Ma soprattutto negli anni Settanta e Ottanta le discipline biologiche hanno avuto un forte input: grazie all’identificazione di alcune molecole in grado di tagliare il filamento del Dna sono stati svelati i principali meccanismi dell’immunità e questo ha reso possibile creare nuovi vaccini. L’utilizzo di nuove tecnologie ha avuto il grande vantaggio di accorciare i tempi per la selezione dei vaccini candidati contro la malat- [LA ZONA VERDE] più grande centro italiano sulla ricerca dei vaccini. «Tra le produzioni più complesse c’è proprio quella del vaccino influenzale stagionale, in quanto diversa ogni anno. Il vaccino influenzale è sempre composto da tre diversi ceppi virali: B, A/H3N2 e A/H1N1. Questi tre virus subiscono modifiche continue, anche se lievi, tali da renderli capaci di infettarci ogni anno. Solo la collaborazione 쎲 Difterite: 1939 tra Organizzazione mondia쎲 Tetano: 1949 le della sanità (Oms), mini쎲 Pertosse: 1953 steri della Salute, istituzioni 쎲 Polio inattivato: 1954 accademiche e produttori di 쎲 Influenza: 1958 vaccini fa sì che in ogni sta쎲 Polio orale: 1961 gione si renda disponibile 쎲 Morbillo: 1963 un vaccino capace di immu쎲 Parotite: 1966 nizzare in tempi utili le cate쎲 Rosolia: 1969 gorie a rischio e di prevenire 쎲 Epatite B: 1986 le complicanze causate dalla 쎲 Influenza tipo B: 1990 malattia, in special modo ne쎲 Varicella: 1995 gli anziani e nei bambini. 쎲 Pertosse: 1996 L’Oms ha organizzato, sin 쎲 Meningococco dagli anni Cinquanta, una (coniugato): 1999 rete di sorveglianza dell’in쎲 Pneumococco: 2000 fluenza costituita dai cosiddetti “laboratori sentinella”, distribuiti in tutto il mondo, che raccolgono campioni da persone con sintomi influenzali. Una volta determinata la composizione del vaccino si può iniziare a prepararlo. Ecco alcune fasi di questo lungo iter: preparazione della semenza virale; propagazione in larga scala tia. I primi vaccini “tecnolodel virus in uova; raccolta, gici” sono stati quelli conconcentrazione e inattivaziotro epatite B e pertosse. Il ne del virus; purificazione più recente, ancora in sperimentazione, è quel- della tipologia del vaccino; infialamento e conlo contro il tumore del colon retto e del seno. fezionamento; realizzazione di un trial clinico legato all’introduzione di un nuovo ceppo (riCome nasce un vaccino chiesto a tutti i produttori europei); infine, imI tempi di produzione sono diversi per ogni missione in commercio dopo un decreto minivaccino e subordinati a diversi fattori. La pri- steriale che autorizza la distribuzione». ma differenza è definita dalla natura del vacciNuove tecnologie produttive no. «Esistono vaccini batterici (es. meningite) e vaccini virali (es. influenza)», dice Rino RapL’attenzione dei produttori di vaccini è sopuoli, responsabile Ricerca vaccini di No- prattutto rivolta verso la ricerca di nuove tecvartis Vaccines and Diagnostics di Siena, il nologie produttive. Tra queste, la produzione 씮 UNA LUNGA STORIA 5,8 miliardi di dollari il mercato globale dei vaccini nel solo 2005 150 milioni di euro è l’ammontare complessivo del mercato dei vaccini in Italia CLUB3 103 GENNAIO 2007 [LA ZONA VERDE] 97% d’incidenza in meno di 7 gravi malattie infettive grazie alla vaccinazione e due debellate (vaiolo e polio) 씮 di vaccini influenzali basata sulla coltura cellulare è quella più innovativa e presenta diversi vantaggi rispetto alla tradizionale produzione, garantendo maggiore affidabilità e una riduzione dei tempi di produzione. Vantaggi, questi, che potrebbero essere decisivi in caso di pandemia. «Sempre in tema di pandemia, è importante sottolineare il fatto che l’Italia è tra i pochi Paesi al mondo a vantare la presenza sul suolo nazionale di un centro produttivo di vaccini», continua Rappuoli. «Basti pensare che gli Usa, che hanno operato a lungo senza una propria industria produttrice di vaccini, si sono trovati in difficoltà tali, data l’improvvisa mancanza di vaccini provenienti da un Paese straniero, da decidere di investire ingenti risorse nella messa a punto di un impianto di produzione di vaccini. Novartis sta infatti realizzando un sito a Holly Springs, nella Carolina del Nord, per un investimento di circa 600 miliardi di dollari, che include una sovvenzione di 220 milioni di dollari del Department of Health and 180 Human Services». DINAMICHE DI MERCATO Europa e Stati Uniti costituiscono più del 69% delle vendite dei vaccini Il mercato globale dei vaccini è valutato circa 10,8 miliardi di dollari 씰 I vaccini rappresentano circa il 2% del mercato farmaceutico mondiale nel 2005 Uno sguardo al futuro 10 1989 1999 2004 Fonte: PharmaProjects, Evaluate; Biocentury; Press reports Tra i nuovi vaccini sono promettenti i risultati di quello terapeutico italiano contro il tumore del colon retto: la seconda neoplasia killer, dopo il cancro al polmone. «Il vaccino si inocula sotto pelle per nove volte nell’arco di sei mesi e contiene peptidi (frammenti) di due proteine presenti sulla superficie della cellula tumo- MA CHE FINE HA FATTO L’AVIARIA? 씰 Fino all’anno scorso non passava giorno senza che telegiornali e quotidiani annunciassero il rischio imminente di pandemia. Ora non se ne parla più. Perché? «La tanto temuta epidemia mondiale, provocata da un 104 GENNAIO 2007 CLUB3 virus (l’H5N1), non si è verificata, segno che il rischio non era poi così elevato», risponde Fabrizio Pregliasco, virologo all’Università di Milano. «Il fenomeno influenza aviaria è stato trattato, come US 45% EU 24% 씰 I ricavi del mercato americano dei vaccini ammontano a 4,8 miliardi di dollari nel 2005 쎲 45% del mercato globale 쎲 crescita del 15 all’anno IL VALORE DI UN’INNOVAZIONE ACCELERATA NUMERO DI AZIENDE BIOTECH CHE PUNTANO SUI VACCINI 95 ROW 31% 씰 La crescita annuale del mercato globale è del 17% rispetto al 2004 Fonte: Piani nazionali e stime interne. La suddivisione regionale varia secondo la fonte. Rapporti esterni mostrano una quota per il ROW pari al 21% ed EU pari al 32% rale», spiega Ermanno Leo, direttore dell’Unità operativa di chirurgia dei tumori colon-rettali dell’Istituto nazionale dei tumori di Milano. «I risultati sono molto soddisfacenti e il siero è ben tollerato da tutti i pazienti. Ora siamo pronti per la fase due, con dosi più alte, che ci potrà dare più certezze. Il mio sogno è di identificare in anticipo i malati a prognosi peggiore e utilizzare il vaccino per rendere operabili anche le loro ricadute». Un altro vaccino allo studio è quello sulla meningite. Il gruppo Novartis sta studiando spesso accade, in termini troppo allarmistici. Tuttavia il problema aviaria rimane. Finora l’unica via di contagio accertata per l’uomo è il contatto diretto con animali infetti o con le loro deiezioni. Non si è ancora verificato alcun caso di trasmissione da persona a persona, segno che il virus ancora non è mutato in un sottotipo capace di causare pandemia. Il problema aviaria oggi è un problema veterinario e limitato ad un vaccino tetravalente coniugato contro quat- no aiutare a combattere questo tumore. I ritro ceppi di meningite, oltre a quello contro il cercatori americani hanno messo a punto un meningococco di tipo B (che in tanti Paesi rap- potenziale vaccino mirato alla super-esprespresenta ancora la più diffusa causa sione di una particolare proteina di meningite). Questo vaccino ri(la Her-2/neu) presente in alcuni combinante è la speranza per vincetumori al seno in fase iniziale. Ad re la battaglia contro la meningite alcune pazienti con questo tipo di nel prossimo decennio. Promettenti tumore è stato somministrato il anche i primi risultati di un potenzianuovo vaccino e la maggior parte le vaccino contro il tumore al seno di esse ha risposto bene. Il cammiin fase iniziale. Sono stati scoperti no per arrivare a proporlo su vaErmanno Leo specifici target genetici che possosta scala, però, è ancora lungo. 왎 alcune “zone calde” (Indonesia, Vietnam, Thailandia, Cambogia e Cina) dove le persone vivono a stretto contatto con gli animali. Inoltre, non c’è stata alcuna evidenza di contagio attraverso il consumo di carni avicole o uova: iI virus è sensibile al calore e viene distrutto durante la cottura degli alimenti». 씰 Il gruppo Novartis ha messo a punto un vaccino contro il virus H5N1 subito dopo il primo episodio di infezione nel 1997. Il vaccino è stato potenziato con l’adiuvante MF59 (una sostanza che amplifica la risposta immunitaria dell’organismo) e potrebbe permetterci di affrontare con minori rischi una pandemia. Il vaccino così composto ha infatti dimostrato di essere efficace anche in presenza di lievi mutazioni dei ceppi del virus dei polli. 씰 La presenza dell’adiuvante In 70 anni d’esistenza una persona vaccinata contro 10 malattie spende per ogni anno di vita 2,53 euro permetterebbe inoltre di ridurre di 12 volte la quantità di proteina virale che si riteneva necessaria a indurre l’immunità. Questo aspetto, in caso di pandemia, è fondamentale: consentirebbe di disporre di maggiori quantità di vaccino. CLUB3 105 GENNAIO 2007