Unità di apprendimento per competenze. LE FIGURE GEOMETRICHE PIANE DAL GEOPIANO AI CONTESTI REALI CON IL TEOREMA DI PICK. Elena Venturini Scuola secondaria di I grado di Mortegliano IC Mortegliano-Castions Le figure geometriche piane dal geopiano ai contesti reali con il teorema di Pick INTRODUZIONE Questo percorso didattico per competenze si colloca nell'area di contenuto matematico “Spazio e forma”, quindi rientra nell'ambito della geometria. La geometria (etimologia: misura della terra) nasce come disciplina fortemente radicata all'esperienza reale e diventa scienza matematica che studia le proprietà geometriche dei corpi: forma, grandezza e trasformazioni. La geometria come scienza è una disciplina non sperimentale, basata sulla correttezza formale del ragionamento e sulla coerenza di un sistema formale. Nella geometria per la didattica è fondamentale il rapporto tra intuizioni connesse all’esperienza e ragionamento geometrico. Diverse ricerche hanno evidenziato che gli apprendimenti in geometria non sono facilitati se il punto di partenza sono gli enti primitivi e gli assiomi (solitamente la didattica della geometria nella scuola secondaria di I grado ha questo punto di partenza); in questo modo, infatti, prende forma tra gli studenti l'idea che la geometria sia qualcosa di completamente scollegato dalla realtà e quindi di inutile. E' proprio per questo che gli alunni spesso si domandano o chiedono esplicitamente all'insegnante “a cosa serve la geometria”. Si tratta di una chiara richiesta di competenza matematica, intesa come capacità di attivare l’insieme delle conoscenze e delle abilità di tipo matematico per risolvere problemi con cui si devono confrontare nella loro vita e nei quali la matematica offre un aiuto importante per la risoluzione. Per dare una doverosa risposta a questa richiesta risulta utile sviluppare gli apprendimenti in geometria ribaltando la prospettiva tradizionale, quindi le definizioni e gli assiomi della geometria diventano il punto di arrivo della didattica e non quello di partenza. Autore: Elena Venturini – IC di Mortegliano, Scuola Secondaria di I grado Pagina 2 di 10 Le figure geometriche piane dal geopiano ai contesti reali con il teorema di Pick PRESENTAZIONE DEL PERCORSO DIDATTICO Questo percorso didattico si propone di affrontare lo studio delle aree delle figure piane sfruttando il Teorema di Pick. Il teorema di Pick permette di calcolare con una semplice formula l'area di poligoni semplici (non intrecciati) i cui vertici siano su un piano a coordinate intere . L'applicazione di questo teorema può essere utilizzata:- per rafforzare la capacità di calcolo delle aree, -per calcolare con facilità l'area di figure composte, -per calcolare l'area di poligoni concavi (che non vengono mai trattati nella didattica della scuola secondaria di I grado, ma che sono comunemente riscontrabili nella realtà). CONOSCENZE E ABILITA' - saper definire e distinguere i concetti di area e perimetro - conoscere e saper applicare le formule per il calcolo dell'area di poligoni convessi - saper rappresentare graficamente e su supporto elettronico figure geometriche piane COMPETENZE - riconoscere nella realtà poligoni semplici concavi o convessi - saper scomporre figure piane riscontrabili nella realtà riconducendole a poligoni semplici convessi - individuare i contesti reali in cui è possibile applicare la formula del teorema di Pick, per calcolare rapidamente un'area - saper dedurre una formula a partire da un certo numero di osservazioni Autore: Elena Venturini – IC di Mortegliano, Scuola Secondaria di I grado Pagina 3 di 10 Le figure geometriche piane dal geopiano ai contesti reali con il teorema di Pick STRATEGIE E METODI Un elemento di problematicità nello studio della geometria è sicuramente la distinzione tra perimetro e area: diverse ricerche hanno evidenziato che un numero significativo di studenti tende a confondere questi concetti nella scuola secondaria di I grado. L'utilizzo dei geopiani per costruire/rappresentare le figure piane si è dimostrato particolarmente utile per chiarire tali concetti. Sono chiamati “geopiani” alcuni strumenti didattici adatti a favorire l’esperienza geometrica. Ideati dal matematico pedagogista inglese Caleb Gattegno, sono efficaci a diversi livelli di apprendimento. Tale sussidio è costituito da una tavoletta di legno sulla quale è disegnato un reticolato i cui nodi sono messi in evidenza con dei chiodini o delle viti; fra di essi si possono tendere degli elastici di diverso colore (Fig. 1) Sui geopiani si possono tracciare le più diverse figure; diviene così possibile rappresentare e studiare numerose differenti situazioni geometriche: relative alla forma e alle proprietà delle figure, alle dimensioni ed estensioni, problemi di simmetria, di similitudine, di classificazione ed altri ancora. Con un geopiano a 9 chiodi si possono ottenere tutti i tipi di quadrilateri: quadrati, rombi, rettangoli, parallelogrammi, trapezi.... Con un geopiano a 25 chiodi si possono costruire molti angoli oppure introdurre i primi concetti sul piano cartesiano o proporre esercizi sulla simmetria assiale e su quella centrale o sulla determinazione dell’area di figure poligonali. Naturalmente aumentando il numero dei chiodi del geopiano, aumentano anche le situazioni che si possono proporre. E' bene tenere presente l’opportunità che gli allievi riproducano sul quaderno le situazioni e i risultati realizzati sul geopiano. Molti esperti in didattica hanno evidenziato che per facilitare gli apprendimenti in geometria è fondamentale ricorrere alla dimensione dell'operatività, procedimento attivo di ricerca che, a partire da osservazioni, strutturazioni, esperimenti, porta alla formazione di concetti, Autore: Elena Venturini – IC di Mortegliano, Scuola Secondaria di I grado Pagina 4 di 10 Le figure geometriche piane dal geopiano ai contesti reali con il teorema di Pick al possesso di procedimenti ed, infine, alla formulazione di regole, di leggi. Lo sviluppo cognitivo corrispondente alla fascia di età 11-14 anni risulta essere una fase critica nella quale il ragazzo manifesta una certa capacità di generalizzare, di astrarre, di dedurre sempre a partire, però, da osservazioni e manipolazione di oggetti concreti. Questo percorso didattico prevede la strategia del problem solving, facendo lavorare i ragazzi in gruppi di lavoro eterogenei composti da 3-4 alunni ciascuno. MATERIALI Geopiani di tutte le forme e dimensioni; l'ideale è avere a disposizione un geopiano quadrato formato da 100 punti totali, in modo da avere uno spazio sufficiente per esplorare diverse formule additive per il calcolo dell'area. Qualora non vi fosse diponibilità di tali materiali per le attività previste è sufficiente utilizzare dei fogli a quadretti, righello e matita o riproduzioni di geopiani diponibili online. Fig.1 Autore: Elena Venturini – IC di Mortegliano, Scuola Secondaria di I grado Pagina 5 di 10 Le figure geometriche piane dal geopiano ai contesti reali con il teorema di Pick PERCORSO DIDATTICO Il percorso didattico che prevede l'introduzione del teorema di Pick si inserisce dopo la trattazione delle aree delle figure piane. Al fine di ottenere con maggiore facilità gli apprendimenti obiettivo di questo percorso, è auspicabile che la trattazione delle aree dei poligoni convessi abbia previsto l'utilizzo di geopiani o di procedimenti quali il Tangram, in modo da aver favorito la dimostrazione visiva del significato delle formule. L'attività prevede, innanzi tutto, di riproporre le formule per il calcolo dell'area dei diversi poligoni convessi: rettangolo, quadrato, parallelogrammo, triangolo, trapezio, rombo... stimolando nuovamente il confronto tra le figure e tra le formule. Questa attività di ripasso prevede di costruire i diversi poligoni sul geopiano e di riflettere sul significato delle formule deducendole per equicomposizione. Successivamente si chiede a ogni gruppo di studenti di costruire sul geopiano alcuni rettangoli con diverse dimensioni, ad esempio come quelli rappresentati in Fig.2 e di calcolarne l'area con la classica formula bxh. Fig.2 Autore: Elena Venturini – IC di Mortegliano, Scuola Secondaria di I grado Pagina 6 di 10 Le figure geometriche piane dal geopiano ai contesti reali con il teorema di Pick Si invitano quindi gli alunni a: pensare ad una formula per il calcolo dell'area che tenga conto solo dei punti del contorno e di quelli interni ai rettangoli. La formula deve essere valida per tutti i rettangoli disegnati: Si può permettere l'utilizzo della calcolatrice, in quanto le abilità su cui si devono concentrare le energie degli studenti non sono le abilità di calcolo. E' bene ricordare agli studenti che la formula classica del calcolo dell'area del rettangolo deve essere utilizzata solo come confronto con il risultato delle formule proposte e non come punto di partenza per dedurre questa nuova formula. La prima parte dell'attività si completa nel momento in cui i diversi gruppi di alunni, ciascuno con un diverso livello di informazioni guida fornite dagli insegnanti, hanno dedotto la nuova formula. Successivamente si propone di verificare la validità della formula ottenuta per altri poligoni (triangoli, rombi, trapezi...) attuando sempre un confronto con la formula classica studiata precedentemente. A questo punto l'insegnante può proporre, se non lo fanno autonomamente gli alunni, di esplorare la “potenza” del teorema di Pick andando a costruire un poligono semplice, concavo, composto per addizione di diversi poligoni semplici convessi. Un esempio può essere quello in Fig.3 Fig.3 Autore: Elena Venturini – IC di Mortegliano, Scuola Secondaria di I grado Pagina 7 di 10 Le figure geometriche piane dal geopiano ai contesti reali con il teorema di Pick A questo punto si chiederà di calcolare l'area di questa figura con i due metodi noti: -scomposizione della figura data nei diversi poligoni convessi semplici di cui si conoscono le formule e calcolo dell'area totale per addizione delle singole aree. -applicazione della formula di Pick Gli studenti verificheranno autonomamente che i due procedimenti portano allo stesso risultato in tempi molto diversi. Si potrà, quindi, presentare formalmente il teorema di Pick con la sua relativa formula introducendo anche alcuni importanti riferimenti di storia della matematica. E fondamentale chiarire da subito agli allievi la “limitazione” del teorema: permette di calcolare l'area di figure i cui vertici sono i punti di un piano a coordinate intere. Il teorema di Pick afferma che l'area di un qualunque poligono semplice i cui vertici sono punti del reticolo è data dalla formula A = I+(P/2)-1 con I = numero punti del reticolo interni alla figura P = numero punti del reticolo sul perimetro della figura Sarà, quindi importante guidare alcune riflessioni sui contesti in cui risulta particolarmente utile applicare la formula. Si ricorrerà a mappe di terreni (in particolare pioppeti), piante di edifici, foto di oggetti in modo da stimolare una riflessione condivisa su quali siano le situazioni in cui è più conveniente applicare il classico calcolo delle aree per scomposizione in poligoni convessi e successiva addizion e quali situazioni, invece si prestano al rapido calcolo proposto dalla formula di Pick. Autore: Elena Venturini – IC di Mortegliano, Scuola Secondaria di I grado Pagina 8 di 10 Le figure geometriche piane dal geopiano ai contesti reali con il teorema di Pick VALUTAZIONE Si prevede di effettuare la valutazione con due modalità. Innanzitutto si chiede agli alunni di proporre una relazione sul percorso seguito, chiarendo bene le conoscenze di partenza, gli strumenti e le modalità di lavoro, le riflessioni prodotte e il risultato raggiunto. Per la valutazione di questa prova si propone una rubrica di valutazione, che faciliti l'individuazione dei diversi livelli di competenza raggiunti. Successivamente il percorso può essere valutato proponendo una prova scritta in cui si richiede di applicare le diverse modalità di calcolo dell'area conosciute, di distinguere i contesti in cui è possibile sfruttare il calcolo rapido con la formula di Pick. Questi quesiti saranno strutturati preferibilmente a partire da contesti reali in modo da verificare l'acquisizione della competenza matematica. Autore: Elena Venturini – IC di Mortegliano, Scuola Secondaria di I grado Pagina 9 di 10 Le figure geometriche piane dal geopiano ai contesti reali con il teorema di Pick BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA Geddes D et al. (1992). Geometry in the Middle Grades. Reston, VA: National Council of Teachers of Mathematics. (Activity 5D on p. 37 is entitled “Patterns on a Geoboard”; Activity 5E, “Pythagorean Theorem”, also uses the geoboard.) Lenzi D (2004) Una semplice dimostrazione del Teorema di Pick. Intervento al 3° convegno nazionale ADT "Matematica, Formazione Scientifica e nuove tecnologie'' Luongo A, Marino M.,Il ruolo della matematica nel reale Spikell MA (1993). Teaching Mathematics with Manipulatives: A Resource of Activities for the K–12 Teacher. Boston: Allyn and Bacon. (Chapter 2 is entitled “Motivating the Pythagorean Theorem with Geoboards”.) Pozio S, La competenza matematica dei quindicenni. Capitolo 5. rapporto nazionale PISA 2006 http://www.matematicamente.it/approfondimenti/83-matematica http://mathforum.org/trscavo/geoboards/biblio.html http://www.scribd.com/doc/41294110/Geoboards-in-the-Classroom http://www.museoinformatica.it/ http://matematicamedie.blogspot.com/2009/05/il-teorema-di-pick-conta-ipunti.html Autore: Elena Venturini – IC di Mortegliano, Scuola Secondaria di I grado Pagina 10 di 10