RICERCA Grano OGM, trascurabile l’impatto sugli insetti Nuovo studio anglo-svizzero sul grano transgenico ridimensiona il danno agli insetti non target Di Nicoletta De Cillis [4 febbraio 2011] Secondo una recente ricerca anglo-svizzera il frumento geneticamente modificato avrebbe limitati effetti ecologici sugli insetti non target. Gli esperimenti, condotti nel 2008 e 2009 da ricercatori dell’Università di Zurigo e di Exeter su alcune varietà di grano (Triticum aestivum) modificate geneticamente per la resistenza all’oidio (Erysiphe graminis), un’infezione che può colpire tutte le parti aeree della pianta, avevano lo scopo di valutare se le alterazioni indotte nella pianta influenzassero direttamente o indirettamente gli afidi e, a cascata, la struttura della rete trofica associata. Gli ecosistemi agricoli, infatti, sono caratterizzati da numerose specie di insetti coinvolti in interazioni complesse all’interno delle catene alimentari (reti trofiche). E’ quindi importante esplorare quali conseguenze scaturiscono dalla modifica dei tratti delle piante nella comunità degli insetti parassiti, che si nutrono della pianta, come gli afidi, e dei parassitoidi che si nutrono degli insetti parassiti. A differenza di studi precedenti, volti a valutare gli effetti delle piante transgeniche su singoli insetti non target, questa volta i ricercatori hanno messo a confronto le linee transgeniche e le corrispondenti naturali con il proposito di svolgere un’analisi quantitativa delle reti trofiche costruite e di valutarne le rispettive proprietà. Dal confronto è emerso che le diverse linee di frumento hanno effetti significativi sulla struttura della comunità di insetti fino al quarto livello trofico. Per quanto riguarda le varietà geneticamente modificate non sono emerse differenze significative in merito alle variazioni provocate alle popolazioni di insetti parassitoidi, rispetto alle corrispettive piante non modificate.Questo suggerisce che l'impatto delle piante di grano OGM resistenti all’oidio sulla catena alimentare è trascurabile e che i potenziali effetti ecologici sugli insetti non-target sono limitati. Lo studio è stato pubblicato su Biology Letters della Royal Society. Per saperne di più: Aphid–parasitoid community structure on genetically modified wheat http://rsbl.royalsocietypublishing.org/content/early/2011/01/18/rsbl.2010.1147