Daniele Segnini
Come si trasmette il virus dell’epatite C
Il virus dell’epatite C si trasmette soprattutto attraverso il sangue, ma può essere presente, a concentrazioni più
basse, anche in altri fluidi corporei: nella saliva, nelle lacrime, nel liquido seminale e nelle urine.
Sono conosciute diverse possibilità di contagio: a) lo scambio di aghi e siringhe tra tossicodipendenti che usano eroina o
altre sostanze per endovene rappresenta una delle più frequenti vie di trasmissione del virus nelle nostre società; quasi 2
tossicodipendenti su 3 sono Hcv-positivi; recentemente il contagio da Hcv è stato associato all’uso di cocaina per
via intranasale, probabilmente per l’uso comune di cannule contaminate; b) una grossa fetta della statistica
riguarda cause sconosciute: quasi un terzo dei casi non ha, infatti, una causa precisa di contagio; c) il lavaggio del
sangue con il rene artificiale; diversi pazienti in dialisi risultano contagiati dal virus dell’epatite C; il trapianto di
organi infettati dal virus; la trasfusione di sangue o plasma utilizzati o prodotti prima del 1990 – ossia prima della
scoperta del virus; da allora si eseguono test di controllo su tutte le donazioni di sangue; d) i rapporti sessuali con un
partner Hcv-positivo; la trasmissione del virus con i rapporti sessuali è assai più rara che nel caso dell’infezione
da Hiv. Persino dopo mesi di rapporti sessuali non protetti con un partner HCV-positivo, il rischio sembra minore del 5%.;
si pensa, quindi, che il virus dell’epatite C solo raramente si trasmetta per via sessuale; e) il contagio madrebambino: durante il parto una madre Hcv-positiva può, in determinate condizioni, trasmettere il virus al proprio bambino, il
rischio aumenta se vi è positività anche al virus HIV; meno del 20% dei neonati Hcv positivi sviluppa epatite acuta nei
primi mesi di vita, per cui l’infezione da virus dell’epatite C non costituisce di per sé una controindicazione
alla gravidanza; il virus non si trasmette con il latte materno; f) ferite da puntura o taglio di personale sanitario,
teoricamente il virus dell’epatite C si può trasmettere anche con tatuaggi, piercing, agopuntura e altre pratiche di
puntura cutanea con strumenti non sterili nonché scambio di lamette da barba e spazzolini da denti (contatto ematico);
g) l’uso di siringhe di vetro, diffuso in Italia fino alla metà degli anni ’70, è stata causa di contagio per molte
persone, dato che la sterilizzazione familiare con pochi minuti di bollitura non poteva inattivare un virus che necessita di
20 minuti di autoclave per essere inattivato.
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Generata: 9 June, 2017, 00:41