FACOLTÀ DI LETTERE E FILOSOFIA DI SPLIT Docente: DANIJEL TONKIĆ Split, 23 febbraio 2011 DIPARTIMENTO D' ITALIANISTICA LINGUA ITALIANA II MODULO I LINGUA ITALIANA II MODULO I Prova Scritta Del 23 Febbraio 2011 - 5 ECTS Crediti I. grammatica 1. Descrivere il criterio della coordinabilità di un sintagma. 2. Spiegare la differenza tra: a. Il suo amore per Maria. b. *La nostra dstituzione del colpevole .str. 156 3. Spiegare l’ agrammaticalità della frase: *Un tuo amico ha conosciuto un mio. str. 152 4. Spiegare la differenza tra: a. b. * Mi hanno scritto parenti. Arrivano aerei a tutte le ore. str. 145 5. Spiegare l’uso del quantificatore tale. 6. Qual è la rappresentazione strutturale secondo lo schema X-barra del SN: un accordo con gli alleati? 7. Spiegare la grammaticalità della frase: Sono stato invitato da amici. str. 145 8. Spiegare l’agrammaticalità del SN: *la recensione di Carlo accurata str. 166 9. Spiegare la differenza tra le preposizioni polisillabiche e le preposizioni monosillabiche. 10. Descrivere le modalità secondo le quali può avvenire il riferimento esoforico. Criteri e punteggi: 2 punti per ogni risposta corretta; 0 punti per ogni risposta errata o per l’astensione Punteggio minimo sufficiente: 60% (12/20) II pronominalizazzione 1. Trasformate la frase usando i pronomi doppi : Spero di ricordarmi di fare questa cosa. ricordarmene 2. Rispondere alla seguente domanda usando gli appropriati pronomi personali: Ci avete restituito i libri? Si, ve li abbiamo restituiti 3. Riscrivere la frase intera sostituendo sia l’oggetto diretto sia l’oggetto indiretto: Il macellaio vende la bistecca a Lei. Il macellaio gliela vende 4. Spiegare l’uso della preposizione per. 5. Rispondere alla seguente domanda usando gli appropriati pronomi personali: Ci si sono dovuti lavare i capelli? Si, ce se li sono dovuti lavorare. FACOLTÀ DI LETTERE E FILOSOFIA DI SPLIT Docente: DANIJEL TONKIĆ Split, 23 febbraio 2011 DIPARTIMENTO D' ITALIANISTICA LINGUA ITALIANA II MODULO I 6. Rispondere alla seguente domanda usando gli appropriati pronomi personali: Le mele si mangiano tutti i giorni? Si, le si mangiano Criteri e punteggi: 2 punti per ogni risposta corretta; 0 punti per ogni risposta errata o per l’astensione Punteggio minimo sufficiente: 60% (7/12) III Riscrivere il seguente brano inserendovi gli articoli omessi: In ebraico papà si dice aba; dunque, nemmeno a farlo apposta, la prima voce è papà; e da qui in poi ogni voce è un appiglio, una lente, uno specchio della storia di Bruno. Tra zii fuggiti in Inghilterra e in America durante la Catastrofe, calzini spaiati, piaceri e dispiaceri della carne, cammina Bruno, senza bussola nel mondo finché non scopre che la lingua parlata da sua madre, e spacciata per italiano corrente, è in realtà mammese, o tampònico. Sua madre parla una lingua che non descrive la realtà come appare, ma come apparirebbe se non facesse paura, se non mettesse in imbarazzo, se non suscitasse emozioni: "Mi raccomando" vuol dire "E questione di vita o di morte"; "Ti voglio bene" si dice "Complimenti". Cominciare a tradurre dal mammese salva la vita a Bruno e gli insegna l'arte della differenza, la difficoltà di comunicarla; l'arte di adattare e di adattarsi. Si trasforma così in un traduttore alfiere: indomito, sempre in servizio. Alle prese con paure improvvise ma dotato anche di risorse segrete: per esempio una mano morbida e asciutta che a volte lo protegge quando vede le cose brutte davanti a sé. E la mano che suo padre gli metteva sugli occhi e sulla fronte quando, facendo spese il sabato mattina, il macellaio alzava la mannaia. Criteri e punteggi: la prova s’intende superata se il candidato non ha superato la soglia del 40% di risposte negative. IV Al posto dei puntini inserire le preposizioni appropriate (semplici e articolate) Un ragazzo scopre che la donna che lo alleva non è sua madre. Dalla gente del paese viene a sapere che suo nonno era un misterioso "Danese" e suo padre un vagabondo sceso anche lui dal Nord, venticinque anni dopo, e presto ripartito con sua madre. La sua vita diventa così una ricerca delle origini e i suoi sogni di ragazzo cresciuto in solitudine, fatti di viaggi per mare su baleniere, alimentano la sua ansia di evasione: dopo la scomparsa di Flora, che gli ha dato un amore breve e intenso, decide di lasciare il paese per avventurarsi al Nord; ma una serie enigmatica di eventi lo trattiene prima del confine, in un paese di montagna, accolto dalla silenziosa sorella di Flora, che diviene la sua amante, e dalla sua famiglia, in cui, sul trono di legno, Pietro, il patriarca, rievoca affascinanti avventure di mari e continenti. Il ritmo di quella esistenza fuori del tempo è però turbato dal ritorno improvviso di Flora, la ragazza irrequieta e vagabonda cui il giovane non sa resistere. Fuggiti insieme, passano anni dissipati e assurdi, finchè il giovane capisce che staccarsi da lei e tornare al paese significa ritrovare la propria dimensione, che è quella del passato, di un esistenza arcaica e contadina: e solo allora scopre la vocazione del narrare, che è un viaggio a ritroso nel tempo per cogliere non quello che passa, ma quello che ritorna sempre identico sotto diversi cieli e in altre epoche. Ambientata in un Friuli dei primi del secolo, la vicenda sembra svolgesri su due piani: quello realistico, avvincente come in un racconto picaresco, e quello mitico, in cui le coincidenze appaiono magiche e la storia, dapprima misteriosa e poi indecifrabile, svela a poco a poco tutti i suoi significati. Questi due piani tuttavia si fondono in una narrazione singolarissima, che recupera il senso fantastico del romanzo entro una cornice familiare e quotidiana: ne risulta una sorta di parabola, di fiaba moderna, che illustra le contraddizioni del presente con immagini da libro di viaggio ottocentesco e le commenta con candore di fantasia e con un linguaggio commosso e suggestivo. FACOLTÀ DI LETTERE E FILOSOFIA DI SPLIT Docente: DANIJEL TONKIĆ Split, 23 febbraio 2011 DIPARTIMENTO D' ITALIANISTICA LINGUA ITALIANA II MODULO I Dopo essere emigrato oltre l'oceano e aver fatto per una diecina d'anni il cantastorie nei paesi e nelle città del Perù, Simone ritorna a Jalmis, in Friuli, dove sente che il destino deve avere una svolta: lo stesso presentimento prova, nel suo castello-rifugio, Margherita, anch'essa non più giovanissima, ma che conserva della gioventù la freschezza intatta. Il loro incontro casuale, in una notte di neve, ha i contorni magici di una fiaba. Ed è proprio il mondo delle fiabe che si schiude a Simone, dopo che il matrimonio con Margherita ha posto fine al suo errare: fiabe della sua terra, nelle quali riaffiora una saggezza millenaria, e anche miti, leggende, tradizioni di cui sembra essersi perso il significato. Mosso da una passione che lo occupa interamente, Simone si cala a poco a poco nell'anima del suo popolo e ne ripercorre la storia: dalla civiltà antichissima dei Celti al glorioso Patriarcato che i Veneziani distrussero nel 1420, la 'vera morte del Friuli', dopo la quale ebbe inizio quell'emigrazione che dura tuttora. Per questa via riesce anche a penetrare lo spirito, indomito e fiero, di certe figure umili della storia recente e contemporanea: come Luca, ribelle all'Austria, che fu giustiziato sul patibolo dal 'boia di Lubiana', o Enore, che soppravvisse in Russia all'impiccagione dei tedeschi, o Glauco, il cui rifiuto della società si conclude tragicamente. E anche il suo passato personale "come la passione giovanile, vissuta in una baita di montagna, con la stupenda ed enigmatica Clautana" si prolunga e dilata in un passato più vasto, nella memoria collettiva del suo popolo, in cui Simone ritrova la propria identità. Quel Friuli arcaico, agricolo e magico che aveva fatto da sfondo alle precedenti opere di Sgorlon, dalla Luna color ametista e dal Trono di legno fino alla Regina di Saba, in questo romanzo diventa il vero protagonista attraverso una moltitudine di personaggi che formano un affresco corale. La civiltà montanara e contadina vi svela la ricchezza inestimabile di un bene che si sta perdendo: la vita comunitaria. E la fede che anima il cantastorie Simone gli farà credere di nuovo negli dèi, solo apparentemente fuggiti con gli abitanti, cacciati dalle guerre e dalle sventure: ma chi, se non gli dèi, potrà tornare a custodire ciò che gli uomini hanno temporaneamente lasciato? E "gli dèi torneranno". Criteri e punteggi - Punteggio minimo sufficiente: 50% (10/20)