Livio ANDRONICO - Scuola e cultura oggi

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(240 a.C. > 78 a.C.)
1° rappresentazione di Livio Andronico
ritiro a vita privata di Silla
Livio ANDRONICO
Nacque a Taranto agli inizi del III sec.a.C, quindi era greco, come denuncia anche il
cognomen
Praenomen: forse Lucius o Titus
Era colto
Condotto a Roma tra i prigionieri della guerra tarantina (280-272 a.C.) da Livio Salinatore,
che gli affidò l’educazione dei figli e lo affrancò, dandogli quindi il nomen gentilicium
Restò a Roma ad insegnare lettere latine e greche, tanto da conquistarsi gran fama di poeta
colto nazionale, infatti nel 240 scrisse un dramma per celebrare nei ludi romani la vittoria di
Roma nella I guerra punica e nel 207 scrisse un inno a Giunone (partenio) per le cerimonie
propiziatorie della II guerra punica.
Ebbe successo e gli fu donata una dimora sull’Aventino, ove fu istituito il collegium
scribarum histrionumque in suo onore
Morì intorno al 200 a.C.
OPERE: Odissea, tragedie e commedie, Inno a Giunone
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ODISSEA (O ODYSSIA O ODUSIA)
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(es.
Cfr.
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La scrisse per far conoscere ai suoi scolari Omero.
Ebbe grandi difficoltà a causa della scarsa duttilità della lingua e la struttura dell’ispido
saturnio1 e cercò di essere il più letterale possibile e di latinizzare i grecismi
Moneta < monere è la traslitterazione di 
Camena)
I verso Odysia:
virum mihi Camena, insece versutum
I verso Odissea:

Restano circa 40 frammenti
Forse erano versi rozzi e difficili (Orazio li imparò a suon di schiaffi!!!) ma molto diffusi
all’epoca
Non tradusse l’Iliade per 4 motivi:
c’erano analogie fra il mito di Odisseo e quello di Enea
perché l’Odissea, poema del mare per eccellenza, era in sintonia con le aspirazioni di Roma
che ora si affacciava sul Mediterraneo
3.
perché nell’Odissea erano trattati 2 temi cari ai Romani: patria e famiglia
4.
perché l’Iliade rappresentava il soccombere del popolo troiano, che i Romani consideravano
loro progenitore!!!
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1.
2.
TRAGEDIE (cothurnate)
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Achilles
Non usò l’esametro perché voleva dare al suo poema un significato fortemente nazionale, quindi non poteva usare
l’esametro omerico!!!
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Non aveva corrispondenti nel mondo romano, quindi divenne “la dea del canto”. Ecco perché Camena (da CANO)
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Aegistrus
Aiax mastigophorus
Andromeda
Danae
Equus Troianus
Hermiona
Ino
Tereus
COMMEDIE (Palliate)
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Gladiolus
Ludius (o Lydius)
Virgo (o Virgus o Vargus o Verpus)
Restano solo titoli e circa 50 versi in tutto. ebbe come modelli Soflocle ed Euripide e la commedia
nuova, ma non usò mai la contaminatio!!!3
Presenti molte allitterazioni, metafore e altri espedienti di rozzezza stilistica
Cicerone dice che i suoi drammi non erano degni di essere letti due volte, ma Andronico ebbe il merito
di introdurre a Roma il teatro dell’arte: con il suo dramma (non si sa quale) rappresentato a Roma nel
240 si fa infatti iniziare l’età arcaica della letteratura latina
INNO A GIUNONE
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Non restano frammenti.
Forse era un partenio4
Forse non ebbe modello greco, ma si rifece alla tradizione letteraria romana e italica
dell’innologia liturgica 5
Livio dice che il carme era apprezzato ma grossolano per il suo tempo, quindi doveva già
esserci una tradizione di inni!!!
l’inventore di questa tecnica sarà Nevio
cantato da sole fanciulle, tot. 27 divise in 3 semicori; cfr. il CARMEN SAECULARE di Orazio, ove cantano fanciulli
e fanciulle!!!
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Nel 200 a.C. c’è l’inno di Licinio Tegula
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TRAGEDIE E COMMEDIE
IN EPOCA ARCAICA
AMBIENTAZIONE GRECA AMBIENTAZIONE ROMANA
TRAGEDIE
COTHURNATE
COMMEDIE PALLIATE
PRAETEXTAE
TOGATE
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