Infortunio sul lavoro: le norme sulla sicurezza sono estese anche ai terzi? Per la Cassazione sussiste la responsabilita' del datore se l'infortunio sul lavoro coinvolge terzi presenti nel cantiere Con la sentenza n. 3272 dello scorso 23 gennaio, la Cassazione penale, ritorna sul tema della sicurezza del lavoro non solo inteso come tutela nei confronti del lavoratore ma anche come tutela estesa a terzi coinvolti in un infortunio all’interno del cantiere. La pronuncia suscita perplessità nel punto in cui difende l’estensione delle nome antinfortunistiche anche ai coloro che, per ragioni di lavoro, si trovano nel cantiere. E’ responsabilità del datore di lavoro, quindi, garantire le condizioni di sicurezza dell’ambiente. CORTE DI CASSAZIONE, IV Sez. pen. – Sentenza del 23 gennaio 2015, n. 3272 Massima Pur essendo condivisibile nelle soluzioni adottate, la sentenza in esame merita considerazioni per un passaggio problematico, secondo il quale le norme antinfortunistiche sarebbero dettate non soltanto per la tutela dei lavoratori, ossia per eliminare il rischio che i lavoratori possano subire danni nell’esercizio della loro attività, ma anche a tutela dei terzi, cioè di tutti coloro che, per una qualsiasi legittima ragione, accedono là dove vi sono macchine che, se non munite dei presidi antinfortunistici imposti dalla legge, possono essere causa di eventi dannosi. Se infatti è giusto ritenere che il datore di lavoro ha una posizione di garanzia anche verso terzi, suscita invece perplessità l’idea di estendere “tout court” le norme antinfortunistiche per la loro tutela. Scarica qui il testo integrale della sentenza LEGGI ANCHE: Infortunio sul lavoro, il lavoratore ha diritto di costituirsi parte civile? Copyright © - Riproduzione riservata