Studi
SECONDO BONGIOVANNI SJ*
La sfida ignaziana. Un commento
alla Sentenza di Hevenesi
L’articolo analizza la tensione spirituale che si esprime nella
nota Sentenza, individuando in essa una sintesi singolare del
dinamismo che attraversa gli Esercizi. Nel cogliere l’intuizione
del Loyola la formula di Hevenesi interpreta l’esperienza che
ogni persona può vivere dell’Incarnazione del Figlio di Dio,
tenendo insieme la libertà dell’impegno umano e la gratuità
della Grazia divina, senza confusioni e senza separazioni.
This essay analyzes the spiritual tension expressed in the
well-known Sentence, characterizing the dynamism of the
Exercises. The Hevenesi’s Formula grasps the ignatian intuition, seeking to keep together man’s free will with divine grace
without identifying the two or separating one from the other.
Haec prima sit agendorum regula:
sic Deo fide, quasi rerum successus omnis a te, nihil a Deo penderet;
ita tamen iis operam admove, quasi tu nihil, Deus omnia solus sit facturus.
L
a traduzione italiana della nota Sentenza di Hevenesi (d’ora in poi: SH) può esporsi a qualche difficoltà. Senza pretese filologiche, cerco di renderne il senso teologico e spirituale, suddividendola in tre momenti composti da un incipit (A) e, per così dire, dalle
due pale di un unico dittico (B e C):
A- «Questa sia la prima regola delle tue azioni:
B- confida in Dio come se la riuscita delle cose [intraprese] dipendesse
interamente da te, e nulla da Dio;
C- tuttavia, in esse impiega ogni sforzo come se nulla fosse fatto da te e
tutto da Dio soltanto»1.
1
Letteralmente, la traduzione della parte A della SH recita: «Questa sia la prima regola delle
* Docente di Filosofia presso la Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale, Sezione S. Luigi,
Napoli, [email protected]
Rassegna di Teologia 57 (2016) 451-470
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