PR.RSA_05 Rev. 01 PROTOCOLLO SANITARIO Pag. 1/11 LINEE GUIDA PER LE LESIONI DA DECUBITO DEFINIZIONE DEL PROBLEMA: Le ulcere da decubito rappresentano un problema medico ed assistenziale di notevole portata, soprattutto nei pazienti anziani. Per definizione la lesione da decubito (LdD) è una soluzione di continuo della cute, su base ischemica, a evoluzione necrotica e con interessamento degli strati sottostanti sino al raggiungimento del muscolo e in certi casi dell’osso. Si tratta di una condizione morbosa la cui insorgenza può influire in modo significativo sullo stato di salute, la qualità di vita e la sopravvivenza dell’anziano. La mortalità in taluni casi è da ricondurre alla gravità della lesione da decubito ma nella maggioranza dei casi questa rappresenta la spia degli elevati livelli di compromissione e di comorbilità del paziente con aumento del rischio di morte. MECCANISMI FISIOPATOLOGICI Per prevenire la comparsa della lesione da decubito bisogna conoscere i meccanismi fisiopatologici che ne determinano la formazione e ne condizionano la prevenzione ed il trattamento. La lesione da Decubito (LdD) è un’alterazione tissutale con evoluzione spesso necrotica che interessa cute, derma e strati sottocutanei fino ad interessare il muscolo e l’osso, dovuta a compressione dei tessuti molli tra una prominenza ossea e una superficie esterna. Alla formazione delle LdD concorrono vari fattori: Biologici generali: sono essenzialmente anemia, malnutrizione,e carenze specifiche, patologie neurologiche, malattie metaboliche, disidratazione, neoplasie. Biologici locali: la macerazione provocata dall’eccessiva umidità della cute questa la rende più morbida e meno resistente e ciò si verifica nel caso di eccessiva sudorazione, nell’incontinenza urinaria e/o fecale o in presenza di ferite con abbondante essudato. Quindi la persistenza di urine e feci a contatto della cute determina alterazioni dello strato epidermico per riduzione della secrezione lipidica e sebacea.Esistono alcune patologie che alterano la permeabilità del connettivo e dei piccoli vasi, queste condizioni portano a distruzione dei recettori nervosi cutanei tattili e dolorifici con riduzione /assenza della percezione della necessità di cambiare posizione. Meccanici locali: sono principalmente compressione,forze di taglio e frizione.La compressione determina ischemia del tessuto ,per cui una forza esterna è superiore alla pressione del sangue che nei capillari determinando la chiusura del vaso e quindi ischemia del tessuto circostante con riduzione dell’apporto di O2 e nutrienti, con anche impedimento del drenaggio linfatico periferico tissutale per cui si scatena il processo di degenerazione tissutale. Lo sfregamento , si realizza per scorrette manovre di mobilizzazione del paziente per cui la cute si “sfrega” sulle lenzuola provocando abrasione cioè perdite di cellule dello strato corneo tanto da produrre in alcuni casi sanguinamento. La frizione è la forza di deformazione tangenziale che si produce quando due strati PR.RSA_05 Rev. 01 PROTOCOLLO SANITARIO Pag. 2/11 LINEE GUIDA PER LE LESIONI DA DECUBITO cutanei scivolano uno sull’altro in direzione opposta e causano una lesione del tessuto sottostante. Da ciò si deduce l’importanza di un strategia assistenziale che deve essere di tipo multidisciplinare. Per attuare i meccanismi di prevenzione e cura delle lesioni si deve coinvolgere tutto il personale addetto all’assistenza, ma bisogna innanzitutto valutare i pazienti a rischio di lesioni da decubito. Le tappe più importanti sono: valutazione dello stato generale dell’anziano, con particolare riguardo dello stato cutaneo.Esami ematochimici (emocromocitometria, transferrinemia, ferritinemia, azotemia, creatininemia, elettroforesi sieroproteica, PCR, fibrinogenemia, colesterolemia ed elettrolitemia). Applicazione delle scale di valutazione. Valutazione dello stato di idratazione e nutrizione attraverso l’esame obiettivo, il peso ed i parametri ematochimici. Identificazione delle malattie concomitanti e prevenzione delle patologie considerate ad alto rischio: malattia diabetica con le sue complicanze come la neuropatia e l’angiopatia del microcircolo e poi del macrocircolo. Le neoplasie con la presenza di cachessia, anemia febbre, etc. Mielolesi con deficit della sensibilità ed immobilità, incontinenza e deplezione proteica. Miastenici affetti da immobilità diminuzione della forza muscolare etc. Sclerosi multipla. Coma per assoluta immobilità. CLASSIFICAZIONE DELLE LESIONI DA DECUBITO La classificazione viene effettuata utilizzando la stadiazione raccomandata dalla National Pressure Ulcer Advisory Panel Consensus Development Conference sul trattamento e la prevenzione delle piaghe da decubito, tenutasi negli USA nel 1989. Tale classificazione prevede quattro stadi: STADIO I: Eritema fisso con cute integra. STADIO II: Perdita parziale della struttura cutanea con lesioni di continuo interessanti l’epidermide e il derma. STADIO III: Interessamento a tutto spessore della cute con coinvolgimento del sottocutaneo. La lesione si estende alla fascia muscolare sottostante senza superarla. STADIO IV: Lesione a tutto spessore della cute, profonda, frastagliata, che si estende fino ai muscoli ed all’osso sottostante. PR.RSA_05 Rev. 01 PROTOCOLLO SANITARIO Pag. 3/11 LINEE GUIDA PER LE LESIONI DA DECUBITO PREVENZIONE DELLE LESIONI DA DECUBITO All’ingresso in Istituto viene valutata per ogni ospite l’eventuale presenza di fattori di rischio per lo sviluppo di LdD mediante l’utilizzo di una Valutazione Multidimensionale mirata a valutare: La comorbilità, lo stato generale mediante anamnesi, esame obiettivo ed esami ematochimici La presenza di disabilità che associata all’immobilità è uno tra i principali fattori di rischio per la comparsa di LdD. Tale valutazione funzionale viene effettuata mediante l’utilizzo di scale validate La presenza di fattori di rischio specifici per lo sviluppo di LdD come immobilità, incontinenza, livelli di coscienza alterati. Tale valutazione viene effettuata mediante l’utilizzo della scala di Northon Modificata (allegato3) La presenza di eventuale malnutrizione mediante il calcolo del BMI Lo stato di idratazione del paziente A tale valutazione si associa successivamente la cura quotidiana dell’ospite con una particolare attenzione a: 1) La cura e l’osservazione quotidiana della cute: a) Ispezionare la cute sistematicamente almeno una volta al giorno per i pazienti a rischio con particolare attenzione alle sedi corrispondenti alle prominenze ossee b) Detergere la cute ad intervalli regolari e che consentano una igiene adeguata, utilizzando acqua tiepida e detergenti delicati c) Trattare la cute secca con creme idratanti d) Evitare il massaggio in corrispondenza delle prominenze ossee, in quanto tale manovra può determinare trauma ai tessuti profondi e) Ridurre al minimo l’esposizione della cute all’umidità causata da incontinenza per feci ed urine e sudorazione (personalizzazione dei presidi assorbenti, e/o dei cambi; catetere vescicale a permanenza in lesioni con assenza di soluzioni di continuo) 2) La riduzione delle forze pressorie: a) Gli ospiti allettati devono essere posizionati correttamente, stabilendo un programma personalizzato di cambio posturale (allegato 4) b) Il tempo di permanenza in una stessa posizione non deve superare le due ore per ospiti allettati: il cambio di posizione dovrà avvenire alternando il decubito laterale destro e sinistro a 30° (e non a 90°) a quello supino. In questa posizione l’angolo di inclinazione del tronco non dovrà superare i 30° per evitare lo scivolamento del tronco e l’aumento delle forze di torsione e stiramento c) Negli ospiti seduti in poltrona si attenuerà la pressione esercitata sul sacro e sulle tuberosità ischiatiche spostando il peso del corpo periodicamente, evitando che l’ospite scivoli in basso o si inclini lateralmente d) Utilizzare tecniche adeguate per posizionare l’ospite in modo da evitare che la cute sia sottoposta a forze di frizione e stiramento. Nel caso di pazienti che necessitano PR.RSA_05 Rev. 01 PROTOCOLLO SANITARIO Pag. 4/11 LINEE GUIDA PER LE LESIONI DA DECUBITO e) f) g) dell’intervento di due operatori per lo spostamento letto-carrozzina si raccomanda l’utilizzo di sollevatore Non utilizzare presidi circolari Utilizzare dispositivi (cuscini o schiume) per prevenire il contatto tra le prominenze ossee (ginocchia e caviglie); per il mantenimento delle posture aiutarsi con cuscini e archetto Utilizzare adeguati presidi che riducano la pressione in caso di pazienti a rischio: Materassi, cuscini, sollevatori, carrozzine Alzacoperte: per evitare che il peso delle coperte ulcerino le dita del piede o condizionino l’equinismo; l’utilizzo dell’alza coperte serve anche per consentire areazione sotto le coperte. Spondine a letto e triangolo: per consentire al paziente i cambi di postura. Cuscini e cunei, evitano lo scivolamento del paziente ed il piede equino ed aiutano a creare posture alternative. Cuscini per carrozzine al silicone, a bolle d’aria, in fibra cava. Sovramaterassi e materassi ad aria, in gommapiuma, in fibra cava, in poliuretano,a fluttuazione ed a pressione alternata. 3) Mantenimento di un adeguato stato nutrizionale: a) Assicurare un adeguato apporto dietetico ed idrico b) In caso di malnutrizione incoraggiare l’assunzione di cibo e considerare la somministrazione di integratori calorico-proteici e contenenti vitamine ed oligoelementi. Se necessario ricorrere alla nutrizione artificiale enterale o parenterale per il periodo necessario. TRATTAMENTO DEL PAZIENTE CON LESIONI DA DECUBITO In presenza di lesioni da decubito accanto alle indicazioni date per la cura quotidiana del paziente si impone una terapia mirata delle lesioni da decubito basata su una corretta valutazione, detersione e medicazione della lesione da decubito. Valutazione della lesione da decubito Viene effettuata mediante: 1. la compilazione di una apposita scheda di sorveglianza delle lesioni da decubito. Tale scheda viene compilata all’ingresso dell’ospite, al momento della comparsa di una nuova lesione e, nel caso di lesioni presenti, ad ogni cambio di medicazione. Tale valutazione viene ripetuta periodicamente per una rivalutazione ed un monitoraggio della lesione; viene inoltre ripetuta in presenza di modificazioni significative delle caratteristiche della lesione La scheda di valutazione comprende: la sede della lesione da decubito PR.RSA_05 PROTOCOLLO SANITARIO Rev. 01 Pag. 5/11 LINEE GUIDA PER LE LESIONI DA DECUBITO lo stadio della lesione da decubito le caratteristiche della lesione da decubito e della cute perilesionale le dimensioni della lesione da decubito il tipo di intervento e medicazione effettuata Detersione della lesione da decubito 1. detergere la lesione con soluzione fisiologica utilizzando una forza meccanica minima per pulire la lesione senza determinare traumi 2. non utilizzare antisettici locali (iodio povidone, perossido di idrogeno) per ridurre la contaminazione batterica, in quanto citotossici 3. asciugare la cute circostante con garze sterili 4. non utilizzare antibiotici topici; in caso di presenza di batteriemia, sepsi, osteomielite eseguire prelievi tessutali (ove è possibile), o tampone della lesione per esame colturale ed antibiogramma ed instaurare una adeguata terapia antibiotica sistemica Debridement Consiste nella rimozione di eventuale tessuto necrotico per facilitare la guarigione della lesione da decubito. In base alle caratteristiche della lesione, alle condizioni del paziente ed agli obiettivi, verrà scelto il meccanismo di debridement più appropriato: 1. enzimatico 2. meccanico 3. chirurgico 4. autolitico 5. combinato Il debridement chirurgico richiede la presenza del Medico per la rimozione del tessuto necrotico mediante l’utilizzo di bisturi. PROTOCOLLO OPERATIVO PER IL TRATTAMENTO NON CHIRURGICO DELLE PR.RSA_05 Rev. 01 PROTOCOLLO SANITARIO Pag. 6/11 LINEE GUIDA PER LE LESIONI DA DECUBITO LESIONI DA DECUBITO 1°STADIO: ERITEMA DELLA CUTE INTATTA CHE NON SCOMPARE ALLA DIGITO PRESSIONE OBIETTIVI: RIDURRE LA COMPRESSIONE TISSUTALE PROTEGGERE LA CUTE DA EVENTUALI INSULTI ESTERNI MANTENERE LA CUTE IDRATATA TRATTAMENTO La cute deve essere pulita e asciutta , utilizzando presidi come pannoloni e traverse monouso, inoltre deve essere mantenua morbida,elastica e protetta grazie all’applicazione di prodotti barriera Sono indicati:-pomate all’ossido di zinco -creme idratanti OPERATORI COINVOLTI: infermiere, ASA/OSS (Medico per valutazione/supervisione). 2° STADIO: IL FERITA A SPESSORE PARZIALE CHE COINVOLGE L’EPIDERMIDE E/O IL DERMA. LA LESIONE E’ SUPERFICIALE COME UNA ABRASIONE, UNA VESCICA O UNA LEGGERA CAVITA’. PR.RSA_05 Rev. 01 PROTOCOLLO SANITARIO Pag. 7/11 LINEE GUIDA PER LE LESIONI DA DECUBITO OBIETTIVI: SI PONE COME OBIETTIVO LA RIPARAZIONE DELLO STRATO TISSUTALE COINVOLTO,NELLO SPECIFICO QUELLO EPIDERMICO ED EVENTUALMENTE QUELLO DERMICO MANTENERE UN AMBIENTE UMIDO E PROTEGGERE DALLE INFEZIONI ESOGENE. TRATTAMENTO: dal punto di vista terapeutico ,la lesione superficiale può essere divisa in: LESIONE SUPERICIALE SEMPLICE Localmente è necessario continuare a proteggere la cute con prodotti ad “effetto barriera”.La detersione della lesione deve essere effettuata preferibilmente con soluzioni saline. E’ sconsigliato l’utilizzo di agenti antisettici come i derivati del Cloro ed i prodotti a base di IodioPovidone: i primi sono particolarmente irritanti e tossici per i Fibroblasti, i secondi sono spesso responsabili di danni da intossicazione di iodio. Anche la lesione più superficiale non deve restare scoperta. Se la perdita di sostanza è ,maggiore possono essere usate delle membrane semimpermeabili o idrocolloidi che vanno cambiate in genere ogni 24/36 ore. LESIONE SUPERFICIALE SECERNENTE E’ dovuta a macerazione e pertanto occorre provvedere ad evitare l’incontinenza urinaria(valutare l’utilizzo di dispositivi esterni per la raccolta delle urine). La lesione va detersa con ringer Lattato/ soluzione fisiologica,asciugata per tamponamento e quindi medicata con adsorbenti tipo Idrogel ed idrocolloidi. LESIONE CON EMATOMA SOTTOSTANTE E’ una lesione “apparentemente” superficiale, in quanto l’ematoma dovuto alla rottura di vasi venosi arteriosi, esita quasi sempre in un area necrotica, che dovrà essere evacuata. PR.RSA_05 Rev. 01 PROTOCOLLO SANITARIO Pag. 8/11 LINEE GUIDA PER LE LESIONI DA DECUBITO La lesione è più frequente ai trocanteri e al calcagno e in quest’ultima sede è accompagnata spesso da una bolla sierosa che va incisa.Il trattamento consiste in medicazioni con idrogel, prodotti adsorbenti ed occlusione con idrocolloide.La medicazione si effettua ogni 2/3 giorni. OPERATORI COINVOLTI: infermiere (Medico per valutazione/supervisione).. 3° STADIO: FERITA A TUTTO SPESSORE CHE IMPLICA DANNO O NECROSI DEL TESSUTO SOTTOCUTANEO CHE SI PUO’ ESTENDERE FINO ALLA FASCIA SOTTOSTANTE MA SENZA ATTRAVERSARLA. LA LESIONE SI PRESENTA CLINICAMENTE COME UNA PROFONDA CAVITA’ CHE PUO’ O NON PUO’ ESSERE SOTTOMINATA CON PROBABILE ESCARA. OBIETTIVO: E’ QUELLO DI RIPRISTINARE LA CONTINUITA’ TISSUTALE DELLA CUTE E DEL SOTTOCUTE,CONTROLLANDO IL PROCESSO NECROTICO E INFETTIVO CHE SPESSO SI ASSOCIA. MANTENERE UN MICROAMBIENTE UMIDO FAVORENTE IL PROCESSO RIGENERATIVO ED OSTACOLARE L’ACCESSO AD INFEZIONI ESOGENE. ABBATTIMENTO DELLA CARICA BATTERICA E RIMOZIONE DEL TESSUTO NECROTICO. TRATTAMENTO Nel caso in cui è indicata la rimozione chirurgica per escara particolarmente estesa, per presenza di cellulite e sepsi, la medicazione post-operatoria deve essere di tipo asciutto per 8/24 ore al fine di evitare il sanguinamento. La rimozione chirurgica dell’escara può essere coadiuvata dall’utilizzo dell’idrogel che a differenza degli enzimi proteolitici non danneggia il tessuto sano ma ne favorisce l’idratazione, la detersione e la crescita. Non usare in associazione idrogel ed enzimi proteolitici. Fase necrotica: rimuovere l’escara o chirurgicamente o attraverso idrogel.La medicazione va rinnovata ogni 12/48 ore. Fase essudativa: eliminare l’essudato con medicazioni assorbenti. La medicazione va rinnovata ogni 24/48 ore. Fase rigenerativa: medicare con idrocolloidi . La medicazione va rinnovata ogni 2-4 giorni. PR.RSA_05 Rev. 01 PROTOCOLLO SANITARIO Pag. 9/11 LINEE GUIDA PER LE LESIONI DA DECUBITO La LdD al 3° stadio può essere complicata da: Infezioni Secrezioni maleodoranti Secrezioni non maleodoranti Fistole. LESIONE INFETTA: Si ritiene per “lesione infetta” un quadro caratterizzato da un vasto flemmone della cute circostante “il cratere della lesione”, estremamente dolente, con secrezioni non particolarmente abbondanti. Il paziente, presenta segni e sintomi dello stato settico. E’ un evento raro e l’unica terapia è quella chirurgica associata a terapia antibiotica per via sistemica, previo tampone o biopsia, medicazione in loco con idrogel e prodotto assorbente:idrofibra. LESIONE CON SECREZIONI MALEODORANTI Ad ogni cambio di medicazione il cratere va lavato delicatamente con Ringer Lattato o Soluzione Fisiologica, asciugare delicatamente e medicare con Idrogel e Idrofibra, che hanno il compito di rimuovere l’essudato in eccesso, mantenendo un microclima umido.Anche per questo tipo di lesione è consigliabile eseguire un tampone con relativo antibiogramma. Rinnovare la medicazione ogni 12/24 ore. LESIONE CON SECREZIONI NON MALEODORANTI Si eseguono lavaggi con Ringer lattato o Soluzione fisiologica, quindi asciugare con delicatezza. Viene utilizzata medicazione adsorbente con idrogel ed idrofibra. Medicazione a piatto, rinnovare la medicazione dopo 24/48 ore. LESIONE CON FISTOLA Detersione con fisiologica o Ringer lattato, medicare con prodotti adsorbenti come le idrofibre. Generalmente l’andamento di queste fistole è ciclico, alternando periodi di secrezioni a periodi in cui si mantengono deterse: pertanto la terapia si modula su tale andamento. OPERATORI COINVOLTI: medico, infermiere. 4° STADIO: FERITA A TUTTO SPESSORE CON ESTESA DISTRUZIONE DEI TESSUTI, NECROSI O DANNO AI TESSUTI, OSSA O STRUTTURE DI SUPPORTO. PR.RSA_05 Rev. 01 PROTOCOLLO SANITARIO Pag. 10/11 LINEE GUIDA PER LE LESIONI DA DECUBITO OBIETTIVO CONTROLLARE EVENTUALI COMPLICANZE E RIPRISTINARE L’INTE GRITA’ CUTANEA. TRATTAMENTO: In presenza d’escara rimozione chimica con idrogel o chirurgicamente. Nella fase essudativa necrotica detergere con Ringer lattato o Soluzione fisiologica, applicare idrogel sui punti necrotici, medicazione adsorbente con idrogel all’ argento. Risolta la fase essudativo-necrotica: detergere con Ringer lattato o Soluzione fisiologica, se la lesione è molto profonda e presenta tratti sottominati zaffare con idrofibra ed idrogel. OPERATORI COINVOLTI: medico, infermiere. ELENCO DEI PRODOTTI D’APPLICAZIONE: Idrocolloide: adsorbente. Mantiene un microambiente umido favorevole alla granulazione ed alla Riepitelizzazione. Adsorbe essudato e si trasforma in gel. Svantaggi: possibili distacchi della medicazione in caso di lesioni iperessudanti. Sostituzione in caso di scollamento. Tempo massimo di permanenza 5-7 giorni. Idrogel: polimero, poliglucosidico ad altissima saturazione d’acqua.Vantaggi: stimola lo sbrigliamento autolitico e la riparazione tissutale. Indicato nella detersione di necrosi ed escare, favorisce una rapida autolisi con contemporanea attivazione dei processi di granulazione. Svantaggi: scarsa capacità assorbente. Controindicato su ferita iperessudante.Sostituire ogni 1-3 giorni. Idrofibra: adsorbente.Elevata capacità assorbente e di ritenzione anche sotto compressione. Limita il rischio di macerazione, gelifica. Detersione, rinnovo a saturazione (3-5 giorni). Argento Sulfadiazina: antisettico. Riduce la carica batterica, indicato su ferite superficiali. Svantaggi: possibile indurimento con formazione di croste per essiccamento. Si applica previa detersione. Alginati: eutrofizzanti, adsorbenti. Vantaggi: sulle ferite deterse con essudato medio abbondante,adsorbe l’essudato dando origine ad un gel che impedisce adesioni alla ferita e mantiene un microambiente umido. Liberano ioni calcio ed assorbono gli ioni sodio. Facilitano l’emostasi. PR.RSA_05 Rev. 01 PROTOCOLLO SANITARIO Pag. 11/11 LINEE GUIDA PER LE LESIONI DA DECUBITO Svantaggi: in presenza di secrezione scarsa può asciugare ed aderire alla ferita. Sostituzione a consumo(24/72 ore), necessita di medicazione secondaria. Associazione di Idrofibra (miscela) /Idrocolloide (sottile) rete di Viscosa – Schiuma/film di Poliuretano. Carbone attivo: adsorbente, indicato su ferite essudanti o maleodoranti, rimuove l’essudato in eccesso. Nessun svantaggio. Collageno: collageno estrattivo bovino. Favorisce lo sviluppo dei fibroblasti. Svantaggi su lesioni asciutte risulta scarsamente efficace, su quelle iperessudanti si ha un consumo eccessivamente rapido. Detersione, rinnovo a consumo non superiore ai 4/5 giorni.