Corso di Geometria Ing. Informatica e Automatica Test 2 Esercizio 1 È dato il seguente sistema lineare nelle incognite x, y, z dipendente dal parametro k: 2x + y + 3z = 1 − k 2x + y + kz = 2 x + ky + 2z = 1 − k a) Per quali valori di k il sistema ammette un’unica soluzione? b) Per quali valori di k la terna (x, y, z) = (1, 1, −1) è soluzione del sistema? c) Risolvere il sistema se k = 0. 2 1 3 Soluzione. a) Risposta: k 6= 3, k 6= 12 . La matrice dei coefficienti è A = 2 1 k . Il sistema 1 k 2 è quadrato: dunque, per il Teorema di Cramer, esso ammetterà un’unica soluzione se e solo se det A 6= 0. Un calcolo mostra che det A = −2k 2 +7k −3, che si annulla se e solo se k = 3, k = 12 . b) Risposta: k = 1. Questo si verifica sostituendo la terna (1, 1, −1) nelle equazioni del sistema. c) Unica soluzione ( 35 , − 43 , − 31 ). 1 2 Esercizio 2 Sono dati i vettori u = 1 e v = k di R3 . 4 1 a) Per quali valori di k esiste un vettore w ∈ R3 tale che u, v, w formano una base di R3 ? b) Per quali valori di k esiste un vettore w ∈ R3 tale che u, v, w formano una base ortogonale di R3 ? Soluzione. a) Risposta: tutti i valori di k. Infatti, i vettori u e v sono linearmente indipendenti 1 per ogni valore di k, ed è sempre possibile estendere (u, v) ad una base di R3 . b) Risposta: k = −6. Infatti k = −6 è l’unico valore di k per il quale u e v sono ortogonali; se u e v sono ortogonali è sempre possibile trovare un vettore non nullo w che sia ortogonale a entrambi, e in questo modo la terna u, v, w risulta una base ortogonale di R3 . Esercizio 3 Nel piano sono dati la retta r : x − 2y = 0 e il punto A = (1, 4). Determinare: a) La proiezione ortogonale di A su r. b) Il punto B, simmetrico di A rispetto alla retta r. c) L’equazione della circonferenza γ di centro l’origine passante per A. È vero che B appartiene a γ? 6 Soluzione. a) Risposta: H = ( 12 5 , 5 ). Infatti, H si ottiene come intersezione di r con la retta s, perpendicolare a r e passante per A. Si verifica che s ha equazione 2x + y − 6 = 0; risolvendo il sistema, otteniamo le coordinate di H. 8 b) Risposta: B = ( 19 5 , − 5 ). Infatti, il punto H trovato in a) è il punto medio del segmento AB. Se B = (α, β) si deve avere 12 6 α+1 β+4 , = , , 5 5 2 2 e risolvendo otteniamo le coordinate di B. √ c) Risposta: x2 + y 2 = 17. Il raggio uguaglia la distanza di A dall’origine, che vale 17. Il punto B appartiene alla circonferenza γ per evidenti ragioni di simmetria (questo si può anche verificare sostituendo le coordinate di B nell’equazione della circonferenza). Esercizio 4 Si consideri l’endomorfismo f : R4 → R4 tale che: f (e1 ) = e1 + e3 f (e ) = e + e 2 2 3 f (e3 ) = e1 + e2 + 2e3 f (e4 ) = e4 dove (e1 , e2 , e3 , e4 ) è la base canonica di R4 . a) Verificare che f è un endomorfismo simmetrico, e trovare i suoi autovalori. b) Trovare una base ortonormale di R4 formata da autovettori di f . 1 0 Soluzione. a) La matrice associata a f rispetto alla base canonica è: A = 1 0 2 0 1 1 0 1 1 2 0 0 0 . 0 1 Poiché A è simmetrica, l’endomorfismo f risulta simmetrico. Un calcolo mostra che il polinomio caratteristico di A è pA (x) = (x − 1)(x3 − 4x2 + 3x) che si fattorizza nel modo seguente: pA (x) = x(x − 1)2 (x − 3). Gli autovalori sono 0, 1, 3 dove 1 ha molteplicità algebrica pari a 2. b) Poiché f è simmetrico, esso risulta diagonalizzabile. Per trovare una base ortonormale di R4 formata da autovettori di f , occorre trovare una base ortonormale di ciascun autospazio e quindi unire le basi. Una base di E(0) è (1, 1, −1, 0)t , da cui otteniamo la base ortonormale: 1 1 1 . u1 = √ 3 −1 0 Una base di E(1) è data dai vettori (1, −1, 0, 0)t , (0, 0, 0, 1)t ; essi sono già ortogonali, e quindi una base ortonormale di E(1) si ottiene normalizzando i due vettori: 0 1 0 1 −1 , u3 = . u2 = √ 0 2 0 1 0 Infine, una base di E(3) è data dal vettore (1, 1, 2, 0)t che, normalizzato, dà: 1 1 1 . u4 = √ 6 2 0 In conclusione, una base ortonormale diautovettori è (u1 , u2 , u3 , u4 ) e la matrice associata a f 0 0 0 0 0 1 0 0 rispetto a tale base è D = 0 0 1 0. 0 0 0 3 3 Esercizio 5 Si consideri l’endomorfismo T di Mat(2 × 2) definito da: a b a+c−d b+c T = . c d −a − c + d b + c a) Determinare una base di KerT . b) Determinare una base di ImT . c) Determinare una base del sottospazio W di Mat(2×2) costituito dalle matrici di KerT aventi traccia nulla (nota: la traccia di una matrice quadrata A è la somma degli elementi diagonali di A). ( a+c−d=0 a b 0 0 Soluzione. a) Basta imporre T = . Otteniamo il sistema nelle c d 0 0 b+c=0 incognite a, b, c, d, che ammette ∞2 soluzioni. La matrice generica di KerT si scrive t s , −s t − s con t, s ∈ R, da cui otteniamo la seguente base di KerT : 0 1 1 0 , −1 −1 0 1 (non è l’unica base, ovviamente). Notiamo che dim KerT = 2. b) Poiché Mat(2 × 2) ha dimensione 4, dal teorema della dimensione otteniamo dim ImT = 2. Fissata la base canonica (E1 , E2 , E3 , E4 ) di M (2, 2, R) si ha che ImT è generata dai vettori (matrici) T (E1 ), T (E2 ), T (E3 ), T (E4 ) quindi: −1 0 1 1 0 1 1 0 , i. , ImT = h , 0 1 −1 1 1 0 −1 0 Poiché sappiamo che ImT ha dimensione 2, basta prendere due generatori linearmente indipendenti, ad esempio il primo e il secondo. Una possibile base di ImT è dunque: 1 0 0 1 , . −1 0 0 1 c) Basta imporre alla matrice generica di KerT (trovata in a) ) la condizione di avere traccia nulla: otteniamo 2t − s = 0 ovvero s =2t. La matrice generica del sottospazio cercato è dunque t 2t 1 2 da cui otteniamo la base . La dimensione di W è pari a 1. −2t −t −2 −1 4 ( Esercizio 6 Nello spazio, sono dati i punti A = (0, 0, 2), B = (4, 2, 2) e la retta r : x−y =0 z=0 . Sia s la retta per A e B. a) Determinare l’equazione del piano contenente l’asse z e parallelo a s. b) Stabilire se r ed s sono complanari o sghembe. c) Trovare l’equazione della sfera avente centro su s e passante per A e B. Soluzione. a) Risposta: x − 2y = 0. Le equazioni cartesiane dell’asse z sono x = y = 0 e il fascio (ridotto) di piani contenente l’asse z ha equazione x + ky = 0. Imponendo il parallelismo alla retta s (che ha parametri direttori proporzionali a (2, 1, 0)) otteniamo k = −2. b) I parametri direttori di s sono proporzionali a (2, 1, 0), mentre quelli di r sono proporzionali a (1, 1, 0): r e s non sono parallele. Si verifica poi che r ed s non hanno punti comuni, poiché s giace nel piano z = 2 mentre r è contenuta nel piano z = 0. Dunque r e s sono sghembe. c) Poiché il centro C sta sulla retta s (che passa per i punti A e B) è evidente che C deve essere il punto medio del segmento AB: dunque C = (2, 1, 2). Il raggio uguaglia la distanza di √ C da un punto qualunque della sfera, ad esempio A: dunque il raggio vale 5. La sfera cercata è unica, di equazione (x − 2)2 + (y − 1)2 + (z − 2)2 = 5. 5