Eraclito - Scholé Club

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ERACLITO, scheda a cura di Scholé
Vissuto fra il VI e il V secolo ad Efeso, ci ha lasciato frammenti molto enigmatici. Forse per
questo o forse per le sue tendenze aristocratiche venne soprannominato “l’oscuro”.
1. Alla base del suo pensiero c’è la contrapposizione fra la filosofia, identificata con la
verità, e la comune mentalità degli uomini, ritenuta luogo di errore. Ai dormienti egli
contrappone gli “svegli”, ossia i filosofi, in grado di cogliere il nocciolo segreto delle cose. Il
filosofo è colui che sa penetrare nella profondità delle cose. “Tu non troverai i confini
dell’anima, per quanto vada innanzi, tanto profondo è il suo logos”. Dunque anche Eraclito
si rifà all’autorità indiscussa del logos a cui il filosofo sa dare ascolto giungendo alla verità,
(episteme), cioè ad una veduta complessiva dell’essere, mentre l’uomo comune si ferma
all’apparenza, all’opinione (doxa) ai particolari slegati l’uno dall’altro.
2. Che cosa comprendono allora i filosofi? Che l’essere è divenire, cui tutti sono soggetti.
Panta rei. Anche ciò che sembra statico e fermo è in realtà soggetto al tempo e alla
trasformazione. “Non è possibile scendere due volte nello stesso fiume, né toccare due
volte una sostanza mortale nello stesso stato”
3. La dottrina dei contrari. Il divenire è il grande, unico abbraccio di ogni cosa: ogni cosa
e il suo opposto vi sono accolti e raccolti, così come ogni strada in pendenza è al tempo
stesso “via in su e via in giù”. La legge segreta del mondo risiede proprio nella stretta
connessione dei contrari, che lottano fra loro ma non possono stare l’uno senza l’altro (la
sazietà esiste in virtù della fame, la salute in virtù della malattia, la giustizia in virtù
dell’offesa ecc…). Logos è la legge della inscindibilità degli opposti. Per questo polemos è
madre di tutte le cose: l’armonia del mondo risiede nel mantenimento dei conflitti. Anche a
questa posizione viene attribuito il temine di dialettica.
4. Per le sue caratteristiche di mobilità e di energia continua è il fuoco ad essere visto
come elemento originario, divino, origine e compimento di tutte le cose. “Dio è giornonotte, inverno-estate, guerra-pace, sazietà-fame”. Abbiamo cioè una posizione panteista.
DOMANDE
Chi sono per Eraclito gli svegli e i dormienti?
Cosa significa che non è possibile discendere due volte nello stesso fiume?
Perché Eraclito vede il Fuoco come principio delle cose?
Che cos’è la dottrina dei contrari?
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