Roberto Nava – Filosofia : (Dalle origini al Medioevo) – Eraclito: tutto

Roberto Nava – Filosofia : (Dalle origini al Medioevo) – Eraclito: tutto scorre e il fuoco ne è l’immagine!
ERACLITO:
TUTTO SCORRE E IL FUOCO
È L'IMMAGINE di QUESTO CONTINUO DIVENIRE
Eraclito esprime il suo messaggio in forma oracolare risultando
il più delle volte oscuro. Tutta la sua riflessione è segnata
dall'esperienza tragica del conflitto, della tensione, del mutamento
che sconvolge l’ordine del mondo e pone in contraddizione uomini e
dèi, tempio e città, sapere e potere.
Secondo Eraclito gli uomini sono incapaci di elevarsi alla verità
e anche quando la verità sia stata loro indicata, si comportano come
prima di averla conosciuta e questo dipende dal fatto che essi non sanno
dirigere nella giusta direzione la loro attenzione. Essi usano gli occhi e
Busto di filosofo greco, talvolta
gli orecchi, ma «occhi e orecchi sono cattivi testimoni per gli uomini
identificato con Eraclito
(Roma, Musei capitolini
che hanno anime che non comprendono il loro linguaggio». Pertanto
non è ai sensi che si deve imputare l’ignoranza umana, ma l’ostacolo
maggiore alla conoscenze della verità è dato piuttosto dalle molte e troppe cose su cui l’intelligenza umana si
ferma e dalle quali essa viene istruita.
La verità invece va cercata dentro di noi: solo chi se ne è impadronito può ritenersi uomo saggio.
Saggio è allora colui che, abbandonato il mondo delle apparenze, impara a guardare nella propria
anima. Per lo più invece gli vivono come in un sogno, «non sono coscienti di ciò che fanno».
Anche i cosiddetti sapienti o quelli ritenuti tali non riescono a cogliere la verità perché la loro
sapienza non insegna a pensare. Essi conoscono senz'altro molte discipline ma non il Logos.
Il termine Logos ha in Eraclito tre significati diversi ma strettamente correlati:
a) Logos è la legge universale, generale del cosmo, legge che governa il mondo naturale e umano, è
il principio razionale interno alla natura secondo cui tutte e cose nascono le muoiono. Come tale esprime la
natura più profonda delle cose.
b) Logos è la ragione umana che comprende e spiega la legge del mondo. E’ «il pensiero che è
comune a tutti»
c. Logos è il discorso di Eraclito, la sua dottrina filosofica e, in un senso più ampio, è la parola
oracolare che annuncia la verità.
Per Eraclito i tre significati sono tra loro strettamente correlati: poiché il Logos esprime sia la legge
interna del mondo si la ragione di comprenderla, essa costituisce anche il fondamento del modo corretto di
parlare da parte dell’uomo. Il linguaggio è vero logos quando spiega la ragione profonda delle cose e quando
C’è stretta correlazione, pur nella distinzione, fra logos universale e logos particolare degli uomini.
L'unica cosa che importa conoscere per Eraclito è il rapporto tra la realtà nella sua unità e
l’opposizione che distacca i contrari l’uno dall’altro dando luogo alla molteplicità. La contraddizione, il
divenire, il mutamento universali vanno riconosciuti come caratteri essenziali e insopprimibili del mondo in
cui viviamo.
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Roberto Nava – Filosofia : (Dalle origini al Medioevo) – Eraclito: tutto scorre e il fuoco ne è l’immagine!
Anche Anassimandro aveva conosciuto l’unità e l’esistenza dei contrari e aveva pensato che questi
intaccassero in qualche modo l’unità e per questa aveva ritenuto che i contrari si risolvessero di volta in volta
nell’indefinito da cui derivavani.
Eraclito invece ritiene che ciò risulta dai due opposti costituisce una unità, anzi è una unità: non
bisogna quindi considerare l’unità come estrema agli opposti e questi come contrari ad essa. L'unità è unità
dei contrari e i contrari sono tali nell'unità che li lega insieme. Solo la gente comune può pensare
ingenuamente che un contrario possa esistere senza l’altro. In realtà ciascun contrario è strettamente legato al
suo opposto e in ogni coppia di opposti si esprime una complementarietà. Anzi si può dire che in questa
reciproca relazione i contrari acquistano un significato. Se il bene non si opponesse al male, il giorno alla
notte, la salute alla malattia, la vita alla morte non si avrebbero bene, giorno, notte, salute e vita.
Per Eraclito «ogni contrario vive la morte dell’altro, come l’altro muore la vita del primo». La realtà
è dunque sempre unità e opposizione, «è unità armonica di tensioni opposte» e spiega: « Polemos (la guerra)
è padre di tutte le cose, di tutte le cose re». E’ questa la verità che il Logos rivela. Se ci si ferma alle
apparenze il mondo può apparire come caos e disordine, il realtà il saggio comprende l’armonia che regge la
natura e fa suo il principio di unità espresso dal logos. Per questo «è saggio convenire che tutte le cose sono
uno».
Ma la realtà appare anche a Eraclito in continuo divenire, in continua trasformazione: «Tutte le cose
divengono», «Tutte le cose passano e nulla rimane». E in un altro frammento aggiunge: «Non si può
discendere due volte nello stesso fiume, perché nuove nacque scorrono sempre intorno al te». Il divenire per
Eraclito investe tutti gli aspetti della realtà: «Le cose fredde diventano calde e ciò che è caldo si raffredda,
ciò che è umido sia dissecca e ciò che è disseccato diviene umido». Il logos rivela appunto che al di là dei
mutamenti e nei mutamenti stessi c'è l'unità della realtà e la lotta degli opposti.
Ispirandosi alla filosofia ionica, egli vede nel fuoco i caratteri essenziali della realtà «Il mondo è lo
stesso per tutti, non l'ha fatto alcuno degli dèi o degli uomini, ma è sempre stato e sempre sarà un fuoco
eternamente vivente che si accende con misura e che con misura si spegne». Il fuoco è elemento sempre
vivo, in perenne movimento, capace di distruggere e di trasformare ogni cosa: «Tutte le cose si scambiano
con il fuoco e il fuoco si scambia con le cose, come le mercanzie si scambiano con l'oro e l’oro si scambia
con le mercanzie».
Per Eraclito il fuoco poi è più adatto per l’aria di Anassimene a spiegare l’universale divenire in
quanto la combustione che dà luogo al fuoco è una trasformazione continua; la fiamma pare qualcosa di
stabile, ma in realtà è in continuo flusso; altrettanto si può dire delle cose: esse paiono stabili ma la materia di
cui risultano è in continua trasformazione.
Eraclito spiega il divenire attraverso due procedimenti: «il cammino in basso e il cammino in alto»:
a. Il primo parte dal fuoco che condensandosi diviene umido e quando viene compresso si trasforma
in acqua poi congelandosi si trasforma in terra.
b. Il secondo avviene per un processo inverso: dal liquefarsi della terra nasce l’acqua e da questa per
l’evaporazione tutto il resto.
Tutte le cose «seguono la trasformazione in alto e in basso per mezzo dei mutamenti». Saggio è colui
che riesce a comprendere che gli opposti da cui il mondo è lacerato in perpetuo conflitto sono
fondamentalmente identici proprio come la salita e la discesa non sono che aspetti diversi di una sola e
identica via.
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