Platino - Musil – Museo dell`industria e del lavoro

Platino, Viale del Sesto Periodo 78
di Giorgio Nebbia
Quando ho cominciato a studiare chimica si raccontava la leggenda che i bidelli, allora
si chiamavano, in modo affettuoso anche se politicamente poco corretto, si erano portati a
casa i crogioli di platino del laboratorio, quelli che agli studenti era permesso di usare solo un
paio di volte all’anno, per sottrarli al pericolo di furto da parte dei tedeschi. Dopo la
Liberazione i crogioli sono tornati tutti al loro posto ma per noi studenti hanno continuato a
rappresentare il simbolo di qualcosa di costosissimo. Il platino, simbolo Pt, peso atomico 195,
è un metallo di colore bianco argenteo, ad alta massa volumica; un centimetro cubo pesa 21,4
grammi, mentre la massa volumica dell'oro è 19,3 grammi per centimetro cubo. Il platino si
trova allo stato nativo in granuli e noduli (pepite), estremamente malleabili e duttili, in rocce
eruttive e nei depositi alluvionali da esse derivati. I più importanti depositi sono quelli russi
degli Urali, quelli del Sudafrica, quelli degli Urali e quelli di altri paesi africani; i giacimenti
canadesi e dell’Alaska sono stati abbandonati.
Il platino si ricava anche come sottoprodotto dalla raffinazione di altri metalli
(nichelio, rame, oro), generalmente associato agli altri metalli della sua famiglia: rutenio,
rodio, palladio, osmio e iridio.
Il platino viene largamente usato per contatti elettrici, in odontoiatria e in gioielleria,
ma soprattutto come catalizzatore di ossidazione, allo stato finemente suddiviso e poroso
(spugna di platino), usato nell’industria chimica e petrolifera. Il platino ha avuto in questi anni
notevole popolarità perché è il catalizzatore impiegato nelle marmitte catalitiche applicate ai
tubi di scappamento degli autoveicoli; tali dispositivi consentono di ossidare l'ossido di
carbonio (CO), il gas velenoso contenuto nei gas di combustione dei motori a scoppio, ad
anidride carbonica (CO2), non nociva. La comprensione del meccanismo di questa
ossidazione ha fruttato il premio Nobel per la chimica 2007 a Gerhard Ertl.
Il catalizzatore di platino può però essere "avvelenato", reso meno efficace, se nei gas
di combustione sono presenti particelle carboniose e tracce di metalli, come il piombo. La
diffusione delle marmitte catalitiche ha contribuito all’eliminazione del piombo tetraetile dalle
benzine, fonte per molti decenni da immissione nell’atmosfera di composti di piombo
velenosi.
La produzione mondiale di platino da miniera si aggira intorno a 180-190 tonnellate
all’anno. Il principale produttore è il Sud Africa seguito dalla Russia e dallo Zimbabwe. Il
prezzo del platino di circa 36 euro al grammo nel 2011, è molto sensibile alle turbolenze del
mercato. Nei periodi di espansione economica raggiunge un valore anche doppio di quello
dell’oro; in periodi di crisi il suo prezzo scende al di sotto di quello dell’oro. Questa
situazione spinge ad aumentare il recupero del platino dai rottami che lo contengono anche in
piccola concentrazione.
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