1 Lagrangiana e Hamiltoniana di una particella carica in campo elettromagnetico ~ e magnetico L’equazione del moto di una particella di massa m e carica q in un campo elettrico E ~ é B d ~ + q ~v ∧ B ~ m~v = q E (1) dt c Determiniano una funzione lagrangiana che ci dia la corretta equazione del moto eq.(1). Le relazioni tra campi elettrico e magnetico e potenziali sono ~ ~ = −∇Φ ~ −1 ∂A E c ∂t ~ =∇ ~ ∧A ~ B (2) ~ ed il potenziale scalare, Φ, non sono unici, ma definiti, rispettivamente, a Il potenziale vettore, A, meno del gradiente e della derivata temporale di una funzione arbitraria Λ(~x, t) (scelta di gauge). Infatti definendo 1∂ ~0 = A ~ + ∇Λ ~ Λ (3) A Φ0 = Φ − c ∂t i campi elettrico e magnetico, definiti dall’eq.(2), rimangono invariati. Sostituendo l’eq.(2) nell’eq.(1) si ottiene " # 1 ∂ ~ ~v d ~ ~ ~ m~v = q −∇Φ − A + ∧ (∇ ∧ A) (4) dt c ∂t c Si ha (somma sugli indici ripetuti, ∂i = ∂ ) ∂xi ~ ∧ A)] ~ i = [~v ∧ (∇ = = = εijk εkmn vj ∂m An (δim δjn − δin δjm ) vj ∂m An vj ∂i Aj − vj ∂j Ai ∂i (vj Aj ) − (vj ∂j ) Ai (5) dove abbiamo usato i 6= j ∂i vj = 0 (6) L’eq.(5) si scrive in forma vettoriale ~ = ∇(~ ~ v · A) ~ − (~v · ∇) ~ A ~ ~ ∧ A) ~v ∧ (∇ (7) Usando l’eq(7) l’eq.(4) si scrive ~ d ~ −1 ∂A ~ + (~v · ∇) ~ A ~ +∇ ~ ~v · A m~v = q −∇Φ dt c ∂t c " # ~ ~ −1 dA ~+∇ ~ ~v · A = q −∇Φ c dt c dove abbiamo usato d ~ ∂ ~ ∂ ~ d ∂ ~ ~ A ~ A= A + A xi = A + (~v · ∇) dt ∂t ∂xi dt ∂t 1 (8) (9) Vogliamo scrivere l’eq.(8) nella forma di un’equazione di Eulero-Lagrange (ẋi = vi ) d ∂ ∂ L= L dt ∂ ẋi ∂xi (10) dove L é la lagrangiana. Riscrivendo l’eq.(8) nella forma ~ d q ~ ~ −qΦ + q ~v · A m~v + A = ∇ dt c c (11) la struttura dell’eq.( 10) suggerisce una forma della lagrangiana del tipo L= ~ mv 2 ~v · A − qΦ + q 2 c (12) Verifichiamo che le equazioni di Eulero-Lagrange eq.(10) che si ricavano dall’eq.(12) sono proprie l’equazioni del moto eq.(1). ~ d ~v · A d Ai d ∂ mv 2 = − qΦ + q mvi + q dt ∂ ẋi 2 c dt dt c (13) ~ ∂ ∂ mv 2 ~v · A ∂ q = −q − qΦ + q Φ + vj Aj ∂xi 2 c ∂xi c ∂xi (14) Inserendo nel lato destro dell’eq.(13), per la derivata temporale totale di Ai , l’eq.(9) ed uguagliando l’eq.(13) e l’eq.(14) si trova ∂ 1 ∂ q ∂ d ~ Ai ) mvi = q (− Φ− Ai ) + ( v j Aj − (~v · ∇) dt ∂xi c ∂t c ∂xi (15) ~ , vedi Il secondo termine del lato destro della precedente equazione é la componente i-ma di ~v ∧ B eq.(5), quindi abbiamo ricavato per componenti l’eq.(1). Il momento coniugato o momento canonico alla variabile xi é definito da pi = ∂ L ∂ ẋi (16) Dalla forma della lagrangiana eq.(12) si ha pi = mvi + q Ai c −→ p~ = m~v + q ~ A c (17) La hamiltoniana si ricava dalla lagrangiana dalla relazione H= X pi ẋi − L (18) i Inserendo l’eq.(??) e l’eq.(12) si ottiene H= mv 2 + qΦ 2 2 (19) ~ si sono cancellati. Per ottenere delle equazioni di Hamilton-Jacobi in cui i termini con A d ∂ pi = − H dt ∂xi d ∂ xi = H dt ∂pi (20) che siano le corrette equazioni del moto per una particella carica in campo magnetico e che quindi ~ dobbiamo esprimere m~v in funzione del momento coniugato usando l’eq.(??) e siano funzioni di B, quindi la hamiltoniana si scrive 1 H= 2m q ~ p~ − A c 2 + qΦ (21) Mostriamo che le equazioni di Hamilton-Jacobi eq.(20) che si ricavano dall’eq.(21) sono esattamente le equazioni del moto eq.(1) d q q X ∂ ∂ p j − Aj pi = Aj − q Φ dt mc c ∂xi ∂xi j 1 d xi = vi = dt m Derivando rispetto al tempo l’eq(23) si ottiene pi − q Ai c (22) d d2 q d pi = m 2 xi + Ai dt dt c dt (23) (24) Inserendo quest’ultima equazione nell’eq.(22) e usando l’eq.(23) si ottiene m q d q X d ∂ d2 ∂ xi + Ai = xj Aj − q Φ 2 dt c dt c j dt ∂xi ∂xi (25) Mediante l’eq.(9) e l’eq.(2), l’eq.(25) si riscrive m d2 q d x = qE + ε xj Bk i i ijk dt2 c dt (26) ed é quindi la i-ma componente dell’eq.(1). Osservazioni • L’eq.(??) mostra che il momento p~ non é uguale alla quantitá di moto m~v . • L’eq.(19) mostra che la hamiltoniana si puó scrivere come somma dell’energia cinetica e dell’energia potenziale elettrostatica in quanto le forze magnetich non fanno lavoro. 3 2 Hamiltoniana quantistica di una particella carica in campo elettromagnetico L’operatore autoaggiunto hamiltoniana descrivente una particella quantistica in campo elettromagnetico si scrive quindi 1 q ~ 2 H= p~ − A + qΦ (27) 2m c ~ e A(~ ~ x, t), Φ(~x, t) sono da considerare come operatori moltiplicativi. Si noti che dove p~ = −ih̄∇ q ~ 2 q ~ q ~ q ~ 2 = p~ 2 + A − p~ A − A p~ p~ − A c c c c ~ ·A ~ = 0 −→ p~A ~=A ~ p~ ∇ (28) (29) Studiamo come viene modificata la funzione d’onda, soluzione dell’equazione di Schrödinger per la ~ x, t) e Φ(~x, t) hamiltoniana eq.(27), al variare della gauge, cioé al variare di A(~ H ψ(~r, t) = ih̄ ∂ ψ(~r, t) ∂t (30) ~ 0 , Φ0 connessi ai potenziali Scriviamo l’equazione di Schrödinger per il potenziale vettore e scalare A ~ Φ dalla relazione eq.(3) A, ∂ H 0 ψ 0 (~r, t) = ih̄ ψ 0 (~r, t) (31) ∂t Dimostriamo che: la funzione d’onda ψ 0 soluzione dell’equazione (31) é data da ψ 0 = exp iqΛ/h̄c ψ dove ψ é soluzione dell’equazione (30), cioé ~ Φ −→ A ~ 0 , Φ0 =⇒ ψ −→ ψ 0 A, (32) Prova: Scriviamo esplicitamente l’eq.(31) " 1 2m q ~0 p~ − A c 2 # q ∂ ∂ q ∂ + qΦ − Λ eiqΛ/h̄c ψ = ih̄ eiqΛ/h̄c ψ − Λ eiqΛ/h̄c ψ c ∂t ∂t c ∂t (33) ∂ Vediamo subito nella precedente equazione appare a destra e sinistra il termine − qc ∂t Λ eiqΛ/h̄c ψ, che quindi puó essere cancellato. Per continuare lo studio dell’eq.(33) é utile usare la seguente identitá operatoriale ! ! d d d f (x) + g(x) = + g(x) − f (x) ef (x) (34) e dx dx dx che si generalizza facilmente all’operatore gradiente e che scriviamo come q ~ q ~ q iqΛ/h̄c ~ ~ ~ e −ih̄∇ − A = −ih̄∇ − A − ∇ Λ eiqΛ/h̄c (35) c c c Possiamo quindi scrivere il quadrato che appare nel lato sinistro dell’eq.(33) nel seguente modo q ~ q~ q ~ q~ p~ − A − ∇Λ p~ − A − ∇Λ eiqΛ/h̄c ψ = c c c c q ~ q~ q ~ iqΛ/h̄c p~ − A − ∇Λ e p~ − A ψ = c c c q q ~ ~ ψ eiqΛ/h̄c p~ − A p~ − A (36) c c 4 Quindi l’eq.(33) si puó riscrivere " iqΛ/h̄c e 1 2m q ~ p~ − A c 2 # + qΦ ψ = ih̄ eiqΛ/h̄c ∂ ψ ∂t (37) Cancellando la funzione esponenziale che appare in entrambi i lati della precedente equazione a sinistra degli operatori differenziali otteniamo l’eq.(30). Dall’eq.(17) segue che in presenza di un campo magnetico l’osservabile velocitá ~v non é piú data da p~/m, ma dalla relazione p~ q ~ ~v = − A (38) m mc quindi il momento cinetico o quantitá di moto non é piú dato da p~. Lo spettro delle osservabili fisiche non puó dipendere dalla scelta della gauge del potenziale. Da quanto sopra dimostrato é chiaro che lo spettro di H non dipende dalla gauge. Dimostriamo esplicitamente che lo spettro del momento cinetico o quantitá di moto m~v é indipendente dalla gauge. Dall’equazione (17) si ha (i = 1, 2, 3, A0i e Ai soddisfano l’eq.(3)) mvi ψ 0 q = mvi e ψ = pi − A0i eiqΛ/h̄c ψ c ! ! ∂ q 0 ∂ q iqΛ/h̄c iqΛ/h̄c = −ih̄ − Ai e ψ =e −ih̄ − Ai ψ ∂xi c ∂xi c iqΛ/h̄c (39) Al contrario lo spettro di p~ dipende dalla gauge pi ψ 0 = −ih̄ ∂ iqΛ/h̄c ∂ 0 ∂ 0 ψ = −ih̄ e ψ 6= −ih̄ ψ ∂xi ∂xi ∂xi (40) Studiamo le relazioni di commutazione delle componenti di ~v pi − m iqh̄ = m2 c [vi , vj ] = [ q pj q pi q q pj Ai , − Aj ] = [ , − Aj ] + [− Ai, ] mc m mc ! m mc mc m ∂ ∂ iqh̄ ,− Ai = 2 εijk Bk ∂xi A j ∂xj mc (41) dove abbiamo usato [pi , pj ] = 0 [Ai , Aj ] = 0 (42) e l’eq.(2) per il campo magnetico. Si dimostra immediatamente che [xk , vl ] = i δkl m (43) ~ = ~r ∧ p~ in presenza di campo magnetico é Dall’eq.(17) segue anche che il momento angolare L ~ = ~r ∧ m~v . Calcoliamo le relazioni di commutazioni diverso dal momento della quantitá di moto Λ ~ = ~r ∧ m~v del momento della quantitá di moto Λ [Λi , Λj ] = m2 εikl εjmn [xk vl , xm vn ] ih̄ q = m2 εikl εjmn −δlm xk vn + xk xm εlnp Bp + δkn xm vl m mc ~ = iεijk h̄(Λk + qxk ~r · B) 5 (44) dove abbiamo usato l’eq.(43) e l’eq.(41) e [AB, CD] = A([B, C] D + C [B, D]) + ([A, C] D + C [A, D]) B (45) ~ = ~r ∧ p~ rimangono invariate. Studiamo Le relazioni di commutazione del momento angolare L l’equazione del moto del momento cinetico nella rappresentazione di Heisenberg m d im ∂ vi = [H, vi ] + m vi dt h̄ ∂t (46) Dall’eq.(17) segue che q ∂ ∂ vi = − Ai ∂t c ∂t Calcoliamo il commutatore usando l’espressione di H data dall’eq.(19) m 3 m X [v 2 , vi ] + q [Φ, vi ] 2 k=1 k m X q = { vk [vk , vi ] + [vk , vi ] vk } + [Φ, pi ] 2 k m ih̄q X ih̄q ~ = { vk εkij Bj + εkij Bj vk } + (∇Φ)i 2mc k m ih̄q ~ ih̄q εikj (−vk Bj + Bk vj } + (∇Φ)i = 2mc m (47) [H, vi ] = (48) dove abbiamo usato [Φ, Ai ] = 0 (49) e la convenzione di somma sugli indici ripetuti. Sommando all’eq.(48) l’eq.(47) e passando alla notazione vettoriale si ha q d ~ − (B ~ ∧ ~v )} + q E ~ {(~v ∧ B) (50) m ~v = dt 2c che é uguale, nel caso di osservabili classiche, all’eq.(1). Si osservi che l’eq.(50) si puó dedurre dall’eq.(1) usando le regole generali di quantizzazione. Le equazioni del moto degli operatori ~x e p~ si ricavano facilmente nella rappresentazione di Heisenberg e si ottiene q i 1 p i − Ai = v i ẋi = [H, xi ] = h̄ m c i q~ ∂ ~ 1 ∂ [H, pi ] = − ~v − A · A+q Φ h̄ m c ∂xi ∂xi ṗi = (51) 6 (52) 3 Particella carica in campo magnetico costante: caso quantistico Consideriamo una particella di massa m e carica q in presenza di un campo magnetico costante ed ~ parallelo all’asse z (B ~ = B~k). La hamiltoniana eq.(21) si scrive uniforme B lH = 1 2m p~ − q ~ A c 2 = m ~v 2 2 (53) dove le componenti di ~v sono definite dall’eq.(23) e soddisfano le relazioni di commutazione eq.(??). ~ il cui rotore é un campo magnetico costante, puó essere scritto come Il potenziale vettore A, ~ = − 1 (~x ∧ B) ~ A 2 (54) In fatti si ha ∂ ∂ Ak = (−1/2) [εijk εkmn xm Bn ] ∂xj ∂xj = (−1/2) [(δim δjn − δin δjm ) δjm Bn ] = Bi Bi = εijk (55) In seguito useremo o la gauge simmetrica ~ = (−yB/2, xB/2, 0) A (56) o le gauge asimmetriche ~ = (−yB, 0, 0) A or ~ = (0, xB, 0) A (57) Le gauge asimmetriche sono ottenute dalla gauge simmetrica rispettivamente con la trasformazione di gauge generata dalla funzione B Λ = ∓ xy (58) 2 ~ ·A ~ = 0. Nella gauge simmetrica l’eq.(53) si scrive: In entrambi le gauge si ha ∇ H = Hz + Hxy [Hz , Hxy ] = O (59) dove p2z (60) 2m é la hamiltoniana di una particella libera in moto lungo l’asse z, che ometteremo nel seguito, e Hz = 1 q yB 2 1 q xB 2 m 2 (px + ) + (py − ) = (vx + vy2 ) (61) 2m c 2 2m c 2 2 √ √ √ √ Definendo la frequenza di ciclotrone ω = |q|B/mc, Π = vx m/ ωh̄ e Υ = vy m/ ωh̄ l’eq.(61) si riscrive h̄ω Hxy = (Π2 + Υ2 ) (62) 2 Hxy = 7 con, usando l’eq.(41), [Π , Υ] = i (63) Quindi la hamiltoniana eq.(62) ha la struttura della hamiltoniana di un oscillatore armonico unidimensionale con autovalori discreti, quantizzati En = h̄ω(n + 1/2) (n ∈ Z+ ), detti livelli di Landau. Per determinare le autofunzioni é conveniente mettersi nella gauge asimmetrica. L’eq.(61) si scrive p2y q 1 2 (px + yB) + (64) Hxy = 2m c 2m Siccome [px , Hxy ] = 0 (65) esiste una base comune di autofunzioni di px e Hxy e quindi le autofunzioni dell’eq.(64) Hxy ψn (x, y) = En ψn (x, y) (66) si possono scrivere nella forma seguente ψn (x, y) = φn (y) eikx x (67) Nell’eq.(66) abbiamo usato la proprietá che lo spettro della hamiltoniana non dipende dalla gauge. Inserendo l’eq.(67) nell’eq.(66) si trova p2 1 q (h̄kx + yB)2 + y ] φn (y) = En φn (y) (68) 2m c 2m La hamiltoniana dell’eq.(68) é la hamiltoniana di un oscillatore armonico unidimensionale lungo l’asse y centrato in y0 = −h̄kx c/qB di frequenza ω. Quindi gli autovalori sono En = h̄ω(n + 1/2) e le autofunzioni sono le autofunzioni dell’oscillatore armonico unidimensionale nella variabile ξ = y − y0 . I livelli di energia sono (infinitamente) degeneri perché, ad ogni fissato valore di En , corrispondono una infinitá di autofunzioni dipendenti dal parametro kx (−∞ < kx < ∞). Osservazioni [ • le componenti della velocitá vx e vy cioé le componenti della velocitá nel piano ortogonale alla direzione del campo magnetico non commutano, vedi eq.(41), quindi sono osservabili complementari e soddisfano l’ineguaglianza ω (69) ∆vx ∆vy ≥ 2m • l’energia totale (non quantizzata) é data per per ogni livello di Landau da kz2 En (kz ) = + ω (n + 1/2) 2m (70) • la soluzione localizzata (pacchetto d’onda) nel piano xy corrispondente all’energia En (kz ) puó essere costruita come sovrapposizione delle funzioni d’onda ψn (x, y) date dall’eq.(67) ikz z Ψn,kz = e Z ∞ −∞ Akx eikx x φn,kx (y) dkx (71) dove φn,kx (y) sono le autofunzioni dell’oscillatore armonico unidimensionale spostato eq.(68), in cui abbiamo esplicitato la dipendenza da kx . 8 4 Relazione tra momento magnetico e momento angolare ~ costante Consideriamo una particella quantistica, di carica e, in presenza di un campo magnetico B ~ ed uniforme. Scriviamo l’equazione di Schrödinger (27), scrivendo il potenziale vettore A nella forma data dall’eq.(54) ∂ h̄2 ~ 2 ih̄e ~ ~ e2 ~ 2 ih̄ ψ = − ∇ ψ + A · ∇ψ + A ψ (72) ∂t 2m mc 2mc2 Sviluppiamo il secondo termine del lato destro dell’eq.(72) ih̄e ih̄e ~ ~ ~ ·∇ ~ = ih̄e (~x ∧ ∇) ~ ·B ~ = − e ~l · B ~ (~x ∧ B) A·∇=− mc 2mc 2mc 2mc (73) dove abbiamo usato l’identitá vettoriale ~ ·∇ ~ = −(~x ∧ ∇) ~ ·B ~ (~x ∧ B) (74) Sviluppiamo il terzo termine del lato destro dell’eq.(72), supponendo che il campo magnetico sia ~ = B e~z diretto lungo l’asse z, B 2 2 e2 ~ 2 e2 ~ 2 = e (~x2 B ~ 2 − (~x · B) ~ 2 = e B 2 (x2 + y 2 + z 2 − z 2 ) A = (~ x ∧ B) 2mc2 8mc2 8mc2 8mc2 2 e = B 2 (x2 + y 2 ) 8mc2 (75) Il termine quadratico nel campo magnetico, eq.(75), (termine diamagnetico) é normalmente trascurabile rispetto al termine lineare nel campo magnetico, eq.(73), (termine paramagnetico), perché appare moltiplicato per il termine (x2 + y 2 ) che é diverso da zero nella zona in cui la funzione d’onda ψ é diversa da zero, cioé in una zona di alcuni Å. Trascurando quindi il termine in A2 l’equazione di Schrödinger eq.(72) si scrive ! ∂ p2 e ~ ~ l·B ψ (76) ih̄ ψ = − ∂t 2m 2mc che é l’equazione di una particella di massa m e momento magnetico ~µ, proporzionale al momento ~ La quantitá angolare ~l, in un campo magnetico esterno B. µB = eh̄ 2mc (77) é detta magnetone di Bohr (µB = −0.927·10−20 erg/G = −9.27·10−24 J/T ). I momenti magnetici sono multipli interi delmagnetone di Bohr. ~µ = e ~ µB ~ l= l 2mc h̄ (78) Problemi 1) Calcolare l’evoluzione temporale delle variabili vx e vy . 2) Calcolare la funzione d’onda corrispondente (per un valore fissato di kx ) al livello di Landau per n = 0 nella gauge simmetrica. 9