Il Laboratorio di tossicologia clinica

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Il Laboratorio di tossicologia clinica
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Il Laboratorio di tossicologia clinica
 Alcune tecniche di Laboratorio
 Spettrofotometria
 Immunometria
 Sostanze ad uso voluttuario
 Analisi finalità
 Matrici biologiche: sangue, urine, altre
 Alcol
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Tecniche di Laboratorio
SPETTROFOTOMETRIA:
tecnica analitica
basata sull‟ interazione tra la materia e le
radiazioni elettromagnetiche.
3
4
Tipi di radiazione elettromagnetica
Esistono vari tipi di radiazione elettromagnetica, che differiscono per la loro
lunghezza d'onda (e di conseguenza per la loro frequenza ed energia)
5
Analisi spettrofotometrica: principio
Atomi o molecole possono assorbire quantità definite e
caratteristiche di energia:
• quando vengono eccitati da adatte radiazioni elettromagnetiche
passando a stati energetici maggiori, si ha il fenomeno di
ASSORBIMENTO.
• quando dagli stati eccitati, ritornano allo stato fondamentale, gli
atomi e le molecole emettono quanti di energia sotto forma di
radiazioni elettromagnetiche, si ha il fenomeno di EMISSIONE
(fluorescenza).
6
Lo spettrofotometro
I componenti essenziali sono:
• Sorgente di luce policromatica (tungsteno per il visibile, deuterio per l‟UV)
• Fessura d‟ingresso-lente (per minimizzare la luce diffusa e rendere paralleli
i raggi della sorgente)
• Filtro o monocromatore (per selezionare una banda di l definita)
• Fessura d‟uscita
• Cella o cuvetta
• Fotomoltiplicatore (che trasforma il segnale luminoso in impulso elettrico)
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Legge di Lambert-Beer
Le determinazioni quantitative sono basate sul fatto che, quando una
radiazione attraversa una soluzione, viene assorbita più o meno intensamente
a seconda della concentrazione.
Definendo A (Assorbanza) = log I0/I
I0 = intensità della radiazione incidente
I = intensità della radiazione trasmessa.
A = eCi
Legge di Lambert-Beer
e = coefficiente di estinzione molare (ovvero l‟assorbimento che subisce un raggio di luce monocromatica
nell‟attraversare una soluzione a concentrazione unitaria e cammino ottico di 1 cm)
C = concentrazione della soluzione.
i = cammino ottico (ovvero spessore dello strato attraversato dalla radiazione incidente)
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APPLICAZIONI DELLA SPETTROFOTOMETRIA
•
analisi quantitativa indiretta tramite reazione colorimetrica; molte sostanze
possono reagire con altre a dare un prodotto colorato.
•
analisi quantitativa diretta per sostanze che
assorbono ad una data
lunghezza d‟onda, tipo le proteine il cui assorbimento a 280 nm si basa
principalmente sul contenuto di aa aromatici
•
attività e cinetica enzimatica: si misura la velocità di comparsa o scomparsa di
una sostanza con un picco caratteristico di assorbimento, che partecipa come
substrato o come prodotto alla reazione enzimatica in esame
•
analisi qualitativa: spettro d‟assorbimento.
10
Dosaggio enzimatico
SCOPO:
1. dosare la quantità di un substrato che prende
parte ad una reazione catalizzata da un
enzima,
2. dosare l‟attività di un enzima, cioè la velocità di
una reazione catalizzata da un enzima.
11
Enzimi plasmatici
•
Il dosaggio degli enzimi nel plasma può essere
utilizzato per diagnosticare il danno di un tessuto od
organo
particolarmente
ricco
in
alcuni
enzimi.
L‟entità del rilascio enzimatico fornirà un indice del
grado del danno cellulare.
•
Carenze/difetti enzimatici sono responsabili di
sindromi biochimiche
12
Come si misura l’attività di un
enzima ?
Si misura la variazione nel tempo di
una qualsiasi grandezza correlata alla
concentrazione del substrato o del
prodotto.
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Dosaggio dell’ attività enzimatica (metodo diretto)
Un esempio è il dosaggio della LDH (latticodeidrogenasi) che catalizza la reazione:
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 Alcune tecniche di Laboratorio
 Spettrofotometria
 Immunometria
 Sostanze ad uso voluttuario
 Analisi finalità
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 Alcol
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Legame antigene-anticorpo
Molte tecniche di Laboratorio si avvalgono del
legame specifico antigene-anticorpo.
Dal momento che è possibile produrre anticorpi nei
confronti di qualunque tipo di macromolecola o
sostanza chimica di piccole dimensioni, le tecniche
basate sul loro impiego sono utili per rilevare e
purificare i composti.
.
16
Produzione di anticorpi
17
IMMUNOGLOBULINE
Le Immunoglobuline o Anticorpi (Ab)
sono proteine nelle quali sono
individuabili due regioni diverse per
struttura e funzione:
-regione Fab: regione variabile.
Contiene la zona specifica per l'antigene;
-regione Fc: regione a struttura
costante presente all'interno della classe
e sottoclasse di Ab.
Gli anticorpi che vengono utilizzati
nelle analisi di Laboratorio appartengono
alla classe delle Immunoglobuline G.
Le forze che intervengono nel legame
Ab-Ag sono: forze elettrostatiche, forze
idrofobiche, legami idrogeno e forze di
Van der Waals
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Ab-Ag (Anticorpo e Antigene)
19
Schema di una metodica immunochimica
(immunoenzimatica – EIA)
„ATTORI‟
anticorpo in
grado di
legarsi alla
sostanza (Ag)
substrato
Ag-enzima-substrato
Quando l‟Ag marcato con enzima non è legato all‟anticorpo,
avviene la reazione tra enzima e substrato , con sviluppo di colore.
20
Schema di una metodica immunochimica
(immunoenzimatica – EIA)
Il campione da analizzare contiene la sostanza (Ag)
da dosare.
Il reattivo è costituito da :
• la stessa sostanza coniugata ad un enzima
• anticorpi specifici in grado di legarsi alla
sostanza (Ag) presente nel campione.
L‟ Ag coniugato con l‟enzima compete con la
sostanza eventualmente presente nel campione per
una quantità fissa di siti leganti dell‟anticorpo.
Viene quindi aggiunto il substrato specifico
dell‟enzima.
Se il campione contiene la sostanza (Ag), l‟Ag
coniugato non viene legato dall‟anticorpo e la
reazione enzimatica può avvenire.
Questa reazione stabilisce una diretta relazione tra la presenza dell’analita e
l’attività enzimatica.
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 Alcune tecniche di Laboratorio
 Spettrofotometria
 Immunometria
 Sostanze ad uso voluttuario
 Analisi finalità
 Matrici biologiche: sangue, urine, altre
 Alcol
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Ogni società accetta alcune sostanze come
lecite e ne condanna altre perché illecite.
Nel Medio Oriente la Cannabis può essere
compresa fra le sostanze lecite, mentre
l‟alcool viene proibito.
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In USA e nella gran parte dell’Europa
Occidentale sostanze ad uso voluttuario
‘lecite’ sono:
Caffeina
Nicotina
Alcool
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Illeciti







Oppioidi
Cannabinoidi
Allucinogeni
Psicostimolanti
Sedativo-ipnotici
Agenti inalanti
Ormoni steroidi
25
Oppioidi
Morfina, eroina, codeina, oxicodone, petidina,
metadone, buprenorfina sono derivati dalla resina
del papavero dell’oppio.
Papaver
somniferum
L’incisione della capsula del Papaver somniferum
evidenzia un lattice bianco che si addensa lungo le
incisioni e diventa scuro e gommoso, l’oppio, cioè
la droga bruta. Nell’oppio sono contenuti diversi
alcaloidi, il principale dei quali è la morfina.
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Abitudine e dipendenza
Alcaloidi attivi dell’oppio
Fumare oppio è stata una pratica largamente diffusa in Cina e nel
vicino Oriente.
La somministrazione endovenosa è quella più comune, perché è la
via più efficace e perche molto rapidamente si raggiunge nel cervello
un’alta concentrazione di droga che produce il “rush” (sensazione
simile all’orgasmo).
Abitudine (tolerance nella terminologia anglosassone). Progressiva
riduzione dell’efficacia (farmacologica) a seguito di ripetute
somministrazioni: per ottenere la risposta originaria è necessario
aumentare la dose.
Dipendenza fisica, comparsa di una caratteristica sindrome di privazione
o sindrome di astinenza quando viene sospesa l’assunzione del farmaco
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Eroina
L'eroina, il cui nome scientifico è diacetilmorfina è una sostanza semisintetica,
vale a dire ottenuta in parte in laboratorio a partire dalla morfina estratta
dall'oppio mediante trattamento con anidride acetica.
. L‟Eroina e la Codeina vengono velocemente metabolizzati in Morfina.
Perciò, la Morfina (o i suoi metaboliti ) può essere trovata nelle urine di un
soggetto che ha fatto uso solo di Eroina e/o Codeina..
Cut-off (test di screening) = 300 ng/ml.
28
Metadone
È una droga analgesica sintetica usata nel trattamento delle
tossicodipendenze.
Tra gli effetti psicologici indotti dall‟uso del Metadone vi è analgesia,
sedazione e depressione respiratoria.
Il sovradosaggio di Metadone può portare al coma e anche alla morte.
Viene somministrato oralmente o mediante iniezione intravenosa e
viene metabolizzato dal fegato.
I reni hanno il ruolo principale nell‟escrezione del Metadone.
Viene metabolizzato in 15 - 60 ore.
29
Buprenorfina
La buprenorfina è un agonista oppioide provvisto di alta affinità di
legame, ma bassa attività intrinseca per il recettore μ dei neuroni che
trasmettono il dolore.
La rende perciò un‟interessante alternativa al metadone per il trattamento
del‟astinenza da oppioidi. Il metadone è anch‟esso un oppioide ma è dotato
di proprietà utili nel trattamento dell‟abuso di oppiodi (disintossicazione e
terapia di mantenimento dell‟eroinomane recidivo):
• tolleranza e dipendenza fisica si sviluppano più lentamente che con gli
altri oppioidi,
• la sintomatologia della sindrome da astinenza è più lieve anche se più
prolungata
30
Cannabinoidi
•
Marijuana
•
Hashish
Principio attivo:
Δ9 Tetraidrocannabinolo (Δ9 -THC)
Cannabis sativa
31
Cannabinoidi: Marijuana e hascisc
La Marijuana è un agente allucinogeno derivato dal fiore della pianta dell‟hascisc.
La modalità principale per l‟assunzione della Marijuana/Cannabis è il fumo.
Ad alte dosi provoca effetti sul sistema nervoso centrale, alterazione dell‟umore
e delle percezioni sensoriali, perdita di coordinazione, riduzione della
memoria a breve termine, ansietà, paranoia, depressione, stato confusionale,
allucinazioni ed aumento della frequenza del battito cardiaco.
Si può avere una tolleranza agli effetti cardiaci e psicotropi.
La mancata assunzione provoca irrequietezza, insonnia, anoressia e nausea.
Quando la Marijuana viene ingerita, essa viene metabolizzata dal fegato.
Il principale metabolita della Marijuana nelle urine è il
9 Tetraidrocannabinolo (9 THC)
Questo significa che la presenza di Cannabinoidi, compreso il principale
metabolita carbossilico, nelle urine indica l‟uso di Marijuana/Cannabis.
Cut-off (test di screening) del Δ9 -THC = di 50 ng/ml
32
Allucinogeni
• LSD (dietilamide dell’ac. Lisergico)
• Fenilciclidina
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Psico-stimolanti
•
•
•
•
Cocaina
Amfetamina (Ectasy)
Caffeina
Nicotina
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Psico-stimolanti: Cocaina
Derivata dalle foglie di pianta di coca, è un potente stimolante del sistema
nervoso centrale e un anestetico locale.
Tra gli effetti psicologici indotti dall‟uso della cocaina vi sono euforia,
sicurezza di sé ed un senso di aumentata energia, accompagnato da
aumento del battito cardiaco, dilatazione delle pupille, febbre,
tremore e sudorazione.
La Cocaina viene escreta primariamente nelle urine principalmente come
Benzoilecgonina in un breve periodo di tempo.
Cut-off (test di screening) = 300 ng/ml
35
Psico-stimolanti: Amfetamina (Ectasy)
Metamfetamine
Le Metamfetamine, le Amfetamine e i loro metaboliti sono potenti
agenti simpatomimetici.
Alti dosaggi stimolano il sistema nervoso centrale e danno luogo a euforia,
stato di allerta, e un senso di aumentata energia e potenza.
Risposte più acute danno luogo ad ansietà, paranoia,
comportamento psicotico e aritmia cardiaca.
Il tipo di psicosi che si può manifestare ad alti dosaggi può non essere
distinguibile da fenomeni di schizofrenia.
Il 40% delle Matamfetamine viene escreto nella forma originale.
Perciò la presenza di composti derivati nelle urine indica l‟uso di Metamfetamine.
Cut-off (test di screening) = 500 ng/ml.
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Sedativo-ipnotici
• Barbiturici (secobarbital, pentobarbital)
• Acido γ-idrossibutirrico (GHB )
• Altri (benzodiazepine, etc...)
In rapporto alle dose utilizzate, possono indurre:
• sedazione
• stato ipnotico, ipno-narcotico
• anestesia
• coma e morte
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Agenti inalanti
•
•
•
•
Gas anestetici
Solventi industriali
Sostanze ad azione propellente per aerosol
Nitriti organici
38
Steroidi
•
•
•
•
Ormoni anabolizzanti:
Testosterone e i suoi esteri
Metil-testosterone
Nandrolone
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Consumo
TIPI DI DROGHE
NUMERO CONSUMATORI
Eroina
8 milioni
Cocaina
13 milioni 300 mila
Cannabis
141 milioni 200 mila
Allucinogeni
25 milioni 500 mila
Anfetamine
30 milioni 200 mila
40
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Il Laboratorio di tossicologia clinica
 Alcune tecniche di Laboratorio
 Spettrofotometria
 Immunometria
 Sostanze ad uso voluttuario
 Analisi finalità
 Matrici biologiche: sangue, urine, altre
 Alcol
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Struttura oraganizzativa
- LOCALI:
Un laboratorio che analizza sostanze d’abuso deve essere separato dagli altri reparti
del laboratorio di analisi
- RACCOLTA CAMPIONI URINA:
I campioni di urina possono essere raccolti presso il laboratorio di analisi o presso
altre strutture o enti
- CAMPIONI RACCOLTI NEL LABORATORIO ANALISI:
Il prelievo verrà effettuato in locali idonei e secondo procedure che pur
salvaguardando il riserbo individuale, assicurino l’identità l’integrità el’autenticità
del campione
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Metodi
Metodi analitici
analitici
TEST DI SCREENING (iniziali o di
primo livello)
TEST DI CONFERMA (o di secondo
livello
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LE INDAGINI EFFETTUATE IN
LABORATORIO POSSONO AVERE
MOTIVAZIONI
• Cliniche
• Medico-legali
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RICHIAMI DI CONCETTI BASE
Affidabilità e validità di un test di Laboratorio
Un test ideale (clinico, strumentale, di laboratorio) DOVREBBE essere
affidabile e valido.
Affidabilità di un test: capacità del test di offrire sempre lo
stesso risultato nel corso di ripetute misurazioni.
Validità di un test: capacità del test di distinguere in una
popolazione i soggetti sani da quelli malati.
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RICHIAMI DI CONCETTI BASE
Utilizzando un test ideale, tutti i soggetti sani dovrebbero risultare
negativi al test ed analogamente tutti i i malati dovrebbero risultare
positivi.
Sfortunatamente in medicina la realtà è notevolmente differente....
cut-off
cut-off
sani
sani
malati
malati
FN
il test ideale...
FP
....il test reale
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Il test di screening
Sottoponendo una popolazione qualsiasi ad un test di screening, dato un certo
valore di cut-off, purtroppo avremo sempre un certo numero di soggetti sani che
risulteranno positivi al test e.....
... simmetricamente, un certo numero di soggetti
malati che il test non riuscirà ad identificare come tali.
cut-off
negativo
positivo
sani
malati
Falsi
Negativi
....il test reale
Falsi
Positivi
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Specificità e sensibilità di un test
Specificità: capacità del test di
individuare in una popolazione i
soggetti sani (o NEGATIVI)..
Veri
Negativi
Sensibilità: capacità del test di individuare
in una popolazione i soggetti malati (o
POSITIVI).
Veri
Positivi
FN = Falsi Negativi
FP = Falsi Positivi
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TOSSICOLOGIA CLINICA
Obiettivi:
1. GIUSTA DIAGNOSI (intossicazione ?, tossicodipendenza?)
2. TRATTARE IL PAZIENTE IN MANIERA CORRETTA
3. SALVARE IL PAZIENTE
4. PREVENIRE LA RECIDIVA
Esami di laboratorio:
• Test di screening (o di primo livello)
• ANALISI QUALITATIVA: fornisce soltanto un risultato in termini di
presenza/assenza di una sostanza.
50
Test di screening o di primo livello
Requisiti: economicità, rapidità, standardizzazione
Metodiche: immunochimiche
Risultati analitici:
negativi, risultato < valore soglia (cut-off)*
positivi, risultato ≥ valore soglia (cut-off)*
*Limite operativo, scelto in base alle caratteristiche analitiche del metodo, per
stabilire la positività o negatività del campione, permettendo di escludere i campioni
negativi da ulteriori approfondimenti diagnostici (test di conferma).
I campioni positivi, in ambito medico-legale, devono essere confermati con test di
secondo livello.
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Cut-off (concentrazione soglia) per la positività nei
test di screening (iniziali) – URINE
CLASSE DI SOSTANZE
Concentrazione (ng/ml)
Oppiacei
300
Morfina libera
25
Cocaina metaboliti
300
Cannabinoidi - Δ9 THC (Δ9TetraHidroCannabinolo)
Amfetamine ed analoghi
50
1.000
MDMA (MetilenDiossietilMetaAmfetamina)
MDA (MetilenDiossiAmfetamina)
300
Benzodiazepine
500
Metadone
300
Bubrenorfina
10
Barbiturici
200
LSD (Dietilamide dell'acido lisergico)
0.5
PCP (Fenilciclidina)
25
52
Tossicologia forense
Obiettivi:
AMMINISTRATITIVI O MEDICO-LEGALI
1. Commissioni medico-legali: disabilità alla guida
2. Determinazione requisiti psicofisici per il rilascio del porto d‟armi
3. Forze dell‟ordine: accertamento stato ebbrezza o assunzione
stupefacenti nella guida.
4. Fornire alla magistratura tutti gli elementi per un giusto giudizio.
DEVONO
− identificare i singoli analiti
− avere sensibilita e specificità maggiore
rispetto ai test iniziali
− basarsi su principi fisici e chimici diversi
da quelli dei test iniziali
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Test di conferma o di secondo livello
DEVONO
 identificare i singoli analiti (risultato quantitativo per singola sostanza).
 basarsi su principi fisici e chimici diversi da quelli dei test iniziali
Requisiti: specificità, sensibilità superiore al valore soglia stabilito per
il test di I livello
Utilizzo:
 conferma della positività
 verifica di eventuali falsi positivi ai test di screening.
Metodiche: cromatografiche (GC, GC/MS, HPLC)
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CLASSIFICAZIONE DEI LABORATORI
• Laboratorio di base nell’ambito della Biochimica Tossicologica
LABORATORIO DI 1° LIVELLO CHE ESEGUE SOLO TEST INIZIALI (o di
screening)
• Laboratorio SPECIALIZZATO nell’ambito della Biochimica
Tossicologica
LABORATORIODI II° LIVELLO CHE ESEGUE SIA LE ANALISI INIZIALI
CHE DI CONFERMA
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Metodiche immunochimiche, applicate su
analizzatori automatici, attualmente più utilizzate
per i test di screening
 ELISA (Enzyme Linked Immuno Sorbent Assay)
 EIA (Immuno Enzimatiche)
 CEDIA (Cloned Enzyme Donor Immunoassay)
 EMIT (Enzyme Multiplied Immunoassay Technique)
 FPIA (Immunofluorescenza a luce polarizzata)
 KIMS (Interazione Cinetica di Microparticelle in Soluzione)
Immunodosaggi
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Il Laboratorio di tossicologia clinica
 Alcune tecniche di Laboratorio
 Spettrofotometria
 Immunometria
 Sostanze ad uso voluttuario
 Analisi finalità
 Matrici biologiche: sangue, urine, altre
 Alcol
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MATRICI BIOLOGICHE
Sangue
• La concentrazione ematica della sostanza ricercata consente di stabilire o di
escludere la recente assunzione .
• È direttamente correlabile allo status psicofisico del soggetto al momento
del prelievo.
• Il prelievo è invasivo e deve essere effettuato con il consenso dell’interessato.
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MATRICI BIOLOGICHE
URINE
MATRICE BIOLOGICA DI PRIMA SCELTA NELL’ANALISI DELLE SOSTANZE D’ABUSO
VANTAGGI:



PRELIEVO NON INVASIVO DEL CAMPIONE
POSSIBILITA’ DI CAMPIONARE GRANDI VOLUMI
POSSIBILITA’ DI ANALIZZARE SIA LE SOSTANZE CHE I LORO METABOLITI DOPO
DIVERSI GIORNI.
SVANTAGGI:
 SCARSA RILEVANZA CLINICA DELL’ANALISI QUANTITATIVA POICHE’ LE
CONCENTRAZIONI DEGLI ANALITI VARIANO CON:
• dose
• via di somministrazione
• tempo di latenza tra l’assunzione e l’analisi
• stato fisiologico dell’individuo
• aggiunta di sostanze adulteranti
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Droghe d’abuso:
dimezzamento e periodo approssimativo di rilevabilità nelle urine.
Droga
Emivita nel plasma
Durata del periodo di
rilevabilità nelle urine (*)
Eroina
Circa 3 min.
Pochi minuti
Metaboliti della morfina
Circa 6-25 min.
Poche ore
Morfina
2-3 ore
giorni
Cocaina
0,7-1,5 ore
Poche ore
Alcuni metaboliti della
cocaina
1-7 ore
Da poche ore a 3-5 giorni
ATS (Amphetamine Type
Substances)
7-34 ore
2-3 giorni
THC (Δ9 Tetra-idrocannabinolo) - metaboliti
120 – 150 ore
Da pochi giorni ad alcune
settimane.
Etanolo
I livelli ematici decadono in
media di 15-18 mg/dl/ora
1,5-12 ore a seconda del picco ematico; le
urine rimangono positive per altre 1-2 ore
(*) Il periodo di rilevazione è dose dipendente. Maggiore è la dose, più lungo è il periodo durante il quale la droga o il suo metabolita significativo può
essere trovato nelle urine.
60
MATRICI BIOLOGICHE NON CONVENZIONALI PER
L’ANALISI DELLE SOSTANZE D’ABUSO
•
•
•
•
•
•
SALIVA
SUDORE
CAPELLI
PELI PUBICI
PELI ASCELLARI
UNGHIE
61
PERCHE’ UTILIZZARE MATRICI NON CONVENZIONALI NELLE
ANALISI FARMACO-TOSSICOLOGICHE?
PER INCREMENTARE IL TEMPO DI DETERMINAZIONE
Dopo somministrazione, ed in funzione delle
caratteristiche farmacocinetiche, una droga e/o i suoi
metaboliti possono essere rilevati:
»Sangue
»Saliva
»Urina
»Capelli
h
h
giorni
mesi
62
Fluido orale o saliva
La maggior parte delle droghe d’abuso (oppioidi,
anfetamine, cocaina, ecc...) diffondono nel
fluido orale per trasferimento passivo dal
torrente circolatorio.
Le concentrazioni salivari correlano con quelle
ematiche.
Fa eccezione il principio attivo della Cannabis (THC - Δ9 Tetra-idro-cannabinolo)
che non diffonde dal sangue alla saliva a causa della sua scarsa idrosolubilità e
basicità
63
Formazioni pilifere
(matrice cheratinica)
I capelli hanno velocità di crescita variabile tra 0,8 e 1,4 cm/mese.
Possono essere considerati come “memoria” delle sostanze tossiche presenti
nell’organismo.
Le droghe d’abuso si legano alla matrice cheratinica attraverso il flusso ematico, la
secrezione delle ghiandole sebacee e sudoripare.
Un risultato positivo può essere indice di un consumo abitudinario di sostanze d’abuso.
LIMITI
 Un risultato negativo non può escludere l’assunzione occasionale.
 Variabilità di risultati legata al colore dei capelli e l’origine etnica: i capelli più
scuri fissano più metaboliti rispetto a quelli chiari.
 I capelli possono essere adulterati mediante trattamenti cosmetici di
decolorazione, tinture e permanente.
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LA DETERMINAZIONE NEI CAPELLI DEI FARMACI
E SOSTANZE STUPEFACENTI PUO’ ESSERE
RICHIESTA IN CASO DI:
• Morti correlate all’uso di farmaci e/o sostanze d’abuso;
• Valutazione di inidoneità alla guida;
• Responsabilità criminale;
• Affidamento, custodia minori;
• Esposizione prenatale a farmaci e sostanze d’abuso
˜
65
ACCORGIMENTI NELLA RACCOLTA DEL
CAMPIONE
Il prelievo deve avvenire in locali non
comunicanti con l’esterno e sotto controllo.
Non devono essere disponibili prodotti
detergenti nel locale dove avviene la
raccolta.
E’ consiglibile aggiungere
colorante nell’acqua di scarico
opportuno
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Principali test per indagare l’autenticità
del campione di urine
pH
•Valori di riferimento: 4,5 – 9
• cut-off: 3 – 10
Valori < 3 e >10 : campione sicuramente adulterato
Peso specifico
•Valori di riferimento: 1,003 – 1,030
• cut-off: 1,003
Valori < 1,003 : campione sicuramente adulterato
Creatininuria
•Valori di riferimento: 25 – 300 mg/dl
• cut-off: 20 mg/dl - Valori inferiori : campione sicuramente adulterato
Concentrazioni fra 20 e 40 mg/dl sono fortemente sospette di
adulterazione
Nitriti
Possono essere presenti nelle urine in conseguenza di crescita
batterica ma a concentrazioni massime di 5 mg/dl.
Possono essere indice di adulterazione per aggiunta di sostanze
attualmente in commercio.
Gluteraldeide
• Cut-off: zero
67
La catena di custodia - PREMESSA
La validita’ dei risultati di laboratorio
non dipende solo dall’adeguatezza del
processo analitico ma anche dalla prova
dell’autenticità e integrità del campione
dal momento in cui e’ stato raccolto fino a
quando l’analisi viene completata
68
Catena di custodia, cos’è?
Procedura documentata atta a ricostruire l‟iter di ogni
campione biologico all‟interno del laboratorio.
69
Obiettivi della
CATENA DI CUSTODIA
 definire l‟attuale ubicazione nel laboratorio del campione,
 individuare tutti i soggetti che lo hanno manipolato,
 conoscere tutte le date del processo:
• entrata/consegna in laboratorio
• eventuale movimentazione e/o smaltimento secondo le procedure vigenti.
70
PAUSA
PAUSA!
71
La vita è un'opportunità, coglila.
La vita è un'opportunità, coglila.
La vita è bellezza, ammirala.
La vita è bellezza, ammirala.
La
vitaèèbeatitudine,
beatitudine,
assaporala.
La vita
assaporala.
La
vitaèèun
unsogno,
sogno,
fanne
realtà.
La vita
fanne
realtà.
La
vitaèèuna
unasfida,
sfida,
affrontala.
La vita
affrontala.
La vita
compilo.
La
vitaèèun
undovere,
dovere,
compilo.
La
giocalo.
La vita
vitaèèun
ungioco,
gioco,
giocalo.
La
vita
è
preziosa,
abbine
cura.
La vita è preziosa, abbine
cura.
La vita è ricchezza, valorizzala.
La
vitaèèamore,
ricchezza,
La vita
vivilo.valorizzala.
La
vitaèèun
amore,
vivilo.
La vita
mistero,
scoprilo.
La
vitaèèpromessa,
un mistero,
scoprilo.
La vita
adempila.
La vita è promessa, adempila.
La vita è tristezza, superala.
La
inno, cantalo.
La via
vitaè èuntristezza,
superala.
La
lotta, accettala.
La vita
via èè una
un inno,
cantalo.
La vita è un'avventura, rischiala.
La vita è una lotta, accettala.
La
vitaèèlaun'avventura,
La vita
vita, difendila. rischiala.
La
vita
è lavita
vita, difendila.
Inno
alla
(Santa M.Teresa di Calcutta)
Inno alla vita
(Santa M.Teresa di Calcutta)72
Un problema clinico e sociale di grande rilevanza.
ALCOL
L‟etanolo, pur rientrando tra le sostanze d‟abuso, è trattato separatamente in quanto:
 sostanza lecita e liberamente in commercio;
 possiede aspetti normativi (limiti di concentrazione, matrici biologiche) ben definiti;
 per struttura chimica e per livelli di concentrazione (espressi in g/L), può essere
determinato anche con metodologie analitiche analoghe a quelle utilizzate in chimica
clinica.
73
Biochimica e metabolismo dell’alcol etilico
Viene assorbito rapidamente (da 2 a 6 ore), in
funzione di fattori quali:
•presenza di cibo e di altri liquidi
•tempo impiegato per l’ingestione della
bevanda
•la variabilità biologica fra individui
74
Biochimica e metabolismo dell’alcol etilico
Appena assorbito, si distribuisce rapidamente in tutti i tessuti e fluidi del
corpo, superando anche la barriera encefalica e placentare.
Ciò è dovuto
 alla sua solubilità in acqua.
 al suo basso peso molecolare.
75
Biochimica e metabolismo dell’alcol etilico
80
70
60
Conc. (mg/dl)
• La massima
concentrazione nel
sangue viene
raggiunta dopo
circa 20 minuti
dall’assunzione
• saliva ed espirato
seguono da vicino
le variazioni
dell’alcolemia
• le urine
raggiungono un
massimo con circa 2
ore di ritardo.
50
40
30
20
10
0
0
20
40
60
80
100
120
Tempo dall’assunzione (min.)
Espirato
Sangue
Urine
76
Correlazione tra alcolemia ed effetti clinici
Alcolemia (g/L)
0,50 – 0,80
0,8 – 2,00
Effetti
EBBREZZA iniziale, accentuata da stati di ipoglicemia.
• Guida veicolare più rischiosa.
INSTABILITÀ EMOTIVA:
• diminuzione delle percezioni sensoriali
• loquacità
• sonnolenza
• deambulazione incerta
• incoerenza ideativa
• compromissione della valutazione di percezioni visive simultanee.
2,0 – 4,0
CONFUSIONE:
• disorientamento (100% soggetti)
• nausea, vomito
• vertigini
• sudorazione e salivazione profuse
• incoordinazione motoria e ideativa
3,0 – 6,0
STUPORE-COMA:
• iporiflessia
• paralisi incombente
• coma con acidosi metabolica
• insufficienza respiratoria e circolatoria
• ipotermia marcata
77
Alcol e guida
 Il maggior rischio di provocare un incidente grave o mortale correlato
all'assunzione di alcol:
comincia a manifestarsi a livelli di alcolemia tra 0.5 e 0.8 g/litro (0.5 g/litro
attuale limite legale)
 cresce esponenzialmente per incrementi successivi dei livelli alcolemici:
 per alcolemia intorno a 1 g/litro si ha un rischio relativo pari a circa 10
 per alcolemia di 1.3 g/litro corrisponde un rischio relativo tra 25 e 30
 A parità di alcolemia i rischi sono notevolmente maggiori per i conducenti
neo-patentati e più giovani.
 A parità di alcolemia i rischi sono notevolmente maggiori per i conducenti
che bevono meno frequentemente (es. giovani che assumono bevande
alcoliche esclusivamente nel fine settimana).
 Il rischio di incidente stradale in soggetti che guidano nelle ore notturne
del fine settimana con alcolemia superiore a 1.5 g/litro è di circa 380 volte
maggiore rispetto al rischio relativo ai soggetti sobri.
78
Interazione alcol-sostanze d'abuso
• L'alcol interagisce con molti farmaci e
sostanze d'abuso potenziandone gli effetti
anche a distanza di diverse ore.
79
Interazione alcol-sostanze d'abuso
• alcol - marijuana
• alcol - oppiacei
• alcol – stimolanti (cocaina, anfetamine, ectasy)
La frequenza del poli-abuso induce a pensare che le diverse dipendenze
condividano processi patogenetici psicologici e biologici.
Le diverse sostanze, attivando i medesimi circuiti cerebrali (via dopaminergica
mesencefalo-limbica), possono svolgere una funzione vicariante, sostituirsi a
vicenda e sommare i propri effetti per produrre stati di
euforia/gratificazione.
80
Ruolo del Laboratorio di Analisi di Biochimica clinica e Tossicologia
 Accertare l‟avvenuta assunzione di etanolo
 Stabilire se il paziente è un etilista
 Valutare gli eventuali danni prodotti all‟organismo del bevitore
Intossicazione acuta
• Alcolemia
Abuso cronico
• Alcoluria
• Biomarcatori
81
I Marcatori dell’abuso alcolico
Acuto
Alcool
Alcool espirato
Recente
Cronico
Etilglucuronide (EtG) GammaGT
Volume Corpuscolare Medio
(MCV)
Transaminasi (AST/ALT)
Trasferrina carboidrato
Depleta (CDT)
82
I Marcatori dell’abuso alcolico
DIRETTI
INDIRETTI
Sostanze legate alla
eliminazione/metabolismo alcool
Sostanze modificate dall’abuso recente o
cronico dell’alcool
Alcool (sangue-urine-espirato)
GammaGT
Etilglucuronide (EtG)
Transaminasi (AST/ALT)
Volume Corpuscolare Medio (MCV)
Trasferrina carboidrato Depleta (CDT)
ACIDO URICO, TRIGLICERIDI, UREA
83
Alcolemia, alcoluria e biomarcatori
correlati
1) ALCOLEMIA
• Etilometro
• Metodiche enzimatiche (test di screening o di 1° livello)
• Metodiche Gas-Cromatografiche (GC) e Spettrometria di
Massa (MS): test di conferma o di 2° livello
2) ALCOLURIA
3) BIOMARCATORI
• γ-GT, MCV, Transaminasi
• Etil-glucuronato (EtG)
• Transferrina desialata (CDT)
84
Etilometro
La misura dell‟alcol nell‟area alveolare è alla base del test.
I risultati ottenuti con l‟etilometro correlano con quelli gascromatografici
ottenuti nel sangue perché dopo 15 minuti dall‟assunzione l‟etanolo dell‟area
alveolare è in equilibrio con quello ematico.
Il principio analitico usato nello strumento si basa su un rivelatore posto sul
cammino dell‟aria espirata. Il rivelatore può essere elettrochimico,
all‟infrarosso, a semiconduttore o amperometrico. La misura fatta
sull‟espirato, moltiplicata per 2.300, dà con ottima approssimazione il valore
dell‟alcolemia.
85
Etilometro
In base al regolamento applicativo del nuovo codice della strada questo è
l‟unico strumento legale per controllare lo stato di ebbrezza dei guidatori.
Alcuni modelli sono studiati appositamente per le Forze dell‟ordine: fanno riferimento al limite
consentito dal Codice della Strada per la guida di autoveicoli (0,50 g/l), rendendo sicura ed
immediata l‟interpretazione del risultato.
È sufficiente soffiare per pochi secondi nel boccaglio. Il valore alcolemico appare sul display dopo alcuni
secondi.
Per legge si devono fare due misure, separate da almeno 5 minuti (per evitare sopra-valutazioni dovute alla
presenza di alcol buccale) e i due valori devono essere concordi .
Impieghi: Screening, Forze di Polizia, Prevenzione, Ser.T, Comunità terapeutiche, Discoteche, Pronto
Soccorso, Trasporti, Industria, Lavoro.
86
Alcolemia, alcoluria e biomarcatori
correlati
1) ALCOLEMIA
• Etilometro
• Metodiche enzimatiche (test di screening o di 1° livello)
• Metodiche Gas-Cromatografiche (GC) e Spettrometria di
Massa (MS): test di conferma o di 2° livello
2) ALCOLURIA
3) BIOMARCATORI
• γ-GT, MCV, Transaminasi
• Etil-glucuronato (EtG)
• Transferrina desialata (CDT)
87
Le metodiche enzimatiche
Le metodiche enzimatiche, seppur dotate di un buon livello di
precisione e di accuratezza risultano dotate di sensibilità e specificità
sufficienti per fini clinici, ma non per fini giuridici.
Il rischio di ottenere “falsi positivi” (per limiti di specificità) o “falsi
negativi” (per limiti di sensibilità) comporta la necessità, per le analisi
con valenza medico-legale, di confermare sia i risultati positivi che
quelli dubbi con metodiche gas-cromatografiche.
88
La reazione enzimatica
Principio della procedura: colorimetrico (metodo con lastrina ).
La lastrina è caratterizzata da una struttura multistrato su supporto in poliestere.
Sulla lastrina viene depositata una goccia di campione del paziente.
L‟etanolo nel campione viene ossidato tramite alcool deidrogenasi (ADH) in acetaldeide.
Il coenzima (NAD+) è trasformato nella forma ridotta (NADH). Il tampone
(idrossimetil)amminometano (TRIS) negli strati di reazione trattiene l‟acetaldeide per portare la
reazione a compimento.
La densità di riflettanza del NADH viene misurata ed è proporzionale alla concentrazione di
etanolo nel campione.
NADH ha un picco di assorbimento a 340 nm (UV)
89
Alcolemia, alcoluria e biomarcatori
correlati
1) ALCOLEMIA
• Etilometro
• Metodiche enzimatiche (test di screening o di 1° livello)
• Metodiche Gas-Cromatografiche (GC) e Spettrometria di
Massa (MS): test di conferma o di 2° livello
2) ALCOLURIA
3) BIOMARCATORI
• γ-GT, MCV, Transaminasi
• Etil-glucuronato (EtG)
• Transferrina desialata(CDT)
90
La cromatografia
91
HPLC (High Performance Liquid Chromatografy)
Deriva dalla cromatografia classica e si basa sugli stessi principi.
Nella cromatografia classica il componente principale è la colonna
che contiene la fase stazionaria all‟interno della quale scorre la fase
mobile rappresentata dall‟eluente.
Nell‟HPLC campione e l‟eluente sono spinti a scorrere all‟interno della
fase stazionaria applicando notevoli pressioni (dell‟ordine di centinaia di
atmosfere).
Vantaggi:
• la dimensione ridotta della colonna che evita problemi di deviazioni
longitudinali (movimenti della fase mobile longitudinali) e di percorsi
alternativi;
• velocità di eluizione (passaggio della fase mobile attraverso la
colonna) costante e regolabile;
• velocità di esecuzione ridotta;
• piccole quantità di composto necessaria all'analisi (nell'ordine dei 5-10
microgrammi di campione solubilizzato in apposito solvente)
• elevata accuratezza e precisione.
92
CLASSIFICAZIONE DEI LABORATORI
• Laboratorio di base nell’ambito della Biochimica Tossicologica
LABORATORIO DI 1° LIVELLO CHE ESEGUE SOLO TEST INIZIALI (o di
screening)
• Laboratorio SPECIALIZZATO nell’ambito della Biochimica
Tossicologica
LABORATORIODI II° LIVELLO CHE ESEGUE SIA LE ANALISI INIZIALI
CHE DI CONFERMA
93
Gas-cromatografia dello spazio di testa
•
Quando si devono analizzare tracce
di composti volatili in campioni
solidi la tecnica più adatta a questo
scopo è la gascromatografia dello
spazio di testa.
•
Essa consiste nell’iniettare nella
colonna del cromatografo il vapore
che si trova in equilibrio
termodinamico con il campione da
analizzare.
94
•
•
Ciò permette di lavorare su una frazione arricchita delle specie
chimiche ad elevate pressioni di vapore, senza gli
inconvenienti che possono scaturire dalla iniezione di sostanze
non volatili.
Si realizzano così analisi molto precise e riproducibili, a patto
però di controllare rigorosamente le condizioni operative.
• Procedendo all’analisi gascromatografica
dello spazio di testa si otterrà un
cromatogramma il cui picco che ci
interessa avrà una superficie S,
proporzionale alla concentrazione della
sostanza nel vapore e quindi nella fase
liquida.
La tecnica dello spazio di testa consente di individuare tracce di composti volatili a
livello di di ppt (parti per trilione), perché la fase di vapore è ovviamente più ricca,
nel composto volatile del della soluzione originaria.
In sostanza, lo spazio di testa può essere visto dunque come un metodo di
preconcentrazione.
95
Spettrometria di massa
• In uno spettrometro di massa il campione viene portato in fase gassosa e le
•
molecole vengono frammentate per bombardamento con elettroni.
Gli ioni che si formano , accelerati da un campo elettrico posto in un campo
magnetico, percorrrono traiettorie diverse secondo il rispettivo rapporto
carica/massa e perciò si separano tra di loro.
Campo
magnetico
analizzatore
fascio
ionico
analita
Camera di
ionizazione
Campo elettrico
acceleratore
96
Abbondanza relativa
Lo spettro (così chiamato solo perché è a righe, non perché si tratti di una
spettroscopia) ottenuto, consente, dall’identificazione dei frammenti in base alla loro
massa atomica, di ricostruire la formula della molecola presente.
Molto più semplicemente, negli strumenti moderni lo spettro viene confrontato
dal computer con i numerosi spettri memorizzati nella banca dati.
50
100
150
200 massa relativa
97
Accoppiamento GC-MS.
• Lo spettrometro di massa rappresenta il rivelatore
ideale per la gascromatografia, perchè permette di
analizzare in tempo reale i singoli picchi in uscita dalla
colonna, effettuando sia un’analisi qualitativa che
quantitativa, mediante il confronto dello spettro
ottenuto con uno dei numerosi spettri memorizzati
nella banca dati.
98
Alcolemia, alcoluria e biomarcatori
correlati
1) ALCOLEMIA
• Etilometro
• Metodiche enzimatiche (test di screening o di 1° livello)
• Metodiche Gas-Cromatografiche (GC) e Spettrometria di
Massa (MS): test di conferma o di 2° livello
2) ALCOLURIA
3) BIOMARCATORI
• γ-GT, MCV, Transaminasi
• Etil-glucuronato (EtG)
• Transferrina desialata(CDT)
99
ALCOLURIA /1
L‟etanolo urinario non è un buon indicatore per valutare lo stato di ebbrezza,
data l‟estrema variabilità della concentrazione, a parità di assunzione.
Tuttavia, la maggiore permanenza dell‟etanolo nelle urine, rispetto al sangue,
lo rende utile per monitorare l‟astinenza: a questo scopo occorre che l‟esame
venga richiesto quasi giornalmente, a causa del basso tempo di emivita
dell‟etanolo.
L‟etanolo, persiste in circolo per circa 6 ore e si ritrova nelle urine fino a 12
ore dopo l‟assunzione. Per monitorare assunzioni precedenti tale intervallo,
sono indicati altri marcatori.
Rispetto al sangue, le urine hanno il grosso vantaggio di non richiedere
prelievi invasivi.
100
ALCOLURIA /2
La presenza di etanolo nelle urine va valutata caso per caso.
La positività a bassi valori di concentrazione (30-50 mg/dL) in urine prelevate
dopo pranzo è poco significativa mentre è preoccupante se il prelievo è fatto
di mattina.
Un solo valore positivo non significa nulla mentre più valori positivi indicano
evidentemente l‟assunzione cronica di alcol.
Valori positivi in persone che dovrebbero essere astinenti sono ovviamente
indice di interruzione dello stato di sobrietà.
Le metodiche analitiche sono le stesse che per l‟alcolemia.
101
Alcolemia, alcoluria e biomarcatori
correlati
1) ALCOLEMIA
• Etilometro
• Metodiche enzimatiche (test di screening o di 1° livello)
• Metodiche Gas-Cromatografiche (GC) e Spettrometria di
Massa (MS): test di conferma o di 2° livello
2) ALCOLURIA
3) BIOMARCATORI
• γ-GT, MCV, Transaminasi
• Etil-glucuronato (EtG)
• Transferrina desialata(CDT)
102
γ-GT: GAMMA-GLUTAMIL TRANSFERASI
• Risulta essere un test di primo livello nella diagnosi di
consumo cronico di alcol. La γ-GT sierica aumenta per un
meccanismo di induzione enzimatica indipendentemente dalla
presenza o meno di danno epatico alcol-correlato.
• Emivita: 2-3 settimane dopo la completa astensione dall'uso di
bevande alcoliche.
• Falsi positivi: pancreatite, diabete, obesità; azione
enzimoinducente di alcuni farmaci (barbiturici, antiepilettici,
anticoagulanti).
• Sensibilità: 34-85 %. Specificità: 11-85 %.
103
MCV: VOLUME CELLULARE MEDIO
•
L'aumento dell'MCV riscontrabile negli etilisti è secondario sia all'azione
tossica diretta dell'acetaldeide sulla replicazione dei precursori degli
eritrociti a livello midollare, sia all'interferenza esercitata dall'etanolo
sull'assorbimento intestinale di acido folico e vit. B12.
•
Emivita: circa 3 mesi dopo la completa astensione dall'uso di bevande
alcoliche.
•
Falsi positivi: carenza di folati, vit. B12, patologie epatiche non alcolcorrelate, ipotiroidismo, tabagismo.
•
Sensibilità: 32 %. Specificità: 94 %.
GGT + MCV
• L'incremento combinato di tali parametri garantisce una maggiore
specificità e sensibilità nell'identificazione del consumo eccessivo di
bevande alcoliche.
•
Sensibilità: 17-63 %. Specificità: 74-98 %.
104
TRANSAMINASI
AST: ASPARTATO AMINOTRANSFERASI
ALT: ALANINA AMINOTRANSFERASI
Tali enzimi sono più indicati per constatare un danno
epatico piuttosto che un consumo di bevande
alcoliche.
• Un maggiore incremento delle AST rispetto alle ALT fa propendere per un
danno epatico alcol-correlato.
• Emivita (AST e ALT): 2-3 settimane dopo completa astensione dall'uso di
bevande alcoliche.
• Falsi positivi: epatopatia non alcolica (incremento AST + ALT), disordini
muscolari(incremento AST), infarto miocardico (incremento AST).
• Sensibilità (AST): 15-69 %. Specificità (AST): bassa.
• Sensibilità (ALT): 26-58 %. Specificità (ALT): bassa.
105
ALTRI MARKERS DI ALCOLISMO CRONICO
ACIDO URICO, TRIGLICERIDI, UREA
In caso di consumo di bevande alcoliche possiamo ritrovare tali
parametri biochimici incrementati per i danni metabolici
conseguenti.
5-HTLO (5-idrossi-triptololo ) urinario, Dolicolo urinario, Malonil-dialdeide,
βesosaminidasi, addotti proteici dell’Acetaldeide:
non vi sono evidenze significative che queste determinazioni apportino ulteriori
elementi di specificità e sensibilità nella diagnosi di assunzione alcolica acuta e
cronica
106
Alcolemia, alcoluria e biomarcatori
correlati
1) ALCOLEMIA
• Etilometro
• Metodiche enzimatiche (test di screening o di 1° livello)
• Metodiche Gas-Cromatografiche (GC) e Spettrometria di
Massa (MS): test di conferma o di 2° livello
2) ALCOLURIA
3) BIOMARCATORI
• γ-GT, MCV, Transaminasi
• Etil-glucuronato (EtG)
• Transferrina desialata (CDT)
107
ESAMI DI LABORATORIO NON ROUTINARI
Etil Glucuronide
H
COOH
HO
HO
H
H
H
O
O
CH3
OH H
108
Che cosache
è? cosa è?
Etil glucuronide:
• E’ un metabolita diretto dell’alcool etilico (EtOH)
• Circa lo 0,02% dell’Alcool viene escreto come
EtG
• Si forma per coniugazione dell’EtOH con l’acido
glucuronico (nel fegato)
• La glucuronazione serve a rendere più solubili le
sostanze che così vengono escrete più
facilmente con le urine
109
Alcolemia, alcoluria e biomarcatori
correlati
1) ALCOLEMIA
• Etilometro
• Metodiche enzimatiche (test di screening o di 1° livello)
• Metodiche Gas-Cromatografiche (GC) e Spettrometria di
Massa (MS): test di conferma o di 2° livello
2) ALCOLURIA
3) BIOMARCATORI
• γ-GT, MCV, Transaminasi
• Etil-glucuronato (EtG)
• Transferrina desialata (CDT)
110
CDT: TRANSFERRINA DESIALATA
•
•
•
•
Rappresenta uno dei più recenti marcatori biologici di consumo alcolico. L'aumento
della CDT è secondario all'inibizione della glicosilazione proteica indotta dall'etanolo e
dall'acetaldeide.
I valori della CDT aumentano dopo almeno 7 giorni di assunzione di etanolo in quantità
comprese tra 50-80 g/die e si mantengono elevati per almeno 15-20 giorni.
È stato evidenziato che tale marker possiede una maggiore sensibilità (39%) nell'uomo
rispetto alla donna, nella quale è stata riscontrata una maggiore sensibilità dell'MCV
(40%).
Nei pazienti giovani (tra 20 e 40 anni nell'uomo e tra 20 e 30 anni nella donna) la CDT
aumenta più spesso rispetto ai restanti convenzionali marker di consumo alcolico (MCV
e GGT).
111
Transferrina desialata /1
La transferrina è la più importante proteina di trasporto del ferro.
È sintetizzata principalmente dagli epatociti.
È una molecola estremamente eterogenea (isoforme della stessa molecola)
per la presenza di due catene glicosidiche con un numero variabile di
ramificazioni, ciascuna delle quali termina con un residuo di acido sialico (un
carboidrato).
La principale isoforma (64% - 80%) della transferrina contiene 4 residui di
acido sialico per cui è detta tetrasialo-trasferrina.
In conseguenza dell‟abuso cronico di alcol, è stato documentato un abnorme
aumento di isoforme desialate, normalmente presenti in piccole
concentrazioni nel siero di soggetti sani ed in particolare della disialotrasferrina ed in misura minore anche della asialo-trasferrina, indicate con il
termina di CDT (Carbohydrate Deficient Transferrin,Trasferrina carente di
carboidrati)
112
Transferrina desialata /2
La CDT attualmente costituisce l‟indicatore più specifico dell‟abuso cronico di
alcol con una specificità che in diversi lavori risulta variabile dal 90 al 100%
Aumenti di CDT indipendenti dall‟assunzione di alcol sono stati riportati in
•Gravidanza
•Grave unsufficienza epatica causata da cirrosi biliare primitiva
•Epatite cronica attiva
•Carcinoma epatocellulare
•Galattosemia
•Fibrosi cistica
•Sindromi da deficienza glicoproteica (disordini del metabolismo delle
glicoproteine)
•Varianti genetiche della transferrina: variazioni del Punto Isoelettrico della
molecola (dovuti alla sostituzione – genetica - di alcuni aminoacidi nella catena
polipeptidica) possono interferire con la determinazione della CDT.
Valori di rif. (nel n/s laboratorio) = < 2%
N.B. Nelle donne sane le concentrazioni di CDT sono mediamente maggiori
rispetto a quelle della popolazione maschile.
113
GRAZIE PER L’ ATTENZIONE !
114
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