LE GUERRE SANNITICHE(pagg.306-308) Con l`espansione verso

LE GUERRE SANNITICHE(pagg.306-308)
Con l’espansione verso sud i Romani vennero a contatto con i Sanniti, popolo diviso in tribù,
arretrato, che abitava le zone appenniniche tra l’Abruzzo,il Molise,e la Campania e viveva di
allevamento. Proprio perché praticava la transumanza, e quindi d’inverno scendeva con il bestiame
in pianura, voleva accaparrarsi delle zone costiere e a questo scopo aveva conquistato Cuma e
Capua in Campania, zona a cui anche Roma era interessata
.
Di qui hanno origine le 3 guerre sannitiche : 343 /290 a. C.. si trattò, più che di 3 guerre distinte,
di uno stato continuo di ostilità che durò mezzo secolo.
Causa scatenante: Capua, assalita dai Sanniti, chiese l’aiuto di Roma, che intervenne a
difenderla.
Episodio chiave (2^ guerra sannitica)fu la sconfitta riportata dai Romani alle Forche Caudine,
una gola tra le montagne del Sannio, in cui i Romani non poterono schierarsi con la falange secondo
il consueto ordine di battaglia e furono sottoposti al disonore di dover passare sotto un giogo
formato da 2 lance piantate nel terreno ed una orizzontale (le forche), fra gli scherni dei nemici
L’onta subita insegnò che lo schieramento compatto delle legioni non era adatto ai combattimenti
in luoghi stretti e tra i monti.
→ Riorganizzazione dell’esercito
Fino ad allora, i Romani avevano combattuto con le legioni schierate a falange La legione era
composta di 60 centurie:,le 40 delle prime linee erano composte dai soldati più giovani, gli
hastati, armati di asta;poi venivano le 10 centurie di principes, gli adulti e le 10 di triarii, veterani
di riserva per le situazioni più difficili. Nella disposizione a falange, come i Greci, le legioni si
disponevano in file compatte in cui ogni uomo proteggeva con il proprio scudo chi gli stava alla
sinistra e maneggiava con la destra la spada e la lancia., sistema che poteva andar bene in pianura,
ma non in luoghi montuosi, come quelli in cui si combatteva contro i Sanniti.
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Dopo le guerre sannitiche, dove tale tecnica si era rivelata impossibile da praticare a causa di
luoghi stretti e montuosi, abbandonato il sistema della falange, i Romani divisero le legioni in
manipoli (gruppi di pochi uomini, formati dall’unione di due centurie) , in maniera che potessero
combattere anche autonomamente
Ulteriore cambiamento verrà introdotto da Scipione l’Africano per far fronte alla maggiore
capacità di manovra degli eserciti cartaginesi, per cui ogni legione verrà divisa in coorti ciascuna
composta da 1 manipolo di hastati, 1 di principes e 1 di triarii, per fronteggiare un nemico che
puntava tutto sulla velocità.
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Ai lati combattevano i cavalieri, adatti a compiere rapide incursioni o a proteggere i fianchi
dell’esercito o appoggiarne gli attacchi.
I manipoli venivano schierati a scacchiera , ma gli ufficiali potevano riunirli e formare un
fronte compatto come quello della falange, oppure disporli diversamente, a seconda del terreno
su cui si combatteva: consentivano quindi una maggiore manovrabilità
Quello che noi chiamiamo servizio militare, cioè un breve periodo della vita da passare
nell’esercito, a Roma non esisteva. Ogni cittadino in quanto tale, inquadrato in una centuria,
dall’età di 17 anni fino a 46, doveva essere pronto a rispondere alla chiamata del
comandante per una campagna militare.Dopo fungeva da riserva.
Inizialmente tutte le spese per l’armatura erano a carico del singolo soldato, ma, a partire
dal IV secolo, fu introdotto il soldo, cioè una paga per il soldato per le spese di vestiario e
armamento.
Il patriottismo romano quindi non è un luogo comune, ma una verità.
→Conseguenza della riorganizzazione dell’esercito:
vittoria di Roma(terza guerra sannitica) a Sentino, vicino a Sassoferrato nelle Marche nel 295 a.
C. su una coalizione di popoli nemici di Roma (Etruschi, Celti, Umbri, Sanniti, Sabini), che
avevano approfittato per ribellarsi a Roma.
GUERRA CONTRO PIRRO (dal 280 al 272 a. C.)
CAUSE: Roma, dopo la vittoria sui Sanniti, era arrivata a diretto contatto con le città della
Magna Grecia e aveva dimostrato grande efficienza militare, per cui alcune di queste città (le
colonie della Calabria) avevano chiesto l’alleanza di Roma per difendersi dagli attacchi di Taranto,
il più importante centro dell’Italia meridionale. Questa politica di Roma preoccupava Taranto,
città fondata dagli Spartani, profondamente legata al mondo greco,la quale chiamò in aiuto Pirro,
re dell’Epiro (regione a cavallo tra la Grecia e l’Albania)
Pirro, imparentato con Filippo II, padre di Alessandro Magno, era affascinato dall’idea di ripetere
in Occidente quello che Alessandro aveva fatto in Oriente, quindi accetta la richiesta di aiuto.
Vittorie di Pirro : grazie agli elefanti, che disorientarono i romani, Pirro vinse ad Eraclea e Ascoli
Satriano, ma i popoli italici rimasero fedeli a Roma. Allora il re si diresse in Sicilia, dove invece le
città greche gli aprirono le porte, preoccupate dalla presenza dei Cartaginesi nell’isolae riuscì quasi a conquistarla.
Sconfitta di Pirro:Quando tornò in Italia però, nella battaglia decisiva a Maleventum i Romani
riuscirono a far imbizzarrire gli elefanti e a riportare una schiacciante vittoria
Di qui Maleventum fu ribattezzata Beneventum.
Roma si assicura il dominio su tutta l’Italia meridionale, passando, nel giro di pochi anni, da
piccola città di pastori, ad un grande dominio e, anche culturalmente, si eleva grazie al
contatto con la civiltà greca.