Capitolo 14 La conquista romana e l`organizzazione dell`Italia

Capitolo 14
La conquista romana e l’organizzazione dell’Italia
Il capitolo è dedicato all’espansione di Roma verso i territori circostanti abitati dai
popoli che vi ho detto di imparare nel cap. precedente. Prova a ricordare quali sono.
Il periodo che si studia va dal V secolo (400) al IV secolo (300) ovviamente a.C. in
questo periodo Roma non è più monarchica, ma repubblicana. Il primo ordinamento
repubblicano consta di:
2 CONSOLI che restavano in carica un anno e poi entravano a far parte del senato (
si vogliono due a capo, anziché uno solo come nel periodo monarchico, in modo che
si controllino a vicenda. Si dice che esercitavano il potere collegialmente).
2 QUESTORI inferiori di grado, amministravano le finanze dello stato.
1 DITTATURA – carica straordinaria di soli 6 mesi per casi di estremo pericolo per lo
stato. Veniva nominato da uno dei consoli. Periodo di potere assoluto. Nessuno gli
si poteva opporre.
In questo primo periodo si parla di repubblica aristocratica perché i plebei vengono
esclusi da ogni decisione. Ciò portò ad una lotta sociale a Roma e alle guerre contro i
popoli vicini.
496 a.C. conflitto contro città latine (Lega latina)
494 a. C. i plebei ottengono la protezione del loro ordine anche se dovranno fare
molta strada prima di arrivare al 287 con la Lex Hortensia che darà la parità tra i due
ordini di patrizi e plebei.
493 a.C. con il patto Cassiano trattato che stabilisce un’alleanza tra Roma e le città
latine.
451 a.C. vengono messe per iscritto (su bronzo) le dodici tavole. Regolavano la vita
della città. In questo modo tutti dovevano rispettare le stesse leggi. In esse è
presente “la legge del taglione” e il predominio del padre e del marito nella famiglia.
430 a.C. terminano le guerre contro Equi e Volsci che diventano colonie romane.
396 a.C. termina la guerra contro Veio (controllare dov’è Veio sulla carta).
390 a. C. i Celti dalla Pianura Padana (sai dov’è??) si spingono a Sud in Etruria
(vedere dov’è) e poi arrivano fino a Roma, la incendiano e si ritirano solo dopo il
pagamento di un riscatto. Ciò servirà ai Romani per capire di essere sempre pronti
alla guerra. Per tutto il 300 Roma combatte contro i popoli circostanti.
367 a. C. Leggi Licinie Sestie ammise i plebei alla carica del Consolato, ciò aprì loro
l’accesso al senato.
340 a. C. rompe l’alleanza con i Latini che aveva stipulato nel 493 e si scioglie
definitivamente la Lega nel 338. Le città latine diventano dei MUNICIPI romani e i
loro abitanti hanno la cittadinanza romana.
Una volta soggiogate le popolazioni limitrofe, iniziano a Roma una serie di lotte della
plebe per ottenere dei diritti politici.
Più volte i plebei minacciarono di ritirarsi sull’Aventino (cos’è?? Ricordi?) o sul
Monte Sacro e non fornire più a Roma il contingente di fanteria nelle guerre.
Il GOVERNO DELLA REPUBBLICA (509 a.C. – 27 a.C.)
Roma inizia ad essere una grande città e ad avere colonie. Deve trovare un modo
per governare tutto ciò. Organizza pertanto un ORDINAMENTO DELLO STATO basato
su 3 elementi costitutivi:
Magistrature - elettive - gratuite – limitate ad un anno- potere esecutivo
Senato
Assemblee dei cittadini.
La carriera politica doveva passare attraverso vari gradini sempre più importanti, ciò
si chiama: CURSUS HONORUM ( IL CORSO DEGLI ONORI, DELLE CARICHE che
andavano dalla più bassa TRIBUNO, alla più alta CONSOLE).
Il SENATO era composto da 300 membri, era il fulcro dello stato. La carica durava a
vita.
Vi erano poi le ASSEMBLEE solo maschi adulti e non potevano agire
autonomamente, non potevano modificare le leggi ma solo approvarle o
respingerle, ciò che deliberavano doveva essere approvato dal senato.
Magistrature minori erano:
QUESTORI – amministravano i conti pubblici ( da 2 a 60).
EDILI --dovevano aver cura dell’ordine pubblico, mercati, rifornimenti, strade ecc…
PRETORI - giudici per cause private. Prima 2 , poi con il passare del tempo
aumentarono.
Massima carica: i CONSOLI sempre due. Avevano l’imperium (il comando militare).
Carica più bassa: i TRIBUNI DELLA PLEBE in carica un anno, potevano bloccare le
decisioni prese da qualsiasi magistrato (diritto di veto).
Il popolo si poteva riunire in:
comizi tributi (l’assemblea delle tribù) Roma era divisa in circoscrizioni territoriali.
L’iscrizione ad una tribù conferiva la cittadinanza romana con pieni diritti. Era
l’assemblea più democratica della costituzione romana.
Concili della plebe. Vi partecipavano solo i plebei, da qui uscivano le decisioni: i
plebisciti.
Comizi centuriati: assemblea del popolo in armi. I cittadini erano divisi in 193
centurie divise in 5 classi secondo il censo. Le centurie più ricche dovevano fornire i
cavalieri e i soldati con armamento pesante.
LA CONQUISTA DELL’ITALIA MERIDIONALE
Dovete sapere che Roma cercherà di estendersi nei territori circostanti e inizierà le
sue conquiste incominciando da Sud. Considerate la Carta storica di pag. 248 e
vedete da soli quale era la situazione di Roma, dei territori limitrofi (in verde) e dei
territori che erano già stati conquistati dai Sanniti (in giallo). Attualmente quali
regioni vi sono in questi luoghi?? Ripassare geografia…
Questi popoli si erano costituiti in una lega detta Lega sannitica erano
fondamentalmente un popolo di pastori che veneravano un santuario comune oggi
vicino ad Isernia (dov’è Isernia? Controllare sulla carta geografica).
Intorno al IV secolo i Sanniti vollero avvicinarsi ai territori campani (ricchi di fertili
pianure). Arrivati a Capua, gli abitanti chiesero aiuto ai Romani e si scontrarono nella
PRIMA GUERRA SANNITICA 343 a.C. non vi fu un vero vincitore.
SECONDA SANNITICA 326 a. C questa avvenne perché i romani obbligarono Napoli
ad allearsi con lei e ciò preoccupò i Sanniti dato che napoli era un grande scalo
commerciale. Questa guerra durò ben 22 anni fino al 304 a.C. Famosa rimarrà la
battaglia presso Caudio ove i Romani, che non conoscevano bene il territorio ed
avevano legioni di 5.000 uomini (poco agevoli da spostare), trovarono la disfatta e
dovettero sfilare sotto un giogo costituito dalle armi dei vincitori dette “forche
Caudine”. Tuttavia non si dettero per vinti e non firmarono la pace con i Sanniti.
Dopo qualche tempo infatti i Romani attaccarono di nuovo questo popolo TERZA
GUERRA SANNITICA e vinsero. La pace venne firmata nel 304 a.C.
Una delle paci più importanti firmate con i popoli del centro Italia fu quella di
Sentino (nelle Marche) in quanto fu fondamentale per la romanizzazione della
penisola italiana. Infatti sul territorio dei Galli (Sena Gallica, oggi Senigallia nelle
Marche) i Romani costituirono una delle principali colonie sull’Adriatico nel centro
Italia. Da qui poi si spostarono verso Nord e fondarono Rimini e verso Sud ( Fermo).
Ora i Romani potevano vantare un territorio molto vasto che aveva concorrenti solo
in Egitto, Siria e Cargine.
Una delle città più importanti del Sud Italia dopo Napoli era Taranto (vedere sulla
carta). Questa era una delle colonie della Grecia e vi era per i Romani divieto di
commerciare nel mar Ionio e nell’Adriatico. Ora i Romani capivano che così non
sarebbero mai riusciti ad espandersi in quel versante, decisero così di appoggiare le
richieste di protezione di città come Locri, Crotone e Reggio (tutte in Calabria), in
questo modo Taranto si sentì minacciata e ancor di più quando i Romani decisero
di entrare con le loro navi nel porto di Taranto 282 a.C. andando contro il trattato.
Taranto si era assicurata l’appoggio di Pirro re dell’Epiro (attuale Albania) che aveva
un esercito ben armato e voleva emulare il grande Alessandro Magno. Pirro sbarcò
con 30.000 soldati e gli elefanti. Molte città sannitiche passarono dalla parte di Pirro
e propose ai Romani la pace in cambio della libertà per le città greche e i territori
sanniti.
I Romani non accettarono, la guerra continuò.
Occorre sapere che in questi anni la Sicilia era sotto i Cartaginesi e Pirro pur di
tentare una conquista in Italia si portò fino alla Sicilia facendo ritirare i Cartaginesi,
ma ciò durò ben poco in quanto non appena si ritirarono, i Cartaginesi se la
ripresero.
Ultima battaglia di Pirro fu quella di Benevento (275 a.C.) che fu per lui una grande
sconfitta tant’è che tornò in Grecia lasciando solo una guarnigione a Taranto che
ben presto si arrese ed entrò nella federazione italica così come tutte le città greche
che accettarono di accogliere un presidio romano (vedi carta pag.250 per avere
un’idea di quanto territorio è ormai sotto il dominio di Roma).