C O M U N E D I L AGONEGRO ELENCO GENERALE ELABORATI

annuncio pubblicitario
COMUNE
DI
L AGONEGRO
Provincia di Potenza
UFFICIO TECNICO COMUNALE
Piazza Unità d’Italia
Progetto di completamento per la
Valorizzazione delle emergenze naturalistiche e culturali del borgo
medievale ai fini della fruizione turistica e residenziale
Interventi di completamento, messa in sicurezza percorsi, verde pubblico per l’assorbimento di
Co2, realizzazione sistema di illuminazione per il risparmio energetico ed introduzione di
strumenti di comunicazione web 2.0 per la divulgazione ai fini turistici del patrimonio culturale
del borgo
Elaborato n.1
ELENCO GENERALE ELABORATI
I PROGETTISTI
Arch. Gaetano Sangineto
Dott.Geom. Lorenzo Buldo
Perito ind.le Agostino Borreca
Documentazione progettuale
1
Elenco Generale Elaborati
2
Relazione Generale / Relazione economica Lavori e Quadro Economico
3
Tavola degli interventi con impianto elettrico – scala 1:200
4
Impianto elettrico – schemi unifilari
5
Impianto elettrico – corpi illuminanti
6
Impianto elettrico – ipotesi di posizionamento lanterne
7
Interventi di pavimentazione e rivestimento – particolari costruttivi Sc varie
8
Profilo longitudinale con ambiti di intervento e particolari costruttivi
9
Intervento di rivestimento muro rampa tratto ruderi
sc.1:100
10
Intervento di rivestimento sedute e pergole in legno
sc.1:100
11
Relazione descrittiva e di calcolo rete elettrica e illuminotecnica.
12
Disciplinari Tecnici e Prestazionali opere elettriche
13
Elenco Prezzi Unitari Lavori e Sicurezza – elenco prezzi e schede analisi prezzi
14
Computo Metrico Lavori
15
Computo Oneri Sicurezza
16
Piano di Sicurezza e di Coordinamento
17
Capitolato Speciale di appalto
18
Cronoprogramma Lavori
19
Analisi e valutazione dei rischi
20
Fascicolo con le caratteristiche dell’opera
sc.1:100
COMUNE
DI
L AGONEGRO
Provincia di Potenza
UFFICIO TECNICO COMUNALE
Piazza Unità d’Italia
Progetto di completamento per la
Valorizzazione delle emergenze naturalistiche e culturali del borgo
medievale ai fini della fruizione turistica e residenziale
Interventi di completamento, messa in sicurezza percorsi, verde pubblico per l’assorbimento di
Co2, realizzazione sistema di illuminazione per il risparmio energetico ed introduzione di
strumenti di comunicazione web 2.0 per la divulgazione ai fini turistici del patrimonio culturale
del borgo
Elaborato n.2
RELAZIONE GENERALE
RELAZIONE ECONOMICA LAVORI E QUADRO ECONOMICO
I PROGETTISTI
Arch. Gaetano Sangineto
Dott.Geom. Lorenzo Buldo
Perito ind.le Agostino Borreca
COMUNE DI LAGONEGRO
Progetto di Valorizzazione delle emergenze naturalistiche e culturali del borgo medievale
AVVISO PUBBLICO DI ATTIVAZIONE DI UNA PROCEDURA NEGOZIATA PER LA PRESENTAZIONE
E SELEZIONE DI PROGETTI NELL’AMBITO DEI PACCHETTI INTEGRATI DI OFFERTA TURISTICA
(PIOT) A VALERE SULLA LINEA DI INTERVENTO IV.1.1.A DELL’ASSE IV ‘VALORIZZAZIONE DEI
BENI CULTURALI E NATURALI’ DEL P.O. FESR BASILICATA 2007 – 2013
Progetto di Valorizzazione delle emergenze naturalistiche e
culturali del borgo medievale ai fini della fruizione turistica e
residenziale
interventi di completamento, messa in sicurezza percorsi, verde pubblico per
l’assorbimento di Co2, realizzazione sistema di illuminazione per il risparmio
energetico ed introduzione di strumenti di comunicazione web 2.0 per la divulgazione
ai fini turistici del patrimonio culturale del borgo
RELAZIONE GENERALE
Comune di Lagonegro (PZ)
COMUNE DI LAGONEGRO
Progetto di Valorizzazione delle emergenze naturalistiche e culturali del borgo medievale
1
Premessa..............................................................................................................3
1.1
2
Obiettivi raggiunti da precedenti interventi .......................................................4
Strategia dell’intervento proposto: coerenza ed integrazione con precedenti interventi
sul bene, sua valenza per lo sviluppo turistico dell’area risparmio energetico ed eco
sostenibilità .................................................................................................................4
2.1
3
4
L’intervento proposto in sintesi: dimensioni ......................................................5
Iter progettuale.....................................................................................................7
3.1
Il contesto......................................................................................................8
3.2
Il territorio di Lagonegro .................................................................................8
3.3
Inquadramento urbanistico, vincoli normativi e di indirizzo ................................9
3.4
Situazione Patrimoniale ................................................................................. 10
Gli elementi del Progetto attuale .......................................................................... 11
4.1
Illuminazione pubblica .................................................................................. 11
4.2
Aree Verdi .................................................................................................... 12
4.3
Completamento delle pavimentazioni ............................................................ 13
4.4
Strumenti di comunicazione web 2.0 per la divulgazione ai fini turistici del
patrimonio culturale del borgo................................................................................. 13
5
Rispondenza dell’intervento alle linee di azione strategiche del Piot ........................ 14
6
Aspetti economici dell’intervento .......................................................................... 16
Comune di Lagonegro (PZ)
2
COMUNE DI LAGONEGRO
Progetto di Valorizzazione delle emergenze naturalistiche e culturali del borgo medievale
1 Premessa
L’intervento in progetto si pone come obiettivo primario la valorizzazione ai fini della
fruizione, turistica e dei residenti, delle emergenze naturalistiche e culturali del borgo
medievale.
Il recupero del borgo assume valenza strategica per l’Ente proponente che, da
un decennio, ha nella sua strategia di sviluppo ai fini turistici del territorio, ed ha acquisito
a suo patrimonio un progetto organico di valorizzazione del proprio borgo medioevale.
Per questa finalità ha già realizzati due investimenti sull’area della rupe dove è situato il
borgo per affrancarlo dalla situazione di degrado urbano in cui si trovava agli inizi degli
anni 2000.
Gli investimenti effettuati sono stati:
•
un progetto a valere sulle risorse del Pit di area nel 2003
•
il progetto Interregionale “Itinerari dei Paesaggi d’autore” nel 2014
Gli investimenti fatti fino ad ora hanno riguardato la parte infrastrutturale del borgo
ovvero le reti fognaria e idrica ed i sottoservizi in genere realizzando l’interramento in
cavidotti dell’impianto elettrico pubblico la realizzazione di una parte della rete elettrica, la
pavimentazione dei percorsi principali ed il recupero di alcune aree di degrado adibendole
a verde pubblico.
Le risorse investite nei precedenti interventi, benché esigue pari a 1.235.000,00
iva compresa, hanno reso possibile la realizzazione della maggior parte delle
azioni infrastrutturali e necessarie al recupero della dell’area anche in relazione a
parametri di igiene e sicurezza.
Comune di Lagonegro (PZ)
3
COMUNE DI LAGONEGRO
Progetto di Valorizzazione delle emergenze naturalistiche e culturali del borgo medievale
1.1 Obiettivi raggiunti da precedenti interventi
Ad oggi sono state realizzate infrastrutture e sottoservizi fognari ed elettrici con
l’interramento in cavidotti dell’intero sistema delle reti ed è stato recuperata la
pavimentazione in vicoli che e camminamento del borgo. Inoltre sono state
risistemate e riaperte alla fruizione alcune aree verdi lungo via Portella e lungo il
percorso sul lato est che nel corso degli anni erano state abbandonate e versavano in
stato di degrado. In definitiva il recupero ad oggi ha consentito il recupero ai fin
dell’utilizzo dell’area dove da alcuni anni si svolgono manifestazioni culturali e
religiose oltre che essere fruibile come percorso turistico per i turisti attratti oltre che
dall’emergenza storico e cultuale del borgo che ha origini introno all’anno 1.000 dc,
anche dal mistero di Monnalisa che la leggenda vuole morta e sepolta in questo
borgo.
2 Strategia
dell’intervento
proposto:
coerenza
ed
integrazione con precedenti interventi sul bene, sua
valenza per lo sviluppo turistico dell’area risparmio
energetico ed eco sostenibilità
Le azioni previste in questa sede riguardano necessari interventi di completamento
delle pavimentazioni, messa in sicurezza percorsi e aree adibite verde pubblico, ed è
incentrato su interventi per l’abbattimento di consumi elettrici e riduzione dell’impatto
ambientale. Ciò anche in una logica di incrementare la sostenibilità dell’utilizzo
dell’illuminazione artistica nel tempo senza pesare eccessivamente sulle finanze comunali.
A tal fine l’intervento prevede il completamento ed adeguamento del vecchio del
sistema di illuminazione artistica con lampade a risparmio energetico e centrali di
telegestione per avere una riduzione di consumi energetici. Inoltre per dare un
Comune di Lagonegro (PZ)
4
COMUNE DI LAGONEGRO
Progetto di Valorizzazione delle emergenze naturalistiche e culturali del borgo medievale
ulteriore contributo alla riduzione dell’impatto ambientale si effettuerà la piantumazione
delle aree verdi con specie vegetali e essenze ad alto assorbimento di CO2 (con
vetiver tipo prati armati) che inoltre garantiscono anche il consolidamento della scarpata.
Inoltre si investirà sugli aspetti di comunicazione per diffondere la valenza storica
del bene attraverso l’introduzione totem informatizzati, strumenti della S.I., che
installati in alcune aree strategiche del borgo in maniera interattiva diffonderanno le
informazioni in modalità web2.0. in tal modo sarà possibile testimoniare diffondere e
mantenere traccia della storia del borgo e del Museo Diocesano presente nella
Cattedrale di S. Nicola, patrono della Città.
La disponibilità di un progetto strategico complessivo del recupero del bene e la
semplicità tecnica delle lavorazioni previste garantite dall’esistenza di un ricco database
tecnico progettuale delle lavorazioni da realizzare e la patrimonializzazione delle
esperienze dei precedenti lavori nell’area danno certezza all’Ente della velocità di
esecuzione e realizzazione e gestione del progetto in tempi rapidi e come dalle previsioni
del Gantt si evince si chiuderà il 15/10/2015
2.1 L’intervento proposto in sintesi: dimensioni
Il completamento con posa della pavimentazione di percorsi e strade interne, su
cui ad oggi è stato realizzato solo il massetto di posa, per un totale di circa 500 mq;
il completamento del rivestimento in pietra di alcuni muri e sedute lungo i
camminamenti per un totale di circa 130 mq, e circa 400 ml di ultimazione di
rivestimenti muri a corsi longitudinali filo sega con inserimento di inserti lapidei burattati;
il rifacimento della pubblica illuminazione e illuminazione artistica con la
sostituzione di vecchi cavi danneggiati per circa 400 ml e posa in opera di
nuovi corpi illuminanti n° 260 a lampade a led ad alto risparmio energetico e una
centralina a telecontrollo automatico in remoto su ogni linea per consentire il controllo
Comune di Lagonegro (PZ)
5
COMUNE DI LAGONEGRO
Progetto di Valorizzazione delle emergenze naturalistiche e culturali del borgo medievale
puntuale dell’intensità di’illuminazione e dei consumi dei percorsi e delle aree verdi
urbane;
la sistemazione delle aree verdi, già recuperate nei precedenti interventi alla
fruizione, della rupe poste lungo il lato via Portella con vegetazione o erba tipo vetiver
idonea ad evitare frane ed erosioni mq 550 circa (da segnalare che ogni dai calcoli
effettuati cfr Prati Armati srl, per ogni mq di impianto la varietà vegetale citata
contribuisce ad assorbire 40 tonnellate di CO2 annue per ettaro);
il posizionamento di ringhiere e corrimano per mettere in sicurezza alcuni percorsi
che non hanno al momento protezioni contro le cadute dall’alto ml 50;
installazione di 3 totem multimediali e realizzazione dei contenuti software per la
fruizione interattiva delle emergenze culturali dell’area e della storia della Cattedrale di
San Nicola di Bari sita alla sommità del borgo;
arredi urbani con 1 pergolato in legno e 1 isola di raccolta differenziata e 10 cestini
lungo i percorsi realizzate con cestini portarifiuti in corten tipo Lab 23
Sostanzialmente gli interventi mirano al miglioramento complessivo delle condizioni di
accessibilità al borgo un maggior decoro e una migliore organizzazione degli spazi
esterni, fruibili anche di notte proponendo un deciso cambiamento nel modo di vivere al
suo interno e contemporaneamente presentarsi all’utenza turistica con una veste
architettonica e comunicativa consona alle esigenze dell’utenza.
Il Valore complessivo dei lavori a misura è pari a € 386.000,00
Comune di Lagonegro (PZ)
6
COMUNE DI LAGONEGRO
Progetto di Valorizzazione delle emergenze naturalistiche e culturali del borgo medievale
3 Iter progettuale
Per quanto riguarda la metodologia seguita, nel tempo il lavoro si è articolato in tre fasi:
•
Nella prima fase è stato svolto un lavoro di ricerca di materiale storico (catasti,
pubblicazioni, cartografie, foto d’epoca) effettuato in diversi archivi e biblioteche;
quindi un accurato rilievo fotografico dell’area presa in esame ponendo particolare
attenzione ai materiali utilizzati.
Sempre in questa prima fase sono stati individuati:
- gli isolati del nucleo antico,
- gli elementi di valore storico e architettonico,
- la viabilità e i percorsi esistenti,
- gli spazi di verde pubblico e privato, le specie arboree.
•
Nella seconda fase sono stati, effettuati gli interventi “strategici” la cui
riqualificazione ha inciso in maniera determinante sullo sviluppo dell’intero
insediamento.
•
Nella terza fase sono stati enucleati gli interventi puntuali, a questi appartiene
l’intervento presentato attualmente suddiviso in tutti i punti prima riportati.
Comune di Lagonegro (PZ)
7
COMUNE DI LAGONEGRO
Progetto di Valorizzazione delle emergenze naturalistiche e culturali del borgo medievale
3.1 Il contesto
La struttura fisico-morfologica della città è caratterizzata dalla presenza di una rupe alta
160 metri, sede del primo insediamento urbano, e dal “Piano”, anfiteatro naturale intorno
al quale essa si è sviluppata.
La rupe in particolare, conosciuta come “Castello” dalle rovine del palazzo
baronale distrutto dalla furia cittadina nel 1552 in segno di riscatto popolare dalla
dominazione feudale, è oggetto della presente proposta.
Il primo impianto edilizio realizzatosi intorno al “Castello” presenta elementi di indubbio
interesse, sia dal punto di vista storico-architettonico che dal punto di vista ambientale.
La riqualificazione di tale nucleo antico risponde all’esigenza di recuperare e
salvaguardare un patrimonio che costituisce la memoria della città e nello stesso tempo si
collega alla vocazione, che Lagonegro viene scoprendo sempre di più negli ultimi anni, da
centro di funzioni amministrative a centro di
servizi avanzati anche collegati alla
valorizzazione turistica di tutta l’area del lagonegrese che vanta la presenza della
importante stazione sciistica del Monte Sirino attrattore di flussi di turismo di
prossimità.
In presenza di strumenti urbanistici (P.R.G.- P.P.d C.S.- P.d.R.d.C.S.) che non forniscono
indicazioni progettuali
precise sul futuro del “Castello” (salvo
enunciazioni non
dimostrate), l’obiettivo del progetto completare la riqualificazione del nucleo
antico e delle aree ad esso immediatamente adiacenti.
3.2 Il territorio di Lagonegro
Il territorio comunale si estende per 11.241 ettari ed ha caratteristiche montane,
essendo interamente classificato come tale anche ai sensi delle vigenti normative.
Comune di Lagonegro (PZ)
8
COMUNE DI LAGONEGRO
Progetto di Valorizzazione delle emergenze naturalistiche e culturali del borgo medievale
L’orografia di tale territorio è estremamente tormentata e le caratteristiche geologiche
contribuiscono ancora a rendere in gran parte estremamente difficoltoso anche il solo uso
agricolo del suolo.
Versanti scoscesi con pendenze dal 20 al 35 % coprono oltre il 40% del territorio, un altro
50% delle superfici presenta pendenze superiori al 35% consentendo l’utilizzo per fini
agricoli del 10, 15% del territorio comunale, che ha pendenze inferiori al 20%.
Negli ultimi anni si è cercato di sviluppare la naturale vocazione turistica della
città, attitudine
confortata anche da una rete viaria che la pone in ottima
posizione. E può vantare la presenza della stazione sciistica del Laudemio.
Lagonegro è situata infatti lungo l’autostrada Salerno-Reggio Calabria a breve distanza
dalla fondovalle Sinnica e dalla fondovalle del Noce, che consente di raggiungere Maratea
in meno di mezzora di auto.
La città tutta intera sembra prendere corpo dalla rupe del “Castello”, che si erge maestosa
per circa 160 metri sul fiume Serra, per poi distendersi sul fondo di un grande anfiteatro
naturale di monti e colline che la circondano, ne limitano l’orizzonte e ne determinano il
clima.
Lagonegro (circa seimila abitanti) è situata a metri 676 s.l.m. nel punto più basso in
prossimità dello scalo ferroviario; dista dal capoluogo di regione (Potenza) 110 chilometri
e dal più vicino centro campano, (Salerno) circa 120 chilometri.
3.3 Inquadramento urbanistico, vincoli normativi e di indirizzo
Il PRG vigente prescrive per tutta le aree interessate un vincolo generalizzato di rispetto
ambientale e non risultano allo stato attuale, ulteriori vincoli normativi sull’area.
Comune di Lagonegro (PZ)
9
COMUNE DI LAGONEGRO
Progetto di Valorizzazione delle emergenze naturalistiche e culturali del borgo medievale
3.4 Situazione Patrimoniale
La superficie complessiva interessate dall’intervento in progetto è di circa 4.000mq,
comprendente sia i percorsi del Borgo medioevale, sia le aree verdi in esse situate.
L’area interessata dal progetto Catastalmente, risulta censita, nel catasto Terreni del
Comune di Lagonegro nel Foglio 59, la riqualificazione delle aree verdi prevede
l’acquisizione di alcune particelle (vedi piano particellare di esproprio) come già indicato
nel progetto preliminare. Ai fini del recupero delle aree verdi sono gia state
acquisite a patrimonio comunale con precedenti seguenti particelle: 813,
814,815,818,819,821,822,883.901 902,903 tutte ricadenti nel foglio di mappa n. 59
l’intervento in oggetto prevede di realizzare lavori di completamento delle aree verdi, di
illuminazione e di opere di arredo urbana per garantirne la fruizione completa.
L’area in cui è previsto l’intervento si presenta di notevole valenza sia architettonica che
ambientale. Il degrado si è attenuto grazie agli interventi attuati fino ad oggi e se pur si
percepisce in modo molto chiaro e distinto presenza di un intervento in chiave organica ed
unitaria che ha determinato in questi anni un lento progressivo miglioramento dell’area,
restano irrisolte le problematiche legate alla fruibilità serale dell’area per la
carenza dell’illuminazione.
Anche se parzialmente abitato – si contano ben 64 allacci alla rete idrica e 45 allacci a
quella fognante nella zona di Via Castello (fonte: dati ufficio Comunale ragioneria) – nel
corso degli ultimi anni si è notato un interesse della popolazione e di non residenti verso il
borgo infatti si contano alcuni acquisti e ristrutturazioni di vecchie abitazioni
destinate a residenze estive da parte di famiglie provenienti del nord Italia. L’intervento
come quello proposto, può servire a fa aumentare il Borgo all’attenzione
riaffermando a pieno titolo tutta la sua importanza a livello urbanistico,
territoriale e perché no…anche affettivo per l’intera comunità.
Comune di Lagonegro (PZ)
10
COMUNE DI LAGONEGRO
Progetto di Valorizzazione delle emergenze naturalistiche e culturali del borgo medievale
4 Gli elementi del Progetto attuale
L’analisi dello stato dei luoghi ha permesso di guidare le scelte progettuali, individuando
la tipologia d’interventi da realizzare per il recupero del bene:
4.1 Illuminazione pubblica
•
e l’illuminazione artistica della rocca: ad oggi sono utilizzati corpi illuminanti molto
variegati – da bracci con lampadine da civile abitazione a bracci con lampioni di
tipologia stradale – per l’illuminazione artistica della rocca sono utilizzati corpi
illuminanti con lampade SAP o alogene non più idonee per le attuali esigenze di
basso consumo energetico.
Tutta la rete elettrica della rupe è realizzata con cavi in linea aerea, gli stessi
passano da un muro all’atro correndo nei vicoli. L’impatto estetico sull’architettura
complessiva
dell’area
è
sicuramente
sgradevole
così
come
notevole
è
l’inquinamento luminoso. Questo sistema genera, tra le altre cose, un notevole
disagio ai residenti che si vedono entrare nelle loro case fasci luminosi non
controllati e direzionati.
I cavi interrati in alcuni punti sono stati divelti o danneggiati e vanno revisionati o
sostituiti anche per questioni di sicurezza. L’intervento prevede l’utilizzo di lampade
al led a basso consumo con potenze che vanno in un range di 60-100-200W contro
con una media impegnata di 80W gli attuali fari da 400/600W per un risparmio di
potenza utilizzata e di consumo energetico che risulta essere nell’ordine delle 8-10
volte inferiore, questo si ripercuoterà in risparmi di energia per il Comune.
È prevista l’installazione di centraline tipo I-illuminator per il telecontrollo punto
punto delle linee e dei punti luce. Le centraline consentono di variare l’intensità
luminosa da remoto secondo curve temporali programmate o a discrezione
dell’operatore, es ridurre numero punti luce accesi durante le ore notturne o
all’alba rispetto alle ore serali con risparmi medi stimati (vedi allegato) del 15% di
consumo e risparmi del 60% di costi di manutenzione.
Comune di Lagonegro (PZ)
11
COMUNE DI LAGONEGRO
Progetto di Valorizzazione delle emergenze naturalistiche e culturali del borgo medievale
All’interno e all’esterno del Borgo antico viene previsto un nuovo e più funzionale sistema
di illuminazione per dare luce ai percorsi, agli spazi di sosta, ma anche alle emergenze
architettoniche e per mettere in risalto la presenza del Borgo stesso, anche dalle varie
direttrici di accesso al paese.
Chi proviene a Lagonegro dalla fondovalle del Noce ss.585 in direzione nord, avrebbe ad
esempio, la possibilità di notare la rupe illuminata con luci radenti con indubbi effetti di
suggestione.
I percorsi principali, all’interno del contesto urbanizzato verrebbero illuminati mediante
appositi elementi su palo o mensola di impostazione moderna ma che richiamano le
antiche lanterne.
I tratti in cui è maggiore il rapporto col verde saranno illuminati con elementi in legno
posti su basamento in pietra
I percorsi secondari così come l’area archeologica sovrastante il borgo verrebbero
illuminati con apparecchi murali a incasso, posizionati in basso, che indirizzano il fascio
luminoso esclusivamente lungo i percorsi.
La Chiesa di San Nicola e le altre evidenze storico-architettoniche del Borgo,
verrebbe illuminata mediante elementi posizionati a filo gronda, così da illuminare l’intera
facciata, senza arrecare disturbo alle abitazioni contigue .
Tutto il borgo sarebbe illuminato anche dall’esterno così da risaltare, nelle sue parti più
caratteristiche, in tutte le sue angolazioni.
Per gli aspetti più specifici si rimanda, comunque, alla relazione specialistica.
4.2 Aree Verdi
•
all’interno, nell’area del borgo, è presente un’ampia zona in leggero pendìo,
situata nella zona esposta a nord che si affaccia sul muro di delimitazione del
Comune di Lagonegro (PZ)
12
COMUNE DI LAGONEGRO
Progetto di Valorizzazione delle emergenze naturalistiche e culturali del borgo medievale
borgo di via Portella, l’area attualmente è incolta e non mantenuta e va sistemata
con piantumazioni tipo vetiver che contribuiscono all’assorbimento della CO2 per
40 ton /ha x anno e costituiscono un driver che contribuisce all’eco sostenibilità.
Viene ipotizzato un intervento teso al recupero di aree acquisite al patrimonio
comunale e che allo stato attuale versano in condizioni di assoluto degrado.
4.3 Completamento delle pavimentazioni
•
nei due tratti A e B, riportati in planimetria, nei precedenti interventi non sono stati
pavimentati
ma è stato realizzato solo il massetto di posa del pavimento, per
completare in modo dignitoso l’intervento e superare questo stato di provvisorietà
che
i
luoghi
comunicano
è necessario ultimare la pavimentazione
utilizzando la stessa tipologia di pietra calcarea utilizzata per il resto delle
opere di pavimentazione e rivestimento.
4.4 Strumenti di comunicazione web 2.0 per la divulgazione ai
fini turistici del patrimonio culturale del borgo
La tutela e la valorizzazione ai fini conservativi e turistici del patrimonio e delle emergenze
cultuali, la notevole storiografia ritrovata da ricerche effettuate nei testi di Carlo Pesce e
Monsignor Ralele oltre che le vicende narrate dal Merezkovskij sulal morte di Monna lisa,
le notevoli emergenze presenti nella Cattedrale di S.Nicola e gli aspetti costruttivi
sovrapposti che la fanno risalire all’epoca romanica, necessitano di idonei strumenti e
format di diffusione per un pubblico turistico contemporaneo. Per venire incontro alle
esigenze e richieste del moderno turista abituato ad interagire direttamente con gli
strumenti informatici del web 2.0 si prevede di installare 3 totem con touch screen su cui
sarà caricata un applicazione software web based che narrerà in maniera interattiva le
vicende storiche e illustrerà gli aspetti architettonici del borgo.
Per ulteriori approfondimenti sul tema, si vedano le relazioni tecniche e gli allegati grafico.
Comune di Lagonegro (PZ)
13
COMUNE DI LAGONEGRO
Progetto di Valorizzazione delle emergenze naturalistiche e culturali del borgo medievale
5 Rispondenza
dell’intervento
alle
linee
di
azione
strategiche del Piot
I criteri utilizzati per le scelte progettuali sono stati finalizzati alla valorizzazione
ed al rispetto degli aspetti architettonici e della “cultura” dell’area oggetto dell’intervento,
si è inoltre valutato l’impatto ambientale dei materiali adoperati scegliendo per le
pavimentazioni dei percorsi pietre locali che non si discostassero molto dai materiali
architettonici presenti nell’area.
Il progetto è stato sviluppato tenendo conto delle le linee guida strategiche
del PIOT “Val D’Agri Lagonegrese” che recitano esso
“mira alla valorizzazione delle bellezza del territorio, caratterizzato da uno
straordinario patrimonio di biodiversità, di paesaggio e di aspetti storicoculturali.
Un territorio che ospita per questo insediato tra i due parchi naturali del Cilento e
della Val D’Agri e che mira a realizzare azioni da mettere in campo mediante la
valorizzazione di un turismo naturalistico, invernale, sportivo, enogastronomico
wellness e culturale rivalutando i siti archeologici borghi e castelli, musei.”
Ed è inoltre coerente con priorità e obiettivi del QSN pere quel che riguarda la:
“Valorizzazione delle risorse naturali e culturali per l'attrattività e lo
sviluppo” e la “Valorizzare le risorse naturali, culturali e paesaggistiche locali,
trasformandole in vantaggio competitivo per aumentare l'attrattività, anche
turistica, del territorio, migliorare la qualità della vita dei residenti e promuovere
nuove forme di sviluppo economico sostenibile
Ed ha finalità di “Aumentare in maniera sostenibile la competitività internazionale
delle destinazioni turistiche delle Regioni italiane, migliorando la qualità dell'offerta e
l'orientamento al mercato dei pacchetti turistici territoriali e valorizzando gli specifici
vantaggi competitivi locali, in primo luogo le risorse naturali e culturali”
Comune di Lagonegro (PZ)
14
COMUNE DI LAGONEGRO
Progetto di Valorizzazione delle emergenze naturalistiche e culturali del borgo medievale
In osservanza delle linee strategiche enunciate il progetto di completamento del recupero
del Borgo Medioevale di Lagonegro ha finalità di valorizzare ai fini turistici il
patrimonio culturale del borgo per inserirlo nei percorsi turistici dell’area di
attrazione che gravita tra gli impianti sciistici del Monte Sirino, Maratea, terme di
Latronico e parchi del Pollino Cilento e Val D’agri
Comune di Lagonegro (PZ)
15
COMUNE DI LAGONEGRO
Progetto di Valorizzazione delle emergenze naturalistiche e culturali del borgo medievale
6 Aspetti economici dell’intervento
L’intervento sopra illustrato è stato valutato preliminarmente con una stima sommaria
basata su prezzi verificati sul listino prezzi Regione Basilicata aggiornato al 2013 integrati
con prezzi di mercato illustrati nelle schede di analisi prezzi redatte tenendo conto
dell’ultimo aggiornamento di prezzi delle tabelle revisionali al 2014 Relativamente
all’importo lavori, l’importo complessivo è riportato nel quadro economico :
VOCI
A ‐ LAVORI IMPORTI
1) Lavori a misura € 386.000,00 2) Lavori a corpo € 0,00 3) Lavori in economia € 0,00 IMPORTO DEI LAVORI A BASE DI GARA (1+2+3) € 386.000,00 4) Oneri della sicurezza, non soggetti a ribasso d’asta € 11.000,00 5) Costi del personale non soggetto a ribasso € 20.000,00 IMPORTO DEI LAVORI SOGGETTI A RIBASSO (1+2+3‐4‐5) € 355.000,00 a detrarre ribasso d’Asta del ___ % TOTALE NETTO DEI LAVORI IMPORTO CONTRATTO B ‐ SOMME A DISPOSIZIONE DELLA STAZIONE APPALTANTE PER: € 0,00 € 386.000,00 1. Lavori in economia, previsti in progetto ed esclusi i rimborsi previa fattura € 0,00 2. Allacciamenti ai pubblici servizi € 0,00 3. Imprevisti € 0,00 4. Acquisizione di aree o immobili e pertinenti indennizzi € 0,00 5. Espropriazione di aree o immobili e pertinenti indennizzi € 0,00 6. Accantonamento di cui all’art.133, commi 3 e 4, del codice (adeguamento dei prezzi) € 0,00 7. Spese per pubblicità, ove previsto per opere artistiche € 0,00 8. Spese di cui agli articoli 90, comma 5, e 92, comma 7‐bis del codice € 0,00 9. Spese connesse all’attuazione e gestione dell’appalto, di cui: Comune di Lagonegro (PZ)
16
COMUNE DI LAGONEGRO
Progetto di Valorizzazione delle emergenze naturalistiche e culturali del borgo medievale
a) Rilievi, accertamenti e indagini comprese eventuali prove di Laboratorio per materiali (spese per accertamenti di laboratorio), di cui all’art.16.co.1, lett.b) p.11 del dpr 207/2010 0 b) Spese tecniche relative alla progettazione, alle necessarie attività preliminari, al coordinamento della sicurezza in fase di progettazione, alle conferenze di servizi, alla direzione lavori e al coordinamento della sicurezza in fase di esecuzione, all’assistenza giornaliera e contabilità, liquidazione ed assistenza ai collaudi € 39.600,00 c) Importo relativo all’incentivo di cui all’art.92, comma 5, del codice, nella misura corrispondente alle prestazioni che dovranno essere svolte dal personale dipendente
€ 7.720,00 d) Spese per attività tecnico amministrativa connesse alla progettazione, di supporto al responsabile del procedimento, e di verifica e validazione e) Eventuali spese per commissioni giudicatrici € 0,00 € 0,00 f) Verifiche tecniche previste dal capitolato speciale di appalto, incluse le spese per le verifiche ordinate dal direttore dei lavori di cui all’art.48, co.4, del dpr 207/2010 € 0,00 g)Spese per collaudi (collaudo tecnico amministrativo, collaudo statico ed altri eventuali collaudi specialistici) € 0,00 h) I.V.A. sulle spese connesse all’attuazione e gestione dell’appalto (a+b+c+d+e+f+g) x (22%) € 10.410,40 Totale “Spese connesse all’attuazione e gestione dell’appalto” (a+b+c++d+e+f+g+h) € 57.730,40 10. I.V.A. sui lavori (10%) € 17.677,91 11. I.V.A. sulle altre voci delle somme a disposizione della stazione appaltante (10%) € 38.600,00 12. Eventuali altre imposte e contributi dovuti per legge Totale “Somme a disposizione” (somma da 1 a 12)
C) ‐ Beni/Forniture funzionali alla realizzazione dell’opera COSTO COMPLESSIVO PROGETTO AL NETTO DEL RIBASSO (A+B+C) 0 € 114.008,31 € 0,00 € 500.008,31 D) ‐ RIBASSO D’ASTA € 0,00 E) ‐ IVA (10%) relativa al ribasso € 0,00 F) ‐ ECONOMIE riveniente dal ribasso (D+E) € 0,00 COSTO COMPLESSIVO PROGETTO (A+B+C+F)
€ 500.008,31 Comune di Lagonegro (PZ)
17
COMUNE
DI
L AGONEGRO
Provincia di Potenza
UFFICIO TECNICO COMUNALE
Piazza Unità d’Italia
Progetto di completamento per la
Valorizzazione delle emergenze naturalistiche e culturali del borgo
medievale ai fini della fruizione turistica e residenziale
Interventi di completamento, messa in sicurezza percorsi, verde pubblico per l’assorbimento di
Co2, realizzazione sistema di illuminazione per il risparmio energetico ed introduzione di
strumenti di comunicazione web 2.0 per la divulgazione ai fini turistici del patrimonio culturale
del borgo
Elaborato n.3
TAVOLA DEGLI INTERVENTI
CON IMPIANTO ELETTRICO – SCALA 1:200
I PROGETTISTI
Arch. Gaetano Sangineto
Dott.Geom. Lorenzo Buldo
Perito ind.le Agostino Borreca
COMUNE
DI
L AGONEGRO
Provincia di Potenza
UFFICIO TECNICO COMUNALE
Piazza Unità d’Italia
Progetto di completamento per la
Valorizzazione delle emergenze naturalistiche e culturali del borgo
medievale ai fini della fruizione turistica e residenziale
Interventi di completamento, messa in sicurezza percorsi, verde pubblico per l’assorbimento di
Co2, realizzazione sistema di illuminazione per il risparmio energetico ed introduzione di
strumenti di comunicazione web 2.0 per la divulgazione ai fini turistici del patrimonio culturale
del borgo
Elaborato n.4
IMPIANTO ELETTRICO – SCHEMI UNIFILARI
I PROGETTISTI
Arch. Gaetano Sangineto
Dott.Geom. Lorenzo Buldo
Perito ind.le Agostino Borreca
COMUNE
DI
L AGONEGRO
Provincia di Potenza
UFFICIO TECNICO COMUNALE
Piazza Unità d’Italia
Progetto di completamento per la
Valorizzazione delle emergenze naturalistiche e culturali del borgo
medievale ai fini della fruizione turistica e residenziale
Interventi di completamento, messa in sicurezza percorsi, verde pubblico per l’assorbimento di
Co2, realizzazione sistema di illuminazione per il risparmio energetico ed introduzione di
strumenti di comunicazione web 2.0 per la divulgazione ai fini turistici del patrimonio culturale
del borgo
Elaborato n.5
IMPIANTO ELETTRICO – CORPI ILLUMINANTI
I PROGETTISTI
Arch. Gaetano Sangineto
Dott.Geom. Lorenzo Buldo
Perito ind.le Agostino Borreca
COMUNE
DI
L AGONEGRO
Provincia di Potenza
UFFICIO TECNICO COMUNALE
Piazza Unità d’Italia
Progetto di completamento per la
Valorizzazione delle emergenze naturalistiche e culturali del borgo
medievale ai fini della fruizione turistica e residenziale
Interventi di completamento, messa in sicurezza percorsi, verde pubblico per l’assorbimento di
Co2, realizzazione sistema di illuminazione per il risparmio energetico ed introduzione di
strumenti di comunicazione web 2.0 per la divulgazione ai fini turistici del patrimonio culturale
del borgo
Elaborato n.6
IMPIANTO ELETTRICO
IPOTESI DI POSIZIONAMENTO LANTERNE
I PROGETTISTI
Arch. Gaetano Sangineto
Dott.Geom. Lorenzo Buldo
Perito ind.le Agostino Borreca
IPOTESI DI POSIZIONAMENTO LANTERNE SU PILASTRINO IN PIETRA
3,00
2,80
2,70
SCALA 1.20
COMUNE
DI
L AGONEGRO
Provincia di Potenza
UFFICIO TECNICO COMUNALE
Piazza Unità d’Italia
Progetto di completamento per la
Valorizzazione delle emergenze naturalistiche e culturali del borgo
medievale ai fini della fruizione turistica e residenziale
Interventi di completamento, messa in sicurezza percorsi, verde pubblico per l’assorbimento di
Co2, realizzazione sistema di illuminazione per il risparmio energetico ed introduzione di
strumenti di comunicazione web 2.0 per la divulgazione ai fini turistici del patrimonio culturale
del borgo
Elaborato n.7
INTERVENTI DI PAVIMENTAZIONE E RIVESTIMENTO
PARTICOLARI COSTRUTTIVI - Scale varie
I PROGETTISTI
Arch. Gaetano Sangineto
Dott.Geom. Lorenzo Buldo
Perito ind.le Agostino Borreca
COMUNE
DI
L AGONEGRO
Provincia di Potenza
UFFICIO TECNICO COMUNALE
Piazza Unità d’Italia
Progetto di completamento per la
Valorizzazione delle emergenze naturalistiche e culturali del borgo
medievale ai fini della fruizione turistica e residenziale
Interventi di completamento, messa in sicurezza percorsi, verde pubblico per l’assorbimento di
Co2, realizzazione sistema di illuminazione per il risparmio energetico ed introduzione di
strumenti di comunicazione web 2.0 per la divulgazione ai fini turistici del patrimonio culturale
del borgo
Elaborato n.8
PROFILO LONGITUDINALE CON AMBITI DI INTERVENTO
E PARTICOLARI COSTRUTTIVI scala.1:100
I PROGETTISTI
Arch. Gaetano Sangineto
Dott.Geom. Lorenzo Buldo
Perito ind.le Agostino Borreca
COMUNE
DI
L AGONEGRO
Provincia di Potenza
UFFICIO TECNICO COMUNALE
Piazza Unità d’Italia
Progetto di completamento per la
Valorizzazione delle emergenze naturalistiche e culturali del borgo
medievale ai fini della fruizione turistica e residenziale
Interventi di completamento, messa in sicurezza percorsi, verde pubblico per l’assorbimento di
Co2, realizzazione sistema di illuminazione per il risparmio energetico ed introduzione di
strumenti di comunicazione web 2.0 per la divulgazione ai fini turistici del patrimonio culturale
del borgo
Elaborato n.9
INTERVENTO DI RIVESTIMENTO MURO RAMPA TRATTO RUDERI
scala.1:100
I PROGETTISTI
Arch. Gaetano Sangineto
Dott.Geom. Lorenzo Buldo
Perito ind.le Agostino Borreca
0.5
5
1.1
0
1.3
5
172
1.8
0
1.6
0
92
1.0
0
2.0
1
0.5
5
20
1
0.5
0
1.2
5
12
5
1.9
0
1.4
0
1.3
2
0.7
4
19
0
129
165
0.5
0
50
Stato di fatto
Stato di progetto
74
COMUNE
DI
L AGONEGRO
Provincia di Potenza
UFFICIO TECNICO COMUNALE
Piazza Unità d’Italia
Progetto di completamento per la
Valorizzazione delle emergenze naturalistiche e culturali del borgo
medievale ai fini della fruizione turistica e residenziale
Interventi di completamento, messa in sicurezza percorsi, verde pubblico per l’assorbimento di
Co2, realizzazione sistema di illuminazione per il risparmio energetico ed introduzione di
strumenti di comunicazione web 2.0 per la divulgazione ai fini turistici del patrimonio culturale
del borgo
Elaborato n.10
INTERVENTO DI RIVESTIMENTO SEDUTE
E PERGOLE IN LEGNO
scala.1:100
I PROGETTISTI
Arch. Gaetano Sangineto
Dott.Geom. Lorenzo Buldo
Perito ind.le Agostino Borreca
3.50
2.40
4.20
4.28
317
11.20
SEDUTA N° 1
tubolare 5x5
schienalino 5x10
0.35
9.10
0.35
0.20
0
15
0.30
0.35
731
pergolato in legno
0.30
251
0.45
0.25
Paramento lapideo di rivestimento muri e sedute
10.00
0.75
0
16
.30 .45 .25
SEDUTA N° 2
2.83
2.83
2.83
9.19
0.35
0.35
10.00
0
21
3
32
SEDUTA N° 3
.30 .45 .25
sedute in pietra
0.35
6.07
6.07
6.07
0.35
19.10
20.00
Intervento di modifica concordato a suo tempo con la Sovrintendenza,
consistente nell'inserimento di listelli burattati, della stessa pietra già
utilizzata, nelle parti incassate del rivestimento
scala 1.100
SEDUTA N° 5
.30 .45
Rivestimento realizzato su alcuni muri del Borgo medievale
oggetto di modifiche da parte della Sovrintendenza
.30 .45
204
SEDUTA N° 4
2.00
5.00
scala 1:50
COMUNE
DI
L AGONEGRO
Provincia di Potenza
UFFICIO TECNICO COMUNALE
Piazza Unità d’Italia
Progetto di completamento per la
Valorizzazione delle emergenze naturalistiche e culturali del borgo
medievale ai fini della fruizione turistica e residenziale
Interventi di completamento, messa in sicurezza percorsi, verde pubblico per l’assorbimento di
Co2, realizzazione sistema di illuminazione per il risparmio energetico ed introduzione di
strumenti di comunicazione web 2.0 per la divulgazione ai fini turistici del patrimonio culturale
del borgo
Elaborato n.11
RELAZIONE DESCRITTIVA E DI CALCOLO
RETE ELETTRICA E ILLUMINOTECNICA
I PROGETTISTI
Arch. Gaetano Sangineto
Dott.Geom. Lorenzo Buldo
Perito ind.le Agostino Borreca
VALORIZZAZIONE DELLE EMERGENZE NATURALISTICHE E CULTURALI DEL BORGO MEDIEVALE
Relazione tecnica Impianto d’illuminazione
1
Generalita’ ................................................................................................................................................. 2
2
Descrizione Degli Elaborati ....................................................................................................................... 2
2.1
Metodologia ....................................................................................................................................... 3
COMUNE DI LAGONEGRO (PZ)
VALORIZZAZIONE DELLE EMERGENZE NATURALISTICHE E CULTURALI DEL BORGO MEDIEVALE
1
GENERALITA’
Il completamento degli impianti di illuminazione della zona “castello” prevede una serie di corpi
illuminanti che, inserendosi armonicamente nel complesso urbanistico dell’area, provvede a
esaltarne gli edifici ed i panorami più suggestivi.
La scelta dei corpi è caduta su componenti di alta qualità posizionati il più possibile in luoghi
nascosti.
Essi saranno di varie tipologie, tutti con tecnologia a LED, sono stati previsti corpi illuminanti di 5
tipologie:
1. Proiettori di vario tipo
2. Lampade da incasso stradale o da fontana
3. Aplique a luce diretta e indiretta
4. Lanterna su palo o su mensola
5. Lampade segnapasso
La funzione dei proiettori sarà quella di illuminare facciate di edifici o versanti collinari.
Lungo i percorsi pedonali saranno posizionate lampade da incasso carrabili per l’illuminazione di
passeggiate, edifici o arbusti.
Il sistema di aplique svolgerà la duplice funzione di proiettore a doppio fascio, verso il basso per
l’illuminazione della strada e verso l’alto per l’illuminazione degli edifici.
Le lanterne poste su palo, laddove possibile a varie altezze o su mensola illumineranno le strade
più ampie.
Le lampade segnapasso da incasso saranno montate a parete per consentire la visione della sede
stradale per camminare nelle ore notturne.
2
DESCRIZIONE DEGLI ELABORATI
Sulle quattro tavole denominate una Tavola degli interventi con schema elettrico, Schemi unifilari,
Corpi illuminanti, Ipotesi di posizionamento lanterne sarà possibile individuare tutti i corpi
illuminanti oggetto del presente intervento.
Sulle planimetrie sarà possibile individuare i percorsi dei cavidotti che conterranno le diverse linee
elettriche.
Il punto di consegna ENEL costituirà l’origine di esse in quanto in sua prossimità verrà collocato un
quadretto generale da cui partiranno le due linee principali che alimenteranno i quadri generali 1 e
2, la cui ubicazione sarà individuabile sulle planimetrie.
COMUNE DI LAGONEGRO (PZ)
VALORIZZAZIONE DELLE EMERGENZE NATURALISTICHE E CULTURALI DEL BORGO MEDIEVALE
Dai due quadri partiranno rispettivamente 7 e 5 linee che alimenteranno tutte le lampade.
Nella tavola “Schemi unifilari e fronti quadro” sarà possibile visualizzare gli schemi di
funzionamento dell’impianto e per ciascuna linea, i cavi prescelti e le relative protezioni.
Sullo stesso elaborato saranno rappresentati i fronti quadro in cui sarà possibile visualizzare la
posizione degli interruttori e dei componenti di misura del quadro.
Nell’elaborato denominato “Tabelle di calcolo” sono riportati i seguenti dati:
1. Composizione delle linee
2. Potenza elettrica di ciascuna linea
3. Tipologia di lampade
4. Caratteristiche delle lampade
5. Dati di progetto
6. Formazione conduttori
7. Composizione quadro
2.1
METODOLOGIA
Le sezioni delle linee che verranno adoperate saranno le seguenti:
•
QUADRO CONTATORE ENEL
Linea arrivo da contatore
Linee quadro generale 1
Linea quadro generale 2
•
QUADRO GENERALE 1
Linea 1.1
Linea 1.2
Linea 1.3
Linea 1.4
Linea 1.5
Linea 1.6
Linea 1.7
•
sez. 4 x 35mmq
sez. 4 x 16mmq
sez. 4 x 35mmq
sez. 3 x 2,5mmq
sez. 4 x 4mmq
sez. 4 x 2,5mmq
sez. 4 x 2,5mmq
sez. 2 x 4mmq
sez. 2 x 2,5mmq
sez. 2 x 4mmq
QUADRO GENERALE 2
Linea 2.1
Linea 2.2
Linea 2.3
Linea 2.4
Linea 2.5
sez. 2 x 6mmq
sez. 4 x 2,5mmq
sez. 2 x 2,5mmq
sez. 2 x 6mmq
sez. 4 x 2,5mmq
COMUNE DI LAGONEGRO (PZ)
VALORIZZAZIONE DELLE EMERGENZE NATURALISTICHE E CULTURALI DEL BORGO MEDIEVALE
I collegamenti tra i vari corpi verranno realizzati mediante pozzetti di derivazione se si tratta di
corpi su palo, o all’interno stesso dell’apparecchio in caso di corpi da incasso o su mensola.
Come pozzetti verranno adoperati quelli prefabbricati di dimensioni 40x40x40 cm il cui coperchio
verrà ricoperto dalla pietra che farà da pavimentazione.
Le linee correranno in un cavidotto rigido PVC dal diametro di 80 cm che verrà posato ad almeno
40 cm di profondità rispetto al piano stradale.
Parallelamente alle tubazioni ma esterna ad esse viaggerà una corda di rame nuda da 35 mmq
che fungerà da dispersore per le correnti di guasto.
Alla corda si collegheranno i conduttori di protezione di ciascun componente, ad intervalli regolari
la corda sarà interrotta da picchetti in acciaio zincato di lunghezza 1,5 m infissi ad intimo contatto
con il terreno in modo da realizzare un efficace impianto di terra.
Ai fini del calcolo delle cadute di tensione si è imposto un valore massimo del 3,6% globale così
suddiviso:
- per il tratto contatore quadro consegna
0,1%
- dal quadro consegna ai quadri generali
1,0%
- dai quadri generali alle lampade
2,5%
Nella tavola degli schemi unifilare è riportata la caduta di tensione raggiunta su ciascuna linea.
COMUNE DI LAGONEGRO (PZ)
COMUNE
DI
L AGONEGRO
Provincia di Potenza
UFFICIO TECNICO COMUNALE
Piazza Unità d’Italia
Progetto di completamento per la
Valorizzazione delle emergenze naturalistiche e culturali del borgo
medievale ai fini della fruizione turistica e residenziale
Interventi di completamento, messa in sicurezza percorsi, verde pubblico per l’assorbimento di
Co2, realizzazione sistema di illuminazione per il risparmio energetico ed introduzione di
strumenti di comunicazione web 2.0 per la divulgazione ai fini turistici del patrimonio culturale
del borgo
Elaborato n.12
DISCIPLINARI TECNICI E PRESTAZIONALI
OPERE ELETTRICHE
I PROGETTISTI
Arch. Gaetano Sangineto
Dott.Geom. Lorenzo Buldo
Perito ind.le Agostino Borreca
VALORIZZAZIONE DELLE EMERGENZE NATURALISTICHE E CULTURALI DEL BORGO MEDIEVALE
Disciplinare prestazionale Pubblica Illuminazione
Parte I Disposizioni Di Carattere Generale.................................................................................. 2
Art. 1 - Oggetto dell’appalto........................................................................................................................... 2
Parte Il Prescrizioni Tecniche ...................................................................................................... 2
Art. 21 - Finalità delle prescrizioni tecniche ................................................................................................... 2
Art. 22 - Consegna - Tracciamenti - Ordine di esecuzione dei lavori ............................................................ 2
Art. 23 - Materiali e provviste......................................................................................................................... 3
Art. 24 - Norme per la misurazione e la contabilizzazione dei lavori ............................................................. 4
Art. 25 - Cavidotti - Pozzetti - Blocchi di fondazioni - Pali di sostegno .......................................................... 4
Art. 26 - Linee................................................................................................................................................ 7
Art. 28 - Fornitura e posa degli apparecchi di illuminazione II ....................................................................... 8
Art. 29 - Torri-faro a piattaforma mobile .......................................................................................................10
Art. 30- Fornitura e posa del contenitore del gruppo di misura e del complesso di accensione e protezione
.....................................................................................................................................................................12
1
COMUNE DI LAGONEGRO (PZ)
VALORIZZAZIONE DELLE EMERGENZE NATURALISTICHE E CULTURALI DEL BORGO MEDIEVALE
Parte I Disposizioni Di Carattere Generale
Art. 1 - Oggetto dell’appalto
L’appalto ha per oggetto i lavori, le forniture e le prestazioni occorrenti per la formazione
dell’impianto d’illuminazione pubblica stradale della zona indicata nelle disposizioni di carattere
particolare d’appalto. L’impianto di gruppo B, sarà realizzato con allacciamenti in derivazione
da un sistema trifase a 380 V con neutro. Gli apparecchi d’illuminazione saranno pertanto
alimentati a 220V. L’impianto verrà realizzato con la tecnica del doppio isolamento e con
l’impiego di apparecchi di illuminazione in classe II: in generale non è pertanto prevista la
messa a terra delle parti componenti l’impianto stesso, salvo nei casi indicati nell’art. 31 del
presente Capitolato.
Le opere da eseguire, che dovranno essere compiute in ogni loro parte a perfetta regola d’arte
(seguendo come riferimento le norme di uno qualsiasi dei paesi della Comunità Europea come
per es. norme DIN, NF, UNI, ecc.,secondo l’allegato II della Direttiva 83/189/CEE - Legge 21
giugno 1986 n°317 e DPR 447/91 art.5, comma 5) e corrispondere a quanto prescritto dalla
legge n° 17 del 27 marzo 2000 della Regione Lombardia, nonché Norma CEI 64-8, fascicolo
1000 e successive varianti, dalla Norma CEI 11-17, fascicolo 558, nonché dalla Norma CEI 647, fascicolo 800, risultano dai disegni di progetto e dagli elementi descrittivi delle disposizioni di
carattere particolare, salvo quanto verrà precisato dalla Direzione Lavori in corso d’opera per
l’esatta interpretazione dei disegni di progetto e per i dettagli di esecuzione.
Al termine dei lavori le opere oggetto dell’appalto dovranno essere consegnate al Committente
funzionanti; l’appalto stesso comprende quindi quanto è necessario per raggiungere tale
finalità. Nessuna eccezione potrà essere sollevata dall’Appaltatore per proprie errate
interpretazioni dei disegni o delle disposizioni ricevute, oppure per propria insufficiente presa di
conoscenza delle condizioni locali.
Parte Il Prescrizioni Tecniche
Art. 21 - Finalità delle prescrizioni tecniche
Negli articoli seguenti sono specificate le modalità e le caratteristiche tecniche secondo le quali
l’Appaltatore è impegnato ad eseguire le opere e a condurre i lavori, in aggiunta o a maggior
precisazione di quelle già indicate negli articoli della Parte I.
Art. 22 - Consegna - Tracciamenti - Ordine di esecuzione dei lavori
Dopo la consegna dei lavori, di cui sarà redatto apposito verbale sottoscritto dalle parti,
l’Appaltatore dovrà eseguire a proprie spese, secondo le norme che saranno impartite dalla
2
COMUNE DI LAGONEGRO (PZ)
VALORIZZAZIONE DELLE EMERGENZE NATURALISTICHE E CULTURALI DEL BORGO MEDIEVALE
Direzione Lavori, i tracciamenti necessari per la posa dei conduttori, dei pali, degli apparecchi
di illuminazione e delle apparecchiature oggetto dell’appalto. L’Appaltatore sarà tenuto a
correggere ed a rifare a proprie spese quanto, in seguito ad alterazioni od arbitrarie variazioni
di tracciato, la Direzione Lavori ritenesse inaccettabile. In merito all’ordine di esecuzione dei
lavori l’Appaltatore dovrà attenersi alle prescrizioni della Direzione Lavori senza che per ciò
possa pretendere compensi straordinari, sollevare eccezioni od invocare tali prescrizioni a
scarico di proprie responsabilità. Non potrà richiedere indennizzi o compensi neppure per le
eventuali parziali sospensioni che, per ragioni tecniche od organizzative, gli venissero ordinate.
Art. 23 - Materiali e provviste
I materiali che l’Appaltatore impiegherà nei lavori oggetto dell’appalto dovranno presentare
caratteristiche conformi a quanto stabilito dalle leggi e ai regolamenti ufficiali vigenti in materia
o, in mancanza di tali leggi e regolamenti, dalle “Norme” di uno degli Enti Normatori di un
paese della Comunità Europea, dei Comitato Elettrotecnico Italiano (CEI) e dal presente
Capitolato; in ogni caso essi dovranno essere della migliore qualità esistente in commercio. In
particolare gli apparecchi di illuminazione dovranno soddisfare le richieste della Legge n° 17,
27 marzo 2000, della Regione Lombardia, affinché gli impianti risultino avere un’intensità
massima nell’emisfero superiore (per angoli γ ≥ 90°) di 0 candele per 1000 lumen.
L’Appaltatore potrà provvedere all’approvvigionamento dei materiali da fornitori di propria
convenienza, salvo eventuali diverse prescrizioni indicate nei Capitolato o dalla Direzione
Lavori, purché i materiali stessi corrispondano ai requisiti richiesti. L’Appaltatore notificherà
però in tempo utile la provenienza dei materiali stessi alla Direzione Lavori, la quale avrà la
facoltà di escludere le provenienze che non ritenesse di proprio gradimento. Tutti i materiali
dovranno, in ogni caso, essere sottoposti, prima dei loro impiego, all’esame della Direzione
Lavori, affinché essi siano riconosciuti idonei e dichiarati accettabili, come previsto all’articolo
15 del Capitolato Generale d’Appalto approvato con Decreto del Ministero dei LL.PP.
19/04/2000 n° 145. Il personale della Direzione Lavori è autorizzato ad effettuare in qualsiasi
momento gli opportuni accertamenti, visite, ispezioni, prove e controlli. Se la Direzione Lavori,
a proprio esclusivo giudizio, rifiuterà il consenso per l’impiego di qualche partita di materiale già
approvvigionata dall’Appaltatore, quest’ultimo dovrà allontanare subito dal cantiere la partita
scartata e provvedere alla sua sostituzione con altra di gradimento della Direzione Lavori, nei
più breve tempo possibile e senza avanzare pretese e compensi od indennizzi. La Direzione
Lavori provvederà direttamente, a spese dell’Appaltatore, alla rimozione di tali partite qualora lo
stesso non vi abbia provveduto in tempo utile. L’accettazione dei materiali da parte della
Direzione lavori non esonera l’Appaltatore dalle responsabilità che gli competono per la buona
riuscita degli impianti.
3
COMUNE DI LAGONEGRO (PZ)
VALORIZZAZIONE DELLE EMERGENZE NATURALISTICHE E CULTURALI DEL BORGO MEDIEVALE
Art. 24 - Norme per la misurazione e la contabilizzazione dei lavori
Tutte le opere comprese nell’appalto saranno compensate a corpo. In nessun caso e per
nessun motivo la Direzione Lavori tollererà per le singole opere dimensioni o portate inferiori a
quelle prescritte e, qualora se ne riscontrassero, esse saranno motivo di rifacimento. In via
subordinata, a proprio giudizio, la Direzione Lavori potrà accettare le opere stesse, detraendo il
relativo importo dalla liquidazione finale.
Art. 25 - Cavidotti - Pozzetti - Blocchi di fondazioni - Pali di sostegno
a) Cavidotti.Capitolato d'Appalto Impianto d'Illuminazione Pubblica - 10 - Nell’esecuzione dei
cavidotti saranno tenute le caratteristiche dimensionali e costruttive, nonché i percorsi, indicati
nei disegni di progetto. Saranno inoltre rispettate le seguenti prescrizioni: — il taglio del
tappetino bituminoso e dell’eventuale sottofondo in agglomerato dovrà avvenire mediante
l’impiego di un tagliasfalto munito di martello idraulico con vanghetta. Il taglio avrà una
profondità minima di 25 cm e gli spazi del manto stradale non tagliato non dovranno superare
in lunghezza il 50% del taglio effettuato con la vanghetta idraulica; — esecuzione dello scavo
in trincea, con le dimensioni indicate nel disegno; — fornitura e posa, nel numero stabilito dal
disegno, di tubazioni rigide in materiale plastico a sezione circolare, con diametro esterno di
100 mm, peso 730 g/m, per il passaggio dei cavi di energia; — la posa delle tubazioni in
plastica dei diametro esterno di 100 mm verrà eseguita mediante l’impiego di selle di supporto
in materiale plastico a uno od a due impronte per tubi del diametro di 110 mm. Detti elementi
saranno posati ad un’interdistanza massima di 1,5 m, alfine di garantire il sollevamento dei tubi
dal fondo dello scavo ed assicurare in tal modo il completo conglobamento della stessa nel
cassonetto di calcestruzzo; — formazione di cassonetto in calcestruzzo dosato a 250 kg di
cemento tipo 325 per metro cubo di impasto, a protezione delle tubazioni in plastica; il
calcestruzzo sarà superiormente lisciato in modo che venga impedito il ristagno d’acqua; — il
riempimento dello scavo dovrà effettuarsi con materiali di risulta o con ghiaia naturale vagliata,
sulla base delle indicazioni fornite dai tecnici comunali. Particolare cura dovrà porsi
nell’operazione di costipamento da effettuarsi con mezzi meccanici; l’operazione di
riempimento dovrà avvenire dopo almeno 6 ore dai termine dei getto di calcestruzzo; trasporto
alla discarica del materiale eccedente. Durante la fase di scavo dei cavidotti, dei blocchi, dei
pozzetti, ecc. dovranno essere approntati tutti i ripari necessari per evitare incidenti ed infortuni
a persone, animali o cose per effetto di scavi aperti non protetti. Durante le ore notturne la
segnalazione di scavo aperto o di presenza di cumulo di materiali di risulta o altro materiale sul
sedime stradale, dovrà essere di tipo luminoso a fiamma od a sorgente elettrica, tale da
evidenziare il pericolo esistente per il transito pedonale e veicolare. Nessuna giustificazione
potrà essere addotta dall’Appaltatore per lo spegnimento di dette luci di segnalazione durante
la notte anche se causato da precipitazioni meteoriche. Tutti i ripari (cavalletti, transenne, ecc.)
dovranno riportare il nome della Ditta appaltatrice dei lavori, il suo indirizzo e numero
4
COMUNE DI LAGONEGRO (PZ)
VALORIZZAZIONE DELLE EMERGENZE NATURALISTICHE E CULTURALI DEL BORGO MEDIEVALE
telefonico. L’inadempienza delle prescrizioni sopra indicate può determinare sia la sospensione
dei lavori, sia la risoluzione del contratto qualora l’Appaltatore risulti recidivo per fatti analoghi
già accaduti nel presente appalto od anche in appalti precedenti. Sia per la sospensione dei
lavori che per la risoluzione del contratto vale quanto indicato all’art. 11 dei presente
Capitolato. Il reinterro di tutti gli scavi per cavidotti e pozzetti dopo l’esecuzione dei getti è
implicitamente compensata con il prezzo dell’opera. Nessun compenso potrà essere richiesto
per i sondaggi da eseguire prima dell’inizio degli scavi per l’accertamento dell’esatta
ubicazione dei servizi nel sottosuolo. b) Pozzetti con chiusino in ghisa Nell’esecuzione dei
pozzetti saranno mantenute le caratteristiche dimensionali e costruttive, nonché l’ubicazione,
indicate nei disegni allegati. Saranno inoltre rispettate le seguenti prescrizioni: — esecuzione
dello scavo con misure adeguate alle dimensioni del pozzetto; — formazione di platea in
calcestruzzo dosata a 200 kg di cemento tipo 325 per metro cubo di impasto, con fori per il
drenaggio dell’acqua; — formazione della muratura laterale di contenimento, in mattoni pieni e
malta di cemento, — conglobamento, nella muratura di mattoni, delle tubazioni in plastica
interessate dal pozzetto; sigillature con malta di cemento degli spazi fra muratura e tubo; —
formazione, all’interno dei pozzetto, di rinzaffo in malta di cemento grossolanamente lisciata; —
fornitura e posa, su letto di malta di cemento, di chiusino in ghisa, completo di telaio, per
traffico incontrollato, luce netta 50 x 50cm, peso ca. 90 kg, con scritta “Illuminazione Pubblica”
sul coperchio; — riempimento del vano residuo con materiale di risulta o con ghiaia naturale
costipati; trasporto alla discarica del materiale eccedente. E’ consentito in alternativa, e
compensata con lo stesso prezzo, l’esecuzione in calcestruzzo delle pareti laterali dei pozzetti
interrati con chiusino in ghisa. Lo spessore delle pareti e le modalità di esecuzione dovranno
essere preventivamente concordati con la Direzione Lavori. c) Pozzetto prefabbricato
interrato E’ previsto l’impiego di pozzetti prefabbricati ed interrati, comprendenti un elemento a
cassa, con due fori di drenaggio, ed un coperchio rimovibile. Detti manufatti, di calcestruzzo
vibrato, avranno sulle pareti laterali la predisposizione per l’innesto dei tubi di plastica,
costituita da zone circolari con parete a spessore ridotto. Con il prezzo a corpo sono
compensati, oltre allo scavo, anche il trasporto a piè d’opera, il tratto di tubazione in plastica
interessato dalla parete del manufatto, il riempimento dello scavo con ghiaia naturale costipata,
nonché il trasporto alla discarica del materiale scavato ed il ripristino del suolo pubblico. d)
Blocchi di fondazione dei pali Nell’esecuzione dei blocchi di fondazione per il sostegno dei
pali saranno mantenute le caratteristiche dimensionali e costruttive indicate nel disegno
allegato..Capitolato d'Appalto Impianto d'Illuminazione Pubblica - 11 - Saranno inoltre rispettate le
seguenti prescrizioni: — esecuzione della scavo con misure adeguate alle dimensioni del
blocco; — formazione del blocco in calcestruzzo dosato a 250 kg di cemento tipo 325 per
metro cubo di impasto; — esecuzione della nicchia per l’incastra del palo, con l’impiego di
cassaforma; — fornitura e posa, entro il blocco in calcestruzzo, di spezzone di tubazione in
plastica del diametro esterno di 100 mm per il passaggio dei cavi; — riempimento eventuale
5
COMUNE DI LAGONEGRO (PZ)
VALORIZZAZIONE DELLE EMERGENZE NATURALISTICHE E CULTURALI DEL BORGO MEDIEVALE
dello scavo con materiale di risulta o con ghiaia naturale accuratamente costipata; trasporto
alla discarica del materiale eccedente; — sistemazione del cordolo in pietra eventualmente
rimosso. L’eventuale rimozione dei cordoli del marciapiede è compreso nell’esecuzione dello
scavo del blocco. Per tutte le opere elencate nel presente articolo è previsto dall’appalto il
ripristino del suolo pubblico. Il dimensionamento maggiore dei blocchi di fondazione rispetto
alle misure indicate in progetto non darà luogo a nessun ulteriore compenso. e) Pali di
sostegno (escluse le torri-faro) I pali per illuminazione pubblica devono essere conformi alle
norme UNI-EN 40. E’ previsto l’impiega di pali d’acciaio di qualità almeno pari a quello Fe 360
grado B o migliore, secondo norma CNR-UNI 7070/82, a sezione circolare e forma conica
(forma A2 - norma UNI-EN 40/2) saldati longitudinalmente secondo norma CNR-UNI 10011/85.
Tutte le caratteristiche dimensionali ed i particolari costruttivi sono indicati nel disegno allegato
“particolari”. In corrispondenza del punto di incastro del palo nel blocco di fondazione dovrà
essere riportato un collare di rinforzo della lunghezza di 40 cm, dello spessore identico a quello
del palo stesso e saldato alle due estremità a filo continuo. Per il fissaggio dei bracci o dei
codoli dovranno essere previste sulla sommità dei pali due serie di tre fori cadauna sfalsati tra
di loro di 120° con dadi riportati in acciaio INOX M10 x 1 saldati prima della zincatura. Le due
serie di fori dovranno essere poste rispettivamente a 5 cm ed a 35 cm dalla sommità del palo.
Il bloccaggio dei bracci o dei codoli per apparecchi a cima palo dovrà avvenire tramite grani in
acciaio INOX M10 x 1 temprati ad induzione. Sia i dadi che i grani suddetti dovranno essere in
acciaio INOX dei tipo X12 Cr13 secondo Norma UN1 6900/71. Nei pali dovranno essere
praticate numero due aperture delle seguenti dimensioni: — un foro ad asola della dimensione
150 x 50 mm, per il passaggio dei conduttori, posizionato con il bordo inferiore a 500 mm dal
previsto livello del suolo; — una finestrella d’ispezione I delle dimensioni 200 x 75 mm; tale
finestrella dovrà essere posizionata con l’asse orizzontale parallelo al piano verticale passante
per l’asse longitudinale del braccio o dell’apparecchio di illuminazione a cima-palo e collocata
dalla parte, opposta al senso di transito del traffico veicolare, con il bordo inferiore ad almeno
600 mm al di sopra dei livello del suolo. La chiusura della finestrella d’ispezione dovrà avvenire
mediante un portello realizzato in lamiera zincata a filo palo con bloccaggio mediante chiave
triangolare oppure, solo nel caso sussistano dif-ficoltà di collocazione della morsettiera e previo
benestare dei Direttore dei Lavori, con portello in rilievo, adatto al contenimento di detta
morsettiera, sempre con bloccaggio mediante chiave triangolare. Il portello deve comunque
essere montato in modo da soddisfare il grado minimo di protezione interna IP 33 secondo
Norma CEI 70-1. La finestrella d’ispezione dovrà consentire l’accesso all’alloggiamento
elettrico che dovrà essere munito di un dispositivo di fissaggio (guida metallica) destinato a
sostenere la morsettiera di connessione in classe II. Per la protezione di tutte le parti in acciaio
(pali, portello, guida d’attacco, braccio e codoli) è richiesta la zincatura a caldo secondo la
Norma CEI 7-6 (1968). Il percorso dei cavi nei blocchi e nell’asola inferiore dei pali sino alla
morsettiera di connessione, dovrà essere protetto tramite uno o più tubi in PVC flessibile serie
6
COMUNE DI LAGONEGRO (PZ)
VALORIZZAZIONE DELLE EMERGENZE NATURALISTICHE E CULTURALI DEL BORGO MEDIEVALE
pesante diametro 50 mm, posato all’atto della collocazione dei pali stessi entro i fori predisposti
nei blocchi di fondazione medesimi, come da disegni “particolari”. Per il sostegno degli
apparecchi di illuminazione su mensola od a cima-palo dovranno essere impiegati bracci in
acciaio o codoli zincati a caldo secondo Norma UNI-EN 40/4 ed aventi le caratteristiche
dimensionali indicate nei disegno “particolari”.
Art. 26 - Linee
L’Appaltatore dovrà provvedere alla fornitura ed alla posa in opera dei cavi relativi al circuito di
alimentazione di energia. Sono previsti cavi per energia elettrica identificati dalle seguenti sigle
di designazione: — cavi unipolari con guaina con sezione sino a 6 mm 2 : cavo 1 x a UG5R0,6/1 kV — cavi unipolari con guaina con sezione superiore a 6 mm 2 : cavo 1 x a RG5R-0,6/i
kV
I
Nell’ipotesi che non venga adottata la finestrella d’ispezione e quindi venga
realizzato un giunto nel pozzetto interessato questa prescrizione deve essere
annullata..Capitolato d'Appalto Impianto d'Illuminazione Pubblica - 12 - — cavi bipolari della
sezione di 2,5 mm 2 : cavo 2 x 2,5 UG5OR-0,6/1 kV Tutti i cavi saranno rispondenti alla Norma
CEI 20-13 e varianti e dovranno disporre di certificazione IMQ od equivalente. Nelle tavole
allegate sono riportati schematicamente, ma nella reale disposizione planimetrica, il percorso,
la sezione ed il numero dei conduttori. L’Appaltatore dovrà attenersi scrupolosamente a quanto
indicato nei disegni, salvo eventuali diverse prescrizioni della Direzione Lavori. Tutte le linee
dorsali d’alimentazione, per posa sia aerea che interrato, saranno costituite da quattro cavi
unipolari uguali. In alcune tratte terminali d’alimentazione saranno impiegati cavi tripolari con
sezione di 2,5 mm 2 . I cavi per la derivazione agli apparecchi di illuminazione saranno bipolari,
con sezione di 2,5 mm 2 . I cavi multipolari avranno le guaine isolanti interne colorate in modo
da individuare la fase relativa. Per i cavi unipolari la distinzione delle fasi e del neutro dovrà
apparire esternamente sulla guaina protettiva. E’ consentiva l’apposizione di fascette distintive
ogni tre metri in nastro adesivo, colorate in modo diverso (marrone fase R - bianco fase 5 verde fase T - blu chiaro neutro). La fornitura e la posa in opera del nastro adesivo di
distinzione si intendono compensate con il prezzo a corpo. I cavi infilati entro pali o tubi
metallici saranno ulteriormente protetti da guaina isolante (vedi art. 27). Nella formulazione del
prezzo a corpo è stato tenuto conto, tra l’altro, anche degli oneri dovuti all’uso dei mezzi
d’opera e delle attrezzature. Art. 27 - Cassette - Giunzioni - Derivazioni - Guaine isolanti I La
derivazione agli apparecchi di illuminazione, in cavo bipolare della sezione di 2,5 mm 2 , sarà
effettuata con l’impiego di cassetta di connessione in classe II della ditta “La Conchiglia” tipo
SGVP collocata nell’alloggiamento di cui all’art. 26 con transito nella medesima dei cavi unipari
di dorsale. La salita all’asola dei cavi unipolari sarà riservata unicamente alla fase interessata
ed al neutro escludendo le restanti due fasi; per tratti di dorsali rilevanti dovrà essere previsto
altresì un sezionamento dell’intera linea facendo transitare le tre fasi ed il neutro in una
cassetta di connessione collocato nell’asola di un palo secondo indicazione dei Direttore dei
7
COMUNE DI LAGONEGRO (PZ)
VALORIZZAZIONE DELLE EMERGENZE NATURALISTICHE E CULTURALI DEL BORGO MEDIEVALE
Lavori. Per le giunzioni o derivazioni su cavo unipolare, con posa in cavidotto, è previsto
l’impiego di muffole tipo 3M SCOTCHCAST o similare. Dette muffole saranno posate
esclusivamente nei pozzetti in muratura o prefabbricati. Come detto, tutti i conduttori infilati
entro i pali e bracci metallici, saranno ulteriormente protetti, agli effetti del doppio isolamento,
da una guaina isolante di diametro adeguato; tale guaina dovrà avere rigidità dielettrica ~ 10
kV/mm; il tipo di guaina isolante dovrà comunque essere approvato dal Direttore dei Lavori. li
prezzo a corpo compensa la fornitura e posa di tale guaina.
Art. 28 - Fornitura e posa degli apparecchi di illuminazione II
Tutti gli apparecchi di illuminazione devono avere il grado di protezione interno minimo: —
apparecchi per illuminazione stradale “aperti” (senza coppa o rifrattore) vano ottico = IP X 3
vano ausiliari = IP23 “chiusi” (con coppa o rifrattore) vano ottico = IP54 vano ausiliari = IP23 —
proiettori su torri faro o parete (verso il basso) IP65 — proiettori sommersi = IP68 Gli
apparecchi dovranno altresì essere realizzati in Classe II ed essere rispondenti all’insieme
delle norme: — CEI 34-21 fascicolo n. 1034 Novembre 1987 e relative varianti — CEI 34-30
fascicolo n. 773 Luglio 1986 e relative varianti” proiettori per illuminazione” — CEI 34-33
fascicolo n. 803 Dicembre 1986 e relative varianti” apparecchi per illuminazione stradale” In
ottemperanza alla Norma CEI 34-21 i componenti degli apparecchi di illuminazione dovranno
essere cablati a cura del costruttore degli stessi, i quali pertanto dovranno essere forniti e
dotati completi di lampade ed ausiliari elettrici rifasati
conformi alle Norme CEI di riferimento.
d’ispezione.
II
I
III
. Detti componenti dovranno essere
Da escludere se non è prevista la finestrella
Questo articolo va modificato totalmente nell’ipotesi in cui gli apparecchi di
illuminazione siano forniti direttamente’ dal Committente, il quale avrà provveduto in
precedenza direttamente all’acquisto mediante apposita specifica (in questo caso gli uffici
dell’ENEL sono in grado di offrire la necessaria consulenza).
III
aggiungere, a secondo delle
scelte impiantistiche, od omettere le prescrizioni relative al fusibile. Nell’ipotesi che si richieda il
fusibile la prescrizione è la seguente: ______________ e dotati di fusibili..Capitolato d'Appalto
Impianto d'Illuminazione Pubblica - 13 - Gli apparecchi di illuminazione destinati a contenere
lampade a vapori di sodio ad alta pressione dovranno essere cablati con i componenti
principali (lampade, alimentatori ed accenditori) della stessa casa costruttrice in modo da
garantire la compatibilità tra i medesimi. I riflettori per gli apparecchi di illuminazione destinati a
contenere lampade a vapori di sodio ad alta pressione devono essere conformati in modo da
evitare che le radiazioni riflesse si concentrino sul bruciatore della lampada in quantità tale da
pregiudicarne la durata o il funzionamento. Tali apparecchi devono essere provati secondo le
prescrizioni della Norma CEI 34-24 e si riterranno conformi quando la differenza tra le due
tensioni di lampada (in aria libera ed all’interno dell’apparecchio) è inferiore a: — 12 V per le
lampade do 400 W bulbo tubolare chiaro — 7 V per le lampade da 400 W bulbo ellissoidale
8
COMUNE DI LAGONEGRO (PZ)
VALORIZZAZIONE DELLE EMERGENZE NATURALISTICHE E CULTURALI DEL BORGO MEDIEVALE
diffondente —10 V per le lampade da 250 W (tutti i due tipi) —7 V per le lampade da 150 W e
100 W bulbo tubolare chiaro — 5 V per le lampade da 150 W e 100 W bulbo ellissoidale
diffondente Sugli apparecchi di illuminazione dovranno essere indicati in modo chiaro e
indelebile, ed in posizione che siano visibili durante la manutenzione, i dati previsti dalla
sezione 3 - Marcatura della Norma CEI 34-21. Gli apparecchi di illuminazione dovranno altresì
soddisfare i requisiti richiesti dalla Legge N°17 del 30 marzo 2000 della Regione Lombardia in
tema di: “MISURE URGENTI IN TEMA DI RISPARMIO ENERGETICO AD USO DI
ILLUMINAZIONE ESTERNA E DI LOTTA ALL’INQUINAMENTO LUMINOSO”. Gli apparecchi
dovranno recare la dicitura “ottica antinquinamento luminoso e a ridotto consumo ai sensi delle
leggi della Regione Lombardia”. In particolare dovranno avere intensità massima in opera
nell’emisfero superiore ( cioè con γ ≥ 90°) di 0 (zero) cd/klm. I produttori devono quindi
rilasciare la dichiarazione di conformità alla LR 17/2000 delle loro apparecchiature e devono
inoltre allegare, le raccomandazioni di uso corretto. La documentazione tecnica dovrà
comprendere la misurazione fotometrica dell’apparecchio, effettuata secondo le norme in
vigore, sia in forma tabellare numerica su supporto cartaceo che sotto forma di file standard in
formato “Eulumdat”. Tale documentazione dovrà specificare tra l’altro: - Temperatura ambiente
durante la misurazione; - Tensione e frequenza di alimentazione della lampada; - Norma di
riferimento utilizzata per la misurazione; - Identificazione del laboratorio di misura; - Specifica
della lampada (sorgente luminosa) utilizzata per la prova; - Nome del responsabile tecnico di
laboratorio; - Corretta posizione dell'apparecchio durante la misurazione; - Tipo di
apparecchiatura utilizzata per la misura e classe di precisione. - Questi dati devono essere
accompagnati da una dichiarazione sottoscritta dal responsabile tecnico di laboratorio che
attesti la veridicità della misura. Gli apparecchi devono inoltre essere forniti della seguente
ulteriore documentazione: — angolo di inclinazione rispetto al piano orizzontale a cui deve
essere montato l’apparecchio in modo da soddisfare i requisiti della Legge Lombarda. In
genere l’inclinazione deve essere nulla (vetro di protezione parallelo al terreno). — diagramma
di illuminamento orizzontale (curve isolux) riferite a 1.000 lumen — diagramma del fattore di
utilizzazione —classificazione dell’apparecchio agli effetti dell’abbagliamento con l’indicazione
delle intensità luminose emesse rispettivamente a 90° (88°) ed a 80° rispetto alla verticale e la
direzione dell’intensità luminosa massima (I max) sempre rispetto alla verticale. Il tipo di
apparecchio di illuminazione da installare, nell’ipotesi che non sia già stato definito nel disegno
dei particolari, dovrà comunque essere approvato dal Direttore dei Lavori. L’Appaltatore
provvederà pertanto all’approvvigionamento, al trasporto, all’immagazzinamento temporaneo,
al trasporto a piè d’opera, al montaggio su paio o braccio o testata, all’esecuzione dei
collegamenti elettrici, alle prove di funzionamento degli apparecchi di illuminazione con le
caratteristiche definite in precedenza. Gli apparecchi di illuminazione saranno, come già
precisato, in Classe II e pertanto si dovrà porre la massima cura nell’esecuzione dei
collegamenti elettrici affinché in essi sia mantenuto il doppio isolamento. La rispondenza alla
9
COMUNE DI LAGONEGRO (PZ)
VALORIZZAZIONE DELLE EMERGENZE NATURALISTICHE E CULTURALI DEL BORGO MEDIEVALE
Legge Lombarda e al complesso delle norme di cui sopra dovrà essere certificato con la
consegna al Direttore dei Lavori della dichiarazione di conformità alle normative stesse
rilasciata dal costruttore degli apparecchi di illuminazione, ai sensi dell’art. 7 della Legge 18
ottobre 1977 n. 791, oppure tramite l’accertamento dell’esistenza del Marchio di Conformità
apposto sugli apparecchi stessi, ovvero dal rilascio dell’attestato di conformità ai sensi della già
citata Legge 791/77. Tale fusibile deve essere inserito direttamente a valle del sezionatore, sul
conduttore di fase disposta in modo da non poter essere sostituito a contenitore
chiuso..Capitolato d'Appalto Impianto d'Illuminazione Pubblica - 14 Art. 29 - Torri-faro a piattaforma mobile
Requisiti meccanici della piattaforma mobile Deve essere previsto un gruppo di sollevamento
con riduttore azionato da un motore di potenza adeguata al carico totale della corona mobile,
tenuto conto di una velocità di spostamento non inferiore a 0,05 m/s. Conformemente agli art.
173 e 174 del DPR 547 dei 27aprile 1955 “Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro”
il motore dovrà essere provvisto di freno elettromagnetico in grado di arrestare il movimento
della corona in caso di improvvisa mancanza di forza motrice. Inoltre, a garanzia di una
maggiore sicurezza, il gruppo di riduzione dovrà essere costituito da un riduttore a vite senza
fine-ruota elicoidale dei tipo irreversibile. L’accoppiamento tra riduttore e tamburo avvolgi-fune
dovrà avvenire a mezzo di ruote dentate. Il gruppo di sollevamento sarà comandato a distanza
a mezzo di pulsantiera volante con connettore di continuità. Il gruppo di sollevamento sarà
completato di un opportuno quadro elettrico che dovrà contenere tutte le apparecchiature di
manovra e di protezione necessarie al buon funzionamento del gruppo stesso. Il gruppo di
sollevamento ed il quadro elettrico dovranno essere incorporati all'interno dello stelo ed essere
accessibili a mezzo di sportello con chiusura azionabile unicamente a mezzo dì chiave
speciale, oppure essere applicati su apposito carretto asportabile ed ancorabile allo stelo
medesimo. Il sistema di sollevamento dovrà essere del tipo a fune; in conseguenza,
conformemente agli art.177 e 179 dei DPR 547, già citato, le funi dovranno avere resistenza a
rottura tale da garantire un coefficiente di sicurezza di almeno 6, se avvolte con un unico strato
sul tamburo, e di almeno 10, se avvolte su più strati. Le funi dovranno essere in acciaio ad
elevata resistenza, zincate e ritrafilate, con anima metallica, a formazione “antigiro” e messe in
opera previo opportuno ingrassamento. Lo smontaggio per le verifiche periodiche dovrà poter
essere effettuato in modo semplice e rapido. Il fissaggio sul tamburo od alla corona dovrà
avvenire tramite staffatura, sono da escludersi i sistemi a cavallotti che potrebbero creare
tensioni anormali nei punti di serraggio. La ditta installatrice dovrà esibire i certificati di prove a
rottura delle funi rilasciati dal costruttore o da un laboratorio di prove ufficiale. La piattaforma
mobile e la parte fissa dovranno avere forma tale da inserirsi armoniosamente nell’ambiente,
presentare ridotta presa all’azione del vento ed essere resistenti all’azione ed all’aggressività
degli agenti atmosferici. Sono richieste strutture in alluminio anodizzato, prive di saldature e
10
COMUNE DI LAGONEGRO (PZ)
VALORIZZAZIONE DELLE EMERGENZE NATURALISTICHE E CULTURALI DEL BORGO MEDIEVALE
con la bulloneria di assemblaggio in acciaio inossidabile. La piattaforma mobile dovrà disporre
di attacchi per gli apparecchi di illuminazione e dovrà essere prevista l’aggiunta di ulteriori
apparecchi fino al massimo carico consentito anche in tempi successivi al primo montaggio. La
piattaforma mobile dovrà essere in condizione di scendere anche in presenza di vento, neve e
ghiaccio ed essere dotata quindi di dispositivi che evitino rotazioni, attorcigliamento di funi e ai
cavi elettrici, scarrucolamento, centraggio imperfetto. I sostegni per torri-faro dovranno essere
in acciaio di qualità almeno pari a quello Fe 360 grado 8 o migliore secondo Norma CNR-UNI
7070/82 poligonali o tubolari saldati longitudinalmente e dovranno essere protetti da zincatura
a caldo per immersione secondo Norma CEI 7-6. Per la facilità di trasporto potranno essere
divisi in due o tre tronchi da unirsi a piè d’opera senza saldature. La loro forma e dimensioni
dovranno inserirsi armoniosamente nell’ambiente. Nella parte inferiore dovranno essere
provvisti di adatta apertura per introduzione del sistema di sollevamento. I cavi elettrici
dovranno essere protetti da opportuno tubo o canalina fissata all’interno dello stelo. L’impresa
installatrice dovrà presentare i calcoli di resistenza dello stelo in conformità ai D.M. 12-2-1982
(ex CNR-UNI 10012-67) ed alle Norme CNR-UNI 10011-85, fornendo le caratteristiche di
sollecitazione (sforzo normale, momento flettente, sforzo di taglio e momento torcente) nella
sezione di incastro al basamento. In funzione delle sollecitazioni di cui sopra il basamento
dovrà essere opportunamente calcolato e dimensionato. Nei riguardi dei carichi e sovraccarichi
si dovrà tenere conto del D.M. n. 18407 del 03.10.1978 che definisce le Norme Tecniche di cui
all’art. 1 della Legge 64 dei 02.02.1974. Requisiti elettrici ed ottici delle Torri-faro I proiettori
dovranno essere del tipo asimmetrico oppure o doppia asimmetria e ad alto rendimento,
dovranno altresì essere conformi alla Norma CEI 34-21 dei Novembre 1987 e 34-30 del 1
Luglio 1986. Il grado di protezione interna minima dovrà essere pari ad IP 55 sia per il gruppo
ottico che per gli alloggiamenti degli ausiliari elettrici. L’orientamento dei proiettori dovrà essere
tale da produrre un’intensità massima nell’emisfero superiore (cioè con γ ≥ 90°) di 0 (zero)
cd/klm. Ciò in genere si ottiene con inclinazione tale da rendere parallelo al terreno il vetro di
protezione piano del proiettore. I cavi elettrici dovranno essere del tipo multipolare flessibile in
guaina antiabrasiva e della sezione adatta al carico massimo alimentabile. Le torri-faro
dovranno essere protette contro le scariche atmosferiche secondo la Norma CEI 81.1 ed.
01.10.1984 fascicolo 687. Nel caso di impiego di proiettori di Classe I (nell’ipotesi che non
siano disponibili apparecchi di Classe II) l’impianto elettrico dovrà essere dotato di protezione
contro i contatti indiretti tramite la messa a terra di protezione e pertanto l’impianto di terra
dovrà essere conforme alla Norma CEI 64-8 del Giugno 1987 oltre che alla già citata Norma
CEI 81-1. La protezione dovrà avvenire tramite opportune apparecchiature di interruzione
automatica del circuito coordinate con il suddetto impianto di terra secondo la Norma CEI 64-8.
Il prezzo a corpo è comprensivo di tutte le opere atte a consentire la messa in opera ed in
servizio delle torri-faro,.Capitolato d'Appalto Impianto d'Illuminazione Pubblica - 15 - compreso
11
COMUNE DI LAGONEGRO (PZ)
VALORIZZAZIONE DELLE EMERGENZE NATURALISTICHE E CULTURALI DEL BORGO MEDIEVALE
trasporto a piè d’opera, innalzamento, orientamento dei proiettori e messa in tensione degli
apparecchi di illuminazione.
Art. 30- Fornitura e posa del contenitore del gruppo di misura e del complesso di accensione e
protezione
L’Appaltatore provvederà alla fornitura e posa presso il punto di consegna indicato dal progetto
di un contenitore in resina poliestere rinforzata con fibre di vetro del formato approssimativo di:
larghezza 70-75 cm, altezza da terra 140-150 cm, profondità 30-40 cm con grado di protezione
interna minimo 1P 54 (CEI 70-1). Tale contenitore dovrà essere diviso verticalmente in due
vani con aperture separate di cui una destinata a contenere il gruppo di misura installata
dall’Ente Distributore, la relativa serratura di chiusura dovrà essere installata previo accordi con
gli organismi territoriali competenti dall’Ente medesimo. Il contenitore dovrà appoggiare su
apposito zoccolo in c.l.s. prefabbricato o realizzato in opera che consenta l’ingresso dei cavi
sia del Distributore dell’energia elettrica che dell’impianto in oggetto. Sono altresì a cura
dell’Appaltatore le opere di scavo e murarie per l’ingresso nel contenitore dei cavi dell’Ente
Distributore. Il secondo vano dovrà contenere le apparecchiature di comando, di
sezionamento, e di protezione così come definite nello schema unifilare indicato nel disegno
“particolari”. L’apertura di tale vano dovrà essere munita di apposita serratura concordata con il
Committente ove è ubicato l’impianto. Il quadro elettrico ivi contenuto dovrà essere realizzato
con isolamento in Classe II come il resto dell’impianto di illuminazione. Le apparecchiature
elettriche dovranno essere conformi alle corrispondenti Norme CEI; in particolare i teleruttori
dovranno avere le caratteristiche secondo la Norma CEI 17-3 fascicolo 252. L’Appaltatore
dovrà altresì provvedere alla fornitura, posa e collegamento di un interruttore crepuscolare
fotoelettrico adatto all’installazione esterna in posizione idonea e protetta da eventi accidentali
o vandalici con le seguenti caratteristiche: Classe di Isolamento II, grado IP 54, valore di
intervento 10 + 2 Lux, carico massimo alimentarie 5A. Gli organi di protezione dovranno essere
dimensionati in modo da garantire la protezione contro i cortocircuiti dell’intero impianto
secondo Norme CEI 64-8 fascicolo 1000 ed. Giugno/1987 capitolo VI sezioni 1 e 3. Il tipo di
contenitore, le apparecchiature ivi contenute ed il relativo quadro dovranno comunque avere la
preventiva approvazione del Direttore dei Lavori. Il prezzo a corpo compensa la fornitura, il
trasporto, la mano d’opera, il collaudo e la messa in servizio dei componenti e delle
apparecchiature. Art. 31 - Impianto di Terra - Dispersori L’impianto non prevede, come già
detto, la messa o terra degli apparecchi di illuminazione a delle altre parti metalliche, in quanto
tutto il sistema sarà realizzato con doppio isolamento (Classe II). Qualora, per particolari
esigenze, venissero impiegati apparecchi di illuminazione sprovvisti di isolamento in Classe II,
oppure sia necessario realizzare la protezione delle strutture contro i fulmini occorre realizzare
l’impianto di terra. Gli apparecchi di illuminazione saranno collegati ad una terra di sezione
adeguata, comunque non inferiore ai 16 mm
2
, i conduttori di terra e di protezione avranno
12
COMUNE DI LAGONEGRO (PZ)
VALORIZZAZIONE DELLE EMERGENZE NATURALISTICHE E CULTURALI DEL BORGO MEDIEVALE
guaina di colore giallo-verde e saranno di tipo H07 V. La linea dorsale sarà collegata al
Dispersore Unico mediante conduttore isolato, della sezione minima di 16 mm 2 di tipo H07 VR, protetto con tubazione nei tratti discendenti. Tenendo conto che il dispersore sarà unico, sia
per la protezione contro i fulmini che per la protezione contro i contatti indiretti esso dovrà
rispondere alle prescrizioni delle Norme CEI 81-1/1 984, 64-8/1987 e 11-8/1989. I dispersori
saranno dei tipo a puntazza componibile, posati entro appositi pozzetti di ispezione di tipo
carreggiabile, in resina rinforzata; tutti i dispersori dovranno essere collegati fra di loro. Sia i
dispersori a puntazza, che i pozzetti di ispezione dovranno essere preventivamente approvati
dalla Direzione dei Lavori..Capitolato d'Appalto Impianto d'Illuminazione Pubblica - 16 –
13
COMUNE DI LAGONEGRO (PZ)
COMUNE
DI
L AGONEGRO
Provincia di Potenza
UFFICIO TECNICO COMUNALE
Piazza Unità d’Italia
Progetto di completamento per la
Valorizzazione delle emergenze naturalistiche e culturali del borgo
medievale ai fini della fruizione turistica e residenziale
Interventi di completamento, messa in sicurezza percorsi, verde pubblico per l’assorbimento di
Co2, realizzazione sistema di illuminazione per il risparmio energetico ed introduzione di
strumenti di comunicazione web 2.0 per la divulgazione ai fini turistici del patrimonio culturale
del borgo
Elaborato n.13
ELENCO PREZZI UNITARI LAVORI E SICUREZZA –
ELENCO PREZZI E SCHEDE ANALISI PREZZI
I PROGETTISTI
Arch. Gaetano Sangineto
Dott.Geom. Lorenzo Buldo
Perito ind.le Agostino Borreca
Schede Analisi prezzi illuminazione
AP70.1
part 1
FPO di proiettore in pressofusione in alluminio, verniciato in polveri con pretrattamento speciale per esterni
completo di pozzetto in materiale termoplastico in vetro temperato di spessore 10mm, carico statico 2000 Kg
carrabile tipo olodum mini senza trasformatore con accessori di montaggio
Materiale
25% Sconto
183,85
137,89
Paga oraria
Comune impianti
Qualificato impianti
Specializzato impianti
Ore
24,00
26,31
28,85
Totale
1
1
24,00
26,31
50,31
Costo tecnico
3%
15%
10%
oneri per la sicurezza [3%
del costo tecnico]
spese generali [15% del
costo tecnico]
utile d'impresa [10% di
(costo tecnico + spese
generali)]
188,20
5,65
28,23
22,21
244,28 Da inserire in computo
AP71
part2
FPO di proiettore in pressofusione in alluminio verniciato grigio con cornice basculante, riflettore ad ottica
biparabolica, in vetro temperato di spessore 4mm con possibilità di cablaggio passante. Olodum maxi comprensivo
di accessori di montaggio
Materiale
472,78
25% Sconto
354,59
Pga oraria
Ore
Totale
Comune impianti
24,00
1
24,00
Qualificato impianti
26,31
1
26,31
Specializzato impianti
28,85
50,31
Costo tecnico
3%
15%
10%
oneri per la sicurezza [3%
del costo tecnico]
spese generali [15% del
costo tecnico]
utile d'impresa [10% di
(costo tecnico + spese
generali)]
404,90
12,15
60,73
47,78
525,55 Da inserire in computo
AP72.1 part 3
FPO di proiettore stagno tipo new alien side corpo in pressofusione d'alluminio verniciato in poliestere con
pretrattamento speciale per esterni completo di parabola in alluminio sch frontale con vetro di sicurezza in pirex
guarnizione di tenuta in gomma ai siliconi portalampada in porcellana bloccacavo in ottone nichelato lampada 250 w
Materiale
25% Sconto
389,00
291,75
Pga oraria
Comune impianti
Qualificato impianti
Specializzato impianti
Ore
24,00
26,31
28,85
Totale
1
1
24,00
26,31
50,31
Costo tecnico
3%
15%
10%
oneri per la sicurezza [3%
del costo tecnico]
spese generali [15% del
costo tecnico]
utile d'impresa [10% di
(costo tecnico + spese
generali)]
342,06
10,26
51,31
40,36
443,99 Da inserire in computo
AP73
part 4
FPO di lampada dicroica in alluminio pressofuso verniciato in polveri con prettattamento per esterni. Vetro
temperato dello spessore di 10mm tipo olodum mini con staffa
Materiale
25% Sconto
284,08
213,06
Pga oraria
Comune impianti
Qualificato impianti
Specializzato impianti
Ore
24,00
26,31
28,85
Totale
1
1
24,00
26,31
50,31
Costo tecnico
3%
15%
10%
oneri per la sicurezza [3%
del costo tecnico]
spese generali [15% del
costo tecnico]
utile d'impresa [10% di
(costo tecnico + spese
generali)]
263,37
7,90
39,51
31,08
341,85 Da inserire in computo
AP74.1
part 5
FPO di aplique per esterni a doppia emissione con corpo in pressofusione di alluminio, riflettore in alluminio, vetro
temperato, alimentatore nel corpo apparecchio, pressacavo in ottone tipo Mistral con accessori e lampada da 70w
Materiale
25% Sconto
401,84
301,38
Pga oraria
Comune impianti
Qualificato impianti
Specializzato impianti
Ore
24,00
26,31
28,85
Totale
1
24,00
1
28,85
52,85
Costo tecnico
3%
15%
10%
oneri per la sicurezza [3%
del costo tecnico]
spese generali [15% del
costo tecnico]
utile d'impresa [10% di
(costo tecnico + spese
generali)]
354,23
10,63
53,13
41,80
459,79 Da inserire in computo
AP75.1
FPO di lampada per esterni tipo Classe arredo urbano della Martini con diffusore in metacrilato con fondo e
coperchi in fusione di alluminio, diffusore interno in vetro pirex compreso di palo da 3,5 mt, piastra tirafondi,
riduttore testa palo per attacco in punta
Materiale
25% Sconto
1214,00
910,50
Pga oraria
Comune impianti
Qualificato impianti
Specializzato impianti
Ore
24,00
26,31
28,85
Totale
1
24,00
1
28,85
52,85
Costo tecnico
3%
15%
10%
oneri per la sicurezza [3%
del costo tecnico]
spese generali [15% del
costo tecnico]
utile d'impresa [10% di
(costo tecnico + spese
generali)]
963,35
28,90
144,50
113,68
1.250,43 Da inserire in computo
AP76.1
FPO di apparecchio come precedente, ma fissato su braccio accessorio per attacco a parete
Materiale
25% Sconto
1064,00
798,00
Pga oraria
Comune impianti
Qualificato impianti
Specializzato impianti
Ore
24,00
26,31
28,85
Totale
1
24,00
1
28,85
52,85
Costo tecnico
3%
15%
10%
oneri per la sicurezza [3%
del costo tecnico]
spese generali [15% del
costo tecnico]
utile d'impresa [10% di
(costo tecnico + spese
generali)]
850,85
25,53
127,63
100,40
1104,40 Da inserire in computo
AP77 sparisce
FPO di lampada su basamento con fusto in legno trattato per esterni tipo TRET della Ghidini Illuminazione
Materiale
25% Sconto
1095,00
821,25
Pga oraria
Comune impianti
Qualificato impianti
Specializzato impianti
Ore
Totale
24,00
26,31
28,85
Costo tecnico
3%
15%
10%
oneri per la sicurezza [3%
del costo tecnico]
spese generali [15% del
costo tecnico]
utile d'impresa [10% di
(costo tecnico + spese
generali)]
Da inserire in computo
AP78.1
part 8
FPO di lampada segnapasso da incasso di forma rettangolare per esterni montante lampade fluorescenti compatte
con vetro di protezione opalino dim come da particolare 7,6 cm x 24 cm x 99 cm hxlxp con accessori per il
montaggio vaschetta e lampada
Materiale
25% Sconto
70,74
53,06
Pga oraria
Comune impianti
Qualificato impianti
Specializzato impianti
Ore
24,00
26,31
28,85
Totale
1
24,00
1
28,85
52,85
Costo tecnico
3%
15%
10%
oneri per la sicurezza [3%
del costo tecnico]
spese generali [15% del
costo tecnico]
utile d'impresa [10% di
(costo tecnico + spese
generali)]
105,91
3,18
15,89
12,50
137,46 Da inserire in computo
AP79.1
part 9 a
FPO di proiettore orientabile da parete per esterni, con luce diretta ed indiretta, in grado di oscillare di 35° nei due
sensi rispetto al piano orizzontale monolampada, da montare su facciata chiesa S Nicola tipo solaris maxi
conmprensivo di accessori e lampada da 150 w
Materiale
25% Sconto
683,34
512,51
Pga oraria
Comune impianti
Qualificato impianti
Specializzato impianti
Ore
24,00
26,31
28,85
Totale
1
24,00
1
28,85
52,85
Costo tecnico
3%
15%
10%
oneri per la sicurezza [3%
del costo tecnico]
spese generali [15% del
costo tecnico]
utile d'impresa [10% di
(costo tecnico + spese
generali)]
565,36
16,96
84,80
66,71
733,83 Da inserire in computo
AP80.1
part 10
FPO di proiettore in pressofusione di alluminio tipo submariner della Side per Esterni comprensivo di accessori e
lampada da 70w
Materiale
25% Sconto
429,35
322,01
Pga oraria
Comune impianti
Qualificato impianti
Specializzato impianti
Ore
24,00
26,31
28,85
Totale
0,3
0,3
7,20
7,89
15,09
Costo tecnico
3%
15%
10%
oneri per la sicurezza [3%
del costo tecnico]
spese generali [15% del
costo tecnico]
utile d'impresa [10% di
(costo tecnico + spese
generali)]
337,11
10,11
50,57
39,78
437,56 Da inserire in computo
AP81.1
part 9 b
FPO di proiettore orientabile, in alluminio verniciato da su facciata chiesa, con possibilità di regolazione del fascio
luminoso a luce indiretta bidirezionale monolampada tipo solaris maxi a luce bidirezionale con lampada da 150 w
Materiale
25% Sconto
570,33
427,75
Pga oraria
Comune impianti
Qualificato impianti
Specializzato impianti
Ore
24,00
26,31
28,85
Totale
0,25
0,25
6,00
6,58
12,58
Costo tecnico
3%
15%
10%
oneri per la sicurezza [3%
del costo tecnico]
spese generali [15% del
costo tecnico]
utile d'impresa [10% di
(costo tecnico + spese
generali)]
440,33
13,21
66,05
51,96
571,54 Da inserire in computo
AP82
Proiettore su palo esistente da riposizionare
Materiale DI CONSUMO
25% Sconto
50,00
37,50
Pga oraria
Comune impianti
Qualificato impianti
Specializzato impianti
Ore
24,00
26,31
28,85
Totale
0,25
0,25
6,00
6,58
12,58
Costo tecnico
3%
15%
10%
oneri per la sicurezza [3%
del costo tecnico]
spese generali [15% del
costo tecnico]
utile d'impresa [10% di
(costo tecnico + spese
generali)]
50,08
1,50
7,51
5,91
65,00 Da inserire in computo
AP83
part 11
FPO di lampada da incasso con diffusore in metacrilato a LED per ottenere speciali colorazioni
Materiale
25% Sconto
111,30
83,48
Pga oraria
Comune impianti
Qualificato impianti
Specializzato impianti
Costo tecnico
oneri per la sicurezza [3%
del costo tecnico]
3%
spese generali [15% del
costo tecnico]
15%
utile d'impresa [10% di
(costo tecnico + spese
generali)]
10%
Ore
24,00
26,31
28,85
Totale
0,25
0,25
6,00
6,58
83,48
12,58
2,50
12,52
9,85
108,35 Da inserire in computo
12,58
totale
6424,06
AP 84
Fornitura e posa in opera di cavo tripolare COD N07 RMF dim 3x2,5
Materiale
Sconto
1,49
1,49
Pga oraria
Comune impianti
Qualificato impianti
Specializzato impianti
Costo tecnico
oneri per la sicurezza [3%
del costo tecnico]
3%
spese generali [15% del
costo tecnico]
15%
utile d'impresa [10% di
(costo tecnico + spese
generali)]
10%
Ore
18,62
24,00
26,31
Totale
0,05
1,20
2,69
0,08
0,40
0,32
3,49 Da inserire in computo
AP 85
Giunto di derivazione realizzato con muffola in unico pezzo per cavi multipolari
con gel di isolamento cavi per apparati in BT per tensione non superiore a 1KV, tipo "shark" della eletec
per giunti max 4x25 mmq, comprensivo di ogni onere per dare il lavoro finito a regola d'arte
Materiale
37,00
Pga oraria
Comune impianti
Qualificato impianti
Specializzato impianti
Costo tecnico
oneri per la sicurezza [3%
del costo tecnico]
3%
spese generali [15% del
costo tecnico]
15%
utile d'impresa [10% di
(costo tecnico + spese
generali)]
10%
Ore
22,60
23,59
Totale
0,40
9,04
46,04
1,38
6,91
5,29
59,62 Da inserire in computo
AP 86
Teleruttore Tetrapolare da 50 a 63 A con bobina di sgancio a 230 V, fornito e posto in opera.
Sono compresi: il montaggio; il collegamento elettrico al quadro sia per l'alimentazione che per i comandi.
E' inoltre compreso quanto altro occorre per dare il lavoro finito.
Materiale
82,02
Pga oraria
Comune impianti
Qualificato impianti
Specializzato impianti
Costo tecnico
oneri per la sicurezza [3%
del costo tecnico]
3%
spese generali [15% del
costo tecnico]
15%
utile d'impresa [10% di
(costo tecnico + spese
generali)]
10%
Ore
23,59
Totale
0,5
11,80
82,02
2,46
12,30
9,43
106,22 Da inserire in computo
AP 87
Strumento di misura elettronico multifunzione per misure in tensione, corrente, potenza, energia, frequenza, cos f,
uscita NO impulsi energia, fornito e posto in opera. Sono compresi: il montaggio; il collegamento elettrico al quadro
sia per l'alimentazione che per i comandi. E' inoltre compreso quanto altro occorre per dare il lavoro finito.
Materiale
367,12
Pga oraria
Comune impianti
Qualificato impianti
Specializzato impianti
Costo tecnico
oneri per la sicurezza [3%
del costo tecnico]
3%
spese generali [15% del
costo tecnico]
15%
utile d'impresa [10% di
(costo tecnico + spese
generali)]
10%
Ore
23,59
Totale
0,5
11,80
367,12
11,01
55,07
42,22
475,42 Da inserire in computo
AP 88
Interruttore orario giornaliero, con riserva di carica quadrante orizzontale, regolazione minima 15 minuti, fornito e
posto in opera. Sono compresi: il montaggio; il collegamento elettrico al quadro sia per l'alimentazione che per i
comandi. E' inoltre compreso quanto altro occorre per dare il lavoro finito.
Materiale
47,08
Pga oraria
Comune impianti
Qualificato impianti
Specializzato impianti
Costo tecnico
oneri per la sicurezza [3%
del costo tecnico]
3%
spese generali [15% del
costo tecnico]
15%
utile d'impresa [10% di
(costo tecnico + spese
generali)]
10%
Ore
23,59
Totale
0,5
11,80
47,08
1,41
7,06
5,41
60,97 Da inserire in computo
AP.90
Inerbimento e consolidamento scarpata su muro via portella e
pendio sovrastante
inerbimento scarpata con piantumazione di essenze locali selezionate per l'ottenimento di piante ad alto sviluppo radicale tipo Amp idonee al consolidamento ed
alla conservazione del suolo, al ripristino e la rinatulizzazione di zone degradate, comprensivo di diserbamento, taglio ed asporto della vegetazione di risulta,
fertilizzante ed integrazione con essenze idoneee a dare una fioritura stagionale e di ogni altro onere per dare il lavoro finito a regola d'arte. la semina deve
prevedere la messa in opera di n° 3 piante a mq come da scheda tecnica in allegato, il Costo è dato in mq
parti uguali
Analisi del prezzo
Lunghezza
(m)
Larghezza
(m)
Altezza (m) / Peso
(kg)
Totali
parziali
Unità di
misura
Prezzo
unitario (€)
Importo (€)
Costo tecnico
materiali
intervento di diserbo chimico pre-impianto incluso taglio ed asporto della
vegetazione di risulta
2
fertilizzante adatto kg 0,1 a pianta
3
integrazione con essenze fiorite a mq
pianta AMP n°/mq
1
5
1,00
1,00
n°
0,30 kg
1,00 mq
1,00 n°
1,00
1,00
0
0
0
5,00
sommano
0
25,00
25,00
azioni
manodopera importo a pianta
operaio specializzato [ore]
operaio qualificato[ore]
operaio comune [ore]
ore
0,20
0,10
0,05
tariffa totale
28,85
26,81
24,00
5,77
2,68
1,20
sommano
3
3
3
17,31
8,04
3,60
28,95
costo tecnico
53,95
3% oneri per la sicurezza
[3% del costo tecnico]
1,62
[15% del costo tecnico]
8,09
[10% di (costo tecnico + spese generali)]
6,37
15% spese generali
10% utile d'impresa
Totale costo
70,03
Comune di Lagonegro Recupero del Borgo Medioevale
Rti Ing Fabbrocino, Arch Fucci, Prof Fontanari, Ing D'Alessandro, Arch Parolini
AP.100 Realizzazione pergolato A/B in legno
Realizzazione pergolato in legno lamellare così composto legno a struttura lamellare composte da elementi di resinose europeedi prima e seconda scelta, uniti con giunzioni a pettine,
ed incollati a pressione con colle alla resorcina o all’urea, trattati con additivi antimuffa, funghicidi ed antiparassitari. colore da concordare con la DL, resistenza al fuoco classe 60.
Pergolato A) 10 pilastri di 4 elementi 0,10x0,10 x 2,5 mt; 25 travetti 0,10x0,10 x 1,20 mt; 1 elemento -a- 0,10x0,15 x 16 mt; 1 elemento -b- 0,05x0,15 x 16 mt. Realizzazione e messa in
opera come indicato nel disciplinare prestazionale e nei disegni di progetto. Compreso di sovrapprezzo per l'assemblaggio del pergolato e successivo assemblaggio in opera.
Compreso la fornitura e la posa in opera di carpenteria metallica in acciaio protetta da una mano di antiruggine, la ferramenta standard per il fissaggio delle parti tiranti, bulloneria,
fischer, scarpe, il trasporto, lo scarico in cantiere, mezzi di sollevamento, ponteggi, energia elettrica
secondo il fabbisogno e quant’altro occorre per dare l’opera finita a perfetta regola d’arte
parti uguali
Analisi del prezzo
Lunghezza
(m)
Larghezza
(m)
Altezza (m) /
Peso (kg)
Totali
parziali
Unità di
misura
Prezzo
unitario (€)
Importo (€)
Costo tecnico
materiali
legno lamellare mc
1
pilastri mc
10
980,00
0,10
0,10
2,50
0,25
travetti mc
25
0,10
0,10
1,20
0,30
elem a mc
elem b mc
1
1
0,10
0,05
0,15
0,15
16,00
16,00
0,24
0,12
piastre di ancoraggio
10
materiale di consumo e ferramenta
5
sommano
0,91 mc
10,00 pz
1 pz
891,8
10
100
10
10
sommano
1001,8
azioni
manodopera
operaio specializzato [ore]
operaio qualificato[ore]
operaio comune [ore]
ore
1,00
8,00
1,15
tariffa totale
#RIF! #RIF!
20,49 163,92
#RIF! #RIF!
#RIF!
sommano
costo tecnico
#RIF!
3% oneri per la sicurezza
[3% del costo tecnico]
15% spese generali
10% utile d'impresa
[15% del costo tecnico]
[10% di (costo tecnico + spese generali)]
Analisi Prezzi
#RIF!
#RIF!
#RIF!
AP100- 2
Comune di Lagonegro Recupero del Borgo Medioevale
Rti Ing Fabbrocino, Arch Fucci, Prof Fontanari, Ing D'Alessandro, Arch Parolini
Totale costo
Analisi Prezzi
#RIF!
AP100- 3
AP.101.1 Realizzazione pergolato A/B in legno
Realizzazione pergolato in legno lamellare così composto legno a struttura lamellare composte da elementi di resinose europeedi prima e seconda scelta,
uniti con giunzioni a pettine, ed incollati a pressione con colle alla resorcina o all’urea, trattati con additivi antimuffa, funghicidi ed antiparassitari. colore da
concordare con la DL, resistenza al fuoco classe 60.
Pergolato B) 6 pilastri - 16 travetti - 1
elem -a- da 10 mt; 1 elemento -b- da 10 mt. Realizzazione e messa in opera come indicato nel disciplinare prestazionale e nei disegni di progetto.
Compreso di sovrapprezzo per l'assemblaggio del pergolato e successivo assemblaggio in opera. Compreso la fornitura e la posa in opera di carpenteria
metallica in acciaio protetta da una mano di antiruggine, la ferramenta standard per il fissaggio delle parti tiranti, bulloneria, fischer, scarpe, il trasporto, lo
scarico in cantiere, mezzi di sollevamento, ponteggi, energia elettrica secondo il fabbisogno e quant’altro
occorre per dare l’opera finita a perfetta regola d’arte
Analisi del prezzo
parti
uguali
Lunghezza
(m)
1
6
16
1
1
0,10
0,10
0,10
0,05
Larghezza
(m)
Altezza (m) /
Peso (kg)
Totali
parziali
Unità di
misura
Prezzo
unitario (€)
Importo (€)
Costo tecnico
materiali
legno lamellare mc
pilastri mc
travetti mc
elem a mc
elem b mc
980,00
0,10
0,10
0,15
0,15
2,50
1,20
10,00
10,00
sommano
piastre di ancoraggio
materiale di consumo e ferramenta
0,15
0,19
0,15
0,08
0,57
mc
pz
1 pz
10,00
6
5
555,66
10
10
100
10
665,66
sommano
azioni
manodopera
operaio specializzato [ore]
operaio qualificato[ore]
operaio comune [ore]
ore
tariffa totale
1,15 #RIF!
#RIF!
4,50 20,49
92,21
0,45 #RIF!
#RIF!
#RIF!
sommano
costo tecnico
#RIF!
3% oneri per la sicurezza
[3% del costo tecnico]
#RIF!
[15% del costo tecnico]
#RIF!
[10% di (costo tecnico + spese generali)]
#RIF!
15% spese generali
10% utile d'impresa
#RIF!
Totale costo
Analisi Prezzi
AP101.1- 4
AP.102
Totem informativo
Fornitura e posa in opera di Totem informativi touch screen per la diffusione interattiva della storia del borgo antico.
occorre per dare l’opera finita a perfetta regola d’arte
parti
uguali
Analisi del prezzo
Lunghezza
(m)
Larghezza
(m)
Altezza (m) /
Peso (kg)
Totali
parziali
Unità di
misura
Prezzo unitario
(€)
Importo (€)
Costo tecnico
materiali
totem informativo
1,00
1,00
900,00
1,00
900,00
elem b mc
sommano
n°
pz
1 pz
900,00
sommano
azioni
manodopera
operaio specializzato [ore]
operaio qualificato[ore]
operaio comune [ore]
ore
tariffa totale
0,50 28,85
14,43
0,50 26,81
13,41
0,45 24,00
10,80
38,63
sommano
costo tecnico
938,63
3% oneri per la sicurezza
[3% del costo tecnico]
28,16
[15% del costo tecnico]
140,79
[10% di (costo tecnico + spese generali)]
110,76
15% spese generali
10% utile d'impresa
1.218,34
Totale costo
Analisi Prezzi
AP102- 5
AP.103
Software per Totem informativo
Fornitura e posa in opera di software per Totem informativi.
occorre per dare l’opera finita a perfetta regola d’arte
parti
uguali
Analisi del prezzo
Lunghezza
(m)
Larghezza
(m)
Altezza (m) /
Peso (kg)
Totali
parziali
Unità di
misura
Prezzo unitario
(€)
Importo (€)
Costo tecnico
materiali
software informativo
1,00
sommano
1,00
3000,00
1,00
3000,00
n°
pz
1 pz
3000,00
sommano
azioni
manodopera
operaio specializzato [ore]
operaio qualificato[ore]
operaio comune [ore]
ore
tariffa totale
0,50 28,85
14,43
0,50 26,81
13,41
0,45 24,00
10,80
38,63
sommano
costo tecnico
3038,63
3% oneri per la sicurezza
[3% del costo tecnico]
91,16
[15% del costo tecnico]
455,79
[10% di (costo tecnico + spese generali)]
358,56
15% spese generali
10% utile d'impresa
3.944,14
Totale costo
Analisi Prezzi
AP103- 6
AP.104
Centralina telecontrollo
Fornitura e posa in opera centralina di telecontrollo tipo I-Illumination per la regolazione del flusso luminoso e riduzione dei consumi energetici e per la
regolazione elettronica di lampade a Led telecontrollo punto-punto, videosorveglianza, monitoraggio, telecontrollo, trasmissione dati ed accesso a internet.
occorre per dare l’opera finita a perfetta regola d’arte
parti
uguali
Analisi del prezzo
Lunghezza
(m)
Larghezza
(m)
Altezza (m) /
Peso (kg)
Totali
parziali
Unità di
misura
Prezzo unitario
(€)
Importo (€)
Costo tecnico
materiali
centralina
1,00
sommano
1,00
1500,00
1,00
1500,00
n°
pz
1 pz
1500,00
sommano
azioni
manodopera
operaio specializzato [ore]
operaio qualificato[ore]
operaio comune [ore]
ore
tariffa totale
0,50 28,85
14,43
0,50 26,81
13,41
0,45 24,00
10,80
38,63
sommano
costo tecnico
1538,63
3% oneri per la sicurezza
[3% del costo tecnico]
46,16
[15% del costo tecnico]
230,79
[10% di (costo tecnico + spese generali)]
181,56
15% spese generali
10% utile d'impresa
1.997,14
Totale costo
Analisi Prezzi
AP104- 7
AP.105
Dimming
Fornitura e posa in opera dimming per il sezionamento delle linee elettriche con la centralina illumination.
occorre per dare l’opera finita a perfetta regola d’arte
parti
uguali
Analisi del prezzo
Lunghezza
(m)
Larghezza
(m)
Altezza (m) /
Peso (kg)
Totali
parziali
Unità di
misura
Prezzo unitario
(€)
Importo (€)
Costo tecnico
materiali
dimming
1,00
sommano
1,00
300,00
1,00
300,00
n°
pz
1 pz
300,00
sommano
azioni
manodopera
operaio specializzato [ore]
operaio qualificato[ore]
operaio comune [ore]
ore
tariffa totale
0,50 28,85
14,43
0,50 26,81
13,41
0,45 24,00
10,80
38,63
sommano
costo tecnico
338,63
3% oneri per la sicurezza
[3% del costo tecnico]
10,16
[15% del costo tecnico]
50,79
[10% di (costo tecnico + spese generali)]
39,96
15% spese generali
10% utile d'impresa
439,54
Totale costo
Analisi Prezzi
AP105- 8
Comune di Lagonegro
Provincia di Poteza
pag. 1
ELENCO PREZZI
OGGETTO:
COMMITTENTE:
Progetto di valorizzazione delle emergenze naturalistiche e culturali del
Borgo Medioevale ai fini della funzione turistica e residenziale. Interventi
di completamento, messa in sicurezza percorsi, verde pubblico ecc..
Amm.ne Comunale
Lagonegro, 23/02/2015
PriMus by Guido Cianciulli - copyright ACCA software S.p.A.
pag. 2
Num.Ord.
TARIFFA
D E S C R I Z I O N E D E L L' A R T I C O L O
unità
di
misura
Nr. 1
Rivestimento pilastrini con pietra da taglio tipo "calcarea di Latronico" cosi composti: Pezzi cm. 45 x 20 x 4 spessore bocciardati su
Analisi Prezzi di una faccia e fascetta a filo sega sul perimetro a vista e spigoli smussati a 45° per montaggio a spigolo. Pezzi cm. 40 x 5 x 2 di
06
spessore a filo sega e spigoli smussati a 45° per montaggio a spigolo realizzato secondo disegni tecnici, di pietra fornita
dall'amministrazione, messo in opera con malta cementizia la stuccatura dei giunti la pulizia, compreso la scelta e la pulizia del
materiale, il taglio, la suggellatura con cemento e gli eventuali incastri, nonchè ogni onere e magistero e ogni onere e modalità di
esecuzione.
euro (centosettantaquattro/94)
mq.
PREZZO
UNITARIO
174,94
Nr. 2
Inerbimento scarpata con piantumazione di essenze locali selezionate per l'ottenimento di piante ad alto sviluppo radicale tipo Amp
Analisi Prezzi idonee al consolidamento ed alla conservazione del suolo, al ripristino e la rinatulizzazione di zone degradate, comprensivo di
diserbamento, taglio ed asporto della vegetazione di risulta, fertilizzante ed integrazione con essenze idoneee a dare una fioritura
09
stagionale e di ogni altro onere per dare il lavoro finito a regola d'arte. la semina deve prevedere la messa in opera di n° 3 piante a
mq come da scheda tecnica in allegato, il Costo è dato in mq
mq.
70,03
Realizzazione pergolato tipo A/B in legno lamellare così composto legno a struttura lamellare composte da elementi di resinose
europeedi prima e seconda scelta, uniti con giunzioni a pettine, ed incollati a pressione con colle alla resorcina o all'urea, trattati con
additivi antimuffa, funghicidi ed antiparassitari. colore da concordare con la DL, resistenza al fuoco classe 60. Pergolato B) 6
pilastri - 16 travetti - 1 elem -a- da 10 mt; 1 elemento -b- da 10 mt. Realizzazione e messa in opera come indicato nel disciplinare
prestazionale e nei disegni di progetto. Compreso di sovrapprezzo per l'assemblaggio del pergolato e successivo assemblaggio in
opera. Compreso la fornitura e la posa in opera di carpenteria metallica in acciaio protetta da una mano di antiruggine, la ferramenta
standard per il fissaggio delle parti tiranti, bulloneria, fischer, scarpe, il trasporto, lo scarico in cantiere, mezzi di sollevamento,
ponteggi, energia elettrica secondo il fabbisogno e quant'altro occorre per dare l'opera finita a perfetta regola d'arte
euro (tremila/00)
cad
3´000,00
Nr. 4
AP.102
Fornitura e posa in opera di Totem informativi touch screen per la diffusione interattiva della storia del borgo antico.
euro (milleduecentodiciotto/34)
cadauno
1´218,34
Nr. 5
AP.103
Fornitura e posa in opera di software per Totem informativi.
euro (tremilanovecentoquarantaquattro/14)
cadauno
3´944,14
Nr. 6
AP.104
Fornitura e posa in opera centralina di telecontrollo tipo I-Illumination per la regolazione del flusso luminoso e riduzione dei
consumi energetici e per la regolazione elettronica di lampade a Led telecontrollo punto-punto, videosorveglianza, monitoraggio,
telecontrollo, trasmissione dati ed accesso a internet.
euro (millenovecentonovantasette/14)
cadauno
1´997,14
euro (settanta/03)
Nr. 3
AP.101.1
Nr. 7
AP.105
Fornitura e posa in opera dimming per il sezionamento delle linee elettriche con la centralina illumination.
euro (quattrocentotrentanove/54)
Nr. 8
AP.52
Rivestimento Sedute
Rivestimento sedute con pietra da taglio tipo "calcarea di latronico" tagliata a filo sega di larghezza 25 cm lunghezza a correre
spessore 4 cm con scanalatura da 5x2 cm, messo in opera con con malta cementizia la stuccatura dei giunti la pulizia, compreso la
scelta e la pulizia del materiale, il taglio, la suggellatura con cemento e gli eventuali incastri, nonché ogni onere e magistero ed ogni
onere e modalità d'esecuzione.
euro (duecentotre/90)
mq
203,90
Rivestimento con pietra da taglio tipo "calcarea di latronico" filo sega altezza 6/12/24 cm, lunghezza a correre spessore irregolare 5
cm circa messo in opera con con malta cementizia la stuccatura dei giunti la pulizia, compreso la scelta e la pulizia del materiale, il
taglio, la suggellatura con cemento e gli eventuali incastri, compreso di ponteggi per la messa in opera nonché ogni onere e
magistero ed ogni onere e modalità d'esecuzione.
euro (duecentoundici/14)
mq
211,14
FPO di proiettore in pressofusione in alluminio, verniciato in polveri con pretrattamento speciale per esterni completo di pozzetto in
materiale termoplastico in vetro temperato di spessore 10mm, carico statico 2000 Kg carrabile tipo olodum mini senza trasformatore
euro (duecentoquarantaquattro/28)
cad
244,28
FPO di proiettore in pressofusione in alluminio verniciato grigio con cornice basculante, riflettore ad ottica biparabolica, in vetro
temperato di spessore 4mm con possibilità di cablaggio passante. Olodum maxi
euro (cinquecentoventicinque/55)
cad
525,55
FPO di proiettore stagno tipo new alien side corpo in pressofusione d'alluminio verniciato in poliestere con pretrattamento speciale
per esterni completo di parabola in alluminio sch frontale con vetro di sicurezza in pirex guarnizione di tenuta in gomma ai siliconi
portalampada in porcellana bloccacavo in ottone nichelato
euro (quattrocentoquarantatre/99)
cad
443,99
Fornitura e posa in opera di lampada dicroica in alluminio pressofuso verniciato in polveri con prettattamento per esterni. Vetro
temperato dello spessore di 10mm
euro (trecentoquarantauno/85)
cad
341,85
Fornitura e posa in opera di aplique per esterni a doppia emissione con corpo in pressofusione di alluminio, riflettore in alluminio,
vetro temperato, alimentatore nel corpo apparecchio, prescacavo in ottone
euro (quattrocentocinquantanove/79)
cad
459,79
Nr. 9
AP.53.1
Nr. 10
AP.70.1
Nr. 11
AP.71
Nr. 12
AP.72.1
Nr. 13
AP.73
Nr. 14
AP.74.1
COMMITTENTE: Amm.ne Comunale
cadauno
439,54
pag. 3
Num.Ord.
TARIFFA
Nr. 15
AP.75.1
D E S C R I Z I O N E D E L L' A R T I C O L O
unità
di
misura
PREZZO
UNITARIO
FPO di lampada per esterni tipo Classe arredo urbano della Martini con diffusore in metacrilato con fondo e coperchi in fusione di
alluminio, diffusore interno in vetro pirex compreso di palo da 3,5 mt, piastra tirafondi, riduttore testa palo per attacco in punta
euro (milleduecentocinquanta/43)
cad
1´250,43
Nr. 16
AP.76.1
FPO di apparecchio come precedente, ma fissato su braccio accessorio per attacco a parete
euro (millecentoquattro/40)
cad
1´104,40
Nr. 17
AP.78.1
Fornitura e posa in opera di lampada segnapasso da incasso di forma rettangolare per esterni montante lampade fluorescenti
compatte con vetro di protezione opalino
euro (centotrentasette/46)
cad
137,46
FPO di proiettore orientabile da parete per esterni, con luce diretta ed indiretta, in grado di oscillare di 35° nei due sensi rispetto al
piano orizzontale monolampada, da montare su facciata chiesa S Nicola tipo solaris maxi
euro (settecentotrentatre/83)
cad
733,83
Nr. 19
AP.80.1
FPO di proiettore in pressofusione di alluminio tipo submariner della Side per Esterni
euro (quattrocentotrentasette/56)
cad
437,56
Nr. 20
AP.81.1
FPO di proiettore orientabile, in alluminio verniciato su facciata chiesa, con possibilità di regolazione del fascio luminoso a luce
indiretta bidirezionale monolampada tipo solaris maxi a luce bidirezionale
euro (cinquecentosettantauno/54)
cad
571,54
Nr. 21
AP.82
Proiettore su palo esistente da riposizionare
euro (sessantacinque/00)
cad
65,00
Nr. 22
AP.83
Fornitura e posa in opera di lampada da incasso con diffusore in metacrilato a LED per ottenere speciali colorazioni
euro (centootto/35)
cad
108,35
Nr. 23
AP.84
Fornitura e posa in opera di cavo tripolare COD N07 RMF dim 3x2,5
euro (tre/14)
m
3,14
Nr. 24
AP.85
Giunto di derivazione realizzato con muffola in unico pezzo per cavi multipolari con gel di isolamento cavi per apparati in bassa
tensione e tensione non superiore a 1Kv tipo shark della Eletc per giunti dimensione max 4x25mmq comprensivo di ogni onere per
dare il lavoro finito a regola dell'arte
euro (cinquantanove/62)
Nr. 18
AP.79.1
Nr. 25
B.05.030
Nr. 26
B.06.014.03
Nr. 27
B.10.010.01
Nr. 28
B.15.037
Nr. 29
B.15.044.05
Nr. 30
B.16.005.02
59,62
Sovrapprezzo per lavorazioni eseguite in luoghi disagiati quali centri storici o in edifici e strutture parzialmente evacuate. (
Percentuale 15,00 % )
euro (uno/00)
Massetto di sottofondo trattato e spianato a frattazzo fino, con impasto di sabbia e cemento tipo 325 per piano di posa di
pavimentazioni, compreso ogni altro onere e magistero per dare il lavoro finito a perfetta regola d'arte: . a 2 q.li di cemento 325,
spessore 4 cm.
euro (dieci/55)
1,00
mq.
10,55
Fornitura e posa in opera di rivestimento impermeabile, interno o esterno, a base cemento per l'impermeabilizzazione di opere in
calcestruzzo o muratura, sopra o sotto terra, cantinati, piscine, gallerie, canali in calcestruzzo, impianti di trattamento delle acque,
serbatoi di acqua potabile, vasche per itticoltura, da eseguire mediante l'applicazione a pennello di un premiscelato in polvere pronto
all'uso da miscelare con acqua, su superfici pulite prive di efflorescenze, grassi, oli, vernici, residui di polvere, che possono
compromettere l'adesione. Al momento dell'impermeabilizzazione il supporto deve essere bagnato a saturazione, anche se privo di
acqua stagnante o percolante. - applicare la prima mano nella quantità di circa 1,5 Kg/mq; il secondo strato, di circa 1,00 Kg/mq,
deve essere posto in opera quando il primo ha raggiunto il completo indurimento, preferibilmente il giorno dopo. senza emulsione
acrilica nell'acqua di impasto.
euro (quindici/38)
mq.
15,38
Pavimentazione con pietra a filo sega tranciata burattata del tipo calcarea di Latronico di colore grigio con eventuali striature chiare
e scure, avente resistenza alla compressione non inferiore a 2.000 Kg/cmq., proveniente dalle cave di Latronico, costituito da
pietrelle dello spessore di cm. 5, larghezza cm. 15 e lunghezza a correre, poste in opera su letto di malta cementizia a q.li 3.00 di
cemento, compreso l'onere delle interruzioni attorno a piante e chiusini, la formazione delle pendenze, la battitura, la sigillatura delle
fughe con boiacca di cemento e sabbia, il taglio, lo sfrido e quanto altro necessario a dare il lavoro finito a perfetta regola d'arte:
euro (centotrentaquattro/39)
mq
134,39
Cordoni retti in pietra calcarea di Latronico di colore grigio con eventuali striature chiare e scure, avente resistenza alla
compressione non inferiore a 2.000 Kg/cmq., proveniente dalle cave di Latronico, per marciapiedi dimensioni cm 15x20 lunghezza a
correre, marcati CE in conformità alla norma UNI EN 1343, in opera con malta cementizia dosata a q.li 4 di cemento tipo 325, per
mc di sabbia, su adeguato sottofondo, da pagarsi a parte, previo spolvero, compreso la suggellatura e stilatura dei giunti con malta
cementizia tagli a misura, sfridi ed ogni onere e magistero per dare il lavoro compiuto a regola d'arte: . testa e faccia grezza.
euro (centoquindici/06)
ml
115,06
Profilati normali in ferro piatto, quadro od angolare con impiego di lamiera per ringhiere, inferriate, cancellate, griglie, ecc. con
eventuali intelaiature fisse o mobili con spartitti geometrici semplici, cardini, paletti, serrature, compassi, guide ed ogni altra
ferramenta di fissaggio, apertura e chiusura, con fori, piastre, bulloni, elettrodi, ecc. dati in opera bullonati o saldati a qualsiasi
altezza, compresa una mano di vernice antiruggine e opere murarie . cancellate apribili semplici.
euro (quattro/54)
COMMITTENTE: Amm.ne Comunale
kg.
4,54
pag. 4
Num.Ord.
TARIFFA
Nr. 31
F.03.013
D E S C R I Z I O N E D E L L' A R T I C O L O
Fornitura e montaggio di cestino portarifiuti a forma cilindrica realizzato in legno di pino nordico impregnato in autoclave con sali
atossici. Intelaiatura in acciaio zincato che sostiene le doghe perimetrali e i due montanti di sezione rettangolare. Cestino interno
estraibile in lamiera di acciaio zincato. Altezza montanti cm. 120, da interrare. Capacità litri 28 circa.
euro (duecentotrentatre/84)
unità
di
misura
PREZZO
UNITARIO
cad
233,84
Nr. 32
Scavo a sezione obbligata a seguito con mezzo meccanico o a mano in terreno di qualsiasi natura e consistenza, compreso trovanti e
I.001.002a.00 strutture murarie od altri rinvenuti nello scavo, eseguito a sezione aperta, anche in presenza di acqua con un deflusso della stessa
1
fino ad un battente massimo di cm. 20, comprese le eventuali ed occorrenti opere provvisionali, le eliminazioni in secondo tempo di
parti in precedenza inescav2ite, anche con mezzo diverso da quello impiegato in precedenza. Compreso il carico, con qualsiasi
mezzo, del materiale eccedente quello occorrente per il reinterro, il trasporto a rifiuto alle discariche fino ad una distanza di km. IO,
secondo il percorso più breve e secondo le disposizioni della Direzione Lavori: in terreni sciolti di qualsiasi natura, per profondità
fino a mt. 2; eseguito a mano con martello demolitore su ordine della D.L.
euro (trentasette/80)
m3
37,80
Nr. 33
VI.003.007
Nr. 34
VI.004.001a
Formazione di pozzetto di messa a terra realizato in cls cementizio dosato a q.li 2.5 di cemento dcl!e dimensioni orientative interne
40x40x60 cm con pareti dello spessore minimo di IO cm completo di chiusino carrabiie in ghisa compresi gli oneri per la
formazione della sede di contenlmento e i relativi ripristini, la regolarizzazione del piano di fondo ed ogni altro onere e magistero per
dare l'opera finita.
euro (centoventiuno/88)
ognuno
121,88
Fornitura e posa in opera di armadio per quadro elettrico generale o di piano per comando, distribuzione e sezionamento dei circuiti
degli impianti, in carpenteria metallica 12/10 verniciata a fuoco, costituita da elementi componibili perforati o chiusi, barre di
sostegno per le apparecchiatura, sportello in vetro o lamiera dotato di serratura con chiave, pannelli, zoccolo, morsetticre, targhette
indicatdci delle utenze servite, lampade spia, strumentazione di Misura, costituita da ampedometro e voltometro completi di
commutatori ed eventuali trasformatori di Misura, guarnizioni di tenuta ed accessori vari, compreso l'onere del cablaggio dei cavi in
entrata e in uscita sulle apparecchiatura, queste ultime da pagare a parte; per misure assimilabili a: 400 x 400 mm (32 mod. DIN).
euro (centoquarantasette/09)
ognuno
147,09
Nr. 35
Fornitura e posa in opera di cavo unipolare FG7R- FG70R 0.6IlkV 1 X(I x 1,5 mml.), conduttore flessíbile, isolato con gomma EPR
VI.005.007b sottoguaina di PVC non propagante l'incendio, in conforml.tà alle Norme CEI 20-22, marchiato I.M.Q. dato in opera entro canaletts
o infilato in tubazioni già predisposte, compreso l'onere dei collegamenti a morsettiere e/o apparecchiatura ed ogni altro onere e
magistero, sezione 2,5 mmq.
euro (uno/55)
m
1,55
Fornitura e posa in opera di cavo unipolare FG7R- FG70R 0.6IlkV 1 X(I x 1,5 mml.), conduttore flessíbile, isolato con gomma EPR
sottoguaina di PVC non propagante l'incendio, in conforml.tà alle Norme CEI 20-22, marchiato I.M.Q. dato in opera entro canaletts
o infilato in tubazioni già predisposte, compreso l'onere dei collegamenti a morsettiere e/o apparecchiatura ed ogni altro onere e
magistero, sezione 4 mmq.
euro (uno/86)
m
1,86
Nr. 37
Fornitura e posa in opera di cavo unipolare FG7R- FG70R 0.6IlkV 1 X(I x 1,5 mml.), conduttore flessíbile, isolato con gomma EPR
VI.005.007d sottoguaina di PVC non propagante l'incendio, in conforml.tà alle Norme CEI 20-22, marchiato I.M.Q. dato in opera entro canaletts
o infilato in tubazioni già predisposte, compreso l'onere dei collegamenti a morsettiere e/o apparecchiatura ed ogni altro onere e
magistero, sezione 6 mmq.
euro (due/17)
m
2,17
Fornitura e posa in opera di cavo unipolare FG7R- FG70R 0.6IlkV 1 X(I x 1,5 mml.), conduttore flessíbile, isolato con gomma EPR
sottoguaina di PVC non propagante l'incendio, in conforml.tà alle Norme CEI 20-22, marchiato I.M.Q. dato in opera entro canaletts
o infilato in tubazioni già predisposte, compreso l'onere dei collegamenti a morsettiere e/o apparecchiatura ed ogni altro onere e
magistero, sezione 16 mmq.
euro (quattro/23)
m
4,23
Nr. 39
Fornitura e posa in opera di cavo unipolare FG7R- FG70R 0.6IlkV 1 X(I x 1,5 mml.), conduttore flessíbile, isolato con gomma EPR
VI.005.007g sottoguaina di PVC non propagante l'incendio, in conforml.tà alle Norme CEI 20-22, marchiato I.M.Q. dato in opera entro canaletts
o infilato in tubazioni già predisposte, compreso l'onere dei collegamenti a morsettiere e/o apparecchiatura ed ogni altro onere e
magistero, sezione 25 mmq.
euro (tre/31)
m
3,31
Nr. 40
Fornitura e posa in opera di cavo bipolare FG7R-FG70R 0.6/1 kV (1x2x1,5 mmq.), conduttori flessibili, isolati con gomma EPR
VI.005.007h sottoguaina di PVC non propagante l'incendio, in conforml.ta alle Norme CEI 20-22, marchiato I.M.Q., dato in opera entro canaiette
o infilato in tubazioni già predisposte, compreso l'onere dei collegamenti a morsettiere elo apparecchiatura ed ogni altro onere e
magistero sezione 35 mmq.
euro (tre/31)
m
3,31
Nr. 36
VI.005.007c
Nr. 38
VI.005.007f
Nr. 41
VI.006.009c
Nr. 42
VI.009.006a
Fornitura e posa in opera di cavidotto rigido serie pesante in materiale termoplastico autoestinguente a base di PVC, posato in scavo
già predisposto, compresa la fornitura dei pezzi speciali e l'installazione degli accessori di fissaggio nei seguenti diametri Cavidotto
diam. 80
euro (sette/08)
m
Compenso per punto di allaccio di illuminazione estema su palo comprensivo dei collegamenti di fase da realizzare con conduttori a
isolamento butilico dal pozetto di ispezione, ai fusibili ed al vano accessori dell'armatura. Sono compresi: i collegamenti di terra, sia
all'apparato che al palo; la scatola di derivazione. E' inoltre compreso quanto altro occorre per dare l'opera finita. E' esclusa la
scatola di giunzione da palo portafusibile. Per pali fino m 3 f.t.
euro (venti/66)
ognuno
COMMITTENTE: Amm.ne Comunale
7,08
20,66
pag. 5
Num.Ord.
TARIFFA
Nr. 43
VI.009.007
Nr. 44
VI.009.034
D E S C R I Z I O N E D E L L' A R T I C O L O
unità
di
misura
PREZZO
UNITARIO
Compenso per punto di allaccio di illuminazione esterna a parete comprensivo di collegamenti di fase e di terra dalla scatola di
derivazione all'armatura ad isolamento butilico. E'compreso quanto occorre per dare l'opera finita. E' esclusa la scatola di
derivazione.
euro (sessantauno/97)
ognuno
61,97
Interruttore crepuscolare completo di fotorilevatore a sensibilita regolabile, relé alimentato a220V, fornito e posto in opera. Sono
compresi: il montaggio; il collegamento elettrico al quadro sia per l'alimentazione che per i comandi. E' inoltre compreso quanto
altro occorre per dare il lavoro finito.
euro (cinquantauno/65)
ognuno
51,65
Lagonegro, 23/02/2015
Il Responsabile del Procedimento
-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------COMMITTENTE: Amm.ne Comunale
COMUNE
DI
L AGONEGRO
Provincia di Potenza
UFFICIO TECNICO COMUNALE
Piazza Unità d’Italia
Progetto di completamento per la
Valorizzazione delle emergenze naturalistiche e culturali del borgo
medievale ai fini della fruizione turistica e residenziale
Interventi di completamento, messa in sicurezza percorsi, verde pubblico per l’assorbimento di
Co2, realizzazione sistema di illuminazione per il risparmio energetico ed introduzione di
strumenti di comunicazione web 2.0 per la divulgazione ai fini turistici del patrimonio culturale
del borgo
Elaborato n.14
COMPUTO METRICO LAVORI
I PROGETTISTI
Arch. Gaetano Sangineto
Dott.Geom. Lorenzo Buldo
Perito ind.le Agostino Borreca
Comune di Lagonegro
Provincia di Poteza
pag. 1
COMPUTO ESTIMATIVO
OGGETTO:
COMMITTENTE:
Progetto di valorizzazione delle emergenze naturalistiche e culturali del
Borgo Medioevale ai fini della funzione turistica e residenziale. Interventi
di completamento, messa in sicurezza percorsi, verde pubblico ecc..
Amm.ne Comunale
Lagonegro, 23/02/2015
IL TECNICO
PriMus by Guido Cianciulli - copyright ACCA software S.p.A.
pag. 2
Num.Ord.
TARIFFA
DIMENSIONI
IMPORTI
DESIGNAZIONE DEI LAVORI
Quantità
par.ug.
lung.
larg.
H/peso
unitario
TOTALE
RIPORTO
LAVORI A MISURA
OG2 - Restauro e manutenzione dei beni immobili
sottoposti a tutela ... (SpCat 1)
Tratto - A (Percorso Chiesa) (Cat 1)
1/1
B.06.014.03
Massetto di sottofondo trattato e spianato a frattazzo fino, con
impasto di sabbia e cemento tipo 325 per piano di posa di
pavimentazioni, compreso ogni altro onere e magistero per dare
il lavoro finito a perfetta regola d'arte: . a 2 q.li di cemento 325,
spessore 4 cm.
- sottofondo pavimentazione percorso intorno alla chiesa di
S.nicola:mq
330,00
330,00
SOMMANO mq.
2/2
B.15.037
330,00
Pavimentazione con pietra a filo sega tranciata burattata del tipo
calcarea di Latronico di colore grigio con eventuali striature
chiare e scure, avente resistenza alla compression ... ca di
cemento e sabbia, il taglio, lo sfrido e quanto altro necessario a
dare il lavoro finito a perfetta regola d'arte:
- pavimentaione percorso intorno alla chiesa di S.nicola:mq
330,00
Cordoni retti in pietra calcarea di Latronico di colore grigio con
eventuali striature chiare e scure, avente resistenza alla
compressione non inferiore a 2.000 Kg/cmq., provenient ... a
tagli a misura, sfridi ed ogni onere e magistero per dare il lavoro
compiuto a regola d'arte: . testa e faccia grezza.
- gradini
330,00
40,00
2,50
100,00
Fornitura e posa in opera di rivestimento impermeabile, interno o
esterno, a base cemento per l'impermeabilizzazione di opere in
calcestruzzo o muratura, sopra o sotto terra, canti ... mo ha
raggiunto il completo indurimento, preferibilmente il giorno
dopo. senza emulsione acrilica nell'acqua di impasto.
Impermeabilizzazione perimetro chiesa
100,00
SOMMANO mq.
5/9
B.05.030
Sovrapprezzo per lavorazioni eseguite in luoghi disagiati quali
centri storici o in edifici e strutture parzialmente evacuate. (
Percentuale 15,00 % )
Si considera per l'intera categoria *(par.ug.=(60105,20*0,15))
SOMMANO
0,500
44´348,70
115,06
11´506,00
15,38
769,00
1,00
9´015,78
10,55
1´793,50
50,00
50,00
9015,78
134,39
100,00
SOMMANO ml
4/4
B.10.010.01
3´481,50
330,00
SOMMANO mq
3/3
B.15.044.05
10,55
9´015,78
9´015,78
Tratto - B (Percorso Esterno) (Cat 2)
6/5
B.06.014.03
7/6
B.15.037
Massetto di sottofondo trattato e spianato a frattazzo fino, con
impasto di sabbia e cemento tipo 325 per piano di posa di
pavimentazioni, compreso ogni altro onere e magistero per dare
il lavoro finito a perfetta regola d'arte: . a 2 q.li di cemento 325,
spessore 4 cm.
- sottofondo pavimentazione
170,00
SOMMANO mq.
170,00
Pavimentazione con pietra a filo sega tranciata burattata del tipo
calcarea di Latronico di colore grigio con eventuali striature
A RIPORTARE
COMMITTENTE: Amm.ne Comunale
70´914,48
pag. 3
Num.Ord.
TARIFFA
DIMENSIONI
IMPORTI
DESIGNAZIONE DEI LAVORI
Quantità
par.ug.
lung.
larg.
H/peso
unitario
RIPORTO
70´914,48
chiare e scure, avente resistenza alla compression ... ca di
cemento e sabbia, il taglio, lo sfrido e quanto altro necessario a
dare il lavoro finito a perfetta regola d'arte:
- pavimentazione percorso esterno: mq
170,00
SOMMANO mq
8/7
B.15.044.05
Cordoni retti in pietra calcarea di Latronico di colore grigio con
eventuali striature chiare e scure, avente resistenza alla
compressione non inferiore a 2.000 Kg/cmq., provenient ... a
tagli a misura, sfridi ed ogni onere e magistero per dare il lavoro
compiuto a regola d'arte: . testa e faccia grezza.
Nuovi cordoli per gradini
170,00
35,00
2,60
91,00
Profilati normali in ferro piatto, quadro od angolare con impiego
di lamiera per ringhiere, inferriate, cancellate, griglie, ecc. con
eventuali intelaiature fisse o mobili con spar ... o saldati a
qualsiasi altezza, compresa una mano di vernice antiruggine e
opere murarie . cancellate apribili semplici.
Per passamani/ringhiere. si considera 25 kg. al ml.
100,00
25,000
SOMMANO kg.
10 / 14
B.05.030
Sovrapprezzo per lavorazioni eseguite in luoghi disagiati quali
centri storici o in edifici e strutture parzialmente evacuate. (
Percentuale 15,00 % )
Si considera per l'intera categoria *(par.ug.=0,15*46460,26)
134,39
22´846,30
115,06
10´470,46
4,54
11´350,00
1,00
6´969,04
4,54
6´583,00
174,94
1´889,35
203,90
20´390,00
91,00
SOMMANO ml
9 / 13
B.16.005.02
TOTALE
2´500,00
2´500,00
6969,04
6´969,04
SOMMANO
6´969,04
Arredo urbano - Rivestimenti (Cat 3)
11 / 8
B.16.005.02
Profilati normali in ferro piatto, quadro od angolare con impiego
di lamiera per ringhiere, inferriate, cancellate, griglie, ecc. con
eventuali intelaiature fisse o mobili con spar ... o saldati a
qualsiasi altezza, compresa una mano di vernice antiruggine e
opere murarie . cancellate apribili semplici.
- per schienale sedute
58,00
25,000
SOMMANO kg.
12 / 10
Rivestimento pilastrini con pietra da taglio tipo "calcarea di
Analisi Prezzi Latronico" cosi composti: Pezzi cm. 45 x 20 x 4 spessore
06
bocciardati su di una faccia e fascetta a filo sega sul peri ...
suggellatura con cemento e gli eventuali incastri, nonchè ogni
onere e magistero e ogni onere e modalità di esecuzione.
n° 6 pilastrini *(par.ug.=6,00*4)
1´450,00
24,00
1,00
0,450
10,80
SOMMANO mq.
13 / 11
AP.52
Rivestimento Sedute
Rivestimento sedute con pietra da taglio tipo "calcarea di
latronico" tagliata a filo sega di larghezza 25 cm lunghezza a
correre spessore 4 cm con scanalat ... suggellatura con cemento
e gli eventuali incastri, nonché ogni onere e magistero ed ogni
onere e modalità d'esecuzione.
- come da tavola interventi architettonici
SOMMANO mq
A RIPORTARE
COMMITTENTE: Amm.ne Comunale
1´450,00
10,80
100,00
100,00
0,500
0,500
50,00
50,00
100,00
151´412,63
pag. 4
Num.Ord.
TARIFFA
DIMENSIONI
IMPORTI
DESIGNAZIONE DEI LAVORI
Quantità
par.ug.
lung.
larg.
H/peso
unitario
RIPORTO
14 / 12
AP.53.1
151´412,63
Rivestimento con pietra da taglio tipo "calcarea di latronico" filo
sega altezza 6/12/24 cm, lunghezza a correre spessore irregolare
5 cm circa messo in opera con con malta cementi ... ncastri,
compreso di ponteggi per la messa in opera nonché ogni onere e
magistero ed ogni onere e modalità d'esecuzione.
- come da planimetria interventi architettonici di completamento
150,00
SOMMANO mq
15 / 45
AP.101.1
Realizzazione pergolato tipo A/B in legno lamellare così
composto legno a struttura lamellare composte da elementi di
resinose europeedi prima e seconda scelta, uniti con giunzi ...
ponteggi, energia elettrica secondo il fabbisogno e quant'altro
occorre per dare l'opera finita a perfetta regola d'arte
piazzetta S.Nicola
nuova piazzetta
180,00
211,14
38´005,20
3´000,00
6´000,00
233,84
2´338,40
1,00
11´280,75
70,03
29´762,75
1,00
4´464,41
1,00
1,00
2,00
Fornitura e montaggio di cestino portarifiuti a forma cilindrica
realizzato in legno di pino nordico impregnato in autoclave con
sali atossici. Intelaiatura in acciaio zincato che ... stino interno
estraibile in lamiera di acciaio zincato. Altezza montanti cm.
120, da interrare. Capacità litri 28 circa.
10,00
SOMMANO cad
17 / 47
B.05.030
1,200
180,00
SOMMANO cad
16 / 46
F.03.013
TOTALE
Sovrapprezzo per lavorazioni eseguite in luoghi disagiati quali
centri storici o in edifici e strutture parzialmente evacuate. (
Percentuale 15,00 % )
Si considera per l'intera categoria *(par.ug.=0,15*75205)
10,00
10,00
11280,75
11´280,75
SOMMANO
11´280,75
Verde Pubblico (Cat 4)
18 / 48
Inerbimento scarpata con piantumazione di essenze locali
Analisi Prezzi selezionate per l'ottenimento di piante ad alto sviluppo radicale
09
tipo Amp idonee al consolidamento ed alla conservazione d ...
prevedere la messa in opera di n° 3 piante a mq come da scheda
tecnica in allegato, il Costo è dato in mq
- come da tavola degli interventi di completamento: mq *
(lung.=(360+65))
425,00
SOMMANO mq.
19 / 51
B.05.030
Sovrapprezzo per lavorazioni eseguite in luoghi disagiati quali
centri storici o in edifici e strutture parzialmente evacuate. (
Percentuale 15,00 % )
(par.ug.=0,15*29762,75)
SOMMANO
425,00
425,00
4464,41
4´464,41
4´464,41
OG11 - Impianti (SpCat 2)
Impianto pubblica illuminazione (Cat 5)
20 / 15
VI.003.007
Formazione di pozzetto di messa a terra realizato in cls
cementizio dosato a q.li 2.5 di cemento dcl!e dimensioni
orientative interne 40x40x60 cm con pareti dello spessore
minimo d ... e i relativi ripristini, la regolarizzazione del piano di
fondo ed ogni altro onere e magistero per dare l'opera finita.
ognuno, in numero di 5
A RIPORTARE
COMMITTENTE: Amm.ne Comunale
5,00
5,00
243´264,14
pag. 5
Num.Ord.
TARIFFA
21 / 16
VI.004.001a
DIMENSIONI
Quantità
par.ug.
lung.
H/peso
unitario
5,00
SOMMANO ognuno
5,00
Fornitura e posa in opera di armadio per quadro elettrico
generale o di piano per comando, distribuzione e sezionamento
dei circuiti degli impianti, in carpenteria metallica 12/10 ... n
uscita sulle apparecchiatura, queste ultime da pagare a parte; per
misure assimilabili a: 400 x 400 mm (32 mod. DIN).
quadro Enel in numero di 1
1,00
SOMMANO ognuno
1,00
39,90
SOMMANO m
23 / 18
Fornitura e posa in opera di cavo unipolare FG7R- FG70R
VI.005.007g 0.6IlkV 1 X(I x 1,5 mml.), conduttore flessíbile, isolato con
gomma EPR sottoguaina di PVC non propagante l'incendio, in
con ... e, compreso l'onere dei collegamenti a morsettiere e/o
apparecchiatura ed ogni altro onere e magistero, sezione 25
mmq.
dal quadro Enel a QG2
50,00
Fornitura e posa in opera di cavo unipolare FG7R- FG70R
0.6IlkV 1 X(I x 1,5 mml.), conduttore flessíbile, isolato con
gomma EPR sottoguaina di PVC non propagante l'incendio, in
con ... e, compreso l'onere dei collegamenti a morsettiere e/o
apparecchiatura ed ogni altro onere e magistero, sezione 16
mmq.
dal quadro Enel a QG1
SOMMANO m
25 / 20
Fornitura e posa in opera di cavo unipolare FG7R- FG70R
VI.005.007b 0.6IlkV 1 X(I x 1,5 mml.), conduttore flessíbile, isolato con
gomma EPR sottoguaina di PVC non propagante l'incendio, in
con ... , compreso l'onere dei collegamenti a morsettiere e/o
apparecchiatura ed ogni altro onere e magistero, sezione 2,5
mmq.
linea L2
SOMMANO m
Fornitura e posa in opera di cavo unipolare FG7R- FG70R
0.6IlkV 1 X(I x 1,5 mml.), conduttore flessíbile, isolato con
gomma EPR sottoguaina di PVC non propagante l'incendio, in
con ... te, compreso l'onere dei collegamenti a morsettiere e/o
apparecchiatura ed ogni altro onere e magistero, sezione 4 mmq.
linea L1.2
linea L1.5
linea L1.7
linea L1.7a
linea L1.3a
SOMMANO m
A RIPORTARE
COMMITTENTE: Amm.ne Comunale
609,40
147,09
147,09
3,31
132,07
3,31
165,50
4,23
211,50
1,55
77,50
1,86
241,80
50,00
50,00
20,00
30,00
30,00
30,00
20,00
121,88
50,00
50,00
50,00
243´264,14
50,00
50,00
50,00
TOTALE
39,90
39,90
SOMMANO m
26 / 21
VI.005.007c
larg.
RIPORTO
22 / 17
Fornitura e posa in opera di cavo bipolare FG7R-FG70R 0.6/1
VI.005.007h kV (1x2x1,5 mmq.), conduttori flessibili, isolati con gomma
EPR sottoguaina di PVC non propagante l'incendio, in conform
... ste, compreso l'onere dei collegamenti a morsettiere elo
apparecchiatura ed ogni altro onere e magistero sezione 35 mmq.
dalla partenza , punti di consegna, al quadro Enel per ml 39.90
24 / 19
VI.005.007f
IMPORTI
DESIGNAZIONE DEI LAVORI
20,00
30,00
30,00
30,00
20,00
130,00
244´849,00
pag. 6
Num.Ord.
TARIFFA
DIMENSIONI
IMPORTI
DESIGNAZIONE DEI LAVORI
Quantità
par.ug.
lung.
larg.
H/peso
unitario
RIPORTO
27 / 22
Fornitura e posa in opera di cavo unipolare FG7R- FG70R
VI.005.007d 0.6IlkV 1 X(I x 1,5 mml.), conduttore flessíbile, isolato con
gomma EPR sottoguaina di PVC non propagante l'incendio, in
con ... te, compreso l'onere dei collegamenti a morsettiere e/o
apparecchiatura ed ogni altro onere e magistero, sezione 6 mmq.
linea L2.1
linea L2.4
linea L2.4b
244´849,00
25,00
25,00
25,00
SOMMANO m
28 / 23
AP.84
31 / 26
VI.009.034
32 / 27
VI.009.007
Fornitura e posa in opera di cavidotto rigido serie pesante in
materiale termoplastico autoestinguente a base di PVC, posato in
scavo già predisposto, compresa la fornitura dei pezzi speciali e
l'installazione degli accessori di fissaggio nei seguenti diametri
Cavidotto diam. 80
Tratto esterno - area ruderi e chiesa *(lung.=270,00+50,00)
100,00
320,00
3,14
314,00
7,08
2´265,60
20,66
454,52
51,65
103,30
61,97
3´408,35
244,28
10´015,48
320,00
320,00
Compenso per punto di allaccio di illuminazione estema su palo
comprensivo dei collegamenti di fase da realizzare con
conduttori a isolamento butilico dal pozetto di ispezione, ai ...
altro occorre per dare l'opera finita. E' esclusa la scatola di
giunzione da palo portafusibile. Per pali fino m 3 f.t.
per lampade su palo in numero
22,00
SOMMANO ognuno
22,00
Interruttore crepuscolare completo di fotorilevatore a sensibilita
regolabile, relé alimentato a220V, fornito e posto in opera. Sono
compresi: il montaggio; il collegamento elettri ... al quadro sia
per l'alimentazione che per i comandi. E' inoltre compreso
quanto altro occorre per dare il lavoro finito.
uno ad ogni quadro generale
2,00
SOMMANO ognuno
2,00
Compenso per punto di allaccio di illuminazione esterna a parete
comprensivo di collegamenti di fase e di terra dalla scatola di
derivazione all'armatura ad isolamento butilico. E'compreso
quanto occorre per dare l'opera finita. E' esclusa la scatola di
derivazione.
per lampade a muro e non su palo in numero di
FPO di proiettore in pressofusione in alluminio, verniciato in
polveri con pretrattamento speciale per esterni completo di
pozzetto in materiale termoplastico in vetro temperato di
spessore 10mm, carico statico 2000 Kg carrabile tipo olodum
mini senza trasformatore
- vedi tavola interventi
SOMMANO cad
34 / 29
162,75
100,00
SOMMANO m
SOMMANO ognuno
33 / 28
AP.70.1
2,17
Fornitura e posa in opera di cavo tripolare COD N07 RMF dim
3x2,5
SOMMANO m
30 / 25
VI.009.006a
25,00
25,00
25,00
75,00
100,00
29 / 24
VI.006.009c
TOTALE
55,00
55,00
41,00
41,00
FPO di apparecchio come precedente, ma fissato su braccio
A RIPORTARE
COMMITTENTE: Amm.ne Comunale
261´573,00
pag. 7
Num.Ord.
TARIFFA
DIMENSIONI
IMPORTI
DESIGNAZIONE DEI LAVORI
Quantità
par.ug.
lung.
larg.
H/peso
unitario
RIPORTO
AP.76.1
accessorio per attacco a parete
- vedi tavola interventi
36 / 31
AP.74.1
37 / 32
AP.73
38 / 33
AP.72.1
39 / 34
AP.71
FPO di lampada per esterni tipo Classe arredo urbano della
Martini con diffusore in metacrilato con fondo e coperchi in
fusione di alluminio, diffusore interno in vetro pirex compreso di
palo da 3,5 mt, piastra tirafondi, riduttore testa palo per attacco
in punta
- vedi tavola interventi
Fornitura e posa in opera di aplique per esterni a doppia
emissione con corpo in pressofusione di alluminio, riflettore in
alluminio, vetro temperato, alimentatore nel corpo apparecchio,
prescacavo in ottone
- vedi tavola interventi
3,00
SOMMANO cad
3,00
Fornitura e posa in opera di lampada dicroica in alluminio
pressofuso verniciato in polveri con prettattamento per esterni.
Vetro temperato dello spessore di 10mm
- vedi tavola interventi
1,00
FPO di proiettore stagno tipo new alien side corpo in
pressofusione d'alluminio verniciato in poliestere con
pretrattamento speciale per esterni completo di parabola in
alluminio ... one di tenuta in gomma ai siliconi portalampada in
porcellana bloccacavo in ottone nichelato
- vedi tavola interventi
33,00
SOMMANO cad
33,00
Fornitura e posa in opera di lampada da incasso con diffusore in
metacrilato a LED per ottenere speciali colorazioni
- vedi tavola interventi
Proiettore su palo esistente da riposizionare
- vedi tavola interventi
1´250,43
16´255,59
459,79
1´379,37
341,85
341,85
443,99
14´651,67
525,55
14´189,85
108,35
650,10
65,00
130,00
27,00
27,00
6,00
6,00
2,00
SOMMANO cad
42 / 37
AP.80.1
4´417,60
1,00
SOMMANO cad
FPO di proiettore in pressofusione in alluminio verniciato grigio
con cornice basculante, riflettore ad ottica biparabolica, in vetro
temperato di spessore 4mm con possibilità di cablaggio passante.
Olodum maxi
- vedi tavola interventi
1´104,40
13,00
13,00
SOMMANO cad
41 / 36
AP.82
4,00
SOMMANO cad
SOMMANO cad
40 / 35
AP.83
261´573,00
4,00
SOMMANO cad
35 / 30
AP.75.1
TOTALE
2,00
FPO di proiettore in pressofusione di alluminio tipo submariner
della Side per Esterni
A RIPORTARE
COMMITTENTE: Amm.ne Comunale
313´589,03
pag. 8
Num.Ord.
TARIFFA
DIMENSIONI
IMPORTI
DESIGNAZIONE DEI LAVORI
Quantità
par.ug.
lung.
larg.
H/peso
unitario
RIPORTO
313´589,03
4,00
- vedi tavola interventi
SOMMANO cad
43 / 38
AP.81.1
4,00
FPO di proiettore orientabile, in alluminio verniciato su facciata
chiesa, con possibilità di regolazione del fascio luminoso a luce
indiretta bidirezionale monolampada tipo solaris maxi a luce
bidirezionale
- vedi tavola interventi
5,00
FPO di proiettore orientabile da parete per esterni, con luce
diretta ed indiretta, in grado di oscillare di 35° nei due sensi
rispetto al piano orizzontale monolampada, da montare su
facciata chiesa S Nicola tipo solaris maxi
- vedi tavola interventi
14,00
Fornitura e posa in opera di lampada segnapasso da incasso di
forma rettangolare per esterni montante lampade fluorescenti
compatte con vetro di protezione opalino
- vedi tavola interventi
571,54
2´857,70
733,83
10´273,62
137,46
13´746,00
1´997,14
1´997,14
439,54
1´758,16
59,62
536,58
37,80
756,00
100,00
SOMMANO cad
46 / 41
AP.104
1´750,24
14,00
SOMMANO cad
45 / 40
AP.78.1
437,56
5,00
SOMMANO cad
44 / 39
AP.79.1
TOTALE
100,00
Fornitura e posa in opera centralina di telecontrollo tipo IIllumination per la regolazione del flusso luminoso e riduzione
dei consumi energetici e per la regolazione elettronica ... Led
telecontrollo punto-punto, videosorveglianza, monitoraggio,
telecontrollo, trasmissione dati ed accesso a internet.
1,00
SOMMANO cadauno
47 / 42
AP.105
1,00
Fornitura e posa in opera dimming per il sezionamento delle
linee elettriche con la centralina illumination.
4,00
SOMMANO cadauno
48 / 43
AP.85
4,00
Giunto di derivazione realizzato con muffola in unico pezzo per
cavi multipolari con gel di isolamento cavi per apparati in bassa
tensione e tensione non superiore a 1Kv tipo shark della Eletc
per giunti dimensione max 4x25mmq comprensivo di ogni onere
per dare il lavoro finito a regola dell'arte
- vedi tavola interventi
9,00
SOMMANO
49 / 44
Scavo a sezione obbligata a seguito con mezzo meccanico o a
I.001.002a.00 mano in terreno di qualsiasi natura e consistenza, compreso
1
trovanti e strutture murarie od altri rinvenuti nello scavo, ... i
sciolti di qualsiasi natura, per profondità fino a mt. 2; eseguito a
mano con martello demolitore su ordine della D.L.
sotto muro via Portella
SOMMANO m3
50 / 49
9,00
50,00
0,500
0,800
20,00
20,00
Fornitura e posa in opera di Totem informativi touch screen per
A RIPORTARE
COMMITTENTE: Amm.ne Comunale
347´264,47
pag. 9
Num.Ord.
TARIFFA
DIMENSIONI
IMPORTI
DESIGNAZIONE DEI LAVORI
Quantità
par.ug.
lung.
larg.
H/peso
unitario
RIPORTO
AP.102
TOTALE
347´264,47
la diffusione interattiva della storia del borgo antico.
3,00
SOMMANO cadauno
51 / 50
AP.103
3,00
3´655,02
3´944,14
3´944,14
1,00
19´694,25
Fornitura e posa in opera di software per Totem informativi.
1,00
SOMMANO cadauno
52 / 52
B.05.030
1´218,34
Sovrapprezzo per lavorazioni eseguite in luoghi disagiati quali
centri storici o in edifici e strutture parzialmente evacuate. (
Percentuale 15,00 % )
(par.ug.=0,15*131295)
SOMMANO
19694,25
19´694,25
19´694,25
Parziale LAVORI A MISURA euro
374´557,88
T O T A L E euro
374´557,88
----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
A RIPORTARE
COMMITTENTE: Amm.ne Comunale
1,00
pag. 10
IMPORTI
Num.Ord.
TARIFFA
DESIGNAZIONE DEI LAVORI
TOTALE
RIPORTO
001
002
Riepilogo SUPER CATEGORIE
OG2 - Restauro e manutenzione dei beni immobili sottoposti a tutela ...
OG11 - Impianti
243´264,14
131´293,74
Totale SUPER CATEGORIE euro
---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
A RIPORTARE
COMMITTENTE: Amm.ne Comunale
374´557,88
pag. 11
IMPORTI
Num.Ord.
TARIFFA
DESIGNAZIONE DEI LAVORI
TOTALE
RIPORTO
Riepilogo CATEGORIE
001
002
003
004
005
006
007
008
009
010
011
012
013
014
69´120,98
53´429,30
86´486,70
34´227,16
131´293,74
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
Tratto - A (Percorso Chiesa)
Tratto - B (Percorso Esterno)
Arredo urbano - Rivestimenti
Verde Pubblico
Impianto pubblica illuminazione
Totale CATEGORIE euro
---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
A RIPORTARE
COMMITTENTE: Amm.ne Comunale
374´557,88
pag. 12
IMPORTI
Num.Ord.
TARIFFA
DESIGNAZIONE DEI LAVORI
TOTALE
incid.
%
RIPORTO
Riepilogo SUB CATEGORIE
001
002
003
004
005
006
007
110´431,28
28´862,35
38´774,20
45´577,16
7´599,16
19´619,15
123´694,58
Pavimentazioni in pietra
Rivestimenti sedute in pietra
Rivestimenti muri
Area verde
Forniture informatiche
Arredi urbani
Ammodernamento impianto illuminazione
Totale SUB CATEGORIE euro
Lagonegro, 23/02/2015
Il Responsabile del Procedimento
------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
A RIPORTARE
COMMITTENTE: Amm.ne Comunale
29,483
7,706
10,352
12,168
2,029
5,238
33,024
374´557,88 100,000
COMUNE
DI
L AGONEGRO
Provincia di Potenza
UFFICIO TECNICO COMUNALE
Piazza Unità d’Italia
Progetto di completamento per la
Valorizzazione delle emergenze naturalistiche e culturali del borgo
medievale ai fini della fruizione turistica e residenziale
Interventi di completamento, messa in sicurezza percorsi, verde pubblico per l’assorbimento di
Co2, realizzazione sistema di illuminazione per il risparmio energetico ed introduzione di
strumenti di comunicazione web 2.0 per la divulgazione ai fini turistici del patrimonio culturale
del borgo
Elaborato n.15
COMPUTO ONERI SICUREZZA
I PROGETTISTI
Arch. Gaetano Sangineto
Dott.Geom. Lorenzo Buldo
Perito ind.le Agostino Borreca
Comune di Lagonegro
Provincia di Poteza
pag. 1
COMPUTO METRICO
ONERI DI SICUREZZA
OGGETTO:
COMMITTENTE:
Progetto di valorizzazione delle emergenze naturalistiche e culturali del
Borgo Medioevale ai fini della funzione turistica e residenziale. Interventi
di completamento, messa in sicurezza percorsi, verde pubblico ecc..
Amm.ne Comunale
Lagonegro, 23/02/2015
IL TECNICO
PriMus by Guido Cianciulli - copyright ACCA software S.p.A.
pag. 2
Num.Ord.
TARIFFA
DIMENSIONI
IMPORTI
DESIGNAZIONE DEI LAVORI
Quantità
par.ug.
lung.
larg.
H/peso
unitario
TOTALE
RIPORTO
LAVORI A MISURA
1/1
S.01.004
Recinzione provvisionale modulare a pannelli ciechi in lamiera,
con irrigidimenti nervati e paletti di sostegno composti da
tubolari metallici zincati di diametro non inferiore a m ...
collegamento, elementi cernierati per modulo porta e terminali.
Montaggio per nolo con moduli di altezza pari a m 2,00.
250,00
2,000
SOMMANO mq
2/2
S.03.006.02
500,00
14,75
7´375,00
0,34
1´224,00
66,72
133,44
20,77
124,62
455,59
455,59
279,19
837,57
Recinzione provvisionale di aree di cantiere con rete in
polietilene ad alta densità di peso non inferiore a 220 gr/m2
indeformabile di color arancio brillante a maglie ovoidali, r ... ta
da appositi paletti zincati infissi nel terreno ad una distenza non
superiore a m 1,5 Nolo per altezza pari a m 1,00.
3,00
600,00
SOMMANO mq/30g
3/3
S.04.005
500,00
2,000
3´600,00
3´600,00
Monoblocco prefabbricato per bagni, costituito da struttura in
acciaio zincato a caldo e pannelli di tamponatura. Pareti in
pannelli sandwich non inferiore a mm 40, con due lamiere ... o,
completo di rubinetterie e scalda acqua, su basamento
preddisposto. Montaggio e nolo per il 1° mese. Da cm 120 x
120.
2,00
SOMMANO cad
4/4
S.04.006
Monoblocco prefabbricato per bagni, costituito da struttura in
acciaio zincato a caldo e pannelli di tamponatura. Pareti in
pannelli sandwich non inferiore a mm 40, con due lamiere ...
disposto. Nolo per i mesi successivi al primo, compreso gli oneri
di manutenzione e tenuta in esercizio Da cm 120 x 120.
per mesi tre *(par.ug.=3,00*2)
SOMMANO cad/30g
5/5
S.04.013.04
2,00
6,00
1,00
6,00
6,00
Monoblocco prefabbricato per mense, spogliatoi, guardiole,
uffici e locali infermeria costituito da struttura in acciaio zincato
a caldo e pannelli di tamponatura. Pareti in pannel ... rno
semivetrato (esclusi gli arredi). Montaggio e nolo per il 1° mese
Dimensioni 540 x 270 cm con altezza pari a 270 cm.
1,00
SOMMANO cad
6/6
S.04.014.03
Monoblocco prefabbricato per mense, spogliatoi, guardiole,
uffici e locali infermeria, costituito da struttura in acciaio zincato
a caldo e pannelli di tamponatura. Pareti in panne ... vi al primo,
compreso gli oneri di manutenzione e tenuta in esercizio
Dimensioni 540 x 240 cm con altezza pari a 240 cm.
nolo per mesi tre
SOMMANO cad/30g
1,00
3,00
3,00
7/7
Quadro elettrico esecuzione IP 55 posa a vista. Fornitura e posa
D3.04.001.01 in opera di armadio per quadro elettrico generale o di piano
percomando, distribuzione e sezionamento dei circuiti ... in
uscita sulle apparecchiature, queste ultime di pagare a parte; per
misure assimilabili a: 400 x 400 mm (32 mod.DIN).
1,00
A RIPORTARE
COMMITTENTE: Amm.ne Comunale
1,00
10´150,22
pag. 3
Num.Ord.
TARIFFA
8/8
S.02.001.01
DIMENSIONI
IMPORTI
DESIGNAZIONE DEI LAVORI
Quantità
par.ug.
lung.
larg.
H/peso
unitario
RIPORTO
1,00
SOMMANO cad
1,00
TOTALE
10´150,22
333,20
333,20
4,84
29,04
3,88
23,28
4,84
29,04
0,33
17,82
0,76
41,04
0,06
3,24
0,23
12,42
Cartelli di divieto, conformi al 0lgs 493/96, attuazione della
direttiva 92/58 CEE e simbologia a norme UNI in lameria di
alluminio, con pellicola adesiva rifrangente grandangolare.
Sfondo bianco 125x125 mm visibilità 4 m.
6,00
SOMMANO cad
9/9
S.02.002.01
6,00
Cartelli di pericolo, conformi al 0lgs 493/96, attuazione della
direttiva 92/58 CEE e simbologia a norme UNI in lameria di
alluminio, con pellicola adesiva rifrangente grandagolare Sfondo
giallo triangolare con lato da 140 mm visibilità 4 m.
6,00
SOMMANO cad
10 / 10
S.02.003.01
6,00
Cartelli di obbligo, conformi al 0lgs 493/96, attuazione della
direttiva 92/58 CEE e simbologia a norme UNI in lamiera di
alluminio, con pellicola adesiva rifrangente grandangolare
Sfondo bianco 125x125 mm visibilità 4 m.
6,00
SOMMANO cad
11 / 11
S.05.002.01
Dispositivi per la protezione del capo, dotati di marchio di
conformità CE ai sensi del DLgs 10-1997, con fasce antisudore e
dispositivi laterali per l'inserimento delle cuffie antirumore e
delle visiere. In PHED peso circa 330 g e barbatura in pvc.
per n° 6 addetti per mesi tre *(par.ug.=6*3)
6,00
18,00
3,00
SOMMANO cad/30g
12 / 12
S.05.004.01
Dispositivi per la protezione degli occhi, dotati di marchio di
conformità CE ai sensi del DLgs 10-1997, con stanghette
regolabili, lenti in policarbonato antiurto ed antigraffio, ripari
laterali e sopraciliari. Occhiali avvolgenti, astine regolabili, EN
170-166 classe ottica 1.
per n° 6 addetti per mesi tre *(par.ug.=6*3)
54,00
18,00
3,00
SOMMANO cad/30g
13 / 13
S.05.005.01
Dispositivi per la protezione dell'udito, dotati di marchio di
conformità CE ai sensi del DLgs 10-1997, costruiti secondo
norma UNI EN 352. Inserti auricolari monouso stampati SNR
27 db a coppia.
per n° 6 addetti per mesi tre *(par.ug.=6*3)
Dispositivi per la protezione delle vie respiratorie, dotati di
marchio di conformità CE ai sensi del DLgs 10-1997, costruiti
secondo norma UNI EN 149, con linguetta stringi naso e
bardatura nucale. Facciale filtrante per polveri o particelle non
nocive.
per n° 6 addetti per mesi tre *(par.ug.=6*3)
SOMMANO cad/30g
15 / 15
S.05.010.03
54,00
54,00
18,00
3,00
SOMMANO cad/30g
14 / 14
S.05.006.01
54,00
54,00
54,00
18,00
3,00
54,00
54,00
Dispositivi per la protezione delle mani, dotati di marchio di
conformità CE ai sensi del DLgs 10-1997. Crosta semplice EN
420-388.
A RIPORTARE
COMMITTENTE: Amm.ne Comunale
10´639,30
pag. 4
Num.Ord.
TARIFFA
DIMENSIONI
IMPORTI
DESIGNAZIONE DEI LAVORI
Quantità
par.ug.
lung.
larg.
H/peso
unitario
RIPORTO
per n° 6 addetti per mesi tre *(par.ug.=6*3)
10´639,30
18,00
3,00
SOMMANO cad/30g
16 / 16
S.05.011.01
Dispositivi per la protezione dei piedi, dotati di marchio di
conformità CE ai sensi del DLgs 10-1997. Scarpa bassa di
sicurezza EN 345 S1P.
per n° 6 addetti per mesi tre *(par.ug.=6*3)
Dispositivi per la prevenzione da cadute, dotati di marchio di
conformità CE ai sensi del DLgs 10-1997. Imbracatura di
sicurezza a norma UNI EN 361 e 358 ad alta resistenza.
per n° 2 addetti per mesi tre *(par.ug.=2*3)
18,00
3,00
6,00
3,00
Specialità medicinali conforme al 0M 15-02-2003 n° 388 per
interventi di pronto soccorso su luogo di lavoro. Valigetta per
cantieri mobili fino a 6 addetti.
per n° 6 addetti per mesi tre *(par.ug.=6*3)
SOMMANO cad/30g
5,07
273,78
11,19
201,42
3,23
174,42
54,00
54,00
Parziale LAVORI A MISURA euro
11´381,80
T O T A L E euro
11´381,80
Lagonegro, 23/02/2015
Il Responsabile del Procedimento
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
A RIPORTARE
COMMITTENTE: Amm.ne Comunale
3,00
92,88
18,00
18,00
18,00
1,72
54,00
54,00
SOMMANO cad/30g
18 / 18
S.05.015.01
54,00
54,00
SOMMANO cad/30g
17 / 17
S.05.001.04
TOTALE
COMUNE
DI
L AGONEGRO
Provincia di Potenza
UFFICIO TECNICO COMUNALE
Piazza Unità d’Italia
Progetto di completamento per la
Valorizzazione delle emergenze naturalistiche e culturali del borgo
medievale ai fini della fruizione turistica e residenziale
Interventi di completamento, messa in sicurezza percorsi, verde pubblico per l’assorbimento di
Co2, realizzazione sistema di illuminazione per il risparmio energetico ed introduzione di
strumenti di comunicazione web 2.0 per la divulgazione ai fini turistici del patrimonio culturale
del borgo
Elaborato n.16
PIANO DI SICUREZZA E DI COORDINAMENTO
I PROGETTISTI
Arch. Gaetano Sangineto
Dott.Geom. Lorenzo Buldo
Perito ind.le Agostino Borreca
Comune di Lagonegro
Provincia di Potenza
PIANO DI SICUREZZA
E DI COORDINAMENTO
(Allegato XV e art. 100 del D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81 e s.m.i.)
(D.Lgs. 3 agosto 2009, n. 106)
OGGETTO: Progetto di Valorizzazione delle emergenze naturalistiche e culturali
del borgo medievale
COMMITTENTE:
COMUNE DI LAGONEGRO
Data, 23/02/2015
Il Coordinatore per la Sicurezza
Il Committente
Comune di Lagonegro
Resp del procedimento
Geom Lorenzo Buldo
-1-
LAVORO
CARATTERISTICHE GENERALI DELL'OPERA:
Natura dell'Opera:
OGGETTO:
Indirizzo del CANTIERE:
Città:
Importo presunto dei Lavori:
Entità presunta del lavoro:
Importo presunto dei Lavori:
Numero imprese in cantiere:
Numero massimo di lavoratori:
Durata in giorni (presunta):
Opera Edile
Progetto di Valorizzazione delle emergenze naturalistiche e culturali del
borgo medievale
Lagonegro (Potenza)
386.000,00 euro
690 uomini/giorno
386.000,00 euro
1 (previsto)
5 (massimo presunto)
115
COMMITTENTI
DATI COMMITTENTE:
Ragione sociale:
Indirizzo:
Città:
COMUNE DI LAGONEGRO
piazza Unità d’Italia
Lagonegro (Potenza)
nella Persona di:
Nome e Cognome:
Qualifica:
Indirizzo:
Città:
Telefono / Fax:
Partita IVA:
Gaetano Sangineto
Arch. Responsabile U.T.C. P.ZZA Unità d’Italia
Lagonegro (PZ)
0973/41330 0973/21930
00229220769
RESPONSABILI
Progettista:
Nome e Cognome:
Qualifica:
Indirizzo:
Città:
CAP:
Telefono / Fax:
Indirizzo e-mail:
Ufficio Tecnico Comune di Lagonegro
P.ZZA Unità d’Italia
Lagonegro (Potenza)
85042
0973/41330 0973/21930
Direttore dei Lavori:
Nome e Cognome:
Città:
Indirizzo:
CAP:
Telefono / Fax:
Responsabile dei Lavori:
Nome e Cognome:
Qualifica:
Indirizzo:
Città:
CAP:
Telefono / Fax:
Gaetano Sangineto
Arch. Responsabile U.T.C. P.ZZA Unità d’Italia
Lagonegro (pz)
0973/41330
0973/21930
-2-
Coordinatore Sicurezza in fase di progettazione:
Nome e Cognome:
Città:
CAP:
Coordinatore Sicurezza in fase di esecuzione:
Nome e Cognome:
Città:
Indirizzo:
CAP:
Telefono / Fax:
Direttore Tecnico Cantiere:
Nome e Cognome:
Qualifica:
Indirizzo:
Città:
CAP:
Telefono / Fax:
Indirizzo e-mail:
Assistente di Cantiere:
Nome e Cognome:
Qualifica:
Indirizzo:
Città:
CAP:
Telefono / Fax:
Capocantiere::
Nome e Cognome:
Qualifica:
Indirizzo:
Città:
CAP:
Telefono / Fax:
Rappresentante Lavoratori per la sicurezza:
Nome e Cognome:
Qualifica:
Città:
CAP:
Telefono / Fax:
Responsabile servizio PP:
Nome e Cognome:
Qualifica:
Indirizzo:
Città:
CAP:
Telefono / Fax:
Indirizzo e-mail:
Addetto al pronto soccorso:
Nome e Cognome:
Qualifica:
Indirizzo:
Città:
CAP:
Telefono / Fax:
Indirizzo e-mail:
-3-
Addetto al servizio antincendio:
Nome e Cognome:
Qualifica:
Indirizzo:
Città:
CAP:
Telefono / Fax:
Indirizzo e-mail:
Addetto all'evacuazione:
Nome e Cognome:
Qualifica:
Indirizzo:
Città:
CAP:
Telefono / Fax:
Indirizzo e-mail:
Addetto alla gestione delle emergenze:
Nome e Cognome:
Qualifica:
Indirizzo:
Città:
CAP:
Telefono / Fax:
Indirizzo e-mail:
Medico Competente:
Nome e Cognome:
Qualifica:
Indirizzo:
Città:
CAP:
Telefono / Fax:
IMPRESE
DATI IMPRESA:
Impresa:
Ragione sociale:
Datore di lavoro:
Località:
CAP:
Città:
Telefono / Fax:
Indirizzo e-mail:
Codice Fiscale:
Partita IVA:
Posizione INPS:
Posizione INAIL:
Cassa Edile:
Categoria ISTAT:
Registro Imprese (C.C.I.A.A.):
Tipologia Lavori:
Importo Lavori da eseguire:
Data inizio lavori:
-4-
DOCUMENTAZIONE
Telefoni ed Indirizzi Utili
Carabinieri
Polizia
Vigili del fuoco
Vigili Urbani
Pronto soccorso
tel. 112
tel. 113
tel. 115
tel. 0973/41330
tel. 0973/48251
Norme per il primo soccorso agli infortunati
Per il primo soccorso di eventuali infortunati, nel caso di modesti infortuni, il personale è dotato della cassetta di pronto
soccorso, con evidenziate le scadenze programmate per laconservazione dei prodotti medicamentali.
Il cantiere è, inoltre, ubicato in vicinanza dei posti pubblici permanenti di pronto soccorso reperibili ai numeri su
riportati.
1)Chiamare immediatamente un medico in tutti i casi gravi;
2)inviate, accorrendo, dopo il primo soccorso,il paziente dal medico;
3)non eseguite mai pratiche mediche di cui non vi sentite sicuri e che possono riuscire nocive al colpito;
4)isolate il colpito dall'ambiente nocivo,e state attenti a non essere colpiti a vostra volta;
5)sistemate il colpito nelle migliori condizioni possibili, in modo che possa riposare tranquillo: allentategli i vestiti,
apritegli il colletto, scioglietegli la cinghia, e occorrendo, copritegli il corpo;
6)non date mai vivande alle persone prive di sensi;
7)praticate immediatamente agli annegati e ai colpiti da corrente elettrica la respirazione artificiale e, proseguitela,
occorrendo per delle ore;
8)prima di toccare qualsiasi ferita lavatevi le mani con acqua e sapone e, possibilmente, disinfettatele;
9)in caso di ferite, provvedete alla loro disinfezione, se ne conoscete la tecnica; diversamente, copritele con garza
sterile, cotone e quindi fasciatele;
10)in caso di emoraggie, coprite la ferita con garza sterile e comprimetela quindi con un batuffolo di ovatta impregnato
di alcool e con un bendaggio ben stretto.In caso di forte emorragia del braccio o della gamba, applicate un laccio al
braccio e alla coscia, sopra l'emorragia, e provvedete al trasporto immediato del colpito al pronto soccorso più vicino.
D.P.R. n° 547 - Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro
Art. 5 I datori di lavoro, i dirigenti i preposti sono tenuti a rendere edotti i lavoratori dei rischi esistenti nell'ambiente di
lavoro in cui siano chiamati a prestare la loro opera.
I cartelli ammonitori sono l'arma più efficace per la sicurezza nel lavoro.
I cartelli ammonitori vanno rigorosamente rispettati.
Sono severamente puniti la manomissione dei cartelli ammonitori e la non osservanza dei divieti o delle prescrizioni.
Prescrizioni e Certificati Imprese
L'appaltatore avrà l'obbligo di consegnare copia del piano di sicurezza e coordinamento al rappresentante dei propri
lavoratori almeno 10 giorni prima dell'inizio dei lavori; dovrà rilasciare specifica dichiarazione in merito a tale
adempimento.
L'appaltatore avrà l'obbligo di informare e formare i lavoratori con lo scopo di portare a loro conoscenza i contenuti del
piano di sicurezza; di richiedere disposizioni per quanto risulti omesso o discordante tra progetto e piano di sicurezza.
L'appaltatore dovrà tener conto dell'impostazione data al presente"Piano della Sicurezza"nel corso della redazione del
proprio Piano operativo di sicurezza, per quanto attiene alle scelte autonome ed alle relative responsabilità
nell'organizzazione del cantiere e nell'esecuzione dei lavori ai sensi della Legge 415/98,art.31-Merloni ter.
La suddetta azione di formazione e informazione dovrà essere estesa agli eventuali sub fornitori e lavoratori autonomi
che prenderanno parte all'esecuzione dei lavori.
L'appaltatore dovrà adempiere a tutti gli obblighi derivanti dalla integrale applicazione del Decreto Lgsl.494/96, di cui
si fornisce un elenco anche se non esaustivo:
-designare prima dell'inizio dei lavori i lavoratori addetti alla gestione dell'emergenza; assicurare il mantenimento del
cantiere in condizioni ordinate e di soddisfacente salubrità; mettere in atto le più idonee condizioni di movimentazione
dei materiali; nel rispetto delle condizioni specificamente fissate dal Capitolato d'appalto;
-eseguire il controllo e la manutenzione degli impianti e delle attrezzature;
-eseguire la più idonea sistemazione delle aee di stoccaggio.
L'appaltatore avrà l'obbligo di rilasciare dichiarazioni in merito a:
-adempimento alle coperture assicurative per danni a cose e persone;
-adempimento alle assistenze, assicurazioni e previdenze per i lavoratori.
-5-
L'appaltatore avrà l'obbligo di cooperare con i lavoratori autonomi per l'adempimento e il rispetto del piano di sicurezza,
comunicando al Coordinatore per la sicurezza e ai Responsabili dei lavori eventuali modifiche che si rendesse
necessario apportare al Piano di sicurezza per esigenze manifestate dai medesimi lavoratori autonomi, fermo restando il
principio della invariabilità dei prezzi contrattuali.
Tra gli obblighi dell'appaltatore, in sede di campionatura preliminare dei materiali che verranno impiegati, rientra la
segnalazione ai Responsabili del lavoro di eventuali lavorazioni o impiego di materiali che per loro composizione
chimica o fisica dovessero presentare rischi per la salute degli installatori o degli utenti dell'opera.
A scopo preventivo e per le esigenze normative le imprese che operano in cantiere dovranno mettere a disposizione del
committente e custodire presso gli uffici di cantiere la seguente documentazione:
a) copia iscrizione alla C.C.I.A.A.; b) certificati regolarità contributiva INPS; c) certificati iscrizione Cassa Edile; d)
copia del registro infortuni; e) copia del libro matricola dei dipendenti; f) piano di sicurezza corredato dagli eventuali
aggiornamenti; ecc.
Inoltre, dovrà essere conservata negli uffici del cantiere anche la seguente documentazione:
a) libretti di omologazione degli apparecchi di sollevamento ad azione non manuale di portata superiore a 200 kg.; b)
copia di denuncia di installazione per gli apparecchi di sollevamento non manuali di portata superiore a 200 kg.; c)
verifica trimestrale delle funi e delle catene riportata sul libretto di omologazione degli apparecchi di sollevamento; d)
verifica annuale degli apparecchi di sollevamento non manuali di portata superiore a 200 kg.; e) dichiarazione di
stabilità degli impianti di betonaggio; f) copia di autorizzazione ministeriale e relazione tecnica per i ponteggi metallici
fissi; g) disegno esecutivo del ponteggio firmato dal responsabile di cantiere per ponteggi montati secondo schemi tipo;
h) progetto del ponteggio ad opera di ingegnere o architetto abilitato per ponteggi difformi da schemi tipo o per altezze
superiori a 20 m; i) dichiarazione di conformità Legge 46/90 per impianto elettrico di cantiere; l) segnalazione
all'esercente l'energia elettrica per lavori effettuati a meno di 5 metri dalle linee elettriche stesse; m) scheda di denuncia
(Modello A) degli impianti di protezione inoltrata all'ISPELS competente per territorio; n) scheda di denuncia (Modello
B) degli impianti di messa a terra inoltrata all'ISPELS competente per territorio.
Certificati Lavoratori
A scopo preventivo e per le esigenze normative va tenuta presso gli uffici del cantiere la seguente documentazione:
a) registro delle visite mediche periodiche;
b) certificati di idoneità per lavoratori minorenni;
c) tesserini di vaccinazione antitetanica; ecc.
-6-
DESCRIZIONE SINTETICA DELL'OPERA
(punto 2.1.2, lettera a, punto 2, Allegato XV del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.)
Il progetto, per conseguire il recupero del Castello e del Borgo medioevale del Comune di Lagonegro, riguarderà
sommariamente lavori di ripristino delle aree pedonali, la realizzazione di aree verdi, la realizzazione dell'Impianto di
Illuminazione e il rifacimento delle reti idriche e fognarie.
Nei diversi tratti e aree pedonali del borgo, dove la pavimentazione si presenta degradata, si provvederà alla
demolizione della stessa, alla realizzazione di un massetto di cemento armato con una rete in acciaio elettrosaldata, e
alla posa in opera della nuova pavimentazione.
Le aree verdi, che si andranno a realizzare, saranno composte principalmente da aiuole e da percorsi pedonali,
quest'ultimi pavimentati con pietra del tipo "calcarea di Latronico".
Il rifacimento delle reti idriche e fognarie, comporterà lavori di scavo, dove posare successivamente le tubazioni, e
l'allaccio alle stesse a tutte le utenze.
L'impianto di Illuminazione, sarà realizzato attraverso la posa in opera e la dislocazione di più punti luce, in maniera da
garantire una sufficiente illuminazione di ogni tratto del Borgo.
Il progetto, inoltre, prevede il ripristino delle murature ammalorate e la realizzazzione di sedute e pergolati, la posa in
opera di ringhiere e arredi, la piantumazione delle aree verdi, e la posa in opera di una targa commemorativa.
-7-
PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO
Il Piano di sicurezza e di coordinamento è stato redatto secondo quanto disposto dall'art.12 del D.Lgs 494/96 ed ha
come obiettivo quello di definire, nell'ambito della salute e della sicurezza dei lavoratori, lo scenario temporale
dell'evoluzione dei lavori del cantiere stesso e come questi avvengano nel più pieno e rispetto possibile delle norme e
delle tecniche di sicurezza.Dopo l'analisi temporale ed operativa del cantiere, il Piano di sicurezza deve valutare i costi
della sicurezza.
Il presente documento deve essere considerato, quindi, il mezzo mediante il quale il committente e/o il datore di lavoro
fornisce ai lavoratori le istruzioni di carattere generale e specifico da seguire nell'esecuzione del lavoro, portando a
conoscenza dei lavoratori i pericoli che possono incontrare nello svolgimento delle operazioni conferite, ed a far
conoscere loro le norme essenziali di prevenzione.
Il comportamento personale e la professionalità, non disgiunto dalla conoscenza di un corretto modo di agire e da un
impiego razionale dei mezzi previsti durante gli interventi, possono contribuire alla riduzione dei rischi professionali.
I lavoratori sono tenuti ad osservare e a mettere in atto anche le istruzioni integrative impartite dal datore di lavoro, dai
dirigenti e dai preposti.A questo scopo il piano è "pubblico" ed una copia dello stesso viene messo a disposizione di
tutto il personale nell'ambiente di lavoro.
Al personale di cantiere verranno date tutte le informazioni sulle norme di leggi vigenti e sulle responsabilità delle
singole figure, nonchè istruzioni sul comportamento da seguire in cantiere.
Si ricorda, inoltre, che le misure di sicurezza devono essere adeguate ai rischi presenti non solo in base al D.Lgs
494/96,ma anche ai sensi del D.Lgs 626/94 ed altre norme discendenti (ad esempio DPR 459/96 sulle macchine).
Il presente Piano di sicurezza è stato redatto in conformità al progetto definitivo, occorrerà comunque, all'inizio dei
lavori e successivamente durante l'esecuzione degli stessi, aggiornarlo onde renderlo perfettamente calzante al progetto
costruttivo che dovrà contemplare tutte le fasi di lavoro nonchè tutte le professionalità e le ditte che interverranno
all'atto esecutivo.
Per i rischi che possono derivare dall'esecuzione dei lavori così come rilevati nelle singole fasi lavorative si rinvia
all'appendice rischi ed all'appendice prevenzioni.
L'impresa esecutrice, tutte le figure professionali ed i lavoratori,ai sensi dei Decreti Legislativi 626/94, 494/96 e 493/96,
devono osservare tutte le prescrizioni previste nel seguente piano di sicurezza e di coordinamento e sono tenuti
all'osservanza scrupolosa delle indicazioni delle schede allegate durante i lavori.
Tutte le metodologie di lavoro e le prescrizioni atte a prevenire e proteggere i lavoratori sono normate da leggi in vigore
già da tempo (D.P.R. 164/56, D.P.R.547/55, D.P.R.303/56, 833/78, L.55/90, D.L.277/91, Circ.n° 13/82) che devono
essere osservate, in relazione alle mansioni ed alle competenze, da tutti i soggetti interessati.
-8-
AREA DEL CANTIERE
Individuazione, analisi e valutazione dei rischi
(punto 2.1.2, lettera a, punto 2, Allegato XV del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.)
Scelte progettuali ed organizzative, procedure, misure preventive e protettive
(punto 2.1.2, lettera a, punto 2, Allegato XV del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.)
RISCHI INTRINSECHI ALL’AREA DEL CANTIERE
Internamente al cantiere, i lavoratori saranno sottoposti principalmente al rischio di caduta dall’alto da ponteggi fissi o
da trabattelli.
RISCHI CHE LE LAVORAZIONI DI CANTIERE
COMPORTANO PER L'AREA CIRCOSTANTE
I lavori oggetti del presente piano ricadono, per buona parte, in area ben delimitate, pertanto, senza interferenze di
rischio inerenti l'ambiente esterno.
-9-
ORGANIZZAZIONE DEL CANTIERE
Individuazione, analisi e valutazione dei rischi
(punto 2.1.2, lettera a, punto 2, Allegato XV del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.)
Scelte progettuali ed organizzative, procedure, misure preventive e protettive
(punto 2.1.2, lettera a, punto 2, Allegato XV del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.)
Organizzazione della sicurezza
A) Soggetti facenti parte dell'organizzazione produttiva
•
•
•
•
•
Legale rappresentante
Responsabile del cantiere
Capo cantiere
Preposto
Obblighi dei lavoratori
B) Altri soggetti interessati alla sicurezza
•
•
•
•
•
Servizio di prevenzione e protezione
Medico competente - Sorveglianza sanitaria
Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza
Coordinatore per l'esecuzione dei lavori
Riunione periodica
A) SOGGETTI FACENTI PARTE DELL'ORGANIZZAZIONE PRODUTTIVA
LEGALE RAPPRESENTANTE
Avrà il compito di svolgere le competenze in materia di prevenzione infortuni ed igiene del lavoro di seguito riportate.
1 -
Programmare l'attività di prevenzione in tutti i suoi aspetti organizzativi ed attuativi.
2 -
Disporre affinché venga assicurato il pieno rispetto di tutte le norme di legge e di buona tecnica in materia di
igiene e sicurezza, in conformità alle misure generali di tutela previste dal D.Lgs. 626/1994.
3 -
Designare il responsabile del servizio di prevenzione e protezione.
4 -
Nominare il medico competente per l'assolvimento dei compiti in materia di sorveglianza sanitaria del personale
dipendente.
5 -
Effettuare la valutazione dei rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori, individuando le misure di
prevenzione da adottare e predisponendo il relativo documento di valutazione, secondo i criteri e le modalità
previste dalla legge.
6 -
Disporre affinché per l'esecuzione dei lavori siano messi a disposizione attrezzature di lavoro e dispositivi di
protezione individuale rispondenti alle norme in materia di tutela della sicurezza e della salute dei lavoratori.
7 -
Disporre affinché venga garantita ai lavoratori la necessaria informazione sui rischi generali e particolari e sulle
procedure da osservare in caso di incendio, evacuazione e pronto soccorso.
8 -
Disporre affinché ciascun lavoratore, sulla base delle previsioni di legge, riceva una formazione sufficiente ed
adeguata in materia di sicurezza e di salute, di corretto uso di macchine, dispositivi di protezione individuale e di
prevenzione incendi e pronto soccorso.
9 -
Disporre affinché ai rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza venga assicurata una formazione particolare in
materia di salute e sicurezza, concernente la normativa ed i rischi specifici esistenti nei luoghi di lavoro dove
esplicano la funzione di rappresentanza.
10 -
Disporre affinché in tutti i casi previsti dalla normativa vigente, i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza
siano consultati ed agli stessi venga assicurata la possibilità di svolgimento dei compiti previsti dalla legge e
- 10 -
dalla contrattazione collettiva.
11 -
Disporre affinché venga programmata ed assicurata, almeno una volta l'anno, lo svolgimento della riunione
periodica di prevenzione e protezione dai rischi, con la partecipazione di tutti i soggetti interessati.
12 -
Verificare, con la tempestività che i problemi connessi con la salute e la sicurezza richiedono, che le
disposizioni impartite per la programmazione e l'attuazione delle misure di igiene e prevenzione siano state
eseguite e rispettate dalle strutture dipendenti e che le misure stesse vengano costantemente aggiornate, sia sotto
il profilo dei ritrovati della tecnica, sia sotto quello della evoluzione degli obblighi giuridici.
RESPONSABILE DEL CANTIERE
Avrà il compito di svolgere, per effetto di delega conferita ed accettata, le seguenti funzioni in materia di prevenzione
infortuni ed igiene del lavoro.
Operando in piena autonomia decisionale, egli dovrà:
1 -
Creare nel cantiere una organizzazione del lavoro sicura ed assicurare allo stesso cantiere la dotazione di tutti i
mezzi necessari per consentire l'esecuzione dei lavori in condizioni di sicurezza e nel pieno rispetto delle vigenti
norme in materia di igiene del lavoro e di prevenzione infortuni.
2 -
Predisporre, in relazione alla particolare natura dei lavori da svolgere e previa valutazione dei rischi, eventuali
piani particolareggiati, ad integrazione del piano operativo di sicurezza (POS), atti a realizzare la massima
sicurezza tecnologicamente fattibile, per tutelare l'integrità fisica dei lavoratori.Il POS va, comunque, aggiornato
in relazione ai mutamenti organizzativi e produttivi, ovvero in relazione al grado di evoluzione della tecnica,
della prevenzione e della protezione.
3 -
Acquisire la eventuale necessaria documentazione dell'iniziale omologazione, collaudo, verifica, ecc. di
macchinari, impianti ed attrezzature che dovranno essere utilizzati in cantiere, nonché il documento sulla
valutazione dell'esposizione quotidiana personale al rumore, a norma del D.Lgs. 277/1991.
4 -
Acquisire, prima dell'inizio dei lavori, tutte le eventuali autorizzazioni o certificazioni previste dalle vigenti
disposizioni in materia di prevenzione infortuni ed igiene del lavoro e che condizionano l'esercizio dell'attività.
5 -
Affidare l'esecuzione dei lavori in cantiere a persona tecnicamente capace ed esperta, in grado di dare attuazione
a quanto previsto dalle norme di legge e da quelle del piano di sicurezza.
6 -
Verificare l'avvenuta predisposizione del piano di manutenzione dei macchinari sulla base delle istruzioni
emanate dal costruttore o suggerite dalle norme di buona tecnica, al fine di mantenerne lo stato di efficienza.
7 -
Verificare l'avvenuta messa a disposizione del personale dei servizi igienico-assistenziali necessari e disporre
affinché, nei casi previsti dalla normativa vigente, i lavoratori occupati siano sottoposti, da parte del medico
competente, a visita medica preventiva e periodica per accertarne la idoneità al lavoro specifico, in relazione alle
cause di rischio cui risultano effettivamente esposti.
8 -
Approvvigionare il cantiere dei necessari dispositivi di protezione individuale, in numero sufficiente rispetto alle
necessità ed esigerne l'uso da parte dei lavoratori.
9 -
Verificare se ai lavoratori occupati nel cantiere, siano stati consegnati i prescritti dispositivi di protezione
individuale, sia stata loro impartita la necessaria informazione sui rischi che si intendono prevenire con l'impiego
degli stessi e se nei loro confronti sia stata attuata la formazione sul corretto modo di utilizzo di ciascun
dispositivo di protezione.
10 -
Disporre affinché venga periodicamente controllata l'efficienza degli strumenti o apprestamenti antinfortunistici
ed espletata la prescritta vigilanza perché gli stessi non vengano rimossi per tutta la durata dei lavori.
11 -
Disporre affinché i lavoratori siano informati sui rischi derivanti dall'impiego di macchinari ed attrezzature di
lavoro e siano formati sul corretto modo di utilizzare gli stessi.
12 -
Disporre affinché nell'affidare i compiti ai lavoratori si tenga conto delle capacità e delle condizioni degli stessi,
in rapporto alla loro salute e alla sicurezza.
13 -
Disporre affinché i singoli lavoratori, nel prendersi cura della propria sicurezza e della propria salute, osservino,
tra l'altro, le norme di igiene e sicurezza ed usino i dispositivi di protezione individuale messi a loro
- 11 -
disposizione, imponendone il rispetto anche con l'adozione di provvedimenti disciplinari.
14 -
Disporre affinché nei luoghi di lavoro vengano affissi, sia gli estratti delle norme di prevenzione infortuni
attinenti la lavorazione esercitata, sia la prescritta cartellonistica di sicurezza.
15 -
Designare in qualità di preposto personale che abbia la perfetta conoscenza:
delle corrette modalità di esecuzione del lavoro da eseguire;
dei mezzi e delle attrezzature necessarie nelle varie fasi operative;
delle misure di sicurezza e delle cautele da applicare concretamente;
dei dispositivi di protezione individuale da consegnare ai lavoratori.
16 -
Disporre affinché venga assicurata la continua vigilanza in ordine al rispetto, da parte dei lavoratori, delle misure
e cautele di sicurezza previste dalla legge o dal piano operativo di sicurezza ed all'uso, da parte degli stessi, dei
dispositivi di protezione individuale avuti in consegna.
17 -
Provvedere alla predisposizione delle procedure necessarie ai fini dell'attuazione delle misure di pronto soccorso
e prevenzione incendi e disporre affinché nel cantiere vengano adottate le misure necessarie.
18 -
Provvedere alla designazione dei lavoratori incaricati di attuare le misure di pronto soccorso, salvataggio,
prevenzione incendi, lotta antincendi e gestione dell'emergenza.
19 -
Acquisire da eventuali ditte fornitrici di manufatti prefabbricati il piano di sicurezza relativo allo scarico, alla
movimentazione ed al montaggio dei vari elementi.
20 -
Sospendere, in tutto o in parte, le lavorazioni in atto nel cantiere, qualora venissero constatate, direttamente o
tramite i preposti, ovvero rilevate dagli organi di vigilanza, violazioni alla normativa di legge ed a quella dei
piani di igiene e sicurezza di gravità tale da giustificare l'adozione del provvedimento di sospensione dei lavori
per l'esposizione dei lavoratori a rischio grave ed imminente.
21 -
Vigilare per accertare che quanto disposto ai precedenti punti sia stato concretamente attuato nei modi e nei
termini di legge.
CAPO CANTIERE
Avrà il compito di svolgere, nell'ambito del cantiere, le funzioni demandate ai dirigenti dalle vigenti disposizioni in
materia di igiene e prevenzione.
In via generale e salvo ulteriori specificazioni contenute nel piano operativo di sicurezza, egli avrà il compito di:
1 -
Impartire le opportune istruzioni operative dirette ad assicurare concretamente, nelle varie fasi di esecuzione dei
lavori, il pieno rispetto di leggi e regolamenti in materia di igiene del lavoro e di prevenzione infortuni, nonché
del piano di sicurezza predisposto dall'azienda, mediante l'adozione delle misure e delle cautele richieste dalla
particolarità del lavoro in atto.
2 -
Collaborare unitamente agli altri uffici dell'azienda interessati, ed in particolare, con il servizio prevenzione e
protezione, alla stesura degli eventuali piani particolareggiati di igiene e sicurezza, sulla base delle direttive
impartite dal direttore di cantiere, e verificare affinché i piani stessi vengano concretamente attuati.
3 -
Attivarsi perché sia garantita l'effettiva integrale applicazione del piano generale e dei piani particolareggiati di
igiene e sicurezza.
4 -
Accertarsi, prima del loro impiego, che i locali, gli impianti, i macchinari e le attrezzature utilizzati in cantiere
siano rispondenti alla normativa di legge.
5 -
Verificare l'esistenza nel cantiere dei dispositivi di protezione individuale necessari per l'esecuzione delle varie
lavorazioni e vigilare affinchè in magazzino sia assicurata la giacenza degli stessi in numero sufficiente.
6 -
Predisporre il piano di manutenzione di locali, impianti, macchinari ed attrezzature, sulla base delle istruzioni
emanate dal costruttore o suggerite dalle norme di buona tecnica, al fine di mantenerne lo stato di efficienza.
Stabilire, per tutte le attività di manutenzione che espongono i lavoratori che vi sono addetti a rischi specifici non
rientranti nella normale routine, le corrette modalità operative e le misure di sicurezza da adottare per tutelare al
massimo l'integrità fisica dei lavoratori, predisponendo, se necessario, apposito piano particolareggiato di
sicurezza.
7 -
- 12 -
8 -
Attivarsi affinché venga periodicamente controllata l'efficienza degli strumenti o apprestamenti antinfortunistici
ed espletata la prescritta vigilanza affinché gli stessi non vengano rimossi.
9 -
Stabilire, in relazione ai vari rischi presenti nella lavorazione esercitata, quali mezzi personali di protezione
dovranno essere consegnati ai lavoratori ed acquisire la relativa documentazione.
10 -
Fornire tutte le istruzioni necessarie per tutelare l'integrità fisica dei lavoratori, in caso di rischi sopravvenuti o
non previsti nel piano di sicurezza, e segnalare nel più breve tempo possibile al direttore del cantiere la presenza
di rischi per l'adeguamento del piano stesso.
11 -
Illustrare preventivamente al preposto, in caso di specifico incarico, il piano operativo di sicurezza ed accertarsi
che lo stesso sia stato recepito dal medesimo, per la parte relativa ai compiti da svolgere.
12 -
Curare, tramite il preposto, l'affissione in cantiere della segnaletica di sicurezza e disporre affinchè ai lavoratori
vengano illustrati, sia lo scopo della segnaletica, sia il significato dei vari segnali affissi.
13 -
Affidare l'incarico al preposto affinché lo stesso:
assicuri ai lavoratori la necessaria informazione e formazione riguardante la sicurezza e la salute, con
particolare riferimento al posto di lavoro ed alle mansioni espletate;
porti a conoscenza dei lavoratori le norme essenziali di igiene del lavoro e prevenzione infortuni;
accertino l'esatto adempimento, da parte dei lavoratori, di quanto previsto dalle norme di legge e dal piano
operativo di sicurezza.
14 - Verificare che i lavoratori, in relazione alle cause di rischio cui sono esposti in ragione della natura delle
mansioni espletate, siano stati adeguatamente informati e siano stati preventivamente sottoposti a visita medica
ed alla vaccinazione antitetanica.
-
15 -
Provvedere affinchè ai lavoratori venga assicurata una adeguata formazione sul corretto modo di usare le
attrezzature di lavoro ed i dispositivi di protezione individuale.
16 -
Segnalare all'ufficio personale, perché ne sia informato il medico competente, i nominativi dei lavoratori da
sottoporre a visita medica, in conseguenza della intervenuta modificazione della natura dell'attività svolta o della
variazione delle cause di rischio.
17 -
Disporre affinché ai servizi igienico-assistenziali venga garantita la prescritta igiene e pulizia ed i presidi sanitari
siano sempre provvisti di tutti i materiali stabiliti dall'apposito decreto.
18 -
Provvedere a reintegrare, man mano che vengono utilizzati, i presidi chirurgici e farmaceutici contenuti nella
cassetta di medicazione ed assicurare agli stessi le condizioni di efficienza.
19 -
Segnalare al direttore del cantiere tutte le cause e le circostanze che renderanno difficoltose o inapplicabili le
misure di sicurezza previste dalla legge o dal piano aziendale, per l'assunzione, da parte dello stesso, delle
conseguenti determinazioni.
20 -
Prestare la dovuta collaborazione al servizio di prevenzione e protezione, per l'attuazione di quanto previsto dalla
normativa di legge e del piano di sicurezza e per migliorare le condizioni di lavoro in cantiere.
21 -
Vigilare al fine di verificare se tutto quanto sopra disposto sia stato concretamente attuato nei modi e nei termini
contrattuali e di legge.
PREPOSTO
Avrà il compito di provvedere all'attuazione delle disposizioni di sicurezza impartite dai superiori ed a sovraintendere al
buon andamento dei lavori loro assegnati.
In via generale e salvo ulteriori specificazioni contenute nel piano operativo di sicurezza, egli avrà il compito di:
1 -
Assicurare l'avvenuta messa in opera di tutte le misure e le cautele previste dal piano operativo di sicurezza
predisposto dall'azienda ed illustrato dal direttore del cantiere.
2 -
Informare tutti i lavoratori dei rischi specifici cui saranno esposti, con particolare riferimento al posto di lavoro
ed alle mansioni espletate, e portare a loro conoscenza le norme essenziali di prevenzione infortuni ed i criteri e
le modalità da seguire per eliminare i rischi presenti.
3 -
Consegnare ai lavoratori i dispositivi di protezione individuale necessari per prevenire i rischi esistenti nella
- 13 -
lavorazione esercitata e verificare, periodicamente, il permanere della idoneità dei dispositivi stessi.
4 -
Provvedere alla formazione dei lavoratori in merito al corretto uso dei macchinari, delle attrezzature, dei
dispositivi di protezione, ecc. e verificare se i singoli lavoratori sappiano operare correttamente.
5 -
Affiggere nelle varie zone del cantiere gli estratti delle norme di prevenzione attinenti la lavorazione esercitata e
la cartellonistica di sicurezza e provvedere ad illustrare ai lavoratori lo scopo della segnaletica ed il significato
dei vari segnali di sicurezza esposti negli ambienti di lavoro.
6 -
Vigilare affinchè i lavoratori osservino le norme di sicurezza e facciano corretto uso dei dispositivi di protezione
individuale messi a loro disposizione.
7 -
Vigilare, con continuità, per il pieno rispetto, da parte di tutto il personale presente in cantiere, delle norme di
legge sulla prevenzione e di quelle previste dal piano di sicurezza, per prevenire o bloccare qualsiasi fenomeno
infortunistico.
8 -
Sovraintendere direttamente ai lavori di montaggio e di smontaggio dei ponteggi e ad ogni altra attività
pericolosa prevista nel piano operativo di sicurezza.
9 -
Sottoporre o far sottoporre a verifica periodica trimestrale le funi degli apparecchi di sollevamento e le brache
utilizzate per il sollevamento dei materiali.
10 -
Attuare il piano di manutenzione di macchinari ed attrezzature predisposto dall'azienda, tenendo nel debito conto
le norme di buona tecnica e le modalità stabilite dal costruttore ed acquisire la documentazione.
11 -
Vigilare affinché i lavoratori addetti alla manutenzione ed alle verifiche di macchinari ed attrezzature osservino
le disposizioni loro impartite in modo puntuale e corretto.
12 -
Controllare l'efficienza degli strumenti o apprestamenti antinfortunistici prescritti dalla legge e sovraintendere
direttamente a quei lavori che non rientrano nella quotidiana "routine" ma che presentano evidenti aspetti di
pericolosità per i lavoratori che vi saranno addetti.
13 -
Vigilare in ordine al corretto uso, da parte dei lavoratori, delle macchine, delle attrezzature e dei dispositivi di
protezione individuale loro consegnati.
14 -
Vigilare affinché i dispositivi di sicurezza delle macchine e delle attrezzature non vengano rimossi, se non per
necessità di lavoro, e vengano, comunque, ripristinati al termine dello stato di necessità.
15 -
Vigilare affinché non vengano rimossi gli estratti delle norme di prevenzione infortuni e la cartellonistica di
sicurezza affissi in cantiere.
16 -
Segnalare con tempestività ai diretti superiori l'eventuale presenza di rischi non previsti nel piano operativo di
sicurezza ed adoperarsi per far adottare immediatamente le misure di sicurezza e le cautele necessarie per
tutelare l'integrità fisica dei lavoratori.
17 -
Prestare la dovuta collaborazione al servizio di prevenzione e protezione, al fine di individuare ed eliminare i
rischi presenti nelle lavorazioni eseguite e migliorare le condizioni di lavoro in cantiere.
18 -
Incaricare dei compiti di vigilanza, altro lavoratore tecnicamente capace, in caso di temporanea assenza dal
luogo di lavoro e di situazioni pericolose per la salute e l'integrità fisica dei lavoratori.
19 -
Assicurare ai servizi igienico-assistenziali ed ai locali di pronto soccorso la necessaria pulizia giornaliera da
parte di personale appositamente incaricato.
20 -
Verificare l'avvenuto controllo, da parte di personale esperto, alle scadenze semestrali previste, degli estintori
portatili di primo intervento.
21 -
Segnalare ai diretti superiori, per l'adozione dei provvedimenti disciplinari stabiliti dal C.C.N.L., i nominativi dei
lavoratori che non utilizzeranno, in caso di necessità, i dispositivi di protezione individuale, ovvero
manometteranno gli apprestamenti antinfortunistici o non osserveranno le disposizioni di legge e quelle
contenute nel piano operativo di sicurezza.
- 14 -
OBBLIGHI DEI LAVORATORI
Tutti i lavoratori occupati, alla stregua delle vigenti disposizioni in materia di igiene e di tutela contro gli infortuni sul
lavoro, saranno obbligati a:
1 -
Prendersi cura della propria sicurezza e della propria salute e di quella delle altre persone presenti sul luogo di
lavoro, conformemente alla formazione ricevuta ed alle istruzioni e ai mezzi forniti dal datore di lavoro.
2 -
Osservare le norme di legge sulla sicurezza e l'igiene del lavoro, le disposizioni e le istruzioni impartite dal
datore di lavoro, dai dirigenti e dai preposti, ai fini della protezione collettiva ed individuale, comprese quelle
previste nel piano operativo di sicurezza.
3 -
Utilizzare correttamente i macchinari, le apparecchiature, gli utensili, le sostanze ed i preparati pericolosi, i
mezzi di trasporto e le altre attrezzature di lavoro, nonché i dispositivi di sicurezza.
4 -
Utilizzare in modo appropriato i dispositivi di protezione messi a loro disposizione dalla Società.
5 -
Segnalare immediatamente ai propri superiori gli infortuni, loro occorsi, in occasione di lavoro, compresi quelli
di piccola entità, riferendo le cause e le circostanze che hanno provocato l'evento, al fine di mettere in atto le
misure e le cautele adeguate per prevenire il ripetersi di simili eventi.
6 -
Segnalare immediatamente al datore di lavoro, al dirigente o al preposto le deficienze dei mezzi e dei dispositivi
di sicurezza e di lavoro, nonché le altre condizioni di pericolo di cui verranno a conoscenza, adoperandosi
direttamente, in caso di urgenza, nell'ambito delle loro competenze e possibilità, per eliminare o ridurre tali
deficienze o pericoli, dandone notizia al rappresentante dei lavoratori per la sicurezza.
7 8 -
Non rimuovere o modificare, senza autorizzazione, i dispositivi di sicurezza o di segnalazione o di controllo.
Non compiere di propria iniziativa operazioni o manovre che non rientreranno nella propria competenza ovvero
che potranno compromettere la sicurezza propria o di altre persone.
9 -
Sottoporsi ai controlli sanitari previsti dai protocolli diagnostici, comprese le vaccinazioni antitetaniche.
10 -
Contribuire, insieme al datore di lavoro, ai dirigenti ed ai preposti, all'adempimento di tutti gli obblighi imposti
dall'autorità competente o comunque necessari per tutelare la sicurezza e la salute dei lavoratori durante il lavoro.
11 -
Usare i servizi igienico-sanitari e gli altri mezzi messi a loro disposizione per la tutela della salute.
12 -
Rispettare gli obblighi ed i divieti derivanti dalla cartellonistica di sicurezza esposta nel cantiere.
13 -
Svolgere il proprio lavoro con la massima attenzione, con diligenza, con prudenza e perizia.
B) ALTRI SOGGETTI INTERESSATI ALLA SICUREZZA:
SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
1 -
Come previsto dall'art. 8 del D.Lgs. 626/1994, all'interno di ogni azienda dovrà essere organizzato il servizio di
prevenzione e protezione o dovrà essere dato incarico a persone o servizi esterni all'azienda.
Detto servizio viene identificato dalla legge come "l'insieme delle persone, sistemi e mezzi esterni o interni
all'azienda finalizzati all'attività di prevenzione e protezione dai rischi professionali nell'azienda o nell'unità
produttiva".
2 -
Gli obiettivi essenziali del servizio di prevenzione e protezione dai rischi, che assisterà e consiglierà il datore di
lavoro nell'elaborazione e nell'attuazione dei programmi di miglioramento della sicurezza, dovranno essere
finalizzati a:
eliminare o ridurre i pericoli fisici, chimici, biologici ecc. a cui saranno esposti i lavoratori in dipendenza
del processo produttivo;
migliorare i metodi di lavorazione e l'ambiente di lavoro "adattando", secondo gli indirizzi tracciati
dall'ergonomia, il lavoro ai prestatori d'opera, in relazione alle loro attitudini fisiche e psichiche;
approfondire la conoscenza e risolvere i problemi specifici della sicurezza e dell'igiene;
contribuire all'educazione e alla sensibilizzazione prevenzionale delle maestranze.
3 -
Il servizio di prevenzione e protezione dai rischi dovrà riferire periodicamente al datore di lavoro sullo stato di
- 15 -
attuazione della politica aziendale in materia antinfortunistica, indicando, ai responsabili, le misure da adottare
per migliorare la sicurezza.
In particolare lo stesso servizio dovrà:
partecipare all'elaborazione dei piani e programmi di sicurezza e di igiene ambientale;
sottoporre alla direzione le disposizioni specifiche da osservare nei lavori rischiosi, nonché le procedure di
sicurezza da adottare nelle operazioni ad elevato rischio;
segnalare alla direzione ogni procedimento di lavoro in contrasto con la normativa antinfortunistica o con il
piano operativo di sicurezza;
segnalare alla direzione ogni situazione pericolosa ed ogni carenza dell'ambiente di lavoro;
segnalare le insufficienze e le difficoltà d'impiego dei mezzi di protezione individuali e collettivi;
coadiuvare la direzione nella scelta di nuove macchine, attrezzature ed equipaggiamenti protettivi personali
e collettivi, per verificarne l'idoneità ai fini della sicurezza.
4 -
Per consentire al servizio l'espletamento dei propri compiti in maniera compiuta, allo stesso dovranno essere
fornite, a cura del datore di lavoro, le necessarie informazioni su:
a) la natura dei rischi;
b) l'organizzazione del lavoro, la programmazione e l'attuazione delle misure di sicurezza;
c) la descrizione degli impianti e dei processi produttivi;
d) i dati del registro infortuni e delle malattie professionali;
e) le prescrizioni degli organi di vigilanza.
MEDICO COMPETENTE - SORVEGLIANZA SANITARIA
1 -
La sorveglianza sanitaria del personale dovrà essere effettuata dal medico competente con l'ausilio di servizi
esterni e comprenderà:
accertamenti preventivi per valutare l'idoneità alla mansione;
accertamenti periodici per controllare lo stato di salute ed il permanere dell'idoneità alla mansione
specifica.
2 -
Gli accertamenti potranno comprendere anche esami clinici, biologici ed accertamenti diagnostici in base:
- alle disposizioni della normativa vigente;
- alle valutazioni del medico competente.
3 -
Per quanto concerne i compiti attribuiti al medico competente dal D.Lgs. 626/1994, occorre tener presente che
gli stessi si possono così sintetizzare:
a) collabora con il datore di lavoro e con il servizio di prevenzione e protezione alla predisposizione ed
all'attuazione delle misure per la tutela della salute e dell'integrità psico-fisica dei lavoratori;
b) effettua gli accertamenti sanitari preventivi e periodici sui lavoratori;
c) esprime giudizi di idoneità alla mansione specifica di lavoro;
d) istituisce e custodisce la cartella sanitaria e di rischio dei lavoratori, con salvaguardia del segreto
professionale;
e) informa i lavoratori ed il rappresentante dei lavoratori sul significato degli accertamenti;
f) informa ogni lavoratore sull'esito degli accertamenti e rilascia, a richiesta, copia della documentazione
sanitaria;
g) comunica al rappresentante dei lavoratori i risultati collettivi (anonimi) degli accertamenti;
h) visita gli ambienti di lavoro almeno due volte l'anno;
i)
collabora con il datore di lavoro a predisporre il servizio di pronto soccorso;
l)
collabora all'attività di informazione e di formazione dei lavoratori;
m) adotta prescrizioni lavorative al fine di tutelare la salute dei lavoratori;
n) esprime pareri sui dispositivi di protezione da utilizzare;
o) partecipa alla riunione periodica annuale di prevenzione e protezione dai rischi;
p) svolge attività di consulenza ergonomico-igienista.
RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA
1 -
Il D.Lgs. 626/1994 prevede che in tutte le aziende o unità produttive dovrà essere eletto o designato il
rappresentante per la sicurezza.
2 -
Il rappresentante per la sicurezza, in qualità di portatore di istanze dei lavoratori costituzionalmente garantite,
dovrà essere messo nelle condizioni ottimali per assolvere il proprio compito nell'ambito della unità produttiva.
3 -
Secondo quanto previsto dal D.Lgs. 626/1994, il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza avrà diritto:
ai permessi retribuiti per espletare le sue funzioni;
- 16 -
-
alle normali tutele sindacali;
ad una formazione particolare in materia di salute e sicurezza, sulla normativa vigente, sui rischi esistenti e
sulle tematiche di controllo e prevenzione dei rischi.
4 -
Al rappresentante dei lavoratori per la sicurezza competeranno le seguenti attribuzioni:
- potrà accedere:
= ai luoghi di lavoro;
= al documento sulla valutazione dei rischi:
= al registro degli infortuni;
- dovrà essere consultato preventivamente su:
= valutazione dei rischi;
= programmi di prevenzione e protezione;
= designazione e formazione degli addetti ai servizi di prevenzione e protezione, di
prevenzione degli incendi, di pronto soccorso, di evacuazione dei lavoratori in
caso di emergenza.
- riceverà informazioni e documentazione:
= sulla valutazione dei rischi;
= sulle misure di prevenzione;
= sulle sostanze impiegate;
= sulle attrezzature di lavoro;
= sulla organizzazione del lavoro;
= sugli infortuni e sulle malattie professionali.
riceverà le informazioni provenienti dai servizi di vigilanza (USL,
VV.F., Direzione Provinciale del Lavoro);
riceverà una formazione adeguata ;
promuoverà iniziative e fa proposte in materia di prevenzione e protezione;
formulerà osservazioni in occasione di visite effettuate dalle autorità competenti;
parteciperà alle riunioni periodiche in materia di igiene e sicurezza;
avvertirà il responsabile aziendale dei rischi individuati;
ricorrerà alle autorità competenti in caso di inosservanza delle norme e di inidoneità delle misure di
prevenzione e protezione;
disporrà di tempi (permessi) e strumenti secondo le indicazioni contrattuali.
5 -
Alla formazione del rappresentante per la sicurezza, prevista dall'art. 19 del D.Lgs. 626/1994, dovrà provvedere,
durante l'orario di lavoro, la stessa impresa, ovvero l'organismo paritetico territoriale di settore, con un
programma base di 32 ore, salve diverse determinazioni della contrattazione collettiva, che dovrà comprendere,
secondo quanto previsto dal D.M. 16.1.1997 i seguenti argomenti:
a) principi costituzionali e civilistici;
b) la legislazione generale e speciale in materia di prevenzione infortuni e igiene del lavoro;
c) i principali soggetti coinvolti e i relativi obblighi;
d) la definizione e l'individuazione dei fattori di rischio;
e) la valutazione dei rischi;
f) l'individuazione delle misure (tecniche, organizzative, procedurali) di prevenzione e protezione;
g) aspetti normativi dell'attività di rappresentanza dei lavoratori;
h) nozioni di tecnica della comunicazione.
6 -
L'attestazione dell'avvenuta formazione dovrà essere conservata in azienda a cura del datore di lavoro.
COORDINATORE PER L'ESECUZIONE DEI LAVORI
1 -
Il coordinatore per l'esecuzione dei lavori, nel corso della realizzazione dell'opera, dovrà provvedere a:
a) assicurare, tramite opportune azioni di coordinamento, l'applicazione delle disposizioni contenute nel piano
di sicurezza e di coordinamento e nel piano generale di sicurezza;
b) adeguare gli indicati piani ed il fascicolo di sicurezza in relazione all'evoluzione dei lavori e alle eventuali
modifiche intervenute;
c) organizzare tra i datori di lavoro, ivi compresi i lavoratori autonomi, la cooperazione ed il coordinamento
delle attività nonché la reciproca informazione;
d) verificare l'avvenuta consultazione e partecipazione dei lavoratori;
e) proporre al committente, in caso di gravi inosservanze delle norme del D.Lgs. 494/1996, la sospensione dei
lavori, l'allontanamento dell'impresa o dei lavoratori autonomi dal cantiere o la risoluzione del contratto;
f) sospendere in caso di pericolo grave ed immediato le singole lavorazioni fino alla comunicazione scritta degli
avvenuti adeguamenti effettuati dalle imprese interessate.
2 -
Il coordinatore per l'esecuzione dei lavori dovrà istituire e mantenere un registro giornale per la sicurezza e
- 17 -
coordinamento, all'interno del quale dovrà riportare tutti i fatti salienti del cantiere, le date e le risultanze delle
riunioni di cantiere e quelle afferenti la consultazione dei rappresentanti dei lavoratori. Lo stesso dovrà
comunicare periodicamente al committente l'effettivo andamento dei lavori e copia del registro giornale.
3 -
In caso di esecuzione presso il cantiere di lavorazioni interferenti con altre, sarà necessario seguire le istruzioni
previste dal piano di coordinamento o che verranno all'uopo impartite dal coordinatore per l'esecuzione dei
lavori.
RIUNIONE PERIODICA DI PREVENZIONE
1 -
Anche se è prassi consolidata delle relazioni industriali di indire nelle aziende medio-grandi riunioni periodiche
in merito alle questioni di salute e sicurezza, per le aziende con più di 15 dipendenti è stato previsto, dall'art. 11
del D.Lgs. 626/1994, l'obbligo di una riunione di prevenzione e protezione dai rischi con la partecipazione di
tutti i soggetti interessati, al fine di verificare l'efficacia delle misure di prevenzione adottate.
2 -
La riunione dovrà essere indetta, almeno una volta l'anno, dal datore di lavoro, direttamente o tramite il servizio
di prevenzione e protezione.
Alla stessa riunione dovranno partecipare:
a) il datore di lavoro o un suo rappresentante;
b) il responsabile del servizio prevenzione e protezione;
c) il medico competente, ove previsto;
d) il/i rappresentante/i dei lavoratori per la sicurezza.
3 -
Tenuto conto della particolare natura dei lavori da eseguire, apposite riunioni potranno essere indette subito dopo
la nomina del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza o in occasione dell'inizio di lavorazioni particolari
che non rientrino nella normale routine.
Le riunioni di cui sopra, comunque, non sostituiranno quella annuale prevista dal D.Lgs. 626/1994.
4 -
Il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza potrà richiedere la convocazione della riunione in presenza di
gravi e motivate situazioni di rischio o di significative variazioni delle condizioni di sicurezza.
5 -
Gli argomenti da sottoporre all'esame dei partecipanti alla riunione dovranno comprendere:
a) il documento sulla valutazione dei rischi (piano di sicurezza);
b) l'idoneità dei mezzi di protezione individuale;
c) i programmi di informazione e formazione dei lavoratori ai fini della sicurezza e della protezione della loro
salute;
d) eventuali proposte avanzate dai rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza e dagli Organi preposti alla
vigilanza.
6 -
Atteso il carattere "preventivo" della riunione periodica, ribadito a chiare lettere dal legislatore in rubrica all'art.
11 del D.Lgs. 626/1994, e tenuto conto della natura delle tematiche all'ordine del giorno della riunione, sarà
necessaria una prima riunione subito dopo la data di redazione del piano operativo di sicurezza, se il
rappresentante dei lavoratori alla citata data risulti essere stato già nominato, oppure subito dopo la nomina del
citato rappresentante, in caso contrario.
7 -
Secondo quanto previsto dall'Accordo Interconfederale siglato il 22/6/1995 tra Confindustria e CGIL, CISL e
UIL, la convocazione della riunione dovrà essere effettuata con almeno 5 giorni lavorativi di preavviso e su un
ordine del giorno scritto.
8 -
Il responsabile del cantiere potrà stabilire che l'onere della convocazione della riunione nonché gli adempimenti
connessi alla verbalizzazione potranno essere affidati al responsabile del servizio di prevenzione e protezione.
9 -
Per ogni riunione tenuta si dovrà provvedere a redigere apposito verbale della riunione e tenerlo a disposizione
dei partecipanti per la eventuale consultazione.
Copia del verbale dovrà essere esibita, a richiesta, agli Organi preposti alla vigilanza e trasmessa, per opportuna
conoscenza, al coordinatore per l'esecuzione dei lavori, anche ai fini dell'eventuale attività di coordinamento che
dovesse risultare necessaria.
- 18 -
Elementi Generali Piano Sicurezza
Denunce degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali
1 -
Il lavoratore sarà obbligato a dare immediata notizia al proprio datore di lavoro di qualsiasi infortunio che gli
dovesse accadere, anche se di lieve entità, così come previsto dall'art. 52 del D.P.R. 1124/1965.
2 -
Ai sensi dell'art. 53 del D.P.R. 1124/1965 il datore di lavoro sarà tenuto a denunciare all'INAIL gli infortuni da
cui siano colpiti i dipendenti prestatori d'opera, e che siano prognosticati non guaribili entro 3 giorni,
indipendentemente da ogni valutazione circa la ricorrenza degli estremi di legge per l'indennizzabilità.
3 -
La denuncia dell'infortunio dovrà essere effettuata su apposito modulo predisposto dall'INAIL, entro due giorni
da quello in cui il datore di lavoro ne ha avuto notizia, e dovrà essere corredata da certificato medico.
4 -
Nei casi in cui l'infortunio abbia prodotto la morte o sia previsto il pericolo di morte, la denuncia dovrà essere
effettuata per telegramma entro 24 ore dall'evento.
5 -
La denuncia dell'infortunio ed il certificato medico dovranno contenere l'indicazione delle generalità e del codice
fiscale del lavoratore, il giorno e l'ora in cui si sarà verificato l'infortunio, le cause e le circostanze di esso, la
natura e la precisa sede anatomica della lesione, il rapporto con le cause denunciate e le eventuali alterazioni
preesistenti.
6 -
La denuncia di infortunio sul lavoro che abbia per conseguenza la morte o l'inabilità al lavoro per più di tre
giorni, dovrà essere presentata o spedita a mezzo raccomandata A.R. anche all'Autorità di Pubblica Sicurezza del
Comune in cui si sarà verificato l'infortunio (Commissariato di P.S. o, in mancanza, Sindaco del Comune), nel
termine di due giorni e su appositi moduli predisposti dall'INAIL, come previsto dall'art. 54 del D.P.R.
1124/1965.
La mancata presentazione o il ritardo nella presentazione della denuncia di infortunio all'Autorità di Pubblica
Sicurezza ed all'INAIL saranno puniti, secondo la previsione della legislazione vigente, con l'applicazione di
una sanzione amministrativa.
7 -
8 -
Per la malattia professionale, la denuncia dovrà essere trasmessa all'INAIL entro 5 giorni successivi a quello nel
quale il lavoratore avrà portato a conoscenza del datore di lavoro la manifestazione della malattia.
9 -
La denuncia di malattia professionale non dovrà essere inoltrata all'Autorità di P.S..
10 -
Le malattie professionali sono previste dal D.P.R. 336/1994, ma nelle stesse potrà rientrare qualsiasi malattia di
cui sia dimostrata, con onere della prova a carico del lavoratore, l'origine professionale, e cioè l'esistenza di una
malattia contratta nell'esercizio ed a causa dell'attività lavorativa prestata.
Disposizioni per il coordinamento dei Piani Operativi con il Piano di Sicurezza
I datori di lavoro delle imprese esecutrici dovranno trasmettere il proprio Piano Operativo al coordinatore per la
sicurezza in fase di esecuzione con ragionevole anticipo rispetto all'inizio dei rispettivi lavori, al fine di consentirgli la
verifica della congruità degli stessi con il Piano di Sicurezza e di Coordinamento.
Il coordinatore dovrà valutare l'idoneità dei Piani Operativi disponendo, se lo riterrà necessario, che essi vengano resi
coerenti al Piano di Sicurezza e Coordinamento; ove i suggerimenti dei datori di lavoro garantiscano una migliore
sicurezza del cantiere, potrà, altresì, decidere di adottarli modificando il Piano di Sicurezza e di Coordinamento.
Disposizioni relative alla consultazione dei rappresentanti per la sicurezza
Prima dell'accettazione del piano di sicurezza e coordinamento e/o di eventuali significative modifiche apportate, il
datore di lavoro di ciascuna impresa esecutrice dovrà consultare il rappresentante per la sicurezza per fornirgli gli
eventuali chiarimenti sul contenuto del piano e raccogliere le eventuali proposte che il rappresentante per la sicurezza
potrà formulare.
Documenti aziendali di igiene e sicurezza
Per l'esecuzione dei lavori oggetto dell'appalto sarà necessario disporre dei documenti di seguito elencati.
1 2 -
Contratto di appalto.
Piano di sicurezza e di coordinamento.
- 19 -
3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 -
Piano operativo di sicurezza.
Denuncia all'INAIL per l'assicurazione del personale contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali.
Registro infortuni.
Denunce infortuni e malattie professionali.
Documentazione sulla costituzione del servizio prevenzione e protezione e sulle nomina del responsabile.
Documentazione sulla nomina degli addetti alla prevenzione incendi, evacuazione e pronto soccorso.
Documentazione sulla nomina del medico competente.
Documentazione sulla nomina, da parte dei lavoratori, del rappresentante per la sicurezza.
Documentazione sull'avvenuta consultazione, nei casi previsti, del rappresentante dei lavoratori.
Documentazione relativa all'avvenuta informazione dei lavoratori sulla natura dei rischi presenti e sul corretto
uso delle attrezzature di lavoro e dei dispositivi di protezione individuali.
Documentazione relativa alla formazione dei lavoratori nei vari casi previsti dalla normativa di legge.
Documentazione relativa alla formazione del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza.
Documentazione sulla riunione periodica di prevenzione e protezione dai rischi.
Documentazione su prevenzione incendi,evacuazione e relativi obblighi.
Documentazione inerente il pronto soccorso e relativi obblighi.
Documentazione riguardante la sorveglianza sanitaria dei lavoratori.
Documentazione sulla vaccinazione antitetanica.
Documentazione sulla valutazione dell'esposizione personale al rumore.
Documentazione sui dispositivi di protezione individuale.
Copia verbali di ispezione della Direzione Provinciale del Lavoro, della A.S.L. territoriale, dei VV.F. e
dell'ISPESL.
Libretti apparecchi di sollevamento.
Scheda verifica funi e brache.
Libretti di mezzi, apparecchi ed attrezzature soggetti ad omologazione, collaudo o verifiche.
Piano manutenzione macchinari, impianti ed attrezzature.
Schede di sicurezza sostanze pericolose o nocive esistenti.
Schede denuncia degli impianti di messa a terra, degli impianti di protezione contro le scariche atmosferiche.
Scheda verifica periodica estintori portatili.
Verbale di consegna area di lavoro.
Verbale per eventuale concessione in uso di fonti di energia, macchinari ed attrezzature.
Verbali di coordinamento attività di cantiere per eventuali lavorazioni interferenti.
Comunicazioni del coordinatore per l'esecuzione dei lavori.
Altra documentazione in materia di igiene e sicurezza prevista o ritenuta necessaria.
Impianti di terra e di protezione contro le scariche atmosferiche
Appena ultimati i lavori di movimento terra, dovrà iniziarsi la realizzazione dell'impianto di messa a terra per il
cantiere, che dovrà essere unico.
L'impianto di terra dovrà essere realizzato in modo da garantire la protezione contro i contatti indiretti: a tale scopo si
costruirà l'impianto coordinandolo con le protezioni attive presenti (interruttori e/o dispositivi differenziali) realizzando,
in questo modo, il sistema in grado di offrire il maggior grado di sicurezza possibile.L'impianto di messa a terra, inoltre,
dovrà essere realizzato ad anello chiuso, per conservare l'equipotenzialità delle masse, anche in caso di taglio
accidentale di un conduttore di terra.
Qualora sul cantiere si renda necessario la presenza anche di un impianto di protezione dalle scariche atmosferiche,
allora l'impianto di messa a terra dovrà, oltre ad essere unico per l'intero cantiere, anche essere collegato al dispersore
delle scariche atmosferiche.
Nel distinguere quelle che sono le strutture metalliche del cantiere che necessitano di essere collegate all'impianto di
protezione dalle scariche atmosferiche da quelle cosiddette autoprotette, ci si dovrà riferire ad un apposito calcolo di
verifica, eseguito secondo la norma CEI 81-1 III Edizione.
Impianti di alimentazione e reti principali di elettricità, acqua, gas ed energia di qualsiasi tipo
Nel cantiere sarà necessaria la presenza di alcuni tipi di impianti, essenziali per il funzionamento del cantiere stesso.A
tal riguardo andranno eseguiti secondo la corretta regola dell'arte e nel rispetto delle leggi vigenti (Legge 46/90, ecc.)
l'impianto elettrico per l'alimentazione delle macchine e/o attrezzature presenti in cantiere, l'impianto di messa a terra,
l'impianto di protezione contro le scariche atmosferiche, l'impianto idrico, quello di smaltimento delle acque reflue, ecc.
Tutti i componenti dell'impianto elettrico del cantiere (macchinari, attrezzature, cavi, quadri elettrici, ecc.) dovranno
essere stati costruiti a regola d'arte e, pertanto, dovranno recare i marchi dei relativi Enti Certificatori.Inoltre
l'assemblaggio di tali componenti dovrà essere anch'esso realizzato secondo la corretta regola dell'arte: le installazioni e
gli impianti elettrici ed elettronici realizzati secondo le norme del Comitato Elettrotecnico Italiano si considerano
costruiti a regola d'arte.In particolare, il grado di protezione contro la penetrazione di corpi solidi e liquidi di tutte le
apparecchiature e componenti elettrici presenti sul cantiere, dovrà essere:
- 20 -
•
non inferiore a IP 44, se l'utilizzazione avviene in ambiente chiuso (CEI 70.1 e art.267 D.P.R. 27/4/1955 n.547
art.168);
• non inferiore a IP 55, ogni qual volta l'utilizzazione avviene all'aperto con la possibilità di investimenti da parte
di getti d'acqua.
Inoltre, tutte le prese a spina presenti sul cantiere dovranno essere conformi alle specifiche CEE Euronorm (CEI 23-12),
con il seguente grado di protezione minimo:
IP 44, contro la penetrazione di corpi solidi e liquidi, IP 67, quando vengono utilizzate all'esterno.
Misure di sicurezza contro i possibili rischi di incendio o esplosione connessi con lavorazioni e materiali pericolosi
utilizzati in cantiere
Nelle aziende o lavorazioni in cui esistano pericoli specifici di incendio:
a) è vietato fumare;
b) è vietato usare apparecchi a fiamma libera e manipolare materiali incandescenti, a meno che non siano adottate
idonee misure di sicurezza;
c) devono essere predisposti mezzi di estinzione idonei in rapporto alle particolari condizioni in cui possono essere
usati, in essi compresi gli apparecchi estintori portatili di primo intervento; detti mezzi devono essere mantenuti in
efficienza e controllati almeno una volta ogni sei mesi da personale esperto;
d) deve essere assicurato, in caso di necessità, l'agevole e rapido allontanamento dei lavoratori dai luoghi pericolosi.
Protezioni o misure di sicurezza contro i possibili rischi provenienti dall' ambiente esterno
L'analisi delle condizioni ambientali in cui si collocherà il cantiere è uno dei passaggi fondamentali per giungere alla
progettazione del cantiere stesso.E' possibile, infatti, individuare rischi che non derivano dalle attività che si
svolgeranno all'interno del cantiere ma che, per così dire, sono "trasferiti" ai lavoratori ivi presenti.
La presenza di un cantiere attiguo, per esempio, potrebbe introdurre il rischio di caduta di materiali dall' alto (qualora si
verificasse un problema di interferenza tra le gru presenti) o problemi legati alla rumorosità (per all'amplificazione delle
emissioni sonore); la presenza di emissioni di agenti inquinanti (col relativo peggioramento delle condizioni di
respirabilità del cantiere) o il flusso veicolare presente sulla viabilità ordinaria contigua al cantiere (con l'amplificazione
del rischio di incidenti e/o investimenti), sono alcune tra le possibili situazioni comportanti una modificazione della
valutazione del rischio.
L'individuazione, dunque, di tali sorgenti di rischio potrà permettere l'introduzione di procedure e/o protezioni
finalizzate alla loro minimizzazione.Nei casi citati, ad esempio, andrà predisposto un coordinamento tra i manovratori
delle gru (rischio caduta dall'alto), andranno introdotte macchine a limitata emissione sonora e previsto un piano di
lavorazione tale da non sovrapporre le lavorazioni più rumorose tra i due cantieri (rischio esposizione al rumore),
posizionata opportuna segnaletica agli accessi del cantiere e destinati alcuni operai a favorire l'immissione nella viabilità
ordinaria delle auto e degli automezzi provenienti dal cantiere (rischio investimento).
Misure generali di protezione da adottare contro il rischio di caduta dall'alto
Per le lavorazioni che verranno eseguite ad altezze superiori a m 2 e che comportino la possibilità di cadute dall'alto,
dovranno essere introdotte adeguate protezioni collettive, in primo luogo i parapetti.
Il parapetto, realizzato a norma, dovrà avere le seguenti caratteristiche
a) il materiale con cui sarà realizzato dovrà essere rigido, resistente ed in buono stato di conservazione;
b) la sua altezza utile dovrà essere di almeno un metro;
c) dovrà essere realizzato con almeno due correnti, di cui quello intermedio posto a circa metà distanza fra quello
superiore ed il calpestio;
d) dovrà essere dotato di "tavola fermapiede", vale a dire di una fascia continua poggiata sul calpestio e di altezza pari
almeno a 15 cm;
e) dovrà essere costruito e fissato in modo da poter resistere, nell'insieme ed in ogni sua parte, al massimo sforzo cui
può essere assoggettato, tenuto conto delle condizioni ambientali e della sua specifica funzione.
Quando non sia possibile realizzare forme di protezione collettiva, dovranno obbligatoriamente utilizzarsi cinture di
sicurezza.
Misure generali di protezione contro il rischio di seppellimento da adottare negli scavi
In ogni attività di scavo da eseguirsi nel cantiere (a sezione obbligata, di sbancamento, manuali) dovranno rispettarsi le
seguenti indicazioni generali:
a) profilare le pareti dello scavo secondo l'angolo di natural declivio;
b) evitare tassativamente di costituire depositi sul ciglio degli scavi;
c) qualora ciò si rivelasse indispensabile, provvedere a puntellare adeguatamente il fronte dello scavo;
d) per scavi a sezione obbligata di profondità superiore a 1,5 m., posizionare adeguate sbadacchiature, sporgenti
almeno 30 cm. al di sopra il ciglio dello scavo.
- 21 -
Misure generali di sicurezza da adottare nel caso di estese demolizioni o manutenzioni, ove le modalità tecniche di
attuazione siano definite in fase di progetto
Prima dell'inizio di lavori di demolizione è fatto obbligo di procedere alla verifica delle condizioni di conservazione e di
stabilità delle varie strutture da demolire.
In relazione al risultato di tale verifica devono essere eseguite le opere di rafforzamento e di puntellamento necessarie
ad evitare che, durante la demolizione, si verifichino crolli intempestivi.
I lavori di demolizione devono procedere con cautela e con ordine dall'alto verso il basso e devono essere condotti in
maniera da non pregiudicare la stabilità delle strutture portanti o di collegamento e di quelle eventuali adiacenti
ricorrendo, ove occorra, al loro preventivo puntellamento.
La successione dei lavori, quando si tratti di importanti ed estese demolizioni, deve risultare da apposito programma il
quale deve essere firmato dall'imprenditore e dal dipendente direttore dei lavori, ove esista, e deve essere tenuto a
disposizione degli ispettori del lavoro.
Pacchetto di medicazione e suo contenuto
1 -
In cantiere, in relazione alla natura dell'attività esercitata ed al numero dei dipendenti occupati, dovrà essere
tenuto un pacchetto di medicazione, provvisto di tutti i presidi chirurgici e farmaceutici stabiliti dal D.M.
28.7.1958 (vedasi prospetto che segue).
2 -
Nel locale del cantiere ove sarà custodito il materiale di pronto soccorso, dovranno essere affisse le istruzioni sul
modo di usare i citati presidi e di prestare i primi soccorsi in attesa del medico.
I citati presidi dovranno essere mantenuti costantemente in condizioni di efficienza.
3 -
Il materiale contenuto nel pacchetto di medicazione dovrà essere reintegrato man mano che verrà utilizzato.
Sarà compito del preposto effettuare le dovute verifiche periodiche e provvedere alle relative incombenze.
5 -
Nel locale in cui verrà custodito il materiale di pronto soccorso o in locale adiacente, dovrà essere disponibile un
lavandino per consentire al personale di lavarsi le mani prima di utilizzare i presidi chirurgici e farmaceutici.
6 -
Nello stesso locale, per ogni eventuale necessità, dovrà essere affisso apposito cartello indicante i numeri
telefonici dell'emergenza (118), del più vicino Ospedale, dei Vigili del Fuoco e della Protezione Civile.
7 -
Il luogo nel quale verrà custodito il materiale di pronto soccorso, dovrà essere noto al personale occupato in
cantiere.
Alcuni lavoratori dovranno essere addestrati sul corretto modo di usare i presidi contenuti nel pacchetto di
medicazione.
8 -
Per ogni intervento eccedente la normale pulizia, disinfezione e medicazione si dovrà fare ricorso al trasporto del
lavoratore infortunato al più vicino posto di pronto soccorso, con un automezzo che dovrà essere sempre
disponibile in cantiere.
CONTENUTO DEL PACCHETTO DI MEDICAZIONE (Art. 1 D.M. 28/7/58)
1)
2)
3)
4)
5)
6)
7)
8)
9)
10)
11)
12)
un tubetto di sapone in polvere;
una bottiglia da gr. 250 di alcool denaturato;
tre fiale di cc. 2 di alcool iodato all'1 %;
due fialette da cc. 2 di ammoniaca;
un preparato antiustione;
un rotolo di cerotto adesivo da m. 1 x cm. 2;
due bende di garza idrofila da m. 5 x cm. 5 e una da m. 5 x cm. 7;
dieci buste da 5 compresse di garza idrofila sterilizzata da cm.10 x cm.10;
tre pacchetti da gr. 20 di cotone idrofilo;
tre spille di sicurezza;
un paio di forbici;
istruzioni sul modo di usare i presidi suddetti e di prestare i primi soccorsi in attesa del medico.
ISTRUZIONI PER L' USO DEI MATERIALI CONTENUTI NEL PACCHETTO DI MEDICAZIONE
1. Lavarsi bene le mani con acqua e sapone prima di toccare qualunque ferita o il materiale di medicazione; in caso di
mancanza di acqua, pulirsi le mani con un batuffolo di cotone idrofilo imbevuto di alcool.
2. Lavare la ferita con acqua pura e sapone, servendosi della garza per allontanare il terriccio, la polvere, le schegge,
ecc.; in mancanza di acqua, lavare la pelle intorno alla ferita con un batuffolo di cotone idrofilo imbevuto di alcool.
- 22 -
3. Lasciare uscire dalla ferita alcune gocce di sangue ed asciugare con la garza.
4. Applicare sulla ferita un poco di alcool iodato; coprire con garza; appoggiare sopra la garza uno strato di cotone
idrofilo; fasciare con una benda di garza, da fissare alla fine con una spilla o con un pezzetto di cerotto.Se si tratta di
piccola ferita, in luogo della fasciatura, fissare la medicazione mediante striscioline di cerotto.
5. Se dalla ferita esce molto sangue, comprimerla con garza e cotone idrofilo, in attesa che l'infortunato riceva le cure
del medico.Se la perdita di sangue non si arresta e la ferita si trova in un arto, in attesa del medico, legare l'arto,
secondo i casi, a monte o a valle della ferita o in ambedue le sedi, mediante una fascia di garza, una cinghia, una
striscia di tela, ecc., sino a conseguire l'arresto della emorragia.
6. Nel caso di ferita agli occhi, lavare la lesione soltanto con acqua, coprirla con garza sterile e cotone idrofilo e fissare
la medicazione con una benda ovvero con striscioline di cerotto.
7. In caso di punture di insetti o morsi di animali ritenuti velenosi, spremere la ferita e applicarvi sopra un po' di
ammoniaca, salvo che non si tratti di lesioni interessanti gli occhi.Se la persona è stata morsa da un rettile, o se versa
in stato di malessere, richiedere subito l'intervento del medico.
8. In caso di scottature, applicare con delicatezza sulla lesione un po' del preparato antiustione, coprire con la garza e
fasciare non strettamente.
Prevenzione Incendi - Emergenza - Pronto Soccorso
PREVENZIONE INCENDI ED EMERGENZA
1 -
Per l'esecuzione dei lavori oggetto dell'appalto dovranno essere adottate le necessarie misure per prevenire
eventuali incendi e per stabilire le procedure da seguire in caso di emergenza.
2 -
La finalità della valutazione del rischio di incendio sarà quella di:
• ridurre la probabilità che possa insorgere un incendio;
• limitarne le conseguenze;
• consentire l'evacuazione dal luogo di lavoro in condizioni di sicurezza;
• garantire l'intervento dei soccorritori.
3 -
Tenuto conto dei materiali in giacenza presso il cantiere, della natura dei rischi esistenti, delle modalità
operative, del personale occupato e dei criteri stabiliti dall'allegato I del D.M. 10.3.1998, il livello di rischio
incendio presente è da considerare basso.
4 -
Per assicurare il rispetto degli adempimenti di legge attualmente vigenti, il cantiere dovrà essere dotato di
almeno 3 estintori portatili di primo intervento del tipo adatto per interventi su impianti elettrici in tensione.
Inoltre, tra i lavoratori assegnati al cantiere dovranno essere designati i lavoratori incaricati di attuare le misure di
prevenzione incendi, lotta antincendi e gestione dell'emergenza.
5 -
Gli estintori, in relazione alle prevedibili necessità d'uso, dovranno essere sistemati in postazioni fisse con
appropriate segnaletiche di riferimento e di impiego.Gli stessi dovranno essere sottoposti a verifica semestrale da
parte di personale esperto.
Gli estintori dovranno essere sistemati in modo che ne sia assicurata costantemente:
- la visibilità;
- la facile accessibilità;
- la protezione contro urti accidentali, cadute di oggetti, fonti di calore e gelo (se non sono specificamente
omologati per bassa temperatura.
6 -
Per prevenire il probabile rischio di incendio sarà necessario:
a) adottare le misure per prevenire il verificarsi di un incendio e la sua propagazione (divieti di fumare e di
usare fiamme libere nelle aree a rischio; precauzioni di esercizio nelle operazioni con l'impiego di sostanze
infiammabili; affissione della segnaletica di sicurezza);
b) controllo e manutenzione dei presidi antincendio in dotazione;
c) procedure da attivare in caso di incendio;
d) informazione e formazione del personale.
7 -
Il Servizio di prevenzione e protezione dovrà provvedere affinché ogni lavoratore riceva una adeguata
informazione su:
a) rischi di incendio legati all'attività svolta nell'impresa,
b) rischi di incendio legati alle specifiche mansioni svolte;
c) misure di prevenzione e protezione incendi adottate in azienda;
d) procedure da adottare in caso di incendio;
e) i nominativi dei lavoratori incaricati di applicare le misure di prevenzione incendi.
Ciascun dipendente dovrà ricevere una formazione sufficiente ed adeguata in materia di sicurezza antincendio,
8 -
- 23 -
con particolare riferimento al proprio posto di lavoro ed alle proprie mansioni, in conformità a quanto previsto
dal D.Lgs. 626/1994 e dal D.M. 10.3.1998, in relazione agli obblighi ed agli adempimenti negli stessi decreti
previsti.
9 -
Il personale incaricato di svolgere compiti di prevenzione incendi, lotta antincendio ed emergenza dovrà avere
una specifica formazione.
La formazione dovrà includere delle esercitazioni pratiche sull'uso delle attrezzature di spegnimento e di
protezione individuale.
10 -
In aggiunta alla formazione, il personale dovrà partecipare periodicamente (almeno una volta l'anno) ad una
esercitazione antincendio per mettere in pratica le procedure di evacuazione.
11 -
Nel cantiere, essendo lo stesso un piccolo luogo di lavoro, tale esercitazione dovrà semplicemente coinvolgere il
personale nell'attuare quanto segue:
attivare la procedura per segnalare la presenza di un incendio.
identificare l'ubicazione delle attrezzature di spegnimento.
percorrere le vie di esodo.
12 -
Tenuto conto che l'area del cantiere è piuttosto ridotta, al verificarsi di un incendio chiunque ne individui
l'esistenza dovrà immediatamente dare l'allarme a voce ed avvertire il preposto e gli addetti alla prevenzione
incendi.
13 -
Il preposto appena ricevuta comunicazione, dovrà immediatamente allontanare il personale presente in cantiere,
riunire i lavoratori designati ed addestrati e recarsi sul posto per iniziare le operazioni di spegnimento, con i
mezzi ritenuti più idonei, in relazione alla particolare natura dell' incendio, garantendo comunque al massimo la
tutela del personale.
Gli addetti alla prevenzione incendi dovranno intervenire con i mezzi antincendio di primo intervento disponibili
in cantiere e ritenuti idonei dal preposto per cercare di circoscrivere e spegnere l'incendio.
Qualora per le dimensioni dell'incendio ciò non fosse possibile, il preposto si dovrà attivare per far intervenire i
VV.F. con il numero 115.
14 -
15 -
L'intervento sull'incendio sarà tanto più efficace quanto più chi lo effettuerà sarà addestrato all' uso degli estintori
e sarà informato sulle regole per eseguirlo correttamente e senza rischi e cioè:
a) controllare che l'estinguente contenuto nell'estintore sia compatibile e adatto alla classe dell' incendio;
b) attivarlo seguendo le istruzioni esposte sulla superficie dell' estintore;
c) avvicinarsi al fuoco e dirigere il getto alla base delle fiamme;
d) attaccare l'incendio ordinatamente, dal focolaio più vicino al focolaio principale, progressivamente;
e) non dirigere il getto contro le persone o contro il vento;
f) i getti di più estintori, utilizzati contemporaneamente, dovranno essere paralleli e diretti nello stesso senso
o, al più, formare un angolo non superiore a 90°;
g) non dirigere su impianti o macchine in tensione getti d' acqua o estinguenti conduttori della corrente
elettrica.
Se sarà indispensabile operare su apparecchiature in tensione, assicurarsi che l'estinguente non sia una
sostanza conduttrice e mantenersi a distanza di sicurezza dalle parti in tensione;
h) nel dirigere il getto su liquidi infiammabili si dovrà fare attenzione a non fare traboccare il liquido dal
recipiente che lo conterrà.
16 -
In attesa dell'arrivo dei VV.F. l'incendio dovrà essere tenuto sotto controllo da parte degli addetti alla
prevenzione incendi con i mezzi antincendio a loro disposizione.
17 -
All'arrivo dei VV.F. in cantiere gli addetti alla prevenzione incendi dovranno fornire agli stessi ogni utile notizia
in ordine all'evento accaduto e tenersi a disposizione per ogni eventuale collaborazione.
18 -
Al verificarsi di un incendio l'attività lavorativa non potrà essere ripresa se non dopo che i VV.F. avranno
ultimato le operazioni di spegnimento e consentito al personale di rientrare nell' area del cantiere.
19 -
Il lavoro non potrà comunque riprendere se non dopo che il responsabile del cantiere o, in sua assenza, il capo
cantiere, abbiano effettuato un'accurata verifica dello stato di sicurezza dei vari luoghi di lavoro.
20 -
Dell'eventuale verificarsi di incendi in cantiere dovrà essere data comunque comunicazione al coordinatore per l'
esecuzione dei lavori per gli eventuali provvedimenti di competenza.
- 24 -
PRONTO SOCCORSO
1 -
Nel cantiere dovranno essere tenuti i presidi sanitari necessari per prestare le prime cure ai lavoratori infortunati
(pacchetto di medicazione).
La localizzazione dei presidi dovrà essere conosciuta da tutti i lavoratori sin dalla data di assunzione.
2 -
Nei vari luoghi di lavoro dovrà essere sempre disponibile un mezzo per il trasporto del lavoratore infortunato o
colpito da malore al più vicino posto di pronto soccorso.
L'ubicazione del più vicino posto di pronto soccorso dovrà essere conosciuta dai lavoratori, e dovrà essere
evidenziata con l'affissione nei locali del cantiere adibiti ad ufficio e spogliatoio di apposito cartello.
3 -
Tra i lavoratori assegnati al cantiere dovrà essere designato un lavoratore incaricato di attuare le misure di pronto
soccorso.
4 -
In caso di infortunio ed in attesa dell'intervento del medico, assumerà grande importanza il corretto
comportamento dei lavoratori presenti, al fine di attenuare il dolore, prevenire le complicazioni e provvedere al
trasporto dell'infortunato nel migliore dei modi.
5 -
Il personale incaricato di prestare il primo soccorso dovrà:
a) conservare la calma e non operare con precipitazione;
b) mantenere la persona in posizione orizzontale fino a quando non siano state accertate le lesioni e la loro
gravità;
c) accertarsi che vi siano segni di vita (respirazione, polso);
d) se la persona sarà cosciente chiedere quali dolori sente; se sarà incosciente individuare le lesioni e non dare
da bere liquidi;
e) coprire l'infortunato per mantenere la temperatura del corpo;
f) mantenere la persona in uno stato di comfort, sia fisico che psichico, impedirgli di vedere le ferite riportate;
g) chiedere con urgenza, se possibile, la presenza di un medico o accompagnare la persona al più vicino posto
di pronto soccorso.
6 -
In presenza di personale bisognoso di soccorso si renderà necessario attuare rigorosamente azioni che
garantiscano una corretta assistenza quali, a titolo di esempio:
a) esaminare l'infortunato cominciando dalla testa per passare poi al tronco ed alle estremità;
b) in caso di pericolo allontanare l'infortunato e metterlo in una posizione comoda;
c) collocare la testa in funzione dell'evento dannoso: se si riscontrerà pallore, la testa dovrà essere collocata
più in basso rispetto al resto del corpo; se vi sarà congestione, la testa dovrà essere più alta del corpo e ben
distesa; in caso di vomito sarà necessario pareggiare la testa su di un lato.
7 -
Sarà importante far sapere a coloro che dovranno intervenire in azione di pronto soccorso ciò che non si dovrà
fare e cioè:
spostare bruscamente l'infortunato;
somministrare bevande ad una persona in stato di incoscienza o ferita all'addome;
ridurre le fratture.Sarà bene, invece, lasciarle come sono e, se possibile, immobilizzarle;
usare il laccio emostatico quando l'emorragia potrà essere fermata con un bendaggio;
disinfettare l'interno della ferita;
toccare una ustione invece di proteggerla;
muovere un infortunato con il collo fratturato, non essendone capace;
togliere un oggetto che sia penetrato in una qualunque parte del corpo;
prendere iniziative che siano di competenza del medico.
a)
b)
c)
d)
e)
f)
g)
h)
i)
8 -
Il personale designato per le operazioni di pronto soccorso dovrà essere opportunamente addestrato dal medico
competente, per prestare la prima assistenza agli operai infortunati o colpiti da malore, mediante corsi di durata
adeguata.
Primo soccorso ai lavoratori infortunati
1 -
Il cantiere dovrà essere dotato di apposite attrezzature necessarie per il recupero, in qualsivoglia zona di lavoro,
di eventuali lavoratori infortunati o colpiti da malore.
2 -
Il lavoratore chiamato dalla necessità contingente a prestare il proprio soccorso ad un infortunato, dovrà:
invocare prontamente aiuto e avvisare o far avvisare immediatamente il proprio superiore;
evitare nel modo più assoluto di agire impulsivamente;
eliminare l'azione dell'agente causale dell'infortunio, ponendo particolare attenzione al rischio cui ci si
- 25 -
-
3 -
4 -
5 -
espone (corrente elettrica, sostanze nocive, ecc.);
provvedere a slacciare gli indumenti che possono costituire ostacolo alla respirazione;
provvedere acché, in caso di necessità, venga avvisato il posto di pronto soccorso più vicino per l'
intervento dell'ambulanza e del medico di servizio.
In attesa del medico:
non sottoporre l'infortunato a movimenti o scosse inutili;
non muovere assolutamente i traumatizzati al cranio o alla colonna vertebrale e coloro che sono sospettati
di frattura;
non premere, schiacciare, massaggiare quando vi è il sospetto di lesioni profonde;
non somministrare bevande o altre sostanze se non si è sicuri che l'infortunato sia in piena coscienza;
se l'infortunato non respira, chi è in grado, può praticargli la respirazione artificiale;
il soccorritore dovrà accedere, presso l'infortunato, in prudenza piuttosto che agire sconsideratamente senza
rendersi conto prima dell'agente causale di infortunio.
Alcune norme elementari di comportamento consigliano che:
basta l'acqua, meglio se sterile, per disinfettare una ferita;
il primo soccorso, in caso di ferita, è sempre volto all'arresto del sanguinamento: il laccio è spesso
essenziale.Nelle grandi ferite, quando non si può applicare il laccio, la compressione dell' addome, subito
sotto l'ombelico, con il pugno chiuso, si rivela di grande efficacia;
in caso di malore, distendere l'assistito su un piano rigido anche se trattasi del pavimento;
in caso di soffocamento colpire con forza l'infortunato in mezzo alle spalle, appare una soluzione utile e
sbrigativa;
in caso di colpo di sole occorrerà portare l'infortunato in un luogo fresco, dargli acqua un po' salata,
alleggerirlo di vestiti e raffreddarlo con acqua fredda sul capo e sul corpo.
Non appena verrà emanato il decreto relativo al pronto soccorso, come stabilito dal D.Lgs. 626/1994, dovranno
essere tempestivamente adottate tutte le prescrizioni in esso previste purché siano applicabili alle lavorazioni
esercitate.
Principi di igiene e sicurezza da attuare
1 -
La protezione dell'integrità fisica dei lavoratori sarà uno degli obiettivi primari che con il piano operativo di
sicurezza l'azienda si prefigge di perseguire.
Spetterà a tutti i dipendenti, nell'ambito delle rispettive attribuzioni e competenze, mantenere livelli di sicurezza
adeguati ed efficaci.
2 -
Ogni luogo di lavoro potrebbe essere suscettibile di cambiare in meglio e ciascun lavoratore dovrebbe essere
sensibilizzato a ciò dai propri superiori per contribuire alla realizzazione di questo tipo di progresso.
Occorrerà tenere presente che il fatto che non vi siano segni visibili di pericolo non significa che non vi sarà
nessun rischio per i lavoratori.
Tutte le operazioni da eseguire dovranno essere preventivamente valutate ed analizzate, tenendo anche conto
delle modalità operative stabilite, dei macchinari e delle attrezzature impiegate, dei materiali utilizzati, dell'
ambiente in cui si opererà, delle eventuali lavorazioni interferenti e delle controindicazioni esistenti.
3 -
4 -
Un luogo di lavoro sicuro dovrebbe sempre comportare:
a) l'utilizzazione e la manutenzione adeguata di utensili a mano, apparecchi portatili, attrezzature, macchine ed
installazioni;
b) la definizione e l'applicazione di pratiche lavorative adeguate;
c) un ambiente di lavoro pulito ed ordinato.
5 -
Per quanto concerne le misure volte a promuovere il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori
durante il lavoro, tutti coloro che nel cantiere assumeranno compiti di responsabilità, ai vari livelli e nell'ambito
delle rispettive competenze, dovranno attenersi ai seguenti principi generali:
a) valutare i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori ed informare gli stessi della presenza di detti
rischi;
b) tenere conto, nella assegnazione dei compiti ai singoli lavoratori, delle capacità e delle condizioni degli
stessi, in rapporto alla loro salute ed alla sicurezza;
c) eliminare i rischi alla fonte; in caso di impossibilità esporre agli stessi il minor numero possibile di
lavoratori;
d) valutare i rischi specifici che non potranno essere evitati ed adottare le relative misure di sicurezza, in
relazione alle conoscenze acquisite in base al progresso tecnico;
e) programmare la prevenzione mirando ad un complesso che integri in modo coerente la medesima nelle
condizioni tecniche, produttive ed organizzative dell'azienda;
f) adeguare il lavoro all'uomo, in particolare per quanto concerne il rispetto dei principi ergonomici nella
- 26 -
g)
h)
i)
l)
m)
n)
o)
p)
q)
r)
s)
t)
u)
concezione dei posti di lavoro, nella scelta delle attrezzature e nella definizione dei metodi di lavoro;
sostituire, ove possibile, ciò che sia pericoloso con ciò che non sia pericoloso o che sia meno pericoloso;
provvedere alla informazione, formazione, consultazione e partecipazione dei lavoratori ovvero dei loro
rappresentanti nelle questioni riguardanti la sicurezza e la salute nei luoghi di lavoro;
fare uso limitato, ove possibile, degli agenti chimici, fisici e biologici sui luoghi di lavoro;
dare la priorità alle misure di protezione collettiva rispetto alle misure di protezione individuale;
impartire adeguate istruzioni ai lavoratori sulle misure di protezione cui gli stessi dovranno conformarsi ed
esercitare la necessaria vigilanza;
attuare la necessaria sorveglianza sanitaria in relazione ai rischi specifici cui risultino esposti i lavoratori;
adottare le misure igieniche necessarie in relazione alla natura dell' attività esercitata;
assicurare l'affissione nei vari luoghi di lavoro della prescritta segnaletica di sicurezza;
istruire i lavoratori sulla funzione dei dispositivi di protezione individuali e sulle corrette modalità d' uso
degli stessi;
far sì che l'introduzione di nuove tecnologie formi oggetto di consultazione con i lavoratori e/o i loro
rappresentanti, per tutto ciò che potrà riguardare le possibili conseguenze sulla sicurezza e la salute dei
lavoratori;
assicurare la regolare manutenzione di ambienti, attrezzature, macchine ed impianti, con particolare
riguardo ai dispositivi di sicurezza;
fare regolare uso dei segnali di avvertimento e di sicurezza;
prevedere misure di emergenza da attuare in caso di pronto soccorso, di lotta antincendio, di evacuazione
dei lavoratori e di pericolo grave ed immediato.
6 -
Prima di dare inizio ai vari lavori occorrerà procedere:
a) al razionale dimensionamento degli organici aziendali preposti alla supervisione ed al controllo delle
attività lavorative, al fine di garantire, sia il conseguimento dei risultati, sia il corretto impiego delle risorse
umane, tecniche e organizzative e sia la piena osservanza delle modalità operative stabilite e delle misure di
igiene e sicurezza previste;
b) alla corretta valutazione delle capacità professionali di tutti i collaboratori, operai compresi, con riferimento
anche alle conoscenze in materia di igiene e sicurezza sul lavoro in loro possesso.
7 -
Sarà quanto mai opportuno, per una migliore tutela dei lavoratori, che, ai fini dell'aggiornamento scientifico,
della conoscenza della legislazione, delle disposizioni amministrative e della giurisprudenza, della esatta
valutazione dei rischi, della predisposizione di piani particolareggiati di sicurezza, della formazione ed
informazione dei lavoratori e delle misure di sicurezza da attuare concretamente, i vari soggetti a ciò preposti si
avvalgono, ove ritenuto necessario, per le difficoltà o le complessità degli argomenti da trattare, dell'opera di
consulenti esterni.
PROGRAMMA INFORMATIVO - FORMATIVO DI SICUREZZA
1 -
Secondo quanto disposto dal D.lg. 626/1994, i lavoratori dovranno essere informati dei rischi specifici cui
saranno esposti durante il lavoro e tale obbligo sussisterà a prescindere dall'esperienza specifica maturata dai
singoli lavoratori.
2 -
L'informazione dovrà avere lo scopo primario di:
a) fornire, in forme comprensibili, cognizioni tecniche sugli elementi di lesività e sui mezzi per evitarne gli
effetti;
b) stimolare il lavoratore verso una giusta percezione del pericolo;
c) creare nel lavoratore la consapevolezza del rischio;
d) indirizzare il lavoratore verso comportamenti corretti.
3 -
Affinché l'informazione possa essere ritenuta valida ed efficace la stessa:
a) dovrà essere completa su ogni tipo di rischio;
b) dovrà raggiungere ogni lavoratore;
c) dovrà essere praticata durante l'orario di lavoro;
d) potrà essere realizzata attraverso metodi diversi (riunioni collettive, opuscoli informativi, materiale
audiovisivo);
e) dovrà essere ripetuta periodicamente, con cadenza variabile in base al tipo ed all'entità dei rischi presenti,
per verificarne l'avvenuto apprendimento.
4 -
In merito ai contenuti, ciascun lavoratore dovrà ricevere adeguate informazioni su:
a) i rischi per la sicurezza derivanti dall'attività dell'impresa;
b) le misure e le azioni di protezione e prevenzione adottate;
c) i rischi specifici del posto di lavoro;
- 27 -
d)
e)
f)
g)
h)
i)
le normative e le disposizioni aziendali di sicurezza;
l'uso delle sostanze e dei preparati pericolosi (schede tecniche);
i tempi massimi di esposizione giornaliera alle sostanze e preparati pericolosi;
le procedure di pronto soccorso, antincendio ed evacuazione;
i nominativi e le funzioni del responsabile del servizio prevenzione e protezione e del medico competente;
i nominativi dei lavoratori incaricati della prevenzione incendi, della evacuazione e del pronto soccorso.
5 -
L'obbligo di fornire adeguate informazioni ai lavoratori non è solo previsto dall'art. 21 del D.Lgs. 626/1994, ma
è anche contenuto in altre norme dello stesso decreto e specificamente:
nell'art. 37, per l'uso delle attrezzature di lavoro;
nell'art. 43, commi 4 e 5, per l'uso dei dispositivi di protezione individuali;
nell'art. 49, per la movimentazione manuale dei carichi.
6 -
La persona incaricata dell'adempimento dell'obbligo di informare dovrà accertarsi che il lavoratore si sia reso
perfettamente conto di quanto gli sarà stato comunicato e conosca le precauzioni ed i mezzi di tutela per
difendersi dal pericolo.
7-
L'attività di formazione dovrà essere adeguata, in generale, ai problemi in materia di igiene e sicurezza ed, in
particolare, ai rischi del posto di lavoro connessi con le mansioni svolte dal lavoratore e all'evoluzione ed all'
insorgenza di nuovi rischi.
8-
L'obiettivo della formazione dovrà essere quello di:
a) sviluppare la cultura della sicurezza;
b) far apprendere il superamento del rischio;
c) far memorizzare le regole di prevenzione.
9-
La formazione alla sicurezza dovrà:
a) essere erogata in occasione di assunzione, trasferimento e cambiamento di funzione, cambiamento di
attrezzatura di lavoro;
b) essere incentrata in particolare sul posto di lavoro o sulla funzione ed essere aggiornata secondo l'
evoluzione dei rischi;
c) essere finalizzata ad indurre comportamenti lavorativi sicuri ed abituare i lavoratori ad indossare le
attrezzature di protezione individuali;
d) essere periodicamente ripetuta durante il ciclo di permanenza in azienda.
10 -
Per qualsiasi operazione lavorativa connessa ad attrezzature di lavoro, macchine, apparecchi o utensili destinati
ad essere impiegati durante il lavoro, i lavoratori incaricati dovranno ricevere formazione ed addestramento
adeguati e specifici, nel caso siano richieste conoscenze e responsabilità particolari, per metterli in grado di
poterli usare in modo idoneo e sicuro.
I lavoratori non potranno rifiutarsi di sottoporsi ai programmi di formazione ed addestramento organizzati.
11 -
In base al D.M. 16.1.1997 la formazione dovrà riguardare:
a) il rischio riferito al posto di lavoro ed alle mansioni, nonché i possibili danni e le conseguenti misure e
procedure di prevenzione e protezione;
b) nozioni relative ai diritti e doveri dei lavoratori in materia di sicurezza e salute sul posto di lavoro;
c) cenni di tecnica della comunicazione interpersonale in relazione al ruolo partecipativo.
12 -
L'art. 22 del D.Lgs. 626/1994 prevede l'obbligo di una formazione particolare per:
a) i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza;
b) i lavoratori incaricati dell' attività di:
- pronto soccorso;
- antincendio;
- evacuazione in caso di emergenza.
13 -
La formazione dei lavoratori e quella dei loro rappresentanti dovrà avvenire in collaborazione con gli organismi
paritetici territoriali (ove costituiti), durante l'orario di lavoro e non potrà comportare oneri economici a carico
degli stessi.
14 -
La persona incaricata dell'adempimento dell'obbligo di formare dovrà accertarsi che i singoli lavoratori abbiano
ben compreso il modo corretto di eseguire il lavoro e di utilizzare impianti, macchinari, attrezzature e dispositivi
di protezione individuale ed abbiano assimilato comportamenti lavorativi sicuri.
- 28 -
MISURE COMPORTAMENTALI DI IGIENE E SICUREZZA A CARICO DEI LAVORATORI
1 -
Ciascun lavoratore dovrà svolgere il proprio lavoro con la necessaria attenzione.
Dovrà essere fatto obbligo ai dipendenti di osservare scrupolosamente le disposizioni ricevute dai superiori e
quanto previsto dal ciclo di lavoro.
2 -
I lavoratori dovranno osservare in maniera rigorosa tutte le prescrizioni in materia di igiene e prevenzione
infortuni richiamate dalla segnaletica di sicurezza.
Ogni eventuale anomalia o condizione di pericolo rilevata dovrà essere tempestivamente segnalata al preposto.
3 -
I lavoratori non dovranno usare sul luogo di lavoro indumenti personali o abbigliamenti che, in relazione alla
natura delle operazioni da compiere, costituiscano pericolo per l'incolumità personale.
4 -
Dovrà essere tassativamente proibito pulire gli indumenti usando sostanze infiammabili o nocive oppure
impiegando l'aria compressa.
5 -
Dovrà essere vietato eseguire operazioni o manovre non di propria competenza o di cui non si sia a perfetta
conoscenza.In caso di dubbi occorrerà rivolgersi al preposto.
6 -
Dovranno essere usati soltanto utensili, attrezzi e materiali efficienti ed appropriati alle caratteristiche del lavoro
da effettuare.
Dovrà essere vietato usare utensili deteriorati o in cattive condizioni (manici scheggiati, malfermi, spezzati;
scalpelli con slabbrature sulla testa; ecc.).
7 -
Al termine del lavoro gli utensili, gli attrezzi ed i mezzi personali di protezione dovranno essere sistemati nei
luoghi prestabiliti.
Gli attrezzi e gli utensili dovranno essere disposti in modo ordinato, stabile e razionale.
Il posto di lavoro dovrà essere sempre pulito.
8 -
Si dovrà evitare lo spargimento di sostanze grasse e oleose sul pavimento.Nel caso ciò avvenisse si dovrà
provvedere a pulire immediatamente il pavimento stesso.
9 -
Dovrà essere rigorosamente vietato fumare in tutti quei luoghi dove esistano pericoli specifici di esplosione e di
incendio.
Appositi cartelli, da collocare ai limiti delle zone pericolose, dovranno richiamare il suddetto divieto.
10 -
Dovrà essere vietato effettuare allacciamenti elettrici con mezzi di fortuna ed in particolare inserire le estremità
dei conduttori nudi negli alveoli della presa.
11 -
Il disinserimento di una derivazione a spina dalla presa dovrà essere effettuato a circuito aperto, impugnando l'
involucro esterno della spina stessa e non tirando il cavo elettrico.
12 -
Dovrà essere assolutamente vietato al personale non autorizzato aprire gli armadi contenenti le apparecchiature
elettriche, effettuare qualsiasi intervento sulle apparecchiature stesse o deporvi all'interno materiale di qualsiasi
genere.
13 -
In caso di incendi su apparecchiature elettriche si dovrà provvedere a togliere immediatamente tensione all'
impianto.
14 -
Tutti i lavoratori dovranno essere resi edotti dei rischi connessi all'impiego dei macchinari e dei mezzi di
cantiere, il cui uso dovrà essere permesso solo agli autorizzati, i quali dovranno conoscere bene le istruzioni
emanate dai costruttori sul servizio normale, la pulizia, la manutenzione e gli spostamenti, e dovranno indossare
il prescritto abbigliamento da lavoro.
15 -
In generale, gli addetti alle macchine non dovranno rimuovere o modificare i dispositivi di sicurezza e le
protezioni: solo il preposto potrà autorizzare la loro rimozione per necessità urgenti, facendo adottare
immediatamente misure atte, sia a mettere in evidenza il pericolo che ne potrà derivare, sia a ridurlo al minimo.
16 -
Le protezioni ed i dispositivi dovranno essere rimessi a posto, con la primitiva efficienza, non appena siano
cessati i motivi che ne abbiano resa necessaria la temporanea rimozione.
17 -
Le manovre per il sollevamento e la movimentazione dei carichi dovranno essere disposte in modo da evitare il
passaggio dei carichi sospesi sopra i lavoratori e sopra i luoghi per i quali la eventuale caduta del carico possa
- 29 -
costituire pericolo.
Qualora tale passaggio non si possa evitare, le relative manovre dovranno essere tempestivamente preannunciate
con apposite segnalazioni acustiche, in modo da consentire, ove sia praticamente possibile, l'allontanamento
delle persone che si trovino esposte al pericolo dell'eventuale caduta del carico.
18 -
L'impiego dei mezzi di cantiere dovrà essere riservato esclusivamente al personale autorizzato.Non dovrà essere
consentito l'uso improprio dei mezzi stessi.
19 -
Nell'uso del carrellone la velocità dovrà essere regolata secondo le caratteristiche del percorso, la natura del
carico trasportato e la possibilità di arresto del mezzo.
20 -
Nell'impiego di prodotti chimici pericolosi sarà necessario attenersi alle indicazioni riportate nelle apposite
etichette applicate sui contenitori e nelle schede di sicurezza.
21 -
I lavoratori saranno rigorosamente tenuti a fare uso costante dei dispositivi di protezione individuale messi a
disposizione dall'impresa e saranno responsabili del corretto uso e della buona conservazione degli stessi.
22 -
I lavoratori dovranno usare con cura e proprietà le installazioni e gli arredi destinati agli spogliatoi, refettori,
docce, latrine ed in genere ai servizi di igiene.
23 -
I lavoratori dovranno riferire al preposto, nel più breve tempo possibile ed esattamente, ogni infortunio subito o
del quale siano stati testimoni, anche se lo stesso sia di lieve entità.
Registro infortuni
1 -
A norma dell'art. 4 del D.Lgs. 626/1994, come modificato dall'art. 3 del D.Lgs. 242/1996, in cantiere dovrà
essere tenuto, costantemente aggiornato, a disposizione degli Organi di vigilanza, un registro infortuni, che dovrà
essere preventivamente vidimato presso la U.S.L. competente e conservato sul luogo di lavoro.
Al registro infortuni avrà accesso anche il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza.
2 -
Sul registro infortuni dovranno essere riportati, in ordine cronologico, gli infortuni sul lavoro accaduti, sia al
personale assicurato presso l'INAIL, sia a quello non soggetto all'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro; la
registrazione sarà obbligatoria quando l'infortunio comporti un'assenza dal lavoro di almeno un giorno (art. 4,
quinto comma, lettera o) del D.Lgs. 626/1994, come modificato dall'art. 3 del D.Lgs. 19.3.1996, n. 242).
3 -
Nel registro dovranno essere annotati il nome, il cognome, la qualifica professionale dell'infortunato, le cause e
le circostanze dell'infortunio, nonchè la data di abbandono e di ripresa del lavoro.
4 -
Il registro dovrà essere tenuto senza alcuno spazio in bianco; le scritturazioni dovranno essere fatte con
inchiostro indelebile; non saranno consentite abrasioni e le eventuali rettifiche o correzioni dovranno eseguirsi in
modo che il testo sostituito sia tuttavia leggibile (art. 2 D.M. 12.9.1958).
5 -
Sarà obbligatorio conservare detto registro almeno per quattro anni dall'ultima registrazione e, se non usato, dalla
data in cui fu vidimato (art. 2 D.M. 12.9.1958).
6 -
In caso di infortunio prognosticato non guaribile entro tre giorni dovrà essere inoltrata apposita denuncia
all'INAIL ed all'Autorità locale di Pubblica Sicurezza, corredata da certificato medico, entro due giorni da quello
in cui il datore di lavoro ne avrà avuto notizia.
Servizi igienico - assistenziali
I servizi igienico - assistenziali sono locali, direttamente ricavati nell'edificio oggetto dell'intervento, in edifici attigui, o
tramite strutture prefabbricate o baraccamenti, nei quali le maestranze possono usufruire di refettori, dormitori, servizi
igienici, locali per riposare, per lavarsi, per ricambio vestiti.
I servizi igienico - assistenziali dovranno fornire ai lavoratori ciò che serve ad una normale vita sociale al di là della
giornata lavorativa, ed in particolare un refettorio nel quale essi possano trovare anche un angolo cottura qualora il cibo
non venga fornito dall'esterno.
I lavoratori dovranno trovare, poi, i servizi igienici e le docce, i locali per il riposo durante le pause di lavoro e, se
necessari, i locali destinati a dormitorio.
I servizi sanitari sono definiti dalle attrezzature e dai locali necessari all'attività di pronto soccorso in cantiere: cassetta
di pronto soccorso, pacchetto di medicazione, camera di medicazione.
La presenza di attrezzature, di locali e di personale sanitario nel cantiere sono indispensabili per prestare le prime
immediate cure ai lavoratori feriti o colpiti da malore improvviso
- 30 -
Regolamento di cantiere
Premessa
La finalità del Regolamento si concretizza nella realizzazione di una pianificazione preventiva
volta ad assicurare una maggiore tutela della integrità fisica dei lavoratori, prevedendo i rischi
risultanti dalla presenza simultanea o successiva delle varie imprese ovvero dei lavoratori
autonomi ed è redatto anche al fine di prevedere, quando ciò risulti necessario, l'utilizzazione di
impianti comuni quali infrastrutture, mezzi logistici e di protezione collettiva.
Controllo accesso
Autorizzazione e controllo all'ingresso del personale
I lavoratori impegnati nelle varie lavorazioni per essere autorizzati ad accedere e a circolare per il
cantiere devono essere muniti di un "cartellino identificativo" rilasciato dal committente,
riportante il nominativo del lavoratore e della società di appartenenza.
A tale scopo quando un lavoratore, dipendente o autonomo, prende servizio per la prima volta,
l'impresa che lo ha sul libro paga o che usufruisce delle sue prestazioni effettuerà richiesta di
rilascio del cartellino identificativo al Responsabile di cantiere del committente, allegando
dichiarazione che ne attesti la regolare assunzione o il suo status di lavoratore autonomo.
I lavoratori dovranno tenere a disposizione, ed esibire eventualmente a richiesta del personale
addetto al controllo, il cartellino identificativo.
Il lavoratore che ne verrà trovato privo sarà allontanato immediatamente dal cantiere, potrà farvi
nuovamente accesso solo munito del proprio cartellino.
Autorizzazione all'accesso visitatori e/o fornitori
Chiunque, non avendo un rapporto continuativo di lavoro con le imprese operanti in cantiere,
dovesse accedere alle aree di lavoro, dovrà essere munito di autorizzazione provvisoria.
Tale autorizzazione sarà concessa dal Direttore di cantiere del committente su richiesta dell'interessato.
- 31 -
SEGNALETICA GENERALE PREVISTA NEL CANTIERE
1 -
Indipendentemente dalle misure di sicurezza che dovranno essere adottate per prevenire i rischi esistenti, nel
cantiere, in conformità a quanto previsto dal D.Lgs. 14.8.1996, n. 493, dovrà essere utilizzata la segnaletica di
sicurezza e di salute sul luogo di lavoro.
Il D.Lgs. 493/1996 ha abrogato espressamente la precedente normativa.
2 -
La segnaletica di sicurezza, quindi, in nessun caso potrà sostituire le misure di prevenzione che dovranno essere
concretamente attuate per prevenire i rischi presenti nella lavorazione esercitata.
3-
Scopo della segnaletica sarà quello di attirare, in modo rapido e facilmente comprensibile, l'attenzione su oggetti
e situazioni che potranno provocare determinati pericoli, al fine di stimolare i comportamenti di sicurezza.
4 -
L'informazione trasmessa dalla segnaletica di sicurezza dovrà, quindi, avere le seguenti caratteristiche
fondamentali:
- essere immediatamente intelligibile;
- essere chiara ed inequivocabile;
- richiamare l'attenzione su di un aspetto ben definito e che potrà rappresentare pericolo.
5 -
I segnali di sicurezza secondo la funzione svolta risultano così suddivisi:
a
CARTELLI DI DIVIETO: di forma circolare, colore rosso su fondo bianco e simbolo nero; è un segnale
di sicurezza che vieta un comportamento che potrebbe causare o far correre un pericolo.
b
CARTELLI DI AVVERTIMENTO: di forma triangolare, colore giallo con bordi e simbolo neri; è un
segnale di sicurezza che avverte dei potenziali rischi o pericoli rappresentati da materiali, impianti,
macchine, ecc.
c
CARTELLI DI PRESCRIZIONE: di forma circolare, colore azzurro e simbolo bianco; è un segnale di
sicurezza che prescrive un determinato comportamento (es.: uso dei dispositivi di protezione personale
come da simbolo e relativa scritta).
d
CARTELLI DI SALVATAGGIO O DI SOCCORSO: di forma quadrata, colore verde e simbolo bianco;
è un segnale di sicurezza che fornisce, in caso di pericolo, informazioni relative all'uscita di sicurezza, al
cammino verso un posto di pronto soccorso e all'ubicazione di un dispositivo di salvataggio.
e
CARTELLI DI INFORMAZIONE: di forma quadrata o rettangolare, colore azzurro, scritta o simboli
bianchi; è un segnale che comunica informazioni o istruzioni tecniche di sicurezza (es.: istruzioni per
manovre su impianti elettrici; deposito prodotti nocivi, ecc.).
f
CARTELLI ANTINCENDIO: di forma rettangolare, colore rosso e simbolo o scritta in bianco; è un
segnale che indica materiale antincendio (es.: idrante, estintore, ecc.).
6 -
Nel disporre i cartelli segnaletici sarà necessario:
non eccedere in numero evitando quelli inutili;
collocarli in punti ben visibili e significativi;
garantire la manutenzione sostituendo quelli deteriorati o sbiaditi;
usare materiali adatti in relazione alle condizioni ambientali.
7-
Lo scopo della segnaletica ed il significato dei segnali presenti sul luogo di lavoro dovranno essere illustrati dal
preposto ai lavoratori interessati prima dell'inizio dei lavori.
- 32 -
SEGNALI DI DIVIETO
Caratteristiche intrinseche:
- forma rotonda;
- pittogramma nero su fondo bianco;bordo e banda (verso il basso da sinistra a destra lungo il simbolo,con un'
inclinazione di 45) rossi (il rosso deve coprire almeno il 35% della superfice del cartello).
Vietano un comportamento dal quale potrebbe risultare un pericolo.
Vietato fumare.
Vietato ai pedoni.
Divieto di spegnere con acqua.
Vietato fumare o usare fiamme libere.
Non toccare.
Vietato ai carrelli di movimentazione.
Acqua non potabile.
Divieto di accesso alle persone non autorizzate.
- 33 -
SEGNALI DI AVVERTIMENTO
Caratteristiche intrinseche:
- forma triangolare;
- pittogramma nero su fondo giallo, bordo nero (il giallo deve coprire almeno il 50% della superfice del cartello).
Trasmettono ulteriori informazioni sulla natura del pericolo.
Materiale infiammabile o alta temperatura (in assenza di un controllo specifico per alta temperatura).
Sostanze corrosive.
Carichi sospesi.
Carrelli di movimentazione.
Pericolo generico.
Tensione elettrica pericolosa.
Caduta con dislivello.
Materiale comburente.
- 34 -
Sostanze nocive o irritanti.
Pericolo di inciampo.
SEGNALI DI PRESCRIZIONE
Caratteristiche intrinseche:
- forma rotonda;
- pittogramma bianco su fondo azzurro (l'azzurro deve coprire almeno il 50% della superfice del cartello).
Obbligano ad indossare un DPI e a tenere un comportamento di sicurezza.
Protezione obbligatoria per gli occhi.
Casco di protezione obbligatoria.
Protezione obbligatoria dell'udito.
Calzature di sicurezza obbligatorie.
Guanti di protezione obbligatoria.
Obbligo generico (con eventuale cartello supplementare)
- 35 -
Protezione individuale obbligatoria contro le cadute.
Protezione obbligatoria del corpo.
Protezione obbligatoria del viso.
Passaggio obbligatorio per i pedoni.
SEGNALI DI SALVATAGGIO
Caratteristiche intrinseche:
- forma quadrata o rettangolare;
- pittogramma bianco su fondo verde (il verde deve coprire almeno il 50% della superfice del cartello).
Danno indicazioni per l'operazione di salvataggio.
Percorso/Uscita emergenza.
Percorso/Uscita emergenza.
Percorso/Uscita emergenza.
Percorso/Uscita emergenza.
- 36 -
Percorso/Uscita emergenza.
Telefono per salvataggio pronto soccorso.
Percorso da seguire (segnali di informazione addizionale ai pannelli che seguono).
Percorso da seguire (segnali di informazione addizionale ai pannelli che seguono).
Percorso da seguire (segnali di informazione addizionale ai pannelli che seguono).
Percorso da seguire (segnali di informazione addizionale ai pannelli che seguono).
Pronto soccorso.
Barella.
Doccia di sicurezza.
- 37 -
Lavaggio degli occhi.
SEGNALI PER ATTREZZATURE ANTINCENDIO
Caratteristiche intrinseche:
- forma quadrata o rettangolare;
- pittogramma bianco su fondo rosso (il rosso deve coprire almeno il 50% della superfice del cartello).
Lancia antincendio.
Scala.
Estintore.
Telefono per gli interventi antincendio.
Direzione da seguire (cartello da aggiungere a quelli che precedono).
Direzione da seguire (cartello da aggiungere a quelli che precedono).
Direzione da seguire (cartello da aggiungere a quelli che precedono).
- 38 -
Direzione da seguire (cartello da aggiungere a quelli che precedono).
COMUNICAZIONI VERBALI E SEGNALI GESTUALI
Per comunicazione verbale si intende un messaggio verbale predeterminato,con impiego di voce umana o di
sintesi vocale; il segnale gestuale, è un movimento o posizione delle braccia o delle mani in forma convenzionale
per guidare persone che effettuano manovre implicanti un rischio o un pericolo attuale per il lavoratore.
Comando: Attenzione inizio operazioni
Verbale: VIA
Gestuale: Le due braccia sono aperte in senso orizzontale, le palme delle mani rivolte in avanti.
Comando: Alt interruzione fine del movimento
Verbale: ALT
Gestuale: Il braccio destro è teso verso l'alto, con la palma della mano destra rivolta in avanti.
Comando: Fine delle operazioni
Verbale: FERMA
Gestuale: Le due mani sono giunte all'altezza del petto.
Comando: Sollevare
Verbale: SOLLEVA
Gestuale: Il braccio destro, teso verso l'alto, con la palma della mano destra rivolta in avanti, descrive
lentamente un cerchio.
Comando: Abbassare
Verbale: ABBASSA
Gestuale: Il braccio destro teso verso il basso, con la palma della mano destra rivolta verso il corpo, descrive
lentamente un cerchio.
Comando: Distanza verticale
Verbale: MISURA DELLA DISTANZA
Gestuale: Le mani indicano la distanza.
Comando: Avanzare
Verbale: AVANTI
Gestuale: Entrambe le braccia sono ripiegate, le palme delle mani rivolte all'indietro; gli avanbracci compiono
mivimenti lenti in direzione del corpo
- 39 -
Comando: Retrocedere
Verbale: INDIETRO
Gestuale: Entrambe le braccia piegate, le palme delle mani rivolte in avanti; gli avambracci compiono
movimenti lenti che si allontanano dal corpo.
Comando: A destra
Verbale: A DESTRA
Gestuale: Il braccio destro, teso più o meno lungo l'orizzontale, con la palma della mano destra rivolta verso il
basso, compie piccoli movimenti lenti nella direzione.
Comando: A sinistra
Verbale: A SINISTRA
Gestuale: Il braccio sinistro, teso più o meno in orizzontale, con la palma della mano sinistra rivolta verso il
basso, compie piccoli movimenti lenti nella direzione.
Comando: Pericolo alt o arresto di emergenza
Verbale: ATTENZIONE
Gestuale: Entrambe le braccia tese verso l'alto; le palme delle mani rivolte in avanti.
Comando: Movimento rapido
Verbale: PRESTO
Gestuale: I gesti convenzionali utilizzati per indicare i movimenti sono effettuati con maggiore rapidità.
Comando: Movimento lento
Verbale: PIANO
Gestuale: I gesti convenzionali utilizzati per indicare i movimenti sono effettuati molto lentamente.
Comando: Distanza orizzontale
Verbale: MISURA DELLA DISTANZA
Gestuale: Le mani indicano la distanza.
- 40 -
ALBERO RIASSUNTIVO
- [F.1] Lavori tartto A percorso Chiesa
- [F.2] Lavori tratto B percorso esterno
- [F.3] Lavori Arredo Urbano - Rivestimenti
- [F.4] Lavori Verde Pubblico
- [F.5] Lavori Impianto Pubblic illuminazione
- 41 -
LAVORAZIONI e loro INTERFERENZE
Individuazione, analisi e valutazione dei rischi concreti
(punto 2.1.2, lettera c, Allegato XV del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.)
Scelte progettuali ed organizzative, procedure, misure preventive e protettive
(punto 2.1.2, lettera d, punto 3, Allegato XV del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.)
Allestimento di cantiere temporaneo su strada
Allestimento di un cantiere temporaneo lungo una strada carrabile senza interruzione del servizio.
Macchine utilizzate:
1)
Dumper.
Lavoratori impegnati:
1)
Addetto all'allestimento di cantiere temporaneo su strada;
Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo:
a) DPI: addetto all'allestimento di cantiere temporaneo su strada;
Prescrizioni Organizzative:
Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) guanti; c) occhiali a
tenuta; d) mascherina antipolvere; e) indumenti ad alta visibilità; f) calzature di sicurezza con suola imperforabile.
Rischi a cui è esposto il lavoratore:
a)
Investimento, ribaltamento;
Attrezzi utilizzati dal lavoratore:
a)
b)
Attrezzi manuali;
Scala semplice;
Rischi generati dall'uso degli attrezzi:
Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni; Caduta dall'alto.
Realizzazione di impianto di messa a terra del cantiere
Realizzazione dell'impianto di messa a terra del cantiere.
Lavoratori impegnati:
1)
Addetto alla realizzazione di impianto di messa a terra del cantiere;
Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo:
a) DPI: addetto alla realizzazione di impianto di messa a terra del cantiere;
Prescrizioni Organizzative:
Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) guanti dielettrici; c)
calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile; d) cinture di sicurezza.
Rischi a cui è esposto il lavoratore:
a)
Elettrocuzione;
Attrezzi utilizzati dal lavoratore:
a)
b)
Attrezzi manuali;
Trapano elettrico;
Rischi generati dall'uso degli attrezzi:
Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni; Elettrocuzione; Inalazione polveri, fibre.
Allestimento di servizi sanitari del cantiere
Allestimento di servizi sanitari costituiti dai locali necessari all'attività di primo soccorso in cantiere.
Macchine utilizzate:
1)
2)
Autocarro;
Dumper.
Lavoratori impegnati:
1)
Addetto all'allestimento di servizi sanitari del cantiere;
Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo:
a) DPI: addetto all'allestimento di servizi sanitari del cantiere;
Prescrizioni Organizzative:
Devono essere forniti ai lavoratori adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) guanti; c) calzature di
- 42 -
sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile; d) occhiali di sicurezza.
Rischi a cui è esposto il lavoratore:
a)
Caduta di materiale dall'alto o a livello;
Attrezzi utilizzati dal lavoratore:
a)
b)
Attrezzi manuali;
Trapano elettrico;
Rischi generati dall'uso degli attrezzi:
Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni; Elettrocuzione; Inalazione polveri, fibre.
Rimozione di impianti
Rimozione di impianti di dstribuzione interni. Durante la fase lavorativa si prevede il trasporto del materiale di risulta, la cernita e
l'accatastamento dei materiali eventualmente recuperabili.
Macchine utilizzate:
1)
Dumper.
Lavoratori impegnati:
1)
Addetto alla rimozione di impianti;
Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo:
a) DPI: addetto alla rimozione di impianti;
Prescrizioni Organizzative:
Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) guanti; b) casco; c) calzature di
sicurezza con suola antiscivolo ed imperforabile; d) occhiali; e) otoprotettori.
Rischi a cui è esposto il lavoratore:
a)
b)
Vibrazioni;
Rumore;
Attrezzi utilizzati dal lavoratore:
a)
b)
Attrezzi manuali;
Martello demolitore elettrico;
Rischi generati dall'uso degli attrezzi:
Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni; Elettrocuzione; Inalazione polveri, fibre.
Rimozione di massetto
Rimozione di massetto per sottofondo di pavimenti, per l'ottenimento di pendenze, ecc. Durante la fase lavorativa si prevede il
trasporto del materiale di risulta, la cernita e l'accatastamento dei materiali eventualmente recuperabili.
Macchine utilizzate:
1)
Dumper.
Lavoratori impegnati:
1)
Addetto alla rimozione di massetto;
Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo:
a) DPI: addetto alla rimozione di massetto;
Prescrizioni Organizzative:
Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) guanti; b) casco; c) calzature di
sicurezza con suola antiscivolo ed imperforabile; d) occhiali; e) otoprotettori.
Rischi a cui è esposto il lavoratore:
a)
b)
c)
d)
e)
Caduta di materiale dall'alto o a livello;
Inalazione polveri, fibre;
Vibrazioni;
M.M.C. (sollevamento e trasporto);
Rumore;
a)
b)
Attrezzi manuali;
Martello demolitore elettrico;
Attrezzi utilizzati dal lavoratore:
Rischi generati dall'uso degli attrezzi:
Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni; Elettrocuzione; Inalazione polveri, fibre.
Rimozione di pavimenti esterni
Rimozione di pavimenti esterni. Durante la fase lavorativa si prevede il trasporto del materiale di risulta, la cernita e l'accatastamento
- 43 -
dei materiali eventualmente recuperabili.
Macchine utilizzate:
1)
Dumper.
Lavoratori impegnati:
1)
Addetto alla rimozione di pavimenti esterni;
Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo:
a) DPI: addetto alla rimozione di pavimenti esterni;
Prescrizioni Organizzative:
Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) guanti; b) casco; c) calzature di
sicurezza con suola antiscivolo ed imperforabile; d) occhiali; e) otoprotettori.
Rischi a cui è esposto il lavoratore:
a)
b)
c)
d)
Caduta di materiale dall'alto o a livello;
Vibrazioni;
M.M.C. (sollevamento e trasporto);
Rumore;
Attrezzi utilizzati dal lavoratore:
a)
b)
Attrezzi manuali;
Martello demolitore elettrico;
Rischi generati dall'uso degli attrezzi:
Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni; Elettrocuzione; Inalazione polveri, fibre.
Rimozione di intonaci e rivestimenti esterni
Rimozione intonaci e rivestimenti esterni. Durante la fase lavorativa si prevede il trasporto del materiale di risulta, la cernita e
l'accatastamento dei materiali eventualmente recuperabili.
Macchine utilizzate:
1)
Dumper.
Lavoratori impegnati:
1)
Addetto alla rimozione di intonaci e rivestimenti esterni;
Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo:
a) DPI: addetto alla rimozione di intonaci e rivestimenti esterni;
Prescrizioni Organizzative:
Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) guanti; b) casco; c) calzature di
sicurezza con suola antiscivolo ed imperforabile; d) occhiali; e) otoprotettori.
Rischi a cui è esposto il lavoratore:
a)
b)
c)
d)
e)
Caduta di materiale dall'alto o a livello;
Inalazione polveri, fibre;
Vibrazioni;
M.M.C. (sollevamento e trasporto);
Rumore;
a)
b)
Attrezzi manuali;
Martello demolitore elettrico;
Attrezzi utilizzati dal lavoratore:
Rischi generati dall'uso degli attrezzi:
Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni; Elettrocuzione; Inalazione polveri, fibre.
Rimozione di ringhiere e parapetti
Rimozione di ringhiere e parapetti. Durante la fase lavorativa si prevede il trasporto del materiale di risulta, la cernita e
l'accatastamento dei materiali eventualmente recuperabili.
Macchine utilizzate:
1)
Dumper.
Lavoratori impegnati:
1)
Addetto alla rimozione di ringhiere e parapetti;
Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo:
a) DPI: addetto alla rimozione di ringhiere e parapetti;
Prescrizioni Organizzative:
Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) guanti; b) casco; c) calzature di
- 44 -
sicurezza con suola antiscivolo ed imperforabile; d) occhiali; e) otoprotettori.
Rischi a cui è esposto il lavoratore:
a)
b)
c)
d)
e)
Caduta di materiale dall'alto o a livello;
Caduta dall'alto;
Vibrazioni;
M.M.C. (sollevamento e trasporto);
Rumore;
a)
b)
Attrezzi manuali;
Martello demolitore elettrico;
Attrezzi utilizzati dal lavoratore:
Rischi generati dall'uso degli attrezzi:
Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni; Elettrocuzione; Inalazione polveri, fibre.
Demolizione generale di strutture in c.a. eseguita con impiego di
mezzi meccanici
Demolizione di strutture in c.a. eseguita con mezzi meccanici con o senza preventiva riduzione delle iperstatiche della struttura.
Durante la fase lavorativa si prevede il trasporto del materiale di risulta, la cernita e l'accatastamento dei materiali eventualmente
recuperabili.
Macchine utilizzate:
1)
2)
3)
Autocarro;
Dumper;
Escavatore con martello demolitore.
Lavoratori impegnati:
1)
Addetto alla demolizione generale di strutture in c.a. eseguita con impiego di mezzi meccanici;
Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo:
a) DPI: addetto alla demolizione generale di strutture in c.a. eseguita con impiego di mezzi meccanici;
Prescrizioni Organizzative:
Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) guanti; b) casco; c) calzature di
sicurezza con suola antiscivolo ed imperforabile; d) occhiali; e) otoprotettori.
Rischi a cui è esposto il lavoratore:
a)
b)
c)
d)
e)
Seppellimento, sprofondamento;
Inalazione polveri, fibre;
Vibrazioni;
M.M.C. (sollevamento e trasporto);
Rumore;
Attrezzi utilizzati dal lavoratore:
a)
b)
c)
Attrezzi manuali;
Compressore con motore endotermico;
Martello demolitore pneumatico;
Rischi generati dall'uso degli attrezzi:
Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni; Inalazione fumi, gas, vapori; Incendi, esplosioni;
Scoppio; Inalazione polveri, fibre; Scivolamenti, cadute a livello.
Scavo eseguito a mano
Scavi eseguiti a mano a cielo aperto o all'interno di edifici.
Macchine utilizzate:
1)
Dumper.
Lavoratori impegnati:
1)
Addetto allo scavo eseguito a mano;
Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo:
a) DPI: addetto allo scavo eseguito a mano;
Prescrizioni Organizzative:
Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) guanti; c) occhiali
protettivi; d) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile; e) mascherina antipolvere; f) otoprotettori.
Rischi a cui è esposto il lavoratore:
a)
Scivolamenti, cadute a livello;
- 45 -
b)
M.M.C. (sollevamento e trasporto);
Attrezzi utilizzati dal lavoratore:
a)
b)
Attrezzi manuali;
Andatoie e Passerelle;
Rischi generati dall'uso degli attrezzi:
Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni; Caduta dall'alto; Caduta di materiale dall'alto o a livello.
Formazione di massetto per esterni
Formazione di massetto in calcestruzzo semplice o alleggerito come sottofondo per pavimentazioni esterne.
Lavoratori impegnati:
1)
Addetto alla formazione di massetto per esterni;
Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo:
a) DPI: addetto alla formazione di massetto per esterni;
Prescrizioni Organizzative:
Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) guanti; b) casco; c) calzature di
sicurezza con suola antiscivolo ed imperforabile; d) occhiali.
Rischi a cui è esposto il lavoratore:
a)
b)
Chimico;
M.M.C. (sollevamento e trasporto);
Attrezzi utilizzati dal lavoratore:
a)
b)
Attrezzi manuali;
Betoniera a bicchiere;
Rischi generati dall'uso degli attrezzi:
Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni; Caduta di materiale dall'alto o a livello; Cesoiamenti,
stritolamenti; Elettrocuzione; Getti, schizzi; Inalazione polveri, fibre.
Cordoli, zanelle e opere d'arte
Posa in opera si cordoli e zanelle stradali prefabbricati.
Macchine utilizzate:
1)
Dumper.
Lavoratori impegnati:
1)
Addetto alla posa cordoli, zanelle e opere d'arte;
Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo:
a) DPI: addetto alla posa cordoli, zanelle e opere d'arte;
Prescrizioni Organizzative:
Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) calzature di sicurezza; c)
occhiali; d) guanti; e) maschera per la protezione delle vie respiratorie; f) otoprotettori; g) indumenti protettivi; h)
indumenti ad alta visibilità.
Rischi a cui è esposto il lavoratore:
a)
b)
c)
Investimento, ribaltamento;
Rumore;
M.M.C. (sollevamento e trasporto);
a)
Attrezzi manuali;
Attrezzi utilizzati dal lavoratore:
Rischi generati dall'uso degli attrezzi:
Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni.
Posa di pavimenti per esterni
Posa di pavimenti esterni su letto di sabbia realizzati con cubetti di pietra, porfido, ecc..
Macchine utilizzate:
1)
Dumper.
Lavoratori impegnati:
1)
Addetto alla posa di pavimenti per esterni;
Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo:
a) DPI: addetto alla posa di pavimenti per esterni;
Prescrizioni Organizzative:
- 46 -
Devono essere forniti, al lavoratore, adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) guanti; c) occhiali
protettivi; d) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile e puntale d'acciaio; e) otoprotettori.
Rischi a cui è esposto il lavoratore:
a)
M.M.C. (elevata frequenza);
Attrezzi utilizzati dal lavoratore:
a)
Attrezzi manuali;
Rischi generati dall'uso degli attrezzi:
Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni.
Posa di rivestimenti esterni
Posa di rivestimenti esterni, realizzata con elementi ceramici ed adesivi speciali.
Lavoratori impegnati:
1)
Addetto alla posa di rivestimenti esterni;
Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo:
a) DPI: addetto alla posa di rivestimenti esterni;
Prescrizioni Organizzative:
Devono essere forniti, al lavoratore, adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) guanti; c) occhiali
protettivi; d) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile e puntale d'acciaio; e) otoprotettori.
Rischi a cui è esposto il lavoratore:
a)
b)
c)
Caduta di materiale dall'alto o a livello;
Chimico;
M.M.C. (elevata frequenza);
Attrezzi utilizzati dal lavoratore:
a)
Attrezzi manuali;
Rischi generati dall'uso degli attrezzi:
Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni.
Formazione intonaci esterni (tradizionali)
Formazione di intonaci esterni eseguita a mano.
Lavoratori impegnati:
1)
Addetto alla formazione intonaci esterni (tradizionali);
Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo:
a) DPI: addetto alla formazione intonaci esterni (tradizionali);
Prescrizioni Organizzative:
Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) guanti; c) calzature di
sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile; d) maschera respiratoria a filtri; e) occhiali.
Rischi a cui è esposto il lavoratore:
a)
b)
c)
d)
Caduta di materiale dall'alto o a livello;
Rumore;
Chimico;
M.M.C. (elevata frequenza);
Attrezzi utilizzati dal lavoratore:
a)
b)
Attrezzi manuali;
Impastatrice;
Rischi generati dall'uso degli attrezzi:
Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni; Caduta di materiale dall'alto o a livello; Elettrocuzione;
Inalazione polveri, fibre.
Posa di recinzioni e cancellate
Posa su fondazione in cls precedentemente realizzata di recinzioni e cancellate in ferro.
Lavoratori impegnati:
1)
Addetto alla posa di recinzioni e cancellate;
Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo:
a) DPI: addetto alla posa di recinzioni e cancellate;
Prescrizioni Organizzative:
Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) guanti; b) casco; c) calzature di
sicurezza con suola antiscivolo ed imperforabile; d) occhiali; e) otoprotettori.
- 47 -
Rischi a cui è esposto il lavoratore:
a)
b)
M.M.C. (sollevamento e trasporto);
R.O.A. (operazioni di saldatura);
Attrezzi utilizzati dal lavoratore:
a)
b)
c)
d)
Attrezzi manuali;
Saldatrice elettrica;
Smerigliatrice angolare (flessibile);
Trapano elettrico;
Rischi generati dall'uso degli attrezzi:
Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni; Elettrocuzione; Inalazione fumi, gas, vapori; Incendi,
esplosioni; Inalazione polveri, fibre.
Realizzazione di fontanella in cls rivestita in pietra
Realizzazione di una fontana in cls, rivestita in pietra, completa di raccordi idraulici.
Lavoratori impegnati:
1)
Addetto alla posa di fontanelle;
Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo:
a) DPI: addetto alla posa fontanella;
Prescrizioni Organizzative:
Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) guanti; b) casco; c) occhiali
protettivi; d) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile e puntale d'acciaio.
Rischi a cui è esposto il lavoratore:
a)
b)
Scivolamenti, cadute a livello;
M.M.C. (sollevamento e trasporto);
Attrezzi utilizzati dal lavoratore:
a)
Attrezzi manuali;
Rischi generati dall'uso degli attrezzi:
Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni.
Tinteggiatura di ringhiere e parapetti
Tinteggiatura di ringhiere e parapetti
Lavoratori impegnati:
1)
Addetto alla tinteggiatura di ringhiere e parapetti.;
Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo:
a) DPI: addetto alla tinteggiatura di ringhiere e parapetti.;
Prescrizioni Organizzative:
Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) guanti; c) calzature di
sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile; d) mascherina con filtro antipolvere; e) indumenti protettivi (tute);
f) cintura di sicurezza.
Rischi a cui è esposto il lavoratore:
a)
b)
Chimico;
M.M.C. (elevata frequenza);
Attrezzi utilizzati dal lavoratore:
a)
Attrezzi manuali;
Rischi generati dall'uso degli attrezzi:
Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni.
Smobilizzo del cantiere
Smobilizzo del cantiere realizzato attraverso lo smontaggio delle postazioni di lavoro fisse, di tutti gli impianti di cantiere, delle opere
provvisionali e di protezione e della recinzione posta in opera all'insediamento del cantiere stesso.
Macchine utilizzate:
1)
2)
Autocarro;
Dumper.
Lavoratori impegnati:
1)
Addetto allo smobilizzo del cantiere;
Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo:
- 48 -
a)
DPI: addetto allo smobilizzo del cantiere;
Prescrizioni Organizzative:
Devono essere forniti ai lavoratori adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) guanti; c) calzature di
sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile; d) occhiali di sicurezza.
Rischi a cui è esposto il lavoratore:
a)
Caduta di materiale dall'alto o a livello;
Attrezzi utilizzati dal lavoratore:
a)
b)
c)
Attrezzi manuali;
Scala semplice;
Trapano elettrico;
Rischi generati dall'uso degli attrezzi:
Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni; Caduta dall'alto; Elettrocuzione; Inalazione polveri, fibre.
- 49 -
RISCHI individuati nelle Lavorazioni e relative
MISURE PREVENTIVE E PROTETTIVE.
Elenco dei rischi:
1)
2)
3)
4)
5)
6)
7)
8)
9)
10)
11)
12)
Caduta dall'alto;
Cesoiamenti, stritolamenti, impatti, lacerazioni;
Colpi, tagli, punture, abrasioni;
Elettrocuzione;
Inalazione polveri, fibre, gas, vapori;
Movimentazione manuale dei carichi;
Rumore: dBA < 80;
Rumore: dBA > 90;
Rumore: dBA 80 / 85;
Rumore: dBA 85 / 90;
Scivolamenti e cadute;
Seppellimenti e sprofondamenti.
RISCHIO: "Caduta dall'alto"
Descrizione del Rischio:
Caduta di persone dall'alto, in seguito alla perdita di equilibrio del lavoratore e/o all'assenza di adeguate protezioni (collettive od
individuali), da opere provvisionali, gru od autogrù, fori nei solai o balconate o rampe di scale o scavi, o da mezzi per scavo o
trasporto, o da qualsiasi altra postazione di lavoro sopraelevata.
MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE:
a)
b)
c)
Nelle lavorazioni: [F.7] Lavori sul 9° Tratto; [F.8] Percorso esterno area verde; [F.18] Opere
murarie e rivestimenti; [F.19] Realizzazione delle sedute; [F.21] Posa di fontane, arredi e
pergolati;
Prescrizioni Organizzative: Le aperture lasciate nei solai o nelle piattaforme di lavoro devono essere circondate da
normale parapetto e da tavola fermapiede oppure devono essere coperte con tavolato solidamente fissato e di resistenza
non inferiore a quella del piano di calpestio dei ponti di servizio. Qualora le aperture vengano usate per il passaggio di
materiali o di persone, un lato del parapetto può essere costituito da una barriera mobile non asportabile, che deve essere
aperta soltanto per il tempo necessario al passaggio.
Le aperture nei muri prospicienti il vuoto o vani che abbiano una profondità superiore a m 0,50 devono essere munite di
normale parapetto e tavole fermapiede oppure essere convenientemente sbarrate in modo da impedire la caduta di
persone.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 7/1/1956 n.164 art.68.
Nelle lavorazioni: [F.7] Lavori sul 9° Tratto; [F.8] Percorso esterno area verde; [F.18] Opere
murarie e rivestimenti; [F.19] Realizzazione delle sedute;
Prescrizioni Organizzative: Nella esecuzione di opere a struttura in conglomerato cementizio, quando non si provveda
alla costruzione da terra di una normale impalcatura con montanti, prima di iniziare la erezione delle casseformi per il
getto dei pilastri perimetrali, deve essere sistemato, in corrispondenza al piano raggiunto, un regolare ponte di sicurezza a
sbalzo, avente larghezza utile di almeno m 1,20. Le armature di sostegno del cassero per il getto della successiva soletta o
della trave perimetrale, non devono essere lasciate sporgere dal filo del fabbricato più di cm 40 per l'affrancamento della
sponda esterna del cassero medesimo. Come sotto ponte può servire l'impalcato o ponte a sbalzo costruito in
corrispondenza al piano sottostante.
In corrispondenza ai luoghi di transito o stazionamento deve essere sistemato, all'altezza del solaio di copertura del piano
terreno, un impalcato di sicurezza (mantovana) a protezione contro la caduta di materiali dall'alto.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 7/1/1956 n.164 art.28.
Nelle lavorazioni: [F.8] Percorso esterno area verde; [F.18] Opere murarie e rivestimenti; [F.22]
Opere in verde;
Prescrizioni Organizzative: I parapetti sono opere che devono realizzarsi per impedire cadute nel vuoto ogni qualvolta si
manifesti tale rischio: sui ponteggi, sui bordi delle rampe di scale o dei pianerottoli o dei balconi non ancora corredati
delle apposite ringhiere, sui bordi di fori praticati nei solai (ad es. vano ascensore), di impalcati disposti ad altezze
superiori ai 2 m, di scavi o pozzi o fosse per lo spegnimento della calce, sui muri in cui sono state praticate aperture (ad
es. vani finestra), ecc.
Prescrizioni Esecutive: I parapetti devono essere allestiti a regola d'arte, utilizzando buon materiale, risultare idonei allo
scopo ed essere conservati in efficienza per l'intera durata del lavoro. Possono essere realizzati nei seguenti modi:
- mediante un corrente posto ad un'altezza minima di 1 m dal piano di calpestio, e da una tavola fermapiede, aderente al
piano di camminamento, di altezza variabile ma tale da non lasciare uno spazio vuoto tra se ed il corrente suddetto,
maggiore di 60 cm;
- mediante un corrente superiore con le caratteristiche anzidette, una tavola fermapiede, aderente al piano di
camminamento, alta non meno di 20 cm ed un corrente intermedio che non lasci tra se e gli elementi citati, spazi vuoti di
altezza maggiore di 60 cm.
- 50 -
I correnti e le tavole fermapiede devono essere poste nella parte interna dei montanti.
I ponteggi devono avere il parapetto completo anche sulle loro testate.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 7/1/1956 n.164 art.16; D.P.R. 7/1/1956 n.164 art.24.
d)
Nelle lavorazioni: [F.8] Percorso esterno area verde; [F.18] Opere murarie e rivestimenti; [F.22]
Opere in verde;
Prescrizioni Esecutive: Il ciglio del fronte di scavo dovrà essere reso inaccessibile mediante barriere mobili, posizionate
ad opportuna distanza di sicurezza e spostabili con l'avanzare del fronte dello scavo stesso. Dovrà provvedersi, inoltre, a
segnalare la presenza dello scavo con opportuni cartelli. A scavo ultimato, tali barriere mobili provvisorie dovranno essere
sostituite da regolari parapetti.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 7/1/1956 n.164 art.12.
RISCHIO: "Cesoiamenti, stritolamenti, impatti, lacerazioni"
Descrizione del Rischio:
Ferite e lesioni (cesoiamenti, stritolamenti, impatti, lacerazioni) causate da contatti accidentali con organi mobili di macchine o
mezzi, o per collisioni con ostacoli o altri mezzi presenti nell'area del cantiere.
MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE:
a)
Nelle lavorazioni: [F.18] Opere murarie e rivestimenti;
Prescrizioni Esecutive: Rimozione delle protezioni e dei dispositivi di sicurezza. Le protezioni ed i dispositivi di
sicurezza di attrezzature, macchinari e mezzi d'opera non devono essere rimossi se non nei casi di assoluta necessità o per
operazioni di manutenzione espressamente previste nelle istruzioni fornite dal produttore. Qualora debba provvedersi alla
loro rimozione (previo permesso preventivo del preposto o del datore di lavoro), dovranno adottarsi contemporaneamente
misure atte a mettere in evidenza e a ridurre al limite minimo possibile il pericolo che ne deriva. Il ricollocamento nella
sede originaria delle protezioni o dei dispositivi di sicurezza rimossi, dovrà avvenire non appena siano cessate le ragioni
che ne hanno reso necessaria la loro temporanea rimozione.
Manutenzione: divieto con la macchina in funzione. Non è consentito pulire, oliare o ingrassare gli organi mobili, né
eseguire qualsiasi operazioni di registrazione o di riparazione di attrezzature, macchinari o mezzi d'opera qualora siano in
funzione, salvo non risulti espressamente indicato (con le relative procedure esecutive) nelle istruzioni di manutenzione.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.6; D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.47; D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.48; D.L.
19/9/1994 n.626 art.5; D.L. 19/9/1994 n.626 art.39.
RISCHIO: "Colpi, tagli, punture, abrasioni"
Descrizione del Rischio:
Colpi, tagli, punture, abrasioni alle mani; contusioni e traumi a tutto il corpo senza una localizzazione specifica, per contatto con
l'attrezzo adoperato o conseguenti ad urti con oggetti di qualsiasi tipo presenti in cantiere.
Dolori muscolari relativi ad errate posizioni assunte durante l'uso dell'attrezzatura di lavoro.
RISCHIO: "Elettrocuzione"
Descrizione del Rischio:
Elettrocuzione per contatto diretto o indiretto con parti dell'impianto elettrico in tensione.
Folgorazione dovuta a caduta di fulmini in prossimità del lavoratore.
MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE:
a)
Nelle lavorazioni: [F.1] Lavori sul 1° Tratto; [F.2] Lavori sul 2° e 3° Tratto; [F.3] Lavori sul 4°
Tratto; [F.4] Lavori sul 5° Tratto; [F.5] Lavori sul 7° Tratto; [F.6] Lavori sul 8° Tratto; [F.7] Lavori
sul 9° Tratto; [F.8] Percorso esterno area verde; [F.9] Lavori nell'Area 1; [F.10] Lavori nell'Area
2; [F.11] Lavori nell'Area 3; [F.12] Lavori nell'Area 4; [F.13] Lavori nell'Area 5; [F.17]
Realizzazione dell'Impianto di Illuminazione; [F.18] Opere murarie e rivestimenti; [F.19]
- 51 -
Realizzazione delle sedute;
Prescrizioni Organizzative: Lavori in prossimità di linee elettriche. Non possono essere eseguiti lavori in prossimità di
linee elettriche aeree a distanza minore di m 5 a meno che, previa segnalazione all'esercente le linee elettriche, non si
provveda ad una adeguata protezione atta ad evitare accidentali contatti o pericolosi avvicinamenti ai conduttori delle
linee stesse.
Lampade portatili. Le lampade portatili devono essere:
a) costruite con doppio isolamento;
b) alimentate con bassissima tensione di sicurezza (24 V forniti mediante trasformatore di sicurezza) ovvero mediante
separazione elettrica singola (220 V forniti mediante trasformatore di isolamento);
c) provviste di idoneo involucro di vetro ed avere il portalampada e l'impugnatura costituita di materiale isolante non
igroscopico;
d) devono essere protette contro i danni accidentali tramite una griglia di protezione;
e) provviste di cavo di alimentazione di tipo H07RN-F con una sezione minima dei conduttori di 1 mm2.
Le lampadine usate non dovranno essere di elevata potenza per evitare possibili incendi e cedimento dell'isolamento per il
calore prodotto.
Prescrizioni Esecutive: Impianto elettrico: disposizioni generali di comportamento. Particolare cura, volta a
salvaguardarne lo stato manutentivo, deve essere tenuta da parte dei lavoratori nei confronti dell'impianto elettrico di
cantiere (in particolare nei confronti dei cavi, dei contatti, degli interruttori, delle prese di corrente, delle custodie di tutti
gli elementi in tensione), data la sua pericolosità e la rapida usura cui sono soggette tutte le attrezzature presenti sul
cantiere.
Impianto elettrico: obblighi dei lavoratori. Ciascun lavoratore è tenuto a segnalare immediatamente al proprio superiore la
presenza di qualsiasi anomalia dell'impianto elettrico, come ad esempio:
apparecchiature elettriche aperte (batterie, interruttori, scatole, ecc.);
materiali e apparecchiature con involucri protettivi danneggiati o che presentino segni di bruciature;
cavi elettrici nudi o con isolamento rotto.
Manovre: condizioni di pericolo. E' assolutamente vietato toccare interruttori o pulsanti con le mani bagnate o stando sul
bagnato, anche se il grado di protezione delle apparecchiature lo consente.
I fili di apparecchi elettrici non devono mai essere toccati con oggetti metallici (tubi e profilati), getti d'acqua, getti di
estintori idrici o a schiuma: ove questo risultasse necessario occorre togliere preventivamente tensione al circuito.
Non spostare macchine o quadri elettrici inidonei se non dopo aver disinserito l'alimentazione.
E' tassativamente vietato utilizzare scale metalliche a contatto con apparecchiature e linee elettriche.
Lavori in prossimità di linee elettriche. Assicurarsi che nella zona di lavoro, le eventuali linee elettriche aeree, rimangano
sempre ad una distanza non inferiore ai cinque metri.
Quadri elettrici: posizione ed uso degli interruttori d'emergenza. Tutti quelli che operano in cantiere devono conoscere
l'esatta posizione e le corrette modalità d'uso degli interruttori di emergenza posizionati sui quadri elettrici presenti nel
cantiere.
Lampade portatili. L'eventuale sostituzione della lampadina di una lampada portatile, dovrà essere seguita solo dopo aver
disinserito la spina dalla presa. Usare solo lampade portatili a norma e mai di fattura artigianale.
Riferimenti Normativi: D.L. 19/9/1994 n.626 art.39; D.P.R. 7/1/1956 n.164 art.11; D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.317; D.P.R.
27/4/1955 n.547 art.318; CEI 34-34.
RISCHIO: "Inalazione polveri, fibre, gas, vapori"
Descrizione del Rischio:
Danni all'apparato respiratorio ed in generale alla salute del lavoratore, derivanti dall'esposizione a materiali in grana minuta, o
rilascianti fibre minute, o che possono dar luogo a sviluppo di polveri, gas, vapori, nebbie, aerosol.
Intossicazione causata dall'inalazione dei gas di scarico di motori a combustione o di fumi o di ossidi (ossidi di zinco, di carbonio, di
azoto, di piombo, ecc.) tossici originati durante la combustione o la saldatura o il taglio termico di materiali di varia natura.
MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE:
a)
b)
Nelle lavorazioni: [F.1] Lavori sul 1° Tratto; [F.2] Lavori sul 2° e 3° Tratto; [F.3] Lavori sul 4°
Tratto; [F.5] Lavori sul 7° Tratto; [F.6] Lavori sul 8° Tratto; [F.9] Lavori nell'Area 1; [F.10] Lavori
nell'Area 2; [F.11] Lavori nell'Area 3; [F.12] Lavori nell'Area 4; [F.13] Lavori nell'Area 5; [F.15]
Rimozione dei chiusini;
Prescrizioni Organizzative: Demolizioni: inumidimento materiali. Durante i lavori di demolizione si deve provvedere a
ridurre il sollevamento della polvere, irrorando con acqua le murature ed i materiali di risulta.
Demolizioni: materiali contenenti amianto. Prima di procedere alla demolizione del manufatto accertarsi che lo stesso non
presenti materiali contenenti amianto, ed eventualmente procedere alla loro eliminazione preventiva in conformità a
quanto disposto dal D.M. Sanità del 6.09.1994.
Demolizioni: stoccaggio ed evacuazione detriti. Curare che lo stoccaggio e l'evacuazione dei detriti e delle macerie
avvengano correttamente.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 7/1/1956 n.164 art.74; 494 Bis art.9.
Nelle lavorazioni: [F.1] Lavori sul 1° Tratto; [F.2] Lavori sul 2° e 3° Tratto; [F.3] Lavori sul 4°
Tratto; [F.4] Lavori sul 5° Tratto; [F.5] Lavori sul 7° Tratto; [F.6] Lavori sul 8° Tratto; [F.7] Lavori
sul 9° Tratto; [F.9] Lavori nell'Area 1; [F.10] Lavori nell'Area 2; [F.11] Lavori nell'Area 3; [F.12]
Lavori nell'Area 4; [F.13] Lavori nell'Area 5; [F.18] Opere murarie e rivestimenti; [F.19]
Realizzazione delle sedute; [F.21] Posa di fontane, arredi e pergolati; [F.23] Posa di una targa
commemorativa;
Prescrizioni Organizzative: Schede tossicologiche. E' necessario il preventivo esame della scheda tossicologica delle
- 52 -
c)
d)
e)
f)
sostanze utilizzate per l'adozione delle specifiche misure di sicurezza.
Sostanze tossiche o nocive: recipienti. Le materie prime non in corso di lavorazione, i prodotti ed i rifiuti, che abbiano
proprietà tossiche o caustiche, specialmente se sono allo stato liquido o se sono facilmente solubili o volatili, devono
essere custoditi in recipienti a tenuta e muniti di buona chiusura.
Tali recipienti devono portare una scritta che ne indichi il contenuto ed avere le indicazioni e i contrassegni di cui
all'art.355 del decreto del Presidente della Repubblica 27 Aprile 1955, n. 547.
Le materie in corso di lavorazione che siano fermentescibili o possano essere nocive alla salute o svolgere emanazioni
sgradevoli, non devono essere accumulate nei locali di lavoro in quantità superiore a quella strettamente necessaria per la
lavorazione.
Gli apparecchi e i recipienti che servono alla lavorazione oppure al trasporto dei materiali putrescibili o suscettibili di dare
emanazioni sgradevoli, devono essere lavati frequentemente e, ove occorra, disinfettati.
Inalazioni di sostanze nocive:visite mediche. I lavoratori esposti a specifici rischi di inalazioni pericolose di sostanze o
agenti nocivi (gas, polveri o fumi) devono avere a disposizione idonei mezzi di protezione personale (maschere
respiratorie, ecc.), ed essere sottoposti a visita medica periodica secondo le tabelle ministeriali del D.P.R. 19/3/1956 n.303
art.33-allegato.
Prescrizioni Esecutive: Inalazioni di sostanze nocive: visite mediche. I lavoratori esposti a specifici rischi di inalazioni
pericolose di sostanze o agenti nocivi (gas, polveri o fumi) devono utilizzare i mezzi di protezione personale (maschere
respiratorie, ecc.) messi a loro disposizione dal datore di lavoro, e farsi sottoporre a visita medica periodica secondo le
tabelle ministeriali del D.P.R. 19/3/1956 n.303 art.33-allegato.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.387; D.P.R. 19/3/1956 n.303 art.18; D.P.R. 19/3/1956 n.303 art.33;
D.L. 15/8/1991 n.277.
Nelle lavorazioni: [F.8] Percorso esterno area verde; [F.13] Lavori nell'Area 5; [F.16]
Realizzazione delle reti tecnologiche; [F.17] Realizzazione dell'Impianto di Illuminazione; [F.18]
Opere murarie e rivestimenti; [F.19] Realizzazione delle sedute;
Prescrizioni Esecutive: Quando non sono attuabili le misure tecniche di prevenzione e la natura del materiale polveroso lo
consenta, si deve provvedere all'inumidimento del materiale stesso.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 19/3/1956 n.303 art.21.
Nelle lavorazioni: [F.8] Percorso esterno area verde; [F.13] Lavori nell'Area 5; [F.16]
Realizzazione delle reti tecnologiche; [F.17] Realizzazione dell'Impianto di Illuminazione; [F.18]
Opere murarie e rivestimenti; [F.19] Realizzazione delle sedute;
Prescrizioni Organizzative: Quando si eseguono lavori entro pozzi, fogne, cunicoli, camini e fosse in genere, devono
essere adottate idonee misure contro i pericoli derivanti dalla presenza di gas o vapori tossici, asfissianti, infiammabili o
esplosivi, specie in rapporto alla natura geologica del terreno o alla vicinanza di fabbriche, depositi, raffinerie, stazioni di
compressione e di decompressione, metanodotti e condutture di gas, che possono dar luogo ad infiltrazione di sostanze
pericolose.
Quando sia accertata o sia da temere la presenza di gas tossici, asfissianti o la irrespirabilità dell'aria ambiente e non sia
possibile assicurare una efficiente aerazione ed una completa bonifica, i lavoratori devono essere provvisti di apparecchi
respiratori, ed essere muniti di cintura di sicurezza con bretelle passanti sotto le ascelle collegate a funi di salvataggio, le
quali devono essere tenute all'esterno dal personale addetto alla sorveglianza. Questo deve mantenersi in continuo
collegamento con gli operai all'interno ed essere in grado di sollevare prontamente all'esterno il lavoratore colpito dai gas.
Possono essere adoperate le maschere respiratorie, in luogo di autorespiratori, solo quando, accertate la natura e la
concentrazione dei gas o vapori nocivi o asfissianti, esse offrano garanzia di sicurezza e sempreché sia assicurata una
efficace e continua aerazione.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 7/1/1956 n.164 art.15.
Nelle lavorazioni: [F.15] Rimozione dei chiusini;
Prescrizioni Organizzative: Aerazione dei luoghi di lavoro chiusi. Nei luoghi di lavoro chiusi è necessario far sì che,
tenendo conto dei metodi di lavoro e degli sforzi fisici ai quali sono sottoposti i lavoratori, essi dispongano di aria salubre
in quantità sufficiente, da ottenersi anche mediante impianti di aerazione forzata.
Polvere: lavorazioni in ambienti piccoli. Qualora risulti necessario eseguire lavorazioni che comportino produzione di
polveri (come taglio, smerigliatura, ecc.) in ambienti piccoli, si dovrà predisporre adeguata aspirazione nella zona di
taglio, evitando attrezzi ad alta velocità di taglio. Nel caso che tali condizioni non possano essere soddisfatte, dovranno
essere fornite maschere a filtro appropriate.
Sistemi di aspirazione delle polveri. Ove non sia possibile sostituire il materiale di lavoro polveroso, si devono adottare
procedimenti lavorativi in apparecchi chiusi ovvero muniti di sistemi di aspirazione e di raccolta delle polveri, atti ad
impedirne la dispersione. L'aspirazione deve essere effettuata, per quanto è possibile, immediatamente vicino al luogo di
produzione delle polveri.
Prescrizioni Esecutive: Polvere: lavorazioni in ambienti piccoli. Qualora risulti necessario eseguire lavorazioni che
comportino produzione di polveri (come taglio, smerigliatura, ecc.) in ambienti piccoli, si dovrà predisporre adeguata
aspirazione nella zona di taglio, evitando attrezzi ad alta velocità di taglio. Nel caso che tali condizioni non possano essere
soddisfatte, dovranno essere fornite maschere a filtro appropriate.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 19/3/1956 n.303 art.9; D.P.R. 19/3/1956 n.303 art.21; Circolare 25/11/1991 n.23.
Nelle lavorazioni: [F.18] Opere murarie e rivestimenti;
Prescrizioni Organizzative: I lavoratori esposti a specifici rischi di inalazioni pericolose di gas, polveri o fumi nocivi
devono avere a disposizione maschere respiratorie o altri dispositivi idonei, da conservarsi in luogo adatto facilmente
accessibile e noto al personale.
Prescrizioni Esecutive: Qualora per difficoltà di ordine ambientale od altre cause tecnicamente giustificate sia ridotta
l'efficacia dei mezzi generali di prevenzione delle polveri, i lavoratori devono essere muniti e fare uso di idonee maschere
antipolvere.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.387.
- 53 -
RISCHIO: "Movimentazione manuale dei carichi"
Descrizione del Rischio:
Lesioni relative all'apparato scheletrico e/o muscolare durante la movimentazione manuale dei carichi, per il loro eccessivo peso o
ingombro o per la scorretta posizione assunta dal lavoratore durante la movimentazione.
MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE:
a)
Nelle lavorazioni: [F.1] Lavori sul 1° Tratto; [F.2] Lavori sul 2° e 3° Tratto; [F.3] Lavori sul 4°
Tratto; [F.4] Lavori sul 5° Tratto; [F.5] Lavori sul 7° Tratto; [F.6] Lavori sul 8° Tratto; [F.7] Lavori
sul 9° Tratto; [F.8] Percorso esterno area verde; [F.9] Lavori nell'Area 1; [F.10] Lavori nell'Area
2; [F.11] Lavori nell'Area 3; [F.12] Lavori nell'Area 4; [F.13] Lavori nell'Area 5; [F.14] Rimozione
delle opere in ferro; [F.15] Rimozione dei chiusini; [F.16] Realizzazione delle reti tecnologiche;
[F.17] Realizzazione dell'Impianto di Illuminazione; [F.18] Opere murarie e rivestimenti; [F.19]
Realizzazione delle sedute; [F.20] Opere in ferro; [F.21] Posa di fontane, arredi e pergolati;
[F.22] Opere in verde; [F.23] Posa di una targa commemorativa;
Prescrizioni Organizzative: Movimentazione manuale dei carichi: sorveglianza sanitaria. Il datore di lavoro sottopone a
sorveglianza sanitaria gli addetti alla movimentazione manuale dei carichi.
Movimentazione manuale dei carichi: obblighi del datore di lavoro. Il datore di lavoro adotta le misure organizzative
necessarie o ricorre ai mezzi appropriati, in particolare attrezzature meccaniche, per evitare la necessità di una
movimentazione manuale dei carichi da parte dei lavoratori.
Movimentazione manuale dei carichi: rischi dorso-lombari. La movimentazione manuale di un carico può costituire un
rischio tra l'altro dorso-lombare nei casi seguenti:
- il carico è troppo pesante (kg 30);
- è ingombrante o difficile da afferrare;
- è in equilibrio instabile o il suo contenuto rischia di spostarsi;
- è collocato in una posizione tale per cui deve essere tenuto o maneggiato ad una certa distanza dal tronco o con una
torsione o inclinazione del tronco;
- può, a motivo della struttura esterna e/o della consistenza, comportare lesioni per il lavoratore, in particolare in caso di
urto.
Lo sforzo fisico può presentare un rischio tra l'altro dorso-lombare nei seguenti casi:
- è eccessivo;
- può essere effettuato soltanto con un movimento di torsione del tronco;
- può comportare un movimento brusco del carico;
- è compiuto con il corpo in posizione instabile.
Movimentazione manuale dei carichi: organizzazione del lavoro. Qualora non sia possibile evitare la movimentazione
manuale dei carichi ad opera dei lavoratori, il datore di lavoro adotta le misure organizzative necessarie, ricorre ai mezzi
appropriati o fornisce ai lavoratori stessi i mezzi adeguati, allo scopo di ridurre il rischio che comporta la movimentazione
manuale di detti carichi.
Nel caso in cui la necessità di una movimentazione manuale di un carico ad opera del lavoratore non può essere evitata, il
datore di lavoro organizza i posti di lavoro in modo che detta movimentazione sia quanto più possibile sana e sicura.
Movimentazione manuale dei carichi: informazione. Il datore di lavoro fornisce ai lavoratori informazioni, in particolare
per quanto riguarda:
a) il peso di un carico;
b) il centro di gravità o il lato più pesante nel caso in cui il contenuto di un imballaggio abbia una collocazione eccentrica;
c) la movimentazione corretta dei carichi e i rischi che i lavoratori corrono se queste attività non vengono eseguite in
maniera corretta.
Riferimenti Normativi: D.L. 19/9/1994 n.626 art.16; D.L. 19/9/1994 n.626 art.48; D.L. 19/9/1994 n.626 art.49; D.L.
19/9/1994 n. 626 Allegato VI.
RISCHIO: "Rumore: dBA < 80"
Descrizione del Rischio:
Il lavoratore è addetto ad attività comportanti valore di esposizione quotidiana personale non superiore a 80 dBA: per tali lavoratori,
il decreto 277/91 non impone alcun obbligo.
MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE:
a)
Nelle lavorazioni: [F.1] Lavori sul 1° Tratto; [F.2] Lavori sul 2° e 3° Tratto; [F.3] Lavori sul 4°
Tratto; [F.4] Lavori sul 5° Tratto; [F.5] Lavori sul 7° Tratto; [F.6] Lavori sul 8° Tratto; [F.7] Lavori
sul 9° Tratto; [F.8] Percorso esterno area verde; [F.9] Lavori nell'Area 1; [F.10] Lavori nell'Area
2; [F.11] Lavori nell'Area 3; [F.12] Lavori nell'Area 4; [F.13] Lavori nell'Area 5; [F.14] Rimozione
delle opere in ferro; [F.15] Rimozione dei chiusini; [F.16] Realizzazione delle reti tecnologiche;
[F.17] Realizzazione dell'Impianto di Illuminazione; [F.18] Opere murarie e rivestimenti; [F.19]
Realizzazione delle sedute; [F.20] Opere in ferro; [F.21] Posa di fontane, arredi e pergolati;
[F.22] Opere in verde; [F.23] Posa di una targa commemorativa;
Prescrizioni Organizzative: Obblighi del datore di lavoro: acquisto di nuove macchine. Il datore di lavoro privilegia,
- 54 -
all'atto dell'acquisto di nuovi utensili, macchine, apparecchiature, quelli che producono, nelle normali condizioni di
funzionamento, il più basso livello di rumore.
Obblighi del datore di lavoro: misure organizzative. Il datore di lavoro riduce al minimo, in relazione alle conoscenze
acquisite in base al progresso tecnico, i rischi derivanti dall'esposizione al rumore mediante misure tecniche, organizzative
e procedurali, concretamente attuabili, privilegiando gli interventi alla fonte.
Riferimenti Normativi: D.L. 15/8/1991 n.277 art.41; D.L. 15/8/1991 n.277 art.46.
RISCHIO: "Rumore: dBA > 90"
Descrizione del Rischio:
Danni all'apparato uditivo, causata da prolungata esposizione al rumore prodotto da lavorazioni o attrezzature: esposizione superiore
a 90 dBA.
MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE:
a)
Nelle lavorazioni: [F.8] Percorso esterno area verde; [F.13] Lavori nell'Area 5; [F.16]
Realizzazione delle reti tecnologiche; [F.17] Realizzazione dell'Impianto di Illuminazione; [F.18]
Opere murarie e rivestimenti; [F.19] Realizzazione delle sedute;
Prescrizioni Organizzative: Controllo sanitario: esposizioni >85 dBA. I lavoratori la cui esposizione quotidiana personale
al rumore supera 85 dBA, indipendentemente dall'uso di mezzi individuali di protezione, devono essere sottoposti a
controllo sanitario.
Detto controllo comprende:
a) una visita medica preventiva, integrata da un esame della funzione uditiva eseguita nell'osservanza dei criteri riportati
nell'allegato VII del DPR 277/91, per accertare l'assenza di controindicazioni al lavoro specifico ai fini della valutazione
dell'idoneità dei lavoratori;
b) visite mediche periodiche, integrate dall'esame della funzione uditiva, per controllare lo stato di salute dei lavoratori ed
esprimere il giudizio di idoneità. Esse devono tenere conto, oltre che dell'esposizione, anche della sensibilità acustica
individuale. La prima di tali visite è effettuata non oltre un anno dopo la visita preventiva.
La frequenza delle visite successive è stabilita dal medico competente.
Gli intervalli non possono essere comunque superiori a due anni per lavoratori la cui esposizione quotidiana personale
non supera 90 dBA e ad un anno nei casi di esposizione quotidiana personale superiore a 90 dBA.
Il datore di lavoro, in conformità al parere del medico competente, adotta misure preventive e protettive per singoli
lavoratori, al fine di favorire il recupero audiologico. Tali misure possono comprendere la riduzione dell'esposizione
quotidiana personale del lavoratore, conseguita mediante opportune misure organizzative.
Informazione e formazione: esposizione >85 dBA. Nelle attività che comportano un valore dell'esposizione quotidiana
personale di un lavoratore al rumore superiore a 85 dBA, il datore di lavoro provvede a che i lavoratori ovvero i loro
rappresentanti vengano informati su:
a) i rischi derivanti all'udito dall'esposizione al rumore;
b) le misure adottate;
c) le misure di protezione cui i lavoratori debbono conformarsi;
d) la funzione dei mezzi individuali di protezione, le circostanze in cui ne è previsto l'uso e le corrette modalità di uso;
e) il significato ed il ruolo del controllo sanitario per mezzo del medico competente;
f) i risultati ed il significato della valutazione del rumore durante il lavoro.
g) l'uso corretto, ai fini della riduzione al minimo dei rischi per l'udito, degli utensili, macchine, apparecchiature che,
utilizzati in modo continuativo, producono un'esposizione quotidiana personale di un lavoratore al rumore pari o superiore
a 85 dBA.
Obblighi del datore di lavoro: misure organizzative. Il datore di lavoro riduce al minimo, in relazione alle conoscenze
acquisite in base al progresso tecnico, i rischi derivanti dall'esposizione al rumore mediante misure tecniche, organizzative
e procedurali, concretamente attuabili, privilegiando gli interventi alla fonte.
Obblighi del datore di lavoro: acquisto di nuove macchine. Il datore di lavoro privilegia, all'atto dell'acquisto di nuovi
utensili, macchine, apparecchiature, quelli che producono, nelle normali condizioni di funzionamento, il più basso livello
di rumore.
Registrazione dell'esposizione al rumore dei lavoratori. I lavoratori che svolgono le attività che comportino un'esposizione
quotidiana personale superiore a 90 dBA oppure un valore della pressione acustica istantanea non ponderata superiore a
140 dB (200 Pa), sono iscritti in appositi registri.
Il registro di cui sopra è istituito ed aggiornato dal datore di lavoro che ne cura la tenuta.
Il datore di lavoro:
a) consegna copia del registro di cui al comma 1 all'ISPESL e alla USL competente per territorio, cui comunica, ogni tre
anni e comunque ogni qualvolta l'ISPESL medesimo ne faccia richiesta, le variazioni intervenute;
b) consegna, a richiesta, all'organo di vigilanza ed all'Istituto superiore di Sanità copia del predetto registro;
c) comunica all'ISPESL e alla USL competente per territorio la cessazione del rapporto di lavoro, con le variazioni
sopravvenute dall'ultima comunicazione;
d) consegna all'ISPESL e alla USL competente per territorio, in caso di cessazione di attività dell'impresa, il registro di
cui al comma 1;
e) richiede all'ISPESL e alla USL competente per territorio copia delle annotazioni individuali in caso di assunzione di
lavoratori che abbiano in precedenza esercitato attività che comportano le condizioni di esposizione di cui all'art. 41;
f) comunica ai lavoratori interessati tramite il medico competente le relative annotazioni individuali contenute nel registro
e nella cartella sanitaria e di rischio di cui all'art. 4, comma 1, lettera q).
I dati relativi a ciascun singolo lavoratore sono riservati.
Segnalazione e delimitazione zone ad elevata rumorosità. Nei luoghi di lavoro che possono comportare, per un lavoratore
- 55 -
che vi svolga la propria mansione per l'intera giornata lavorativa, un'esposizione quotidiana personale superiore a 90 dBA
oppure un valore della pressione acustica istantanea non ponderata superiore a 140 dB (200 Pa) è esposta una segnaletica
appropriata.
Tali luoghi sono inoltre perimetrati e soggetti ad una limitazione di accesso qualora il rischio di esposizione lo giustifichi
e tali provvedimenti siano possibili.
Superamento dei valori limite di esposizione. Se nonostante l'applicazione di misure tecniche ed organizzative,
l'esposizione quotidiana personale di un lavoratore al rumore risulta superiore a 90 dBA od il valore della pressione
acustica istantanea non ponderata risulta superiore a 140 dB (200 Pa), il datore di lavoro comunica all'organo di vigilanza,
entro trenta giorni dall'accertamento del superamento, le misure tecniche ed organizzative applicate, informando i
lavoratori ovvero i loro rappresentanti.
Prescrizioni Esecutive: Esposizione >90 dBA: adempimenti. I lavoratori la cui esposizione quotidiana personale supera
90 dBA devono utilizzare i mezzi individuali di protezione dell'udito fornitigli dal datore di lavoro.
Se l'applicazione delle misure di cui al comma 4 comporta rischio di incidente, a questo deve ovviarsi con mezzi
appropriati.
I lavoratori ovvero i loro rappresentanti sono consultati per la scelta dei modelli dei mezzi di protezione individuale
dell'udito.
Mezzi di protezione individuali dell'udito adeguati. I mezzi individuali di protezione dell'udito sono considerati adeguati
se, correttamente usati, mantengono un livello di rischio uguale od inferiore a quello derivante da un'esposizione
quotidiana personale di 90 dBA.
Riferimenti Normativi: D.L. 15/8/1991 n.277 art.41; D.L. 15/8/1991 n.277 art.42; D.L. 15/8/1991 n.277 art.43; D.L.
15/8/1991 n.277 art.45; D.L. 15/8/1991 n.277 art.46; D.L. 15/8/1991 n.277 art.49.
RISCHIO: "Rumore: dBA 80 / 85"
Descrizione del Rischio:
Danni all'apparato uditivo, causata da prolungata esposizione al rumore prodotto da lavorazioni o attrezzature: esposizione compresa
tra 80 e 85 dBA.
MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE:
a)
Nelle lavorazioni: [F.1] Lavori sul 1° Tratto; [F.2] Lavori sul 2° e 3° Tratto; [F.3] Lavori sul 4°
Tratto; [F.4] Lavori sul 5° Tratto; [F.5] Lavori sul 7° Tratto; [F.6] Lavori sul 8° Tratto; [F.7] Lavori
sul 9° Tratto; [F.8] Percorso esterno area verde; [F.9] Lavori nell'Area 1; [F.10] Lavori nell'Area
2; [F.11] Lavori nell'Area 3; [F.12] Lavori nell'Area 4; [F.13] Lavori nell'Area 5; [F.14] Rimozione
delle opere in ferro; [F.17] Realizzazione dell'Impianto di Illuminazione; [F.18] Opere murarie e
rivestimenti; [F.19] Realizzazione delle sedute; [F.20] Opere in ferro; [F.21] Posa di fontane,
arredi e pergolati; [F.22] Opere in verde; [F.23] Posa di una targa commemorativa;
Prescrizioni Organizzative: Controllo sanitario: esposizioni tra 80 e 85 dBA. Il controllo sanitario è esteso ai lavoratori la
cui esposizione quotidiana personale sia compresa tra 80 dBA e 85 dBA qualora i lavoratori interessati ne facciano
richiesta e il medico competente ne confermi l'opportunità, anche al fine di individuare eventuali effetti extrauditivi.
Detto controllo comprende:
a) una visita medica preventiva, integrata da un esame della funzione uditiva eseguita nell'osservanza dei criteri riportati
nell'allegato VII, per accertare l'assenza di controindicazioni al lavoro specifico ai fini della valutazione dell'idoneità dei
lavoratori;
b) visite mediche periodiche, integrate dall'esame della funzione uditiva, per controllare lo stato di salute dei lavoratori ed
esprimere il giudizio di idoneità. Esse devono tenere conto, oltre che dell'esposizione, anche della sensibilità acustica
individuale. La prima di tali visite è effettuata non oltre un anno dopo la visita preventiva.
La frequenza delle visite successive è stabilita dal medico competente.
Il datore di lavoro, in conformità al parere del medico competente, adotta misure preventive e protettive per singoli
lavoratori, al fine di favorire il recupero audiologico. Tali misure possono comprendere la riduzione dell'esposizione
quotidiana personale del lavoratore, conseguita mediante opportune misure organizzative.
Informazione e formazione: esposizione tra 80 e 85 dBA. Nelle attività che comportano un valore dell'esposizione
quotidiana personale di un lavoratore al rumore superiore a 80 dBA, il datore di lavoro provvede a che i lavoratori ovvero
i loro rappresentanti vengano informati su:
a) i rischi derivanti all'udito dall'esposizione al rumore;
b) le misure adottate;
c) le misure di protezione cui i lavoratori debbono conformarsi;
d) la funzione dei mezzi individuali di protezione, le circostanze in cui ne è previsto l'uso e le modalità di uso;
e) il significato ed il ruolo del controllo sanitario per mezzo del medico competente;
f) i risultati ed il significato della valutazione del rumore durante il lavoro.
Obblighi del datore di lavoro: misure organizzative. Il datore di lavoro riduce al minimo, in relazione alle conoscenze
acquisite in base al progresso tecnico, i rischi derivanti dall'esposizione al rumore mediante misure tecniche, organizzative
e procedurali, concretamente attuabili, privilegiando gli interventi alla fonte.
Obblighi del datore di lavoro: acquisto di nuove macchine. Il datore di lavoro privilegia, all'atto dell'acquisto di nuovi
utensili, macchine, apparecchiature, quelli che producono, nelle normali condizioni di funzionamento, il più basso livello
di rumore.
Prescrizioni Esecutive: Mezzi di protezione individuali dell'udito adeguati. I mezzi individuali di protezione dell'udito
sono considerati adeguati se, correttamente usati, mantengono un livello di rischio uguale od inferiore a quello derivante
da un'esposizione quotidiana personale di 90 dBA.
Riferimenti Normativi: D.L. 15/8/1991 n.277 art.41; D.L. 15/8/1991 n.277 art.42; D.L. 15/8/1991 n.277 art.43; D.L.
- 56 -
15/8/1991 n.277 art.46.
RISCHIO: "Rumore: dBA 85 / 90"
Descrizione del Rischio:
Danni all'apparato uditivo, causata da prolungata esposizione al rumore prodotto da lavorazioni o attrezzature:
esposizione compresa tra 85 e 90 dBA.
MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE:
a)
Nelle lavorazioni: [F.1] Lavori sul 1° Tratto; [F.2] Lavori sul 2° e 3° Tratto; [F.3] Lavori sul 4°
Tratto; [F.4] Lavori sul 5° Tratto; [F.5] Lavori sul 7° Tratto; [F.6] Lavori sul 8° Tratto; [F.7] Lavori
sul 9° Tratto; [F.8] Percorso esterno area verde; [F.9] Lavori nell'Area 1; [F.10] Lavori nell'Area
2; [F.11] Lavori nell'Area 3; [F.12] Lavori nell'Area 4; [F.13] Lavori nell'Area 5; [F.15] Rimozione
dei chiusini; [F.18] Opere murarie e rivestimenti; [F.21] Posa di fontane, arredi e pergolati;
[F.22] Opere in verde;
Prescrizioni Organizzative: Controllo sanitario: esposizioni >85 dBA. I lavoratori la cui esposizione quotidiana personale
al rumore supera 85 dBA, indipendentemente dall'uso di mezzi individuali di protezione, devono essere sottoposti a
controllo sanitario.
Detto controllo comprende:
a) una visita medica preventiva, integrata da un esame della funzione uditiva eseguita nell'osservanza dei criteri riportati
nell'allegato VII del DPR 277/91, per accertare l'assenza di controindicazioni al lavoro specifico ai fini della valutazione
dell'idoneità dei lavoratori;
b) visite mediche periodiche, integrate dall'esame della funzione uditiva, per controllare lo stato di salute dei lavoratori ed
esprimere il giudizio di idoneità. Esse devono tenere conto, oltre che dell'esposizione, anche della sensibilità acustica
individuale. La prima di tali visite è effettuata non oltre un anno dopo la visita preventiva.
La frequenza delle visite successive è stabilita dal medico competente.
Gli intervalli non possono essere comunque superiori a due anni per lavoratori la cui esposizione quotidiana personale
non supera 90 dBA e ad un anno nei casi di esposizione quotidiana personale superiore a 90 dBA.
Il datore di lavoro, in conformità al parere del medico competente, adotta misure preventive e protettive per singoli
lavoratori, al fine di favorire il recupero audiologico. Tali misure possono comprendere la riduzione dell'esposizione
quotidiana personale del lavoratore, conseguita mediante opportune misure organizzative.
Esposizione tra 85 e 90 dBA: adempimenti. Il datore di lavoro fornisce i mezzi individuali di protezione dell'udito a tutti i
lavoratori la cui esposizione quotidiana personale può verosimilmente superare 85 dBA.
I mezzi individuali di protezione dell'udito sono adattati al singolo lavoratore ed alle sue condizioni di lavoro, tenendo
conto della sicurezza e della salute.
I lavoratori ovvero i loro rappresentanti sono consultati per la scelta dei modelli dei mezzi di protezione individuale
dell'udito.
Informazione e formazione: esposizione >85 dBA. Nelle attività che comportano un valore dell'esposizione quotidiana
personale di un lavoratore al rumore superiore a 85 dBA, il datore di lavoro provvede a che i lavoratori ovvero i loro
rappresentanti vengano informati su:
a) i rischi derivanti all'udito dall'esposizione al rumore;
b) le misure adottate;
c) le misure di protezione cui i lavoratori debbono conformarsi;
d) la funzione dei mezzi individuali di protezione, le circostanze in cui ne è previsto l'uso e le corrette modalità di uso;
e) il significato ed il ruolo del controllo sanitario per mezzo del medico competente;
f) i risultati ed il significato della valutazione del rumore durante il lavoro.
g) l'uso corretto, ai fini della riduzione al minimo dei rischi per l'udito, degli utensili, macchine, apparecchiature che,
utilizzati in modo continuativo, producono un'esposizione quotidiana personale di un lavoratore al rumore pari o superiore
a 85 dBA.
Obblighi del datore di lavoro: misure organizzative. Il datore di lavoro riduce al minimo, in relazione alle conoscenze
acquisite in base al progresso tecnico, i rischi derivanti dall'esposizione al rumore mediante misure tecniche, organizzative
e procedurali, concretamente attuabili, privilegiando gli interventi alla fonte.
Obblighi del datore di lavoro: acquisto di nuove macchine. Il datore di lavoro privilegia, all'atto dell'acquisto di nuovi
utensili, macchine, apparecchiature, quelli che producono, nelle normali condizioni di funzionamento, il più basso livello
di rumore.
Prescrizioni Esecutive: Mezzi di protezione individuali dell'udito adeguati. I mezzi individuali di protezione dell'udito
sono considerati adeguati se, correttamente usati, mantengono un livello di rischio uguale od inferiore a quello derivante
da un'esposizione quotidiana personale di 90 dBA.
Riferimenti Normativi: D.L. 15/8/1991 n.277 art.41; D.L. 15/8/1991 n.277 art.42; D.L. 15/8/1991 n.277 art.43; D.L.
15/8/1991 n.277 art.46.
RISCHIO: "Scivolamenti e cadute"
Descrizione del Rischio:
Scivolamenti e cadute sul piano di lavoro, provocati da presenza di grasso o sporco sui punti di appiglio (nel caso di salita su mezzi o
macchine), o da cattive condizioni del posto di lavoro (come ad esempio disordine per presenza di residui sparsi delle lavorazioni), o
da cattive condizioni della viabilità pedonale.
MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE:
- 57 -
a)
Nelle lavorazioni: [F.1] Lavori sul 1° Tratto; [F.2] Lavori sul 2° e 3° Tratto; [F.3] Lavori sul 4°
Tratto; [F.4] Lavori sul 5° Tratto; [F.5] Lavori sul 7° Tratto; [F.6] Lavori sul 8° Tratto; [F.7] Lavori
sul 9° Tratto; [F.8] Percorso esterno area verde; [F.9] Lavori nell'Area 1; [F.10] Lavori nell'Area
2; [F.11] Lavori nell'Area 3; [F.12] Lavori nell'Area 4; [F.13] Lavori nell'Area 5; [F.14] Rimozione
delle opere in ferro; [F.15] Rimozione dei chiusini; [F.16] Realizzazione delle reti tecnologiche;
[F.17] Realizzazione dell'Impianto di Illuminazione; [F.18] Opere murarie e rivestimenti; [F.19]
Realizzazione delle sedute; [F.20] Opere in ferro; [F.21] Posa di fontane, arredi e pergolati;
[F.22] Opere in verde; [F.23] Posa di una targa commemorativa;
Prescrizioni Esecutive: L'area circostante il posto di lavoro dovrà essere sempre mantenuta in condizioni di ordine e
pulizia ad evitare ogni rischio di inciampi o cadute.
RISCHIO: "Seppellimenti e sprofondamenti"
Descrizione del Rischio:
Seppellimenti e sprofondamenti in scavi all'aperto od in sotterraneo o durante opere di demolizione o durante le operazioni di
manutenzione all'interno di silos, serbatoi, depositi, o durante il disarmo di puntellie/o casseforme, ecc.
Seppellimenti causati da frana di materiali stoccati senza le opportune precauzioni o da crollo di manufatti edili prossimi alle
postazioni di lavoro.
MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE:
a)
b)
c)
d)
e)
f)
Nelle lavorazioni: [F.7] Lavori sul 9° Tratto; [F.8] Percorso esterno area verde; [F.18] Opere
murarie e rivestimenti; [F.19] Realizzazione delle sedute;
Prescrizioni Organizzative: Le armature provvisorie per la esecuzione di manufatti, quali archi, volte, piattabande,
architravi, solai, scale e di qualsiasi altra opera sporgente dal muro, in cemento armato o in muratura di ogni genere,
devono essere costruite in modo da assicurare, in ogni fase del lavoro, la necessaria solidità e con modalità tali da
consentire, a getto o costruzione ultimata, il loro progressivo abbassamento e disarmo.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 7/1/1956 n.164 art.64.
Nelle lavorazioni: [F.7] Lavori sul 9° Tratto; [F.8] Percorso esterno area verde; [F.18] Opere
murarie e rivestimenti; [F.19] Realizzazione delle sedute;
Prescrizioni Organizzative: Le armature devono sopportare con sicurezza, oltre il peso delle strutture, anche quello delle
persone e dei sovraccarichi eventuali, nonché le sollecitazioni dinamiche che possano dar luogo a vibrazioni durante
l'esecuzione dei lavori e quelle prodotte dalla spinta del vento e dell'acqua.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 7/1/1956 n.164 art.66.
Nelle lavorazioni: [F.7] Lavori sul 9° Tratto; [F.8] Percorso esterno area verde; [F.18] Opere
murarie e rivestimenti; [F.19] Realizzazione delle sedute;
Prescrizioni Organizzative: Il carico gravante al piede dei puntelli di sostegno deve essere opportunamente distribuito. A
tale scopo si dovrà provvedere a disporre i puntelli di banchinaggio del solaio sempre in corrispondenza di quelli inferiori:
eseguire la loro trattenuta al piede ed eventualmente controventarli.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 7/1/1956 n.164 art.66.
Nelle lavorazioni: [F.8] Percorso esterno area verde; [F.18] Opere murarie e rivestimenti; [F.22]
Opere in verde;
Prescrizioni Organizzative: Quando per la particolare natura del terreno o per causa di piogge, di infiltrazione, di gelo o
disgelo, o per altri motivi, siano da temere frane o scoscendimenti, deve essere provveduto all'armatura o al
consolidamento del terreno.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 7/1/1956 n.164 art.12.
Nelle lavorazioni: [F.8] Percorso esterno area verde; [F.18] Opere murarie e rivestimenti; [F.22]
Opere in verde;
Prescrizioni Esecutive: Il ciglio superiore dello scavo dovrà risultare pulito e spianato così come le pareti, che devono
essere sgombre da irregolarità o blocchi.
Nelle lavorazioni: [F.8] Percorso esterno area verde; [F.18] Opere murarie e rivestimenti; [F.22]
Opere in verde;
Prescrizioni Esecutive: E' tassativamente vietato costituire depositi di materiali presso il ciglio degli scavi. Qualora tali
depositi siano necessari per le condizioni del lavoro, si deve provvedere alle necessarie puntellature.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 7/1/1956 n.164 art.14.
- 58 -
g)
Nelle lavorazioni: [F.8] Percorso esterno area verde; [F.13] Lavori nell'Area 5; [F.16]
Realizzazione delle reti tecnologiche; [F.17] Realizzazione dell'Impianto di Illuminazione; [F.18]
Opere murarie e rivestimenti; [F.19] Realizzazione delle sedute;
Prescrizioni Organizzative: Scavi in trincea: sbadacchiature vietate. Le pareti inclinate non dovranno essere armate con
sbadacchi orizzontali in quanto i puntelli ed i traversi potrebbero slittare verso l'alto per effetto della spinta del terreno. Si
dovrà verificare che le pareti inclinate abbiano pendenza di sicurezza.
Scavi in trincea, pozzi, cunicoli: armature di sostegno. Nello scavo di pozzi e di trincee profondi più di m 1,50, quando la
consistenza del terreno non dia sufficiente garanzia di stabilità, anche in relazione alla pendenza delle pareti, si deve
provvedere, man mano che procede lo scavo, all'applicazione delle necessarie armature di sostegno. Qualora la
lavorazione richieda che il lavoratore operi in posizione curva, anche per periodi di tempo limitati, la suddetta armatura di
sostegno dovrà essere posta in opera già da profondità maggiori od uguali a 1,20 m. Le tavole di rivestimento delle pareti
devono sporgere dai bordi degli scavi di almeno cm 30. Nello scavo dei cunicoli, a meno che si tratti di roccia che non
presenti pericolo di distacchi, devono predisporsi idonee armature per evitare franamenti della volta e delle pareti. Dette
armature devono essere applicate man mano che procede il lavoro di avanzamento; la loro rimozione può essere effettuata
in relazione al progredire del rivestimento in muratura. Idonee precauzioni e armature devono essere adottate nelle
sottomurazioni e quando in vicinanza dei relativi scavi vi siano fabbriche o manufatti, le cui fondazioni possano essere
scoperte o indebolite dagli scavi. Nei lavori in pozzi di fondazione profondi oltre m 3 deve essere disposto, a protezione
degli operai addetti allo scavo ed all'esportazione del materiale scavato, un robusto impalcato con apertura per il
passaggio della benna.
Prescrizioni Esecutive: Scavi manuali: pendenza del fronte. Negli scavi eseguiti manualmente, le pareti del fronte devono
avere una inclinazione o un tracciato tali, in relazione alla natura del terreno, da impedire franamenti.
Scavi manuali: tecnica di scavo per h > 1,50 m. Quando la parete del fronte di attacco dello scavo supera l'altezza di m
1,50, è vietato il sistema di scavo manuale per scalzamento alla base e conseguente franamento della parete. In tali casi si
potrà procedere dall'alto verso il basso realizzando una gradonatura con pareti di pendenza adeguata.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 7/1/1956 n.164 art.12; D.P.R. 7/1/1956 n.164 art.13; .
- 59 -
ATTREZZATURE utilizzate nelle Lavorazioni
Elenco degli attrezzi:
1)
2)
3)
4)
5)
6)
7)
8)
9)
10)
11)
12)
13)
14)
15)
16)
17)
18)
19)
20)
21)
22)
23)
24)
25)
26)
27)
28)
29)
Andatoie e Passerelle;
Argano a bandiera;
Argano a cavalletto;
Attrezzi manuali;
Avvitatore elettrico;
Betoniera ad inversione di marcia;
Cannello per saldatura ossiacetilenica;
Carriola;
Compattatore a piatto vibrante;
Compressore con motore endotermico;
Decespugliatore a motore;
Idropulitrice;
Impastatrice;
Martello demolitore elettrico;
Martello demolitore pneumatico;
Pistola per verniciatura a spruzzo;
Pistola sparachiodi;
Ponte su cavalletti;
Ponteggio metallico fisso;
Ponteggio mobile o trabattello;
Saldatrice elettrica;
Scala doppia;
Scala semplice;
Scanalatrice per muri ed intonaci;
Sega circolare;
Smerigliatrice angolare (flessibile);
Trancia-piegaferri;
Trapano elettrico;
Vibratore elettrico per calcestruzzo.
Andatoie e Passerelle
Le andatoie e le passerelle sono delle opere provvisionali che vengono predisposte per consentire il collegamento di posti di lavoro
collocati a quote differenti o separati da vuoti, come nel caso di scavi in trincea o ponteggi.
Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo:
1)
Caduta dall'alto;
Caduta di persone dall'alto, in seguito alla perdita di equilibrio del lavoratore e/o all'assenza di adeguate protezioni
(collettive od individuali), da opere provvisionali, gru od autogrù, fori nei solai o balconate o rampe di scale o scavi, o da
mezzi per scavo o trasporto, o da qualsiasi altra postazione di lavoro sopraelevata.
Misure Preventive e Protettive relative al rischio:
a) Andatoie e passerelle: verifiche;
Prescrizioni Esecutive: All'inizio di ciascun turno di lavoro, e periodicamente durante lo stesso, verificare la stabilità
e la completezza dall'anditoia o passerella, con particolare attenzione alle tavole che compongono il piano di
calpestio.
b) Parapetti;
Prescrizioni Organizzative: I parapetti sono opere che devono realizzarsi per impedire cadute nel vuoto ogni
qualvolta si manifesti tale rischio: sui ponteggi, sui bordi delle rampe di scale o dei pianerottoli o dei balconi non
ancora corredati delle apposite ringhiere, sui bordi di fori praticati nei solai (ad es. vano ascensore), di impalcati
disposti ad altezze superiori ai 2 m, di scavi o pozzi o fosse per lo spegnimento della calce, sui muri in cui sono state
praticate aperture (ad es. vani finestra), ecc.
Prescrizioni Esecutive: I parapetti devono essere allestiti a regola d'arte, utilizzando buon materiale, risultare idonei
allo scopo ed essere conservati in efficienza per l'intera durata del lavoro. Possono essere realizzati nei seguenti modi:
- mediante un corrente posto ad un'altezza minima di 1 m dal piano di calpestio, e da una tavola fermapiede, aderente
al piano di camminamento, di altezza variabile ma tale da non lasciare uno spazio vuoto tra se ed il corrente suddetto,
maggiore di 60 cm;
- mediante un corrente superiore con le caratteristiche anzidette, una tavola fermapiede, aderente al piano di
camminamento, alta non meno di 20 cm ed un corrente intermedio che non lasci tra se e gli elementi citati, spazi vuoti
di altezza maggiore di 60 cm.
I correnti e le tavole fermapiede devono essere poste nella parte interna dei montanti.
I ponteggi devono avere il parapetto completo anche sulle loro testate.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 7/1/1956 n.164 art.16; D.P.R. 7/1/1956 n.164 art.24.
- 60 -
2)
3)
4)
Caduta di materiale dall'alto o a livello;
Lesioni (schiacciamenti, cesoiamenti, colpi, impatti, tagli) causate dall'investimento di masse cadute dall'alto o a livello:
materiali caduti durante il trasporto con gru, argani ecc., o da autocarri, dumper, carrelli elevatori ecc., o da opere
provvisionali, o per ribaltamento delle stesse, di mezzi di sollevamento, di attrezzature, ecc.;
materiali frantumati proiettati a distanza al seguito di demolizioni effettuate mediante esplosivo o a spinta.
Misure Preventive e Protettive relative al rischio:
a) Andatoie e passerelle: parasassi;
Prescrizioni Organizzative: Qualora le andatoie o passerelle costituiscano un posto di passaggio non provvisorio e vi
sia pericolo di caduta di materiali dall'alto, va predisposto un impalcato di sicurezza (parasassi).
Caduta dall'alto;
Caduta di materiale dall'alto o a livello;
Misure Preventive e Protettive relative all'Attrezzo:
1)
2)
Andatoie e passerelle: requisiti generali;
Prescrizioni Organizzative: Andatoie e passerelle: caratteristiche. Le andatoie e passerelle devono essere allestite a regola
d'arte, utilizzando buon materiale, risultare idonee allo scopo ed essere conservate in efficienza per l'intera durata del
lavoro.
Andatoie e passerelle: larghezza. Le andatoie devono avere larghezza non minore di m 0,60, quando siano destinate
soltanto al passaggio di lavoratori, e di m 1,20, se destinate al trasporto di materiali.
Andatoie e passerelle: pendenza. La pendenza di andatoie e passerelle non dovrà superare in nessun caso il 50 per cento,
mantenendosi nelle situazioni ordinarie entro il 25 per cento.
Andatoie e passerelle: pianerottoli e listelli. Le andatoie lunghe (oltre i 6 m) devono essere interrotte da pianerottoli di
riposo ad opportuni intervalli; sulle tavole delle andatoie devono essere fissati listelli trasversali a distanza non maggiore
del passo di un uomo carico (circa 40 cm).
Riferimenti Normativi: D.P.R. 7/1/1956 n.164 art.29.
Andatoie e Passerelle: misure preventive e protettive;
Prescrizioni Esecutive: MODALITÀ D'UTILIZZO: controllare la stabilità, solidità e completezza dell'andatoia o
passerella, rivolgendo particolare attenzione al tavolato di calpestio ed ai parapetti; evitare di sovraccaricare l'andatoia o
passerella; ogni anomalia o instabilità dell'andatoia o passerella, andrà tempestivamente segnalata al preposto e/o al datore
di lavoro.
PRINCIPALI MODALITÀ DI POSA IN OPERA: le andatoie o passerelle devono avere larghezza non inferiore a m 0.60
se destinate al solo passaggio dei lavoratori, a m 1.20 se destinate anche al trasporto dei materiali; la pendenza non deve
essere superiore al 25%; può raggiungere il 50% per altezze non superiori a più della metà della lunghezza; per lunghezze
superiori a m 6 e ad andamento inclinato, la passarella dovrà esser interrotta da pianerottoli di riposo; sul calpestio delle
andatoie e passarelle, andranno fissati listelli trasversali a distanza non superiore a m 0.40 (distanza approssimativamente
pari al passo di un uomo carico); i lati delle andatoie e passerelle prospicienti il vuoto, dovranno essere munite di normali
parapetti e tavole fermapiede; qualora le andatoie e passerelle costituiscano un passaggio stabile non provvisorio e
sussista la possibilità di caduta di materiali dall'alto, andranno adeguatamente protette a mezzo di un impalcato di
sicurezza.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 7/1/1956 n.164.
Argano a bandiera
L'argano è un apparecchio di sollevamento costituito essenzialmente da un elevatore e dalla relativa struttura di supporto. Questo tipo
di apparecchio di sollevamento viene generalmente preferito quando ci si trova in ambienti limitati con carichi non eccessivamente
pesanti ed ingombranti, per cui non risulta conveniente l'utilizzazione della gru a torre.
Due sono i tipi presenti in commercio: l'argano a cavalletto e l'argano a bandiera, caratterizzati, principalmente, dal differente tipo di
supporto.
L'argano a bandiera utilizza un supporto snodato, in maniera tale da consentire la rotazione dell'elevatore e viene utilizzato
principalmente in ambienti ristretti e per sollevare carichi di modeste entità.
Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo:
1)
Caduta dall'alto;
- 61 -
2)
Caduta di persone dall'alto, in seguito alla perdita di equilibrio del lavoratore e/o all'assenza di adeguate protezioni
(collettive od individuali), da opere provvisionali, gru od autogrù, fori nei solai o balconate o rampe di scale o scavi, o da
mezzi per scavo o trasporto, o da qualsiasi altra postazione di lavoro sopraelevata.
Misure Preventive e Protettive relative al rischio:
a) Apparecchi di sollevamento: impiego corretto;
Prescrizioni Esecutive: Le lavorazioni in cui può essere impiegato l'apparecchio di sollevamento sono solo quelle di
sollevamento e di trasporto materiali in tiri verticali. E' assolutamente vietato utilizzare la macchina nei casi seguenti:
con portate superiori a quelle previste sul libretto di omologazione;
per sradicare alberi, pali, massi e qualunque cosa si trovi interrata;
per strappare casseformi di ragguardevole entità;
per il trasporto, anche breve, di persone.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.168; D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.184.
Caduta di materiale dall'alto o a livello;
Lesioni (schiacciamenti, cesoiamenti, colpi, impatti, tagli) causate dall'investimento di masse cadute dall'alto o a livello:
materiali caduti durante il trasporto con gru, argani ecc., o da autocarri, dumper, carrelli elevatori ecc., o da opere
provvisionali, o per ribaltamento delle stesse, di mezzi di sollevamento, di attrezzature, ecc.;
materiali frantumati proiettati a distanza al seguito di demolizioni effettuate mediante esplosivo o a spinta.
Misure Preventive e Protettive relative al rischio:
a) Apparecchi di sollevamento: prevenzioni a "Caduta di materiale dall'alto";
Prescrizioni Organizzative: Verifica trimestrale degli apparecchi di sollevamento. Sono affidate ai datori di lavoro,
che le esercitano a mezzo di personale specializzato dipendente o da essi scelto, le verifiche trimestrali delle funi e
catene degli impianti ed apparecchi di sollevamento. I risultati di tale verifica verranno annotati sul libretto di
omologazione.
Verifica annuale degli apparecchi di sollevamento. Le gru e gli altri apparecchi di sollevamento di portata superiore a
200 chilogrammi, esclusi quelli azionati a mano e quelli già soggetti a speciali disposizioni di legge, devono essere
sottoposti a verifica, una volta all'anno (a cura dell'ASL-PMP competente per zona), per accertarne lo stato di
funzionamento e di conservazione ai fini della sicurezza dei lavoratori.
Prescrizioni Esecutive: Apparecchi di sollevamento: verifiche periodiche. Periodicamente andranno eseguiti controlli
sullo stato delle funi, delle catene e dei ganci, sostituendo quelli in cattivo stato, con nuovi pezzi di equivalenti
caratteristiche; inoltre andrà verificato il serraggio dei bulloni ed il regolare rifornimento di lubrificante agli
ingrassatori.
Apparecchi di sollevamento: tiranti. Le funi e le catene devono essere protette dal contatto contro gli spigoli vivi del
materiale da sollevare mediante angolari e paraspigoli metallici. I tiranti dell'imbracatura non devono formare un
angolo al vertice superiore a 60°, per evitare eccessive sollecitazione negli stessi (infatti a parità di carico la
sollecitazione delle funi cresce con l'aumentare dell'angolo al vertice).
Apparecchi di sollevamento: inizio del turno di lavoro. All'inizio di ogni turno di lavoro, si dovrà provvedere alla
verifica del corretto funzionamento dei freni, dei limitatori di corsa, degli altri dispositivi di sicurezza e segnalazione
e dei dispositivi di chiusura dei ganci.
Apparecchi di sollevamento: imbracatura dei carichi. Dovranno essere sollevati solo carichi ben imbracati ed
equilibrati: per accertare il soddisfacimento delle condizioni suddette, basterà sollevare il carico di pochi centimetri ed
osservare, per alcuni istanti, il suo comportamento. Devono essere utilizzati solo dispositivi e contenitori adatti allo
specifico materiale da utilizzare: è consigliabile utilizzare imbrachi predisposti da ditte che garantiscono la portata
indicata. In particolare:
- la forca potrà essere utilizzata solo per operazioni di scarico degli automezzi, e comunque senza mai superare, con il
carico, altezze da terra superiori a 2 m;
- i cassoni metallici (o dispositivi analoghi in grado di impedire il disperdimento del carico, come, ad esempio, benne
o ceste) dovranno essere utilizzati per il sollevamento ed il trasporto di materiali minuti.
Prima del sollevamento verificare la perfetta chiusura dei dispositivi del gancio.
Apparecchi di sollevamento: segnale dagli addetti all'imbracatura. Sollevare i carichi solo dopo aver ricevuto il
segnale prestabilito dal personale incaricato all'imbracatura.
Apparecchi di sollevamento: sgombero area di manovra. Le manovre di sollevamento possono aver inizio solo dopo
che le persone non autorizzate si siano allontanate dal raggio di azione dell'apparecchio di sollevamento.
Apparecchi di sollevamento: visibilità. Il manovratore potrà iniziare le manovre di sollevamento solo se ha la perfetta
visibilità della zona delle operazioni o se è coadiuvato a terra da lavoratori incaricati esperti.
Apparecchi di sollevamento: gradualità del tiro. Le manovre di partenza e di arresto devono effettuarsi con gradualità
in modo da evitare bruschi strappi e ondeggiamenti del carico.
Apparecchi di sollevamento: sospensione delle manovre. Le manovre eseguite da un apparecchio di sollevamento,
dovranno essere immediatamente sospese nei seguenti casi:
in presenza di nebbia o di scarsa illuminazione;
in presenza di vento forte;
nel caso in cui le persone esposte al rischio di caduta dei carichi, non si spostino dalla traiettoria di passaggio.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.8; D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.169; D.P.R. 27/4/1955 n.547
art.172; D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.173; D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.174; D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.175; D.P.R.
27/4/1955 n.547 art.182; D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.194; D.M. 12/9/1959 art.5; D.M. 12/9/1959 art.11.
b) Argani: prevenzioni a "Caduta di materiale dall'alto";
Prescrizioni Organizzative: Apparecchi di sollevamento: difesa delle aperture per il passaggio dei carichi. Quando
argani, paranchi e apparecchi simili sono usati per il sollevamento o la discesa dei carichi tra piani diversi di un
edificio attraverso aperture nei solai o nelle pareti, le aperture per il passaggio del carico ai singoli piani, nonché il
sottostante spazio di arrivo o di sganciamento del carico stesso devono essere protetti, su tutti i lati, mediante parapetti
normali provvisti, ad eccezione di quello del piano terreno, di arresto al piede. I parapetti devono essere disposti in
- 62 -
3)
modo da garantire i lavoratori anche contro i pericoli derivanti da urti o da eventuale caduta del carico di manovra.
Gli stessi parapetti devono essere applicati anche sui lati delle aperture dove si effettua il carico e lo scarico, a meno
che per le caratteristiche dei materiali in manovra ciò non sia possibile. In quest'ultimo caso, in luogo del parapetto
normale deve essere applicata una solida barriera mobile, inasportabile e fissabile nella posizione di chiusura
mediante chiavistello o altro dispositivo. Detta barriera deve essere tenuta chiusa quando non siano eseguite manovre
di carico o scarico al piano corrispondente.
Prescrizioni Esecutive: Argani: protezione della zona di azione al piano terra. E' obbligatorio transennare a terra la
zona di azione dell'argano.
Portata massima sollevabile dall'argano. Devono essere sollevati solo carichi di peso inferiore alla portata massima
consentita dall'apparecchio di sollevamento. Prima di iniziare le manovre di sollevamento deve essere verificata
l'effettiva portata dei ganci: ove tale portata massima risultasse inferiore a quella dell'apparecchio, dovrà assumersi
come la massima portata sollevabile.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.168; D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.171; D.P.R. 27/4/1955 n.547
art.186; D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.193.
c) Argano a bandiera: termine del turno di lavoro;
Prescrizioni Esecutive: Al termine del turno di lavoro, bisognerà eseguire le seguenti operazioni:
togliere tensione alla macchina, aprendo tutti gli interruttori;
liberare il gancio da eventuali carichi;
arrotolare la fune portando il gancio sotto l'argano;
ruotare l'elevatore verso l'interno del piano di lavoro;
chiudere l'apertura di carico con le barriere mobili.
Elettrocuzione;
Elettrocuzione per contatto diretto o indiretto con parti dell'impianto elettrico in tensione.
Folgorazione dovuta a caduta di fulmini in prossimità del lavoratore.
Misure Preventive e Protettive relative al rischio:
a) Apparecchi di sollevamento: alimentazione elettrica;
Prescrizioni Organizzative: L'alimentazione elettrica dell'apparecchio di sollevamento dovrà avvenire mediante cavo
di alimentazione flessibile multipolare. L'apparecchio di sollevamento dovrà, inoltre, essere dotato di interruttore
generale e differenziale ubicati sul quadro elettrico.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 7/1/1956 n.164 art.288.
b) Disposizioni per i lavoratori che utilizzano apparecchi elettrici;
Prescrizioni Esecutive: Cavi di alimentazione: prolunghe. Per portare l'alimentazione nei luoghi dove non è presente
un quadro elettrico, occorreranno prolunghe la cui sezione deve essere adeguatamente dimensionata in funzione della
potenza richiesta. E' vietato approntare artigianalmente le prolunghe: andranno utilizzate, pertanto, solo quelle in
commercio realizzate secondo le norme di sicurezza. Il cavo da utilizzare è quello per posa mobile.
Cavi di alimentazione: disposizione. I cavi di alimentazione devono essere disposti in maniera tale da non intralciare i
posti di lavoro o passaggi, e non diventare oggetto di danneggiamenti: a questo scopo è necessario che venga ridotto
al minimo lo sviluppo libero del cavo mediante l'uso di tenditori, tamburi avvolgicavo con prese incorporate o altri
strumenti equivalenti; in nessun caso, comunque, è consentito depositare bidoni, attrezzi o carichi in genere allo
scopo di tenderne la parte in esubero. In particolare, per quanto possibile, i cavi dovranno essere disposti
parallelamente alle vie di transito. Inoltre, i cavi di alimentazione non devono essere sollecitati a piegamenti di
piccolo raggio né sottoposti a torsione, né agganciati su spigoli vivi o su materiali caldi o lasciati su pavimenti sporchi
di cemento, oli o grassi.
Cavi di alimentazione: utilizzazione. Prima di utilizzare un'apparecchiatura elettrica, bisognerà controllare che i cavi
di alimentazione della stessa e quelli usati per derivazioni provvisorie non presentino parti logore nell'isolamento.
Qualora il cavo apparisse deteriorato, esso non deve essere riparato con nastri isolanti adesivi, ma va subito sostituito
con uno di caratteristiche identiche ad opera di personale specializzato. L'uso dei cavi deteriorati è tassativamente
vietato.
Il cavo elettrico, i suoi attacchi e l'interruttore devono essere protetti adeguatamente e si dovrà sempre evitare di
toccarli con le mani bagnate o stando con i piedi sul bagnato.
Dopo l'utilizzazione i cavi di alimentazione (dell'apparecchiatura e/o quelli usati per le derivazioni provvisorie)
devono essere accuratamente ripuliti e riposti, in quanto gli isolamenti in plastica ed in gomma si deteriorano
rapidamente a contatto con oli e grassi.
Collegamenti volanti. I collegamenti volanti devono essere evitati, per quanto possibile. Ove indispensabili, i
collegamenti a presa e spina dovranno essere realizzati con prese e spine aventi almeno protezione IP 67 e dovranno
essere posizionati fuori dai tratti interrati.
Cavi di alimentazione: temperature di esposizione. La temperatura sulla superficie esterna della guaina dei cavi non
deve superare la temperatura di 50°C per cavi flessibili in posa mobile e di 70 °C per quelli flessibili in posa fissa, né
scendere al di sotto dei -25 °C.
Pressacavo. Il pressacavo svolge la duplice funzione di protezione contro la penetrazione, all'interno del corpo della
spina e della presa (fissa o mobile), di polvere e liquidi e contro la eventuale sconnessione tra i cavi ed i morsetti degli
spinotti causata da una tensione eccessiva accidentalmente esercitata sul cavo. Deve, pertanto, essere prestata la
massima attenzione allo stato dei pressacavi presenti sia sulle spine che sulle prese.
Quadri elettrici: arresto automatico. Qualora un dispositivo di protezione (interruttore) sia intervenuto aprendo il
circuito, prima di ridare tensione all'impianto occorrerà individuare e riparare il guasto che lo ha provocato e mai dare
di nuovo tensione escludendo dal circuito l'interruttore che ne impedisce la chiusura. E' assolutamente vietato mettere
fuori uso i dispositivi di sicurezza, togliendo, bloccando, sostituendo valvole, interruttori automatici, molle, ecc. con
altri di diversa taratura o peggio ancora utilizzando sistemi di fortuna.
Manutenzione di prese e spine: verifiche e controlli. Gli spinotti delle spine, così come gli alveoli delle prese, vanno
tenuti puliti e asciutti: prima di eseguire i controlli e la eventuale manutenzione, provvedere a togliere la tensione
- 63 -
all'impianto.
Le prese e le spine che avessero subito forti urti, andranno accuratamente controllate, anche se non presentano danni
apparenti: tutte quelle che mostreranno segni anche lievi di bruciature o danneggiamenti, dovranno essere sostituite
facendo ricorso a personale qualificato.
Allaccio apparecchiature elettriche. Non devono mai essere inserite o disinserite macchine o utensili su prese in
tensione. In particolare, prima di effettuare un allacciamento, si dovrà accertare che:
l'interruttore di avvio della macchina o utensile sia "aperto" (motore elettrico fermo);
l'interruttore posto a monte della presa sia "aperto" (assenza di tensione alla presa).
Alimentazione elettrica: sospensione temporanea delle lavorazioni. Durante le interruzioni di lavoro deve essere tolta
l'alimentazione all'apparecchiatura elettrica.
Come collegare e disinnestare una spina. Per disconnettere una spina da una presa di corrente si deve sempre evitare
di tendere il cavo; occorre, invece, disconnettere la spina mediante l'impugnatura della spina stessa. Per eseguire una
connessione, non si devono mai collegare direttamente i cavi agli spinotti e dovranno usarsi, invece, sempre spine e
prese normalizzate.
Dispositivi di sicurezza: by-pass. Evitare di by-passare i dispositivi di sicurezza se non espressamente autorizzati dal
superiore preposto, esperto di sicurezza elettrica.
Apparecchiature elettriche: verifiche prima dell'uso. Prima di mettere in funzione qualsiasi macchina o
apparecchiatura elettrica, devono essere controllate tutte le parti elettriche visibili, in particolare:
il punto dove il cavo di alimentazione si collega alla macchina (in quanto in questa zona il conduttore è soggetto ad
usura e a sollecitazioni meccaniche con possibilità di rottura dell'isolamento);
la perfetta connessione della macchina ai conduttori di protezione ed il collegamento di questo all'impianto di terra.
Verificare visivamente, inoltre, l'integrità dell'isolamento della carcassa.
Impianto elettrico: chiusura giornaliera dell'impianto. Al termine della giornata di lavoro occorre disinserire tutti gli
interruttori e chiudere i quadri elettrici a chiave.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.267; D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.283.
c) Requisiti generali delle apparecchiature elettriche;
Prescrizioni Organizzative: Apparecchiature elettriche: dispositivo contro il riavviamento automatico. Tutte le
apparecchiature elettriche, quali ad esempio seghe circolari, betoniere, flessibili, ecc., che possono presentare pericolo
per l'operatore con la rimessa in moto al ristabilirsi della tensione di rete dopo una interruzione, devono essere
provviste di dispositivo contro il riavviamento automatico.
Apparecchiature elettriche: targhetta. Tutte le apparecchiature elettriche (fisse, mobili, portatili o trasportabili) devono
essere corredate di targhetta su cui, tra l'altro, devono essere riportate la tensione, l'intensità ed il tipo di alimentazione
prevista dal costruttore, i marchi di conformità e tutte le altre eventuali caratteristiche costruttive necessarie per l'uso.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.68; D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.267.
d) Apparecchiature elettriche di classe I: messa a terra;
Prescrizioni Organizzative: Tutte le macchine di classe I, quali ad esempio betoniera, argani, gru, ecc., devono essere
collegate all'impianto di terra. Il collegamento all'impianto di terra deve avvenire tramite un conduttore di protezione
di colore giallo-verde, avente la stessa sezione dei conduttori di fase, e comunque non minore di 35 mm2.
Misure Preventive e Protettive relative all'Attrezzo:
1)
Apparecchi di sollevamento: requisiti generali;
Prescrizioni Organizzative: Apparecchi di sollevamento: omologazione. Tutti gli apparecchi di sollevamento non
manuale di portata superiore a 200 kg sono soggetti ad omologazione ISPESL, sia se dotati di dichiarazione di conformità
(omologazione di tipo), sia in sua assenza. All'atto dell'omologazione, l'ISPESL rilascia una targhetta di
immatricolazione, che deve essere apposta sulla macchina in posizione ben visibile, ed il libretto di omologazione. Ogni
qualvolta vengano eseguite riparazioni e/o sostituzioni che comportino modifiche sostanziali, va richiesta nuova
omologazione.
Verifica di installazione degli apparecchi di sollevamento. Ogni qualvolta viene montata in cantiere una macchina di
sollevamento (gru, argani, ecc.), già dotata di libretto di omologazione, deve eseguirsi la verifica di installazione ad opera
dell'ASL-PMP, che ne rilascerà certificazione.
Apparecchi di sollevamento: organi di avvolgimento. Gli apparecchi e gli impianti di sollevamento e di trasporto per
trazione, provvisti di tamburi di avvolgimento e di pulegge di frizione, come pure di apparecchi di sollevamento a vite,
devono essere muniti di dispositivi che impediscano:
a) l'avvolgimento e lo svolgimento delle funi o catene o la rotazione della vite, oltre le posizioni limite prestabilite ai fini
della sicurezza in relazione al tipo o alle condizioni d'uso dell'apparecchio (dispositivo di arresto automatico di fine
corsa);
b) la fuoriuscita delle funi o catene dalle sedi dei tamburi e delle pulegge durante il normale funzionamento.
I tamburi e le pulegge di tali apparecchi ed impianti devono avere le sedi delle funi e delle catene atte, per dimensioni e
profilo, a permettere il libero e normale avvolgimento delle stesse funi o catene in modo da evitare accavallamenti o
sollecitazioni anormali. Tali tamburi e le pulegge, sui quali si avvolgono funi metalliche, salvo quanto previsto da
disposizioni speciali, devono avere un diametro non inferiore a 25 volte il diametro delle funi ed a 300 volte il diametro
dei fili elementari di queste. Per le pulegge di rinvio il diametro non deve essere inferiore rispettivamente a 20 e a 250
volte.
Apparecchi di sollevamento: funi e catene. Le funi e le catene impiegate dovranno essere contrassegnate dal fabbricante e
dovranno essere corredate, al momento dell'acquisto, di una sua regolare dichiarazione con tutte le indicazioni ed i
certificati previsti dal D.P.R. 21/7/1982 e/o dalla Direttiva CEE 91/368.
Apparecchi di sollevamento: coeff. di sicurezza di funi e catene. Le funi e le catene degli impianti e degli apparecchi di
sollevamento e di trazione, salvo quanto previsto al riguardo dai regolamenti speciali, devono avere, in rapporto alla
portata e allo sforzo massimo ammissibile, un coefficiente di sicurezza di almeno 6 per le funi metalliche, 10 per le funi
- 64 -
2)
3)
composte di fibre e 5 per le catene.
Apparecchi di sollevamento: fili delle funi. L'estremità delle funi deve essere provvista di impiombatura, legatura o
morsettatura, allo scopo di impedire lo scioglimento dei trefoli e dei fili elementari.
Apparecchi di sollevamento: ganci. I ganci utilizzati dovranno recare, inciso od in sovrimpressione, il marchio di
conformità alle norme e il carico massimo ammissibile. Tali ganci, inoltre, dovranno essere conformati in maniera tale da
impedire la fuoriuscita delle funi e/o delle catene o devono essere dotati all'imbocco di dispositivo di chiusura
funzionante.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.172; D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.176; D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.177;
D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.178; D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.179; D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.180; D.P.R. 7/1/1956 n.164
art.43; D.P.R. 21/7/1982 n.673 art.1.
Argani: requisiti generali;
Prescrizioni Organizzative: Cartelli alla base dell'argano. Alla base del castello di carico ed in prossimità dell'argano,
devono essere esposti dei cartelli indicanti:
le norme di sicurezza;
la portata massima dell'elevatore;
le istruzioni per l'imbracatura dei carichi;
le segnalazioni per comunicare con il manovratore;
le principali istruzioni d'uso.
Dispositivi di sicurezza dell'argano. L'argano deve essere dotato dei seguenti dispositivi di sicurezza, il cui funzionamento
andrà verificato al termine delle operazioni di montaggio:
dispositivo fine corsa di discesa e salita del gancio;
dispositivo limitatore di carico;
arresto automatico del carico in caso di interruzione dell'energia elettrica, anche su una sola fase;
dispositivo di frenatura per il pronto arresto e la posizione di fermo del carico e del mezzo;
dispositivo di fine corsa alla traslazione per il carrello dell'argano a cavalletto.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.173; D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.174.
Ancoraggio dell'argano a bandiera;
Prescrizioni Esecutive: Non devono utilizzarsi altri sistemi di ancoraggio diversi da quello indicato dal costruttore ed
illustrati nel libretto di istruzioni. In particolare:
i bracci girevoli portanti l'argano devono essere fissati, mediante staffe, con bulloni a vite muniti di dado e controdado, a
parti stabili quali pilastri in cemento armato, ferro o legno;
se l'argano dovrà essere collocato su un ponteggio, si dovrà provvedere a raddoppiare il montante su cui va fissato,
rinforzando il ponteggio secondo il progetto obbligatorio redatto da un tecnico abilitato;
qualora l'argano venga montato ad un piano intermedio, si dovrà provvedere a sbadacchiare il palo di sostegno tra i due
solai.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 7/1/1956 n.164 art.57; D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.168.
Argano a cavalletto
L'argano è un apparecchio di sollevamento costituito essenzialmente da un elevatore e dalla relativa struttura di supporto. Questo tipo
di apparecchio di sollevamento viene generalmente preferito quando ci si trova in ambienti limitati con carichi non eccessivamente
pesanti ed ingombranti, per cui non risulta conveniente l'utilizzazione della gru a torre.
Due sono i tipi presenti in commercio: l'argano a cavalletto e l'argano a bandiera, caratterizzati, principalmente, dal differente tipo di
supporto.
L'argano a cavalletto è sostenuto da due cavalletti, uno anteriore provvisto di due staffoni per permettere all'operatore di afferrarsi
durante la ricezione del carico, ed uno posteriore, che reca fissati i due cassoni di zavorra provvisti di lucchetti. L'elevatore scorre su
una rotaia, fissata ai cavalletti suddetti e provvista di fine corsa ammortizzati, per permettere lo spostamento del materiale fuori dal
piano di sostegno della macchina.
Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo:
1)
Caduta dall'alto;
Caduta di persone dall'alto, in seguito alla perdita di equilibrio del lavoratore e/o all'assenza di adeguate protezioni
(collettive od individuali), da opere provvisionali, gru od autogrù, fori nei solai o balconate o rampe di scale o scavi, o da
mezzi per scavo o trasporto, o da qualsiasi altra postazione di lavoro sopraelevata.
Misure Preventive e Protettive relative al rischio:
a) Apparecchi di sollevamento: impiego corretto;
Prescrizioni Esecutive: Le lavorazioni in cui può essere impiegato l'apparecchio di sollevamento sono solo quelle di
sollevamento e di trasporto materiali in tiri verticali. E' assolutamente vietato utilizzare la macchina nei casi seguenti:
con portate superiori a quelle previste sul libretto di omologazione;
per sradicare alberi, pali, massi e qualunque cosa si trovi interrata;
per strappare casseformi di ragguardevole entità;
per il trasporto, anche breve, di persone.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.168; D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.184.
b) Argano a cavalletto: varco per il passaggio del carico;
Prescrizioni Esecutive: Sulla parte anteriore del cavalletto deve essere realizzato un normale parapetto e un varco
centrale per il passaggio del carico. Tale varco dovrà essere munito di tavola fermapiede alta 30 cm irrobustita
dall'apposizione, posteriormente, di un corrente tubolare; inoltre dovrà essere dotata di due solidi appoggi alti 1,20 m.
dal piano di lavoro e sporgenti 20 cm. per offrire al lavoratore un valido appiglio durante le fasi di ricezione del
carico.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 7/1/1956 n.164 art.56.
- 65 -
2)
Caduta di materiale dall'alto o a livello;
Lesioni (schiacciamenti, cesoiamenti, colpi, impatti, tagli) causate dall'investimento di masse cadute dall'alto o a livello:
materiali caduti durante il trasporto con gru, argani ecc., o da autocarri, dumper, carrelli elevatori ecc., o da opere
provvisionali, o per ribaltamento delle stesse, di mezzi di sollevamento, di attrezzature, ecc.;
materiali frantumati proiettati a distanza al seguito di demolizioni effettuate mediante esplosivo o a spinta.
Misure Preventive e Protettive relative al rischio:
a) Apparecchi di sollevamento: prevenzioni a "Caduta di materiale dall'alto";
Prescrizioni Organizzative: Verifica trimestrale degli apparecchi di sollevamento. Sono affidate ai datori di lavoro,
che le esercitano a mezzo di personale specializzato dipendente o da essi scelto, le verifiche trimestrali delle funi e
catene degli impianti ed apparecchi di sollevamento. I risultati di tale verifica verranno annotati sul libretto di
omologazione.
Verifica annuale degli apparecchi di sollevamento. Le gru e gli altri apparecchi di sollevamento di portata superiore a
200 chilogrammi, esclusi quelli azionati a mano e quelli già soggetti a speciali disposizioni di legge, devono essere
sottoposti a verifica, una volta all'anno (a cura dell'ASL-PMP competente per zona), per accertarne lo stato di
funzionamento e di conservazione ai fini della sicurezza dei lavoratori.
Prescrizioni Esecutive: Apparecchi di sollevamento: verifiche periodiche. Periodicamente andranno eseguiti controlli
sullo stato delle funi, delle catene e dei ganci, sostituendo quelli in cattivo stato, con nuovi pezzi di equivalenti
caratteristiche; inoltre andrà verificato il serraggio dei bulloni ed il regolare rifornimento di lubrificante agli
ingrassatori.
Apparecchi di sollevamento: tiranti. Le funi e le catene devono essere protette dal contatto contro gli spigoli vivi del
materiale da sollevare mediante angolari e paraspigoli metallici. I tiranti dell'imbracatura non devono formare un
angolo al vertice superiore a 60°, per evitare eccessive sollecitazione negli stessi (infatti a parità di carico la
sollecitazione delle funi cresce con l'aumentare dell'angolo al vertice).
Apparecchi di sollevamento: inizio del turno di lavoro. All'inizio di ogni turno di lavoro, si dovrà provvedere alla
verifica del corretto funzionamento dei freni, dei limitatori di corsa, degli altri dispositivi di sicurezza e segnalazione
e dei dispositivi di chiusura dei ganci.
Apparecchi di sollevamento: imbracatura dei carichi. Dovranno essere sollevati solo carichi ben imbracati ed
equilibrati: per accertare il soddisfacimento delle condizioni suddette, basterà sollevare il carico di pochi centimetri ed
osservare, per alcuni istanti, il suo comportamento. Devono essere utilizzati solo dispositivi e contenitori adatti allo
specifico materiale da utilizzare: è consigliabile utilizzare imbrachi predisposti da ditte che garantiscono la portata
indicata. In particolare:
- la forca potrà essere utilizzata solo per operazioni di scarico degli automezzi, e comunque senza mai superare, con il
carico, altezze da terra superiori a 2 m;
- i cassoni metallici (o dispositivi analoghi in grado di impedire il disperdimento del carico, come, ad esempio, benne
o ceste) dovranno essere utilizzati per il sollevamento ed il trasporto di materiali minuti.
Prima del sollevamento verificare la perfetta chiusura dei dispositivi del gancio.
Apparecchi di sollevamento: segnale dagli addetti all'imbracatura. Sollevare i carichi solo dopo aver ricevuto il
segnale prestabilito dal personale incaricato all'imbracatura.
Apparecchi di sollevamento: sgombero area di manovra. Le manovre di sollevamento possono aver inizio solo dopo
che le persone non autorizzate si siano allontanate dal raggio di azione dell'apparecchio di sollevamento.
Apparecchi di sollevamento: visibilità. Il manovratore potrà iniziare le manovre di sollevamento solo se ha la perfetta
visibilità della zona delle operazioni o se è coadiuvato a terra da lavoratori incaricati esperti.
Apparecchi di sollevamento: gradualità del tiro. Le manovre di partenza e di arresto devono effettuarsi con gradualità
in modo da evitare bruschi strappi e ondeggiamenti del carico.
Apparecchi di sollevamento: sospensione delle manovre. Le manovre eseguite da un apparecchio di sollevamento,
dovranno essere immediatamente sospese nei seguenti casi:
in presenza di nebbia o di scarsa illuminazione;
in presenza di vento forte;
nel caso in cui le persone esposte al rischio di caduta dei carichi, non si spostino dalla traiettoria di passaggio.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.8; D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.169; D.P.R. 27/4/1955 n.547
art.172; D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.173; D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.174; D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.175; D.P.R.
27/4/1955 n.547 art.182; D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.194; D.M. 12/9/1959 art.5; D.M. 12/9/1959 art.11.
b) Argani: prevenzioni a "Caduta di materiale dall'alto";
Prescrizioni Organizzative: Apparecchi di sollevamento: difesa delle aperture per il passaggio dei carichi. Quando
argani, paranchi e apparecchi simili sono usati per il sollevamento o la discesa dei carichi tra piani diversi di un
edificio attraverso aperture nei solai o nelle pareti, le aperture per il passaggio del carico ai singoli piani, nonché il
sottostante spazio di arrivo o di sganciamento del carico stesso devono essere protetti, su tutti i lati, mediante parapetti
normali provvisti, ad eccezione di quello del piano terreno, di arresto al piede. I parapetti devono essere disposti in
modo da garantire i lavoratori anche contro i pericoli derivanti da urti o da eventuale caduta del carico di manovra.
Gli stessi parapetti devono essere applicati anche sui lati delle aperture dove si effettua il carico e lo scarico, a meno
che per le caratteristiche dei materiali in manovra ciò non sia possibile. In quest'ultimo caso, in luogo del parapetto
normale deve essere applicata una solida barriera mobile, inasportabile e fissabile nella posizione di chiusura
mediante chiavistello o altro dispositivo. Detta barriera deve essere tenuta chiusa quando non siano eseguite manovre
di carico o scarico al piano corrispondente.
Prescrizioni Esecutive: Argani: protezione della zona di azione al piano terra. E' obbligatorio transennare a terra la
zona di azione dell'argano.
Portata massima sollevabile dall'argano. Devono essere sollevati solo carichi di peso inferiore alla portata massima
consentita dall'apparecchio di sollevamento. Prima di iniziare le manovre di sollevamento deve essere verificata
l'effettiva portata dei ganci: ove tale portata massima risultasse inferiore a quella dell'apparecchio, dovrà assumersi
come la massima portata sollevabile.
- 66 -
3)
Riferimenti Normativi: D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.168; D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.171; D.P.R. 27/4/1955 n.547
art.186; D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.193.
c) Argano a cavalletto: termine del turno di lavoro;
Prescrizioni Esecutive: Al termine del turno di lavoro, bisognerà eseguire le seguenti operazioni:
togliere tensione alla macchina, aprendo tutti gli interruttori;
liberare il gancio da eventuali carichi;
arrotolare la fune portando il gancio sotto l'argano;
bloccare l'elevatore sul fine corsa interno;
chiudere l'apertura di carico con le barriere mobili.
Elettrocuzione;
Elettrocuzione per contatto diretto o indiretto con parti dell'impianto elettrico in tensione.
Folgorazione dovuta a caduta di fulmini in prossimità del lavoratore.
Misure Preventive e Protettive relative al rischio:
a) Apparecchi di sollevamento: alimentazione elettrica;
Prescrizioni Organizzative: L'alimentazione elettrica dell'apparecchio di sollevamento dovrà avvenire mediante cavo
di alimentazione flessibile multipolare. L'apparecchio di sollevamento dovrà, inoltre, essere dotato di interruttore
generale e differenziale ubicati sul quadro elettrico.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 7/1/1956 n.164 art.288.
Misure Preventive e Protettive relative all'Attrezzo:
1)
2)
Apparecchi di sollevamento: requisiti generali;
Prescrizioni Organizzative: Apparecchi di sollevamento: omologazione. Tutti gli apparecchi di sollevamento non
manuale di portata superiore a 200 kg sono soggetti ad omologazione ISPESL, sia se dotati di dichiarazione di conformità
(omologazione di tipo), sia in sua assenza. All'atto dell'omologazione, l'ISPESL rilascia una targhetta di
immatricolazione, che deve essere apposta sulla macchina in posizione ben visibile, ed il libretto di omologazione. Ogni
qualvolta vengano eseguite riparazioni e/o sostituzioni che comportino modifiche sostanziali, va richiesta nuova
omologazione.
Verifica di installazione degli apparecchi di sollevamento. Ogni qualvolta viene montata in cantiere una macchina di
sollevamento (gru, argani, ecc.), già dotata di libretto di omologazione, deve eseguirsi la verifica di installazione ad opera
dell'ASL-PMP, che ne rilascerà certificazione.
Apparecchi di sollevamento: organi di avvolgimento. Gli apparecchi e gli impianti di sollevamento e di trasporto per
trazione, provvisti di tamburi di avvolgimento e di pulegge di frizione, come pure di apparecchi di sollevamento a vite,
devono essere muniti di dispositivi che impediscano:
a) l'avvolgimento e lo svolgimento delle funi o catene o la rotazione della vite, oltre le posizioni limite prestabilite ai fini
della sicurezza in relazione al tipo o alle condizioni d'uso dell'apparecchio (dispositivo di arresto automatico di fine
corsa);
b) la fuoriuscita delle funi o catene dalle sedi dei tamburi e delle pulegge durante il normale funzionamento.
I tamburi e le pulegge di tali apparecchi ed impianti devono avere le sedi delle funi e delle catene atte, per dimensioni e
profilo, a permettere il libero e normale avvolgimento delle stesse funi o catene in modo da evitare accavallamenti o
sollecitazioni anormali. Tali tamburi e le pulegge, sui quali si avvolgono funi metalliche, salvo quanto previsto da
disposizioni speciali, devono avere un diametro non inferiore a 25 volte il diametro delle funi ed a 300 volte il diametro
dei fili elementari di queste. Per le pulegge di rinvio il diametro non deve essere inferiore rispettivamente a 20 e a 250
volte.
Apparecchi di sollevamento: funi e catene. Le funi e le catene impiegate dovranno essere contrassegnate dal fabbricante e
dovranno essere corredate, al momento dell'acquisto, di una sua regolare dichiarazione con tutte le indicazioni ed i
certificati previsti dal D.P.R. 21/7/1982 e/o dalla Direttiva CEE 91/368.
Apparecchi di sollevamento: coeff. di sicurezza di funi e catene. Le funi e le catene degli impianti e degli apparecchi di
sollevamento e di trazione, salvo quanto previsto al riguardo dai regolamenti speciali, devono avere, in rapporto alla
portata e allo sforzo massimo ammissibile, un coefficiente di sicurezza di almeno 6 per le funi metalliche, 10 per le funi
composte di fibre e 5 per le catene.
Apparecchi di sollevamento: fili delle funi. L'estremità delle funi deve essere provvista di impiombatura, legatura o
morsettatura, allo scopo di impedire lo scioglimento dei trefoli e dei fili elementari.
Apparecchi di sollevamento: ganci. I ganci utilizzati dovranno recare, inciso od in sovrimpressione, il marchio di
conformità alle norme e il carico massimo ammissibile. Tali ganci, inoltre, dovranno essere conformati in maniera tale da
impedire la fuoriuscita delle funi e/o delle catene o devono essere dotati all'imbocco di dispositivo di chiusura
funzionante.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.172; D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.176; D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.177;
D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.178; D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.179; D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.180; D.P.R. 7/1/1956 n.164
art.43; D.P.R. 21/7/1982 n.673 art.1.
Argani: requisiti generali;
Prescrizioni Organizzative: Cartelli alla base dell'argano. Alla base del castello di carico ed in prossimità dell'argano,
devono essere esposti dei cartelli indicanti:
le norme di sicurezza;
la portata massima dell'elevatore;
le istruzioni per l'imbracatura dei carichi;
le segnalazioni per comunicare con il manovratore;
le principali istruzioni d'uso.
Dispositivi di sicurezza dell'argano. L'argano deve essere dotato dei seguenti dispositivi di sicurezza, il cui funzionamento
andrà verificato al termine delle operazioni di montaggio:
- 67 -
3)
dispositivo fine corsa di discesa e salita del gancio;
dispositivo limitatore di carico;
arresto automatico del carico in caso di interruzione dell'energia elettrica, anche su una sola fase;
dispositivo di frenatura per il pronto arresto e la posizione di fermo del carico e del mezzo;
dispositivo di fine corsa alla traslazione per il carrello dell'argano a cavalletto.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.173; D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.174.
Ancoraggio dell'argano a cavalletto;
Prescrizioni Esecutive: Non devono utilizzarsi altri sistemi di ancoraggio diversi da quello indicato dal costruttore ed
illustrati nel libretto di istruzioni. In particolare:
il cavalletto deve essere ancorato riempiendo i cassoni per la zavorra, posti sulla parte del sistema portante, con materiali
inerti di peso specifico conosciuto evitando, in ogni caso, di utilizzare liquidi;
i cassoni per la zavorra, dopo il riempimento, devono essere chiusi con un lucchetto;
qualora l'argano venga montato ad un piano intermedio, si dovrà obbligatoriamente provvedere a sbadacchiare il
cavalletto stesso al solaio superiore mediante gli appositi puntoni.
Riferimenti Normativi: Circolare Ministero del Lavoro 31 luglio 1981.
Attrezzi manuali
Gli attrezzi manuali (picconi, badili, martelli, tenaglie, cazzuole, frattazzi, chiavi, scalpelli, ecc.), presenti in tutte le fasi lavorative,
sono sostanzialmente costituiti da una parte destinata all'impugnatura, in legno o in acciaio, ed un'altra, variamente conformata, alla
specifica funzione svolta.
Rischi: le possibili cause di infortunio sono conseguenti al contatto traumatico con la parte lavorativa dell'utensile, sia di chi lo
adopera che di terzi, o al cattivo stato dell'impugnatura.
Prevenzioni: dovranno utilizzarsi utensili in buono stato ed adeguati alla lavorazione che si sta eseguendo, avendo cura di distanziare
adeguatamente terzi presenti, e riponendoli, soprattutto nei lavori in quota, negli appositi contenitori, quando non utilizzati.
Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo:
1)
2)
Caduta di materiale dall'alto o a livello;
Lesioni (schiacciamenti, cesoiamenti, colpi, impatti, tagli) causate dall'investimento di masse cadute dall'alto o a livello:
materiali caduti durante il trasporto con gru, argani ecc., o da autocarri, dumper, carrelli elevatori ecc., o da opere
provvisionali, o per ribaltamento delle stesse, di mezzi di sollevamento, di attrezzature, ecc.;
materiali frantumati proiettati a distanza al seguito di demolizioni effettuate mediante esplosivo o a spinta.
Misure Preventive e Protettive relative al rischio:
a) Attrezzi manuali: prevenzioni a "Caduta di materiale dall'alto ecc.";
Prescrizioni Organizzative: Contenitore per utensili. Fornire ai lavoratori adeguati contenitori per riporre gli utensili
di piccola taglia.
Prescrizioni Esecutive: Attrezzi non utilizzati. Non abbandonare gli utensili nei passaggi ed assicurarli da una
eventuale caduta dall'alto.
Contenitore per utensili. Utilizzare gli appositi contenitori per riporre gli utensili di piccola taglia.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.24.
Colpi, tagli, punture, abrasioni;
Colpi, tagli, punture, abrasioni alle mani; contusioni e traumi a tutto il corpo senza una localizzazione specifica, per
contatto con l'attrezzo adoperato o conseguenti ad urti con oggetti di qualsiasi tipo presenti in cantiere.
Dolori muscolari relativi ad errate posizioni assunte durante l'uso dell'attrezzatura di lavoro.
Misure Preventive e Protettive relative al rischio:
a) Prevenzioni generali a "Colpi, Tagli, ecc.", comuni a utensili, attr. a motore o macchinari;
Prescrizioni Esecutive: Protezione dalle proiezioni di schegge e materiali. Nei lavori che possono dar luogo alla
proiezione pericolosa di schegge o di materiali, come spaccatura o scalpellatura di blocchi o simili, taglio di chiodi e
in genere nei lavori eseguiti mediante utensili a mano o a motore, devono essere predisposti efficaci mezzi di
protezione a difesa sia delle persone direttamente addette a tali lavori, sia di coloro che sostano o transitano in
vicinanza.
Distanza tra lavoratori. Distanziare adeguatamente gli altri lavoratori durante l'uso di utensili, attrezzature a motore o
macchinari.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.12; D.P.R. 7/1/1956 n.164 art.9.
b) Attrezzi manuali: fine del turno di lavoro;
Prescrizioni Organizzative: Scelta dell'utensile adeguato. Fornire ai lavoratori utensili adeguati all'impiego cui sono
destinati.
Stato manutentivo degli attrezzi. Fornire ai lavoratori utensili in buone condizioni: verificare il corretto fissaggio del
manico, sostituire i manici che presentino incrinature o scheggiature, per punte e scalpelli fornire idonei paracolpi ed
eliminare le sbavature dalle impugnature.
Prescrizioni Esecutive: Attrezzi manuali: fine del turno di lavoro. Al termine del turno di lavoro controllare lo stato di
usura degli utensili utilizzati, quindi pulirli e riporli ordinatamente.
Scelta dell'utensile adeguato. Selezionare il tipo di utensile adeguato al lavoro da eseguirsi.
Stato manutentivo degli attrezzi. Controllare che l'utensile non sia deteriorato: verificare il corretto fissaggio del
manico, per punte e scalpelli utilizzare idonei paracolpi.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 27/4/1955 n.374 art.24; D.L.19/9/1994 n.626 art.35.
Avvitatore elettrico
L'avvitatore elettrico è un utensile elettrico di uso comune nel cantiere edile, commercializzato in tipi alimentati sia in bassa che in
bassissima tensione.
- 68 -
Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo:
1)
2)
Cesoiamenti, stritolamenti, impatti, lacerazioni;
Ferite e lesioni (cesoiamenti, stritolamenti, impatti, lacerazioni) causate da contatti accidentali con organi mobili di
macchine o mezzi, o per collisioni con ostacoli o altri mezzi presenti nell'area del cantiere.
Misure Preventive e Protettive relative al rischio:
a) Prevenzioni generali a "Cesoiamenti, ecc.", comuni a utensili, attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera;
Prescrizioni Esecutive: Rimozione delle protezioni e dei dispositivi di sicurezza. Le protezioni ed i dispositivi di
sicurezza di attrezzature, macchinari e mezzi d'opera non devono essere rimossi se non nei casi di assoluta necessità o
per operazioni di manutenzione espressamente previste nelle istruzioni fornite dal produttore. Qualora debba
provvedersi alla loro rimozione (previo permesso preventivo del preposto o del datore di lavoro), dovranno adottarsi
contemporaneamente misure atte a mettere in evidenza e a ridurre al limite minimo possibile il pericolo che ne deriva.
Il ricollocamento nella sede originaria delle protezioni o dei dispositivi di sicurezza rimossi, dovrà avvenire non
appena siano cessate le ragioni che ne hanno reso necessaria la loro temporanea rimozione.
Manutenzione: divieto con la macchina in funzione. Non è consentito pulire, oliare o ingrassare gli organi mobili, né
eseguire qualsiasi operazioni di registrazione o di riparazione di attrezzature, macchinari o mezzi d'opera qualora
siano in funzione, salvo non risulti espressamente indicato (con le relative procedure esecutive) nelle istruzioni di
manutenzione.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.6; D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.47; D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.48;
D.L. 19/9/1994 n.626 art.5; D.L. 19/9/1994 n.626 art.39.
b) Prevenzioni generali a "Cesoiamenti, ecc.", comuni a utensili, attr. a motore o macchinari;
Prescrizioni Esecutive: Misurazioni di pezzi in lavorazione. Un pezzo in lavorazione deve essere misurato soltanto
con la macchina ferma.
Verifiche delle protezioni prima della lavorazione. Ogni qualvolta il lavoratore si accinga ad iniziare una lavorazione,
dovrà preventivamente accertarsi del corretto posizionamento dei carter e di tutte le protezioni da organi mobili.
c) Prevenzioni generali a "Cesoiamenti, ecc.", comuni agli utensili;
Prescrizioni Esecutive: Impugnatura dell'utensile. Le impugnature dell'utensile vanno sempre tenute asciutte e prive
di oli o grasso.
Uso appropriato dell'utensile. L'utensile non deve essere mai utilizzato per scopi o lavori per i quali non è destinato.
Elettrocuzione;
Elettrocuzione per contatto diretto o indiretto con parti dell'impianto elettrico in tensione.
Folgorazione dovuta a caduta di fulmini in prossimità del lavoratore.
Misure Preventive e Protettive relative al rischio:
a) Disposizioni per i lavoratori che utilizzano apparecchi elettrici;
Prescrizioni Esecutive: Cavi di alimentazione: prolunghe. Per portare l'alimentazione nei luoghi dove non è presente
un quadro elettrico, occorreranno prolunghe la cui sezione deve essere adeguatamente dimensionata in funzione della
potenza richiesta. E' vietato approntare artigianalmente le prolunghe: andranno utilizzate, pertanto, solo quelle in
commercio realizzate secondo le norme di sicurezza. Il cavo da utilizzare è quello per posa mobile.
Cavi di alimentazione: disposizione. I cavi di alimentazione devono essere disposti in maniera tale da non intralciare i
posti di lavoro o passaggi, e non diventare oggetto di danneggiamenti: a questo scopo è necessario che venga ridotto
al minimo lo sviluppo libero del cavo mediante l'uso di tenditori, tamburi avvolgicavo con prese incorporate o altri
strumenti equivalenti; in nessun caso, comunque, è consentito depositare bidoni, attrezzi o carichi in genere allo
scopo di tenderne la parte in esubero. In particolare, per quanto possibile, i cavi dovranno essere disposti
parallelamente alle vie di transito. Inoltre, i cavi di alimentazione non devono essere sollecitati a piegamenti di
piccolo raggio né sottoposti a torsione, né agganciati su spigoli vivi o su materiali caldi o lasciati su pavimenti sporchi
di cemento, oli o grassi.
Cavi di alimentazione: utilizzazione. Prima di utilizzare un'apparecchiatura elettrica, bisognerà controllare che i cavi
di alimentazione della stessa e quelli usati per derivazioni provvisorie non presentino parti logore nell'isolamento.
Qualora il cavo apparisse deteriorato, esso non deve essere riparato con nastri isolanti adesivi, ma va subito sostituito
con uno di caratteristiche identiche ad opera di personale specializzato. L'uso dei cavi deteriorati è tassativamente
vietato.
Il cavo elettrico, i suoi attacchi e l'interruttore devono essere protetti adeguatamente e si dovrà sempre evitare di
toccarli con le mani bagnate o stando con i piedi sul bagnato.
Dopo l'utilizzazione i cavi di alimentazione (dell'apparecchiatura e/o quelli usati per le derivazioni provvisorie)
devono essere accuratamente ripuliti e riposti, in quanto gli isolamenti in plastica ed in gomma si deteriorano
rapidamente a contatto con oli e grassi.
Collegamenti volanti. I collegamenti volanti devono essere evitati, per quanto possibile. Ove indispensabili, i
collegamenti a presa e spina dovranno essere realizzati con prese e spine aventi almeno protezione IP 67 e dovranno
essere posizionati fuori dai tratti interrati.
Cavi di alimentazione: temperature di esposizione. La temperatura sulla superficie esterna della guaina dei cavi non
deve superare la temperatura di 50°C per cavi flessibili in posa mobile e di 70 °C per quelli flessibili in posa fissa, né
scendere al di sotto dei -25 °C.
Pressacavo. Il pressacavo svolge la duplice funzione di protezione contro la penetrazione, all'interno del corpo della
spina e della presa (fissa o mobile), di polvere e liquidi e contro la eventuale sconnessione tra i cavi ed i morsetti degli
spinotti causata da una tensione eccessiva accidentalmente esercitata sul cavo. Deve, pertanto, essere prestata la
massima attenzione allo stato dei pressacavi presenti sia sulle spine che sulle prese.
Quadri elettrici: arresto automatico. Qualora un dispositivo di protezione (interruttore) sia intervenuto aprendo il
circuito, prima di ridare tensione all'impianto occorrerà individuare e riparare il guasto che lo ha provocato e mai dare
di nuovo tensione escludendo dal circuito l'interruttore che ne impedisce la chiusura. E' assolutamente vietato mettere
fuori uso i dispositivi di sicurezza, togliendo, bloccando, sostituendo valvole, interruttori automatici, molle, ecc. con
- 69 -
altri di diversa taratura o peggio ancora utilizzando sistemi di fortuna.
Manutenzione di prese e spine: verifiche e controlli. Gli spinotti delle spine, così come gli alveoli delle prese, vanno
tenuti puliti e asciutti: prima di eseguire i controlli e la eventuale manutenzione, provvedere a togliere la tensione
all'impianto.
Le prese e le spine che avessero subito forti urti, andranno accuratamente controllate, anche se non presentano danni
apparenti: tutte quelle che mostreranno segni anche lievi di bruciature o danneggiamenti, dovranno essere sostituite
facendo ricorso a personale qualificato.
Allaccio apparecchiature elettriche. Non devono mai essere inserite o disinserite macchine o utensili su prese in
tensione. In particolare, prima di effettuare un allacciamento, si dovrà accertare che:
l'interruttore di avvio della macchina o utensile sia "aperto" (motore elettrico fermo);
l'interruttore posto a monte della presa sia "aperto" (assenza di tensione alla presa).
Alimentazione elettrica: sospensione temporanea delle lavorazioni. Durante le interruzioni di lavoro deve essere tolta
l'alimentazione all'apparecchiatura elettrica.
Come collegare e disinnestare una spina. Per disconnettere una spina da una presa di corrente si deve sempre evitare
di tendere il cavo; occorre, invece, disconnettere la spina mediante l'impugnatura della spina stessa. Per eseguire una
connessione, non si devono mai collegare direttamente i cavi agli spinotti e dovranno usarsi, invece, sempre spine e
prese normalizzate.
Dispositivi di sicurezza: by-pass. Evitare di by-passare i dispositivi di sicurezza se non espressamente autorizzati dal
superiore preposto, esperto di sicurezza elettrica.
Apparecchiature elettriche: verifiche prima dell'uso. Prima di mettere in funzione qualsiasi macchina o
apparecchiatura elettrica, devono essere controllate tutte le parti elettriche visibili, in particolare:
il punto dove il cavo di alimentazione si collega alla macchina (in quanto in questa zona il conduttore è soggetto ad
usura e a sollecitazioni meccaniche con possibilità di rottura dell'isolamento);
la perfetta connessione della macchina ai conduttori di protezione ed il collegamento di questo all'impianto di terra.
Verificare visivamente, inoltre, l'integrità dell'isolamento della carcassa.
Impianto elettrico: chiusura giornaliera dell'impianto. Al termine della giornata di lavoro occorre disinserire tutti gli
interruttori e chiudere i quadri elettrici a chiave.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.267; D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.283.
b) Disposizioni ulteriori per i lavoratori che utilizzano utensili elettrici;
Prescrizioni Esecutive: Adattatori per spine per uso domestico. Le prese a spina per uso domestico sono
assolutamente vietate nel cantiere; ove fosse necessario utilizzare un attrezzo elettrico con spina di tipo domestico
indissolubile dal cavo (ad esempio flessibili, scanalatori, trapani, ecc.) si dovranno utilizzare appositi adattatori da
montare sulle prese a norma.
Tali adattatori non devono:
avere grado di protezione inferiore a quello necessario alla lavorazione;
avere portata inferiore a quella della presa;
essere usati in luoghi con pericolo di scoppio o di incendio;
essere usati in prese con interruttori di blocco;
essere lasciati inseriti nelle prese quando non sono utilizzati.
Apparecchiature elettriche: impugnatura utensili. Gli attrezzi elettrici non devono essere presi per il cavo ma per
l'apposita impugnatura. Il peso dell'apparecchio produce il distacco del cavo dai morsetti con conseguente pericolo di
corto circuito e quindi di scarica elettrica in caso di contatto.
Apparecchiature elettriche: pulizia. Gli apparecchi mobili e portatili devono essere puliti frequentemente soprattutto
quando sono stati esposti all'imbrattamento ed alla polvere.
Luoghi conduttori ristretti: utensili utilizzabili. Nei "luoghi conduttori ristretti" possono essere utilizzati :
apparecchi ed utensili elettrici, mobili e portatili, di classe II (doppio quadratino concentrico normalizzato) alimentati
tramite separazione elettrica singola (trasformatore di isolamento);
apparecchi alimentati a bassissima tensione di sicurezza (uguale o minore di 25 volt, nei cantieri).
Riferimenti Normativi: CEI 23-5; CEI 23-16; CEI 64-8 CAP XI Sez.4.
c) Requisiti generali delle apparecchiature elettriche;
Prescrizioni Organizzative: Apparecchiature elettriche: dispositivo contro il riavviamento automatico. Tutte le
apparecchiature elettriche, quali ad esempio seghe circolari, betoniere, flessibili, ecc., che possono presentare pericolo
per l'operatore con la rimessa in moto al ristabilirsi della tensione di rete dopo una interruzione, devono essere
provviste di dispositivo contro il riavviamento automatico.
Apparecchiature elettriche: targhetta. Tutte le apparecchiature elettriche (fisse, mobili, portatili o trasportabili) devono
essere corredate di targhetta su cui, tra l'altro, devono essere riportate la tensione, l'intensità ed il tipo di alimentazione
prevista dal costruttore, i marchi di conformità e tutte le altre eventuali caratteristiche costruttive necessarie per l'uso.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.68; D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.267.
d) Requisiti specifici degli utensili elettrici;
Prescrizioni Organizzative: Apparecchiature elettriche: interruttore di avvio. Gli utensili elettrici portatili devono
essere muniti di un interruttore incorporato nell'incastellatura, che consenta di eseguire con facilità e sicurezza la
messa in moto e l'arresto.
Apparecchiature elettriche: tensione di lavoro. Gli utensili elettrici portatili utilizzati per lavori all'aperto devono:
essere alimentati con tensione non superiore a 220 Volt verso terra;
essere alimentati con tensione non superiore a 50 Volt (25 nei cantieri) verso terra o da trasformatori di isolamento,
qualora si lavori in luoghi bagnati o molto umidi o entro grandi masse metalliche.
Apparecchiature elettriche: doppio isolamento. Gli apparecchi elettrici portatili alimentati con una tensione superiore
a 25 V devono disporre di un isolamento supplementare detto doppio isolamento (classe II): esso è riconoscibile dal
simbolo, applicato sull'involucro dell'utensile, del doppio quadratino concentrico ed è accompagnato dal simbolo
- 70 -
3)
4)
dell'istituto (marchio del laboratorio) di omologazione che ne attesta l'idoneità. Gli apparecchi con doppio isolamento
non devono essere collegati a terra in quanto il doppio isolamento è una garanzia maggiore della messa a terra.
Apparecchiature elettriche: alimentazione con trasformatore. Se l'alimentazione degli utensili elettrici che operano
all'aperto o in luoghi molto umidi è fornita mediante rete a bassissima tensione attraverso un trasformatore, questo
dovrà avere l'avvolgimento primario separato ed isolato perfettamente dall'avvolgimento secondario. Il trasformatore
dovrà essere collocato in modo che l'operatore non venga in contatto con la presa relativa alla sua alimentazione.
Apparecchiature elettriche: lavorazioni con uso di acqua. Per gli utensili elettrici di classe II che fanno uso di acqua,
come le smerigliatrici o i vibratori per il calcestruzzo, devono essere utilizzati trasformatori di isolamento o
motogeneratori che garantiscano una separazione galvanica della rete di alimentazione in BT.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.313; D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.315; D.P.R. 27/4/1955 n.547
art.316; D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.374; LEGGE 1/3/1968 n.186; D.M. 20/11/1968; CEI 107-43.
e) Prevenzioni generali a "Elettrocuzione", comuni agli utensili;
Prescrizioni Esecutive: Uso dell'utensile: disinserimento degli impianti. Prima di utilizzare l'utensile su qualsivoglia
struttura e/o materiale, deve verificarsi l'assenza di tensione su di essi e che risultino fuori servizio tutti gli altri
impianti tecnologici eventualmente presenti. Durante le lavorazioni dovrà costantemente verificarsi che altri
lavoratori non abbiano reinserito impianti tecnologici in prossimità del luogo di lavoro.
Parti metalliche dell'utensile. Qualora si operi su superfici (pavimenti, muri, ecc.) o altri luoghi che possano
nascondere cavi in tensione, bisognerà evitare di toccare le parti metalliche dell'utensile durante la lavorazione.
Cesoiamenti, stritolamenti, impatti, lacerazioni;
Elettrocuzione;
Misure Preventive e Protettive relative all'Attrezzo:
1)
2)
3)
4)
Requisiti generali comuni a utensili, attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera;
Prescrizioni Organizzative: Documentazione allegata. L'attrezzatura a motore, il macchinario o il mezzo d'opera in
oggetto, deve essere accompagnato, oltre che dalle normali informazioni di carattere strettamente tecnico, dal libretto di
garanzia e dalle istruzioni d'uso e manutenzione, con le indicazioni necessarie per eseguire, senza alcun rischio, la messa
in funzione e l'utilizzazione, il trasporto, l'eventuale installazione e/o montaggio (smontaggio), la regolazione, la
manutenzione e le riparazioni. Tale documentazione deve, inoltre, fornire tutte le informazioni sull'emissione di potenza
sonora e sulle vibrazioni prodotte.
Vendita o noleggio: disposizioni. Sono vietati la fabbricazione, la vendita, il noleggio e la concessione in uso di
attrezzatura a motore, macchinari, mezzi d'opera e di impianti non rispondenti alle disposizioni legislative e regolamentari
vigenti in materia di sicurezza. Chiunque concede in locazione finanziaria beni assoggettati a forme di certificazione o di
omologazione obbligatoria è tenuto a che i medesimi siano accompagnati dalle previste certificazioni o dagli altri
documenti previsti dalla legge.
Protezione e sicurezza delle macchine. Le parti di macchine, macchinari o attrezzi che costituiscano un pericolo, dovranno
essere protetti o segregati o provvisti di dispositivi di sicurezza.
Manutenzione: norme generali. Tutti gli organi mobili dovranno essere lubrificati, se previsto dal libretto di
manutenzione, avendo cura di ripristinare tutte le protezioni asportate, manomesse o danneggiate (schermi di protezione
per ingranaggi, carter, ecc.). Deve essere evidenziata la presenza di punti di ossidazione che possa compromettere la
funzionalità della macchina e, se necessario bisognerà provvedere alla relativa rimozione e verniciatura.
Manutenzione: verifiche periodiche. Prima dell'introduzione in cantiere di utensili, attrezzature a motore, macchinari e
mezzi d'opera, e periodicamente durante le lavorazioni, dovranno essere eseguite accurate verifiche sullo stato
manutentivo ad opera di personale qualificato in grado di procedere alle eventuali necessarie riparazioni.
Operazioni di regolazione e/o riparazione. Qualora vengano compiute operazioni di regolazione, riparazione o
sostituzione di parti della macchina, bisognerà:
utilizzare solo ricambi ed accessori originali, come previsto nel libretto di manutenzione;
non modificare alcuna parte della macchina.
Ultimata la manutenzione e prima di rimettere in funzione la macchina, accertarsi di aver riposto tutti gli attrezzi
utilizzati.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.41; D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.374; Circolare n.103/80.
Requisiti generali comuni a utensili, attr. a motore o macchinari;
Prescrizioni Organizzative: Organi rotanti: verifiche. Bisogna far eseguire da personale specializzato, periodicamente ed
ogni qualvolta se ne evidenzi la necessità, verifiche sugli accoppiamenti degli organi rotanti per valutarne lo stato di
usura.
Prescrizioni Esecutive: Cuscinetti: verifiche. Deve costantemente essere verificato lo stato di usura e la funzionalità dei
cuscinetti per valutare la opportunità della loro lubrificazione o sostituzione.
Requisiti generali comuni agli utensili;
Prescrizioni Organizzative: Utensili: potenza del motore adeguata. L'utensile deve essere dotato di motore di potenza e/o
numero di giri adeguato al tipo di operazione da svolgere.
Livello di Potenza Sonora: targhetta. Sulla macchina deve essere applicata apposita targhetta riportante il Livello di
Potenza Sonora emesso durante le verifiche di legge.
Riferimenti Normativi: D.L. 15/8/1991 n.277.
Avvitatore elettrico: misure preventive e protettive;
Prescrizioni Esecutive: PRIMA DELL'USO: assicurati del buono stato dei pressacavi; accertati che il cavo di
alimentazione e la spina non presentino danneggiamenti evitando assolutamente di utilizzare nastri isolanti adesivi per
eseguire eventuali riparazioni; assicurati che l'utensile sia del tipo a doppio isolamento (220V) o alimentato a bassissima
tensione di sicurezza (50V), e non collegato elettricamente a terra; accertati del corretto funzionamento dell'interruttore.
DURANTE L'USO: accertati che il cavo di alimentazione non intralci i passaggi e sia posizionato in modo da evitare che
sia soggetto a danneggiamenti; accertati che i collegamenti volanti a presa e spina, quando indispensabili, siano realizzati
- 71 -
con elementi aventi almeno protezione IP 67 e posizionati fuori dai tratti interrati; utilizza prolunghe realizzate secondo le
norme di sicurezza (cavo per posa mobile) per portare l'alimentazione in luoghi ove non sono presenti quadri elettrici,
evitando assolutamente di approntare prolunghe artigianalmente; utilizza l'impugnatura della spina per disconnetterla da
una presa, evitando accuratamente di farlo tendendo il cavo; evita di connettere la spina su prese in tensione, accertandoti
preventivamente che risultino "aperti" sia l'interruttore dell'apparecchiatura elettrica che quello posto a monte della spina;
non richiudere mai un circuito elettrico disconnesso automaticamente dai dispositivi di protezione, senza prima aver
individuato e riparato il guasto; assicurati di aver interrotto l'alimentazione elettrica durante le pause di lavoro; informa
tempestivamente il preposto e/o il datore di lavoro, di malfunzionamenti o pericoli che dovessero evidenziarsi durante il
lavoro.
DOPO L'USO: assicurati di aver interrotto l'alimentazione elettrica e riponi l'utensile nell'apposito contenitore; ripulisci
con cura i cavi di alimentazione prima di provvedere a riporli.
Riferimenti Normativi: CEI 107-43; CEI 23-16; CEI 23-5; CEI 64-8 CAP XI Sez.4; Circolare n.103/80; D.L. 15/8/1991
n.277; D.L. 19/9/1994 n.626 ; D.M. 20/11/1968; D.P.R. 27/4/1955 n.547 ; LEGGE 1/3/1968 n.186.
Betoniera ad inversione di marcia
Destinate alla produzione di malte e calcestruzzi, le betoniere sono macchine composte essenzialmente da una tazza che accoglie al
suo interno i vari componenti dell'impasto e fornita di specifici raggi per la miscelazione. L'operazione di impasto avviene per
rotazione della macchina o per rotazione dei raggi, in movimento rispetto alla macchina.
I vari sistemi di betonaggio, che si distinguono per la complessità dell'apparato, per le quantità di impasto prodotto all'ora e per i
sistemi di caricamento e dosaggio dei componenti, possono ridursi a tre differenti tipi:
betoniera a bicchiere, betoniera ad inversione di marcia e centrale di betonaggio.
Le betoniere ad inversione di marcia sono macchine in cui l'operazione di impasto avviene con rotazione in un senso mentre
l'operazione di scarico avviene con rotazione contraria.
Queste macchine raccolgono in una unica struttura la botte rotante sovrastata dal serbatoio per l'acqua, la benna caricatrice e la pala
raschiante.
Si possono presentare in due modelli differenziati per il sistema di sollevamento della benna di carico.
Questo tipo di macchine possono avere tazze di capacità fino a 1000 litri e riescono a produrre fino a 15 m3/ora di impasto.
Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo:
1)
2)
3)
4)
5)
6)
Caduta di materiale dall'alto o a livello;
Cesoiamenti, stritolamenti, impatti, lacerazioni;
Elettrocuzione;
Inalazione polveri, fibre, gas, vapori;
Investimento e ribaltamento;
Movimentazione manuale dei carichi;
Misure Preventive e Protettive relative all'Attrezzo:
1)
Betoniera ad inversione di marcia: misure preventive e protettive;
Prescrizioni Esecutive: PRIMA DELL'USO: accertati della presenza e dell'efficienza delle protezioni (carter) da contatto
accidentale degli ingranaggi, delle pulegge, delle cinghie e degli altri organi di trasmissione del moto (lo sportello del
vano motore della betoniera non costituisce protezione); prendi visione della posizione del comando per l'arresto
d'emergenza e verificane l'efficienza; controlla la presenza ed il buono stato della protezione sovrastante il posto di
manovra (tettoia); nel caso che la pulsantiera di comando sia esterna al vano motore, assicurati della presenza di un
lucchetto sullo sportello della pulsantiera stessa; accertati che in prossimità della macchina siano presenti cartelli con
l'indicazione delle principali norme d'uso e di sicurezza; verifica che i comandi siano dotati di dispositivi efficienti per
impedire l'avviamento accidentale del motore; assicurati della stabilità del terreno dove è stata installata la macchina
(assenza di cedimenti) e dell'efficacia del drenaggio (assenza di ristagni d'acqua); accertati della stabilità della macchina;
in particolare se la betoniera è dotata di pneumatici per il traino, assicurati che non siano stati asportati, verifica il loro
stato manutentivo e la pressione di gonfiaggio, l'azionamento del freno di stazionamento e/o l'inserimento di cunei in
legno; inoltre, se sono presenti gli appositi regolatori di altezza, verificane il corretto utilizzo o, in loro assenza, accertati
che vengano utilizzati assi di legno e mai pietre o mattoni; assicurati, nel caso in cui l'impasto viene scaricato all'interno di
fosse accessibili dalla benna della gru, che i parapetti posti a protezione di tali fosse siano efficienti ed in grado di
resistere ad eventuali urti con le benne stesse; accertati del buono stato dei collegamenti elettrici e di messa a terra e
verifica l'efficienza degli interruttori e dispositivi elettrici di alimentazione e manovra; assicurati che il dispositivo di
comando della benna caricatrice sia del tipo "a uomo presente" con ritorno automatico alla posizione di arresto efficiente;
accertati che la benna (se del tipo a sollevamento oleodinamico) abbia una velocità non superiore a 10 m/min e che sia
dotata di un efficiente dispositivo di arresto automatico in caso di guasto; nel caso di benna ad azionamento idraulico,
accertati che siano presenti ed efficienti una valvola di sicurezza di massima pressione e una di blocco in mancanza di
fluido; assicurati che i motori dell'argano (per le benne azionate da argano a fune) siano del tipo autofrenante e che le
relative benne di caricamento siano dotate di un efficiente fine corsa elettrico; assicurati che gli indumenti che indossi non
presentino possibili appigli (lacci, tasche larghe, maniche ampie, ecc.) che potrebbero agganciarsi negli organi in moto;
accertati che le parti laterali della macchina nella zona di movimento dell'organo caricatore siano protette con pareti
chiuse o con grigliati aventi maglie metalliche di dimensioni tali da non permettere il contatto delle dita dei lavoratori con
organi in movimento; provvedi a segnalare e delimitare la zona da interdire al passaggio.
DURANTE L'USO: evita assolutamente di asportare o modificare le protezioni degli organi in moto; evita assolutamente
di eseguire qualsiasi operazione di manutenzione (pulizia, lubrificazione, riparazione, ecc.) su organi in movimento; evita
assolutamente di introdurre attrezzi o parti del corpo all'interno della tazza in rotazione, prestando particolare cura a che
tutte le operazioni di carico si concludano prima dell'avviamento del motore; prima di avviare le operazioni di
caricamento, spostati nella posizione che offre la migliore visibilità dell'area di lavoro; accertati che nessuno sosti nelle
- 72 -
vicinanze della benna durante la fase di caricamento; qualora fosse necessario accedere alla zona interdetta al passaggio,
provvedi tempestivamente ad interrompere l'operazione di carico e abbassare la benna; verifica che la benna sosti in
posizione elevata solo per il tempo necessario al caricamento del tamburo; evita di movimentare carichi eccessivamente
pesanti o di effettuarlo in condizioni disagiate, e utilizza appropriate attrezzature (pale, secchioni, ecc.); informa
tempestivamente il preposto e/o il datore di lavoro, di malfunzionamenti o pericoli che dovessero evidenziarsi durante il
lavoro.
DOPO L'USO: verifica di aver aperto tutti i circuiti elettrici (interrotto ogni operatività) e l'interruttore generale di
alimentazione del quadro; effettua tutte le operazioni di revisione e manutenzione della macchina secondo quanto indicato
nel libretto e sempre dopo esserti accertato che il motore sia spento e non riavviabile da terzi accidentalmente.
Riferimenti Normativi: Circolare 29/6/1981 n.76; Circolare n.103/80; D.L. 19/9/1994 n.626 ; D.P.R. 19/3/1956 n.303;
D.P.R. 27/4/1955 n.547 ; D.P.R. 7/1/1956 n.164.
Cannello per saldatura ossiacetilenica
Usato essenzialmente per operazioni di saldatura o taglio ossiacetilenico di parti metalliche.
Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo:
1)
2)
3)
4)
5)
Inalazione polveri, fibre, gas, vapori;
Incendi o esplosioni;
Ustioni;
Inalazione polveri, fibre, gas, vapori;
Danni all'apparato respiratorio ed in generale alla salute del lavoratore, derivanti dall'esposizione a materiali in grana
minuta, o rilascianti fibre minute, o che possono dar luogo a sviluppo di polveri, gas, vapori, nebbie, aerosol.
Intossicazione causata dall'inalazione dei gas di scarico di motori a combustione o di fumi o di ossidi (ossidi di zinco, di
carbonio, di azoto, di piombo, ecc.) tossici originati durante la combustione o la saldatura o il taglio termico di materiali
di varia natura.
Misure Preventive e Protettive relative al rischio:
a) Cannello: ventilazione;
Prescrizioni Esecutive: Se il cannello viene utilizzato in un luogo confinato, bisogna predisporre un adeguato sistema
di aspirazione fumi e/o ventilazione. Deve, inoltre, verificarsi l'assenza di infiltrazioni di gas sfuggiti da bombole ed
apparecchi anche lontani e utilizzati per altre lavorazioni nel cantiere oppure dei vapori infiammabili provenienti da
colle, mastici, intonaci impermeabilizzanti, vernici, pitture, solventi per la lavorazione di materiali plastici che, a
contatto con la fiamma del cannello, potrebbero esplodere.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.250.
Incendi o esplosioni;
Lesioni provocate da incendi e/o esplosioni conseguenti allo schiacciamento di tubazioni del gas in esercizio, alla
combustione di recipienti o serbatoi contenenti carburanti o sostanze chimiche altamente deflagranti, al brillamento di
esplosivo per demolizioni o di ordigni bellici interrati, ecc..
Misure Preventive e Protettive relative al rischio:
a) Cannello: prevenzioni a "Incendi o Esplosioni";
Prescrizioni Organizzative: Postazione di lavoro: presenza di un estintore. Sul posto di lavoro deve essere sempre
presente un estintore efficiente.
Prescrizioni Esecutive: Cannello: fughe di gas. Deve verificarsi frequentemente l'assenza di fughe di gas, utilizzando
solo acqua saponata o gli appositi prodotti ed evitando sempre di ricorrere a fiamme libere.
Cannello: manometri e riduttori. Deve essere quotidianamente verificata l'efficienza dei manometri e dei riduttori di
pressione.
Cannello: materiali infiammabili. Verificare che nella zona di utilizzo del cannello non vi sia presenza di materiali
infiammabili.
Cannello: posizionamento bombole. Nel posizionare le bombole, bisognerà evitare che la distanza tra esse ed il
cannello scenda al di sotto dei 10 m. e che sia, comunque, distante da qualsiasi fonte di calore e/o dai raggi solari. Le
bombole dovranno essere ubicate in luoghi sicuri ma non ristretti, al riparo da possibili urti e comunque sempre in
posizione verticale. La chiave di regolazione deve essere tenuta sempre vicino alle bombole.
Cannello: raccordi e connessioni. Il fissaggio delle tubazioni al cannello ed alle bombole dovrà essere realizzato con
appropriati accorgimenti (ad esempio mediante fascette a vite) per evitare lo sfilamento.
Cannello: valvole sulle bombole. Deve essere sempre verificato il perfetto funzionamento della valvola di controllo
delle bombole del cannello e/o del riduttore di pressione. Nell'aprire il rubinetto a mano o con l'apposita valvola, deve
essere evitata ogni forzatura con chiavi od attrezzi inadeguati per non provocare fessurazioni, rotture o fuoriuscite di
gas.
Ritorno di fiamma: dispositivi di sicurezza. Devono essere installati e verificati dispositivi di sicurezza contro il
ritorno di fiamma in prossimità dell'impugnatura, dopo i riduttori di pressione e nelle tubazioni la cui lunghezza è
superiore a 5 m. Sui riduttori deve essere montata una valvola a secco.
Sospensione del lavoro con il cannello. Sia nelle pause di lavoro che al termine del turno, si dovrà provvedere a
spegnere la fiamma chiudendo le valvole d'afflusso del gas. Dovrà essere accertata, inoltre, la perfetta chiusura della
bombola e l'assenza di eventuali perdite. In particolare, al termine del turno di lavoro, si dovrà verificare il corretto
funzionamento del cannello e provvedere a riporre correttamente la tubazione.
Tubazioni di adduzione del cannello. Le tubazioni di adduzione del gas al cannello non devono mai essere sottoposte
a sforzi di trazione e né piegate per interrompere l'afflusso del gas. Dovranno essere mantenute distese in curve
ampie, lontano dai posti di passaggio, protette dai calpestamenti (ad esempio ponendole tra due tavole da lavoro
appoggiate per terra), dalle scintille e da fonti di calore.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.254.
- 73 -
6)
b) Cannello acetilenico: prevenzioni a "Incendi o Esplosioni";
Prescrizioni Esecutive: Cannello acetilenico: recipienti o tubazioni. E' vietato effettuare operazioni di saldatura o di
taglio al cannello, nelle seguenti condizioni:
a) su recipienti o tubi chiusi;
b) su recipienti o tubi aperti che contengono materie le quali sotto l'azione del calore possono dar luogo a esplosioni o
altre reazioni pericolose;
c) su recipienti o tubi anche aperti che abbiano contenuto sostanze che evaporando o gassificandosi sotto l'azione del
calore o dell'umidità, possono formare miscele esplosive. Qualora le condizioni di pericolo, precedentemente esposte,
possano essere eliminate con l'apertura del recipiente chiuso, con l'asportazione delle materie pericolose e dei loro
residui o con altri mezzi o misure, le operazioni di saldatura e taglio potranno essere eseguite, purché le misure di
sicurezza siano disposte da un esperto ed effettuate sotto la sua diretta sorveglianza
Derivazioni di gas acetilene. Sulle derivazioni di gas acetilene o di altri gas combustibili di alimentazione sul cannello
deve essere inserita una valvola idraulica o altro dispositivo di sicurezza che corrisponda ai seguenti requisiti:
a) impedisca il ritorno di fiamma e l'afflusso dell'ossigeno o dell'aria nelle tubazioni di gas combustibile;
b) permetta un sicuro controllo, in ogni momento, del suo stato di efficienza;
c) sia costruito in modo da non costituire pericolo in caso di eventuale scoppio per ritorno di fiamma.
Generatori di acetilene. Nei luoghi sotterranei è vietato installare o usare generatori e gasometri di acetilene o
costituire depositi di recipienti contenenti gas combustibili.
Carrelli per bombole. Le bombole devono essere movimentate su idoneo carrello portabombole e fissate
verticalmente contro il ribaltamento e la caduta.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.250; D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.251; D.P.R. 27/4/1955 n.547
art.253; D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.254.
Ustioni;
Ustioni conseguenti al contatto con materiali ad elevata temperatura (posa in opera di asfalti e manti bituminosi, calce in
spegnimento, ecc.) o organi lavoratori di macchine ed attrezzi (saldatrice, cannello a gas, sega, flessibile, ecc.), o motori, o
sostanze chimiche aggressive.
Misure Preventive e Protettive relative al rischio:
a) Uso appropriato del cannello;
Prescrizioni Esecutive: Durante l'uso si deve fare attenzione che la fiamma del cannello non rechi danno a persone.
b) Cannello acetilenico: pezzi lavorati;
Prescrizioni Esecutive: Raffreddare ed accantonare i pezzi metallici tagliati o saldati.
Misure Preventive e Protettive relative all'Attrezzo:
1)
Cannello per saldatura ossiacetilenica: misure preventive e protettive;
Prescrizioni Esecutive: PRIMA DELL'USO: assicurarsi del buono stato delle tubazioni di adduzione al cannello, evitando
di realizzare qualsiasi riparazione di fortuna ma sostituendo le tubazioni se ammalorate; accertati che le tubazioni siano
disposte in curve ampie, lontano dai punti di passaggio e/o proteggendole da calpestio, scintille, fonti di calore e dal
contatto con attrezzature o rottami taglienti; accertati del buono stato delle connessioni (bombole-tubazioni; tubazionicannello, ecc.); assicurati della funzionalità dei riduttori di pressione e dei manometri; accertati del buon funzionamento
dei dispositivi di sicurezza contro il ritorno di fiamma, in prossimità dell'impugnatura, dopo i riduttori di pressione e sulle
tubazioni, se di lunghezza superiore a m 5; ricordati di movimentare gli apparecchi mobili di saldatura ossiacetilenica,
soltanto mediante gli appositi carrelli portabombole, assicurandoti che siano muniti di efficienti vincoli per le bombole
(catenelle fermabombole, ecc.); accertati che i carrelli portabombole siano collocati in modo da garantirne la stabilità;
assicurati dell'assenza di gas o materiali infiammabili nell'ambiente nel quale si effettuano gli interventi; evita di effettuare
lavori di saldatura o taglio acetilenico su recipienti chiusi o che contengano o abbiano contenuto vernici, solventi o altre
sostanze infiammabili; assicurati della presenza di un efficace sistema di aspirazione dei fumi e/o di ventilazione in caso
di lavorazioni svolte in ambienti confinati.
DURANTE L'USO: accertati della presenza, in prossimità del luogo di lavoro, di un estintore; evita assolutamente di
lasciare fiamme libere incustodite; proteggi le bombole dall'esposizione solare e/o da fonti di calore; durante le pause di
lavoro, provvedi a spegnere la fiamma e ad interrompere il flusso del gas, chiudendo le apposite valvole; evita
assolutamente di utilizzare la fiamma libera in prossimità delle bombole e/o tubazioni ; evita assolutamente di piegare le
tubazioni per interrompere l'afflusso di gas; evita di sottoporre a trazione le tubazioni di alimentazione; provvedi ad
accendere il cannello utilizzando gli appositi accenditori, senza mai usare modalità di fortuna, come fiammiferi, torce di
carta, ecc.; informa tempestivamente il preposto e/o il datore di lavoro, di malfunzionamenti o pericoli che dovessero
evidenziarsi durante il lavoro.
DOPO L'USO: provvedi a spegnere la fiamma, chiudendo le valvole d'afflusso del gas; provvedi a svuotare le tubazioni,
agendo su una tubazione per volta; provvedi a riporre le apparecchiature in luoghi aerati, lontani dagli agenti atmosferici e
da sorgenti di calore; assicurati che le bombole siano stoccate in posizione verticale, e ricordati che è assolutamente
vietato realizzare depositi di combustibili in locali sotterranei.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 27/4/1955 n.547.
Carriola
Attrezzatura di cantiere per la movimentazione manuale di materiali.
Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo:
1)
Colpi, tagli, punture, abrasioni;
Colpi, tagli, punture, abrasioni alle mani; contusioni e traumi a tutto il corpo senza una localizzazione specifica, per
contatto con l'attrezzo adoperato o conseguenti ad urti con oggetti di qualsiasi tipo presenti in cantiere.
Dolori muscolari relativi ad errate posizioni assunte durante l'uso dell'attrezzatura di lavoro.
- 74 -
2)
Misure Preventive e Protettive relative al rischio:
a) Carriola: prevenzioni a "Colpi, ecc.";
Prescrizioni Organizzative: Carriola: manopole. I manici della carriola devono essere dotati, alle estremità, di
manopole antiscivolo.
Carriola: ruota. La ruota della carriola deve essere mantenuta gonfia a sufficienza.
Prescrizioni Esecutive: Carriola: modalità di impiego. I lavoratori che usano la carriola dovranno utilizzala solo
spingendo, evitando di trascinarla.
Carriola: ruota. Ai lavoratori è vietato usare la carriola con la ruota sgonfia e priva delle manopole.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.4; D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.374.
Colpi, tagli, punture, abrasioni;
Misure Preventive e Protettive relative all'Attrezzo:
1)
Carriola: misure preventive e protettive;
Prescrizioni Esecutive: MODALITÀ D'UTILIZZO: utilizza la carriola spingendola, evitando di trascinarla; accertati del
buono stato delle manopole e della ruota.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 27/4/1955 n.547.
Compattatore a piatto vibrante
Il compattatore a piatto vibrante è una macchina destinata al costipamento di rinterri di non eccessiva entità, come quelli eseguiti
successivamente a scavi per posa di sottoservizi, ecc.
Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo:
1)
2)
3)
4)
Cesoiamenti, stritolamenti, impatti, lacerazioni;
Ferite e lesioni (cesoiamenti, stritolamenti, impatti, lacerazioni) causate da contatti accidentali con organi mobili di
macchine o mezzi, o per collisioni con ostacoli o altri mezzi presenti nell'area del cantiere.
Misure Preventive e Protettive relative al rischio:
a) Prevenzioni generali a "Cesoiamenti, ecc.", comuni a utensili, attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera;
Prescrizioni Esecutive: Rimozione delle protezioni e dei dispositivi di sicurezza. Le protezioni ed i dispositivi di
sicurezza di attrezzature, macchinari e mezzi d'opera non devono essere rimossi se non nei casi di assoluta necessità o
per operazioni di manutenzione espressamente previste nelle istruzioni fornite dal produttore. Qualora debba
provvedersi alla loro rimozione (previo permesso preventivo del preposto o del datore di lavoro), dovranno adottarsi
contemporaneamente misure atte a mettere in evidenza e a ridurre al limite minimo possibile il pericolo che ne deriva.
Il ricollocamento nella sede originaria delle protezioni o dei dispositivi di sicurezza rimossi, dovrà avvenire non
appena siano cessate le ragioni che ne hanno reso necessaria la loro temporanea rimozione.
Manutenzione: divieto con la macchina in funzione. Non è consentito pulire, oliare o ingrassare gli organi mobili, né
eseguire qualsiasi operazioni di registrazione o di riparazione di attrezzature, macchinari o mezzi d'opera qualora
siano in funzione, salvo non risulti espressamente indicato (con le relative procedure esecutive) nelle istruzioni di
manutenzione.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.6; D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.47; D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.48;
D.L. 19/9/1994 n.626 art.5; D.L. 19/9/1994 n.626 art.39.
Inalazione polveri, fibre, gas, vapori;
Danni all'apparato respiratorio ed in generale alla salute del lavoratore, derivanti dall'esposizione a materiali in grana
minuta, o rilascianti fibre minute, o che possono dar luogo a sviluppo di polveri, gas, vapori, nebbie, aerosol.
Intossicazione causata dall'inalazione dei gas di scarico di motori a combustione o di fumi o di ossidi (ossidi di zinco, di
carbonio, di azoto, di piombo, ecc.) tossici originati durante la combustione o la saldatura o il taglio termico di materiali
di varia natura.
Misure Preventive e Protettive relative al rischio:
a) Ambienti confinati: macchine con motore endotermico;
Prescrizioni Organizzative: L'uso di macchine con motore endotermico in ambienti confinati è consentito solo in
presenza di ventilazione sufficiente a smaltire i gas di scarico o, nel caso di ventilazione insufficiente, alla
predisposizione di adeguati sistemi di aspirazione e/o scarico od alla presenza di un depuratore, ad acqua o catalitico,
per i gas combusti.
Prescrizioni Esecutive: Prima e durante le lavorazioni è necessario verificare lo stato degli attacchi degli organi di
scarico e che tali organi non interferiscano con prese d'aria di condizionatori o di altre macchine.
Incendi o esplosioni;
Lesioni provocate da incendi e/o esplosioni conseguenti allo schiacciamento di tubazioni del gas in esercizio, alla
combustione di recipienti o serbatoi contenenti carburanti o sostanze chimiche altamente deflagranti, al brillamento di
esplosivo per demolizioni o di ordigni bellici interrati, ecc..
Misure Preventive e Protettive relative al rischio:
a) Compattatore a piatto vibrante: sospensione del lavoro;
Prescrizioni Esecutive: Durante le sospensioni del lavoro spegnere sempre la macchina e chiudere il rubinetto del
combustibile.
Movimentazione manuale dei carichi;
Lesioni relative all'apparato scheletrico e/o muscolare durante la movimentazione manuale dei carichi, per il loro
eccessivo peso o ingombro o per la scorretta posizione assunta dal lavoratore durante la movimentazione.
Misure Preventive e Protettive relative al rischio:
a) Compattatore a piatto vibrante: posizionamento;
Prescrizioni Esecutive: Per brevi spostamenti della macchina sul cantiere, utilizzare sempre un numero adeguato di
- 75 -
lavoratori.
Scivolamenti e cadute;
Scivolamenti e cadute sul piano di lavoro, provocati da presenza di grasso o sporco sui punti di appiglio (nel caso di salita
su mezzi o macchine), o da cattive condizioni del posto di lavoro (come ad esempio disordine per presenza di residui
sparsi delle lavorazioni), o da cattive condizioni della viabilità pedonale.
Misure Preventive e Protettive relative al rischio:
a) Compattatore a piatto vibrante: terreno;
Prescrizioni Esecutive: Prima di iniziare la lavorazione, verificare la consistenza del terreno da compattare.
6) Vibrazioni;
Danni all'apparato scheletrico e muscolare causate dalle vibrazioni trasmesse al lavoratore da macchine o parti di esse.
Misure Preventive e Protettive relative al rischio:
a) Prevenzioni generali a "Vibrazioni", comuni a utensili, attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera;
Prescrizioni Organizzative: Vibrazioni: turni di lavoro. Ove il tipo di lavorazione o la macchina impiegata
sottopongano il lavoratore a vibrazioni intense e prolungate, dovranno essere evitati turni di lavoro lunghi e continui.
Prescrizioni Esecutive: Dispositivi antivibrazioni. Prima di iniziare la lavorazione, devono essere controllati tutti i
dispositivi atti a ridurre le vibrazioni prodotte dalla macchina.
7) Cesoiamenti, stritolamenti, impatti, lacerazioni;
8) Inalazione polveri, fibre, gas, vapori;
9) Incendi o esplosioni;
10) Movimentazione manuale dei carichi;
11) Scivolamenti e cadute;
12) Vibrazioni;
5)
Misure Preventive e Protettive relative all'Attrezzo:
1)
2)
Requisiti generali comuni a utensili, attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera;
Prescrizioni Organizzative: Documentazione allegata. L'attrezzatura a motore, il macchinario o il mezzo d'opera in
oggetto, deve essere accompagnato, oltre che dalle normali informazioni di carattere strettamente tecnico, dal libretto di
garanzia e dalle istruzioni d'uso e manutenzione, con le indicazioni necessarie per eseguire, senza alcun rischio, la messa
in funzione e l'utilizzazione, il trasporto, l'eventuale installazione e/o montaggio (smontaggio), la regolazione, la
manutenzione e le riparazioni. Tale documentazione deve, inoltre, fornire tutte le informazioni sull'emissione di potenza
sonora e sulle vibrazioni prodotte.
Vendita o noleggio: disposizioni. Sono vietati la fabbricazione, la vendita, il noleggio e la concessione in uso di
attrezzatura a motore, macchinari, mezzi d'opera e di impianti non rispondenti alle disposizioni legislative e regolamentari
vigenti in materia di sicurezza. Chiunque concede in locazione finanziaria beni assoggettati a forme di certificazione o di
omologazione obbligatoria è tenuto a che i medesimi siano accompagnati dalle previste certificazioni o dagli altri
documenti previsti dalla legge.
Protezione e sicurezza delle macchine. Le parti di macchine, macchinari o attrezzi che costituiscano un pericolo, dovranno
essere protetti o segregati o provvisti di dispositivi di sicurezza.
Manutenzione: norme generali. Tutti gli organi mobili dovranno essere lubrificati, se previsto dal libretto di
manutenzione, avendo cura di ripristinare tutte le protezioni asportate, manomesse o danneggiate (schermi di protezione
per ingranaggi, carter, ecc.). Deve essere evidenziata la presenza di punti di ossidazione che possa compromettere la
funzionalità della macchina e, se necessario bisognerà provvedere alla relativa rimozione e verniciatura.
Manutenzione: verifiche periodiche. Prima dell'introduzione in cantiere di utensili, attrezzature a motore, macchinari e
mezzi d'opera, e periodicamente durante le lavorazioni, dovranno essere eseguite accurate verifiche sullo stato
manutentivo ad opera di personale qualificato in grado di procedere alle eventuali necessarie riparazioni.
Operazioni di regolazione e/o riparazione. Qualora vengano compiute operazioni di regolazione, riparazione o
sostituzione di parti della macchina, bisognerà:
utilizzare solo ricambi ed accessori originali, come previsto nel libretto di manutenzione;
non modificare alcuna parte della macchina.
Ultimata la manutenzione e prima di rimettere in funzione la macchina, accertarsi di aver riposto tutti gli attrezzi
utilizzati.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.41; D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.374; Circolare n.103/80.
Compattatore a piatto vibrante: misure preventive e protettive;
Prescrizioni Esecutive: PRIMA DELL'USO: accertati della consistenza dell'area da compattare; accertati dell'efficienza
dei comandi; assicurati del buono stato degli sportelli del vano motore e della loro corretta chiusura; accertati del buono
stato e del corretto posizionamento del carter della cinghia di trasmissione.
DURANTE L'USO: delimita l'area di lavoro esposta a livello di rumorosità elevato; prendi visione della pendenza del
terreno da compattare, di eventuali dislivelli e/o discontinuità; evita di utilizzare la macchina in ambienti chiusi e poco
ventilati; durante le pause di lavoro evita di lasciare la macchina in moto senza sorveglianza; durante i rifornimenti,
spegni il motore, evita di fumare ed accertati dell'assenza di fiamme libere in adiacenza della macchina; informa
tempestivamente il preposto e/o il datore di lavoro, di malfunzionamenti o pericoli che dovessero evidenziarsi durante il
lavoro.
DOPO L'USO: assicurati di aver chiuso il rubinetto del carburante; effettua tutte le operazioni di revisione e
manutenzione della macchina secondo quanto indicato nel libretto e sempre dopo esserti accertato che il motore sia spento
e non riavviabile da terzi accidentalmente.
Riferimenti Normativi: Circolare n.103/80; D.P.R. 27/4/1955 n.547; D.L. 19/9/1994 n.626.
Compressore con motore endotermico
I compressori sono macchine destinate alla produzione di aria compressa, che viene impiegata per alimentare macchine apposite,
- 76 -
come i martelli pneumatici, vibratori, avvitatori, intonacatrici, pistole a spruzzo, ecc.. Sono costituite essenzialmente da due parti: un
gruppo motore, endotermico o elettrico, ed un gruppo compressore che aspira l'aria dall'ambiente e la comprime.
I compressori possono essere distinti in mini o maxi compressori: i primi sono destinati ad utenze singole (basse potenzialità) sono
montati su telai leggeri dotati di ruote e possono essere facilmente trasportati, mentre i secondi, molto più ingombranti e pesanti, sono
finalizzati anche all'alimentazione contemporanea di più utenze.
Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo:
1)
2)
3)
Cesoiamenti, stritolamenti, impatti, lacerazioni;
Ferite e lesioni (cesoiamenti, stritolamenti, impatti, lacerazioni) causate da contatti accidentali con organi mobili di
macchine o mezzi, o per collisioni con ostacoli o altri mezzi presenti nell'area del cantiere.
Misure Preventive e Protettive relative al rischio:
a) Prevenzioni generali a "Cesoiamenti, ecc.", comuni a utensili, attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera;
Prescrizioni Esecutive: Rimozione delle protezioni e dei dispositivi di sicurezza. Le protezioni ed i dispositivi di
sicurezza di attrezzature, macchinari e mezzi d'opera non devono essere rimossi se non nei casi di assoluta necessità o
per operazioni di manutenzione espressamente previste nelle istruzioni fornite dal produttore. Qualora debba
provvedersi alla loro rimozione (previo permesso preventivo del preposto o del datore di lavoro), dovranno adottarsi
contemporaneamente misure atte a mettere in evidenza e a ridurre al limite minimo possibile il pericolo che ne deriva.
Il ricollocamento nella sede originaria delle protezioni o dei dispositivi di sicurezza rimossi, dovrà avvenire non
appena siano cessate le ragioni che ne hanno reso necessaria la loro temporanea rimozione.
Manutenzione: divieto con la macchina in funzione. Non è consentito pulire, oliare o ingrassare gli organi mobili, né
eseguire qualsiasi operazioni di registrazione o di riparazione di attrezzature, macchinari o mezzi d'opera qualora
siano in funzione, salvo non risulti espressamente indicato (con le relative procedure esecutive) nelle istruzioni di
manutenzione.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.6; D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.47; D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.48;
D.L. 19/9/1994 n.626 art.5; D.L. 19/9/1994 n.626 art.39.
b) Prevenzioni generali a "Cesoiamenti, ecc.", comuni a utensili, attr. a motore o macchinari;
Prescrizioni Esecutive: Misurazioni di pezzi in lavorazione. Un pezzo in lavorazione deve essere misurato soltanto
con la macchina ferma.
Verifiche delle protezioni prima della lavorazione. Ogni qualvolta il lavoratore si accinga ad iniziare una lavorazione,
dovrà preventivamente accertarsi del corretto posizionamento dei carter e di tutte le protezioni da organi mobili.
c) Compressore: prevenzioni generali a "Cesoiamenti, ecc.";
Prescrizioni Esecutive: Compressore: interruzioni del lavoro. La valvola di intercettazione dell'aria compressa deve
essere chiusa ad ogni interruzione del lavoro.
Compressore: termine delle lavorazioni. Al termine delle lavorazioni bisognerà spegnere il motore e scaricare il
serbatoio dell'aria.
d) Compressore a motore: avviamento;
Prescrizioni Esecutive: Nell'avviamento del motore del compressore, il lavoratore non dovrà mai arrotolare alla mano
o alle dita l'eventuale cordicella della messa in moto.
Inalazione polveri, fibre, gas, vapori;
Danni all'apparato respiratorio ed in generale alla salute del lavoratore, derivanti dall'esposizione a materiali in grana
minuta, o rilascianti fibre minute, o che possono dar luogo a sviluppo di polveri, gas, vapori, nebbie, aerosol.
Intossicazione causata dall'inalazione dei gas di scarico di motori a combustione o di fumi o di ossidi (ossidi di zinco, di
carbonio, di azoto, di piombo, ecc.) tossici originati durante la combustione o la saldatura o il taglio termico di materiali
di varia natura.
Misure Preventive e Protettive relative al rischio:
a) Ambienti confinati: macchine con motore endotermico;
Prescrizioni Organizzative: L'uso di macchine con motore endotermico in ambienti confinati è consentito solo in
presenza di ventilazione sufficiente a smaltire i gas di scarico o, nel caso di ventilazione insufficiente, alla
predisposizione di adeguati sistemi di aspirazione e/o scarico od alla presenza di un depuratore, ad acqua o catalitico,
per i gas combusti.
Prescrizioni Esecutive: Prima e durante le lavorazioni è necessario verificare lo stato degli attacchi degli organi di
scarico e che tali organi non interferiscano con prese d'aria di condizionatori o di altre macchine.
Incendi o esplosioni;
Lesioni provocate da incendi e/o esplosioni conseguenti allo schiacciamento di tubazioni del gas in esercizio, alla
combustione di recipienti o serbatoi contenenti carburanti o sostanze chimiche altamente deflagranti, al brillamento di
esplosivo per demolizioni o di ordigni bellici interrati, ecc..
Misure Preventive e Protettive relative al rischio:
a) Prevenzioni generali a "Incendi o Espl.", comuni a attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera;
Prescrizioni Organizzative: Avviamento con spray. Se per l'avviamento del motore deve essere utilizzato lo speciale
spray, devono essere seguite scrupolosamente tutte le istruzioni d'uso.
Posizionamento della macchina. La macchina deve essere posizionata lontano da materiali infiammabili.
Prescrizioni Esecutive: Rifornimento di carburante. Il carburante dovrà essere trasportato in recipienti adeguati, dotati
delle prescritte etichettature. Durante il rifornimento di carburante o la ricarica delle batterie, evitare accuratamente la
presenza di fiamme libere o la produzione di scintille.
Tipo di carburante. Non deve essere utilizzato in alcun caso un combustibile diverso da quello indicato dal
costruttore.
Perdite di carburante. Prima e durante le lavorazioni deve verificarsi che non vi siano perdite di carburante.
b) Condizioni ambientali: divieto di utilizzare aria compressa;
- 77 -
4)
5)
6)
Prescrizioni Esecutive: Quando nell'ambiente di lavoro sono presenti polveri di natura infiammabile o esplosiva come
zucchero, amido, alluminio, magnesio e leghe di questi ultimi materiali, non si devono utilizzare getti di aria
compressa, a meno che non si sia provveduto ad umidificare l'aria dell'ambiente portandola ad una umidità relativa di
almeno il 70%.
Investimento e ribaltamento;
Lesioni (schiacciamenti, cesoiamenti, stritolamenti, impatti, tagli) causate dall'investimento ad opera di macchine
operatrici o conseguenti al ribaltamento delle stesse.
Misure Preventive e Protettive relative al rischio:
a) Compressore: prevenzioni generali a "Investimento, ecc.";
Prescrizioni Esecutive: Compressori su gomme: controllo ruote. Se il compressore è dotato di ruote pneumatiche per
il traino, occorre controllarne lo stato manutentivo e la pressione di gonfiaggio, che i bulloni siano perfettamente
serrati e che le guarnizioni siano in buono stato.
Compressori su gomme: stabilità. La stabilità dei compressori su ruote gommate deve essere garantita mediante
l'utilizzo degli appositi freni e/o di cunei in legno. E' tassativamente vietato asportare le ruote del compressore prima
del suo utilizzo, in quanto modificando la configurazione della macchina rispetto a quella prevista dal costruttore, se
ne pregiudica la stabilità.
Scoppio;
Lesioni conseguenti allo scoppio di silos, serbatoi, recipienti, tubazioni, macchine o utensili alimentati ad aria compressa
o destinate alla sua produzione, ecc. per sovrapressioni causate da carico superiore ai limiti consentiti, malfunzionamento
delle tubazioni di sfiato, danneggiamenti subiti, ecc.
Misure Preventive e Protettive relative al rischio:
a) Compressore: prevenzioni generali a "Scoppio";
Prescrizioni Esecutive: Compressore: filtro aspirazione. Prima e durante le lavorazioni, deve essere controllata
l'efficienza del filtro posto sul condotto di aspirazione dell'aria esterna per trattenerne le polveri: un suo cattivo stato
di funzionamento potrebbe comportare l'intasamento dei condotti e/o l'immissione di gas e vapori provenienti
dall'esterno con conseguente pericolo di esplosione.
Compressore: filtro mandata. Prima e durante le lavorazioni deve essere controllata l'efficienza del filtro di trattenuta
per acqua e particelle d'olio.
Vibrazioni;
Danni all'apparato scheletrico e muscolare causate dalle vibrazioni trasmesse al lavoratore da macchine o parti di esse.
Misure Preventive e Protettive relative al rischio:
a) Prevenzioni generali a "Vibrazioni", comuni a utensili, attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera;
Prescrizioni Organizzative: Vibrazioni: turni di lavoro. Ove il tipo di lavorazione o la macchina impiegata
sottopongano il lavoratore a vibrazioni intense e prolungate, dovranno essere evitati turni di lavoro lunghi e continui.
Prescrizioni Esecutive: Dispositivi antivibrazioni. Prima di iniziare la lavorazione, devono essere controllati tutti i
dispositivi atti a ridurre le vibrazioni prodotte dalla macchina.
Misure Preventive e Protettive relative all'Attrezzo:
1)
2)
Requisiti generali comuni a utensili, attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera;
Prescrizioni Organizzative: Documentazione allegata. L'attrezzatura a motore, il macchinario o il mezzo d'opera in
oggetto, deve essere accompagnato, oltre che dalle normali informazioni di carattere strettamente tecnico, dal libretto di
garanzia e dalle istruzioni d'uso e manutenzione, con le indicazioni necessarie per eseguire, senza alcun rischio, la messa
in funzione e l'utilizzazione, il trasporto, l'eventuale installazione e/o montaggio (smontaggio), la regolazione, la
manutenzione e le riparazioni. Tale documentazione deve, inoltre, fornire tutte le informazioni sull'emissione di potenza
sonora e sulle vibrazioni prodotte.
Vendita o noleggio: disposizioni. Sono vietati la fabbricazione, la vendita, il noleggio e la concessione in uso di
attrezzatura a motore, macchinari, mezzi d'opera e di impianti non rispondenti alle disposizioni legislative e regolamentari
vigenti in materia di sicurezza. Chiunque concede in locazione finanziaria beni assoggettati a forme di certificazione o di
omologazione obbligatoria è tenuto a che i medesimi siano accompagnati dalle previste certificazioni o dagli altri
documenti previsti dalla legge.
Protezione e sicurezza delle macchine. Le parti di macchine, macchinari o attrezzi che costituiscano un pericolo, dovranno
essere protetti o segregati o provvisti di dispositivi di sicurezza.
Manutenzione: norme generali. Tutti gli organi mobili dovranno essere lubrificati, se previsto dal libretto di
manutenzione, avendo cura di ripristinare tutte le protezioni asportate, manomesse o danneggiate (schermi di protezione
per ingranaggi, carter, ecc.). Deve essere evidenziata la presenza di punti di ossidazione che possa compromettere la
funzionalità della macchina e, se necessario bisognerà provvedere alla relativa rimozione e verniciatura.
Manutenzione: verifiche periodiche. Prima dell'introduzione in cantiere di utensili, attrezzature a motore, macchinari e
mezzi d'opera, e periodicamente durante le lavorazioni, dovranno essere eseguite accurate verifiche sullo stato
manutentivo ad opera di personale qualificato in grado di procedere alle eventuali necessarie riparazioni.
Operazioni di regolazione e/o riparazione. Qualora vengano compiute operazioni di regolazione, riparazione o
sostituzione di parti della macchina, bisognerà:
utilizzare solo ricambi ed accessori originali, come previsto nel libretto di manutenzione;
non modificare alcuna parte della macchina.
Ultimata la manutenzione e prima di rimettere in funzione la macchina, accertarsi di aver riposto tutti gli attrezzi
utilizzati.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.41; D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.374; Circolare n.103/80.
Requisiti generali comuni a utensili, attr. a motore o macchinari;
Prescrizioni Organizzative: Organi rotanti: verifiche. Bisogna far eseguire da personale specializzato, periodicamente ed
- 78 -
3)
4)
ogni qualvolta se ne evidenzi la necessità, verifiche sugli accoppiamenti degli organi rotanti per valutarne lo stato di
usura.
Prescrizioni Esecutive: Cuscinetti: verifiche. Deve costantemente essere verificato lo stato di usura e la funzionalità dei
cuscinetti per valutare la opportunità della loro lubrificazione o sostituzione.
Requisiti generali comuni a attr. a motore o macchinari a postazione fissa;
Prescrizioni Organizzative: Cartelli con norme d'uso. In prossimità della macchina devono essere esposti cartelli con
l'indicazione delle principali norme d'uso e di sicurezza.
Comandi della macchina: arresto di emergenza. Sulla macchina, in posizione facilmente raggiungibile e ben riconoscibile,
deve essere collocato un interruttore per l'arresto immediato di emergenza.
Comandi della macchina: posizione e caratteristiche. Ogni macchina deve avere gli organi di comando per la messa in
moto e l'arresto ben riconoscibili e a facile portata del lavoratore; inoltre devono essere collocati in modo da evitare
avviamenti o innesti accidentali o essere provvisti di dispositivi atti a conseguire lo stesso scopo.
Prescrizioni Esecutive: Comandi della macchina: arresto di emergenza. Il lavoratore deve, prima di iniziare le lavorazioni,
prendere visione della posizione del comando per l'arresto immediato di emergenza segnalando al preposto o al datore di
lavoro, se tale posizione non dovesse essere facilmente ragguiungibile.
Condizioni di posizionamento ed utilizzo: indicazioni del costruttore. La macchina dovrà sempre essere posizionata ed
utilizzata seguendo le indicazioni del libretto d'uso e manutenzione fornito dal costruttore.
Verifiche sull'area di ubicazione della macchina. Le verifiche preventive da eseguire sul terreno dove si dovrà installare la
macchina sono:
verifica della stabilità (non dovranno manifestarsi cedimenti sotto i carichi trasmessi dalla macchina);
verifica del drenaggio (non dovranno constatarsi ristagni di acqua piovana alla base della macchina).
Per assicurare la stabilità della macchina si dovranno utilizzare gli appositi regolatori di altezza, se presenti o, in
alternativa, assi di legno, evitando l'uso di mattoni e pietre.
Qualora venissero aperti scavi in prossimità della macchina, si dovrà provvedere ad una loro adeguata armatura.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.52; D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.76; D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.77;
D.P.R. 7/1/1956 n.164 art.12; D.L.19/9/1994 n.626 art.35.
Compressore: requisiti generali;
Prescrizioni Organizzative: Compressore: targa del costruttore. Sulla macchina deve essere applicata, ad opera del
costruttore, una targhetta indicante:
il nome del costruttore,
l'anno di costruzione ed il luogo,
la temperatura e pressione di progetto,
il numero di matricola dell'apparecchio,
la data della prova più recente cui è stata sottoposta la macchina,
il marchio dell'ISPESL.
Compressore: libretto matricolare. Il compressore deve essere corredato, oltre che della normale documentazione (libretto
di garanzia e manutenzione), del libretto matricolare da cui è possibile desumere a quale classe di tipologia di recipienti in
pressione appartiene e, conseguentemente, le competenze in merito ai controlli periodici.
Compressore: valvola di sicurezza. I compressori devono essere provvisti di una valvola di sicurezza tarata per la
pressione massima di esercizio e di dispositivo che arresti automaticamente il lavoro di compressione al raggiungimento
della pressione massima d'esercizio.
Compressore: rivestimenti fonoassorbenti. Prima e durante le lavorazioni, deve essere verificata l'integrità del
rivestimento fonoassorbente e/o di tutti i dispositivi preposti alla riduzione del rumore prodotto ai valori di norma.
Organi del compressore: protezioni. Il compressore deve essere dotato di adeguate protezioni (carter, ecc.) dal contatto
con organi mobili (cinghie, volani, pulegge, ecc.) e con parti ad elevata temperatura: tali protezioni dovranno essere
realizzate con griglie a maglia fitta o con lamiera continua. Gli organi mobili di cui sopra dovranno essere protetti, inoltre,
dalle polveri inevitabilmente presenti in cantiere.
Organizzazione dell'area intorno al compressore. Il compressore deve essere installato in un area avente estensione
sufficiente a garantire adeguati spazi di servizio.
Prescrizioni Esecutive: Compressore: manometri e termometri. Prima e durante le lavorazioni deve essere verificata la
regolarità di funzionamento dei manometri e termometri, di cui il compressore deve essere obbligatoriamente dotato. Tali
strumenti vanno manutenuti in maniera tale che le loro indicazioni risultino chiaramente visibili da chiunque.
Compressore: dispositivo di arresto automatico. Prima e durante le lavorazioni deve essere verificata l'efficienza del
dispositivo automatico di arresto del motore, obbligatoriamente presente sul compressore, e la cui funzione è intervenire
al raggiungimento della pressione massima di esercizio.
Operazioni all'avviamento del compressore. All'inizio delle lavorazioni, e prima dell'avviamento del compressore, deve
essere aperto il rubinetto dell'aria fino al raggiungimento dello stato di regime del motore.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.234; D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.167; D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.167;
D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.41.
Decespugliatore a motore
Attrezzatura a motore per operazioni di pulizia di aree incolte (insediamento di cantiere, pulizia di declivi, pulizia di cunette o scarpa
di rilevati stradali, ecc.).
Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo:
1)
2)
3)
Cesoiamenti, stritolamenti, impatti, lacerazioni;
Ustioni;
Vibrazioni;
- 79 -
Misure Preventive e Protettive relative all'Attrezzo:
1)
Decespugliatore a motore: misure preventive e protettive;
Prescrizioni Esecutive: PRIMA DELL'USO: accertati dell'integrità delle protezioni dagli organi lavoratori; assicurati che
siano stati correttamente ed efficacemente fissati gli organi lavoratori; accertati che i dispositivi di accensione ed arresto
funzionino correttamente.
DURANTE L'USO: provvedi a delimitare la zona di lavoro, impedendo a chiunque il transito o la sosta; assumi una
posizione stabile e ben equilibrata prima di procedere nel lavoro; evita assolutamente di manomettere le protezioni;
durante i rifornimenti, spegni il motore, evita di fumare ed accertati dell'assenza di fiamme libere in adiacenza della
macchina; informa tempestivamente il preposto e/o il datore di lavoro, di malfunzionamenti o pericoli che dovessero
evidenziarsi durante il lavoro.
DOPO L'USO: pulisci l'attrezzo ed accertati dell'integrità della lama o del rocchetto portafilo.
Riferimenti Normativi: Circolare n.103/80; D.P.R. 27/4/1955 n.547; D.L. 19/9/1994 n.626.
Idropulitrice
L'idropulitrice è una macchina destinata alla pulitura di getti e pareti o di pezzi metallici e non, mediante proiezione violenta di getti
di acqua contro le suddette superfici.
Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo:
1)
Elettrocuzione;
Elettrocuzione per contatto diretto o indiretto con parti dell'impianto elettrico in tensione.
Folgorazione dovuta a caduta di fulmini in prossimità del lavoratore.
Misure Preventive e Protettive relative al rischio:
a) Idropulitrice: sequenza collegamenti;
Prescrizioni Esecutive: All'inizio di ciascun turno di lavoro, eseguire prima l'allacciamento idrico e successivamente
quello elettrico.
b) Disposizioni per i lavoratori che utilizzano apparecchi elettrici;
Prescrizioni Esecutive: Cavi di alimentazione: prolunghe. Per portare l'alimentazione nei luoghi dove non è presente
un quadro elettrico, occorreranno prolunghe la cui sezione deve essere adeguatamente dimensionata in funzione della
potenza richiesta. E' vietato approntare artigianalmente le prolunghe: andranno utilizzate, pertanto, solo quelle in
commercio realizzate secondo le norme di sicurezza. Il cavo da utilizzare è quello per posa mobile.
Cavi di alimentazione: disposizione. I cavi di alimentazione devono essere disposti in maniera tale da non intralciare i
posti di lavoro o passaggi, e non diventare oggetto di danneggiamenti: a questo scopo è necessario che venga ridotto
al minimo lo sviluppo libero del cavo mediante l'uso di tenditori, tamburi avvolgicavo con prese incorporate o altri
strumenti equivalenti; in nessun caso, comunque, è consentito depositare bidoni, attrezzi o carichi in genere allo
scopo di tenderne la parte in esubero. In particolare, per quanto possibile, i cavi dovranno essere disposti
parallelamente alle vie di transito. Inoltre, i cavi di alimentazione non devono essere sollecitati a piegamenti di
piccolo raggio né sottoposti a torsione, né agganciati su spigoli vivi o su materiali caldi o lasciati su pavimenti sporchi
di cemento, oli o grassi.
Cavi di alimentazione: utilizzazione. Prima di utilizzare un'apparecchiatura elettrica, bisognerà controllare che i cavi
di alimentazione della stessa e quelli usati per derivazioni provvisorie non presentino parti logore nell'isolamento.
Qualora il cavo apparisse deteriorato, esso non deve essere riparato con nastri isolanti adesivi, ma va subito sostituito
con uno di caratteristiche identiche ad opera di personale specializzato. L'uso dei cavi deteriorati è tassativamente
vietato.
Il cavo elettrico, i suoi attacchi e l'interruttore devono essere protetti adeguatamente e si dovrà sempre evitare di
toccarli con le mani bagnate o stando con i piedi sul bagnato.
Dopo l'utilizzazione i cavi di alimentazione (dell'apparecchiatura e/o quelli usati per le derivazioni provvisorie)
devono essere accuratamente ripuliti e riposti, in quanto gli isolamenti in plastica ed in gomma si deteriorano
rapidamente a contatto con oli e grassi.
Collegamenti volanti. I collegamenti volanti devono essere evitati, per quanto possibile. Ove indispensabili, i
collegamenti a presa e spina dovranno essere realizzati con prese e spine aventi almeno protezione IP 67 e dovranno
essere posizionati fuori dai tratti interrati.
Cavi di alimentazione: temperature di esposizione. La temperatura sulla superficie esterna della guaina dei cavi non
deve superare la temperatura di 50°C per cavi flessibili in posa mobile e di 70 °C per quelli flessibili in posa fissa, né
scendere al di sotto dei -25 °C.
Pressacavo. Il pressacavo svolge la duplice funzione di protezione contro la penetrazione, all'interno del corpo della
spina e della presa (fissa o mobile), di polvere e liquidi e contro la eventuale sconnessione tra i cavi ed i morsetti degli
spinotti causata da una tensione eccessiva accidentalmente esercitata sul cavo. Deve, pertanto, essere prestata la
massima attenzione allo stato dei pressacavi presenti sia sulle spine che sulle prese.
Quadri elettrici: arresto automatico. Qualora un dispositivo di protezione (interruttore) sia intervenuto aprendo il
circuito, prima di ridare tensione all'impianto occorrerà individuare e riparare il guasto che lo ha provocato e mai dare
di nuovo tensione escludendo dal circuito l'interruttore che ne impedisce la chiusura. E' assolutamente vietato mettere
fuori uso i dispositivi di sicurezza, togliendo, bloccando, sostituendo valvole, interruttori automatici, molle, ecc. con
altri di diversa taratura o peggio ancora utilizzando sistemi di fortuna.
Manutenzione di prese e spine: verifiche e controlli. Gli spinotti delle spine, così come gli alveoli delle prese, vanno
tenuti puliti e asciutti: prima di eseguire i controlli e la eventuale manutenzione, provvedere a togliere la tensione
all'impianto.
Le prese e le spine che avessero subito forti urti, andranno accuratamente controllate, anche se non presentano danni
apparenti: tutte quelle che mostreranno segni anche lievi di bruciature o danneggiamenti, dovranno essere sostituite
facendo ricorso a personale qualificato.
- 80 -
2)
3)
Allaccio apparecchiature elettriche. Non devono mai essere inserite o disinserite macchine o utensili su prese in
tensione. In particolare, prima di effettuare un allacciamento, si dovrà accertare che:
l'interruttore di avvio della macchina o utensile sia "aperto" (motore elettrico fermo);
l'interruttore posto a monte della presa sia "aperto" (assenza di tensione alla presa).
Alimentazione elettrica: sospensione temporanea delle lavorazioni. Durante le interruzioni di lavoro deve essere tolta
l'alimentazione all'apparecchiatura elettrica.
Come collegare e disinnestare una spina. Per disconnettere una spina da una presa di corrente si deve sempre evitare
di tendere il cavo; occorre, invece, disconnettere la spina mediante l'impugnatura della spina stessa. Per eseguire una
connessione, non si devono mai collegare direttamente i cavi agli spinotti e dovranno usarsi, invece, sempre spine e
prese normalizzate.
Dispositivi di sicurezza: by-pass. Evitare di by-passare i dispositivi di sicurezza se non espressamente autorizzati dal
superiore preposto, esperto di sicurezza elettrica.
Apparecchiature elettriche: verifiche prima dell'uso. Prima di mettere in funzione qualsiasi macchina o
apparecchiatura elettrica, devono essere controllate tutte le parti elettriche visibili, in particolare:
il punto dove il cavo di alimentazione si collega alla macchina (in quanto in questa zona il conduttore è soggetto ad
usura e a sollecitazioni meccaniche con possibilità di rottura dell'isolamento);
la perfetta connessione della macchina ai conduttori di protezione ed il collegamento di questo all'impianto di terra.
Verificare visivamente, inoltre, l'integrità dell'isolamento della carcassa.
Impianto elettrico: chiusura giornaliera dell'impianto. Al termine della giornata di lavoro occorre disinserire tutti gli
interruttori e chiudere i quadri elettrici a chiave.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.267; D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.283.
c) Requisiti generali delle apparecchiature elettriche;
Prescrizioni Organizzative: Apparecchiature elettriche: dispositivo contro il riavviamento automatico. Tutte le
apparecchiature elettriche, quali ad esempio seghe circolari, betoniere, flessibili, ecc., che possono presentare pericolo
per l'operatore con la rimessa in moto al ristabilirsi della tensione di rete dopo una interruzione, devono essere
provviste di dispositivo contro il riavviamento automatico.
Apparecchiature elettriche: targhetta. Tutte le apparecchiature elettriche (fisse, mobili, portatili o trasportabili) devono
essere corredate di targhetta su cui, tra l'altro, devono essere riportate la tensione, l'intensità ed il tipo di alimentazione
prevista dal costruttore, i marchi di conformità e tutte le altre eventuali caratteristiche costruttive necessarie per l'uso.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.68; D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.267.
d) Apparecchiature elettriche di classe I: messa a terra;
Prescrizioni Organizzative: Tutte le macchine di classe I, quali ad esempio betoniera, argani, gru, ecc., devono essere
collegate all'impianto di terra. Il collegamento all'impianto di terra deve avvenire tramite un conduttore di protezione
di colore giallo-verde, avente la stessa sezione dei conduttori di fase, e comunque non minore di 35 mm2.
Getti o schizzi;
Lesioni riguardanti qualsiasi parte del corpo durante i lavori, a freddo o a caldo, eseguiti a mano o con utensili, con
materiali, sostanze, prodotti, attrezzature che possono dare luogo a getti e/o schizzi pericolosi per la salute.
Lesioni riguardanti qualsiasi parte del corpo conseguenti alla proiezione di schegge durante lavorazioni eseguite
direttamente o in postazioni di lavoro limitrofe.
Misure Preventive e Protettive relative al rischio:
a) Idropulitrice: prevenzioni a "Getti, ecc.";
Prescrizioni Esecutive: Idropulitrice: direzione del getto. L'operatore, durante l'uso dell'idropulitrice, dovrà esercitare
la massima attenzione nell'evitare di dirigere il getto verso persone o postazioni di lavoro.
Idropulitrice: verifica connessioni. All'inizio di ciascun turno di lavoro, verificare accuratamente l'integrità delle
tubazioni e le connessioni tra le condutture e la lancia.
Inalazione polveri, fibre, gas, vapori;
Danni all'apparato respiratorio ed in generale alla salute del lavoratore, derivanti dall'esposizione a materiali in grana
minuta, o rilascianti fibre minute, o che possono dar luogo a sviluppo di polveri, gas, vapori, nebbie, aerosol.
Intossicazione causata dall'inalazione dei gas di scarico di motori a combustione o di fumi o di ossidi (ossidi di zinco, di
carbonio, di azoto, di piombo, ecc.) tossici originati durante la combustione o la saldatura o il taglio termico di materiali
di varia natura.
Misure Preventive e Protettive relative al rischio:
a) Dispositivi di protezione dalle polveri: condizioni di utilizzo;
Prescrizioni Organizzative: I lavoratori esposti a specifici rischi di inalazioni pericolose di gas, polveri o fumi nocivi
devono avere a disposizione maschere respiratorie o altri dispositivi idonei, da conservarsi in luogo adatto facilmente
accessibile e noto al personale.
Prescrizioni Esecutive: Qualora per difficoltà di ordine ambientale od altre cause tecnicamente giustificate sia ridotta
l'efficacia dei mezzi generali di prevenzione delle polveri, i lavoratori devono essere muniti e fare uso di idonee
maschere antipolvere.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.387.
b) Difesa dalle polveri: lavorazioni in ambienti confinati;
Prescrizioni Organizzative: Aerazione dei luoghi di lavoro chiusi. Nei luoghi di lavoro chiusi è necessario far sì che,
tenendo conto dei metodi di lavoro e degli sforzi fisici ai quali sono sottoposti i lavoratori, essi dispongano di aria
salubre in quantità sufficiente, da ottenersi anche mediante impianti di aerazione forzata.
Polvere: lavorazioni in ambienti piccoli. Qualora risulti necessario eseguire lavorazioni che comportino produzione di
polveri (come taglio, smerigliatura, ecc.) in ambienti piccoli, si dovrà predisporre adeguata aspirazione nella zona di
taglio, evitando attrezzi ad alta velocità di taglio. Nel caso che tali condizioni non possano essere soddisfatte,
dovranno essere fornite maschere a filtro appropriate.
Sistemi di aspirazione delle polveri. Ove non sia possibile sostituire il materiale di lavoro polveroso, si devono
- 81 -
4)
5)
6)
adottare procedimenti lavorativi in apparecchi chiusi ovvero muniti di sistemi di aspirazione e di raccolta delle
polveri, atti ad impedirne la dispersione. L'aspirazione deve essere effettuata, per quanto è possibile, immediatamente
vicino al luogo di produzione delle polveri.
Prescrizioni Esecutive: Polvere: lavorazioni in ambienti piccoli. Qualora risulti necessario eseguire lavorazioni che
comportino produzione di polveri (come taglio, smerigliatura, ecc.) in ambienti piccoli, si dovrà predisporre adeguata
aspirazione nella zona di taglio, evitando attrezzi ad alta velocità di taglio. Nel caso che tali condizioni non possano
essere soddisfatte, dovranno essere fornite maschere a filtro appropriate.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 19/3/1956 n.303 art.9; D.P.R. 19/3/1956 n.303 art.21; Circolare 25/11/1991 n.23.
Scivolamenti e cadute;
Scivolamenti e cadute sul piano di lavoro, provocati da presenza di grasso o sporco sui punti di appiglio (nel caso di salita
su mezzi o macchine), o da cattive condizioni del posto di lavoro (come ad esempio disordine per presenza di residui
sparsi delle lavorazioni), o da cattive condizioni della viabilità pedonale.
Misure Preventive e Protettive relative al rischio:
a) Idropulitrice: posizione del lavoratore;
Prescrizioni Esecutive: Durante l'uso dell'idropulitrice, l'operatore dovrà eseguire la lavorazione in condizioni di
adeguata stabilità.
Scoppio;
Lesioni conseguenti allo scoppio di silos, serbatoi, recipienti, tubazioni, macchine o utensili alimentati ad aria compressa
o destinate alla sua produzione, ecc. per sovrapressioni causate da carico superiore ai limiti consentiti, malfunzionamento
delle tubazioni di sfiato, danneggiamenti subiti, ecc.
Misure Preventive e Protettive relative al rischio:
a) [SP Idropulitrice: ugello e tubazioni;
Prescrizioni Esecutive: All'inizio ed al termine di ciascun turno di lavoro l'operatore dovrà verificare la pulizia e
l'efficienza degli ugelli, della strumentazione e delle tubazioni, nonché le relative connessioni.
Vibrazioni;
Danni all'apparato scheletrico e muscolare causate dalle vibrazioni trasmesse al lavoratore da macchine o parti di esse.
Misure Preventive e Protettive relative al rischio:
a) Prevenzioni generali a "Vibrazioni", comuni a utensili, attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera;
Prescrizioni Organizzative: Vibrazioni: turni di lavoro. Ove il tipo di lavorazione o la macchina impiegata
sottopongano il lavoratore a vibrazioni intense e prolungate, dovranno essere evitati turni di lavoro lunghi e continui.
Prescrizioni Esecutive: Dispositivi antivibrazioni. Prima di iniziare la lavorazione, devono essere controllati tutti i
dispositivi atti a ridurre le vibrazioni prodotte dalla macchina.
Misure Preventive e Protettive relative all'Attrezzo:
1)
2)
Requisiti generali comuni a utensili, attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera;
Prescrizioni Organizzative: Documentazione allegata. L'attrezzatura a motore, il macchinario o il mezzo d'opera in
oggetto, deve essere accompagnato, oltre che dalle normali informazioni di carattere strettamente tecnico, dal libretto di
garanzia e dalle istruzioni d'uso e manutenzione, con le indicazioni necessarie per eseguire, senza alcun rischio, la messa
in funzione e l'utilizzazione, il trasporto, l'eventuale installazione e/o montaggio (smontaggio), la regolazione, la
manutenzione e le riparazioni. Tale documentazione deve, inoltre, fornire tutte le informazioni sull'emissione di potenza
sonora e sulle vibrazioni prodotte.
Vendita o noleggio: disposizioni. Sono vietati la fabbricazione, la vendita, il noleggio e la concessione in uso di
attrezzatura a motore, macchinari, mezzi d'opera e di impianti non rispondenti alle disposizioni legislative e regolamentari
vigenti in materia di sicurezza. Chiunque concede in locazione finanziaria beni assoggettati a forme di certificazione o di
omologazione obbligatoria è tenuto a che i medesimi siano accompagnati dalle previste certificazioni o dagli altri
documenti previsti dalla legge.
Protezione e sicurezza delle macchine. Le parti di macchine, macchinari o attrezzi che costituiscano un pericolo, dovranno
essere protetti o segregati o provvisti di dispositivi di sicurezza.
Manutenzione: norme generali. Tutti gli organi mobili dovranno essere lubrificati, se previsto dal libretto di
manutenzione, avendo cura di ripristinare tutte le protezioni asportate, manomesse o danneggiate (schermi di protezione
per ingranaggi, carter, ecc.). Deve essere evidenziata la presenza di punti di ossidazione che possa compromettere la
funzionalità della macchina e, se necessario bisognerà provvedere alla relativa rimozione e verniciatura.
Manutenzione: verifiche periodiche. Prima dell'introduzione in cantiere di utensili, attrezzature a motore, macchinari e
mezzi d'opera, e periodicamente durante le lavorazioni, dovranno essere eseguite accurate verifiche sullo stato
manutentivo ad opera di personale qualificato in grado di procedere alle eventuali necessarie riparazioni.
Operazioni di regolazione e/o riparazione. Qualora vengano compiute operazioni di regolazione, riparazione o
sostituzione di parti della macchina, bisognerà:
utilizzare solo ricambi ed accessori originali, come previsto nel libretto di manutenzione;
non modificare alcuna parte della macchina.
Ultimata la manutenzione e prima di rimettere in funzione la macchina, accertarsi di aver riposto tutti gli attrezzi
utilizzati.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.41; D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.374; Circolare n.103/80.
Requisiti generali comuni a utensili, attr. a motore o macchinari;
Prescrizioni Organizzative: Organi rotanti: verifiche. Bisogna far eseguire da personale specializzato, periodicamente ed
ogni qualvolta se ne evidenzi la necessità, verifiche sugli accoppiamenti degli organi rotanti per valutarne lo stato di
usura.
Prescrizioni Esecutive: Cuscinetti: verifiche. Deve costantemente essere verificato lo stato di usura e la funzionalità dei
cuscinetti per valutare la opportunità della loro lubrificazione o sostituzione.
- 82 -
Impastatrice
L'impastatrice è una macchina da cantiere destinata alla preparazione a ciclo continuo di malta.
Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo:
1)
2)
3)
4)
Caduta di materiale dall'alto o a livello;
Cesoiamenti, stritolamenti, impatti, lacerazioni;
Elettrocuzione;
Inalazione polveri, fibre, gas, vapori;
Misure Preventive e Protettive relative all'Attrezzo:
1)
Impastatrice: misure preventive e protettive;
Prescrizioni Esecutive: PRIMA DELL'USO: accertati della presenza e dell'efficienza delle protezioni da contatto
accidentale degli ingranaggi, delle pulegge, delle cinghie e degli altri organi di trasmissione del moto; prendi visione della
posizione del comando per l'arresto d'emergenza e verificane l'efficienza; accertati del buono stato dei collegamenti
elettrici e di messa a terra e verifica l'efficienza degli interruttori e dispositivi elettrici di alimentazione e manovra;
controlla la presenza ed il buono stato della protezione sovrastante il posto di manovra (tettoia); accertati della stabilità
della macchina; in particolare se la betoniera è dotata di pneumatici per il traino, assicurati che non siano stati asportati,
verifica il loro stato manutentivo e la pressione di gonfiaggio, l'azionamento del freno di stazionamento e/o l'inserimento
di cunei in legno; accertati del buono stato della griglia di protezione e dell'efficienza del dispositivo di interruzione del
moto degli organi lavoratori a seguito del suo sollevamento della griglia stessa; assicurati dell'integrità dei componenti
elettrici a vista; assicurati che gli indumenti che indossi non presentino possibili appigli (lacci, tasche larghe, maniche
ampie, ecc.) che potrebbero agganciarsi negli organi in moto.
DURANTE L'USO: accertati che il cavo di alimentazione non intralci i passaggi e sia posizionato in modo da evitare che
sia soggetto a danneggiamenti; non manomettere il dispositivo automatico di blocco degli organi lavoratori al
sollevamento della griglia; evita assolutamente di asportare o modificare le protezioni degli organi in moto; evita
assolutamente di eseguire qualsiasi operazione di manutenzione (pulizia, lubrificazione, riparazione, ecc.) su organi in
movimento.
DOPO L'USO: verifica di aver aperto tutti i circuiti elettrici (interrotto ogni operatività) e l'interruttore generale di
alimentazione del quadro; effettua tutte le operazioni di revisione e manutenzione della macchina secondo quanto indicato
nel libretto e sempre dopo esserti accertato che il motore sia spento e non riavviabile da terzi accidentalmente.
Riferimenti Normativi: Circolare 25/11/1991 n.23; Circolare n.103/80; D.L. 19/9/1994 n.626; D.P.R. 19/3/1956 n.303;
D.P.R. 27/4/1955 n.547; D.P.R. 7/1/1956 n.164.
Martello demolitore elettrico
Il martello demolitore è un utensile la cui utilizzazione risulta necessaria ogni qualvolta si presenti l'esigenza di un elevato numero di
colpi ed una battuta potente.
Vengono prodotti tre tipi di martello, in funzione della potenza richiesta: un primo, detto anche scalpellatore o piccolo scrostatore, la
cui funzione è la scrostatura di intonaci o la demolizione di pavimenti e rivestimenti, un secondo, detto martello picconatore, il cui
utilizzo può essere sostanzialmente ricondotto a quello del primo tipo ma con una potenza e frequenza maggiori che ne permettono
l'utilizzazione anche su materiali sensibilmente più duri, ed infine i martelli demolitori veri e propri, che vengono utilizzati per
l'abbattimento delle strutture murarie, opere in calcestruzzo, frantumazione di manti stradali, ecc..
Una ulteriore distinzione deve essere fatta in funzione del differente tipo di alimentazione: elettrico o pneumatico.
Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo:
1)
2)
Caduta di materiale dall'alto o a livello;
Lesioni (schiacciamenti, cesoiamenti, colpi, impatti, tagli) causate dall'investimento di masse cadute dall'alto o a livello:
materiali caduti durante il trasporto con gru, argani ecc., o da autocarri, dumper, carrelli elevatori ecc., o da opere
provvisionali, o per ribaltamento delle stesse, di mezzi di sollevamento, di attrezzature, ecc.;
materiali frantumati proiettati a distanza al seguito di demolizioni effettuate mediante esplosivo o a spinta.
Misure Preventive e Protettive relative al rischio:
a) Prevenzioni generali a "Caduta di mat. dall'alto", comuni agli utensili;
Prescrizioni Esecutive: Custodia dell'utensile. Al termine del lavoro, bisogna riporre l'utensile nell'apposita custodia e
conservarlo in luogo asciutto e sicuro.
Sospensione temporanea dell'uso dell'utensile. Non lasciare mai l'utensile in luoghi non sicuri, da cui potrebbe
facilmente cadere. In particolare, durante il lavoro su postazioni sopraelevate, come scale, ponteggi, ecc., gli utensili
devono essere tenuti entro apposite guaine o assicurati in modo da impedirne la caduta, nel tempo in cui non sono
adoperati.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.24.
Cesoiamenti, stritolamenti, impatti, lacerazioni;
Ferite e lesioni (cesoiamenti, stritolamenti, impatti, lacerazioni) causate da contatti accidentali con organi mobili di
macchine o mezzi, o per collisioni con ostacoli o altri mezzi presenti nell'area del cantiere.
Misure Preventive e Protettive relative al rischio:
a) Prevenzioni generali a "Cesoiamenti, ecc.", comuni a utensili, attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera;
Prescrizioni Esecutive: Rimozione delle protezioni e dei dispositivi di sicurezza. Le protezioni ed i dispositivi di
sicurezza di attrezzature, macchinari e mezzi d'opera non devono essere rimossi se non nei casi di assoluta necessità o
per operazioni di manutenzione espressamente previste nelle istruzioni fornite dal produttore. Qualora debba
provvedersi alla loro rimozione (previo permesso preventivo del preposto o del datore di lavoro), dovranno adottarsi
contemporaneamente misure atte a mettere in evidenza e a ridurre al limite minimo possibile il pericolo che ne deriva.
- 83 -
3)
4)
Il ricollocamento nella sede originaria delle protezioni o dei dispositivi di sicurezza rimossi, dovrà avvenire non
appena siano cessate le ragioni che ne hanno reso necessaria la loro temporanea rimozione.
Manutenzione: divieto con la macchina in funzione. Non è consentito pulire, oliare o ingrassare gli organi mobili, né
eseguire qualsiasi operazioni di registrazione o di riparazione di attrezzature, macchinari o mezzi d'opera qualora
siano in funzione, salvo non risulti espressamente indicato (con le relative procedure esecutive) nelle istruzioni di
manutenzione.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.6; D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.47; D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.48;
D.L. 19/9/1994 n.626 art.5; D.L. 19/9/1994 n.626 art.39.
b) Prevenzioni generali a "Cesoiamenti, ecc.", comuni a utensili, attr. a motore o macchinari;
Prescrizioni Esecutive: Misurazioni di pezzi in lavorazione. Un pezzo in lavorazione deve essere misurato soltanto
con la macchina ferma.
Verifiche delle protezioni prima della lavorazione. Ogni qualvolta il lavoratore si accinga ad iniziare una lavorazione,
dovrà preventivamente accertarsi del corretto posizionamento dei carter e di tutte le protezioni da organi mobili.
c) Prevenzioni generali a "Cesoiamenti, ecc.", comuni agli utensili;
Prescrizioni Esecutive: Impugnatura dell'utensile. Le impugnature dell'utensile vanno sempre tenute asciutte e prive
di oli o grasso.
Uso appropriato dell'utensile. L'utensile non deve essere mai utilizzato per scopi o lavori per i quali non è destinato.
d) Blocco del martello demolitore;
Prescrizioni Esecutive: Prima di iniziarne l'impiego, devono essere valutati tutti i fattori che potrebbero determinare il
blocco del martello durante le operazioni lavorative, con la conseguente probabile perdita del controllo dello stesso da
parte del lavoratore.
e) Sostituzione degli utensili del martello demolitore;
Prescrizioni Esecutive: La sostituzione degli utensili (punta, scalpello, vanghetta) deve essere eseguita utilizzando gli
attrezzi adeguati e sconnettendo l'utensile dalla rete di alimentazione.
Colpi, tagli, punture, abrasioni;
Colpi, tagli, punture, abrasioni alle mani; contusioni e traumi a tutto il corpo senza una localizzazione specifica, per
contatto con l'attrezzo adoperato o conseguenti ad urti con oggetti di qualsiasi tipo presenti in cantiere.
Dolori muscolari relativi ad errate posizioni assunte durante l'uso dell'attrezzatura di lavoro.
Misure Preventive e Protettive relative al rischio:
a) Prevenzioni generali a "Colpi, Tagli, ecc.", comuni a utensili, attr. a motore o macchinari;
Prescrizioni Esecutive: Protezione dalle proiezioni di schegge e materiali. Nei lavori che possono dar luogo alla
proiezione pericolosa di schegge o di materiali, come spaccatura o scalpellatura di blocchi o simili, taglio di chiodi e
in genere nei lavori eseguiti mediante utensili a mano o a motore, devono essere predisposti efficaci mezzi di
protezione a difesa sia delle persone direttamente addette a tali lavori, sia di coloro che sostano o transitano in
vicinanza.
Attrezzi: distanza tra lavoratori. Distanziare adeguatamente gli altri lavoratori durante l'uso di utensili, attrezzature a
motore o macchinari.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.12; D.P.R. 7/1/1956 n.164 art.9.
Elettrocuzione;
Elettrocuzione per contatto diretto o indiretto con parti dell'impianto elettrico in tensione.
Folgorazione dovuta a caduta di fulmini in prossimità del lavoratore.
Misure Preventive e Protettive relative al rischio:
a) Disposizioni per i lavoratori che utilizzano apparecchi elettrici;
Prescrizioni Esecutive: Cavi di alimentazione: prolunghe. Per portare l'alimentazione nei luoghi dove non è presente
un quadro elettrico, occorreranno prolunghe la cui sezione deve essere adeguatamente dimensionata in funzione della
potenza richiesta. E' vietato approntare artigianalmente le prolunghe: andranno utilizzate, pertanto, solo quelle in
commercio realizzate secondo le norme di sicurezza. Il cavo da utilizzare è quello per posa mobile.
Cavi di alimentazione: disposizione. I cavi di alimentazione devono essere disposti in maniera tale da non intralciare i
posti di lavoro o passaggi, e non diventare oggetto di danneggiamenti: a questo scopo è necessario che venga ridotto
al minimo lo sviluppo libero del cavo mediante l'uso di tenditori, tamburi avvolgicavo con prese incorporate o altri
strumenti equivalenti; in nessun caso, comunque, è consentito depositare bidoni, attrezzi o carichi in genere allo
scopo di tenderne la parte in esubero. In particolare, per quanto possibile, i cavi dovranno essere disposti
parallelamente alle vie di transito. Inoltre, i cavi di alimentazione non devono essere sollecitati a piegamenti di
piccolo raggio né sottoposti a torsione, né agganciati su spigoli vivi o su materiali caldi o lasciati su pavimenti sporchi
di cemento, oli o grassi.
Cavi di alimentazione: utilizzazione. Prima di utilizzare un'apparecchiatura elettrica, bisognerà controllare che i cavi
di alimentazione della stessa e quelli usati per derivazioni provvisorie non presentino parti logore nell'isolamento.
Qualora il cavo apparisse deteriorato, esso non deve essere riparato con nastri isolanti adesivi, ma va subito sostituito
con uno di caratteristiche identiche ad opera di personale specializzato. L'uso dei cavi deteriorati è tassativamente
vietato.
Il cavo elettrico, i suoi attacchi e l'interruttore devono essere protetti adeguatamente e si dovrà sempre evitare di
toccarli con le mani bagnate o stando con i piedi sul bagnato.
Dopo l'utilizzazione i cavi di alimentazione (dell'apparecchiatura e/o quelli usati per le derivazioni provvisorie)
devono essere accuratamente ripuliti e riposti, in quanto gli isolamenti in plastica ed in gomma si deteriorano
rapidamente a contatto con oli e grassi.
Collegamenti volanti. I collegamenti volanti devono essere evitati, per quanto possibile. Ove indispensabili, i
collegamenti a presa e spina dovranno essere realizzati con prese e spine aventi almeno protezione IP 67 e dovranno
essere posizionati fuori dai tratti interrati.
Cavi di alimentazione: temperature di esposizione. La temperatura sulla superficie esterna della guaina dei cavi non
- 84 -
deve superare la temperatura di 50°C per cavi flessibili in posa mobile e di 70 °C per quelli flessibili in posa fissa, né
scendere al di sotto dei -25 °C.
Pressacavo. Il pressacavo svolge la duplice funzione di protezione contro la penetrazione, all'interno del corpo della
spina e della presa (fissa o mobile), di polvere e liquidi e contro la eventuale sconnessione tra i cavi ed i morsetti degli
spinotti causata da una tensione eccessiva accidentalmente esercitata sul cavo. Deve, pertanto, essere prestata la
massima attenzione allo stato dei pressacavi presenti sia sulle spine che sulle prese.
Quadri elettrici: arresto automatico. Qualora un dispositivo di protezione (interruttore) sia intervenuto aprendo il
circuito, prima di ridare tensione all'impianto occorrerà individuare e riparare il guasto che lo ha provocato e mai dare
di nuovo tensione escludendo dal circuito l'interruttore che ne impedisce la chiusura. E' assolutamente vietato mettere
fuori uso i dispositivi di sicurezza, togliendo, bloccando, sostituendo valvole, interruttori automatici, molle, ecc. con
altri di diversa taratura o peggio ancora utilizzando sistemi di fortuna.
Manutenzione di prese e spine: verifiche e controlli. Gli spinotti delle spine, così come gli alveoli delle prese, vanno
tenuti puliti e asciutti: prima di eseguire i controlli e la eventuale manutenzione, provvedere a togliere la tensione
all'impianto.
Le prese e le spine che avessero subito forti urti, andranno accuratamente controllate, anche se non presentano danni
apparenti: tutte quelle che mostreranno segni anche lievi di bruciature o danneggiamenti, dovranno essere sostituite
facendo ricorso a personale qualificato.
Allaccio apparecchiature elettriche. Non devono mai essere inserite o disinserite macchine o utensili su prese in
tensione. In particolare, prima di effettuare un allacciamento, si dovrà accertare che:
l'interruttore di avvio della macchina o utensile sia "aperto" (motore elettrico fermo);
l'interruttore posto a monte della presa sia "aperto" (assenza di tensione alla presa).
Alimentazione elettrica: sospensione temporanea delle lavorazioni. Durante le interruzioni di lavoro deve essere tolta
l'alimentazione all'apparecchiatura elettrica.
Come collegare e disinnestare una spina. Per disconnettere una spina da una presa di corrente si deve sempre evitare
di tendere il cavo; occorre, invece, disconnettere la spina mediante l'impugnatura della spina stessa. Per eseguire una
connessione, non si devono mai collegare direttamente i cavi agli spinotti e dovranno usarsi, invece, sempre spine e
prese normalizzate.
Dispositivi di sicurezza: by-pass. Evitare di by-passare i dispositivi di sicurezza se non espressamente autorizzati dal
superiore preposto, esperto di sicurezza elettrica.
Apparecchiature elettriche: verifiche prima dell'uso. Prima di mettere in funzione qualsiasi macchina o
apparecchiatura elettrica, devono essere controllate tutte le parti elettriche visibili, in particolare:
il punto dove il cavo di alimentazione si collega alla macchina (in quanto in questa zona il conduttore è soggetto ad
usura e a sollecitazioni meccaniche con possibilità di rottura dell'isolamento);
la perfetta connessione della macchina ai conduttori di protezione ed il collegamento di questo all'impianto di terra.
Verificare visivamente, inoltre, l'integrità dell'isolamento della carcassa.
Impianto elettrico: chiusura giornaliera dell'impianto. Al termine della giornata di lavoro occorre disinserire tutti gli
interruttori e chiudere i quadri elettrici a chiave.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.267; D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.283.
b) Disposizioni ulteriori per i lavoratori che utilizzano utensili elettrici;
Prescrizioni Esecutive: Adattatori per spine per uso domestico. Le prese a spina per uso domestico sono
assolutamente vietate nel cantiere; ove fosse necessario utilizzare un attrezzo elettrico con spina di tipo domestico
indissolubile dal cavo (ad esempio flessibili, scanalatori, trapani, ecc.) si dovranno utilizzare appositi adattatori da
montare sulle prese a norma.
Tali adattatori non devono:
avere grado di protezione inferiore a quello necessario alla lavorazione;
avere portata inferiore a quella della presa;
essere usati in luoghi con pericolo di scoppio o di incendio;
essere usati in prese con interruttori di blocco;
essere lasciati inseriti nelle prese quando non sono utilizzati.
Apparecchiature elettriche: impugnatura utensili. Gli attrezzi elettrici non devono essere presi per il cavo ma per
l'apposita impugnatura. Il peso dell'apparecchio produce il distacco del cavo dai morsetti con conseguente pericolo di
corto circuito e quindi di scarica elettrica in caso di contatto.
Apparecchiature elettriche: pulizia. Gli apparecchi mobili e portatili devono essere puliti frequentemente soprattutto
quando sono stati esposti all'imbrattamento ed alla polvere.
Luoghi conduttori ristretti: utensili utilizzabili. Nei "luoghi conduttori ristretti" possono essere utilizzati :
apparecchi ed utensili elettrici, mobili e portatili, di classe II (doppio quadratino concentrico normalizzato) alimentati
tramite separazione elettrica singola (trasformatore di isolamento);
apparecchi alimentati a bassissima tensione di sicurezza (uguale o minore di 25 volt, nei cantieri).
Riferimenti Normativi: CEI 23-5; CEI 23-16; CEI 64-8 CAP XI Sez.4.
c) Requisiti generali delle apparecchiature elettriche;
Prescrizioni Organizzative: Apparecchiature elettriche: dispositivo contro il riavviamento automatico. Tutte le
apparecchiature elettriche, quali ad esempio seghe circolari, betoniere, flessibili, ecc., che possono presentare pericolo
per l'operatore con la rimessa in moto al ristabilirsi della tensione di rete dopo una interruzione, devono essere
provviste di dispositivo contro il riavviamento automatico.
Apparecchiature elettriche: targhetta. Tutte le apparecchiature elettriche (fisse, mobili, portatili o trasportabili) devono
essere corredate di targhetta su cui, tra l'altro, devono essere riportate la tensione, l'intensità ed il tipo di alimentazione
prevista dal costruttore, i marchi di conformità e tutte le altre eventuali caratteristiche costruttive necessarie per l'uso.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.68; D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.267.
d) Requisiti specifici degli utensili elettrici;
Prescrizioni Organizzative: Apparecchiature elettriche: interruttore di avvio. Gli utensili elettrici portatili devono
- 85 -
5)
6)
7)
8)
essere muniti di un interruttore incorporato nell'incastellatura, che consenta di eseguire con facilità e sicurezza la
messa in moto e l'arresto.
Apparecchiature elettriche: tensione di lavoro. Gli utensili elettrici portatili utilizzati per lavori all'aperto devono:
essere alimentati con tensione non superiore a 220 Volt verso terra;
essere alimentati con tensione non superiore a 50 Volt (25 nei cantieri) verso terra o da trasformatori di isolamento,
qualora si lavori in luoghi bagnati o molto umidi o entro grandi masse metalliche.
Apparecchiature elettriche: doppio isolamento. Gli apparecchi elettrici portatili alimentati con una tensione superiore
a 25 V devono disporre di un isolamento supplementare detto doppio isolamento (classe II): esso è riconoscibile dal
simbolo, applicato sull'involucro dell'utensile, del doppio quadratino concentrico ed è accompagnato dal simbolo
dell'istituto (marchio del laboratorio) di omologazione che ne attesta l'idoneità. Gli apparecchi con doppio isolamento
non devono essere collegati a terra in quanto il doppio isolamento è una garanzia maggiore della messa a terra.
Apparecchiature elettriche: alimentazione con trasformatore. Se l'alimentazione degli utensili elettrici che operano
all'aperto o in luoghi molto umidi è fornita mediante rete a bassissima tensione attraverso un trasformatore, questo
dovrà avere l'avvolgimento primario separato ed isolato perfettamente dall'avvolgimento secondario. Il trasformatore
dovrà essere collocato in modo che l'operatore non venga in contatto con la presa relativa alla sua alimentazione.
Apparecchiature elettriche: lavorazioni con uso di acqua. Per gli utensili elettrici di classe II che fanno uso di acqua,
come le smerigliatrici o i vibratori per il calcestruzzo, devono essere utilizzati trasformatori di isolamento o
motogeneratori che garantiscano una separazione galvanica della rete di alimentazione in BT.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.313; D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.315; D.P.R. 27/4/1955 n.547
art.316; D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.374; LEGGE 1/3/1968 n.186; D.M. 20/11/1968; CEI 107-43.
e) Prevenzioni generali a "Elettrocuzione", comuni agli utensili;
Prescrizioni Esecutive: Uso dell'utensile: disinserimento degli impianti. Prima di utilizzare l'utensile su qualsivoglia
struttura e/o materiale, deve verificarsi l'assenza di tensione su di essi e che risultino fuori servizio tutti gli altri
impianti tecnologici eventualmente presenti. Durante le lavorazioni dovrà costantemente verificarsi che altri
lavoratori non abbiano reinserito impianti tecnologici in prossimità del luogo di lavoro.
Parti metalliche dell'utensile. Qualora si operi su superfici (pavimenti, muri, ecc.) o altri luoghi che possano
nascondere cavi in tensione, bisognerà evitare di toccare le parti metalliche dell'utensile durante la lavorazione.
Inalazione polveri, fibre, gas, vapori;
Danni all'apparato respiratorio ed in generale alla salute del lavoratore, derivanti dall'esposizione a materiali in grana
minuta, o rilascianti fibre minute, o che possono dar luogo a sviluppo di polveri, gas, vapori, nebbie, aerosol.
Intossicazione causata dall'inalazione dei gas di scarico di motori a combustione o di fumi o di ossidi (ossidi di zinco, di
carbonio, di azoto, di piombo, ecc.) tossici originati durante la combustione o la saldatura o il taglio termico di materiali
di varia natura.
Misure Preventive e Protettive relative al rischio:
a) Dispositivi di protezione dalle polveri: condizioni di utilizzo;
Prescrizioni Organizzative: I lavoratori esposti a specifici rischi di inalazioni pericolose di gas, polveri o fumi nocivi
devono avere a disposizione maschere respiratorie o altri dispositivi idonei, da conservarsi in luogo adatto facilmente
accessibile e noto al personale.
Prescrizioni Esecutive: Qualora per difficoltà di ordine ambientale od altre cause tecnicamente giustificate sia ridotta
l'efficacia dei mezzi generali di prevenzione delle polveri, i lavoratori devono essere muniti e fare uso di idonee
maschere antipolvere.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.387.
b) Difesa dalle polveri: lavorazioni in ambienti confinati;
Prescrizioni Organizzative: Aerazione dei luoghi di lavoro chiusi. Nei luoghi di lavoro chiusi è necessario far sì che,
tenendo conto dei metodi di lavoro e degli sforzi fisici ai quali sono sottoposti i lavoratori, essi dispongano di aria
salubre in quantità sufficiente, da ottenersi anche mediante impianti di aerazione forzata.
Polvere: lavorazioni in ambienti piccoli. Qualora risulti necessario eseguire lavorazioni che comportino produzione di
polveri (come taglio, smerigliatura, ecc.) in ambienti piccoli, si dovrà predisporre adeguata aspirazione nella zona di
taglio, evitando attrezzi ad alta velocità di taglio. Nel caso che tali condizioni non possano essere soddisfatte,
dovranno essere fornite maschere a filtro appropriate.
Sistemi di aspirazione delle polveri. Ove non sia possibile sostituire il materiale di lavoro polveroso, si devono
adottare procedimenti lavorativi in apparecchi chiusi ovvero muniti di sistemi di aspirazione e di raccolta delle
polveri, atti ad impedirne la dispersione. L'aspirazione deve essere effettuata, per quanto è possibile, immediatamente
vicino al luogo di produzione delle polveri.
Prescrizioni Esecutive: Polvere: lavorazioni in ambienti piccoli. Qualora risulti necessario eseguire lavorazioni che
comportino produzione di polveri (come taglio, smerigliatura, ecc.) in ambienti piccoli, si dovrà predisporre adeguata
aspirazione nella zona di taglio, evitando attrezzi ad alta velocità di taglio. Nel caso che tali condizioni non possano
essere soddisfatte, dovranno essere fornite maschere a filtro appropriate.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 19/3/1956 n.303 art.9; D.P.R. 19/3/1956 n.303 art.21; Circolare 25/11/1991 n.23.
Vibrazioni;
Danni all'apparato scheletrico e muscolare causate dalle vibrazioni trasmesse al lavoratore da macchine o parti di esse.
Misure Preventive e Protettive relative al rischio:
a) Prevenzioni generali a "Vibrazioni", comuni a utensili, attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera;
Prescrizioni Organizzative: Vibrazioni: turni di lavoro. Ove il tipo di lavorazione o la macchina impiegata
sottopongano il lavoratore a vibrazioni intense e prolungate, dovranno essere evitati turni di lavoro lunghi e continui.
Prescrizioni Esecutive: Dispositivi antivibrazioni. Prima di iniziare la lavorazione, devono essere controllati tutti i
dispositivi atti a ridurre le vibrazioni prodotte dalla macchina.
Caduta di materiale dall'alto o a livello;
Cesoiamenti, stritolamenti, impatti, lacerazioni;
- 86 -
9)
10)
11)
12)
Colpi, tagli, punture, abrasioni;
Elettrocuzione;
Inalazione polveri, fibre, gas, vapori;
Vibrazioni;
Misure Preventive e Protettive relative all'Attrezzo:
1)
2)
3)
4)
5)
Requisiti generali comuni a utensili, attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera;
Prescrizioni Organizzative: Documentazione allegata. L'attrezzatura a motore, il macchinario o il mezzo d'opera in
oggetto, deve essere accompagnato, oltre che dalle normali informazioni di carattere strettamente tecnico, dal libretto di
garanzia e dalle istruzioni d'uso e manutenzione, con le indicazioni necessarie per eseguire, senza alcun rischio, la messa
in funzione e l'utilizzazione, il trasporto, l'eventuale installazione e/o montaggio (smontaggio), la regolazione, la
manutenzione e le riparazioni. Tale documentazione deve, inoltre, fornire tutte le informazioni sull'emissione di potenza
sonora e sulle vibrazioni prodotte.
Vendita o noleggio: disposizioni. Sono vietati la fabbricazione, la vendita, il noleggio e la concessione in uso di
attrezzatura a motore, macchinari, mezzi d'opera e di impianti non rispondenti alle disposizioni legislative e regolamentari
vigenti in materia di sicurezza. Chiunque concede in locazione finanziaria beni assoggettati a forme di certificazione o di
omologazione obbligatoria è tenuto a che i medesimi siano accompagnati dalle previste certificazioni o dagli altri
documenti previsti dalla legge.
Protezione e sicurezza delle macchine. Le parti di macchine, macchinari o attrezzi che costituiscano un pericolo, dovranno
essere protetti o segregati o provvisti di dispositivi di sicurezza.
Manutenzione: norme generali. Tutti gli organi mobili dovranno essere lubrificati, se previsto dal libretto di
manutenzione, avendo cura di ripristinare tutte le protezioni asportate, manomesse o danneggiate (schermi di protezione
per ingranaggi, carter, ecc.). Deve essere evidenziata la presenza di punti di ossidazione che possa compromettere la
funzionalità della macchina e, se necessario bisognerà provvedere alla relativa rimozione e verniciatura.
Manutenzione: verifiche periodiche. Prima dell'introduzione in cantiere di utensili, attrezzature a motore, macchinari e
mezzi d'opera, e periodicamente durante le lavorazioni, dovranno essere eseguite accurate verifiche sullo stato
manutentivo ad opera di personale qualificato in grado di procedere alle eventuali necessarie riparazioni.
Operazioni di regolazione e/o riparazione. Qualora vengano compiute operazioni di regolazione, riparazione o
sostituzione di parti della macchina, bisognerà:
utilizzare solo ricambi ed accessori originali, come previsto nel libretto di manutenzione;
non modificare alcuna parte della macchina.
Ultimata la manutenzione e prima di rimettere in funzione la macchina, accertarsi di aver riposto tutti gli attrezzi
utilizzati.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.41; D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.374; Circolare n.103/80.
Requisiti generali comuni a utensili, attr. a motore o macchinari;
Prescrizioni Organizzative: Organi rotanti: verifiche. Bisogna far eseguire da personale specializzato, periodicamente ed
ogni qualvolta se ne evidenzi la necessità, verifiche sugli accoppiamenti degli organi rotanti per valutarne lo stato di
usura.
Prescrizioni Esecutive: Cuscinetti: verifiche. Deve costantemente essere verificato lo stato di usura e la funzionalità dei
cuscinetti per valutare la opportunità della loro lubrificazione o sostituzione.
Requisiti generali comuni agli utensili;
Prescrizioni Organizzative: Utensili: potenza del motore adeguata. L'utensile deve essere dotato di motore di potenza e/o
numero di giri adeguato al tipo di operazione da svolgere.
Livello di Potenza Sonora: targhetta. Sulla macchina deve essere applicata apposita targhetta riportante il Livello di
Potenza Sonora emesso durante le verifiche di legge.
Riferimenti Normativi: D.L. 15/8/1991 n.277.
Custodia degli utensili del martello demolitore;
Prescrizioni Esecutive: Gli utensili del martello non utilizzati devono essere conservati in luogo asciutto e chiuso a
chiave.
Levigatrice elettrica: misure preventive e protettive;
Prescrizioni Esecutive: PRIMA DELL'USO: assicurati che l'utensile sia a doppio isolamento (220V) o alimentato a
bassissima tensione di sicurezza (50V), comunque non collegato a terra; accertati che il cavo di alimentazione e la spina
non presentino danneggiamenti evitando assolutamente di utilizzare nastri isolanti adesivi per eseguire eventuali
riparazioni; accertati del corretto funzionamento dei comandi; assicurati del corretto fissaggio della punta e degli
accessori; assicurati della presenza e dell'efficienza della cuffia antirumore; provvedi a segnalare la zona esposta a livello
di rumorosità elevato.
DURANTE L'USO: accertati che il cavo di alimentazione non intralci i passaggi e sia posizionato in modo da evitare che
sia soggetto a danneggiamenti; procedi impugnando saldamente l'attrezzo con due mani; provvedi ad interdire al
passaggio l'area di lavoro; assicurati di essere in posizione stabile prima di iniziare le lavorazioni; assicurati di aver
interrotto l'alimentazione elettrica durante le pause di lavoro; informa tempestivamente il preposto e/o il datore di lavoro,
di malfunzionamenti o pericoli che dovessero evidenziarsi durante il lavoro.
DOPO L'USO: ricordati di scollegare l'alimentazione elettrica dell'utensile; effettua tutte le operazioni di revisione e
manutenzione dell'attrezzo secondo quanto indicato nel libretto dopo esserti accertato di aver sconnesso l'alimentazione
elettrica.
Riferimenti Normativi: CEI 107-43; CEI 23-16; CEI 23-5; CEI 64-8 CAP XI Sez.4; Circolare 25/11/1991 n.23; Circolare
n.103/80; D.L. 15/8/1991 n.277; D.L. 19/9/1994 n.626; D.M. 20/11/1968; D.P.R. 19/3/1956 n.303; D.P.R. 27/4/1955
n.547; D.P.R. 7/1/1956 n.164; LEGGE 1/3/1968 n.186.
- 87 -
Martello demolitore pneumatico
Il martello demolitore è un utensile la cui utilizzazione risulta necessaria ogni qualvolta si presenti l'esigenza di un elevato numero di
colpi ed una battuta potente.
Vengono prodotti tre tipi di martello, in funzione della potenza richiesta: un primo, detto anche scalpellatore o piccolo scrostatore, la
cui funzione è la scrostatura di intonaci o la demolizione di pavimenti e rivestimenti, un secondo, detto martello picconatore, il cui
utilizzo può essere sostanzialmente ricondotto a quello del primo tipo ma con una potenza e frequenza maggiori che ne permettono
l'utilizzazione anche su materiali sensibilmente più duri, ed infine i martelli demolitori veri e propri, che vengono utilizzati per
l'abbattimento delle strutture murarie, opere in calcestruzzo, frantumazione di manti stradali, ecc..
Una ulteriore distinzione deve essere fatta in funzione del differente tipo di alimentazione: elettrico o pneumatico.
Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo:
1)
2)
3)
Cesoiamenti, stritolamenti, impatti, lacerazioni;
Ferite e lesioni (cesoiamenti, stritolamenti, impatti, lacerazioni) causate da contatti accidentali con organi mobili di
macchine o mezzi, o per collisioni con ostacoli o altri mezzi presenti nell'area del cantiere.
Misure Preventive e Protettive relative al rischio:
a) Prevenzioni generali a "Cesoiamenti, ecc.", comuni a utensili, attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera;
Prescrizioni Esecutive: Rimozione delle protezioni e dei dispositivi di sicurezza. Le protezioni ed i dispositivi di
sicurezza di attrezzature, macchinari e mezzi d'opera non devono essere rimossi se non nei casi di assoluta necessità o
per operazioni di manutenzione espressamente previste nelle istruzioni fornite dal produttore. Qualora debba
provvedersi alla loro rimozione (previo permesso preventivo del preposto o del datore di lavoro), dovranno adottarsi
contemporaneamente misure atte a mettere in evidenza e a ridurre al limite minimo possibile il pericolo che ne deriva.
Il ricollocamento nella sede originaria delle protezioni o dei dispositivi di sicurezza rimossi, dovrà avvenire non
appena siano cessate le ragioni che ne hanno reso necessaria la loro temporanea rimozione.
Manutenzione: divieto con la macchina in funzione. Non è consentito pulire, oliare o ingrassare gli organi mobili, né
eseguire qualsiasi operazioni di registrazione o di riparazione di attrezzature, macchinari o mezzi d'opera qualora
siano in funzione, salvo non risulti espressamente indicato (con le relative procedure esecutive) nelle istruzioni di
manutenzione.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.6; D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.47; D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.48;
D.L. 19/9/1994 n.626 art.5; D.L. 19/9/1994 n.626 art.39.
b) Prevenzioni generali a "Cesoiamenti, ecc.", comuni a utensili, attr. a motore o macchinari;
Prescrizioni Esecutive: Misurazioni di pezzi in lavorazione. Un pezzo in lavorazione deve essere misurato soltanto
con la macchina ferma.
Verifiche delle protezioni prima della lavorazione. Ogni qualvolta il lavoratore si accinga ad iniziare una lavorazione,
dovrà preventivamente accertarsi del corretto posizionamento dei carter e di tutte le protezioni da organi mobili.
c) Attrezzature ad alimentazione pneumatica: prevenzioni generali a "Cesoiamenti, ecc.";
Prescrizioni Esecutive: Attrezzi ad alimentazione pneumatica: soste temporanee. Durante le interruzioni di lavoro
deve essere interrotta l'alimentazione all'utensile, e si dovranno svuotare le tubazioni.
Attrezzi ad alimentazione pneumatica: termine del lavoro. Al termine delle lavorazioni bisognerà provvedere a
scollegare le tubazioni di adduzione dell'aria compressa.
d) Martello demolitore: prevenzioni a "Cesoiamenti, ecc.";
Prescrizioni Esecutive: Blocco del martello demolitore. Prima di iniziarne l'impiego, devono essere valutati tutti i
fattori che potrebbero determinare il blocco del martello durante le operazioni lavorative, con la conseguente
probabile perdita del controllo dello stesso da parte del lavoratore.
Sostituzione degli utensili del martello demolitore. La sostituzione degli utensili (punta, scalpello, vanghetta) deve
essere eseguita utilizzando gli attrezzi adeguati e sconnettendo l'utensile dalla rete di alimentazione.
Colpi, tagli, punture, abrasioni;
Colpi, tagli, punture, abrasioni alle mani; contusioni e traumi a tutto il corpo senza una localizzazione specifica, per
contatto con l'attrezzo adoperato o conseguenti ad urti con oggetti di qualsiasi tipo presenti in cantiere.
Dolori muscolari relativi ad errate posizioni assunte durante l'uso dell'attrezzatura di lavoro.
Misure Preventive e Protettive relative al rischio:
a) Prevenzioni generali a "Colpi, Tagli, ecc.", comuni a utensili, attr. a motore o macchinari;
Prescrizioni Esecutive: Protezione dalle proiezioni di schegge e materiali. Nei lavori che possono dar luogo alla
proiezione pericolosa di schegge o di materiali, come spaccatura o scalpellatura di blocchi o simili, taglio di chiodi e
in genere nei lavori eseguiti mediante utensili a mano o a motore, devono essere predisposti efficaci mezzi di
protezione a difesa sia delle persone direttamente addette a tali lavori, sia di coloro che sostano o transitano in
vicinanza.
Attrezzi: distanza tra lavoratori. Distanziare adeguatamente gli altri lavoratori durante l'uso di utensili, attrezzature a
motore o macchinari.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.12; D.P.R. 7/1/1956 n.164 art.9.
b) Usi vietati per l'aria compressa;
Prescrizioni Esecutive: E' vietato utilizzare i getti di aria compressa per ragioni diverse da quelle lavorative, ed in
particolare:
per gioco,
per refrigerare persone o ambienti,
per svuotare recipienti,
per liberare da vapori, gas, polveri o altre sostanze i recipienti che hanno contenuto sostanze infiammabili (si dovrà
opportunamente considerare il rischio di esplosione derivante dall'elettricità statica).
Inalazione polveri, fibre, gas, vapori;
Danni all'apparato respiratorio ed in generale alla salute del lavoratore, derivanti dall'esposizione a materiali in grana
- 88 -
4)
5)
6)
7)
minuta, o rilascianti fibre minute, o che possono dar luogo a sviluppo di polveri, gas, vapori, nebbie, aerosol.
Intossicazione causata dall'inalazione dei gas di scarico di motori a combustione o di fumi o di ossidi (ossidi di zinco, di
carbonio, di azoto, di piombo, ecc.) tossici originati durante la combustione o la saldatura o il taglio termico di materiali
di varia natura.
Misure Preventive e Protettive relative al rischio:
a) Dispositivi di protezione dalle polveri: condizioni di utilizzo;
Prescrizioni Organizzative: I lavoratori esposti a specifici rischi di inalazioni pericolose di gas, polveri o fumi nocivi
devono avere a disposizione maschere respiratorie o altri dispositivi idonei, da conservarsi in luogo adatto facilmente
accessibile e noto al personale.
Prescrizioni Esecutive: Qualora per difficoltà di ordine ambientale od altre cause tecnicamente giustificate sia ridotta
l'efficacia dei mezzi generali di prevenzione delle polveri, i lavoratori devono essere muniti e fare uso di idonee
maschere antipolvere.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.387.
b) Inumidimento del materiale;
Prescrizioni Esecutive: Quando non sono attuabili le misure tecniche di prevenzione e la natura del materiale
polveroso lo consenta, si deve provvedere all'inumidimento del materiale stesso.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 19/3/1956 n.303 art.21.
Incendi o esplosioni;
Lesioni provocate da incendi e/o esplosioni conseguenti allo schiacciamento di tubazioni del gas in esercizio, alla
combustione di recipienti o serbatoi contenenti carburanti o sostanze chimiche altamente deflagranti, al brillamento di
esplosivo per demolizioni o di ordigni bellici interrati, ecc..
Misure Preventive e Protettive relative al rischio:
a) Condizioni ambientali: divieto di utilizzare aria compressa;
Prescrizioni Esecutive: Quando nell'ambiente di lavoro sono presenti polveri di natura infiammabile o esplosiva come
zucchero, amido, alluminio, magnesio e leghe di questi ultimi materiali, non si devono utilizzare getti di aria
compressa, a meno che non si sia provveduto ad umidificare l'aria dell'ambiente portandola ad una umidità relativa di
almeno il 70%.
Scivolamenti e cadute;
Scivolamenti e cadute sul piano di lavoro, provocati da presenza di grasso o sporco sui punti di appiglio (nel caso di salita
su mezzi o macchine), o da cattive condizioni del posto di lavoro (come ad esempio disordine per presenza di residui
sparsi delle lavorazioni), o da cattive condizioni della viabilità pedonale.
Misure Preventive e Protettive relative al rischio:
a) Martello demolitore: posizione del lavoratore;
Prescrizioni Esecutive: Il lavoratore, durante il funzionamento del martello demolitore, deve tenere ben saldo
l'utensile ed assumere una corretta posizione di equilibrio: infatti quando il materiale lavorato crolla o si distacca, egli
subirà un contraccolpo che tenderà a spostarlo lateralmente o in avanti.
Scoppio;
Lesioni conseguenti allo scoppio di silos, serbatoi, recipienti, tubazioni, macchine o utensili alimentati ad aria compressa
o destinate alla sua produzione, ecc. per sovrapressioni causate da carico superiore ai limiti consentiti, malfunzionamento
delle tubazioni di sfiato, danneggiamenti subiti, ecc.
Misure Preventive e Protettive relative al rischio:
a) Attrezzature ad alimentazione pneumatica: prevenzioni generali a "Scoppio";
Prescrizioni Esecutive: Attrezzi ad alimentazione pneumatica: riduttori di pressione. Prima e durante le lavorazioni
bisogna controllare l'efficienza dei manometri o di eventuali dispositivi contro gli eccessi di pressione.
Tubazioni adduttrici aria compressa: posizionamento. Le tubazioni adduttrici aria compressa, dovranno essere
posizionate in maniera tale da:
essere protette dal contatto con oli, grassi, fango o malta di cemento;
non intralciare le lavorazioni in atto e/o quelle di altri lavoratori;
non siano fatte oggetto di continui schiacciamenti e/o calpestamenti da parte delle maestranze o veicoli;
non siano sottoposte a piegamenti di piccolo raggio o ad angolo vivo.
Uso e manutenzione dei tubi per l'aria compressa. E' assolutamente vietato usare i tubi per l'aria compressa per
trainare, sollevare o calare il compressore o piegarli per interrompere il flusso di aria. Ogni qualvolta si presentino
forature, lacerazioni, tagli ecc., sui tubi flessibili, bisognerà provvedere alla loro sostituzione, evitando rigorosamente
qualsiasi riparazione con nastro adesivo o con qualsivoglia mezzo di fortuna.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.234.
Vibrazioni;
Danni all'apparato scheletrico e muscolare causate dalle vibrazioni trasmesse al lavoratore da macchine o parti di esse.
Misure Preventive e Protettive relative al rischio:
a) Prevenzioni generali a "Vibrazioni", comuni a utensili, attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera;
Prescrizioni Organizzative: Vibrazioni: turni di lavoro. Ove il tipo di lavorazione o la macchina impiegata
sottopongano il lavoratore a vibrazioni intense e prolungate, dovranno essere evitati turni di lavoro lunghi e continui.
Prescrizioni Esecutive: Dispositivi antivibrazioni. Prima di iniziare la lavorazione, devono essere controllati tutti i
dispositivi atti a ridurre le vibrazioni prodotte dalla macchina.
Misure Preventive e Protettive relative all'Attrezzo:
1)
Requisiti generali comuni a utensili, attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera;
Prescrizioni Organizzative: Documentazione allegata. L'attrezzatura a motore, il macchinario o il mezzo d'opera in
oggetto, deve essere accompagnato, oltre che dalle normali informazioni di carattere strettamente tecnico, dal libretto di
garanzia e dalle istruzioni d'uso e manutenzione, con le indicazioni necessarie per eseguire, senza alcun rischio, la messa
- 89 -
2)
3)
4)
5)
in funzione e l'utilizzazione, il trasporto, l'eventuale installazione e/o montaggio (smontaggio), la regolazione, la
manutenzione e le riparazioni. Tale documentazione deve, inoltre, fornire tutte le informazioni sull'emissione di potenza
sonora e sulle vibrazioni prodotte.
Vendita o noleggio: disposizioni. Sono vietati la fabbricazione, la vendita, il noleggio e la concessione in uso di
attrezzatura a motore, macchinari, mezzi d'opera e di impianti non rispondenti alle disposizioni legislative e regolamentari
vigenti in materia di sicurezza. Chiunque concede in locazione finanziaria beni assoggettati a forme di certificazione o di
omologazione obbligatoria è tenuto a che i medesimi siano accompagnati dalle previste certificazioni o dagli altri
documenti previsti dalla legge.
Protezione e sicurezza delle macchine. Le parti di macchine, macchinari o attrezzi che costituiscano un pericolo, dovranno
essere protetti o segregati o provvisti di dispositivi di sicurezza.
Manutenzione: norme generali. Tutti gli organi mobili dovranno essere lubrificati, se previsto dal libretto di
manutenzione, avendo cura di ripristinare tutte le protezioni asportate, manomesse o danneggiate (schermi di protezione
per ingranaggi, carter, ecc.). Deve essere evidenziata la presenza di punti di ossidazione che possa compromettere la
funzionalità della macchina e, se necessario bisognerà provvedere alla relativa rimozione e verniciatura.
Manutenzione: verifiche periodiche. Prima dell'introduzione in cantiere di utensili, attrezzature a motore, macchinari e
mezzi d'opera, e periodicamente durante le lavorazioni, dovranno essere eseguite accurate verifiche sullo stato
manutentivo ad opera di personale qualificato in grado di procedere alle eventuali necessarie riparazioni.
Operazioni di regolazione e/o riparazione. Qualora vengano compiute operazioni di regolazione, riparazione o
sostituzione di parti della macchina, bisognerà:
utilizzare solo ricambi ed accessori originali, come previsto nel libretto di manutenzione;
non modificare alcuna parte della macchina.
Ultimata la manutenzione e prima di rimettere in funzione la macchina, accertarsi di aver riposto tutti gli attrezzi
utilizzati.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.41; D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.374; Circolare n.103/80.
Requisiti generali comuni a utensili, attr. a motore o macchinari;
Prescrizioni Organizzative: Organi rotanti: verifiche. Bisogna far eseguire da personale specializzato, periodicamente ed
ogni qualvolta se ne evidenzi la necessità, verifiche sugli accoppiamenti degli organi rotanti per valutarne lo stato di
usura.
Prescrizioni Esecutive: Cuscinetti: verifiche. Deve costantemente essere verificato lo stato di usura e la funzionalità dei
cuscinetti per valutare la opportunità della loro lubrificazione o sostituzione.
Attrezzature ad alimentazione pneumatica: requisiti;
Prescrizioni Organizzative: Attrezzi ad alimentazione pneumatica: targhetta. Il valore della velocità nominale massima di
rotazione (giri/min.) e/o quello della pressione di alimentazione deve essere riportato sulla targhetta apposita posizionata
sull'attrezzo.
Tubazioni adduttrici aria compressa: caratteristiche. La tipologia di tubazione dovrà essere non eccessivamente rigida (per
non ostacolare o affaticare il lavoratore), preferibilmente con anima in tessuto resistente.
Prescrizioni Esecutive: Alimentazione pneumatica: collegamento utensili. Prima di eseguire il collegamento di una
macchina pneumatica alla rete di distribuzione, bisogna verificare che:
le pressioni di esercizio della macchina siano compatibili con quelle erogate dal compressore di alimentazione;
le manichette siano integre e di tipo adeguato alla pressione di alimentazione;
l'aria che giunge all'utensile sia esente da polveri e da vapori d'olio;
sia presente, all'inizio della derivazione, una valvola di scarico per l'eliminazione dell'acqua di condensazione che
potrebbe formarsi nella rete di distribuzione.
Tubazioni adduttrici aria compressa: caratteristiche. La tipologia di tubazione dovrà essere non eccessivamente rigida (per
non ostacolare o affaticare il lavoratore), preferibilmente con anima in tessuto resistente.
Tubi flessibili: attacchi e giunti. I collegamenti dei tubi flessibili al serbatoio dell'aria compressa, alla rete di distribuzione
o tra tratti di tubo, dovranno essere realizzati con fasce metalliche a bordi non taglienti, fissate mediante appositi morsetti
(o in altro modo equivalente) in maniera tale da evitare distacchi accidentali durante le lavorazioni a causa della pressione
interna, delle vibrazioni, di urti o torsioni. Andranno, comunque, evitati collegamenti eseguiti con legature mediante fili
metallici o di fibre tessili, mentre sono raccomandabili i giunti a baionetta.
Custodia degli utensili del martello demolitore;
Prescrizioni Esecutive: Gli utensili del martello non utilizzati devono essere conservati in luogo asciutto e chiuso a
chiave.
Martello pneumatico: dispositivi antirumore;
Prescrizioni Esecutive: All'inizio di ciascun turno di lavoro, il lavoratore è tenuto a verificare la presenza e l'efficienza
della cuffia antirumore.
Pistola per verniciatura a spruzzo
Attrezzo per la verniciatura a spruzzo di superfici verticali od orizzontali.
Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo:
1)
Getti o schizzi;
Lesioni riguardanti qualsiasi parte del corpo durante i lavori, a freddo o a caldo, eseguiti a mano o con utensili, con
materiali, sostanze, prodotti, attrezzature che possono dare luogo a getti e/o schizzi pericolosi per la salute.
Lesioni riguardanti qualsiasi parte del corpo conseguenti alla proiezione di schegge durante lavorazioni eseguite
direttamente o in postazioni di lavoro limitrofe.
Misure Preventive e Protettive relative al rischio:
a) Pistola per verniciatura: prevenzioni specifiche a "Getti, ecc.";
Prescrizioni Esecutive: Pistola per verniciatura: sospensione del lavoro. Al termine di ciascun turno di lavoro,
- 90 -
2)
staccare l'utensile dal compressore.
Pistola per verniciatura: verifiche preventive. All'inizio di ciascun turno di lavoro, verificare le connessioni tra i tubi
di alimentazione e la pistola ed accertarsi dell'efficienza dell'ugello e delle tubazioni stesse.
Inalazione polveri, fibre, gas, vapori;
Danni all'apparato respiratorio ed in generale alla salute del lavoratore, derivanti dall'esposizione a materiali in grana
minuta, o rilascianti fibre minute, o che possono dar luogo a sviluppo di polveri, gas, vapori, nebbie, aerosol.
Intossicazione causata dall'inalazione dei gas di scarico di motori a combustione o di fumi o di ossidi (ossidi di zinco, di
carbonio, di azoto, di piombo, ecc.) tossici originati durante la combustione o la saldatura o il taglio termico di materiali
di varia natura.
Misure Preventive e Protettive relative al rischio:
a) Difesa contro le polveri: obblighi del datore di lavoro;
Prescrizioni Organizzative: Nei lavori che danno luogo normalmente alla formazione di polveri di qualunque specie,
il datore di lavoro è tenuto ad adottare tutti i possibili provvedimenti (difese e dispositivi come l'inumidimento dei
materiali, l'utilizzazione di aspiratori, ecc.) adatti ad impedirne o a ridurne lo sviluppo e la diffusione nell'ambiente di
lavoro. Le misure da adottare allo scopo devono tenere conto della natura delle polveri e della loro concentrazione
nell'atmosfera. Qualunque sia il sistema adottato per la raccolta e la eliminazione delle polveri, il datore di lavoro è
tenuto ad impedire che esse possano rientrare nell'ambiente di lavoro.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 19/3/1956 n.303 art.21.
b) Inalazioni di sostanze nocive: prescrizioni generali;
Prescrizioni Organizzative: Schede tossicologiche. E' necessario il preventivo esame della scheda tossicologica delle
sostanze utilizzate per l'adozione delle specifiche misure di sicurezza.
Sostanze tossiche o nocive: recipienti. Le materie prime non in corso di lavorazione, i prodotti ed i rifiuti, che abbiano
proprietà tossiche o caustiche, specialmente se sono allo stato liquido o se sono facilmente solubili o volatili, devono
essere custoditi in recipienti a tenuta e muniti di buona chiusura.
Tali recipienti devono portare una scritta che ne indichi il contenuto ed avere le indicazioni e i contrassegni di cui
all'art.355 del decreto del Presidente della Repubblica 27 Aprile 1955, n. 547.
Le materie in corso di lavorazione che siano fermentescibili o possano essere nocive alla salute o svolgere emanazioni
sgradevoli, non devono essere accumulate nei locali di lavoro in quantità superiore a quella strettamente necessaria
per la lavorazione.
Gli apparecchi e i recipienti che servono alla lavorazione oppure al trasporto dei materiali putrescibili o suscettibili di
dare emanazioni sgradevoli, devono essere lavati frequentemente e, ove occorra, disinfettati.
Inalazioni di sostanze nocive:visite mediche. I lavoratori esposti a specifici rischi di inalazioni pericolose di sostanze
o agenti nocivi (gas, polveri o fumi) devono avere a disposizione idonei mezzi di protezione personale (maschere
respiratorie, ecc.), ed essere sottoposti a visita medica periodica secondo le tabelle ministeriali del D.P.R. 19/3/1956
n.303 art.33-allegato.
Prescrizioni Esecutive: Inalazioni di sostanze nocive:visite mediche. I lavoratori esposti a specifici rischi di inalazioni
pericolose di sostanze o agenti nocivi (gas, polveri o fumi) devono utilizzare i mezzi di protezione personale
(maschere respiratorie, ecc.) messi a loro disposizione dal datore di lavoro, e farsi sottoporre a visita medica periodica
secondo le tabelle ministeriali del D.P.R. 19/3/1956 n.303 art.33-allegato.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.387; D.P.R. 19/3/1956 n.303 art.18; D.P.R. 19/3/1956 n.303
art.33; D.L. 15/8/1991 n.277.
Pistola sparachiodi
La pistola sparachiodi è un'utensile la cui struttura ricalca quella di una pistola da sparo: è costituita da una impugnatura nella quale
trova alloggiamento il pulsante di azionamento, un caricatore per i chiodi, e nel caso della versione a massa battente, un pistone.
La pistola viene utilizzata per il fissaggio di profilati metallici o di altri manufatti, anche di legno, su calcestruzzo o su altri materiali
compatti.
In commercio si possono reperire due versioni dell'utensile: la versione a massa battente e quella a gas. La chiodatrice a massa
battente può lavorare con singole cartucce o con caricatore e la lunghezza del chiodo è funzione del tipo di attrezzo prescelto e del
tipo di attività da svolgere, mentre la chiodatrice a gas possiede un caricatore dotato di avanzamento automatico ed in essa
l'alimentazione avviene tramite batteria mentre la propulsione del pistone, che fornisce la potenza necessaria all'infissione, è garantita
da gas racchiuso in una bomboletta.
Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo:
1)
Colpi, tagli, punture, abrasioni;
Colpi, tagli, punture, abrasioni alle mani; contusioni e traumi a tutto il corpo senza una localizzazione specifica, per
contatto con l'attrezzo adoperato o conseguenti ad urti con oggetti di qualsiasi tipo presenti in cantiere.
Dolori muscolari relativi ad errate posizioni assunte durante l'uso dell'attrezzatura di lavoro.
Misure Preventive e Protettive relative al rischio:
a) Prevenzioni generali a "Colpi, Tagli, ecc.", comuni a utensili, attr. a motore o macchinari;
Prescrizioni Esecutive: Protezione dalle proiezioni di schegge e materiali. Nei lavori che possono dar luogo alla
proiezione pericolosa di schegge o di materiali, come spaccatura o scalpellatura di blocchi o simili, taglio di chiodi e
in genere nei lavori eseguiti mediante utensili a mano o a motore, devono essere predisposti efficaci mezzi di
protezione a difesa sia delle persone direttamente addette a tali lavori, sia di coloro che sostano o transitano in
vicinanza.
Attrezzi: distanza tra lavoratori. Distanziare adeguatamente gli altri lavoratori durante l'uso di utensili, attrezzature a
motore o macchinari.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.12; D.P.R. 7/1/1956 n.164 art.9.
b) Pistola sparachiodi: prevenzioni a "Colpi, Tagli, ecc.";
- 91 -
Prescrizioni Esecutive: Pistola sparachiodi: caricamento. Prima di introdurre la cartuccia e la punta, il lavoratore
dovrà eseguire con cura la pulizia dell'utensile, allontanando eventuali corpi estranei, come frammenti di punte,
bossoli o altro materiale eventualmente rimasto nella canna. In particolare, durante la fase di caricamento, l'operatore
dovrà dirigere la canna della pistola sempre verso terra.
Pistola sparachiodi: posizione della pistola. Durante la fase di sparo la canna della pistola deve essere mantenuta
ortogonale alla superficie di infissione.
Pistola sparachiodi: posizione dell'operatore. Durante la fase di sparo l'operatore deve essere costantemente
posizionato posteriormente alla pistola, lungo il prolungamento della canna, impugnando saldamente l'utensile con
due mani; egli, inoltre dovrà assumere una posizione stabile per poter assorbire utilmente il contraccolpo allo sparo:
se la lavorazione avviene su postazione in quota, come su ponteggi mobili, scala o altre opere provvisionali,
assicurarsi della stabilità di tali opere al ribaltamento e/o scivolamento.
Pistola sparachiodi: sospensione temporanea della lavorazione. Durante le sospensioni del lavoro la pistola non deve
mai essere abbandonata carica, anche se in posizione di "sicura".
Pistola sparachiodi: superfici di infissione. E' vietato l'uso della pistola sparachiodi contro superfici che potrebbero far
rimbalzare o deviare la punta:
spari contro materiali fragili o duri come ghisa, marmo, pietra calcarea, acciaio, ecc. o attraverso fori e/o feritoie o in
prossimità di un'altra punta infissa (è vietato sparare a distanze inferiori ai 5 cm da una punta precedentemente
infissa). E' altresì vietato dirigere lo sparo contro superfici che non offrano adeguate garanzie di resistenza e che,
pertanto, potrebbero consentire alla punta di oltrepassarle.
2)
3)
Incendi o esplosioni;
Lesioni provocate da incendi e/o esplosioni conseguenti allo schiacciamento di tubazioni del gas in esercizio, alla
combustione di recipienti o serbatoi contenenti carburanti o sostanze chimiche altamente deflagranti, al brillamento di
esplosivo per demolizioni o di ordigni bellici interrati, ecc..
Misure Preventive e Protettive relative al rischio:
a) Pistola sparachiodi: prevenzioni a "Incendi o Esplosioni";
Prescrizioni Esecutive: Pistola sparachiodi: cartucce a disposizione. L'operatore dovrà tenere le cartucce strettamente
necessarie all'impiego immediato in appositi contenitori a tracolla e mai nelle tasche degli indumenti.
Pistola sparachiodi: cartucce inesplose. Qualora la cartuccia non dovesse esplodere si dovrà ripetere l'operazione,
senza spostare la pistola, una seconda volta: se anche il nuovo tentativo fallisse, attendere almeno 15 secondi prima di
spostare la pistola dalla posizione di sparo, ed altri 2 minuti prima di rimuovere la cartuccia dalla pistola.
Pistola sparachiodi: presenza di gas infiammabili. Prima di iniziare la lavorazione, l'operatore deve accertarsi
dell'assenza di gas infiammabile nell'ambiente: ove se ne verifichi la presenza è tassativamente vietato procedere alla
chiodatura.
Pistola sparachiodi: punte e cartucce. Devono essere impiegate soltanto punte e cartucce adeguate al modello di
utensile in dotazione ed alla consistenza del materiale da infiggere.
Pistola sparachiodi: scatole delle cartucce. Le scatole contenenti le cartucce devono essere protette da urti, sorgenti di
calore, e qualsiasi altra causa che possa provocarne l'esplosione.
Vibrazioni;
Danni all'apparato scheletrico e muscolare causate dalle vibrazioni trasmesse al lavoratore da macchine o parti di esse.
Misure Preventive e Protettive relative al rischio:
a) Prevenzioni generali a "Vibrazioni", comuni a utensili, attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera;
Prescrizioni Organizzative: Vibrazioni: turni di lavoro. Ove il tipo di lavorazione o la macchina impiegata
sottopongano il lavoratore a vibrazioni intense e prolungate, dovranno essere evitati turni di lavoro lunghi e continui.
Prescrizioni Esecutive: Dispositivi antivibrazioni. Prima di iniziare la lavorazione, devono essere controllati tutti i
dispositivi atti a ridurre le vibrazioni prodotte dalla macchina.
Misure Preventive e Protettive relative all'Attrezzo:
1)
Pistola sparachiodi: requisiti;
Prescrizioni Organizzative: Pistola sparachiodi: requisiti generali. Sulla pistola sparachiodi, devono essere ben visibili il
nome ed il marchio del fabbricante, il tipo ed il numero di fabbricazione, il marchio di sicurezza rilasciato da enti ufficiali
(IMQ, ecc.).
Pistola sparachiodi: schermo di protezione. La pistola sparachiodi deve essere dotata di adeguato schermo protezione. Lo
schermo di protezione dovrà seguire la forma della superficie su cui si spara, in maniera tale da poter mantenere la canna
perpendicolare alla superficie stessa: nel caso di lavorazioni su superfici piane estese, potrà adoperarsi un schermo
"normale", il cui bordo avrà distanza minima dall'asse della canna di 5 cm. La suddetta distanza minima dovrà essere
convenientemente aumentata in tutte le altre situazioni (lavori in corrispondenza di spigoli, lavori su pareti con forti strati
di intonaco o che nascondono intercapedini o su superfici curve, ecc.) che presentino particolarità.
Prescrizioni Esecutive: Pistola sparachiodi: verifiche preliminari. Prima di iniziare la lavorazione, verificare il corretto
funzionamento dell'utensile e soprattutto il dispositivi di sicurezza.
Ponte su cavalletti
Il ponte su cavalletti è costituito da un impalcato di assi in legno di dimensioni adeguate, sostenuto da cavalletti solitamente metallici,
poste a distanze prefissate.
La sua utilizzazione riguarda, solitamente, lavori all'interno di edifici, dove a causa delle ridotte altezze e della brevità dei lavori da
eseguire, non è consigliabile il montaggio di un ponteggio metallico fisso.
Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo:
1)
Caduta dall'alto;
- 92 -
2)
Caduta dall'alto;
Caduta di persone dall'alto, in seguito alla perdita di equilibrio del lavoratore e/o all'assenza di adeguate protezioni
(collettive od individuali), da opere provvisionali, gru od autogrù, fori nei solai o balconate o rampe di scale o scavi, o da
mezzi per scavo o trasporto, o da qualsiasi altra postazione di lavoro sopraelevata.
Misure Preventive e Protettive relative al rischio:
a) Ponte su cavalletti: prevenzioni a "Caduta dall'alto";
Prescrizioni Esecutive: Ponte su cavalletti: carichi concentrati. Evitare di concentrare carichi sugli impalcati (più
persone o diversi materiali) specialmente in mezzeria delle tavole. Sull'impalcato si deve tenere solo il materiale
strettamente necessario per l'immediato utilizzo durante il lavoro. E' necessario, inoltre, verificare lo spazio occupato
dai materiali che deve sempre consentire il movimento in sicurezza degli addetti.
Ponte su cavalletti: cavalletti impropri. Non usare al posto dei cavalletti mezzi impropri come pacchi di mattoni,
bidoni o scale a pioli.
Ponte su cavalletti: distanze tra i cavalletti. La distanza massima tra due cavalletti consecutivi dipende dalla sezione
delle tavole di legno che si andranno ad usare e cioè:
a - con sezione 30 x 5 cm e lunghezza 4 m. la distanza massima sarà di 3,60 m (quindi in questo caso è ammesso l'uso
anche di due soli cavalletti per tavola);
b - con sezione al minimo di 20 x 4 cm e lunghezza 4 m. la distanza massima sarà 1,80 m
Ponte su cavalletti: divieti. I ponti su cavalletti devono essere utilizzati solo a livello del suolo o di pavimento, mentre
è vietato il loro uso su impalcati di ponteggi esterni o di altri ponti su cavalletti. Essi non devono comunque mai
superare un altezza di 2 metri.
Ponte su cavalletti: impalcato. Le tavole di legno che formano gli impalcati devono sempre appoggiare su tre
cavalletti. Controllare che le tavole di legno dell'impalcato non abbiano nodi passanti che riducano più del 10% la
sezione o fessurazioni longitudinali. In quest'ultimo caso occorre scartarle. Gli impalcati non dovranno presentare
parti a sbalzo superiori a 20 cm. La larghezza degli impalcati dovrà essere al minimo di 90 cm e le tavole dovranno
essere ben accostate e fissate tra di loro.
Ponte su cavalletti: parapetti. Qualora i ponti vengano usati in prossimità di aperture prospicienti il vuoto (vani scale,
finestre, ascensori) con altezze superiori a 2 m l'impalcato dovrà essere munito di adeguato parapetto completo di
tavola fermapiede. Nel caso ciò non fosse possibile si dovrà utilizzare un idonea cintura di sicurezza fissata a parti
stabili.
Ponte su cavalletti: piano d'appoggio. I piedi dei cavalletti, oltre ad essere irrigiditi mediante tiranti normali e
diagonali, dovranno poggiare sempre su pavimento solido e ben livellato.
Ponte su cavalletti: scale. Per l'accesso ai ponti su cavalletti si devono utilizzare scale a mano evitando di appoggiarle
al ponte per pericolo di ribaltamento. Non usare mai scale a mano sopra ai ponti su cavalletti.
Ponte su cavalletti: stato dei cavalletti. Verificare che i cavalletti metallici non abbiano ruggine passante o segni di
fessurazione specialmente nei punti di saldatura.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 7/1/1956 n.164 art.7; D.P.R. 7/1/1956 n.164 art.18; D.P.R. 7/1/1956 n.164 art.23;
D.P.R. 7/1/1956 n.164 art.51.
b) Parapetti;
Prescrizioni Organizzative: I parapetti sono opere che devono realizzarsi per impedire cadute nel vuoto ogni
qualvolta si manifesti tale rischio: sui ponteggi, sui bordi delle rampe di scale o dei pianerottoli o dei balconi non
ancora corredati delle apposite ringhiere, sui bordi di fori praticati nei solai (ad es. vano ascensore), di impalcati
disposti ad altezze superiori ai 2 m, di scavi o pozzi o fosse per lo spegnimento della calce, sui muri in cui sono state
praticate aperture (ad es. vani finestra), ecc.
Prescrizioni Esecutive: I parapetti devono essere allestiti a regola d'arte, utilizzando buon materiale, risultare idonei
allo scopo ed essere conservati in efficienza per l'intera durata del lavoro. Possono essere realizzati nei seguenti modi:
- mediante un corrente posto ad un'altezza minima di 1 m dal piano di calpestio, e da una tavola fermapiede, aderente
al piano di camminamento, di altezza variabile ma tale da non lasciare uno spazio vuoto tra se ed il corrente suddetto,
maggiore di 60 cm;
- mediante un corrente superiore con le caratteristiche anzidette, una tavola fermapiede, aderente al piano di
camminamento, alta non meno di 20 cm ed un corrente intermedio che non lasci tra se e gli elementi citati, spazi vuoti
di altezza maggiore di 60 cm.
I correnti e le tavole fermapiede devono essere poste nella parte interna dei montanti.
I ponteggi devono avere il parapetto completo anche sulle loro testate.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 7/1/1956 n.164 art.16; D.P.R. 7/1/1956 n.164 art.24.
- 93 -
Misure Preventive e Protettive relative all'Attrezzo:
1)
Ponte su cavalletti: misure preventive e protettive;
Prescrizioni Esecutive: MODALITÀ D'UTILIZZO: assicurati dell'integrità e corretta posa in opera del tavolato,
dell'accostamento delle tavole e delle buone condizioni dei cavalletti; accertati della planarità del ponte: quando
necessario, utilizza zeppe di legno per spessorare il ponte e mai mattoni o blocchi di cemento; evita assolutamente di
realizzare dei ponti su cavalletti su impalcati dei ponteggi esterni o di realizzare ponti su cavalletti uno in sovrapposizione
all'altro; evita di sovraccaricare il ponte con carichi non previsti o eccessivi, ma caricarli con i soli materiali ed attrezzi
necessari per la lavorazione in corso.
PRINCIPALI MODALITÀ DI POSA IN OPERA: possono essere adoperati solo per lavori da effettuarsi all'interno di
edifici o, quando all'esterno, se al piano terra; l'altezza massima dei ponti su cavaletti è di m 2: per altezze superiori,
dovranno essere perimetrati mediante parapetti a norma; i montanti non devono essere realizzati con mezzi di fortuna, del
tipo scale a pioli, pile di mattoni, sacchi di cemento; i piedi dei cavalletti devono poggiare sempre su pavimento solido e
compatto; il ponte dovrà poggiare su tre cavalletti posti a distanza non superiore di m 1.80: qualora vengano utilizzati
tavoloni aventi sezione 30 cm x 5 cm x 4 m, potranno adoperarsi solo due cavalletti a distanza non superiore a m 3.60; le
tavole dell'impalcato devono risultare bene accostate fra loro, essere fissate ai cavalletti, non presentare parti a sbalzo
superiori a cm 20; la larghezza dell'impalcato non deve essere inferiore a cm 90.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 7/1/1956 n.164.
Ponteggio metallico fisso
Il ponteggio fisso è un opera provvisionale che viene realizzata per eseguire lavori di ingegneria civile, quali nuove costruzioni o
ristrutturazioni e manutenzioni, ad altezze superiori ai 2 metri.
Essenzialmente si tratta di una struttura reticolare realizzata con elementi metallici.
Dal punto di vista morfologico le varie tipologie esistenti in commercio sono sostanzialmente riconducibili a due: quella a tubi e
giunti e quella a telai prefabbricati.
La prima si compone di tubi (correnti, montanti e diagonali) collegati tra loro mediante appositi giunti, la seconda di telai fissi, cioè
di forma e dimensioni predefinite, posti uno sull'altro a costituire la stilata, collegata alla stilata attigua tramite correnti o diagonali.
Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo:
1)
Caduta dall'alto;
Caduta di persone dall'alto, in seguito alla perdita di equilibrio del lavoratore e/o all'assenza di adeguate protezioni
(collettive od individuali), da opere provvisionali, gru od autogrù, fori nei solai o balconate o rampe di scale o scavi, o da
mezzi per scavo o trasporto, o da qualsiasi altra postazione di lavoro sopraelevata.
Misure Preventive e Protettive relative al rischio:
a) Ponteggio metallico fisso: prevenzioni a "Caduta dall'alto";
Prescrizioni Organizzative: Ponteggio metallico fisso: massimo dislivello con la costruzione. Il montaggio del
ponteggio non dovrà svilupparsi in anticipo rispetto allo sviluppo della costruzione: giunti alla prima soletta, prima di
innalzare le casseforme per i successivi pilastri è necessario costruire il ponteggio al piano raggiunto e così di seguito
piano per piano. In ogni caso il dislivello non deve mai superare i 4 metri.
Ponteggio metallico fisso: quota finale. L'altezza dei montanti deve superare di almeno m 1,20 l'ultimo impalcato o il
piano di gronda.
Prescrizioni Esecutive: Ponteggio metallico fisso: divieti. E' vietato salire o scendere lungo i montanti e gettare
elementi metallici o qualsiasi altro oggetto dal ponteggio.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 7/1/1956 n.164 art.20; D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.38.
- 94 -
b) Parapetti;
Prescrizioni Organizzative: I parapetti sono opere che devono realizzarsi per impedire cadute nel vuoto ogni
qualvolta si manifesti tale rischio: sui ponteggi, sui bordi delle rampe di scale o dei pianerottoli o dei balconi non
ancora corredati delle apposite ringhiere, sui bordi di fori praticati nei solai (ad es. vano ascensore), di impalcati
disposti ad altezze superiori ai 2 m, di scavi o pozzi o fosse per lo spegnimento della calce, sui muri in cui sono state
praticate aperture (ad es. vani finestra), ecc.
Prescrizioni Esecutive: I parapetti devono essere allestiti a regola d'arte, utilizzando buon materiale, risultare idonei
allo scopo ed essere conservati in efficienza per l'intera durata del lavoro. Possono essere realizzati nei seguenti modi:
- mediante un corrente posto ad un'altezza minima di 1 m dal piano di calpestio, e da una tavola fermapiede, aderente
al piano di camminamento, di altezza variabile ma tale da non lasciare uno spazio vuoto tra se ed il corrente suddetto,
maggiore di 60 cm;
- mediante un corrente superiore con le caratteristiche anzidette, una tavola fermapiede, aderente al piano di
camminamento, alta non meno di 20 cm ed un corrente intermedio che non lasci tra se e gli elementi citati, spazi vuoti
di altezza maggiore di 60 cm.
I correnti e le tavole fermapiede devono essere poste nella parte interna dei montanti.
I ponteggi devono avere il parapetto completo anche sulle loro testate.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 7/1/1956 n.164 art.16; D.P.R. 7/1/1956 n.164 art.24.
c) Ponteggio: cintura di sicurezza;
Prescrizioni Esecutive: Durante le operazioni di montaggio e smontaggio del ponteggio, o ogni qualvolta i dispositivi
di protezione collettiva non garantiscano da rischio di caduta dall'alto, il lavoratore dovrà far uso della cintura di
sicurezza.
Riferimenti Normativi: D.M. 22/5/1992 n.466.
d) Ponteggi: ricezione del carico;
- 95 -
2)
Prescrizioni Esecutive: Nelle operazioni di ricezione del carico su ponteggi o castelli, utilizzare bastoni muniti di
uncini, evitando accuratamente di sporgersi oltre le protezioni.
Caduta di materiale dall'alto o a livello;
Lesioni (schiacciamenti, cesoiamenti, colpi, impatti, tagli) causate dall'investimento di masse cadute dall'alto o a livello:
materiali caduti durante il trasporto con gru, argani ecc., o da autocarri, dumper, carrelli elevatori ecc., o da opere
provvisionali, o per ribaltamento delle stesse, di mezzi di sollevamento, di attrezzature, ecc.;
materiali frantumati proiettati a distanza al seguito di demolizioni effettuate mediante esplosivo o a spinta.
Misure Preventive e Protettive relative al rischio:
a) Ponteggio metallico fisso: prescrizioni a "Caduta materiale dall'alto ecc.";
Prescrizioni Organizzative: Impalcato del ponteggio. Nel caso che l'impalcato del ponteggio sia realizzato con tavole
in legno, dovranno essere rispettati i seguenti requisiti:
- dimensioni non inferiori 4 x 30 cm o 5 x 20 cm.;
- fissate adeguatamente, in modo da non scivolare sui traversi;
- risultare sovrapposte tra loro di circa 40 cm, con sovrapposizione che deve avvenire sempre in corrispondenza di un
traverso (20 cm da una parte e 20 dall'altra);
- ogni tavola deve poggiare almeno su tre traversi e non presentare parti a sbalzo;
In ogni caso si dovrà verificare che le assi siano sempre ben accostate tra loro, al fine di evitare cadute di materiali
(anche minuti) o attrezzi attraverso le eventuali fessure che andrebbero a crearsi. Nel caso che l'impalcato del
ponteggio sia realizzato con tavole in metallo, andranno verificati l'efficienza del perno di bloccaggio e il suo effettivo
inserimento.
Gli impalcati del ponteggio devono risultare accostati alla costruzione; solo per lavori di finitura, e solo per il tempo
necessario a svolgere tali lavori, si può tenere una distanza non superiore a 20 cm; nel caso occorra disporre di
distanze maggiori tra ponteggio e costruzione bisogna predisporre un parapetto completo verso la parte interna del
ponteggio; qualora questo debba essere rimosso bisogna fare uso di cintura di sicurezza.
Ponteggio metallico fisso: ponte di servizio o piazzola di carico. E' sempre necessario predisporre uno specifico
progetto per la realizzazione del ponte di servizio per lo scarico dei materiali. I parapetti dovranno essere
completamente chiusi, al fine di evitare che materiale scaricato possa cadere dall'alto. Le diagonali di supporto dello
sbalzo devono scaricare la loro azione, e quindi i carichi della piazzola, sui nodi e non sui correnti, i quali non sono in
grado di assorbire carichi di flessione se non minimi. Per ogni piazzola devono essere eseguiti specifici ancoraggi.
Con apposito cartello dovrà essere indicato il carico massimo ammesso dal progetto.
Ponteggio metallico fisso: ancoraggi. Il ponteggio deve risultare ancorato a parti stabili della costruzione e deve
essere realizzato come previsto dagli schemi tipo del libretto. Sono assolutamente da escludere ancoraggi su balconi o
inferriate in quanto non sono considerate parti stabili e soprattutto non si possono realizzare ancoraggi utilizzando fil
di ferro od altri materiali simili. Il ponteggio deve essere efficacemente ancorato alla costruzione almeno in
corrispondenza ad ogni due piani di ponteggio e ad ogni due montanti, con disposizione di ancoraggio a rombo. Deve
essere sempre presente un ancoraggio ogni 22 mq di superficie.
Ponteggio metallico fisso: parasassi o mantovane. Tutte le zone di lavoro e di passaggio poste a ridosso del ponteggio
devono essere protette da apposito parasassi (mantovana) esteso per almeno 1,20 m oltre la sagoma del ponteggio
stesso; in alternativa si dovrà predisporre la chiusura continua della facciata o la segregazione dell'area sottostante in
modo da impedire a chiunque l'accesso. Il primo parasassi deve essere posto a livello del solaio di copertura del piano
terreno e poi ogni 12 metri di sviluppo del ponteggio. Si può omettere il parasassi solo nella zona di azione
dell'argano, quando questa zona venga recintata.
Ponteggio metallico fisso: piano d'appoggio. Prima di iniziare il montaggio del ponteggio è necessario verificare la
resistenza del piano d'appoggio, che dovrà essere protetto dalle infiltrazioni d'acqua o cedimenti. La ripartizione del
carico sul piano di appoggio deve essere realizzata a mezzo di basette. Qualora il terreno non fosse in grado di
resistere alle pressioni trasmesse dalla base d'appoggio del ponteggio, andranno interposti elementi resistenti, allo
scopo di ripartire i carichi, come tavole di legno di adeguato spessore (4 o 5 cm). Ogni elemento di ripartizione deve
interessare almeno due montanti ed è bene fissare ad essi le basette. Se il terreno risultasse non orizzontale si dovrà
procedere o ad un suo livellamento, oppure bisognerà utilizzare basette regolabili, evitando rigorosamente il
posizionamento di altri materiali (come pietre, mattoni, ecc.) di resistenza incerta e che, perciò, potrebbero rompersi
sotto l'azione dei carichi trasmessi dal montante.
Ponteggio metallico fisso: reti e teli. Applicare teli e/o reti di nylon sulla facciata esterna e verso l'interno dei montanti
del ponteggio per contenere la caduta di materiali. Tale misura andrà utilizzata congiuntamente al parasassi e mai in
sua sostituzione. Nel caso vengano adoperati reti di nylon o teli, poiché la loro presenza aumenta sensibilmente la
superficie esposta al vento con un conseguente aumento delle sollecitazioni sul ponteggio (sollecitazioni che
normalmente non vengono portate in conto nei calcoli presentati ai fini dell'autorizzazione ministeriale), deve essere
predisposto una relazione di calcolo a firma di un professionista abilitato.
Ponteggio metallico fisso: sottoponte di sicurezza. Gli impalcati e ponti di servizio devono avere un sottoponte di
sicurezza, costruito come il ponte, a distanza non superiore a m 2,50. La costruzione del sottoponte può essere omessa
per i ponti sospesi, per i ponti a sbalzo e quando vengano eseguiti lavori di manutenzione e di riparazione di durata
non superiore a cinque giorni. Tale opera può essere omessa anche nel caso che il piano di calpestio sia costituito da
elementi metallici, ovvero che la distanza tra i traversi metallici su cui poggiano gli impalcati in legname non sia
superiore a cm. 60 ed in ogni caso l'appoggio degli impalcati in legno avvenga almeno su tre traversi metallici.
Ponteggio metallico fisso: tabelloni pubblicitari. Se si inseriscono nel ponteggio superfici aggiuntive quali tabelloni
pubblicitari bisognerà provvedere ad una intensificazione degli ancoraggi valutando la loro resistenza in base ad un
calcolo aggiuntivo.
Ponteggio metallico fisso: verifiche dopo eventi meteorici. Il responsabile del cantiere, ad intervalli periodici o dopo
violente perturbazioni atmosferiche o prolungata interruzione di lavoro, deve assicurarsi della verticalità dei montanti,
del giusto serraggio dei giunti, della efficienza degli ancoraggi e dei controventi, curando l'eventuale sostituzione o il
rinforzo di elementi inefficienti.
- 96 -
Prescrizioni Esecutive: Ponteggio metallico fisso: carrucola. L'ancoraggio della carrucola alla struttura del ponteggio
andrà eseguita adoperando idonei sistemi atti ad evitare il rischio di sganciamento (ad esempio ancorando la carrucola
al ponteggio installando la dovuta controventatura). E' obbligatorio utilizzare ganci con chiusura di sicurezza e
saldamente vincolati alla corda. E' obbligatorio perimetrare la zona sottostante con idonei sbarramenti. Verificare la
portata delle carrucole (il doppio del carico da sollevare).
Ponteggio metallico fisso: depositi di materiali. Sopra i ponti di servizio e sulle impalcature in genere è vietato
qualsiasi deposito, eccettuato quello temporaneo dei materiali ed attrezzi necessari ai lavori.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 7/1/1956 n.164 art.18; D.P.R. 7/1/1956 n.164 art.20; D.P.R. 7/1/1956 n.164 art.23;
D.P.R. 7/1/1956 n.164 art.27; D.P.R. 7/1/1956 n.164 art.35; D.P.R. 7/1/1956 n.164 art.37; D.P.R. 7/1/1956 n.164
art.38; D.P.R. 7/1/1956 n.164 art.56; D.M. 2/9/1968 art.2; D.M. 2/9/1968 art.4; Circolare n.149/85; Circolare n.80/86;
D.M. 6/10/1988 n.451 art.2.
Misure Preventive e Protettive relative all'Attrezzo:
1)
Ponteggio metallico fisso: requisiti generali;
Prescrizioni Organizzative: Ponteggio metallico fisso: altezza < 20 m. Nei cantieri in cui vengono usati ponteggi metallici
di H< m 20 e rientranti negli schemi tipo delle Autorizzazioni Ministeriali, deve essere tenuta, ed esibita su richiesta degli
organi di controllo, copia del disegno esecutivo firmato dal responsabile di cantiere e la relativa Autorizzazione
Ministeriale.
Ponteggio metallico fisso: altezza > 20 m. I ponteggi metallici di altezza superiore a m. 20,00 e le altre opere
provvisionali, costituite da elementi metallici, o di notevole importanza e complessità, in rapporto alle loro dimensioni e
ai sovraccarichi, devono essere realizzati in base ad un progetto, firmato da tecnico abilitato.
Ponteggio metallico fisso: aste concorrenti. Nel serraggio di più aste concorrenti in un nodo i giunti devono essere
collocati strettamente l'uno vicino all'altro.
Ponteggio metallico fisso: controventatura. I ponteggi devono essere controventati sia in senso longitudinale che
trasversale, salvo la deroga prevista dall'art.3 del D.M. 2/9/1968.
Ponteggio metallico fisso: correnti. Per ogni piano di ponte devono essere applicati due correnti (posti ad una distanza
verticale non superiore a 2 m.) di cui uno può fare parte del parapetto, salvo la deroga prevista dall'art.4 del D.M.
2/9/1968.
Ponteggio metallico fisso: elementi di ponteggi diversi. Possono essere utilizzati elementi di ponteggi diversi, purché sia
redatto specifico progetto.
Ponteggio metallico fisso: marchio del fabbricante. Gli elementi metallici dei ponteggi (aste, tubi, giunti, basi) devono
portare impressi, a rilievo o ad incisione, il nome o il marchio del fabbricante.
Ponteggio metallico fisso: montaggio conforme. Il responsabile del cantiere deve assicurarsi che il ponteggio venga
montato conformemente al progetto, all'Autorizzazione Ministeriale e a regola d'arte.
Ponteggio metallico fisso: montanti. E' ammesso l'impiego di ponteggi con montanti ad interasse sup. a m. 1.80, purché
muniti di relazione di calcolo.
Ponteggio metallico fisso: norme generali. Le opere provvisionali devono essere realizzate a regola d'arte e tenute in
- 97 -
efficienza per la durata del lavoro; prima di reimpiegare elementi di ponteggi di qualsiasi tipo si deve provvedere alla loro
revisione per eliminare quelli ritenuti non più idonei.
Ponteggio metallico fisso: protezione degli elementi. I vari elementi metallici devono essere difesi dagli agenti nocivi
esterni con verniciatura, catramatura o protezioni equivalenti.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 7/1/1956 n.164 art.7; D.P.R. 7/1/1956 n.164 art.21; D.P.R. 7/1/1956 n.164 art.32; D.P.R.
7/1/1956 n.164 art.33; D.P.R. 7/1/1956 n.164 art.34; D.P.R. 7/1/1956 n.164 art.35; D.P.R. 7/1/1956 n.164 art.36; D.P.R.
7/1/1956 n.164 art.37; D.M. 2/9/1968; Circolare n.149/85; D.M. 6/10/1988 n.451; D.M. 23/3/1990 n.115 art.1.
Ponteggio mobile o trabattello
Il ponte su ruote o trabattello è una piccola impalcatura che può essere facilmente spostata durante il lavoro consentendo rapidità di
intervento.
È costituita da una struttura metallica detta castello che può raggiungere anche i 15 metri di altezza.
All'interno del castello possono trovare alloggio a quote differenti diversi impalcati.
L'accesso al piano di lavoro avviene all'interno del castello tramite scale a mano che collegano i diversi impalcati.
Trova impiego principalmente per lavori di finitura e di manutenzione, ma che non comportino grande impegno temporale.
Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo:
1)
2)
Caduta dall'alto;
Caduta di materiale dall'alto o a livello;
Misure Preventive e Protettive relative all'Attrezzo:
1)
Ponteggio mobile o trabattello: misure preventive e protettive;
Prescrizioni Esecutive: MODALITÀ D'UTILIZZO: assicurati del buono stato di tutti gli elementi del ponteggio (aste,
incastri, collegamenti); accertati che il ponte sia stato montato in tutte le sue parti, con tutte le componenti previste dal
produttore; assicurati della perfetta planarità e verticalità della struttura e, quando necessario, provvedi a ripartire il carico
del ponte sul terreno con tavoloni; accertati dell'efficacia del blocco ruote; evita assolutamente di utilizzare impalcati di
fortuna, ma utilizza solo quelli in dotazione o indicati dal produttore; evita assolutamente di installare sul ponte
apparecchi di sollevamento; prima di effettuare spostamenti del ponteggio, accertati che non vi siano persone sopra di
esso; assicurati che non vi siano linee elettriche aeree a distanza inferiore a m 5; assicurati, nel caso di utilizzo all'esterno
e di considerevole sviluppo verticale, che il ponte risulti ancorato alla costruzione almeno ogni due piani.
PRINCIPALI MODALITÀ DI POSA IN OPERA: il trabattello dovrà essere realizzato dell'altezza indicata dal
produttore, senza aggiunte di sovrastrutture; la massima altezza consentita è di m 15, dal piano di appoggio all'ultimo
piano di lavoro; la base dovrà essere di dimensioni tali da resistere ai carichi e da offrire garanzie al ribaltamento
conseguenti alle oscillazioni cui possono essere sottoposti durante gli spostamenti o per colpi di vento; i ponti la cui
altezza superi m 6, andranno dotati di piedi stabilizzatori; il piano di scorrimento delle ruote deve risultare compatto e
livellato; il ponte dovrà essere dotato alla base di dispositivi del controllo dell'orizzontalità; le ruote del ponte devono
essere metalliche, con diametro e larghezza non inferiore rispettivamente a 20 cm e 5 cm, e dotate di meccanismo per il
bloccaggio: col ponte in opera, devono risultare sempre bloccate dalle due parti con idonei cunei o con stabilizzatori;
sull'elemento di base deve sempre essere presente una targa riportante i dati e le caratteristiche salienti del ponte, nonché
- 98 -
le indicazioni di sicurezza e d'uso di cui tenere conto; il ponte deve essere progettato per carichi non inferiori a quelli di
norma indicati per i ponteggi metallici destinati ai lavori di costruzione; per impedire lo sfilo delle aste, esse devono
essere di un sistema di bloccaggio (elementi verticali, correnti, diagonali); l'impalcato deve essere completo e ben fissato
sugli appoggi; il parapetto di protezione che perimetra il piano di lavoro deve essere regolamentare e corredato sui quattro
lati di tavola fermapiede alta almeno cm 20; il piano di lavoro dovrà essere corredato di un regolare sottoponte a non più
di m 2,50; l'accesso ai vari piani di lavoro deve avvenire attraverso scale a mano regolamentari: qualora esse presentino
un'inclinazione superiore a 75° vanno protette con paraschiena, salvo adottare un dispositivo anticaduta da collegare alla
cintura di sicurezza; per l'accesso ai vari piani di lavoro sono consentite botole di passaggio, purché richiudibili con
coperchio praticabile.
Riferimenti Normativi: D.M. 22/5/1992 n.466; D.P.R. 27/4/1955 n.547; D.P.R. 7/1/1956 n.164.
Saldatrice elettrica
La saldatrice elettrica è un utensile di uso comune alimentato a bassa tensione con isolamento di classe II.
Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo:
1)
2)
3)
4)
5)
6)
7)
Disturbi alla vista;
Elettrocuzione;
Inalazione polveri, fibre, gas, vapori;
Incendi o esplosioni;
Ustioni;
Disturbi alla vista;
Danni agli occhi per proiezione di schegge scintille o trucioli, aria compressa o urti accidentali. (danni meccanici).
Danni agli occhi per irradiazione ultravioletta, luce intensa, raggi laser (danni ottici).
Danni agli occhi dovuti a liquidi caldi, corpi estranei caldi (ustioni).
Misure Preventive e Protettive relative al rischio:
a) Saldatrice elettrica: dispositivi di protezione degli occhi;
Prescrizioni Organizzative: Fornire agli addetti all'uso della saldatrice elettrica ad arco voltaico, occhiali o schermi di
tipo inattinico.
Il colore e la composizione delle lenti (stratificate) di tali protezioni, deve essere capace di filtrare i raggi UV
(ultravioletti) e IR (infrarossi) capaci di portare lesioni alla cornea, al cristallino e in alcuni casi anche la retina.
Le lenti degli occhiali devono essere realizzate in vetro o in materiale plastico (policarbonato).
Gli occhiali devono avere sempre schermi laterali per evitare le proiezioni di materiali o liquidi di rimbalzo o
comunque di provenienza laterale.
Il DPI dovrà riportare la marcatura CE, risultando conforme alle norme tecniche nazionali o di altri Paesi della
Comunità Europea.
Prescrizioni Esecutive: Utilizzare i dispositivi di prevenzione per gli occhi forniti dal datore di lavoro.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.259.
Elettrocuzione;
Elettrocuzione per contatto diretto o indiretto con parti dell'impianto elettrico in tensione.
Folgorazione dovuta a caduta di fulmini in prossimità del lavoratore.
Misure Preventive e Protettive relative al rischio:
a) Disposizioni per i lavoratori che utilizzano apparecchi elettrici;
Prescrizioni Esecutive: Cavi di alimentazione: prolunghe. Per portare l'alimentazione nei luoghi dove non è presente
un quadro elettrico, occorreranno prolunghe la cui sezione deve essere adeguatamente dimensionata in funzione della
potenza richiesta. E' vietato approntare artigianalmente le prolunghe: andranno utilizzate, pertanto, solo quelle in
commercio realizzate secondo le norme di sicurezza. Il cavo da utilizzare è quello per posa mobile.
Cavi di alimentazione: disposizione. I cavi di alimentazione devono essere disposti in maniera tale da non intralciare i
posti di lavoro o passaggi, e non diventare oggetto di danneggiamenti: a questo scopo è necessario che venga ridotto
al minimo lo sviluppo libero del cavo mediante l'uso di tenditori, tamburi avvolgicavo con prese incorporate o altri
strumenti equivalenti; in nessun caso, comunque, è consentito depositare bidoni, attrezzi o carichi in genere allo
scopo di tenderne la parte in esubero. In particolare, per quanto possibile, i cavi dovranno essere disposti
parallelamente alle vie di transito. Inoltre, i cavi di alimentazione non devono essere sollecitati a piegamenti di
piccolo raggio né sottoposti a torsione, né agganciati su spigoli vivi o su materiali caldi o lasciati su pavimenti sporchi
di cemento, oli o grassi.
Cavi di alimentazione: utilizzazione. Prima di utilizzare un'apparecchiatura elettrica, bisognerà controllare che i cavi
di alimentazione della stessa e quelli usati per derivazioni provvisorie non presentino parti logore nell'isolamento.
Qualora il cavo apparisse deteriorato, esso non deve essere riparato con nastri isolanti adesivi, ma va subito sostituito
con uno di caratteristiche identiche ad opera di personale specializzato. L'uso dei cavi deteriorati è tassativamente
vietato.
Il cavo elettrico, i suoi attacchi e l'interruttore devono essere protetti adeguatamente e si dovrà sempre evitare di
toccarli con le mani bagnate o stando con i piedi sul bagnato.
Dopo l'utilizzazione i cavi di alimentazione (dell'apparecchiatura e/o quelli usati per le derivazioni provvisorie)
devono essere accuratamente ripuliti e riposti, in quanto gli isolamenti in plastica ed in gomma si deteriorano
rapidamente a contatto con oli e grassi.
Collegamenti volanti. I collegamenti volanti devono essere evitati, per quanto possibile. Ove indispensabili, i
collegamenti a presa e spina dovranno essere realizzati con prese e spine aventi almeno protezione IP 67 e dovranno
essere posizionati fuori dai tratti interrati.
Cavi di alimentazione: temperature di esposizione. La temperatura sulla superficie esterna della guaina dei cavi non
deve superare la temperatura di 50°C per cavi flessibili in posa mobile e di 70 °C per quelli flessibili in posa fissa, né
- 99 -
scendere al di sotto dei -25 °C.
Pressacavo. Il pressacavo svolge la duplice funzione di protezione contro la penetrazione, all'interno del corpo della
spina e della presa (fissa o mobile), di polvere e liquidi e contro la eventuale sconnessione tra i cavi ed i morsetti degli
spinotti causata da una tensione eccessiva accidentalmente esercitata sul cavo. Deve, pertanto, essere prestata la
massima attenzione allo stato dei pressacavi presenti sia sulle spine che sulle prese.
Quadri elettrici: arresto automatico. Qualora un dispositivo di protezione (interruttore) sia intervenuto aprendo il
circuito, prima di ridare tensione all'impianto occorrerà individuare e riparare il guasto che lo ha provocato e mai dare
di nuovo tensione escludendo dal circuito l'interruttore che ne impedisce la chiusura. E' assolutamente vietato mettere
fuori uso i dispositivi di sicurezza, togliendo, bloccando, sostituendo valvole, interruttori automatici, molle, ecc. con
altri di diversa taratura o peggio ancora utilizzando sistemi di fortuna.
Manutenzione di prese e spine: verifiche e controlli. Gli spinotti delle spine, così come gli alveoli delle prese, vanno
tenuti puliti e asciutti: prima di eseguire i controlli e la eventuale manutenzione, provvedere a togliere la tensione
all'impianto.
Le prese e le spine che avessero subito forti urti, andranno accuratamente controllate, anche se non presentano danni
apparenti: tutte quelle che mostreranno segni anche lievi di bruciature o danneggiamenti, dovranno essere sostituite
facendo ricorso a personale qualificato.
Allaccio apparecchiature elettriche. Non devono mai essere inserite o disinserite macchine o utensili su prese in
tensione. In particolare, prima di effettuare un allacciamento, si dovrà accertare che:
l'interruttore di avvio della macchina o utensile sia "aperto" (motore elettrico fermo);
l'interruttore posto a monte della presa sia "aperto" (assenza di tensione alla presa).
Alimentazione elettrica: sospensione temporanea delle lavorazioni. Durante le interruzioni di lavoro deve essere tolta
l'alimentazione all'apparecchiatura elettrica.
Come collegare e disinnestare una spina. Per disconnettere una spina da una presa di corrente si deve sempre evitare
di tendere il cavo; occorre, invece, disconnettere la spina mediante l'impugnatura della spina stessa. Per eseguire una
connessione, non si devono mai collegare direttamente i cavi agli spinotti e dovranno usarsi, invece, sempre spine e
prese normalizzate.
Dispositivi di sicurezza: by-pass. Evitare di by-passare i dispositivi di sicurezza se non espressamente autorizzati dal
superiore preposto, esperto di sicurezza elettrica.
Apparecchiature elettriche: verifiche prima dell'uso. Prima di mettere in funzione qualsiasi macchina o
apparecchiatura elettrica, devono essere controllate tutte le parti elettriche visibili, in particolare:
il punto dove il cavo di alimentazione si collega alla macchina (in quanto in questa zona il conduttore è soggetto ad
usura e a sollecitazioni meccaniche con possibilità di rottura dell'isolamento);
la perfetta connessione della macchina ai conduttori di protezione ed il collegamento di questo all'impianto di terra.
Verificare visivamente, inoltre, l'integrità dell'isolamento della carcassa.
Impianto elettrico: chiusura giornaliera dell'impianto. Al termine della giornata di lavoro occorre disinserire tutti gli
interruttori e chiudere i quadri elettrici a chiave.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.267; D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.283.
b) Disposizioni ulteriori per i lavoratori che utilizzano utensili elettrici;
Prescrizioni Esecutive: Adattatori per spine per uso domestico. Le prese a spina per uso domestico sono
assolutamente vietate nel cantiere; ove fosse necessario utilizzare un attrezzo elettrico con spina di tipo domestico
indissolubile dal cavo (ad esempio flessibili, scanalatori, trapani, ecc.) si dovranno utilizzare appositi adattatori da
montare sulle prese a norma.
Tali adattatori non devono:
avere grado di protezione inferiore a quello necessario alla lavorazione;
avere portata inferiore a quella della presa;
essere usati in luoghi con pericolo di scoppio o di incendio;
essere usati in prese con interruttori di blocco;
essere lasciati inseriti nelle prese quando non sono utilizzati.
Apparecchiature elettriche: impugnatura utensili. Gli attrezzi elettrici non devono essere presi per il cavo ma per
l'apposita impugnatura. Il peso dell'apparecchio produce il distacco del cavo dai morsetti con conseguente pericolo di
corto circuito e quindi di scarica elettrica in caso di contatto.
Apparecchiature elettriche: pulizia. Gli apparecchi mobili e portatili devono essere puliti frequentemente soprattutto
quando sono stati esposti all'imbrattamento ed alla polvere.
Luoghi conduttori ristretti: utensili utilizzabili. Nei "luoghi conduttori ristretti" possono essere utilizzati :
apparecchi ed utensili elettrici, mobili e portatili, di classe II (doppio quadratino concentrico normalizzato) alimentati
tramite separazione elettrica singola (trasformatore di isolamento);
apparecchi alimentati a bassissima tensione di sicurezza (uguale o minore di 25 volt, nei cantieri).
Riferimenti Normativi: CEI 23-5; CEI 23-16; CEI 64-8 CAP XI Sez.4.
c) Requisiti generali delle apparecchiature elettriche;
Prescrizioni Organizzative: Apparecchiature elettriche: dispositivo contro il riavviamento automatico. Tutte le
apparecchiature elettriche, quali ad esempio seghe circolari, betoniere, flessibili, ecc., che possono presentare pericolo
per l'operatore con la rimessa in moto al ristabilirsi della tensione di rete dopo una interruzione, devono essere
provviste di dispositivo contro il riavviamento automatico.
Apparecchiature elettriche: targhetta. Tutte le apparecchiature elettriche (fisse, mobili, portatili o trasportabili) devono
essere corredate di targhetta su cui, tra l'altro, devono essere riportate la tensione, l'intensità ed il tipo di alimentazione
prevista dal costruttore, i marchi di conformità e tutte le altre eventuali caratteristiche costruttive necessarie per l'uso.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.68; D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.267.
d) Requisiti specifici degli utensili elettrici;
Prescrizioni Organizzative: Apparecchiature elettriche: interruttore di avvio. Gli utensili elettrici portatili devono
- 100 -
8)
9)
essere muniti di un interruttore incorporato nell'incastellatura, che consenta di eseguire con facilità e sicurezza la
messa in moto e l'arresto.
Apparecchiature elettriche: tensione di lavoro. Gli utensili elettrici portatili utilizzati per lavori all'aperto devono:
essere alimentati con tensione non superiore a 220 Volt verso terra;
essere alimentati con tensione non superiore a 50 Volt (25 nei cantieri) verso terra o da trasformatori di isolamento,
qualora si lavori in luoghi bagnati o molto umidi o entro grandi masse metalliche.
Apparecchiature elettriche: doppio isolamento. Gli apparecchi elettrici portatili alimentati con una tensione superiore
a 25 V devono disporre di un isolamento supplementare detto doppio isolamento (classe II): esso è riconoscibile dal
simbolo, applicato sull'involucro dell'utensile, del doppio quadratino concentrico ed è accompagnato dal simbolo
dell'istituto (marchio del laboratorio) di omologazione che ne attesta l'idoneità. Gli apparecchi con doppio isolamento
non devono essere collegati a terra in quanto il doppio isolamento è una garanzia maggiore della messa a terra.
Apparecchiature elettriche: alimentazione con trasformatore. Se l'alimentazione degli utensili elettrici che operano
all'aperto o in luoghi molto umidi è fornita mediante rete a bassissima tensione attraverso un trasformatore, questo
dovrà avere l'avvolgimento primario separato ed isolato perfettamente dall'avvolgimento secondario. Il trasformatore
dovrà essere collocato in modo che l'operatore non venga in contatto con la presa relativa alla sua alimentazione.
Apparecchiature elettriche: lavorazioni con uso di acqua. Per gli utensili elettrici di classe II che fanno uso di acqua,
come le smerigliatrici o i vibratori per il calcestruzzo, devono essere utilizzati trasformatori di isolamento o
motogeneratori che garantiscano una separazione galvanica della rete di alimentazione in BT.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.313; D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.315; D.P.R. 27/4/1955 n.547
art.316; D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.374; LEGGE 1/3/1968 n.186; D.M. 20/11/1968; CEI 107-43.
e) Saldatrice elettrica: prevenzioni a "Elettrocuzione";
Prescrizioni Organizzative: Saldatrice elettrica: pinze portaelettrodi. Le pinze portaelettrodi della saldatrice elettrica
devono essere munite di impugnatura isolante ed incombustibile.
Prescrizioni Esecutive: Saldatrice elettrica: collegamento di massa. Il cavo di massa della saldatrice elettrica deve
essere collegato al pezzo da saldare nelle immediate vicinanze della zona nella quale si deve saldare. Il collegamento
di massa della saldatrice elettrica è effettuato mediante morsetti, pinze, prese magnetiche o altri sistemi che offrono
un buon contatto elettrico. E' vietato l'uso di tubazioni o profilati metallici di sezione inadeguata o di altri mezzi di
fortuna.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.326.
f) Prevenzioni generali a "Elettrocuzione", comuni agli utensili;
Prescrizioni Esecutive: Uso dell'utensile: disinserimento degli impianti. Prima di utilizzare l'utensile su qualsivoglia
struttura e/o materiale, deve verificarsi l'assenza di tensione su di essi e che risultino fuori servizio tutti gli altri
impianti tecnologici eventualmente presenti. Durante le lavorazioni dovrà costantemente verificarsi che altri
lavoratori non abbiano reinserito impianti tecnologici in prossimità del luogo di lavoro.
Parti metalliche dell'utensile. Qualora si operi su superfici (pavimenti, muri, ecc.) o altri luoghi che possano
nascondere cavi in tensione, bisognerà evitare di toccare le parti metalliche dell'utensile durante la lavorazione.
Inalazione polveri, fibre, gas, vapori;
Danni all'apparato respiratorio ed in generale alla salute del lavoratore, derivanti dall'esposizione a materiali in grana
minuta, o rilascianti fibre minute, o che possono dar luogo a sviluppo di polveri, gas, vapori, nebbie, aerosol.
Intossicazione causata dall'inalazione dei gas di scarico di motori a combustione o di fumi o di ossidi (ossidi di zinco, di
carbonio, di azoto, di piombo, ecc.) tossici originati durante la combustione o la saldatura o il taglio termico di materiali
di varia natura.
Misure Preventive e Protettive relative al rischio:
a) Saldatrice elettrica: prevenzioni a "Inalazione polveri, ecc.";
Prescrizioni Organizzative: Saldatrice elettrica: dispositivi di protezione da fumi e gas. Fornire adeguati dispositivi di
prevenzione individuale: maschera per la protezione delle vie respiratorie.
Prescrizioni Esecutive: Saldatrice elettrica: ambienti confinati. E' vietato eseguire operazioni di saldatura nell'interno
dei locali, recipienti o fosse che non siano efficacemente ventilati; eventualmente si potrà ricorrere all'uso di aspiratori
portatili per impedire il ristagno di fumi nell'ambiente di lavoro.
Saldatrice elettrica: dispositivi di protezione da fumi e gas. Utilizzare i dispositivi di prevenzione individuale forniti
dal datore di lavoro: maschera per la protezione delle vie respiratorie.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.250.
Incendi o esplosioni;
Lesioni provocate da incendi e/o esplosioni conseguenti allo schiacciamento di tubazioni del gas in esercizio, alla
combustione di recipienti o serbatoi contenenti carburanti o sostanze chimiche altamente deflagranti, al brillamento di
esplosivo per demolizioni o di ordigni bellici interrati, ecc..
Misure Preventive e Protettive relative al rischio:
a) Saldatrice elettrica: prevenzioni a "Incendi o Esplosioni";
Prescrizioni Esecutive: Saldatrice elettrica: condizioni di pericolo. E' vietato effettuare operazioni di saldatura nelle
seguenti condizioni:
a) su recipienti o tubi chiusi;
b) su recipienti o tubi aperti che contengono materie le quali sotto l'azione del calore possono dar luogo a esplosione o
altre reazioni pericolose;
c) su recipienti o tubi anche aperti che abbiano contenuto materie che evaporando o gassificandosi sotto l'azione del
calore possono dar luogo a esplosioni o altre reazioni pericolose.
Quando tali condizioni di pericolo possono essere eliminare con l'apertura del recipiente chiuso, con l'asportazione
delle materie pericolose e dei loro residui, con l'uso di gas inerti o con altri mezzi o misure, le operazioni di saldatura
e taglio possono essere eseguite anche su i suddetti recipienti e tubazioni indicati, purché le misure di sicurezza siano
disposte da un esperto ed effettuate sotto la sua diretta sorveglianza.
- 101 -
Saldatrice elettrica: materiali infiammabili. In presenza di materiali infiammabili, è vietata qualsiasi operazione di
saldatura.
Saldatrice elettrica: presenza di bombole di gas. Negli impianti in cui l'impiego della saldatrice elettrica è abbinato a
quello di idrogeno o di gas inerte, le relative bombole di gas compresso dovranno posizionarsi a distanza adeguata dal
posto di saldatura ed essere isolate da terra e da qualsiasi parte metallica, appoggiandole sopra sostegni isolati e
legandole con funi o cinghie, anch'esse in materiale isolante
Riferimenti Normativi: D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.33; D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.250.
10) Ustioni;
Ustioni conseguenti al contatto con materiali ad elevata temperatura (posa in opera di asfalti e manti bituminosi, calce in
spegnimento, ecc.) o organi lavoratori di macchine ed attrezzi (saldatrice, cannello a gas, sega, flessibile, ecc.), o motori, o
sostanze chimiche aggressive.
Misure Preventive e Protettive relative al rischio:
a) Saldatrice elettrica: prevenzioni a "Ustioni";
Prescrizioni Organizzative: Saldatrice elettrica: dispositivi di protezione dalle ustioni. Fornire adeguati dispositivi di
prevenzione individuale: guanti, grembiule di cuoio, berretto ignifugo, tuta ignifuga, ghette.
Saldatrice elettrica: protezioni collettive. Durante l'uso della saldatrice elettrica, devono essere prese adeguate
precauzioni (ripari, schermo, ecc.) per evitare che radiazioni dirette, scorie prodotte, spruzzi incandescenti, ecc.
investano lavoratori attigui o sottoposti.
Prescrizioni Esecutive: Saldatrice elettrica: dispositivi di protezione dalle ustioni. Utilizzare i dispositivi di
prevenzione individuale forniti dal datore di lavoro: guanti, grembiule di cuoio, berretto ignifugo, tuta ignifuga,
ghette.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.259.
Misure Preventive e Protettive relative all'Attrezzo:
1)
Saldatrice elettrica: misure preventive e protettive;
Prescrizioni Esecutive: PRIMA DELL'USO: accertati che il cavo di alimentazione e la spina non presentino
danneggiamenti, evitando assolutamente di utilizzare nastri isolanti adesivi per eseguire eventuali riparazioni; evita
assolutamente di operare saldature in presenza di gas o vapori infiammabili esplodenti (ad esempio su recipienti o su tubi
che abbiano contenuto materiali pericolosi); accertati dell'integrità della pinza porta elettrodo; provvedi a delimitare la
zona di lavoro, impedendo a chiunque il transito o la sosta.
DURANTE L'USO: verifica la disposizione dei cavi di alimentazione affinché non intralcino i posti di lavoro e i passaggi,
e non siano soggetti a danneggiamenti meccanici da parte del materiale da lavorare e lavorato; provvedi ad allontanare il
personale non addetto alle operazioni di saldatura; durante le pause di lavoro, ricordati di interrompere l'alimentazione
elettrica; qualora debbano essere effettuate saldature in ambienti chiusi o confinati, assicurati della presenza e
dell'efficienza di un adeguato sistema di aspirazione fumi e/o ventilazione; informa tempestivamente il preposto e/o il
datore di lavoro, di malfunzionamenti o pericoli che dovessero evidenziarsi durante il lavoro.
DOPO L'USO: assicurati di aver interrotto il collegamento elettrico; effettua tutte le operazioni di revisione e
manutenzione dell'attrezzo secondo quanto indicato nel libretto dopo esserti accertato di aver sconnesso l'alimentazione
elettrica.
Riferimenti Normativi: CEI 107-43; CEI 23-16; CEI 23-5; CEI 64-8 CAP XI Sez.4; D.M. 20/11/1968; D.P.R. 27/4/1955
n.547; LEGGE 1/3/1968 n.186.
Scala doppia
La scala doppia deriva dall'unione di due scale semplici incernierate tra loro alla sommità e dotate di un limitatore di apertura.
Viene adoperata per superare dislivelli o effettuare operazioni di carattere temporaneo a quote non altrimenti raggiungibili: discesa in
scavi o pozzi, opere di finitura ed impiantistiche, ecc..
Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo:
1)
2)
3)
Caduta dall'alto;
Elettrocuzione;
Caduta dall'alto;
Caduta di persone dall'alto, in seguito alla perdita di equilibrio del lavoratore e/o all'assenza di adeguate protezioni
(collettive od individuali), da opere provvisionali, gru od autogrù, fori nei solai o balconate o rampe di scale o scavi, o da
mezzi per scavo o trasporto, o da qualsiasi altra postazione di lavoro sopraelevata.
Misure Preventive e Protettive relative al rischio:
a) Scale: prevenzioni a "Caduta dall'alto";
Prescrizioni Organizzative: Scale: dispositivi antisdrucciolo. Le scale devono possedere dispositivi antisdrucciolevoli
alle estremità inferiori dei due montanti. I pioli devono essere del tipo antisdrucciolevole.
Scale: requisiti dei pioli. I pioli devono essere privi di nodi ed incastrati nei montanti.
Prescrizioni Esecutive: Scala: aggancio per la cintura di sicurezza. Qualora la scala risulti adeguatamente vincolata, si
deve agganciare la cintura di sicurezza ad un piolo della scala stessa.
Scala: unico utilizzatore. E' vietata la permanenza contemporanea di più lavoratori sulla scala; deve, inoltre, limitarsi
il peso dei carichi da trasportare su di essa.
Scale: pioli o gradini superiori. Viene vietato di salire sugli ultimi gradini o pioli della scala.
Scale: requisiti dei pioli. E' vietato l'uso di scale che presentino listelli di legno chiodati sui montanti al posto dei pioli
rotti.
Scale: salita e discesa. Il lavoratore che utilizza la scala, deve effettuare la salita e la discesa rivolgendo sempre il viso
verso di essa.
Scale: spostamenti laterali. Nessun lavoratore deve trovarsi sulla scala quando se ne effettua lo spostamento laterale.
- 102 -
4)
Scale: terreno cedevole. Le scale posizionate su terreno cedevole vanno appoggiate su un'unica tavola di ripartizione.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.4; D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.18; D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.20;
D.P.R. 7/1/1956 n.164 art.8; D.P.R. 7/1/1956 n.164 art.16.
b) Scala doppia: prevenzioni a "Caduta dall'alto";
Prescrizioni Organizzative: Scala doppia: requisiti. Le scale doppie non devono superare l'altezza di m 5 e devono
essere provviste di catena di adeguata resistenza o di altro dispositivo che impedisca la apertura della scala oltre il
limite prestabilito di sicurezza.
Prescrizioni Esecutive: Scala doppia: corretta posizione di lavoro. E' assolutamente vietato lavorare a cavalcioni della
scala.
Scala doppia: divieto su opere provvisionali. E' vietato l'uso della scala doppia su qualsiasi opera provvisionale.
Scala doppia: piattaforma. E' consentito l'accesso sulla eventuale piattaforma, e/o sul gradino sottostante, solo qualora
i montanti siano stati prolungati di almeno 60 cm al di sopra di essa.
Scala doppia: supporto per ponti. E' vietato l'uso della scala doppia come supporto per ponti su cavalletto.
Elettrocuzione;
Elettrocuzione per contatto diretto o indiretto con parti dell'impianto elettrico in tensione.
Folgorazione dovuta a caduta di fulmini in prossimità del lavoratore.
Misure Preventive e Protettive relative al rischio:
a) Scala: divieti per il tipo metallico;
Prescrizioni Esecutive: E' vietato l'uso della scala in metallo per lavori su parti in tensione.
Misure Preventive e Protettive relative all'Attrezzo:
1)
2)
Scala doppia: misure preventive e protettive;
Prescrizioni Esecutive: MODALITÀ D'UTILIZZO: evita assolutamente di utilizzare scale metalliche per effettuare
interventi su elementi in tensione; evita assolutamente di utilizzare la scala doppia come supporto per ponti su cavalletto;
evita assolutamente di operare "a cavalcioni" sulla scala o di utilizzarla su qualsiasi opera provvisionale; puoi accedere
sulla eventuale piattaforma, e/o sul gradino sottostante, solo qualora i montanti siano stati prolungati di almeno 60 cm al
di sopra di essa; non effettuare spostamenti laterali della scala se su di essa è presente un lavoratore; evita di salire
sull'ultimo gradino o piolo della scala; sia nella salita che nella discesa, utilizza la scala sempre rivolgendoti verso di essa;
ricordati che non è consentita la contemporanea presenza di più lavoratori sulla scala.
PRINCIPALI MODALITÀ DI POSA IN OPERA: le scale devono essere costruite con materiale adatto alle condizioni di
impiego, devono essere sufficientemente resistenti nell'insieme e nei singoli elementi e devono avere dimensioni
appropriate al loro uso; le scale doppie non devono superare l'altezza di m 5 e devono essere provviste di catena di
adeguata resistenza o di altro dispositivo che impedisca la apertura della scala oltre il limite prestabilito di sicurezza; le
scale posizionate su terreno cedevole vanno appoggiate su un'unica tavola di ripartizione; i pioli devono essere privi di
nodi ed ben incastrati nei montanti; le scale devono possedere dispositivi antisdrucciolevoli alle estremità inferiori dei
montanti così come, analogamente, anche i pioli devono essere del tipo antisdrucciolevole; è vietato l'uso di scale che
presentino listelli di legno chiodati sui montanti al posto dei pioli rotti.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 27/4/1955 n.547; D.P.R. 7/1/1956 n.164.
Scale: requisiti;
Prescrizioni Organizzative: Le scale devono essere costruite con materiale adatto alle condizioni di impiego, devono
essere sufficientemente resistenti nell'insieme e nei singoli elementi e devono avere dimensioni appropriate al loro uso.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.18.
Scala semplice
La scala semplice è un'attrezzatura di lavoro costituita da due montanti paralleli, collegati tra loro da una serie di pioli trasversali
incastrati e distanziati in egual misura.
Viene adoperata per superare dislivelli o effettuare operazioni di carattere temporaneo a quote non altrimenti raggiungibili: discesa in
scavi o pozzi, salita su opere provvisionali, opere di finitura ed impiantistiche.
Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo:
1)
Caduta dall'alto;
Caduta di persone dall'alto, in seguito alla perdita di equilibrio del lavoratore e/o all'assenza di adeguate protezioni
(collettive od individuali), da opere provvisionali, gru od autogrù, fori nei solai o balconate o rampe di scale o scavi, o da
mezzi per scavo o trasporto, o da qualsiasi altra postazione di lavoro sopraelevata.
Misure Preventive e Protettive relative al rischio:
a) Scale: prevenzioni a "Caduta dall'alto";
Prescrizioni Organizzative: Scale: dispositivi antisdrucciolo. Le scale devono possedere dispositivi antisdrucciolevoli
alle estremità inferiori dei due montanti. I pioli devono essere del tipo antisdrucciolevole.
Scale: requisiti dei pioli. I pioli devono essere privi di nodi ed incastrati nei montanti.
Prescrizioni Esecutive: Scala: aggancio per la cintura di sicurezza. Qualora la scala risulti adeguatamente vincolata, si
deve agganciare la cintura di sicurezza ad un piolo della scala stessa.
Scala: unico utilizzatore. E' vietata la permanenza contemporanea di più lavoratori sulla scala; deve, inoltre, limitarsi
il peso dei carichi da trasportare su di essa.
Scale: pioli o gradini superiori. Viene vietato di salire sugli ultimi gradini o pioli della scala.
Scale: requisiti dei pioli. E' vietato l'uso di scale che presentino listelli di legno chiodati sui montanti al posto dei pioli
rotti.
Scale: salita e discesa. Il lavoratore che utilizza la scala, deve effettuare la salita e la discesa rivolgendo sempre il
viso verso di essa.
Scale: spostamenti laterali. Nessun lavoratore deve trovarsi sulla scala quando se ne effettua lo spostamento laterale.
- 103 -
2)
3)
4)
Scale: terreno cedevole. Le scale posizionate su terreno cedevole vanno appoggiate su un'unica tavola di ripartizione.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.4; D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.18; D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.20;
D.P.R. 7/1/1956 n.164 art.8; D.P.R. 7/1/1956 n.164 art.16.
b) Scale semplici: prevenzioni a "Caduta dall'alto";
Prescrizioni Organizzative: Scale semplici ad elementi innestabili: lunghezza max. Nel caso si adoperi una scala ad
elementi innestabili o a sfilo, la sua lunghezza non deve superare i m 15, salvo particolari esigenze, nel qual caso le
estremità superiori dei montanti devono essere assicurate a parti fisse.
Scale semplici: collegamenti stabili tra ponti. Le scale che servono a collegare stabilmente due ponti, quando sono
sistemate verso la parte esterna del ponte, devono essere provviste sul lato esterno di un corrimano-parapetto.
Scale semplici: lunghezze > 8 m. Le scale in opera lunghe più di m 8 devono essere munite di rompitratta per ridurre
la freccia di inflessione.
Scale semplici: vigilanza a terra. Durante l'esecuzione dei lavori, una persona deve esercitare da terra una continua
vigilanza della scala.
Prescrizioni Esecutive: Scale semplici ad elementi innestabili: sovrapposizioni. Nel caso si adoperi una scala ad
elementi innestabili o a sfilo, deve sempre lasciarsi una sovrapposizione di almeno 5 pioli (1 metro).
Scale semplici: accesso a ponteggi. Le scale a mano usate per l'accesso ai vari piani dei ponteggi e delle impalcature
non devono essere poste l'una in prosecuzione dell'altra.
Scale semplici: corretta disposizione. Durante l'uso le scale devono essere sistemate e vincolate. All'uopo, secondo i
casi, devono essere adoperati chiodi, graffe in ferro, listelli, tasselli, legature, saettoni, in modo che siano evitati
sbandamenti, slittamenti, rovesciamenti, oscillazioni o inflessioni accentuate. La lunghezza delle scale a mano deve
essere tale che i montanti sporgano di almeno un metro oltre il piano di accesso, anche ricorrendo al prolungamento di
un solo montante, purché fissato con legatura di reggetta o sistemi equivalenti. Quando non sia possibile vincolare la
scala, essa deve essere trattenuta al piede da altra persona.
Scale semplici: inclinazione. La scala dovrà posizionarsi con un'inclinazione tale che la sua proiezione sull'orizzontale
sia all'incirca pari ad 1/4 della sua lunghezza (75°).
Scale semplici: limitazioni di impiego. Le scale a mano non devono mai essere utilizzate come passerelle o come
montanti di ponti su cavalletti, né devono essere utilizzate sopra i piani di ponti su cavalletti e ponti a torre su ruote.
Scale semplici: postazioni di lavoro negli scavi. Qualora l'accesso a posti di lavoro negli scavi o in pozzi sia realizzato
mediante scale semplici, le stesse devono disporsi sfalsate tra di loro, provvedendo a realizzare pianerottoli di riposo
posti a distanza non superiore a 4 metri l'uno dall'altro.
Scale semplici: requisiti dei montanti. I montanti devono essere trattenuti con tiranti in ferro applicati sotto i due pioli
estremi; nelle scale lunghe più di m. 4 deve essere applicato anche un tirante intermedio.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.20; D.P.R. 7/1/1956 n.164 art.8; D.P.R. 7/1/1956 n.164 art.51;
D.P.R. 7/1/1956 n.164 art.52; D.P.R. 20/3/1956 n.320 art.21.
c) Scale fisse a pioli: gabbia di protezione;
Prescrizioni Organizzative: Le scale fisse a pioli per l'accesso alla postazione di lavoro saranno provviste di solida
gabbia metallica larga almeno 60 cm.
Elettrocuzione;
Elettrocuzione per contatto diretto o indiretto con parti dell'impianto elettrico in tensione.
Folgorazione dovuta a caduta di fulmini in prossimità del lavoratore.
Misure Preventive e Protettive relative al rischio:
a) Scala: divieti per il tipo metallico;
Prescrizioni Esecutive: E' vietato l'uso della scala in metallo per lavori su parti in tensione.
Caduta dall'alto;
Elettrocuzione;
Misure Preventive e Protettive relative all'Attrezzo:
1)
2)
Scale: requisiti;
Prescrizioni Organizzative: Le scale devono essere costruite con materiale adatto alle condizioni di impiego, devono
essere sufficientemente resistenti nell'insieme e nei singoli elementi e devono avere dimensioni appropriate al loro uso.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.18.
Scala semplice: misure preventive e protettive;
Prescrizioni Esecutive: MODALITÀ D'UTILIZZO: se utilizzi una scala non vincolata, essa deve essere trattenuta al piede
da altro lavoratore; nel caso in cui sia possibile agganciare adeguatamente la scala, provvedi ad agganciare la cintura di
sicurezza ad un piolo della scala stessa; non effettuare spostamenti laterali della scala se su di essa è presente un
lavoratore; evita l'uso di scale eccessivamente sporgenti oltre il piano di arrivo; sia nella salita che nella discesa, utilizza la
scala sempre rivolgendoti verso di essa; ricordati che non è consentita la contemporanea presenza di più lavoratori sulla
scala; se utilizzi scale ad elementi innestabili per effettuare lavori in quota, assicurati che sia presente una persona a terra
che effettui una vigilanza continua sulla scala stessa.
PRINCIPALI MODALITÀ DI POSA IN OPERA: la lunghezza della scala in opera non deve superare i 15 mt.; per
lunghezze superiori agli 8 mt. devono essere munite di rompitratta; la scala deve superare di almeno 1 mt. il piano di
accesso (è possibile far proseguire un solo montante efficacemente fissato); deve essere curata, inoltre, la corrispondenza
del piolo con lo stesso ; le scale usate per l'accesso a piani successivi non devono essere poste una in prosecuzione
dell'altra; le scale poste sul filo esterno di una costruzione od opere provvisionali (ponteggi) devono essere dotate di
corrimano e parapetto; la scala deve distare dalla verticale di appoggio di una misura pari ad 1/4 della propria lunghezza;
è vietata la riparazione dei pioli rotti con listelli di legno chiodati sui montanti; le scale posizionate su terreno cedevole
vanno appoggiate su un'unica tavola di ripartizione; il sito dove viene installata la scala deve essere sgombro da eventuali
materiali e lontano dai passaggi.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 20/3/1956 n.320; D.P.R. 27/4/1955 n.547; D.P.R. 7/1/1956 n.164.
- 104 -
Scanalatrice per muri ed intonaci
La scanalatrice per muri ed intonaci è un utensile alimentato elettricamente, utilizzato, anzitutto, per la realizzazione di impianti sotto
traccia, o per la rimozione di strati di intonaco ammalorati.
Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo:
1)
2)
3)
4)
5)
Cesoiamenti, stritolamenti, impatti, lacerazioni;
Elettrocuzione;
Inalazione polveri, fibre, gas, vapori;
Ustioni;
Vibrazioni;
Misure Preventive e Protettive relative all'Attrezzo:
1)
Scanalatrice per muri ed intonaci: misure preventive e protettive;
Prescrizioni Esecutive: PRIMA DELL'USO: assicurati che l'utensile sia a doppio isolamento (220V) non collegato a
terra; assicurati del corretto funzionamento dei dispositivi di comando (pulsanti e dispositivi di arresto) accertandoti, in
special modo, dell'efficienza del dispositivo "a uomo presente" (automatico ritorno alla posizione di arresto, quando si
rilascia l'impugnatura); accertati che il cavo di alimentazione e la spina non presentino danneggiamenti, evitando
assolutamente di utilizzare nastri isolanti adesivi per eseguire eventuali riparazioni; assicurati che la zona di taglio non sia
in tensione o attraversata da impianti tecnologici attivi; accertati che le feritoie di raffreddamento, collocate sull'involucro
esterno dell'utensile siano libere da qualsiasi ostruzione; assicurati del corretto fissaggio dei dischi o della fresa, e della
loro integrità; accertati dell'integrità e del corretto posizionamento del carter di protezione; provvedi a delimitare la zona
di lavoro, impedendo a chiunque il transito o la sosta; segnala l'area di lavoro esposta a livello di rumorosità elevato.
DURANTE L'USO: utilizza entrambe le mani per tenere saldamente l'attrezzo; durante le pause di lavoro, ricordati di
interrompere l'alimentazione elettrica; assicurati che terzi non possano inavvertitamente riavviare impianti tecnologici
(elettricità, gas, acqua, ecc) che interessano la zona di lavoro; posizionati in modo stabile prima di dare inizio alle
lavorazioni; evita assolutamente di manomettere le protezioni dell'organo lavoratore; assicurati di utilizzare frese o dischi
idonei alla lavorazione da intraprendere; evita assolutamente di compiere operazioni di registrazione, manutenzione o
riparazione su organi in movimento; evita di toccare l'organo lavoratore al termine del lavoro poiché certamente
surriscaldato; durante la levigatura evita di esercitare forza sull'attrezzo appoggiandoti al materiale; al termine delle
operazioni di taglio, presta particolare attenzione ai contraccolpi dovuti al cedimento del materiale ; durante le operazioni
di taglio, evita assolutamente di toccare le parti metalliche dell'utensile; informa tempestivamente il preposto e/o il datore
di lavoro, di malfunzionamenti o pericoli che dovessero evidenziarsi durante il lavoro.
DOPO L'USO: assicurati di aver interrotto il collegamento elettrico; effettua tutte le operazioni di revisione e
manutenzione dell'attrezzo secondo quanto indicato nel libretto dopo esserti accertato di aver sconnesso l'alimentazione
elettrica.
Riferimenti Normativi: CEI 107-43; CEI 23-16; CEI 23-5; CEI 64-8 CAP XI Sez.4; Circolare 25/11/1991 n.23; Circolare
n.103/80; D.L. 15/8/1991 n.277; D.L. 19/9/1994 n.626; D.M. 20/11/1968; D.P.R. 19/3/1956 n.303; D.P.R. 27/4/1955
n.547; LEGGE 1/3/1968 n.186.
Sega circolare
La sega circolare, quasi sempre presente nei cantieri, viene utilizzata per il taglio del legname da carpenteria e/o per quello usato
nelle diverse lavorazioni.
Dal punto di vista tipologico, le seghe circolari si differenziano, anzitutto, per essere fisse o mobili; altri parametri di diversificazione
possono essere il tipo di motore elettrico (mono o trifase), la profondità del taglio della lama, la possibilità di regolare o meno la sua
inclinazione, la trasmissione a cinghia o diretta.
Le seghe circolari con postazione fissa sono costituite da un banco di lavoro al di sotto del quale viene ubicato un motore elettrico cui
è vincolata la sega vera e propria con disco a sega o dentato. Al di sopra della sega è disposta una cuffia di protezione, posteriormente
un coltello divisorio in acciaio ed inferiormente un carter a protezione delle cinghie di trasmissione e della lama.
La versione portatile presenta un'impugnatura, affiancata al corpo motore dell'utensile, grazie alla quale è possibile dirigere il taglio,
mentre il coltello divisore è posizionato nella parte inferiore.
Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo:
1)
Caduta di materiale dall'alto o a livello;
Lesioni (schiacciamenti, cesoiamenti, colpi, impatti, tagli) causate dall'investimento di masse cadute dall'alto o a livello:
materiali caduti durante il trasporto con gru, argani ecc., o da autocarri, dumper, carrelli elevatori ecc., o da opere
provvisionali, o per ribaltamento delle stesse, di mezzi di sollevamento, di attrezzature, ecc.;
materiali frantumati proiettati a distanza al seguito di demolizioni effettuate mediante esplosivo o a spinta.
Misure Preventive e Protettive relative al rischio:
a) Protezione delle postazioni di lavoro;
Prescrizioni Organizzative: I posti di lavoro e di passaggio devono essere idoneamente difesi contro la caduta o
l'investimento di materiali in dipendenza dell'attività lavorativa. Ove non è possibile la difesa con mezzi tecnici,
devono essere adottate altre misure o cautele adeguate.
Quando nelle immediate vicinanze dei ponteggi o del posto di caricamento e sollevamento dei materiali vengono
impastati calcestruzzi e malte o eseguite altre operazioni a carattere continuativo si deve costruire un solido impalcato
sovrastante, ad altezza non maggiore di m 3 da terra, a protezione contro la caduta di materiali.
Il posto di carico e di manovra degli argani a terra deve essere delimitato con barriera per impedire la permanenza ed
il transito sotto i carichi.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.11; D.P.R. 7/1/1956 n.164 art.9.
- 105 -
2)
3)
4)
Cesoiamenti, stritolamenti, impatti, lacerazioni;
Ferite e lesioni (cesoiamenti, stritolamenti, impatti, lacerazioni) causate da contatti accidentali con organi mobili di
macchine o mezzi, o per collisioni con ostacoli o altri mezzi presenti nell'area del cantiere.
Misure Preventive e Protettive relative al rischio:
a) Prevenzioni generali a "Cesoiamenti, ecc.", comuni a utensili, attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera;
Prescrizioni Esecutive: Rimozione delle protezioni e dei dispositivi di sicurezza. Le protezioni ed i dispositivi di
sicurezza di attrezzature, macchinari e mezzi d'opera non devono essere rimossi se non nei casi di assoluta necessità o
per operazioni di manutenzione espressamente previste nelle istruzioni fornite dal produttore. Qualora debba
provvedersi alla loro rimozione (previo permesso preventivo del preposto o del datore di lavoro), dovranno adottarsi
contemporaneamente misure atte a mettere in evidenza e a ridurre al limite minimo possibile il pericolo che ne deriva.
Il ricollocamento nella sede originaria delle protezioni o dei dispositivi di sicurezza rimossi, dovrà avvenire non
appena siano cessate le ragioni che ne hanno reso necessaria la loro temporanea rimozione.
Manutenzione: divieto con la macchina in funzione. Non è consentito pulire, oliare o ingrassare gli organi mobili, né
eseguire qualsiasi operazioni di registrazione o di riparazione di attrezzature, macchinari o mezzi d'opera qualora
siano in funzione, salvo non risulti espressamente indicato (con le relative procedure esecutive) nelle istruzioni di
manutenzione.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.6; D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.47; D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.48;
D.L. 19/9/1994 n.626 art.5; D.L. 19/9/1994 n.626 art.39.
b) Prevenzioni generali a "Cesoiamenti, ecc.", comuni a utensili, attr. a motore o macchinari;
Prescrizioni Esecutive: Misurazioni di pezzi in lavorazione. Un pezzo in lavorazione deve essere misurato soltanto
con la macchina ferma.
Verifiche delle protezioni prima della lavorazione. Ogni qualvolta il lavoratore si accinga ad iniziare una lavorazione,
dovrà preventivamente accertarsi del corretto posizionamento dei carter e di tutte le protezioni da organi mobili.
c) Allontanamento temporaneo del lavoratore;
Prescrizioni Esecutive: Qualora il lavoratore si allontani temporaneamente dalla macchina, dovrà preventivamente
interrompere il moto dell'organo lavoratore evitando, al contempo, di lasciare un pezzo in lavorazione.
d) Sega circolare: prevenzioni a "Cesoiamenti, ecc.";
Prescrizioni Esecutive: Cuffie protettive: divieto di manomissione. E' tassativamente vietato manomettere la sega
circolare togliendo la cuffia protettiva o ribattendola all'indietro per qualsiasi tipo di lavorazione (inclusa la
preparazione di cunei in legno).
Lavorazioni di tavole di legno. Qualora debbano tagliarsi longitudinalmente tavole di legno o, più in generale, pezzi
di lunghezza rilevante, dovranno essere presenti almeno due lavoratori, oppure, in alternativa, si dovranno utilizzare
appositi cavalletti di altezza pari a quella del banco di lavoro.
Manutenzione del banco di lavoro. La superficie del banco di lavoro deve essere tenuta costantemente sgombra da
trucioli, segatura, polveri e qualsiasi altro prodotto di scarto, per evitare ostacoli, impedimenti o disagi alla
lavorazione in atto.
Sega circolare: stato del materiale. Il lavoratore deve, prima di iniziare la lavorazione di un pezzo di legno,
controllarne lo stato generale:
dovrà provvedere all'asportazione di eventuali chiodi infissi, considerare il differente stato di consistenza del
materiale in funzione della presenza di nodi, spaccature, ecc.
Spingitoi e sagome per cunei. Nelle lavorazioni di pezzi di legno di ridotte dimensioni, devono essere usati appositi
spingitoi realizzati in legno o metallo (consentono di lavorare senza portare le mani troppo vicine al disco o,
comunque, sulla sua traiettoria) e, quando necessario, apposite sagome per il taglio dei cunei.
Stabilità della sega circolare. Deve costantemente verificarsi la stabilità della macchina: eventuali sue oscillazioni,
anche di modesta entità, amplificate dalle vibrazioni indotte dal motore, possono provocare lo sbandamento del pezzo
di legno in lavorazione o delle mani che lo spingono.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.114.
Colpi, tagli, punture, abrasioni;
Colpi, tagli, punture, abrasioni alle mani; contusioni e traumi a tutto il corpo senza una localizzazione specifica, per
contatto con l'attrezzo adoperato o conseguenti ad urti con oggetti di qualsiasi tipo presenti in cantiere.
Dolori muscolari relativi ad errate posizioni assunte durante l'uso dell'attrezzatura di lavoro.
Misure Preventive e Protettive relative al rischio:
a) Prevenzioni generali a "Colpi, Tagli, ecc.", comuni a utensili, attr. a motore o macchinari;
Prescrizioni Esecutive: Protezione dalle proiezioni di schegge e materiali. Nei lavori che possono dar luogo alla
proiezione pericolosa di schegge o di materiali, come spaccatura o scalpellatura di blocchi o simili, taglio di chiodi e
in genere nei lavori eseguiti mediante utensili a mano o a motore, devono essere predisposti efficaci mezzi di
protezione a difesa sia delle persone direttamente addette a tali lavori, sia di coloro che sostano o transitano in
vicinanza.
Attrezzi: distanza tra lavoratori. Distanziare adeguatamente gli altri lavoratori durante l'uso di utensili, attrezzature a
motore o macchinari.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.12; D.P.R. 7/1/1956 n.164 art.9.
Elettrocuzione;
Elettrocuzione per contatto diretto o indiretto con parti dell'impianto elettrico in tensione.
Folgorazione dovuta a caduta di fulmini in prossimità del lavoratore.
Misure Preventive e Protettive relative al rischio:
a) Disposizioni per i lavoratori che utilizzano apparecchi elettrici;
Prescrizioni Esecutive: Cavi di alimentazione: prolunghe. Per portare l'alimentazione nei luoghi dove non è presente
un quadro elettrico, occorreranno prolunghe la cui sezione deve essere adeguatamente dimensionata in funzione della
potenza richiesta. E' vietato approntare artigianalmente le prolunghe: andranno utilizzate, pertanto, solo quelle in
- 106 -
commercio realizzate secondo le norme di sicurezza. Il cavo da utilizzare è quello per posa mobile.
Cavi di alimentazione: disposizione. I cavi di alimentazione devono essere disposti in maniera tale da non intralciare i
posti di lavoro o passaggi, e non diventare oggetto di danneggiamenti: a questo scopo è necessario che venga ridotto
al minimo lo sviluppo libero del cavo mediante l'uso di tenditori, tamburi avvolgicavo con prese incorporate o altri
strumenti equivalenti; in nessun caso, comunque, è consentito depositare bidoni, attrezzi o carichi in genere allo
scopo di tenderne la parte in esubero. In particolare, per quanto possibile, i cavi dovranno essere disposti
parallelamente alle vie di transito. Inoltre, i cavi di alimentazione non devono essere sollecitati a piegamenti di
piccolo raggio né sottoposti a torsione, né agganciati su spigoli vivi o su materiali caldi o lasciati su pavimenti sporchi
di cemento, oli o grassi.
Cavi di alimentazione: utilizzazione. Prima di utilizzare un'apparecchiatura elettrica, bisognerà controllare che i cavi
di alimentazione della stessa e quelli usati per derivazioni provvisorie non presentino parti logore nell'isolamento.
Qualora il cavo apparisse deteriorato, esso non deve essere riparato con nastri isolanti adesivi, ma va subito sostituito
con uno di caratteristiche identiche ad opera di personale specializzato. L'uso dei cavi deteriorati è tassativamente
vietato.
Il cavo elettrico, i suoi attacchi e l'interruttore devono essere protetti adeguatamente e si dovrà sempre evitare di
toccarli con le mani bagnate o stando con i piedi sul bagnato.
Dopo l'utilizzazione i cavi di alimentazione (dell'apparecchiatura e/o quelli usati per le derivazioni provvisorie)
devono essere accuratamente ripuliti e riposti, in quanto gli isolamenti in plastica ed in gomma si deteriorano
rapidamente a contatto con oli e grassi.
Collegamenti volanti. I collegamenti volanti devono essere evitati, per quanto possibile. Ove indispensabili, i
collegamenti a presa e spina dovranno essere realizzati con prese e spine aventi almeno protezione IP 67 e dovranno
essere posizionati fuori dai tratti interrati.
Cavi di alimentazione: temperature di esposizione. La temperatura sulla superficie esterna della guaina dei cavi non
deve superare la temperatura di 50°C per cavi flessibili in posa mobile e di 70 °C per quelli flessibili in posa fissa, né
scendere al di sotto dei -25 °C.
Pressacavo. Il pressacavo svolge la duplice funzione di protezione contro la penetrazione, all'interno del corpo della
spina e della presa (fissa o mobile), di polvere e liquidi e contro la eventuale sconnessione tra i cavi ed i morsetti degli
spinotti causata da una tensione eccessiva accidentalmente esercitata sul cavo. Deve, pertanto, essere prestata la
massima attenzione allo stato dei pressacavi presenti sia sulle spine che sulle prese.
Quadri elettrici: arresto automatico. Qualora un dispositivo di protezione (interruttore) sia intervenuto aprendo il
circuito, prima di ridare tensione all'impianto occorrerà individuare e riparare il guasto che lo ha provocato e mai dare
di nuovo tensione escludendo dal circuito l'interruttore che ne impedisce la chiusura. E' assolutamente vietato mettere
fuori uso i dispositivi di sicurezza, togliendo, bloccando, sostituendo valvole, interruttori automatici, molle, ecc. con
altri di diversa taratura o peggio ancora utilizzando sistemi di fortuna.
Manutenzione di prese e spine: verifiche e controlli. Gli spinotti delle spine, così come gli alveoli delle prese, vanno
tenuti puliti e asciutti: prima di eseguire i controlli e la eventuale manutenzione, provvedere a togliere la tensione
all'impianto.
Le prese e le spine che avessero subito forti urti, andranno accuratamente controllate, anche se non presentano danni
apparenti: tutte quelle che mostreranno segni anche lievi di bruciature o danneggiamenti, dovranno essere sostituite
facendo ricorso a personale qualificato.
Allaccio apparecchiature elettriche. Non devono mai essere inserite o disinserite macchine o utensili su prese in
tensione. In particolare, prima di effettuare un allacciamento, si dovrà accertare che:
l'interruttore di avvio della macchina o utensile sia "aperto" (motore elettrico fermo);
l'interruttore posto a monte della presa sia "aperto" (assenza di tensione alla presa).
Alimentazione elettrica: sospensione temporanea delle lavorazioni. Durante le interruzioni di lavoro deve essere tolta
l'alimentazione all'apparecchiatura elettrica.
Come collegare e disinnestare una spina. Per disconnettere una spina da una presa di corrente si deve sempre evitare
di tendere il cavo; occorre, invece, disconnettere la spina mediante l'impugnatura della spina stessa. Per eseguire una
connessione, non si devono mai collegare direttamente i cavi agli spinotti e dovranno usarsi, invece, sempre spine e
prese normalizzate.
Dispositivi di sicurezza: by-pass. Evitare di by-passare i dispositivi di sicurezza se non espressamente autorizzati dal
superiore preposto, esperto di sicurezza elettrica.
Apparecchiature elettriche: verifiche prima dell'uso. Prima di mettere in funzione qualsiasi macchina o
apparecchiatura elettrica, devono essere controllate tutte le parti elettriche visibili, in particolare:
il punto dove il cavo di alimentazione si collega alla macchina (in quanto in questa zona il conduttore è soggetto ad
usura e a sollecitazioni meccaniche con possibilità di rottura dell'isolamento);
la perfetta connessione della macchina ai conduttori di protezione ed il collegamento di questo all'impianto di terra.
Verificare visivamente, inoltre, l'integrità dell'isolamento della carcassa.
Impianto elettrico: chiusura giornaliera dell'impianto. Al termine della giornata di lavoro occorre disinserire tutti gli
interruttori e chiudere i quadri elettrici a chiave.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.267; D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.283.
b) Requisiti generali delle apparecchiature elettriche;
Prescrizioni Organizzative: Apparecchiature elettriche: dispositivo contro il riavviamento automatico. Tutte le
apparecchiature elettriche, quali ad esempio seghe circolari, betoniere, flessibili, ecc., che possono presentare pericolo
per l'operatore con la rimessa in moto al ristabilirsi della tensione di rete dopo una interruzione, devono essere
provviste di dispositivo contro il riavviamento automatico.
Apparecchiature elettriche: targhetta. Tutte le apparecchiature elettriche (fisse, mobili, portatili o trasportabili) devono
essere corredate di targhetta su cui, tra l'altro, devono essere riportate la tensione, l'intensità ed il tipo di alimentazione
prevista dal costruttore, i marchi di conformità e tutte le altre eventuali caratteristiche costruttive necessarie per l'uso.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.68; D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.267.
- 107 -
5)
c) Apparecchiature elettriche di classe I: messa a terra;
Prescrizioni Organizzative: Tutte le macchine di classe I, quali ad esempio betoniera, argani, gru, ecc., devono essere
collegate all'impianto di terra. Il collegamento all'impianto di terra deve avvenire tramite un conduttore di protezione
di colore giallo-verde, avente la stessa sezione dei conduttori di fase, e comunque non minore di 35 mm2.
Ustioni;
Ustioni conseguenti al contatto con materiali ad elevata temperatura (posa in opera di asfalti e manti bituminosi, calce in
spegnimento, ecc.) o organi lavoratori di macchine ed attrezzi (saldatrice, cannello a gas, sega, flessibile, ecc.), o motori, o
sostanze chimiche aggressive.
Misure Preventive e Protettive relative al rischio:
a) Raffreddamento di macchine e materiali;
Prescrizioni Esecutive: Durante la lavorazione, ed al suo termine, si deve evitare, in ogni caso, di toccare a mani nude
gli organi lavoratori di utensili o macchinari e i materiali lavorati, in quanto surriscaldati.
Misure Preventive e Protettive relative all'Attrezzo:
1)
2)
3)
Requisiti generali comuni a utensili, attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera;
Prescrizioni Organizzative: Documentazione allegata. L'attrezzatura a motore, il macchinario o il mezzo d'opera in
oggetto, deve essere accompagnato, oltre che dalle normali informazioni di carattere strettamente tecnico, dal libretto di
garanzia e dalle istruzioni d'uso e manutenzione, con le indicazioni necessarie per eseguire, senza alcun rischio, la messa
in funzione e l'utilizzazione, il trasporto, l'eventuale installazione e/o montaggio (smontaggio), la regolazione, la
manutenzione e le riparazioni. Tale documentazione deve, inoltre, fornire tutte le informazioni sull'emissione di potenza
sonora e sulle vibrazioni prodotte.
Vendita o noleggio: disposizioni. Sono vietati la fabbricazione, la vendita, il noleggio e la concessione in uso di
attrezzatura a motore, macchinari, mezzi d'opera e di impianti non rispondenti alle disposizioni legislative e regolamentari
vigenti in materia di sicurezza. Chiunque concede in locazione finanziaria beni assoggettati a forme di certificazione o di
omologazione obbligatoria è tenuto a che i medesimi siano accompagnati dalle previste certificazioni o dagli altri
documenti previsti dalla legge.
Protezione e sicurezza delle macchine. Le parti di macchine, macchinari o attrezzi che costituiscano un pericolo, dovranno
essere protetti o segregati o provvisti di dispositivi di sicurezza.
Manutenzione: norme generali. Tutti gli organi mobili dovranno essere lubrificati, se previsto dal libretto di
manutenzione, avendo cura di ripristinare tutte le protezioni asportate, manomesse o danneggiate (schermi di protezione
per ingranaggi, carter, ecc.). Deve essere evidenziata la presenza di punti di ossidazione che possa compromettere la
funzionalità della macchina e, se necessario bisognerà provvedere alla relativa rimozione e verniciatura.
Manutenzione: verifiche periodiche. Prima dell'introduzione in cantiere di utensili, attrezzature a motore, macchinari e
mezzi d'opera, e periodicamente durante le lavorazioni, dovranno essere eseguite accurate verifiche sullo stato
manutentivo ad opera di personale qualificato in grado di procedere alle eventuali necessarie riparazioni.
Operazioni di regolazione e/o riparazione. Qualora vengano compiute operazioni di regolazione, riparazione o
sostituzione di parti della macchina, bisognerà:
utilizzare solo ricambi ed accessori originali, come previsto nel libretto di manutenzione;
non modificare alcuna parte della macchina.
Ultimata la manutenzione e prima di rimettere in funzione la macchina, accertarsi di aver riposto tutti gli attrezzi
utilizzati.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.41; D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.374; Circolare n.103/80.
Requisiti generali comuni a utensili, attr. a motore o macchinari;
Prescrizioni Organizzative: Organi rotanti: verifiche. Bisogna far eseguire da personale specializzato, periodicamente ed
ogni qualvolta se ne evidenzi la necessità, verifiche sugli accoppiamenti degli organi rotanti per valutarne lo stato di
usura.
Prescrizioni Esecutive: Cuscinetti: verifiche. Deve costantemente essere verificato lo stato di usura e la funzionalità dei
cuscinetti per valutare la opportunità della loro lubrificazione o sostituzione.
Requisiti generali comuni a attr. a motore o macchinari a postazione fissa;
Prescrizioni Organizzative: Cartelli con norme d'uso. In prossimità della macchina devono essere esposti cartelli con
l'indicazione delle principali norme d'uso e di sicurezza.
Comandi della macchina: arresto di emergenza. Sulla macchina, in posizione facilmente raggiungibile e ben riconoscibile,
deve essere collocato un interruttore per l'arresto immediato di emergenza.
Comandi della macchina: posizione e caratteristiche. Ogni macchina deve avere gli organi di comando per la messa in
moto e l'arresto ben riconoscibili e a facile portata del lavoratore; inoltre devono essere collocati in modo da evitare
avviamenti o innesti accidentali o essere provvisti di dispositivi atti a conseguire lo stesso scopo.
Prescrizioni Esecutive: Comandi della macchina: arresto di emergenza. Il lavoratore deve, prima di iniziare le lavorazioni,
prendere visione della posizione del comando per l'arresto immediato di emergenza segnalando al preposto o al datore di
lavoro, se tale posizione non dovesse essere facilmente ragguiungibile.
Condizioni di posizionamento ed utilizzo: indicazioni del costruttore. La macchina dovrà sempre essere posizionata ed
utilizzata seguendo le indicazioni del libretto d'uso e manutenzione fornito dal costruttore.
Verifiche sull'area di ubicazione della macchina. Le verifiche preventive da eseguire sul terreno dove si dovrà installare la
macchina sono:
verifica della stabilità (non dovranno manifestarsi cedimenti sotto i carichi trasmessi dalla macchina);
verifica del drenaggio (non dovranno constatarsi ristagni di acqua piovana alla base della macchina).
Per assicurare la stabilità della macchina si dovranno utilizzare gli appositi regolatori di altezza, se presenti o, in
alternativa, assi di legno, evitando l'uso di mattoni e pietre.
Qualora venissero aperti scavi in prossimità della macchina, si dovrà provvedere ad una loro adeguata armatura.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.52; D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.76; D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.77;
- 108 -
4)
5)
6)
D.P.R. 7/1/1956 n.164 art.12; D.L.19/9/1994 n.626 art.35.
Banco di lavoro;
Prescrizioni Organizzative: Fornire al lavoratore un banco di lavoro realizzato con materiali diversi dal legno, che
consentano una più agevole pulizia dai prodotti della lavorazione, come resine ecc., le quali, permanendo anche
parzialmente sul banco stesso, potrebbero costituire ostacolo alle lavorazioni successive.
Requisiti generali della sega circolare;
Prescrizioni Organizzative: Coltello divisore. Posteriormente alla lama della sega, a non più di 3 mm dalla dentatura,
deve essere posizionato un coltello divisorio in acciaio per mantenere aperto il taglio evitando che il legno lavorato si
richiuda dietro la lama, mentre si sta segando, e la blocchi.
Cuffia di protezione. La sega circolare deve essere munita di una solida cuffia di protezione (registrabile in modo tale che
risulti libera la sola parte attiva del disco necessaria alla lavorazione) per proteggere il lavoratore da accidentali contatti
con la lama e/o da proiezioni di schegge di materiale, prodotte durante la lavorazione.
Se non è presente la cuffia regolabile, si deve provvedere all'applicazione di un adeguato schermo paraschegge.
Lama della sega circolare: requisiti. La lama che si sceglierà di utilizzare deve essere:
idonea al tipo di legno da segare, sia per la dimensione che per il numero dei denti;
integra, cioè esente da fessure ed incrinature (può eseguirsi una semplice verifica percuotendola debolmente con un
martello);
affilata ed allicciata (operazione, quest'ultima che consiste nel flettere leggermente i denti della lama alternativamente a
destra ed a sinistra, allo scopo di facilitare l'avanzamento della stessa nel legno da lavorare e facilitare l'allontanamento
dei trucioli).
La fenditura nel banco per il passaggio della lama e del coltello divisore deve avere i bordi tagliati con precisione ed
essere ben proporzionata: se si utilizzano lame con diametri sensibilmente diversi, si dovrà provvedere alla sua
regolazione.
Organi della sega circolare: protezioni. Il motore, gli organi di trasmissione ed in generale tutte le parti in movimento
della sega circolare devono possedere idonee protezioni per impedire il contatto accidentale con gli operatori.
Tali protezioni devono risultare efficienti anche nei confronti della segatura, dei trucioli e delle polveri
per scongiurare ogni pericolo di incendio.
Schermi di protezione inferiori. La sega circolare deve prevedere due schermi di protezione dai contatti accidentali con la
parte di lama che sporge inferiormente alla tavola di lavoro.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.109; D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.41; .
Organizzazione dell'area intorno alla sega circolare;
Prescrizioni Organizzative: Intorno alla sega circolare devono essere previsti adeguati spazi per la sistemazione del
materiale lavorato e da lavorare, nonché per l'allontanamento dei residui delle lavorazioni (segatura e trucioli).
Smerigliatrice angolare (flessibile)
La smerigliatrice angolare a disco o a squadra, più conosciuta come mola a disco o flessibile o flex, è un utensile portatile che reca un
disco ruotante la cui funzione è, a seconda del tipo di disco (abrasivo o diamantato), quella di tagliare, smussare, lisciare superfici
anche estese.
Dal punto di vista tipologico le smerigliatrici si differenziano per alimentazione (elettrica o pneumatica), e funzionamento (le mini
smerigliatrici hanno potenza limitata, alto numero di giri e dischi di diametro che va da i 115 mm ai 125 mm mentre le smerigliatrici
hanno potenza maggiore, velocità minore ma montano dischi di diametro da 180 mm a 230 mm).
Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo:
1)
Cesoiamenti, stritolamenti, impatti, lacerazioni;
Ferite e lesioni (cesoiamenti, stritolamenti, impatti, lacerazioni) causate da contatti accidentali con organi mobili di
macchine o mezzi, o per collisioni con ostacoli o altri mezzi presenti nell'area del cantiere.
Misure Preventive e Protettive relative al rischio:
a) Prevenzioni generali a "Cesoiamenti, ecc.", comuni a utensili, attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera;
Prescrizioni Esecutive: Rimozione delle protezioni e dei dispositivi di sicurezza. Le protezioni ed i dispositivi di
sicurezza di attrezzature, macchinari e mezzi d'opera non devono essere rimossi se non nei casi di assoluta necessità o
per operazioni di manutenzione espressamente previste nelle istruzioni fornite dal produttore. Qualora debba
provvedersi alla loro rimozione (previo permesso preventivo del preposto o del datore di lavoro), dovranno adottarsi
contemporaneamente misure atte a mettere in evidenza e a ridurre al limite minimo possibile il pericolo che ne deriva.
Il ricollocamento nella sede originaria delle protezioni o dei dispositivi di sicurezza rimossi, dovrà avvenire non
appena siano cessate le ragioni che ne hanno reso necessaria la loro temporanea rimozione.
Manutenzione: divieto con la macchina in funzione. Non è consentito pulire, oliare o ingrassare gli organi mobili, né
eseguire qualsiasi operazioni di registrazione o di riparazione di attrezzature, macchinari o mezzi d'opera qualora
siano in funzione, salvo non risulti espressamente indicato (con le relative procedure esecutive) nelle istruzioni di
manutenzione.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.6; D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.47; D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.48;
D.L. 19/9/1994 n.626 art.5; D.L. 19/9/1994 n.626 art.39.
b) Prevenzioni generali a "Cesoiamenti, ecc.", comuni a utensili, attr. a motore o macchinari;
Prescrizioni Esecutive: Misurazioni di pezzi in lavorazione. Un pezzo in lavorazione deve essere misurato soltanto
con la macchina ferma.
Verifiche delle protezioni prima della lavorazione. Ogni qualvolta il lavoratore si accinga ad iniziare una lavorazione,
dovrà preventivamente accertarsi del corretto posizionamento dei carter e di tutte le protezioni da organi mobili.
c) Prevenzioni generali a "Cesoiamenti, ecc.", comuni agli utensili;
Prescrizioni Esecutive: Impugnatura dell'utensile. Le impugnature dell'utensile vanno sempre tenute asciutte e prive
di oli o grasso.
- 109 -
2)
Uso appropriato dell'utensile. L'utensile non deve essere mai utilizzato per scopi o lavori per i quali non è destinato.
d) Smerigliatrice: prevenzioni a "Cesoiamenti, ecc.";
Prescrizioni Esecutive: Disco: sostituzione. Per eseguire l'operazione di sostituzione del disco, devono essere
utilizzati gli attrezzi appropriati. Al termine dell'operazione, prima di riavviare il flessibile, verificare, spingendo con
la mano, se il moto del disco è libero o ostacolato: nel secondo caso, controllare che le operazioni di montaggio siano
state eseguite correttamente.
Disco: utilizzazione. Prima della lavorazione occorre verificare che il disco montato sul flessibile sia appropriato
all'uso (evitare di utilizzare dischi da taglio per levigare o sgrassare). Durante la lavorazione si dovrà evitare di
esercitare una eccessiva pressione sull'attrezzo e fermare il disco sul pezzo in lavorazione.
Disco: verifiche. Deve costantemente essere verificato lo stato di usura e la funzionalità del disco abrasivo; in
particolare:
l'efficienza del disco (battendolo leggermente con un martelletto di legno sulle facce, per controllare la presenza di
lesioni, fessure o incrinature);
la scelta del disco (che deve essere conforme alle necessità della lavorazione);
il fissaggio del disco (in modo da controllarne la tenuta alle sollecitazioni massime).
Istruzioni per la levigatura. Durante l'operazione di levigatura, evitare di spingere troppo energicamente, eseguire,
invece, un movimento pendolare avanti ed indietro.
Ostacoli alla corretta impugnatura del flessibile. In nessun caso devono essere fissate al flessibile le chiavi per lo
smontaggio del disco con cordicelle, catene o simili.
Uso del flessibile: morsetti per il fissaggio. Il lavoratore nell'utilizzare il flessibile non deve assolutamente bloccare il
pezzo in lavorazione con le mani o i piedi né con altro mezzo di fortuna: per garantire la stabilità del pezzo si dovrà
far ricorso, ove occorra, a morsetti appositi.
Elettrocuzione;
Elettrocuzione per contatto diretto o indiretto con parti dell'impianto elettrico in tensione.
Folgorazione dovuta a caduta di fulmini in prossimità del lavoratore.
Misure Preventive e Protettive relative al rischio:
a) Disposizioni per i lavoratori che utilizzano apparecchi elettrici;
Prescrizioni Esecutive: Cavi di alimentazione: prolunghe. Per portare l'alimentazione nei luoghi dove non è presente
un quadro elettrico, occorreranno prolunghe la cui sezione deve essere adeguatamente dimensionata in funzione della
potenza richiesta. E' vietato approntare artigianalmente le prolunghe: andranno utilizzate, pertanto, solo quelle in
commercio realizzate secondo le norme di sicurezza. Il cavo da utilizzare è quello per posa mobile.
Cavi di alimentazione: disposizione. I cavi di alimentazione devono essere disposti in maniera tale da non intralciare i
posti di lavoro o passaggi, e non diventare oggetto di danneggiamenti: a questo scopo è necessario che venga ridotto
al minimo lo sviluppo libero del cavo mediante l'uso di tenditori, tamburi avvolgicavo con prese incorporate o altri
strumenti equivalenti; in nessun caso, comunque, è consentito depositare bidoni, attrezzi o carichi in genere allo
scopo di tenderne la parte in esubero. In particolare, per quanto possibile, i cavi dovranno essere disposti
parallelamente alle vie di transito. Inoltre, i cavi di alimentazione non devono essere sollecitati a piegamenti di
piccolo raggio né sottoposti a torsione, né agganciati su spigoli vivi o su materiali caldi o lasciati su pavimenti sporchi
di cemento, oli o grassi.
Cavi di alimentazione: utilizzazione. Prima di utilizzare un'apparecchiatura elettrica, bisognerà controllare che i cavi
di alimentazione della stessa e quelli usati per derivazioni provvisorie non presentino parti logore nell'isolamento.
Qualora il cavo apparisse deteriorato, esso non deve essere riparato con nastri isolanti adesivi, ma va subito sostituito
con uno di caratteristiche identiche ad opera di personale specializzato. L'uso dei cavi deteriorati è tassativamente
vietato.
Il cavo elettrico, i suoi attacchi e l'interruttore devono essere protetti adeguatamente e si dovrà sempre evitare di
toccarli con le mani bagnate o stando con i piedi sul bagnato.
Dopo l'utilizzazione i cavi di alimentazione (dell'apparecchiatura e/o quelli usati per le derivazioni provvisorie)
devono essere accuratamente ripuliti e riposti, in quanto gli isolamenti in plastica ed in gomma si deteriorano
rapidamente a contatto con oli e grassi.
Collegamenti volanti. I collegamenti volanti devono essere evitati, per quanto possibile. Ove indispensabili, i
collegamenti a presa e spina dovranno essere realizzati con prese e spine aventi almeno protezione IP 67 e dovranno
essere posizionati fuori dai tratti interrati.
Cavi di alimentazione: temperature di esposizione. La temperatura sulla superficie esterna della guaina dei cavi non
deve superare la temperatura di 50°C per cavi flessibili in posa mobile e di 70 °C per quelli flessibili in posa fissa, né
scendere al di sotto dei -25 °C.
Pressacavo. Il pressacavo svolge la duplice funzione di protezione contro la penetrazione, all'interno del corpo della
spina e della presa (fissa o mobile), di polvere e liquidi e contro la eventuale sconnessione tra i cavi ed i morsetti degli
spinotti causata da una tensione eccessiva accidentalmente esercitata sul cavo. Deve, pertanto, essere prestata la
massima attenzione allo stato dei pressacavi presenti sia sulle spine che sulle prese.
Quadri elettrici: arresto automatico. Qualora un dispositivo di protezione (interruttore) sia intervenuto aprendo il
circuito, prima di ridare tensione all'impianto occorrerà individuare e riparare il guasto che lo ha provocato e mai dare
di nuovo tensione escludendo dal circuito l'interruttore che ne impedisce la chiusura. E' assolutamente vietato mettere
fuori uso i dispositivi di sicurezza, togliendo, bloccando, sostituendo valvole, interruttori automatici, molle, ecc. con
altri di diversa taratura o peggio ancora utilizzando sistemi di fortuna.
Manutenzione di prese e spine: verifiche e controlli. Gli spinotti delle spine, così come gli alveoli delle prese, vanno
tenuti puliti e asciutti: prima di eseguire i controlli e la eventuale manutenzione, provvedere a togliere la tensione
all'impianto.
Le prese e le spine che avessero subito forti urti, andranno accuratamente controllate, anche se non presentano danni
apparenti: tutte quelle che mostreranno segni anche lievi di bruciature o danneggiamenti, dovranno essere sostituite
facendo ricorso a personale qualificato.
- 110 -
Allaccio apparecchiature elettriche. Non devono mai essere inserite o disinserite macchine o utensili su prese in
tensione. In particolare, prima di effettuare un allacciamento, si dovrà accertare che:
l'interruttore di avvio della macchina o utensile sia "aperto" (motore elettrico fermo);
l'interruttore posto a monte della presa sia "aperto" (assenza di tensione alla presa).
Alimentazione elettrica: sospensione temporanea delle lavorazioni. Durante le interruzioni di lavoro deve essere tolta
l'alimentazione all'apparecchiatura elettrica.
Come collegare e disinnestare una spina. Per disconnettere una spina da una presa di corrente si deve sempre evitare
di tendere il cavo; occorre, invece, disconnettere la spina mediante l'impugnatura della spina stessa. Per eseguire una
connessione, non si devono mai collegare direttamente i cavi agli spinotti e dovranno usarsi, invece, sempre spine e
prese normalizzate.
Dispositivi di sicurezza: by-pass. Evitare di by-passare i dispositivi di sicurezza se non espressamente autorizzati dal
superiore preposto, esperto di sicurezza elettrica.
Apparecchiature elettriche: verifiche prima dell'uso. Prima di mettere in funzione qualsiasi macchina o
apparecchiatura elettrica, devono essere controllate tutte le parti elettriche visibili, in particolare:
il punto dove il cavo di alimentazione si collega alla macchina (in quanto in questa zona il conduttore è soggetto ad
usura e a sollecitazioni meccaniche con possibilità di rottura dell'isolamento);
la perfetta connessione della macchina ai conduttori di protezione ed il collegamento di questo all'impianto di terra.
Verificare visivamente, inoltre, l'integrità dell'isolamento della carcassa.
Impianto elettrico: chiusura giornaliera dell'impianto. Al termine della giornata di lavoro occorre disinserire tutti gli
interruttori e chiudere i quadri elettrici a chiave.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.267; D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.283.
b) Disposizioni ulteriori per i lavoratori che utilizzano utensili elettrici;
Prescrizioni Esecutive: Adattatori per spine per uso domestico. Le prese a spina per uso domestico sono
assolutamente vietate nel cantiere; ove fosse necessario utilizzare un attrezzo elettrico con spina di tipo domestico
indissolubile dal cavo (ad esempio flessibili, scanalatori, trapani, ecc.) si dovranno utilizzare appositi adattatori da
montare sulle prese a norma.
Tali adattatori non devono:
avere grado di protezione inferiore a quello necessario alla lavorazione;
avere portata inferiore a quella della presa;
essere usati in luoghi con pericolo di scoppio o di incendio;
essere usati in prese con interruttori di blocco;
essere lasciati inseriti nelle prese quando non sono utilizzati.
Apparecchiature elettriche: impugnatura utensili. Gli attrezzi elettrici non devono essere presi per il cavo ma per
l'apposita impugnatura. Il peso dell'apparecchio produce il distacco del cavo dai morsetti con conseguente pericolo di
corto circuito e quindi di scarica elettrica in caso di contatto.
Apparecchiature elettriche: pulizia. Gli apparecchi mobili e portatili devono essere puliti frequentemente soprattutto
quando sono stati esposti all'imbrattamento ed alla polvere.
Luoghi conduttori ristretti: utensili utilizzabili. Nei "luoghi conduttori ristretti" possono essere utilizzati :
apparecchi ed utensili elettrici, mobili e portatili, di classe II (doppio quadratino concentrico normalizzato) alimentati
tramite separazione elettrica singola (trasformatore di isolamento);
apparecchi alimentati a bassissima tensione di sicurezza (uguale o minore di 25 volt, nei cantieri).
Riferimenti Normativi: CEI 23-5; CEI 23-16; CEI 64-8 CAP XI Sez.4.
c) Requisiti generali delle apparecchiature elettriche;
Prescrizioni Organizzative: Apparecchiature elettriche: dispositivo contro il riavviamento automatico. Tutte le
apparecchiature elettriche, quali ad esempio seghe circolari, betoniere, flessibili, ecc., che possono presentare pericolo
per l'operatore con la rimessa in moto al ristabilirsi della tensione di rete dopo una interruzione, devono essere
provviste di dispositivo contro il riavviamento automatico.
Apparecchiature elettriche: targhetta. Tutte le apparecchiature elettriche (fisse, mobili, portatili o trasportabili) devono
essere corredate di targhetta su cui, tra l'altro, devono essere riportate la tensione, l'intensità ed il tipo di alimentazione
prevista dal costruttore, i marchi di conformità e tutte le altre eventuali caratteristiche costruttive necessarie per l'uso.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.68; D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.267.
d) Requisiti specifici degli utensili elettrici;
Prescrizioni Organizzative: Apparecchiature elettriche: interruttore di avvio. Gli utensili elettrici portatili devono
essere muniti di un interruttore incorporato nell'incastellatura, che consenta di eseguire con facilità e sicurezza la
messa in moto e l'arresto.
Apparecchiature elettriche: tensione di lavoro. Gli utensili elettrici portatili utilizzati per lavori all'aperto devono:
essere alimentati con tensione non superiore a 220 Volt verso terra;
essere alimentati con tensione non superiore a 50 Volt (25 nei cantieri) verso terra o da trasformatori di isolamento,
qualora si lavori in luoghi bagnati o molto umidi o entro grandi masse metalliche.
Apparecchiature elettriche: doppio isolamento. Gli apparecchi elettrici portatili alimentati con una tensione superiore
a 25 V devono disporre di un isolamento supplementare detto doppio isolamento (classe II): esso è riconoscibile dal
simbolo, applicato sull'involucro dell'utensile, del doppio quadratino concentrico ed è accompagnato dal simbolo
dell'istituto (marchio del laboratorio) di omologazione che ne attesta l'idoneità. Gli apparecchi con doppio isolamento
non devono essere collegati a terra in quanto il doppio isolamento è una garanzia maggiore della messa a terra.
Apparecchiature elettriche: alimentazione con trasformatore. Se l'alimentazione degli utensili elettrici che operano
all'aperto o in luoghi molto umidi è fornita mediante rete a bassissima tensione attraverso un trasformatore, questo
dovrà avere l'avvolgimento primario separato ed isolato perfettamente dall'avvolgimento secondario. Il trasformatore
dovrà essere collocato in modo che l'operatore non venga in contatto con la presa relativa alla sua alimentazione.
Apparecchiature elettriche: lavorazioni con uso di acqua. Per gli utensili elettrici di classe II che fanno uso di acqua,
come le smerigliatrici o i vibratori per il calcestruzzo, devono essere utilizzati trasformatori di isolamento o
- 111 -
3)
4)
5)
6)
7)
8)
motogeneratori che garantiscano una separazione galvanica della rete di alimentazione in BT.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.313; D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.315; D.P.R. 27/4/1955 n.547
art.316; D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.374; LEGGE 1/3/1968 n.186; D.M. 20/11/1968; CEI 107-43.
e) Prevenzioni generali a "Elettrocuzione", comuni agli utensili;
Prescrizioni Esecutive: Uso dell'utensile: disinserimento degli impianti. Prima di utilizzare l'utensile su qualsivoglia
struttura e/o materiale, deve verificarsi l'assenza di tensione su di essi e che risultino fuori servizio tutti gli altri
impianti tecnologici eventualmente presenti. Durante le lavorazioni dovrà costantemente verificarsi che altri
lavoratori non abbiano reinserito impianti tecnologici in prossimità del luogo di lavoro.
Parti metalliche dell'utensile. Qualora si operi su superfici (pavimenti, muri, ecc.) o altri luoghi che possano
nascondere cavi in tensione, bisognerà evitare di toccare le parti metalliche dell'utensile durante la lavorazione.
Inalazione polveri, fibre, gas, vapori;
Danni all'apparato respiratorio ed in generale alla salute del lavoratore, derivanti dall'esposizione a materiali in grana
minuta, o rilascianti fibre minute, o che possono dar luogo a sviluppo di polveri, gas, vapori, nebbie, aerosol.
Intossicazione causata dall'inalazione dei gas di scarico di motori a combustione o di fumi o di ossidi (ossidi di zinco, di
carbonio, di azoto, di piombo, ecc.) tossici originati durante la combustione o la saldatura o il taglio termico di materiali
di varia natura.
Misure Preventive e Protettive relative al rischio:
a) Difesa contro le polveri: obblighi del datore di lavoro;
Prescrizioni Organizzative: Nei lavori che danno luogo normalmente alla formazione di polveri di qualunque specie,
il datore di lavoro è tenuto ad adottare tutti i possibili provvedimenti (difese e dispositivi come l'inumidimento dei
materiali, l'utilizzazione di aspiratori, ecc.) adatti ad impedirne o a ridurne lo sviluppo e la diffusione nell'ambiente di
lavoro. Le misure da adottare allo scopo devono tenere conto della natura delle polveri e della loro concentrazione
nell'atmosfera. Qualunque sia il sistema adottato per la raccolta e la eliminazione delle polveri, il datore di lavoro è
tenuto ad impedire che esse possano rientrare nell'ambiente di lavoro.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 19/3/1956 n.303 art.21.
b) Difesa dalle polveri: lavorazioni in ambienti confinati;
Prescrizioni Organizzative: Aerazione dei luoghi di lavoro chiusi. Nei luoghi di lavoro chiusi è necessario far sì che,
tenendo conto dei metodi di lavoro e degli sforzi fisici ai quali sono sottoposti i lavoratori, essi dispongano di aria
salubre in quantità sufficiente, da ottenersi anche mediante impianti di aerazione forzata.
Polvere: lavorazioni in ambienti piccoli. Qualora risulti necessario eseguire lavorazioni che comportino produzione di
polveri (come taglio, smerigliatura, ecc.) in ambienti piccoli, si dovrà predisporre adeguata aspirazione nella zona di
taglio, evitando attrezzi ad alta velocità di taglio. Nel caso che tali condizioni non possano essere soddisfatte,
dovranno essere fornite maschere a filtro appropriate.
Sistemi di aspirazione delle polveri. Ove non sia possibile sostituire il materiale di lavoro polveroso, si devono
adottare procedimenti lavorativi in apparecchi chiusi ovvero muniti di sistemi di aspirazione e di raccolta delle
polveri, atti ad impedirne la dispersione. L'aspirazione deve essere effettuata, per quanto è possibile, immediatamente
vicino al luogo di produzione delle polveri.
Prescrizioni Esecutive: Polvere: lavorazioni in ambienti piccoli. Qualora risulti necessario eseguire lavorazioni che
comportino produzione di polveri (come taglio, smerigliatura, ecc.) in ambienti piccoli, si dovrà predisporre adeguata
aspirazione nella zona di taglio, evitando attrezzi ad alta velocità di taglio. Nel caso che tali condizioni non possano
essere soddisfatte, dovranno essere fornite maschere a filtro appropriate.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 19/3/1956 n.303 art.9; D.P.R. 19/3/1956 n.303 art.21; Circolare 25/11/1991 n.23.
Ustioni;
Ustioni conseguenti al contatto con materiali ad elevata temperatura (posa in opera di asfalti e manti bituminosi, calce in
spegnimento, ecc.) o organi lavoratori di macchine ed attrezzi (saldatrice, cannello a gas, sega, flessibile, ecc.), o motori, o
sostanze chimiche aggressive.
Misure Preventive e Protettive relative al rischio:
a) Raffreddamento di macchine e materiali;
Prescrizioni Esecutive: Durante la lavorazione, ed al suo termine, si deve evitare, in ogni caso, di toccare a mani nude
gli organi lavoratori di utensili o macchinari e i materiali lavorati, in quanto surriscaldati.
b) Feritoie di raffreddamento;
Prescrizioni Esecutive: Prima di iniziare una lavorazione si deve sempre controllare che le feritoie di raffreddamento,
presenti sull'involucro esterno dell'utensile, siano pulite e libere da qualsivoglia ostruzione.
Cesoiamenti, stritolamenti, impatti, lacerazioni;
Elettrocuzione;
Inalazione polveri, fibre, gas, vapori;
Ustioni;
Misure Preventive e Protettive relative all'Attrezzo:
1)
Requisiti generali comuni a utensili, attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera;
Prescrizioni Organizzative: Documentazione allegata. L'attrezzatura a motore, il macchinario o il mezzo d'opera in
oggetto, deve essere accompagnato, oltre che dalle normali informazioni di carattere strettamente tecnico, dal libretto di
garanzia e dalle istruzioni d'uso e manutenzione, con le indicazioni necessarie per eseguire, senza alcun rischio, la messa
in funzione e l'utilizzazione, il trasporto, l'eventuale installazione e/o montaggio (smontaggio), la regolazione, la
manutenzione e le riparazioni. Tale documentazione deve, inoltre, fornire tutte le informazioni sull'emissione di potenza
sonora e sulle vibrazioni prodotte.
Vendita o noleggio: disposizioni. Sono vietati la fabbricazione, la vendita, il noleggio e la concessione in uso di
attrezzatura a motore, macchinari, mezzi d'opera e di impianti non rispondenti alle disposizioni legislative e regolamentari
vigenti in materia di sicurezza. Chiunque concede in locazione finanziaria beni assoggettati a forme di certificazione o di
- 112 -
2)
3)
4)
omologazione obbligatoria è tenuto a che i medesimi siano accompagnati dalle previste certificazioni o dagli altri
documenti previsti dalla legge.
Protezione e sicurezza delle macchine. Le parti di macchine, macchinari o attrezzi che costituiscano un pericolo, dovranno
essere protetti o segregati o provvisti di dispositivi di sicurezza.
Manutenzione: norme generali. Tutti gli organi mobili dovranno essere lubrificati, se previsto dal libretto di
manutenzione, avendo cura di ripristinare tutte le protezioni asportate, manomesse o danneggiate (schermi di protezione
per ingranaggi, carter, ecc.). Deve essere evidenziata la presenza di punti di ossidazione che possa compromettere la
funzionalità della macchina e, se necessario bisognerà provvedere alla relativa rimozione e verniciatura.
Manutenzione: verifiche periodiche. Prima dell'introduzione in cantiere di utensili, attrezzature a motore, macchinari e
mezzi d'opera, e periodicamente durante le lavorazioni, dovranno essere eseguite accurate verifiche sullo stato
manutentivo ad opera di personale qualificato in grado di procedere alle eventuali necessarie riparazioni.
Operazioni di regolazione e/o riparazione. Qualora vengano compiute operazioni di regolazione, riparazione o
sostituzione di parti della macchina, bisognerà:
utilizzare solo ricambi ed accessori originali, come previsto nel libretto di manutenzione;
non modificare alcuna parte della macchina.
Ultimata la manutenzione e prima di rimettere in funzione la macchina, accertarsi di aver riposto tutti gli attrezzi
utilizzati.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.41; D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.374; Circolare n.103/80.
Requisiti generali comuni a utensili, attr. a motore o macchinari;
Prescrizioni Organizzative: Organi rotanti: verifiche. Bisogna far eseguire da personale specializzato, periodicamente ed
ogni qualvolta se ne evidenzi la necessità, verifiche sugli accoppiamenti degli organi rotanti per valutarne lo stato di
usura.
Prescrizioni Esecutive: Cuscinetti: verifiche. Deve costantemente essere verificato lo stato di usura e la funzionalità dei
cuscinetti per valutare la opportunità della loro lubrificazione o sostituzione.
Requisiti generali comuni agli utensili;
Prescrizioni Organizzative: Utensili: potenza del motore adeguata. L'utensile deve essere dotato di motore di potenza e/o
numero di giri adeguato al tipo di operazione da svolgere.
Livello di Potenza Sonora: targhetta. Sulla macchina deve essere applicata apposita targhetta riportante il Livello di
Potenza Sonora emesso durante le verifiche di legge.
Riferimenti Normativi: D.L. 15/8/1991 n.277.
Smerigliatrice angolare (flessibile): misure preventive e protettive;
Prescrizioni Esecutive: PRIMA DELL'USO: assicurati che l'utensile sia a doppio isolamento (220V) non collegato a
terra; assicurati del corretto funzionamento dei dispositivi di comando (pulsanti e dispositivi di arresto) accertandoti, in
special modo, dell'efficienza del dispositivo "a uomo presente" (automatico ritorno alla posizione di arresto, quando si
rilascia l'impugnatura); accertati che il cavo di alimentazione e la spina non presentino danneggiamenti, evitando
assolutamente di utilizzare nastri isolanti adesivi per eseguire eventuali riparazioni; accertati dell'assenza di materiale
infiammabile in prossimità del posto di lavoro; assicurati che l'elemento su cui operare non sia in tensione o attraversato
da impianti tecnologici attivi; evita assolutamente di operare tagli e/o smerigliature su contenitori o bombole che
contengano o abbiano contenuto gas infiammabili o esplosivi o altre sostanze in grado di produrre vapori esplosivi;
accertati che le feritoie di raffreddamento, collocate sull'involucro esterno dell'utensile siano libere da qualsiasi
ostruzione; assicurati del corretto fissaggio del disco, e della sua idoneità al lavoro da eseguire; accertati dell'integrità ed
efficienza del disco; accertati dell'integrità e del corretto posizionamento delle protezioni del disco e paraschegge;
provvedi a delimitare la zona di lavoro, impedendo a chiunque il transito o la sosta; segnala l'area di lavoro esposta a
livello di rumorosità elevato.
DURANTE L'USO: utilizza entrambe le mani per tenere saldamente l'attrezzo; provvedi a bloccare pezzi in lavorazione,
mediante l'uso di morsetti ecc., evitando assolutamente qualsiasi soluzione di fortuna (utilizzo dei piedi, ecc.); durante le
pause di lavoro, ricordati di interrompere l'alimentazione elettrica; assicurati che terzi non possano inavvertitamente
riavviare impianti tecnologici (elettricità, gas, acqua, ecc) che interessano la zona di lavoro; posizionati in modo stabile
prima di dare inizio alle lavorazioni; evita assolutamente di manomettere le protezioni del disco; evita assolutamente di
compiere operazioni di registrazione, manutenzione o riparazione su organi in movimento; evita di toccare il disco al
termine del lavoro (taglio e/o smerigliatura), poiché certamente surriscaldato; durante la levigatura evita di esercitare
forza sull'attrezzo appoggiandoti al materiale; al termine delle operazioni di taglio, presta particolare attenzione ai
contraccolpi dovuti al cedimento del materiale ; durante le operazioni di taglio praticate su muri, pavimenti o altre
strutture che possano nascondere cavi elettrici, evita assolutamente di toccare le parti metalliche dell'utensile; evita di
velocizzare l'arresto del disco utilizzando il pezzo in lavorazione ; informa tempestivamente il preposto e/o il datore di
lavoro, di malfunzionamenti o pericoli che dovessero evidenziarsi durante il lavoro.
DOPO L'USO: assicurati di aver interrotto il collegamento elettrico; effettua tutte le operazioni di revisione e
manutenzione dell'attrezzo secondo quanto indicato nel libretto dopo esserti accertato di aver sconnesso l'alimentazione
elettrica.
Riferimenti Normativi: CEI 107-43; CEI 23-16; CEI 23-5; CEI 64-8 CAP XI Sez.4; Circolare 25/11/1991 n.23; Circolare
n.103/80; D.L. 15/8/1991 n.277; D.L. 19/9/1994 n.626; D.M. 20/11/1968; D.P.R. 19/3/1956 n.303; D.P.R. 27/4/1955
n.547; LEGGE 1/3/1968 n.186.
Trancia-piegaferri
La trancia-piegaferri viene utilizzata per sagomare i ferri di armatura, e le relative staffe, dei getti di conglomerato cementizio
armato.
E' costituita da una piastra circolare al cui centro è fissato un perno che serve d'appoggio al ferro tondino da piegare; in posizione
leggermente decentrata, è fissato il perno sagomatore mentre lungo la circonferenza della piastra rotante abbiamo una serie di fori,
nei quali vengono infissi appositi perni, che consentono di determinare l'angolo di piegatura del ferro tondino.
- 113 -
Nella parte frontale, rispetto all'operatore, è collocata la tranciaferri costituita da un coltello mobile, azionato con pedaliera o con
pulsante posizionato sulla piastra.
Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo:
1)
2)
3)
Caduta di materiale dall'alto o a livello;
Lesioni (schiacciamenti, cesoiamenti, colpi, impatti, tagli) causate dall'investimento di masse cadute dall'alto o a livello:
materiali caduti durante il trasporto con gru, argani ecc., o da autocarri, dumper, carrelli elevatori ecc., o da opere
provvisionali, o per ribaltamento delle stesse, di mezzi di sollevamento, di attrezzature, ecc.;
materiali frantumati proiettati a distanza al seguito di demolizioni effettuate mediante esplosivo o a spinta.
Misure Preventive e Protettive relative al rischio:
a) Protezione delle postazioni di lavoro;
Prescrizioni Organizzative: I posti di lavoro e di passaggio devono essere idoneamente difesi contro la caduta o
l'investimento di materiali in dipendenza dell'attività lavorativa. Ove non è possibile la difesa con mezzi tecnici,
devono essere adottate altre misure o cautele adeguate.
Quando nelle immediate vicinanze dei ponteggi o del posto di caricamento e sollevamento dei materiali vengono
impastati calcestruzzi e malte o eseguite altre operazioni a carattere continuativo si deve costruire un solido impalcato
sovrastante, ad altezza non maggiore di m 3 da terra, a protezione contro la caduta di materiali.
Il posto di carico e di manovra degli argani a terra deve essere delimitato con barriera per impedire la permanenza ed
il transito sotto i carichi.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.11; D.P.R. 7/1/1956 n.164 art.9.
Cesoiamenti, stritolamenti, impatti, lacerazioni;
Ferite e lesioni (cesoiamenti, stritolamenti, impatti, lacerazioni) causate da contatti accidentali con organi mobili di
macchine o mezzi, o per collisioni con ostacoli o altri mezzi presenti nell'area del cantiere.
Misure Preventive e Protettive relative al rischio:
a) Prevenzioni generali a "Cesoiamenti, ecc.", comuni a utensili, attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera;
Prescrizioni Esecutive: Rimozione delle protezioni e dei dispositivi di sicurezza. Le protezioni ed i dispositivi di
sicurezza di attrezzature, macchinari e mezzi d'opera non devono essere rimossi se non nei casi di assoluta necessità o
per operazioni di manutenzione espressamente previste nelle istruzioni fornite dal produttore. Qualora debba
provvedersi alla loro rimozione (previo permesso preventivo del preposto o del datore di lavoro), dovranno adottarsi
contemporaneamente misure atte a mettere in evidenza e a ridurre al limite minimo possibile il pericolo che ne deriva.
Il ricollocamento nella sede originaria delle protezioni o dei dispositivi di sicurezza rimossi, dovrà avvenire non
appena siano cessate le ragioni che ne hanno reso necessaria la loro temporanea rimozione.
Manutenzione: divieto con la macchina in funzione. Non è consentito pulire, oliare o ingrassare gli organi mobili, né
eseguire qualsiasi operazioni di registrazione o di riparazione di attrezzature, macchinari o mezzi d'opera qualora
siano in funzione, salvo non risulti espressamente indicato (con le relative procedure esecutive) nelle istruzioni di
manutenzione.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.6; D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.47; D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.48;
D.L. 19/9/1994 n.626 art.5; D.L. 19/9/1994 n.626 art.39.
b) Prevenzioni generali a "Cesoiamenti, ecc.", comuni a utensili, attr. a motore o macchinari;
Prescrizioni Esecutive: Misurazioni di pezzi in lavorazione. Un pezzo in lavorazione deve essere misurato soltanto
con la macchina ferma.
Verifiche delle protezioni prima della lavorazione. Ogni qualvolta il lavoratore si accinga ad iniziare una lavorazione,
dovrà preventivamente accertarsi del corretto posizionamento dei carter e di tutte le protezioni da organi mobili.
c) Allontanamento temporaneo del lavoratore;
Prescrizioni Esecutive: Qualora il lavoratore si allontani temporaneamente dalla macchina, dovrà preventivamente
interrompere il moto dell'organo lavoratore evitando, al contempo, di lasciare un pezzo in lavorazione.
d) Trancia-piegaferri: pezzi piccoli;
Prescrizioni Esecutive: Non eseguire lavorazioni su pezzi piccoli se non utilizzando attrezzi speciali.
Elettrocuzione;
Elettrocuzione per contatto diretto o indiretto con parti dell'impianto elettrico in tensione.
Folgorazione dovuta a caduta di fulmini in prossimità del lavoratore.
Misure Preventive e Protettive relative al rischio:
a) Disposizioni per i lavoratori che utilizzano apparecchi elettrici;
Prescrizioni Esecutive: Cavi di alimentazione: prolunghe. Per portare l'alimentazione nei luoghi dove non è presente
un quadro elettrico, occorreranno prolunghe la cui sezione deve essere adeguatamente dimensionata in funzione della
potenza richiesta. E' vietato approntare artigianalmente le prolunghe: andranno utilizzate, pertanto, solo quelle in
commercio realizzate secondo le norme di sicurezza. Il cavo da utilizzare è quello per posa mobile.
Cavi di alimentazione: disposizione. I cavi di alimentazione devono essere disposti in maniera tale da non intralciare i
posti di lavoro o passaggi, e non diventare oggetto di danneggiamenti: a questo scopo è necessario che venga ridotto
al minimo lo sviluppo libero del cavo mediante l'uso di tenditori, tamburi avvolgicavo con prese incorporate o altri
strumenti equivalenti; in nessun caso, comunque, è consentito depositare bidoni, attrezzi o carichi in genere allo
scopo di tenderne la parte in esubero. In particolare, per quanto possibile, i cavi dovranno essere disposti
parallelamente alle vie di transito. Inoltre, i cavi di alimentazione non devono essere sollecitati a piegamenti di
piccolo raggio né sottoposti a torsione, né agganciati su spigoli vivi o su materiali caldi o lasciati su pavimenti sporchi
di cemento, oli o grassi.
Cavi di alimentazione: utilizzazione. Prima di utilizzare un'apparecchiatura elettrica, bisognerà controllare che i cavi
di alimentazione della stessa e quelli usati per derivazioni provvisorie non presentino parti logore nell'isolamento.
Qualora il cavo apparisse deteriorato, esso non deve essere riparato con nastri isolanti adesivi, ma va subito sostituito
con uno di caratteristiche identiche ad opera di personale specializzato. L'uso dei cavi deteriorati è tassativamente
- 114 -
4)
vietato.
Il cavo elettrico, i suoi attacchi e l'interruttore devono essere protetti adeguatamente e si dovrà sempre evitare di
toccarli con le mani bagnate o stando con i piedi sul bagnato.
Dopo l'utilizzazione i cavi di alimentazione (dell'apparecchiatura e/o quelli usati per le derivazioni provvisorie)
devono essere accuratamente ripuliti e riposti, in quanto gli isolamenti in plastica ed in gomma si deteriorano
rapidamente a contatto con oli e grassi.
Collegamenti volanti. I collegamenti volanti devono essere evitati, per quanto possibile. Ove indispensabili, i
collegamenti a presa e spina dovranno essere realizzati con prese e spine aventi almeno protezione IP 67 e dovranno
essere posizionati fuori dai tratti interrati.
Cavi di alimentazione: temperature di esposizione. La temperatura sulla superficie esterna della guaina dei cavi non
deve superare la temperatura di 50°C per cavi flessibili in posa mobile e di 70 °C per quelli flessibili in posa fissa, né
scendere al di sotto dei -25 °C.
Pressacavo. Il pressacavo svolge la duplice funzione di protezione contro la penetrazione, all'interno del corpo della
spina e della presa (fissa o mobile), di polvere e liquidi e contro la eventuale sconnessione tra i cavi ed i morsetti degli
spinotti causata da una tensione eccessiva accidentalmente esercitata sul cavo. Deve, pertanto, essere prestata la
massima attenzione allo stato dei pressacavi presenti sia sulle spine che sulle prese.
Quadri elettrici: arresto automatico. Qualora un dispositivo di protezione (interruttore) sia intervenuto aprendo il
circuito, prima di ridare tensione all'impianto occorrerà individuare e riparare il guasto che lo ha provocato e mai dare
di nuovo tensione escludendo dal circuito l'interruttore che ne impedisce la chiusura. E' assolutamente vietato mettere
fuori uso i dispositivi di sicurezza, togliendo, bloccando, sostituendo valvole, interruttori automatici, molle, ecc. con
altri di diversa taratura o peggio ancora utilizzando sistemi di fortuna.
Manutenzione di prese e spine: verifiche e controlli. Gli spinotti delle spine, così come gli alveoli delle prese, vanno
tenuti puliti e asciutti: prima di eseguire i controlli e la eventuale manutenzione, provvedere a togliere la tensione
all'impianto.
Le prese e le spine che avessero subito forti urti, andranno accuratamente controllate, anche se non presentano danni
apparenti: tutte quelle che mostreranno segni anche lievi di bruciature o danneggiamenti, dovranno essere sostituite
facendo ricorso a personale qualificato.
Allaccio apparecchiature elettriche. Non devono mai essere inserite o disinserite macchine o utensili su prese in
tensione. In particolare, prima di effettuare un allacciamento, si dovrà accertare che:
l'interruttore di avvio della macchina o utensile sia "aperto" (motore elettrico fermo);
l'interruttore posto a monte della presa sia "aperto" (assenza di tensione alla presa).
Alimentazione elettrica: sospensione temporanea delle lavorazioni. Durante le interruzioni di lavoro deve essere tolta
l'alimentazione all'apparecchiatura elettrica.
Come collegare e disinnestare una spina. Per disconnettere una spina da una presa di corrente si deve sempre evitare
di tendere il cavo; occorre, invece, disconnettere la spina mediante l'impugnatura della spina stessa. Per eseguire una
connessione, non si devono mai collegare direttamente i cavi agli spinotti e dovranno usarsi, invece, sempre spine e
prese normalizzate.
Dispositivi di sicurezza: by-pass. Evitare di by-passare i dispositivi di sicurezza se non espressamente autorizzati dal
superiore preposto, esperto di sicurezza elettrica.
Apparecchiature elettriche: verifiche prima dell'uso. Prima di mettere in funzione qualsiasi macchina o
apparecchiatura elettrica, devono essere controllate tutte le parti elettriche visibili, in particolare:
il punto dove il cavo di alimentazione si collega alla macchina (in quanto in questa zona il conduttore è soggetto ad
usura e a sollecitazioni meccaniche con possibilità di rottura dell'isolamento);
la perfetta connessione della macchina ai conduttori di protezione ed il collegamento di questo all'impianto di terra.
Verificare visivamente, inoltre, l'integrità dell'isolamento della carcassa.
Impianto elettrico: chiusura giornaliera dell'impianto. Al termine della giornata di lavoro occorre disinserire tutti gli
interruttori e chiudere i quadri elettrici a chiave.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.267; D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.283.
b) Requisiti generali delle apparecchiature elettriche;
Prescrizioni Organizzative: Apparecchiature elettriche: dispositivo contro il riavviamento automatico. Tutte le
apparecchiature elettriche, quali ad esempio seghe circolari, betoniere, flessibili, ecc., che possono presentare pericolo
per l'operatore con la rimessa in moto al ristabilirsi della tensione di rete dopo una interruzione, devono essere
provviste di dispositivo contro il riavviamento automatico.
Apparecchiature elettriche: targhetta. Tutte le apparecchiature elettriche (fisse, mobili, portatili o trasportabili) devono
essere corredate di targhetta su cui, tra l'altro, devono essere riportate la tensione, l'intensità ed il tipo di alimentazione
prevista dal costruttore, i marchi di conformità e tutte le altre eventuali caratteristiche costruttive necessarie per l'uso.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.68; D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.267.
c) Apparecchiature elettriche di classe I: messa a terra;
Prescrizioni Organizzative: Tutte le macchine di classe I, quali ad esempio betoniera, argani, gru, ecc., devono essere
collegate all'impianto di terra. Il collegamento all'impianto di terra deve avvenire tramite un conduttore di protezione
di colore giallo-verde, avente la stessa sezione dei conduttori di fase, e comunque non minore di 35 mm2.
Colpi, tagli, punture, abrasioni;
Colpi, tagli, punture, abrasioni alle mani; contusioni e traumi a tutto il corpo senza una localizzazione specifica, per
contatto con l'attrezzo adoperato o conseguenti ad urti con oggetti di qualsiasi tipo presenti in cantiere.
Dolori muscolari relativi ad errate posizioni assunte durante l'uso dell'attrezzatura di lavoro.
Misure Preventive e Protettive relative al rischio:
a) Prevenzioni generali a "Colpi, Tagli, ecc.", comuni a utensili, attr. a motore o macchinari;
Prescrizioni Esecutive: Protezione dalle proiezioni di schegge e materiali. Nei lavori che possono dar luogo alla
proiezione pericolosa di schegge o di materiali, come spaccatura o scalpellatura di blocchi o simili, taglio di chiodi e
in genere nei lavori eseguiti mediante utensili a mano o a motore, devono essere predisposti efficaci mezzi di
- 115 -
5)
6)
7)
8)
protezione a difesa sia delle persone direttamente addette a tali lavori, sia di coloro che sostano o transitano in
vicinanza.
Distanza tra lavoratori. Distanziare adeguatamente gli altri lavoratori durante l'uso di utensili, attrezzature a motore o
macchinari.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.12; D.P.R. 7/1/1956 n.164 art.9.
Caduta di materiale dall'alto o a livello;
Cesoiamenti, stritolamenti, impatti, lacerazioni;
Elettrocuzione;
Colpi, tagli, punture, abrasioni;
Misure Preventive e Protettive relative all'Attrezzo:
1)
2)
3)
4)
Requisiti generali comuni a utensili, attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera;
Prescrizioni Organizzative: Documentazione allegata. L'attrezzatura a motore, il macchinario o il mezzo d'opera in
oggetto, deve essere accompagnato, oltre che dalle normali informazioni di carattere strettamente tecnico, dal libretto di
garanzia e dalle istruzioni d'uso e manutenzione, con le indicazioni necessarie per eseguire, senza alcun rischio, la messa
in funzione e l'utilizzazione, il trasporto, l'eventuale installazione e/o montaggio (smontaggio), la regolazione, la
manutenzione e le riparazioni. Tale documentazione deve, inoltre, fornire tutte le informazioni sull'emissione di potenza
sonora e sulle vibrazioni prodotte.
Vendita o noleggio: disposizioni. Sono vietati la fabbricazione, la vendita, il noleggio e la concessione in uso di
attrezzatura a motore, macchinari, mezzi d'opera e di impianti non rispondenti alle disposizioni legislative e regolamentari
vigenti in materia di sicurezza. Chiunque concede in locazione finanziaria beni assoggettati a forme di certificazione o di
omologazione obbligatoria è tenuto a che i medesimi siano accompagnati dalle previste certificazioni o dagli altri
documenti previsti dalla legge.
Protezione e sicurezza delle macchine. Le parti di macchine, macchinari o attrezzi che costituiscano un pericolo, dovranno
essere protetti o segregati o provvisti di dispositivi di sicurezza.
Manutenzione: norme generali. Tutti gli organi mobili dovranno essere lubrificati, se previsto dal libretto di
manutenzione, avendo cura di ripristinare tutte le protezioni asportate, manomesse o danneggiate (schermi di protezione
per ingranaggi, carter, ecc.). Deve essere evidenziata la presenza di punti di ossidazione che possa compromettere la
funzionalità della macchina e, se necessario bisognerà provvedere alla relativa rimozione e verniciatura.
Manutenzione: verifiche periodiche. Prima dell'introduzione in cantiere di utensili, attrezzature a motore, macchinari e
mezzi d'opera, e periodicamente durante le lavorazioni, dovranno essere eseguite accurate verifiche sullo stato
manutentivo ad opera di personale qualificato in grado di procedere alle eventuali necessarie riparazioni.
Operazioni di regolazione e/o riparazione. Qualora vengano compiute operazioni di regolazione, riparazione o
sostituzione di parti della macchina, bisognerà:
utilizzare solo ricambi ed accessori originali, come previsto nel libretto di manutenzione;
non modificare alcuna parte della macchina.
Ultimata la manutenzione e prima di rimettere in funzione la macchina, accertarsi di aver riposto tutti gli attrezzi
utilizzati.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.41; D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.374; Circolare n.103/80.
Requisiti generali comuni a attr. a motore o macchinari a postazione fissa;
Prescrizioni Organizzative: Cartelli con norme d'uso. In prossimità della macchina devono essere esposti cartelli con
l'indicazione delle principali norme d'uso e di sicurezza.
Comandi della macchina: arresto di emergenza. Sulla macchina, in posizione facilmente raggiungibile e ben riconoscibile,
deve essere collocato un interruttore per l'arresto immediato di emergenza.
Comandi della macchina: posizione e caratteristiche. Ogni macchina deve avere gli organi di comando per la messa in
moto e l'arresto ben riconoscibili e a facile portata del lavoratore; inoltre devono essere collocati in modo da evitare
avviamenti o innesti accidentali o essere provvisti di dispositivi atti a conseguire lo stesso scopo.
Prescrizioni Esecutive: Comandi della macchina: arresto di emergenza. Il lavoratore deve, prima di iniziare le lavorazioni,
prendere visione della posizione del comando per l'arresto immediato di emergenza segnalando al preposto o al datore di
lavoro, se tale posizione non dovesse essere facilmente ragguiungibile.
Condizioni di posizionamento ed utilizzo: indicazioni del costruttore. La macchina dovrà sempre essere posizionata ed
utilizzata seguendo le indicazioni del libretto d'uso e manutenzione fornito dal costruttore.
Verifiche sull'area di ubicazione della macchina. Le verifiche preventive da eseguire sul terreno dove si dovrà installare la
macchina sono:
verifica della stabilità (non dovranno manifestarsi cedimenti sotto i carichi trasmessi dalla macchina);
verifica del drenaggio (non dovranno constatarsi ristagni di acqua piovana alla base della macchina).
Per assicurare la stabilità della macchina si dovranno utilizzare gli appositi regolatori di altezza, se presenti o, in
alternativa, assi di legno, evitando l'uso di mattoni e pietre.
Qualora venissero aperti scavi in prossimità della macchina, si dovrà provvedere ad una loro adeguata armatura.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.52; D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.76; D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.77;
D.P.R. 7/1/1956 n.164 art.12; D.L.19/9/1994 n.626 art.35.
Banco di lavoro;
Prescrizioni Organizzative: Fornire al lavoratore un banco di lavoro realizzato con materiali diversi dal legno, che
consentano una più agevole pulizia dai prodotti della lavorazione, come resine ecc., le quali, permanendo anche
parzialmente sul banco stesso, potrebbero costituire ostacolo alle lavorazioni successive.
Trancia-piegaferri: misure preventive e protettive;
Prescrizioni Esecutive: PRIMA DELL'USO: accertati dell'integrità dei collegamenti e dei conduttori elettrici e di messa a
terra visibili; assicurati dell'integrità delle protezioni e dei ripari alle morsettiere e del buon funzionamento degli
interruttori elettrici di azionamento e di manovra; controlla la presenza ed il buono stato della protezione sovrastante il
- 116 -
posto di manovra (tettoia); accertati della stabilità della macchina; accertati dell'adeguatezza dell'area di lavoro circostante
il banco di lavorazione; assicurati dell'efficienza del pedale di comando e dell'interruttore; prendi visione della posizione
del comando per l'arresto d'emergenza e verificane l'efficienza; accertati della presenza e dell'efficienza delle protezioni
da contatto accidentale relative agli organi di manovra e agli altri organi di trasmissione del moto (pulegge, cinghie,
ingranaggi, ecc.) e del buon funzionamento dei pulsanti e dei dispositivi di arresto.
DURANTE L'USO: verifica la disposizione dei cavi di alimentazione affinché non intralcino i posti di lavoro e i passaggi,
e non siano soggetti a danneggiamenti meccanici da parte del materiale da lavorare e lavorato; presta particolare
attenzione nel mantenere ad adeguata distanza le mani dagli organi lavoratori; qualora debbano essere eseguite
lavorazioni o tagli su piccoli pezzi, utilizza le apposite attrezzature speciali per trattenere e movimentare il pezzo in
prossimità degli organi lavoratori; evita di tagliare più tondini o barre contemporaneamente; mantieni sgombro da
materiali il banco di lavoro; evita assolutamente di rimuovere i dispositivi di protezione; informa tempestivamente il
preposto e/o il datore di lavoro, di malfunzionamenti o pericoli che dovessero evidenziarsi durante il lavoro.
DOPO L'USO: verifica di aver aperto tutti i circuiti elettrici della macchina (interrotto ogni operatività) e l'interruttore
generale di alimentazione al quadro; effettua tutte le operazioni di revisione e manutenzione della macchina secondo
quanto indicato nel libretto e sempre dopo esserti accertato che la macchina sia spenta e non riavviabile da terzi
accidentalmente; pulisci la macchina da eventuali residui di materiale e, in particolare, verifica che il materiale lavorato o
da lavorare non sia accidentalmente venuto ad interferire sui conduttori di alimentazione e/o messa a terra.
Riferimenti Normativi: Circolare n.103/80; D.L. 19/9/1994 n.626; D.P.R. 27/4/1955 n.547; D.P.R. 7/1/1956 n.164.
Trapano elettrico
Il trapano è un utensile di uso comune, adoperato per praticare fori sia in strutture murarie che in qualsiasi materiale (legno, metallo,
calcestruzzo, ecc.), ad alimentazione prevalentemente elettrica.
Esso è costituito essenzialmente da un motore elettrico, da un giunto meccanico (mandrino) che, accoppiato ad un variatore, produce
un moto di rotazione e percussione, e dalla punta vera e propria.
Il moto di percussione può mancare nelle versioni più semplici dell'utensile, così come quelle più sofisticate possono essere corredate
da un dispositivo che permette di invertire il moto della punta.
Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo:
1)
2)
3)
4)
5)
6)
7)
Caduta di materiale dall'alto o a livello;
Cesoiamenti, stritolamenti, impatti, lacerazioni;
Elettrocuzione;
Inalazione polveri, fibre, gas, vapori;
Ustioni;
Caduta di materiale dall'alto o a livello;
Lesioni (schiacciamenti, cesoiamenti, colpi, impatti, tagli) causate dall'investimento di masse cadute dall'alto o a livello:
materiali caduti durante il trasporto con gru, argani ecc., o da autocarri, dumper, carrelli elevatori ecc., o da opere
provvisionali, o per ribaltamento delle stesse, di mezzi di sollevamento, di attrezzature, ecc.;
materiali frantumati proiettati a distanza al seguito di demolizioni effettuate mediante esplosivo o a spinta.
Misure Preventive e Protettive relative al rischio:
a) Prevenzioni generali a "Caduta di mat. dall'alto", comuni agli utensili;
Prescrizioni Esecutive: Custodia dell'utensile. Al termine del lavoro, bisogna riporre l'utensile nell'apposita custodia e
conservarlo in luogo asciutto e sicuro.
Sospensione temporanea dell'uso dell'utensile. Non lasciare mai l'utensile in luoghi non sicuri, da cui potrebbe
facilmente cadere. In particolare, durante il lavoro su postazioni sopraelevate, come scale, ponteggi, ecc., gli utensili
devono essere tenuti entro apposite guaine o assicurati in modo da impedirne la caduta, nel tempo in cui non sono
adoperati.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.24.
Cesoiamenti, stritolamenti, impatti, lacerazioni;
Ferite e lesioni (cesoiamenti, stritolamenti, impatti, lacerazioni) causate da contatti accidentali con organi mobili di
macchine o mezzi, o per collisioni con ostacoli o altri mezzi presenti nell'area del cantiere.
Misure Preventive e Protettive relative al rischio:
a) Prevenzioni generali a "Cesoiamenti, ecc.", comuni a utensili, attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera;
Prescrizioni Esecutive: Rimozione delle protezioni e dei dispositivi di sicurezza. Le protezioni ed i dispositivi di
sicurezza di attrezzature, macchinari e mezzi d'opera non devono essere rimossi se non nei casi di assoluta necessità o
per operazioni di manutenzione espressamente previste nelle istruzioni fornite dal produttore. Qualora debba
provvedersi alla loro rimozione (previo permesso preventivo del preposto o del datore di lavoro), dovranno adottarsi
contemporaneamente misure atte a mettere in evidenza e a ridurre al limite minimo possibile il pericolo che ne deriva.
Il ricollocamento nella sede originaria delle protezioni o dei dispositivi di sicurezza rimossi, dovrà avvenire non
appena siano cessate le ragioni che ne hanno reso necessaria la loro temporanea rimozione.
Manutenzione: divieto con la macchina in funzione. Non è consentito pulire, oliare o ingrassare gli organi mobili, né
eseguire qualsiasi operazioni di registrazione o di riparazione di attrezzature, macchinari o mezzi d'opera qualora
siano in funzione, salvo non risulti espressamente indicato (con le relative procedure esecutive) nelle istruzioni di
manutenzione.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.6; D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.47; D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.48;
D.L. 19/9/1994 n.626 art.5; D.L. 19/9/1994 n.626 art.39.
b) Prevenzioni generali a "Cesoiamenti, ecc.", comuni a utensili, attr. a motore o macchinari;
Prescrizioni Esecutive: Misurazioni di pezzi in lavorazione. Un pezzo in lavorazione deve essere misurato soltanto
con la macchina ferma.
Verifiche delle protezioni prima della lavorazione. Ogni qualvolta il lavoratore si accinga ad iniziare una lavorazione,
- 117 -
8)
dovrà preventivamente accertarsi del corretto posizionamento dei carter e di tutte le protezioni da organi mobili.
c) Prevenzioni generali a "Cesoiamenti, ecc.", comuni agli utensili;
Prescrizioni Esecutive: Impugnatura dell'utensile. Le impugnature dell'utensile vanno sempre tenute asciutte e prive
di oli o grasso.
Uso appropriato dell'utensile. L'utensile non deve essere mai utilizzato per scopi o lavori per i quali non è destinato.
d) Trapano: prevenzioni a "Cesoiamenti, ecc.";
Prescrizioni Esecutive: Ostacoli alla corretta impugnatura del trapano. In nessun caso devono essere fissate al trapano
le chiavi del mandrino con catene, cordicelle ecc.
Punta del trapano: sostituzione. La sostituzione della punta del trapano dovrà avvenire solo utilizzando gli attrezzi
appropriati e sconnettendo l'utensile dalla rete di alimentazione. La punta che si è scelto di montare deve essere
adeguata al materiale sul quale si deve lavorare.
Punta del trapano: utilizzazione. Durante l'uso del trapano bisogna evitare di esercitare su di esso una pressione
eccessiva per evitare il rischio di danneggiare la punta. Al momento dell'uscita della punta dal foro, su di essa viene
esercitata una forza notevole per cui, in questa fase, bisognerà avere particolare cura ed attenzione nell'impugnare
l'attrezzo. Il moto della punta del trapano non deve mai essere arrestato sul pezzo in lavorazione.
Punta del trapano: verifiche preventive. Prima di iniziare la lavorazione devono essere valutati tutti i fattori che
possono determinare il blocco della punta con la conseguente sfuggita di mano dell'utensile.
Uso del trapano: morsetti per il fissaggio. I pezzi da forare al trapano, che possono essere trascinati in rotazione dalla
punta dell'utensile, devono essere trattenuti mediante morsetti od altri mezzi appropriati.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.104.
Elettrocuzione;
Elettrocuzione per contatto diretto o indiretto con parti dell'impianto elettrico in tensione.
Folgorazione dovuta a caduta di fulmini in prossimità del lavoratore.
Misure Preventive e Protettive relative al rischio:
a) Disposizioni per i lavoratori che utilizzano apparecchi elettrici;
Prescrizioni Esecutive: Cavi di alimentazione: prolunghe. Per portare l'alimentazione nei luoghi dove non è presente
un quadro elettrico, occorreranno prolunghe la cui sezione deve essere adeguatamente dimensionata in funzione della
potenza richiesta. E' vietato approntare artigianalmente le prolunghe: andranno utilizzate, pertanto, solo quelle in
commercio realizzate secondo le norme di sicurezza. Il cavo da utilizzare è quello per posa mobile.
Cavi di alimentazione: disposizione. I cavi di alimentazione devono essere disposti in maniera tale da non intralciare i
posti di lavoro o passaggi, e non diventare oggetto di danneggiamenti: a questo scopo è necessario che venga ridotto
al minimo lo sviluppo libero del cavo mediante l'uso di tenditori, tamburi avvolgicavo con prese incorporate o altri
strumenti equivalenti; in nessun caso, comunque, è consentito depositare bidoni, attrezzi o carichi in genere allo
scopo di tenderne la parte in esubero. In particolare, per quanto possibile, i cavi dovranno essere disposti
parallelamente alle vie di transito. Inoltre, i cavi di alimentazione non devono essere sollecitati a piegamenti di
piccolo raggio né sottoposti a torsione, né agganciati su spigoli vivi o su materiali caldi o lasciati su pavimenti sporchi
di cemento, oli o grassi.
Cavi di alimentazione: utilizzazione. Prima di utilizzare un'apparecchiatura elettrica, bisognerà controllare che i cavi
di alimentazione della stessa e quelli usati per derivazioni provvisorie non presentino parti logore nell'isolamento.
Qualora il cavo apparisse deteriorato, esso non deve essere riparato con nastri isolanti adesivi, ma va subito sostituito
con uno di caratteristiche identiche ad opera di personale specializzato. L'uso dei cavi deteriorati è tassativamente
vietato.
Il cavo elettrico, i suoi attacchi e l'interruttore devono essere protetti adeguatamente e si dovrà sempre evitare di
toccarli con le mani bagnate o stando con i piedi sul bagnato.
Dopo l'utilizzazione i cavi di alimentazione (dell'apparecchiatura e/o quelli usati per le derivazioni provvisorie)
devono essere accuratamente ripuliti e riposti, in quanto gli isolamenti in plastica ed in gomma si deteriorano
rapidamente a contatto con oli e grassi.
Collegamenti volanti. I collegamenti volanti devono essere evitati, per quanto possibile. Ove indispensabili, i
collegamenti a presa e spina dovranno essere realizzati con prese e spine aventi almeno protezione IP 67 e dovranno
essere posizionati fuori dai tratti interrati.
Cavi di alimentazione: temperature di esposizione. La temperatura sulla superficie esterna della guaina dei cavi non
deve superare la temperatura di 50°C per cavi flessibili in posa mobile e di 70 °C per quelli flessibili in posa fissa, né
scendere al di sotto dei -25 °C.
Pressacavo. Il pressacavo svolge la duplice funzione di protezione contro la penetrazione, all'interno del corpo della
spina e della presa (fissa o mobile), di polvere e liquidi e contro la eventuale sconnessione tra i cavi ed i morsetti degli
spinotti causata da una tensione eccessiva accidentalmente esercitata sul cavo. Deve, pertanto, essere prestata la
massima attenzione allo stato dei pressacavi presenti sia sulle spine che sulle prese.
Quadri elettrici: arresto automatico. Qualora un dispositivo di protezione (interruttore) sia intervenuto aprendo il
circuito, prima di ridare tensione all'impianto occorrerà individuare e riparare il guasto che lo ha provocato e mai dare
di nuovo tensione escludendo dal circuito l'interruttore che ne impedisce la chiusura. E' assolutamente vietato mettere
fuori uso i dispositivi di sicurezza, togliendo, bloccando, sostituendo valvole, interruttori automatici, molle, ecc. con
altri di diversa taratura o peggio ancora utilizzando sistemi di fortuna.
Manutenzione di prese e spine: verifiche e controlli. Gli spinotti delle spine, così come gli alveoli delle prese, vanno
tenuti puliti e asciutti: prima di eseguire i controlli e la eventuale manutenzione, provvedere a togliere la tensione
all'impianto.
Le prese e le spine che avessero subito forti urti, andranno accuratamente controllate, anche se non presentano danni
apparenti: tutte quelle che mostreranno segni anche lievi di bruciature o danneggiamenti, dovranno essere sostituite
facendo ricorso a personale qualificato.
Allaccio apparecchiature elettriche. Non devono mai essere inserite o disinserite macchine o utensili su prese in
tensione. In particolare, prima di effettuare un allacciamento, si dovrà accertare che:
- 118 -
l'interruttore di avvio della macchina o utensile sia "aperto" (motore elettrico fermo);
l'interruttore posto a monte della presa sia "aperto" (assenza di tensione alla presa).
Alimentazione elettrica: sospensione temporanea delle lavorazioni. Durante le interruzioni di lavoro deve essere tolta
l'alimentazione all'apparecchiatura elettrica.
Come collegare e disinnestare una spina. Per disconnettere una spina da una presa di corrente si deve sempre evitare
di tendere il cavo; occorre, invece, disconnettere la spina mediante l'impugnatura della spina stessa. Per eseguire una
connessione, non si devono mai collegare direttamente i cavi agli spinotti e dovranno usarsi, invece, sempre spine e
prese normalizzate.
Dispositivi di sicurezza: by-pass. Evitare di by-passare i dispositivi di sicurezza se non espressamente autorizzati dal
superiore preposto, esperto di sicurezza elettrica.
Apparecchiature elettriche: verifiche prima dell'uso. Prima di mettere in funzione qualsiasi macchina o
apparecchiatura elettrica, devono essere controllate tutte le parti elettriche visibili, in particolare:
il punto dove il cavo di alimentazione si collega alla macchina (in quanto in questa zona il conduttore è soggetto ad
usura e a sollecitazioni meccaniche con possibilità di rottura dell'isolamento);
la perfetta connessione della macchina ai conduttori di protezione ed il collegamento di questo all'impianto di terra.
Verificare visivamente, inoltre, l'integrità dell'isolamento della carcassa.
Impianto elettrico: chiusura giornaliera dell'impianto. Al termine della giornata di lavoro occorre disinserire tutti gli
interruttori e chiudere i quadri elettrici a chiave.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.267; D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.283.
b) Disposizioni ulteriori per i lavoratori che utilizzano utensili elettrici;
Prescrizioni Esecutive: Adattatori per spine per uso domestico. Le prese a spina per uso domestico sono
assolutamente vietate nel cantiere; ove fosse necessario utilizzare un attrezzo elettrico con spina di tipo domestico
indissolubile dal cavo (ad esempio flessibili, scanalatori, trapani, ecc.) si dovranno utilizzare appositi adattatori da
montare sulle prese a norma.
Tali adattatori non devono:
avere grado di protezione inferiore a quello necessario alla lavorazione;
avere portata inferiore a quella della presa;
essere usati in luoghi con pericolo di scoppio o di incendio;
essere usati in prese con interruttori di blocco;
essere lasciati inseriti nelle prese quando non sono utilizzati.
Apparecchiature elettriche: impugnatura utensili. Gli attrezzi elettrici non devono essere presi per il cavo ma per
l'apposita impugnatura. Il peso dell'apparecchio produce il distacco del cavo dai morsetti con conseguente pericolo di
corto circuito e quindi di scarica elettrica in caso di contatto.
Apparecchiature elettriche: pulizia. Gli apparecchi mobili e portatili devono essere puliti frequentemente soprattutto
quando sono stati esposti all'imbrattamento ed alla polvere.
Luoghi conduttori ristretti: utensili utilizzabili. Nei "luoghi conduttori ristretti" possono essere utilizzati :
apparecchi ed utensili elettrici, mobili e portatili, di classe II (doppio quadratino concentrico normalizzato) alimentati
tramite separazione elettrica singola (trasformatore di isolamento);
apparecchi alimentati a bassissima tensione di sicurezza (uguale o minore di 25 volt, nei cantieri).
Riferimenti Normativi: CEI 23-5; CEI 23-16; CEI 64-8 CAP XI Sez.4.
c) Requisiti generali delle apparecchiature elettriche;
Prescrizioni Organizzative: Apparecchiature elettriche: dispositivo contro il riavviamento automatico. Tutte le
apparecchiature elettriche, quali ad esempio seghe circolari, betoniere, flessibili, ecc., che possono presentare pericolo
per l'operatore con la rimessa in moto al ristabilirsi della tensione di rete dopo una interruzione, devono essere
provviste di dispositivo contro il riavviamento automatico.
Apparecchiature elettriche: targhetta. Tutte le apparecchiature elettriche (fisse, mobili, portatili o trasportabili) devono
essere corredate di targhetta su cui, tra l'altro, devono essere riportate la tensione, l'intensità ed il tipo di alimentazione
prevista dal costruttore, i marchi di conformità e tutte le altre eventuali caratteristiche costruttive necessarie per l'uso.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.68; D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.267.
d) Requisiti specifici degli utensili elettrici;
Prescrizioni Organizzative: Apparecchiature elettriche: interruttore di avvio. Gli utensili elettrici portatili devono
essere muniti di un interruttore incorporato nell'incastellatura, che consenta di eseguire con facilità e sicurezza la
messa in moto e l'arresto.
Apparecchiature elettriche: tensione di lavoro. Gli utensili elettrici portatili utilizzati per lavori all'aperto devono:
essere alimentati con tensione non superiore a 220 Volt verso terra;
essere alimentati con tensione non superiore a 50 Volt (25 nei cantieri) verso terra o da trasformatori di isolamento,
qualora si lavori in luoghi bagnati o molto umidi o entro grandi masse metalliche.
Apparecchiature elettriche: doppio isolamento. Gli apparecchi elettrici portatili alimentati con una tensione superiore
a 25 V devono disporre di un isolamento supplementare detto doppio isolamento (classe II): esso è riconoscibile dal
simbolo, applicato sull'involucro dell'utensile, del doppio quadratino concentrico ed è accompagnato dal simbolo
dell'istituto (marchio del laboratorio) di omologazione che ne attesta l'idoneità. Gli apparecchi con doppio isolamento
non devono essere collegati a terra in quanto il doppio isolamento è una garanzia maggiore della messa a terra.
Apparecchiature elettriche: alimentazione con trasformatore. Se l'alimentazione degli utensili elettrici che operano
all'aperto o in luoghi molto umidi è fornita mediante rete a bassissima tensione attraverso un trasformatore, questo
dovrà avere l'avvolgimento primario separato ed isolato perfettamente dall'avvolgimento secondario. Il trasformatore
dovrà essere collocato in modo che l'operatore non venga in contatto con la presa relativa alla sua alimentazione.
Apparecchiature elettriche: lavorazioni con uso di acqua. Per gli utensili elettrici di classe II che fanno uso di acqua,
come le smerigliatrici o i vibratori per il calcestruzzo, devono essere utilizzati trasformatori di isolamento o
motogeneratori che garantiscano una separazione galvanica della rete di alimentazione in BT.
- 119 -
Riferimenti Normativi: D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.313; D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.315; D.P.R. 27/4/1955 n.547
art.316; D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.374; LEGGE 1/3/1968 n.186; D.M. 20/11/1968; CEI 107-43.
e) Prevenzioni generali a "Elettrocuzione", comuni agli utensili;
Prescrizioni Esecutive: Uso dell'utensile: disinserimento degli impianti. Prima di utilizzare l'utensile su qualsivoglia
struttura e/o materiale, deve verificarsi l'assenza di tensione su di essi e che risultino fuori servizio tutti gli altri
impianti tecnologici eventualmente presenti. Durante le lavorazioni dovrà costantemente verificarsi che altri
lavoratori non abbiano reinserito impianti tecnologici in prossimità del luogo di lavoro.
Parti metalliche dell'utensile. Qualora si operi su superfici (pavimenti, muri, ecc.) o altri luoghi che possano
nascondere cavi in tensione, bisognerà evitare di toccare le parti metalliche dell'utensile durante la lavorazione.
9) Inalazione polveri, fibre, gas, vapori;
Danni all'apparato respiratorio ed in generale alla salute del lavoratore, derivanti dall'esposizione a materiali in grana
minuta, o rilascianti fibre minute, o che possono dar luogo a sviluppo di polveri, gas, vapori, nebbie, aerosol.
Intossicazione causata dall'inalazione dei gas di scarico di motori a combustione o di fumi o di ossidi (ossidi di zinco, di
carbonio, di azoto, di piombo, ecc.) tossici originati durante la combustione o la saldatura o il taglio termico di materiali
di varia natura.
Misure Preventive e Protettive relative al rischio:
a) Difesa dalle polveri: lavorazioni in ambienti confinati;
Prescrizioni Organizzative: Aerazione dei luoghi di lavoro chiusi. Nei luoghi di lavoro chiusi è necessario far sì che,
tenendo conto dei metodi di lavoro e degli sforzi fisici ai quali sono sottoposti i lavoratori, essi dispongano di aria
salubre in quantità sufficiente, da ottenersi anche mediante impianti di aerazione forzata.
Polvere: lavorazioni in ambienti piccoli. Qualora risulti necessario eseguire lavorazioni che comportino produzione di
polveri (come taglio, smerigliatura, ecc.) in ambienti piccoli, si dovrà predisporre adeguata aspirazione nella zona di
taglio, evitando attrezzi ad alta velocità di taglio. Nel caso che tali condizioni non possano essere soddisfatte,
dovranno essere fornite maschere a filtro appropriate.
Sistemi di aspirazione delle polveri. Ove non sia possibile sostituire il materiale di lavoro polveroso, si devono
adottare procedimenti lavorativi in apparecchi chiusi ovvero muniti di sistemi di aspirazione e di raccolta delle
polveri, atti ad impedirne la dispersione. L'aspirazione deve essere effettuata, per quanto è possibile, immediatamente
vicino al luogo di produzione delle polveri.
Prescrizioni Esecutive: Polvere: lavorazioni in ambienti piccoli. Qualora risulti necessario eseguire lavorazioni che
comportino produzione di polveri (come taglio, smerigliatura, ecc.) in ambienti piccoli, si dovrà predisporre adeguata
aspirazione nella zona di taglio, evitando attrezzi ad alta velocità di taglio. Nel caso che tali condizioni non possano
essere soddisfatte, dovranno essere fornite maschere a filtro appropriate.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 19/3/1956 n.303 art.9; D.P.R. 19/3/1956 n.303 art.21; Circolare 25/11/1991 n.23.
10) Ustioni;
Ustioni conseguenti al contatto con materiali ad elevata temperatura (posa in opera di asfalti e manti bituminosi, calce in
spegnimento, ecc.) o organi lavoratori di macchine ed attrezzi (saldatrice, cannello a gas, sega, flessibile, ecc.), o motori, o
sostanze chimiche aggressive.
Misure Preventive e Protettive relative al rischio:
a) Raffreddamento di macchine e materiali;
Prescrizioni Esecutive: Durante la lavorazione, ed al suo termine, si deve evitare, in ogni caso, di toccare a mani nude
gli organi lavoratori di utensili o macchinari e i materiali lavorati, in quanto surriscaldati.
b) Feritoie di raffreddamento;
Prescrizioni Esecutive: Prima di iniziare una lavorazione si deve sempre controllare che le feritoie di raffreddamento,
presenti sull'involucro esterno dell'utensile, siano pulite e libere da qualsivoglia ostruzione.
Misure Preventive e Protettive relative all'Attrezzo:
1)
2)
Trapano elettrico: misure preventive e protettive;
Prescrizioni Esecutive: PRIMA DELL'USO: assicurati che l'utensile sia a doppio isolamento (220V), o alimentato a
bassissima tensione di sicurezza (50V), comunque non collegato a terra; accertati che il cavo di alimentazione e la spina
non presentino danneggiamenti, evitando assolutamente di utilizzare nastri isolanti adesivi per eseguire eventuali
riparazioni; assicurati del corretto funzionamento dell'interruttore; accertati del buon funzionamento dell'utensile;
assicurati del corretto fissaggio della punta; accertati che le feritoie di raffreddamento, collocate sull'involucro esterno
dell'utensile siano libere da qualsiasi ostruzione; assicurati che l'elemento su cui operare non sia in tensione o attraversato
da impianti tecnologici attivi.
DURANTE L'USO: durante le pause di lavoro, ricordati di interrompere l'alimentazione elettrica; posizionati in modo
stabile prima di dare inizio alle lavorazioni; evita assolutamente di compiere operazioni di registrazione, manutenzione o
riparazione su organi in movimento; verifica la disposizione dei cavi di alimentazione affinché non intralcino i posti di
lavoro e i passaggi, e non siano soggetti a danneggiamenti meccanici; assicurati che terzi non possano inavvertitamente
riavviare impianti tecnologici (elettricità, gas, acqua, ecc) che interessano la zona di lavoro; durante le operazioni di taglio
praticate su muri, pavimenti o altre strutture che possano nascondere cavi elettrici, evita assolutamente di toccare le parti
metalliche dell'utensile; informa tempestivamente il preposto e/o il datore di lavoro, di malfunzionamenti o pericoli che
dovessero evidenziarsi durante il lavoro.
DOPO L'USO: assicurati di aver interrotto il collegamento elettrico; effettua tutte le operazioni di revisione e
manutenzione dell'attrezzo secondo quanto indicato nel libretto dopo esserti accertato di aver sconnesso l'alimentazione
elettrica.
Riferimenti Normativi: CEI 107-43; CEI 23-16; CEI 23-5; CEI 64-8 CAP XI Sez.4; Circolare 25/11/1991 n.23; Circolare
n.103/80; D.L. 15/8/1991 n.277; D.L. 19/9/1994 n.626; D.M. 20/11/1968; D.P.R. 19/3/1956 n.303; D.P.R. 27/4/1955
n.547; LEGGE 1/3/1968 n.186.
Requisiti generali comuni a utensili, attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera;
- 120 -
3)
4)
Prescrizioni Organizzative: Documentazione allegata. L'attrezzatura a motore, il macchinario o il mezzo d'opera in
oggetto, deve essere accompagnato, oltre che dalle normali informazioni di carattere strettamente tecnico, dal libretto di
garanzia e dalle istruzioni d'uso e manutenzione, con le indicazioni necessarie per eseguire, senza alcun rischio, la messa
in funzione e l'utilizzazione, il trasporto, l'eventuale installazione e/o montaggio (smontaggio), la regolazione, la
manutenzione e le riparazioni. Tale documentazione deve, inoltre, fornire tutte le informazioni sull'emissione di potenza
sonora e sulle vibrazioni prodotte.
Vendita o noleggio: disposizioni. Sono vietati la fabbricazione, la vendita, il noleggio e la concessione in uso di
attrezzatura a motore, macchinari, mezzi d'opera e di impianti non rispondenti alle disposizioni legislative e regolamentari
vigenti in materia di sicurezza. Chiunque concede in locazione finanziaria beni assoggettati a forme di certificazione o di
omologazione obbligatoria è tenuto a che i medesimi siano accompagnati dalle previste certificazioni o dagli altri
documenti previsti dalla legge.
Protezione e sicurezza delle macchine. Le parti di macchine, macchinari o attrezzi che costituiscano un pericolo, dovranno
essere protetti o segregati o provvisti di dispositivi di sicurezza.
Manutenzione: norme generali. Tutti gli organi mobili dovranno essere lubrificati, se previsto dal libretto di
manutenzione, avendo cura di ripristinare tutte le protezioni asportate, manomesse o danneggiate (schermi di protezione
per ingranaggi, carter, ecc.). Deve essere evidenziata la presenza di punti di ossidazione che possa compromettere la
funzionalità della macchina e, se necessario bisognerà provvedere alla relativa rimozione e verniciatura.
Manutenzione: verifiche periodiche. Prima dell'introduzione in cantiere di utensili, attrezzature a motore, macchinari e
mezzi d'opera, e periodicamente durante le lavorazioni, dovranno essere eseguite accurate verifiche sullo stato
manutentivo ad opera di personale qualificato in grado di procedere alle eventuali necessarie riparazioni.
Operazioni di regolazione e/o riparazione. Qualora vengano compiute operazioni di regolazione, riparazione o
sostituzione di parti della macchina, bisognerà:
utilizzare solo ricambi ed accessori originali, come previsto nel libretto di manutenzione;
non modificare alcuna parte della macchina.
Ultimata la manutenzione e prima di rimettere in funzione la macchina, accertarsi di aver riposto tutti gli attrezzi
utilizzati.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.41; D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.374; Circolare n.103/80.
Requisiti generali comuni a utensili, attr. a motore o macchinari;
Prescrizioni Organizzative: Organi rotanti: verifiche. Bisogna far eseguire da personale specializzato, periodicamente ed
ogni qualvolta se ne evidenzi la necessità, verifiche sugli accoppiamenti degli organi rotanti per valutarne lo stato di
usura.
Prescrizioni Esecutive: Cuscinetti: verifiche. Deve costantemente essere verificato lo stato di usura e la funzionalità dei
cuscinetti per valutare la opportunità della loro lubrificazione o sostituzione.
Requisiti generali comuni agli utensili;
Prescrizioni Organizzative: Utensili: potenza del motore adeguata. L'utensile deve essere dotato di motore di potenza e/o
numero di giri adeguato al tipo di operazione da svolgere.
Livello di Potenza Sonora: targhetta. Sulla macchina deve essere applicata apposita targhetta riportante il Livello di
Potenza Sonora emesso durante le verifiche di legge.
Riferimenti Normativi: D.L. 15/8/1991 n.277.
Vibratore elettrico per calcestruzzo
Il vibratore elettrico per calcestruzzo è un attrezzo da cantiere per il costipamento del conglomerato cementizio a getto avvenuto.
Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo:
1)
2)
Caduta di materiale dall'alto o a livello;
Lesioni (schiacciamenti, cesoiamenti, colpi, impatti, tagli) causate dall'investimento di masse cadute dall'alto o a livello:
materiali caduti durante il trasporto con gru, argani ecc., o da autocarri, dumper, carrelli elevatori ecc., o da opere
provvisionali, o per ribaltamento delle stesse, di mezzi di sollevamento, di attrezzature, ecc.;
materiali frantumati proiettati a distanza al seguito di demolizioni effettuate mediante esplosivo o a spinta.
Misure Preventive e Protettive relative al rischio:
a) Prevenzioni generali a "Caduta di mat. dall'alto", comuni agli utensili;
Prescrizioni Esecutive: Custodia dell'utensile. Al termine del lavoro, bisogna riporre l'utensile nell'apposita custodia e
conservarlo in luogo asciutto e sicuro.
Sospensione temporanea dell'uso dell'utensile. Non lasciare mai l'utensile in luoghi non sicuri, da cui potrebbe
facilmente cadere. In particolare, durante il lavoro su postazioni sopraelevate, come scale, ponteggi, ecc., gli utensili
devono essere tenuti entro apposite guaine o assicurati in modo da impedirne la caduta, nel tempo in cui non sono
adoperati.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.24.
Elettrocuzione;
Elettrocuzione per contatto diretto o indiretto con parti dell'impianto elettrico in tensione.
Folgorazione dovuta a caduta di fulmini in prossimità del lavoratore.
Misure Preventive e Protettive relative al rischio:
a) Disposizioni per i lavoratori che utilizzano apparecchi elettrici;
Prescrizioni Esecutive: Cavi di alimentazione: prolunghe. Per portare l'alimentazione nei luoghi dove non è presente
un quadro elettrico, occorreranno prolunghe la cui sezione deve essere adeguatamente dimensionata in funzione della
potenza richiesta. E' vietato approntare artigianalmente le prolunghe: andranno utilizzate, pertanto, solo quelle in
commercio realizzate secondo le norme di sicurezza. Il cavo da utilizzare è quello per posa mobile.
Cavi di alimentazione: disposizione. I cavi di alimentazione devono essere disposti in maniera tale da non intralciare i
posti di lavoro o passaggi, e non diventare oggetto di danneggiamenti: a questo scopo è necessario che venga ridotto
- 121 -
al minimo lo sviluppo libero del cavo mediante l'uso di tenditori, tamburi avvolgicavo con prese incorporate o altri
strumenti equivalenti; in nessun caso, comunque, è consentito depositare bidoni, attrezzi o carichi in genere allo
scopo di tenderne la parte in esubero. In particolare, per quanto possibile, i cavi dovranno essere disposti
parallelamente alle vie di transito. Inoltre, i cavi di alimentazione non devono essere sollecitati a piegamenti di
piccolo raggio né sottoposti a torsione, né agganciati su spigoli vivi o su materiali caldi o lasciati su pavimenti sporchi
di cemento, oli o grassi.
Cavi di alimentazione: utilizzazione. Prima di utilizzare un'apparecchiatura elettrica, bisognerà controllare che i cavi
di alimentazione della stessa e quelli usati per derivazioni provvisorie non presentino parti logore nell'isolamento.
Qualora il cavo apparisse deteriorato, esso non deve essere riparato con nastri isolanti adesivi, ma va subito sostituito
con uno di caratteristiche identiche ad opera di personale specializzato. L'uso dei cavi deteriorati è tassativamente
vietato.
Il cavo elettrico, i suoi attacchi e l'interruttore devono essere protetti adeguatamente e si dovrà sempre evitare di
toccarli con le mani bagnate o stando con i piedi sul bagnato.
Dopo l'utilizzazione i cavi di alimentazione (dell'apparecchiatura e/o quelli usati per le derivazioni provvisorie)
devono essere accuratamente ripuliti e riposti, in quanto gli isolamenti in plastica ed in gomma si deteriorano
rapidamente a contatto con oli e grassi.
Collegamenti volanti. I collegamenti volanti devono essere evitati, per quanto possibile. Ove indispensabili, i
collegamenti a presa e spina dovranno essere realizzati con prese e spine aventi almeno protezione IP 67 e dovranno
essere posizionati fuori dai tratti interrati.
Cavi di alimentazione: temperature di esposizione. La temperatura sulla superficie esterna della guaina dei cavi non
deve superare la temperatura di 50°C per cavi flessibili in posa mobile e di 70 °C per quelli flessibili in posa fissa, né
scendere al di sotto dei -25 °C.
Pressacavo. Il pressacavo svolge la duplice funzione di protezione contro la penetrazione, all'interno del corpo della
spina e della presa (fissa o mobile), di polvere e liquidi e contro la eventuale sconnessione tra i cavi ed i morsetti degli
spinotti causata da una tensione eccessiva accidentalmente esercitata sul cavo. Deve, pertanto, essere prestata la
massima attenzione allo stato dei pressacavi presenti sia sulle spine che sulle prese.
Quadri elettrici: arresto automatico. Qualora un dispositivo di protezione (interruttore) sia intervenuto aprendo il
circuito, prima di ridare tensione all'impianto occorrerà individuare e riparare il guasto che lo ha provocato e mai dare
di nuovo tensione escludendo dal circuito l'interruttore che ne impedisce la chiusura. E' assolutamente vietato mettere
fuori uso i dispositivi di sicurezza, togliendo, bloccando, sostituendo valvole, interruttori automatici, molle, ecc. con
altri di diversa taratura o peggio ancora utilizzando sistemi di fortuna.
Manutenzione di prese e spine: verifiche e controlli. Gli spinotti delle spine, così come gli alveoli delle prese, vanno
tenuti puliti e asciutti: prima di eseguire i controlli e la eventuale manutenzione, provvedere a togliere la tensione
all'impianto.
Le prese e le spine che avessero subito forti urti, andranno accuratamente controllate, anche se non presentano danni
apparenti: tutte quelle che mostreranno segni anche lievi di bruciature o danneggiamenti, dovranno essere sostituite
facendo ricorso a personale qualificato.
Allaccio apparecchiature elettriche. Non devono mai essere inserite o disinserite macchine o utensili su prese in
tensione. In particolare, prima di effettuare un allacciamento, si dovrà accertare che:
l'interruttore di avvio della macchina o utensile sia "aperto" (motore elettrico fermo);
l'interruttore posto a monte della presa sia "aperto" (assenza di tensione alla presa).
Alimentazione elettrica: sospensione temporanea delle lavorazioni. Durante le interruzioni di lavoro deve essere tolta
l'alimentazione all'apparecchiatura elettrica.
Come collegare e disinnestare una spina. Per disconnettere una spina da una presa di corrente si deve sempre evitare
di tendere il cavo; occorre, invece, disconnettere la spina mediante l'impugnatura della spina stessa. Per eseguire una
connessione, non si devono mai collegare direttamente i cavi agli spinotti e dovranno usarsi, invece, sempre spine e
prese normalizzate.
Dispositivi di sicurezza: by-pass. Evitare di by-passare i dispositivi di sicurezza se non espressamente autorizzati dal
superiore preposto, esperto di sicurezza elettrica.
Apparecchiature elettriche: verifiche prima dell'uso. Prima di mettere in funzione qualsiasi macchina o
apparecchiatura elettrica, devono essere controllate tutte le parti elettriche visibili, in particolare:
il punto dove il cavo di alimentazione si collega alla macchina (in quanto in questa zona il conduttore è soggetto ad
usura e a sollecitazioni meccaniche con possibilità di rottura dell'isolamento);
la perfetta connessione della macchina ai conduttori di protezione ed il collegamento di questo all'impianto di terra.
Verificare visivamente, inoltre, l'integrità dell'isolamento della carcassa.
Impianto elettrico: chiusura giornaliera dell'impianto. Al termine della giornata di lavoro occorre disinserire tutti gli
interruttori e chiudere i quadri elettrici a chiave.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.267; D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.283.
b) Disposizioni ulteriori per i lavoratori che utilizzano utensili elettrici;
Prescrizioni Esecutive: Adattatori per spine per uso domestico. Le prese a spina per uso domestico sono
assolutamente vietate nel cantiere; ove fosse necessario utilizzare un attrezzo elettrico con spina di tipo domestico
indissolubile dal cavo (ad esempio flessibili, scanalatori, trapani, ecc.) si dovranno utilizzare appositi adattatori da
montare sulle prese a norma.
Tali adattatori non devono:
avere grado di protezione inferiore a quello necessario alla lavorazione;
avere portata inferiore a quella della presa;
essere usati in luoghi con pericolo di scoppio o di incendio;
essere usati in prese con interruttori di blocco;
essere lasciati inseriti nelle prese quando non sono utilizzati.
Apparecchiature elettriche: impugnatura utensili. Gli attrezzi elettrici non devono essere presi per il cavo ma per
- 122 -
l'apposita impugnatura. Il peso dell'apparecchio produce il distacco del cavo dai morsetti con conseguente pericolo di
corto circuito e quindi di scarica elettrica in caso di contatto.
Apparecchiature elettriche: pulizia. Gli apparecchi mobili e portatili devono essere puliti frequentemente soprattutto
quando sono stati esposti all'imbrattamento ed alla polvere.
Luoghi conduttori ristretti: utensili utilizzabili. Nei "luoghi conduttori ristretti" possono essere utilizzati :
apparecchi ed utensili elettrici, mobili e portatili, di classe II (doppio quadratino concentrico normalizzato) alimentati
tramite separazione elettrica singola (trasformatore di isolamento);
apparecchi alimentati a bassissima tensione di sicurezza (uguale o minore di 25 volt, nei cantieri).
Riferimenti Normativi: CEI 23-5; CEI 23-16; CEI 64-8 CAP XI Sez.4.
c) Requisiti generali delle apparecchiature elettriche;
Prescrizioni Organizzative: Apparecchiature elettriche: dispositivo contro il riavviamento automatico. Tutte le
apparecchiature elettriche, quali ad esempio seghe circolari, betoniere, flessibili, ecc., che possono presentare pericolo
per l'operatore con la rimessa in moto al ristabilirsi della tensione di rete dopo una interruzione, devono essere
provviste di dispositivo contro il riavviamento automatico.
Apparecchiature elettriche: targhetta. Tutte le apparecchiature elettriche (fisse, mobili, portatili o trasportabili) devono
essere corredate di targhetta su cui, tra l'altro, devono essere riportate la tensione, l'intensità ed il tipo di alimentazione
prevista dal costruttore, i marchi di conformità e tutte le altre eventuali caratteristiche costruttive necessarie per l'uso.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.68; D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.267.
d) Requisiti specifici degli utensili elettrici;
Prescrizioni Organizzative: Apparecchiature elettriche: interruttore di avvio. Gli utensili elettrici portatili devono
essere muniti di un interruttore incorporato nell'incastellatura, che consenta di eseguire con facilità e sicurezza la
messa in moto e l'arresto.
Apparecchiature elettriche: tensione di lavoro. Gli utensili elettrici portatili utilizzati per lavori all'aperto devono:
essere alimentati con tensione non superiore a 220 Volt verso terra;
essere alimentati con tensione non superiore a 50 Volt (25 nei cantieri) verso terra o da trasformatori di isolamento,
qualora si lavori in luoghi bagnati o molto umidi o entro grandi masse metalliche.
Apparecchiature elettriche: doppio isolamento. Gli apparecchi elettrici portatili alimentati con una tensione superiore
a 25 V devono disporre di un isolamento supplementare detto doppio isolamento (classe II): esso è riconoscibile dal
simbolo, applicato sull'involucro dell'utensile, del doppio quadratino concentrico ed è accompagnato dal simbolo
dell'istituto (marchio del laboratorio) di omologazione che ne attesta l'idoneità. Gli apparecchi con doppio isolamento
non devono essere collegati a terra in quanto il doppio isolamento è una garanzia maggiore della messa a terra.
Apparecchiature elettriche: alimentazione con trasformatore. Se l'alimentazione degli utensili elettrici che operano
all'aperto o in luoghi molto umidi è fornita mediante rete a bassissima tensione attraverso un trasformatore, questo
dovrà avere l'avvolgimento primario separato ed isolato perfettamente dall'avvolgimento secondario. Il trasformatore
dovrà essere collocato in modo che l'operatore non venga in contatto con la presa relativa alla sua alimentazione.
Apparecchiature elettriche: lavorazioni con uso di acqua. Per gli utensili elettrici di classe II che fanno uso di acqua,
come le smerigliatrici o i vibratori per il calcestruzzo, devono essere utilizzati trasformatori di isolamento o
motogeneratori che garantiscano una separazione galvanica della rete di alimentazione in BT.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.313; D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.315; D.P.R. 27/4/1955 n.547
art.316; D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.374; LEGGE 1/3/1968 n.186; D.M. 20/11/1968; CEI 107-43.
Misure Preventive e Protettive relative all'Attrezzo:
1)
Requisiti generali comuni a utensili, attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera;
Prescrizioni Organizzative: Documentazione allegata. L'attrezzatura a motore, il macchinario o il mezzo d'opera in
oggetto, deve essere accompagnato, oltre che dalle normali informazioni di carattere strettamente tecnico, dal libretto di
garanzia e dalle istruzioni d'uso e manutenzione, con le indicazioni necessarie per eseguire, senza alcun rischio, la messa
in funzione e l'utilizzazione, il trasporto, l'eventuale installazione e/o montaggio (smontaggio), la regolazione, la
manutenzione e le riparazioni. Tale documentazione deve, inoltre, fornire tutte le informazioni sull'emissione di potenza
sonora e sulle vibrazioni prodotte.
Vendita o noleggio: disposizioni. Sono vietati la fabbricazione, la vendita, il noleggio e la concessione in uso di
attrezzatura a motore, macchinari, mezzi d'opera e di impianti non rispondenti alle disposizioni legislative e regolamentari
vigenti in materia di sicurezza. Chiunque concede in locazione finanziaria beni assoggettati a forme di certificazione o di
omologazione obbligatoria è tenuto a che i medesimi siano accompagnati dalle previste certificazioni o dagli altri
documenti previsti dalla legge.
Protezione e sicurezza delle macchine. Le parti di macchine, macchinari o attrezzi che costituiscano un pericolo, dovranno
essere protetti o segregati o provvisti di dispositivi di sicurezza.
Manutenzione: norme generali. Tutti gli organi mobili dovranno essere lubrificati, se previsto dal libretto di
manutenzione, avendo cura di ripristinare tutte le protezioni asportate, manomesse o danneggiate (schermi di protezione
per ingranaggi, carter, ecc.). Deve essere evidenziata la presenza di punti di ossidazione che possa compromettere la
funzionalità della macchina e, se necessario bisognerà provvedere alla relativa rimozione e verniciatura.
Manutenzione: verifiche periodiche. Prima dell'introduzione in cantiere di utensili, attrezzature a motore, macchinari e
mezzi d'opera, e periodicamente durante le lavorazioni, dovranno essere eseguite accurate verifiche sullo stato
manutentivo ad opera di personale qualificato in grado di procedere alle eventuali necessarie riparazioni.
Operazioni di regolazione e/o riparazione. Qualora vengano compiute operazioni di regolazione, riparazione o
sostituzione di parti della macchina, bisognerà:
utilizzare solo ricambi ed accessori originali, come previsto nel libretto di manutenzione;
non modificare alcuna parte della macchina.
Ultimata la manutenzione e prima di rimettere in funzione la macchina, accertarsi di aver riposto tutti gli attrezzi
utilizzati.
- 123 -
2)
3)
4)
Riferimenti Normativi: D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.41; D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.374; Circolare n.103/80.
Requisiti generali comuni a utensili, attr. a motore o macchinari;
Prescrizioni Organizzative: Organi rotanti: verifiche. Bisogna far eseguire da personale specializzato, periodicamente ed
ogni qualvolta se ne evidenzi la necessità, verifiche sugli accoppiamenti degli organi rotanti per valutarne lo stato di
usura.
Prescrizioni Esecutive: Cuscinetti: verifiche. Deve costantemente essere verificato lo stato di usura e la funzionalità dei
cuscinetti per valutare la opportunità della loro lubrificazione o sostituzione.
Requisiti generali comuni agli utensili;
Prescrizioni Organizzative: Utensili: potenza del motore adeguata. L'utensile deve essere dotato di motore di potenza e/o
numero di giri adeguato al tipo di operazione da svolgere.
Livello di Potenza Sonora: targhetta. Sulla macchina deve essere applicata apposita targhetta riportante il Livello di
Potenza Sonora emesso durante le verifiche di legge.
Riferimenti Normativi: D.L. 15/8/1991 n.277.
Vibratore: modalità di impiego;
Prescrizioni Esecutive: Non mantenere a lungo fuori dal getto l'ago in funzione.
- 124 -
MACCHINE utilizzate nelle Lavorazioni
Elenco delle macchine:
1)
2)
Autocarro;
Escavatore.
Autocarro
L'autocarro è una macchina utilizzata per il trasporto di mezzi, materiali da costruzione e/o di risulta da demolizioni o scavi, ecc.,
costituita essenzialmente da una cabina, destinata ad accogliere il conducente, ed un cassone generalmente ribaltabile, a mezzo di un
sistema oleodinamico.
Rischi generati dall'uso della Macchina:
1)
2)
3)
Caduta dall'alto;
Caduta di persone dall'alto, in seguito alla perdita di equilibrio del lavoratore e/o all'assenza di adeguate protezioni
(collettive od individuali), da opere provvisionali, gru od autogrù, fori nei solai o balconate o rampe di scale o scavi, o da
mezzi per scavo o trasporto, o da qualsiasi altra postazione di lavoro sopraelevata.
Misure Preventive e Protettive relative al rischio:
a) Piattaforma della macchina;
Prescrizioni Esecutive: Non utilizzare la macchina come piattaforma per lavori in elevazione.
Caduta di materiale dall'alto o a livello;
Lesioni (schiacciamenti, cesoiamenti, colpi, impatti, tagli) causate dall'investimento di masse cadute dall'alto o a livello:
materiali caduti durante il trasporto con gru, argani ecc., o da autocarri, dumper, carrelli elevatori ecc., o da opere
provvisionali, o per ribaltamento delle stesse, di mezzi di sollevamento, di attrezzature, ecc.;
materiali frantumati proiettati a distanza al seguito di demolizioni effettuate mediante esplosivo o a spinta.
Misure Preventive e Protettive relative al rischio:
a) Autocarro: norme per il corretto trasporto di materiali;
Prescrizioni Organizzative: Protezione delle postazioni di lavoro. I posti di lavoro e di passaggio devono essere
idoneamente difesi contro la caduta o l'investimento di materiali in dipendenza dell'attività lavorativa.
Ove non è possibile la difesa con mezzi tecnici, devono essere adottate altre misure o cautele adeguate.
Quando nelle immediate vicinanze dei ponteggi o del posto di caricamento e sollevamento dei materiali vengono
impastati calcestruzzi e malte o eseguite altre operazioni a carattere continuativo si deve costruire un solido impalcato
sovrastante, ad altezza non maggiore di m 3 da terra, a protezione contro la caduta di materiali.
Il posto di carico e di manovra degli argani a terra deve essere delimitato con barriera per impedire la permanenza ed
il transito sotto i carichi.
Trasporto dei carichi. Evitare di effettuare brusche manovre di avvio o di arresto, in particolare a macchina carica
Prescrizioni Esecutive: Sistemazione del carico sulla macchina. Assicurarsi che il carico da trasportare sia sempre ben
sistemato.
Sistemazione di materiale sfuso sulla macchina. Non caricare materiale sfuso oltre l'altezza delle sponde.
Sistemazione di oggetti sulla macchina. E' vietato usare la macchina per trasportare oggetti che non siano stati
adeguatamente fissati ad appositi supporti o opportunamente imbracati.
Sponde degli automezzi. Assicurarsi sempre della corretta chiusura delle sponde.
Teli per la copertura del carico. Non caricare la macchina oltre i limiti indicati dal costruttore e utilizzare idonei teli (o
simili) per la copertura del carico.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.11; D.P.R. 7/1/1956 n.164 art.9.
Cesoiamenti, stritolamenti, impatti, lacerazioni;
Ferite e lesioni (cesoiamenti, stritolamenti, impatti, lacerazioni) causate da contatti accidentali con organi mobili di
macchine o mezzi, o per collisioni con ostacoli o altri mezzi presenti nell'area del cantiere.
Misure Preventive e Protettive relative al rischio:
a) Protezione da cesoiamenti, stritolamenti, impatti, lacerazioni (Autocarro);
Prescrizioni Organizzative: Percorsi carrabili: aree di sosta. Predisporre adeguate aree per il parcheggio di automezzi
e macchine operatrici.
Percorsi carrabili: ostacoli. Predisporre adeguati percorsi di circolazione per i mezzi con relativa segnaletica.
Protezione e sicurezza delle macchine. Gli elementi delle macchine, quando costituiscono un pericolo, devono essere
protetti o segregati o provvisti di dispositivi di sicurezza.
Raggio d'azione macchine. Predisporre sbarramenti e segnaletica di sicurezza intorno all'area di azione delle
macchine.
Prescrizioni Esecutive: Norme generali di guida nel cantiere. Tenersi a distanza di sicurezza dai mezzi operativi in
movimento.
Prestare attenzione alle segnalazioni acustiche e/o luminose ed alla segnaletica di sicurezza.
Operazioni di manutenzione: divieto. Non è consentito pulire, oliare o ingrassare gli organi in movimento della
macchina, salvo ciò non sia espressamente prescritto nelle istruzioni di manutenzione della macchina.
Percorsi carrabili: aree di sosta. Far sostare la macchina in una zona dove non operino altre macchine e priva di
traffico veicolare; in caso contrario, segnalare adeguatamente la presenza della macchina.
Percorsi carrabili: ostacoli. Prima di utilizzare la macchina accertarsi dell'esistenza di eventuali vincoli derivanti da:
ostacoli (in altezza ed in larghezza), limiti d'ingombro, ecc..
Posizione di guida del conducente. Mantenere sempre la testa, il corpo e gli arti, dentro la cabina di guida, in modo da
non esporsi ad eventuali rischi all'esterno (ostacoli fissi, rami, altri automezzi, caduta gravi, ecc.)
- 125 -
4)
5)
6)
7)
8)
9)
Raggio d'azione macchine. Controllare, prima di iniziare la lavorazione, che le eventuali persone stazionanti in
prossimità della macchina, siano al di fuori del raggio di azione della stessa.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.41; D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.48.
Colpi, tagli, punture, abrasioni;
Colpi, tagli, punture, abrasioni alle mani; contusioni e traumi a tutto il corpo senza una localizzazione specifica, per
contatto con l'attrezzo adoperato o conseguenti ad urti con oggetti di qualsiasi tipo presenti in cantiere.
Dolori muscolari relativi ad errate posizioni assunte durante l'uso dell'attrezzatura di lavoro.
Misure Preventive e Protettive relative al rischio:
a) Autocarro: prescrizioni per le operazioni di manutenzione;
Prescrizioni Esecutive: Interventi sull'impianto oleodinamico. Qualora fosse necessario intervenire su parti
dell'impianto oleodinamico della macchina, bisognerà accertarsi preventivamente che la pressione sia nulla.
La ricerca di un eventuale foro su un flessibile della macchina, dovrà eseguirsi sempre con molta cautela, e
preventivamente muniti di occhiali di protezione.
Pulizia con aria compressa. Nel caso si adoperi l'aria compressa per la pulizia ed il lavaggio della macchina, andranno
utilizzati solo getti a bassa pressione (max 2 atm.) e occhiali protettivi.
Sostituzione dei denti delle benne. La sostituzione dei denti delle benne deve essere eseguita sempre utilizzando
occhiali protettivi, al fine di evitare che le schegge, proiettate dai colpi di martello necessari per la sostituzione dei
denti stessi, possano ledere gli occhi dell'operaio impegnato nell'operazione.
Dermatiti, irritazioni cutanee, reazioni allergiche;
Irritazioni cutanee, reazioni allergiche, dermatiti causate dal contatto con solventi, detergenti, malte cementizie, resine o,
in più generale, con sostanze capaci di azioni allergizzanti (riniti, congiuntiviti, dermatiti allergiche da contatto).
Misure Preventive e Protettive relative al rischio:
a) Pulizia con detergenti;
Prescrizioni Esecutive: Nella pulizia dei pezzi meccanici non vanno mai utilizzati liquidi infiammabili come benzina,
gasolio, ecc. ma gli appositi liquidi detergenti ininfiammabili e non tossici.
Elettrocuzione;
Elettrocuzione per contatto diretto o indiretto con parti dell'impianto elettrico in tensione.
Folgorazione dovuta a caduta di fulmini in prossimità del lavoratore.
Misure Preventive e Protettive relative al rischio:
a) Lavori in prossimità di linee elettriche;
Prescrizioni Organizzative: Non possono essere eseguiti lavori in prossimità di linee elettriche aeree a distanza
minore di m 5 a meno che, previa segnalazione all'esercente le linee elettriche, non si provveda ad una adeguata
protezione atta ad evitare accidentali contatti o pericolosi avvicinamenti ai conduttori delle linee stesse.
Prescrizioni Esecutive: Assicurarsi che nella zona di lavoro, le eventuali linee elettriche aeree, rimangano sempre ad
una distanza non inferiore ai cinque metri.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 7/1/1956 n.164 art.11.
Getti o schizzi;
Lesioni riguardanti qualsiasi parte del corpo durante i lavori, a freddo o a caldo, eseguiti a mano o con utensili, con
materiali, sostanze, prodotti, attrezzature che possono dare luogo a getti e/o schizzi pericolosi per la salute.
Lesioni riguardanti qualsiasi parte del corpo conseguenti alla proiezione di schegge durante lavorazioni eseguite
direttamente o in postazioni di lavoro limitrofe.
Misure Preventive e Protettive relative al rischio:
a) Impianto oleodinamico: verifiche preventive;
Prescrizioni Esecutive: All'inizio di ciascun turno di lavoro va accuratamente verificata l'integrità dei tubi flessibili e
dell'impianto oleodinamico in genere.
Inalazione polveri, fibre, gas, vapori;
Danni all'apparato respiratorio ed in generale alla salute del lavoratore, derivanti dall'esposizione a materiali in grana
minuta, o rilascianti fibre minute, o che possono dar luogo a sviluppo di polveri, gas, vapori, nebbie, aerosol.
Intossicazione causata dall'inalazione dei gas di scarico di motori a combustione o di fumi o di ossidi (ossidi di zinco, di
carbonio, di azoto, di piombo, ecc.) tossici originati durante la combustione o la saldatura o il taglio termico di materiali
di varia natura.
Misure Preventive e Protettive relative al rischio:
a) Protezione da inalazione polveri, fibre, gas, vapori (Autocarro);
Prescrizioni Organizzative: Ambienti confinati. L'utilizzo della macchina in ambienti confinati sarà subordinata alla
predisposizione di adeguati sistemi di aspirazione e/o scarico, od alla presenza di un depuratore, ad acqua o catalitico,
per i gas combusti.
Dispositivi di protezione dalle polveri: condizioni di utilizzo. I lavoratori esposti a specifici rischi di inalazioni
pericolose di gas, polveri o fumi nocivi devono avere a disposizione maschere respiratorie o altri dispositivi idonei, da
conservarsi in luogo adatto facilmente accessibile e noto al personale.
Prescrizioni Esecutive: Inumidimento del materiale. Quando non sono attuabili le misure tecniche di prevenzione e la
natura del materiale polveroso lo consenta, si deve provvedere all'inumidimento del materiale stesso.
Dispositivi di protezione dalle polveri: condizioni di utilizzo. Qualora per difficoltà di ordine ambientale od altre
cause tecnicamente giustificate sia ridotta l'efficacia dei mezzi generali di prevenzione delle polveri, i lavoratori
devono essere muniti e fare uso di idonee maschere antipolvere.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.387; D.P.R. 19/3/1956 n.303 art.21.
Incendi o esplosioni;
Lesioni provocate da incendi e/o esplosioni conseguenti allo schiacciamento di tubazioni del gas in esercizio, alla
combustione di recipienti o serbatoi contenenti carburanti o sostanze chimiche altamente deflagranti, al brillamento di
esplosivo per demolizioni o di ordigni bellici interrati, ecc..
- 126 -
Misure Preventive e Protettive relative al rischio:
a) Autocarro: carburante;
Prescrizioni Organizzative: Avviamento con spray. Se per l'avviamento del motore deve essere utilizzato lo speciale
spray, devono essere seguite scrupolosamente tutte le istruzioni d'uso.
Condutture interrate nel cantiere. Assicurarsi che nella zona di lavoro non vi siano cavi, tubazioni, ecc. interrate
interessate dal passaggio di corrente elettrica, gas, acqua, ecc.
Prescrizioni Esecutive: Rifornimento di carburante. Il carburante dovrà essere trasportato in recipienti adeguati, dotati
delle prescritte etichettature. Durante il rifornimento di carburante o la ricarica delle batterie, evitare accuratamente la
presenza di fiamme libere o la produzione di scintille.
10) Investimento e ribaltamento;
Lesioni (schiacciamenti, cesoiamenti, stritolamenti, impatti, tagli) causate dall'investimento ad opera di macchine
operatrici o conseguenti al ribaltamento delle stesse.
Misure Preventive e Protettive relative al rischio:
a) Autocarro: norme di guida nel cantiere;
Prescrizioni Organizzative: Manovra di retromarcia o con scarsa visibilità. Predisporre personale a terra per
coadiuvare il pilota della macchina nelle operazioni di retromarcia, o in condizioni di scarsa visibilità.
Percorsi carrabili: pendenze. I percorsi non devono avere pendenze trasversali eccessive.
Percorsi carrabili: rampe accesso scavi. Le rampe di accesso allo scavo devono avere:
pendenza adeguata alla possibilità della macchina;
larghezza tale da consentire un franco non minore di 70 centimetri almeno da un lato, oltre la sagoma di ingombro del
veicolo; qualora il franco venga limitato ad un solo lato per tratti lunghi, devono essere realizzate piazzole o nicchie
di rifugio ad intervalli non superiori a m 20 lungo l'altro lato.
Percorsi carrabili: vincoli geomorfologici. Verificare:
- la capacità del terreno del cantiere a sopportare il carico della macchina: definire l'eventuale carico limite;
- la condizione manutentiva di eventuali opere di sostegno presenti, in particolare se a valle della zona di lavoro, onde
evitarne il cedimento per il sovrappeso della macchina, con il conseguente ribaltamento della macchina stessa.
Percorsi pedonali nel cantiere. Predisporre nel cantiere adeguati percorsi pedonali e di circolazione per le macchine
con relativa segnaletica.
Sosta della macchina. Predisporre adeguate aree per la sosta dei mezzi.
Tali aree devono avere almeno i seguenti requisiti:
dovranno consentire la normale circolazione nel cantiere;
il terreno abbia adeguata capacità portante e non presenti una pendenza proibitiva.
Velocità delle macchine. Stabilire la velocità massima (15 km/h max) da tenere in cantiere per le macchine, ed
apporre idonea segnaletica.
Prescrizioni Esecutive: Fermo meccanico. Predisporre idoneo "fermo meccanico" in prossimità della scarpata.
Manovra di retromarcia o con scarsa visibilità. Prima di iniziare il movimento della macchina in retromarcia, il
conduttore dovrà accertarsi che la zona sia libera da ostacoli e da eventuale personale: a questo scopo verrà assistito
da personale a terra.
Percorsi carrabili: azionamento del ribaltabile. In nessun caso deve essere azionato il ribaltabile con il mezzo in
posizione inclinata.
Percorsi carrabili: scarpate. Quando possibile, evitare di far funzionare la macchina nelle immediate vicinanze di
scarpate, sia che si trovino a valle che a monte della macchina.
Percorsi carrabili: vincoli geomorfologici. Prima di movimentare la macchina accertarsi dell'esistenza di eventuali
vincoli derivanti da:
- limitazioni di carico (terreno, pavimentazioni, rampe, opere di sostegno);
- pendenza del terreno.
Percorsi pedonali nel cantiere. Rispettare scrupolosamente la viabilità predisposta, senza invadere i percorsi pedonali.
Portata della macchina. Non deve essere mai superata la portata massima consentita per la macchina; ugualmente non
è consentito superare l'ingombro massimo.
Sradicamento di alberi. Durante l'operazione di abbattimento di alberi, accertarsi di non aver posizionato la macchina,
o parte di essa, dove potrebbero trovarsi le radici, per evitare che esse, sollevandosi, possano far ribaltare la macchina.
Prima di utilizzare la macchina per tale operazione, accertarsi che la stessa sia munita di cabina capace di resistere
alla eventuale caduta di rami, anche di grosse dimensioni.
Sosta della macchina. Ogni qualvolta si arresta la macchina si dovrà spegnere il motore, posizionare i comandi in
folle ed inserire il freno di stazionamento.
Per la sosta si dovrà scegliere con attenzione il piano di stazionamento: ci si dovrà assicurare, anzitutto che non si
arrechi intralcio alla circolazione nel cantiere e che il terreno abbia adeguata capacità portante; in caso di sosta su
piano in pendenza, bisognerà posizionare la macchina trasversalmente alla pendenza, assicurandosi dell'assenza di
pericolo di scivolamento e ribaltamento.
Velocità delle macchine. Adeguare la velocità ai limiti stabiliti nel cantiere e comunque a valori tali da poterne
mantenere costantemente il controllo.
Al di fuori dei percorsi stabiliti ed in prossimità dei posti di lavoro si deve transitare a passo d'uomo.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.8; D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.182; D.P.R. 27/4/1955 n.547
art.215; D.P.R. 7/1/1956 n.164 art.4.
11) Rumore: dBA < 80;
Il lavoratore è addetto ad attività comportanti valore di esposizione quotidiana personale non superiore a 80 dBA: per tali
lavoratori, il decreto 277/91 non impone alcun obbligo.
Misure Preventive e Protettive relative al rischio:
a) Protezione da rumore: dBA < 80;
- 127 -
Prescrizioni Organizzative: Obblighi del datore di lavoro: acquisto di nuove macchine. Il datore di lavoro privilegia,
all'atto dell'acquisto di nuovi utensili, macchine, apparecchiature, quelli che producono, nelle normali condizioni di
funzionamento, il più basso livello di rumore.
Obblighi del datore di lavoro: misure organizzative. Il datore di lavoro riduce al minimo, in relazione alle conoscenze
acquisite in base al progresso tecnico, i rischi derivanti dall'esposizione al rumore mediante misure tecniche,
organizzative e procedurali, concretamente attuabili, privilegiando gli interventi alla fonte.
Riferimenti Normativi: D.L. 15/8/1991 n.277 art.41; D.L. 15/8/1991 n.277 art.46.
12) Scivolamenti e cadute;
Scivolamenti e cadute sul piano di lavoro, provocati da presenza di grasso o sporco sui punti di appiglio (nel caso di salita
su mezzi o macchine), o da cattive condizioni del posto di lavoro (come ad esempio disordine per presenza di residui
sparsi delle lavorazioni), o da cattive condizioni della viabilità pedonale.
Misure Preventive e Protettive relative al rischio:
a) Protezione da scivolamenti e cadute (Autocarro);
Prescrizioni Esecutive: Accesso al posto di guida: appigli vietati. Nel salire sulla macchina è assolutamente vietato
utilizzare come appigli le tubazioni flessibili o le leve dei comandi.
Accesso al posto di guida: condizioni degli appigli. Eliminare la eventuale presenza di grasso sugli scalini d'accesso,
le maniglie e gli appigli al posto di guida, al fine di evitare scivolamenti con pericolose cadute.
Accesso al posto di guida: condizioni del terreno. Prestare attenzione alle condizioni del terreno immediatamente
attiguo alla macchina, onde evitare scivolamenti o cadute sul luogo di lavoro.
Salita sulla macchina in movimento: divieto. Non salire o scendere mai dalla macchina quando questa è in
movimento.
Trasporto persone sulla macchina. Non trasportare persone sulla macchina, a meno che non siano stati predisposti
idonei dispositivi atti ad evitare le cadute.
13) Vibrazioni;
Danni all'apparato scheletrico e muscolare causate dalle vibrazioni trasmesse al lavoratore da macchine o parti di esse.
Misure Preventive e Protettive relative al rischio:
a) Cabina di guida: posto del conducente;
Prescrizioni Organizzative: Il posto di guida dovrà essere del tipo antivibrante.
Misure Preventive e Protettive relative alla Macchina:
1)
2)
Prescrizioni generali (Autocarro);
Prescrizioni Organizzative: Dispositivi di segnalazione. La macchina deve essere dotata di appropriati dispositivi acustici
e luminosi di segnalazione e di avvertimento, nonché di illuminazione del campo di manovra.
Documentazione allegata alla macchina. La macchina deve essere accompagnata, oltre che dalle normali informazioni di
carattere strettamente tecnico, dal libretto di garanzia e dalle istruzioni d'uso e manutenzione, che forniscono le
indicazioni necessarie per eseguire, senza alcun rischio, la messa in funzione, l'utilizzazione, il trasporto, l'installazione, il
montaggio e lo smontaggio, la regolazione, la manutenzione e la riparazione della macchina.
La documentazione che accompagna la macchina deve inoltre fornire le informazioni sull'emissione di potenza sonora e
sulle vibrazioni prodotte.
DPI: Operatore autocarro. Devono essere forniti ai lavoratori adeguati dispositivi di protezione individuale: a) guanti; b)
casco; c) calzature di sicurezza; d) indumenti protettivi (tute).
Ore di silenzio: regolamenti locali. Dovranno essere osservate le ore di silenzio secondo la stagione ed i regolamenti
locali.
Vendita o noleggio di macchine: disposizioni. Sono vietati la fabbricazione, la vendita, il noleggio e la concessione in uso
di macchine, di attrezzature di lavoro e di impianti non rispondenti alle disposizioni legislative e regolamentari vigenti in
materia di sicurezza.
Chiunque concede in locazione finanziaria beni assoggettati a forme di certificazione o di omologazione obbligatoria è
tenuto a che i medesimi siano accompagnati dalle previste certificazioni o dagli altri documenti previsti dalla legge.
Prescrizioni Esecutive: Abbigliamento del lavoratore. Il lavoratore deve indossare indumenti aderenti al corpo, evitando
accuratamente parti sciolte o svolazzanti, come sciarpe, cinturini slacciati, ecc., che potrebbero impigliarsi con le parti in
movimento di macchine o utensili, e/o nei relativi organi di comando, o costituire intralcio durante la permanenza su
opere provvisionali e durante la movimentazione manuale dei carichi; in particolare, se le maniche non sono corte, esse
andranno tenute allacciate strettamente al polso.
Cabina di guida: ordine. Mantenere il posto guida libero da oggetti, attrezzi, ecc., soprattutto se non fissati adeguatamente.
Cabina di guida: regolazione del sedile. Prima di iniziare la lavorazione, regolare e bloccare il sedile di guida.
Cabina di guida: trasporto persone. Non trasportare persone se non all'interno della cabina di guida, sempre che questa sia
idonea allo scopo e gli eventuali trasportati non costituiscano intralcio alle manovre.
DPI: Operatore autocarro. Durante le lavorazioni, devono essere utilizzati i seguenti dispositivi di prevenzione
individuale: a) guanti; b) casco; c) calzature di sicurezza; d) indumenti protettivi (tute).
Efficienza della macchina. Controllare l'efficienza dei freni, delle luci, dei dispositivi acustici e luminosi e di tutti i
comandi e circuiti di manovra.
Girofaro. Segnalare l'operatività del mezzo nell'area di cantiere con l'azionamento del girofaro.
Lavori notturni. In caso di lavori notturni, verificare, preventivamente ed attentamente, la zona di lavoro; utilizzare
comunque, tutte le luci disponibili sulla macchina.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.175; D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.374; D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.378;
D.P.R. 7/1/1956 n.164 art.6; Circolare n.103/80.
Requisiti generali comuni a utensili, attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera;
Prescrizioni Organizzative: Documentazione allegata. L'attrezzatura a motore, il macchinario o il mezzo d'opera in
oggetto, deve essere accompagnato, oltre che dalle normali informazioni di carattere strettamente tecnico, dal libretto di
- 128 -
3)
4)
5)
garanzia e dalle istruzioni d'uso e manutenzione, con le indicazioni necessarie per eseguire, senza alcun rischio, la messa
in funzione e l'utilizzazione, il trasporto, l'eventuale installazione e/o montaggio (smontaggio), la regolazione, la
manutenzione e le riparazioni. Tale documentazione deve, inoltre, fornire tutte le informazioni sull'emissione di potenza
sonora e sulle vibrazioni prodotte.
Vendita o noleggio: disposizioni. Sono vietati la fabbricazione, la vendita, il noleggio e la concessione in uso di
attrezzatura a motore, macchinari, mezzi d'opera e di impianti non rispondenti alle disposizioni legislative e regolamentari
vigenti in materia di sicurezza. Chiunque concede in locazione finanziaria beni assoggettati a forme di certificazione o di
omologazione obbligatoria è tenuto a che i medesimi siano accompagnati dalle previste certificazioni o dagli altri
documenti previsti dalla legge.
Protezione e sicurezza delle macchine. Le parti di macchine, macchinari o attrezzi che costituiscano un pericolo, dovranno
essere protetti o segregati o provvisti di dispositivi di sicurezza.
Manutenzione: norme generali. Tutti gli organi mobili dovranno essere lubrificati, se previsto dal libretto di
manutenzione, avendo cura di ripristinare tutte le protezioni asportate, manomesse o danneggiate (schermi di protezione
per ingranaggi, carter, ecc.). Deve essere evidenziata la presenza di punti di ossidazione che possa compromettere la
funzionalità della macchina e, se necessario bisognerà provvedere alla relativa rimozione e verniciatura.
Manutenzione: verifiche periodiche. Prima dell'introduzione in cantiere di utensili, attrezzature a motore, macchinari e
mezzi d'opera, e periodicamente durante le lavorazioni, dovranno essere eseguite accurate verifiche sullo stato
manutentivo ad opera di personale qualificato in grado di procedere alle eventuali necessarie riparazioni.
Operazioni di regolazione e/o riparazione. Qualora vengano compiute operazioni di regolazione, riparazione o
sostituzione di parti della macchina, bisognerà:
utilizzare solo ricambi ed accessori originali, come previsto nel libretto di manutenzione;
non modificare alcuna parte della macchina.
Ultimata la manutenzione e prima di rimettere in funzione la macchina, accertarsi di aver riposto tutti gli attrezzi
utilizzati.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.41; D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.374; Circolare n.103/80.
Efficienza della macchina e dispositivi di segnalazione;
Prescrizioni Organizzative: La macchina deve essere dotata di appropriati dispositivi acustici e luminosi di segnalazione e
di avvertimento, nonché di illuminazione del campo di manovra.
Prescrizioni Esecutive: Controllare l'efficienza dei freni, delle luci, dei dispositivi acustici e luminosi e di tutti i comandi e
circuiti di manovra.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.175.
Cabina di guida: requisiti;
Prescrizioni Organizzative: Cabina di guida: protezioni. La macchina deve essere dotata di cabina di protezione per i casi
di rovesciamento e caduta di oggetti dall'alto. (ROPS e FOPS)
Prescrizioni Esecutive: Cabina di guida: ordine. Mantenere il posto guida libero da oggetti, attrezzi, ecc., soprattutto se
non fissati adeguatamente.
Cabina di guida: regolazione del sedile. Prima di iniziare la lavorazione, regolare e bloccare il sedile di guida.
Cabina di guida: trasporto persone. Non trasportare persone se non all'interno della cabina di guida, sempre che questa sia
idonea allo scopo e gli eventuali trasportati non costituiscano intralcio alle manovre.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.182; D.M. 28/11/1987 n.593; D.M. 28/11/1987 n.594.
DPI: operatore autocarro;
Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) guanti; b)
casco; c) calzature di sicurezza; d) indumenti protettivi (tute).
Prescrizioni Esecutive: Durante le lavorazioni, devono essere utilizzati i seguenti dispositivi di prevenzione individuale:
a) guanti; b) casco; c) calzature di sicurezza; d) indumenti protettivi (tute).
Escavatore
L'escavatore è una macchina particolarmente versatile che può essere indifferentemente utilizzata per gli scavi di sbancamento o a
sezione obbligata, per opere di demolizioni, per lo scavo in galleria, semplicemente modificando l'utensile disposto alla fine del
braccio meccanico.
Nel caso di utilizzo per scavi, l'utensile impiegato è una benna che può essere azionata mediante funi o un sistema oleodinamico.
L'escavatore è costituito da: a) un corpo base che, durante la lavorazione resta normalmente fermo rispetto al terreno e nel quale sono
posizionati gli organi per il movimento della macchina sul piano di lavoro; b) un corpo rotabile (torretta) che, durante le lavorazioni,
può ruotare di 360 gradi rispetto il corpo base e nel quale sono posizionati sia la postazione di comando che il motore e l'utensile
funzionale.
Rischi generati dall'uso della Macchina:
1)
2)
Caduta dall'alto;
Caduta di persone dall'alto, in seguito alla perdita di equilibrio del lavoratore e/o all'assenza di adeguate protezioni
(collettive od individuali), da opere provvisionali, gru od autogrù, fori nei solai o balconate o rampe di scale o scavi, o da
mezzi per scavo o trasporto, o da qualsiasi altra postazione di lavoro sopraelevata.
Misure Preventive e Protettive relative al rischio:
a) Benna;
Prescrizioni Esecutive: Non utilizzare la benna per trasportare o sollevare persone.
Caduta di materiale dall'alto o a livello;
Lesioni (schiacciamenti, cesoiamenti, colpi, impatti, tagli) causate dall'investimento di masse cadute dall'alto o a livello:
materiali caduti durante il trasporto con gru, argani ecc., o da autocarri, dumper, carrelli elevatori ecc., o da opere
provvisionali, o per ribaltamento delle stesse, di mezzi di sollevamento, di attrezzature, ecc.;
materiali frantumati proiettati a distanza al seguito di demolizioni effettuate mediante esplosivo o a spinta.
- 129 -
3)
4)
Misure Preventive e Protettive relative al rischio:
a) Prevenzioni a "Caduta di materiale dall'alto" comuni ai mezzi d'opera;
Prescrizioni Esecutive: Trasporto dei carichi. Evitare di effettuare brusche manovre di avvio o di arresto, in
particolare a macchina carica.
Sistemazione del carico sulla macchina. Assicurarsi che il carico da trasportare sia sempre ben sistemato.
b) Movimentazione carichi;
Prescrizioni Esecutive: Non alzare e traslare i carichi al di sopra delle zone dove lavorano o sostano persone.
Cesoiamenti, stritolamenti, impatti, lacerazioni;
Ferite e lesioni (cesoiamenti, stritolamenti, impatti, lacerazioni) causate da contatti accidentali con organi mobili di
macchine o mezzi, o per collisioni con ostacoli o altri mezzi presenti nell'area del cantiere.
Misure Preventive e Protettive relative al rischio:
a) Prevenzioni generali a "Cesoiamenti, ecc.", comuni a utensili, attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera;
Prescrizioni Esecutive: Rimozione delle protezioni e dei dispositivi di sicurezza. Le protezioni ed i dispositivi di
sicurezza di attrezzature, macchinari e mezzi d'opera non devono essere rimossi se non nei casi di assoluta necessità o
per operazioni di manutenzione espressamente previste nelle istruzioni fornite dal produttore. Qualora debba
provvedersi alla loro rimozione (previo permesso preventivo del preposto o del datore di lavoro), dovranno adottarsi
contemporaneamente misure atte a mettere in evidenza e a ridurre al limite minimo possibile il pericolo che ne deriva.
Il ricollocamento nella sede originaria delle protezioni o dei dispositivi di sicurezza rimossi, dovrà avvenire non
appena siano cessate le ragioni che ne hanno reso necessaria la loro temporanea rimozione.
Manutenzione: divieto con la macchina in funzione. Non è consentito pulire, oliare o ingrassare gli organi mobili, né
eseguire qualsiasi operazioni di registrazione o di riparazione di attrezzature, macchinari o mezzi d'opera qualora
siano in funzione, salvo non risulti espressamente indicato (con le relative procedure esecutive) nelle istruzioni di
manutenzione.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.6; D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.47; D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.48;
D.L. 19/9/1994 n.626 art.5; D.L. 19/9/1994 n.626 art.39.
b) Posizione di guida del conducente;
Prescrizioni Esecutive: Mantenere sempre la testa, il corpo e gli arti, dentro la cabina di guida, in modo da non
esporsi ad eventuali rischi all'esterno (ostacoli fissi, rami, altri automezzi, caduta gravi, ecc.).
c) Raggio d'azione dei mezzi d'opera;
Prescrizioni Organizzative: Predisporre sbarramenti e segnaletica di sicurezza intorno all'area di azione dei mezzi
d'opera
Prescrizioni Esecutive: Controllare, prima di iniziare la lavorazione, che le eventuali persone stazionanti in prossimità
della macchina, siano al di fuori del raggio di azione della stessa.
Elettrocuzione;
Elettrocuzione per contatto diretto o indiretto con parti dell'impianto elettrico in tensione.
Folgorazione dovuta a caduta di fulmini in prossimità del lavoratore.
Misure Preventive e Protettive relative al rischio:
a) Disposizioni comuni a tutti i lavoratori;
Prescrizioni Organizzative: Lavori in prossimità di linee elettriche. Non possono essere eseguiti lavori in prossimità
di linee elettriche aeree a distanza minore di m 5 a meno che, previa segnalazione all'esercente le linee elettriche, non
si provveda ad una adeguata protezione atta ad evitare accidentali contatti o pericolosi avvicinamenti ai conduttori
delle linee stesse.
Lampade portatili. Le lampade portatili devono essere:
a) costruite con doppio isolamento;
b) alimentate con bassissima tensione di sicurezza (24 V forniti mediante trasformatore di sicurezza) ovvero mediante
separazione elettrica singola (220 V forniti mediante trasformatore di isolamento);
c) provviste di idoneo involucro di vetro ed avere il portalampada e l'impugnatura costituita di materiale isolante non
igroscopico;
d) devono essere protette contro i danni accidentali tramite una griglia di protezione;
e) provviste di cavo di alimentazione di tipo H07RN-F con una sezione minima dei conduttori di 1 mm2.
Le lampadine usate non dovranno essere di elevata potenza per evitare possibili incendi e cedimento dell'isolamento
per il calore prodotto.
Prescrizioni Esecutive: Impianto elettrico: disposizioni generali di comportamento. Particolare cura, volta a
salvaguardarne lo stato manutentivo, deve essere tenuta da parte dei lavoratori nei confronti dell'impianto elettrico di
cantiere (in particolare nei confronti dei cavi, dei contatti, degli interruttori, delle prese di corrente, delle custodie di
tutti gli elementi in tensione), data la sua pericolosità e la rapida usura cui sono soggette tutte le attrezzature presenti
sul cantiere.
Impianto elettrico: obblighi dei lavoratori. Ciascun lavoratore è tenuto a segnalare immediatamente al proprio
superiore la presenza di qualsiasi anomalia dell'impianto elettrico, come ad esempio:
apparecchiature elettriche aperte (batterie, interruttori, scatole, ecc.);
materiali e apparecchiature con involucri protettivi danneggiati o che presentino segni di bruciature;
cavi elettrici nudi o con isolamento rotto.
Manovre: condizioni di pericolo. E' assolutamente vietato toccare interruttori o pulsanti con le mani bagnate o stando
sul bagnato, anche se il grado di protezione delle apparecchiature lo consente.
I fili di apparecchi elettrici non devono mai essere toccati con oggetti metallici (tubi e profilati), getti d'acqua, getti di
estintori idrici o a schiuma: ove questo risultasse necessario occorre togliere preventivamente tensione al circuito.
Non spostare macchine o quadri elettrici inidonei se non dopo aver disinserito l'alimentazione.
E' tassativamente vietato utilizzare scale metalliche a contatto con apparecchiature e linee elettriche.
Lavori in prossimità di linee elettriche. Assicurarsi che nella zona di lavoro, le eventuali linee elettriche aeree,
- 130 -
5)
6)
7)
rimangano sempre ad una distanza non inferiore ai cinque metri.
Quadri elettrici: posizione ed uso degli interruttori d'emergenza. Tutti quelli che operano in cantiere devono conoscere
l'esatta posizione e le corrette modalità d'uso degli interruttori di emergenza posizionati sui quadri elettrici presenti nel
cantiere.
Lampade portatili. L'eventuale sostituzione della lampadina di una lampada portatile, dovrà essere seguita solo dopo
aver disinserito la spina dalla presa. Usare solo lampade portatili a norma e mai di fattura artigianale.
Riferimenti Normativi: D.L. 19/9/1994 n.626 art.39; D.P.R. 7/1/1956 n.164 art.11; D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.317;
D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.318; CEI 34-34.
Getti o schizzi;
Lesioni riguardanti qualsiasi parte del corpo durante i lavori, a freddo o a caldo, eseguiti a mano o con utensili, con
materiali, sostanze, prodotti, attrezzature che possono dare luogo a getti e/o schizzi pericolosi per la salute.
Lesioni riguardanti qualsiasi parte del corpo conseguenti alla proiezione di schegge durante lavorazioni eseguite
direttamente o in postazioni di lavoro limitrofe.
Misure Preventive e Protettive relative al rischio:
a) Prevenzioni a "Getti, ecc." comuni ai mezzi d'opera;
Prescrizioni Esecutive: Impianto oleodinamico: verifiche durante il lavoro. Durante la lavorazione, devono essere
frequentemente verificati i tubi e gli attacchi degli impianti oleodinamici.
Impianto oleodinamico: verifiche preventive. All'inizio di ciascun turno di lavoro va accuratamente verificata
l'integrità dei tubi flessibili e dell'impianto oleodinamico in genere.
Interventi sull'impianto oleodinamico. Qualora fosse necessario intervenire su parti dell'impianto oleodinamico della
macchina, bisognerà accertarsi preventivamente che la pressione sia nulla. La ricerca di un eventuale foro su un
flessibile della macchina, dovrà eseguirsi sempre con molta cautela, e preventivamente muniti di occhiali di
protezione.
b) Sostituzione dei denti delle benne;
Prescrizioni Esecutive: La sostituzione dei denti delle benne deve essere eseguita sempre utilizzando occhiali
protettivi, al fine di evitare che le schegge, proiettate dai colpi di martello necessari per la sostituzione dei denti stessi,
possano ledere gli occhi dell'operaio impegnato nell'operazione.
Inalazione polveri, fibre, gas, vapori;
Danni all'apparato respiratorio ed in generale alla salute del lavoratore, derivanti dall'esposizione a materiali in grana
minuta, o rilascianti fibre minute, o che possono dar luogo a sviluppo di polveri, gas, vapori, nebbie, aerosol.
Intossicazione causata dall'inalazione dei gas di scarico di motori a combustione o di fumi o di ossidi (ossidi di zinco, di
carbonio, di azoto, di piombo, ecc.) tossici originati durante la combustione o la saldatura o il taglio termico di materiali
di varia natura.
Misure Preventive e Protettive relative al rischio:
a) Ambienti confinati: macchine con motore endotermico;
Prescrizioni Organizzative: L'uso di macchine con motore endotermico in ambienti confinati è consentito solo in
presenza di ventilazione sufficiente a smaltire i gas di scarico o, nel caso di ventilazione insufficiente, alla
predisposizione di adeguati sistemi di aspirazione e/o scarico od alla presenza di un depuratore, ad acqua o catalitico,
per i gas combusti.
Prescrizioni Esecutive: Prima e durante le lavorazioni è necessario verificare lo stato degli attacchi degli organi di
scarico e che tali organi non interferiscano con prese d'aria di condizionatori o di altre macchine.
b) Inumidimento del materiale;
Prescrizioni Esecutive: Quando non sono attuabili le misure tecniche di prevenzione e la natura del materiale
polveroso lo consenta, si deve provvedere all'inumidimento del materiale stesso.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 19/3/1956 n.303 art.21.
c) Dispositivi di protezione dalle polveri: condizioni di utilizzo;
Prescrizioni Organizzative: I lavoratori esposti a specifici rischi di inalazioni pericolose di gas, polveri o fumi nocivi
devono avere a disposizione maschere respiratorie o altri dispositivi idonei, da conservarsi in luogo adatto facilmente
accessibile e noto al personale.
Prescrizioni Esecutive: Qualora per difficoltà di ordine ambientale od altre cause tecnicamente giustificate sia ridotta
l'efficacia dei mezzi generali di prevenzione delle polveri, i lavoratori devono essere muniti e fare uso di idonee
maschere antipolvere.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.387.
Incendi o esplosioni;
Lesioni provocate da incendi e/o esplosioni conseguenti allo schiacciamento di tubazioni del gas in esercizio, alla
combustione di recipienti o serbatoi contenenti carburanti o sostanze chimiche altamente deflagranti, al brillamento di
esplosivo per demolizioni o di ordigni bellici interrati, ecc..
Misure Preventive e Protettive relative al rischio:
a) Prevenzioni generali a "Incendi o Espl.", comuni a attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera;
Prescrizioni Organizzative: Avviamento con spray. Se per l'avviamento del motore deve essere utilizzato lo speciale
spray, devono essere seguite scrupolosamente tutte le istruzioni d'uso.
Posizionamento della macchina. La macchina deve essere posizionata lontano da materiali infiammabili.
Prescrizioni Esecutive: Rifornimento di carburante. Il carburante dovrà essere trasportato in recipienti adeguati, dotati
delle prescritte etichettature. Durante il rifornimento di carburante o la ricarica delle batterie, evitare accuratamente la
presenza di fiamme libere o la produzione di scintille.
Tipo di carburante. Non deve essere utilizzato in alcun caso un combustibile diverso da quello indicato dal
costruttore.
Perdite di carburante. Prima e durante le lavorazioni deve verificarsi che non vi siano perdite di carburante.
- 131 -
8)
9)
b) Condutture interrate nel cantiere;
Prescrizioni Esecutive: Assicurarsi che nella zona di lavoro non vi siano cavi, tubazioni, ecc. interrate interessate dal
passaggio di corrente elettrica, gas, acqua, ecc.
Investimento e ribaltamento;
Lesioni (schiacciamenti, cesoiamenti, stritolamenti, impatti, tagli) causate dall'investimento ad opera di macchine
operatrici o conseguenti al ribaltamento delle stesse.
Misure Preventive e Protettive relative al rischio:
a) Prevenzioni a "Investimenti, ecc." comuni ai mezzi d'opera;
Prescrizioni Organizzative: Manovra di retromarcia o con scarsa visibilità. Predisporre personale a terra per
coadiuvare il pilota della macchina nelle operazioni di retromarcia, o in condizioni di scarsa visibilità.
Prescrizioni Esecutive: Norme generali di guida nel cantiere. Tenersi a distanza di sicurezza dai mezzi operativi in
movimento. Prestare attenzione alle segnalazioni acustiche e/o luminose ed alla segnaletica di sicurezza.
Fermo meccanico. Predisporre idoneo "fermo meccanico", qualora si stazioni in prossimità di scarpate.
Girofaro. Segnalare l'operatività del mezzo nell'area di cantiere con l'azionamento del girofaro.
Lavori notturni. In caso di lavori notturni, verificare, preventivamente ed attentamente, la zona di lavoro; utilizzare
comunque, tutte le luci disponibili sulla macchina.
Manovra di retromarcia o con scarsa visibilità. Prima di iniziare il movimento della macchina in retromarcia, il
conduttore dovrà accertarsi che la zona sia libera da ostacoli e da eventuale personale: a questo scopo verrà assistito
da personale a terra.
Percorsi carrabili: ostacoli. Prima di utilizzare la macchina accertarsi dell'esistenza di eventuali vincoli derivanti da:
ostacoli (in altezza ed in larghezza), limiti d'ingombro, ecc..
Percorsi carrabili: scarpate. Quando possibile, evitare di far funzionare la macchina nelle immediate vicinanze di
scarpate, sia che si trovino a valle che a monte della macchina.
Percorsi carrabili: vincoli geomorfologici. Prima di movimentare la macchina accertarsi dell'esistenza di eventuali
vincoli derivanti da:
- limitazioni di carico (terreno, pavimentazioni, rampe, opere di sostegno);
- pendenza del terreno.
Percorsi carrabili e pedonali del cantiere. Rispettare scrupolosamente la viabilità predisposta, senza invadere i
percorsi pedonali.
Portata della macchina. Non deve essere mai superata la portata massima consentita per la macchina; ugualmente non
è consentito superare l'ingombro massimo.
Sradicamento di alberi. Durante l'operazione di abbattimento di alberi, accertarsi di non aver posizionato la macchina,
o parte di essa, dove potrebbero trovarsi le radici, per evitare che esse, sollevandosi, possano far ribaltare la macchina.
Prima di utilizzare la macchina per tale operazione, accertarsi che la stessa sia munita di cabina capace di resistere
alla eventuale caduta di rami, anche di grosse dimensioni.
Percorsi carrabili: sosta dei mezzi d'opera. Si dovrà provvedere, tutte le volte che un mezzo d'opera interrompe le
lavorazioni, a spegnere il motore, posizionare i comandi in folle ed inserire il freno di stazionamento. Per far sostare il
mezzo, bisognerà scegliere una zona dove non operino altre macchine e priva di traffico veicolare; ove ciò non fosse
possibile, segnalare adeguatamente la presenza del mezzo in sosta. Bisognerà, inoltre, scegliere con attenzione il
piano di stazionamento, assicurandosi, anzitutto, che il terreno abbia adeguata capacità portante; in particolare, nel
caso di sosta su piano in pendenza, dovrà posizionarsi il mezzo d'opera trasversalmente alla pendenza, verificando
l'assenza del pericolo di scivolamento e ribaltamento.
Limiti di velocità nel cantiere. Adeguare la velocità ai limiti stabiliti nel cantiere e comunque a valori tali da poterne
mantenere costantemente il controllo. Al di fuori dei percorsi stabiliti ed in prossimità dei posti di lavoro si deve
transitare a passo d'uomo.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.182; D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.215.
b) Abbassamento dell'attrezzatura di lavoro;
Prescrizioni Esecutive: Ogni qualvolta si abbandoni il posto di guida, si dovrà preventivamente provvedere ad
abbassare le attrezzature di lavoro (scavo, trasporto, scarico, ecc.) appoggiandole sul terreno: tale manovra dovrà
essere preceduta da adeguata segnalazione acustica e verifica della presenza di persone intorno alla macchina (in
questo caso provvedere all'allontanamento) e dovrà essere eseguita lentamente e solo dalla posizione di guida.
c) Posizione dell'attrezzatura di lavoro;
Prescrizioni Esecutive: Durante gli spostamenti tenere l'attrezzatura di lavoro ad una altezza dal terreno tale da
assicurare una buona visibilità e stabilità.
Rumore: dBA 85 / 90;
Danni all'apparato uditivo, causata da prolungata esposizione al rumore prodotto da lavorazioni o attrezzature:
esposizione compresa tra 85 e 90 dBA.
Misure Preventive e Protettive relative al rischio:
a) Protezione da rumore: dBA 85 / 90;
Prescrizioni Organizzative: Controllo sanitario: esposizioni >85 dBA. I lavoratori la cui esposizione quotidiana
personale al rumore supera 85 dBA, indipendentemente dall'uso di mezzi individuali di protezione, devono essere
sottoposti a controllo sanitario.
Detto controllo comprende:
a) una visita medica preventiva, integrata da un esame della funzione uditiva eseguita nell'osservanza dei criteri
riportati nell'allegato VII del DPR 277/91, per accertare l'assenza di controindicazioni al lavoro specifico ai fini della
valutazione dell'idoneità dei lavoratori;
b) visite mediche periodiche, integrate dall'esame della funzione uditiva, per controllare lo stato di salute dei
lavoratori ed esprimere il giudizio di idoneità. Esse devono tenere conto, oltre che dell'esposizione, anche della
sensibilità acustica individuale. La prima di tali visite è effettuata non oltre un anno dopo la visita preventiva.
- 132 -
La frequenza delle visite successive è stabilita dal medico competente.
Gli intervalli non possono essere comunque superiori a due anni per lavoratori la cui esposizione quotidiana personale
non supera 90 dBA e ad un anno nei casi di esposizione quotidiana personale superiore a 90 dBA.
Il datore di lavoro, in conformità al parere del medico competente, adotta misure preventive e protettive per singoli
lavoratori, al fine di favorire il recupero audiologico. Tali misure possono comprendere la riduzione dell'esposizione
quotidiana personale del lavoratore, conseguita mediante opportune misure organizzative.
Esposizione tra 85 e 90 dBA: adempimenti. Il datore di lavoro fornisce i mezzi individuali di protezione dell'udito a
tutti i lavoratori la cui esposizione quotidiana personale può verosimilmente superare 85 dBA.
I mezzi individuali di protezione dell'udito sono adattati al singolo lavoratore ed alle sue condizioni di lavoro, tenendo
conto della sicurezza e della salute.
I lavoratori ovvero i loro rappresentanti sono consultati per la scelta dei modelli dei mezzi di protezione individuale
dell'udito.
Informazione e formazione: esposizione >85 dBA. Nelle attività che comportano un valore dell'esposizione
quotidiana personale di un lavoratore al rumore superiore a 85 dBA, il datore di lavoro provvede a che i lavoratori
ovvero i loro rappresentanti vengano informati su:
a) i rischi derivanti all'udito dall'esposizione al rumore;
b) le misure adottate;
c) le misure di protezione cui i lavoratori debbono conformarsi;
d) la funzione dei mezzi individuali di protezione, le circostanze in cui ne è previsto l'uso e le corrette modalità di uso;
e) il significato ed il ruolo del controllo sanitario per mezzo del medico competente;
f) i risultati ed il significato della valutazione del rumore durante il lavoro.
g) l'uso corretto, ai fini della riduzione al minimo dei rischi per l'udito, degli utensili, macchine, apparecchiature che,
utilizzati in modo continuativo, producono un'esposizione quotidiana personale di un lavoratore al rumore pari o
superiore a 85 dBA.
Obblighi del datore di lavoro: misure organizzative. Il datore di lavoro riduce al minimo, in relazione alle conoscenze
acquisite in base al progresso tecnico, i rischi derivanti dall'esposizione al rumore mediante misure tecniche,
organizzative e procedurali, concretamente attuabili, privilegiando gli interventi alla fonte.
Obblighi del datore di lavoro: acquisto di nuove macchine. Il datore di lavoro privilegia, all'atto dell'acquisto di nuovi
utensili, macchine, apparecchiature, quelli che producono, nelle normali condizioni di funzionamento, il più basso
livello di rumore.
Prescrizioni Esecutive: Mezzi di protezione individuali dell'udito adeguati. I mezzi individuali di protezione dell'udito
sono considerati adeguati se, correttamente usati, mantengono un livello di rischio uguale od inferiore a quello
derivante da un'esposizione quotidiana personale di 90 dBA.
Riferimenti Normativi: D.L. 15/8/1991 n.277 art.41; D.L. 15/8/1991 n.277 art.42; D.L. 15/8/1991 n.277 art.43; D.L.
15/8/1991 n.277 art.46.
10) Scivolamenti e cadute;
Scivolamenti e cadute sul piano di lavoro, provocati da presenza di grasso o sporco sui punti di appiglio (nel caso di salita
su mezzi o macchine), o da cattive condizioni del posto di lavoro (come ad esempio disordine per presenza di residui
sparsi delle lavorazioni), o da cattive condizioni della viabilità pedonale.
Misure Preventive e Protettive relative al rischio:
a) Salita sulla macchina: prevenzioni a "Scivolamenti, ecc.";
Prescrizioni Esecutive: Salita sulla macchina: appigli vietati. Nel salire sulla macchina è assolutamente vietato
utilizzare come appigli le tubazioni flessibili o le leve dei comandi.
Salita sulla macchina: condizioni degli appigli. Eliminare la eventuale presenza di grasso sugli scalini d'accesso, le
maniglie e gli appigli, al fine di evitare scivolamenti con pericolose cadute.
Salita sulla macchina: condizioni del terreno. Prestare attenzione alle condizioni del terreno immediatamente attiguo
alla macchina, onde evitare scivolamenti o cadute sul luogo di lavoro.
Salita sulla macchina: divieto. Non salire o scendere mai dalla macchina quando questa è in movimento.
b) Trasporto persone sulla macchina;
Prescrizioni Esecutive: Non trasportare persone sulla macchina, a meno che non siano stati predisposti idonei
dispositivi atti ad evitare le cadute.
11) Vibrazioni;
Danni all'apparato scheletrico e muscolare causate dalle vibrazioni trasmesse al lavoratore da macchine o parti di esse.
Misure Preventive e Protettive relative al rischio:
a) Prevenzioni generali a "Vibrazioni", comuni a utensili, attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera;
Prescrizioni Organizzative: Vibrazioni: turni di lavoro. Ove il tipo di lavorazione o la macchina impiegata
sottopongano il lavoratore a vibrazioni intense e prolungate, dovranno essere evitati turni di lavoro lunghi e continui.
Prescrizioni Esecutive: Dispositivi antivibrazioni. Prima di iniziare la lavorazione, devono essere controllati tutti i
dispositivi atti a ridurre le vibrazioni prodotte dalla macchina.
b) Cabina di guida: posto del conducente;
Prescrizioni Organizzative: Il posto di guida dovrà essere del tipo antivibrante.
Misure Preventive e Protettive relative alla Macchina:
1)
Requisiti generali comuni a utensili, attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera;
Prescrizioni Organizzative: Documentazione allegata. L'attrezzatura a motore, il macchinario o il mezzo d'opera in
oggetto, deve essere accompagnato, oltre che dalle normali informazioni di carattere strettamente tecnico, dal libretto di
garanzia e dalle istruzioni d'uso e manutenzione, con le indicazioni necessarie per eseguire, senza alcun rischio, la messa
in funzione e l'utilizzazione, il trasporto, l'eventuale installazione e/o montaggio (smontaggio), la regolazione, la
manutenzione e le riparazioni. Tale documentazione deve, inoltre, fornire tutte le informazioni sull'emissione di potenza
- 133 -
2)
3)
4)
sonora e sulle vibrazioni prodotte.
Vendita o noleggio: disposizioni. Sono vietati la fabbricazione, la vendita, il noleggio e la concessione in uso di
attrezzatura a motore, macchinari, mezzi d'opera e di impianti non rispondenti alle disposizioni legislative e regolamentari
vigenti in materia di sicurezza. Chiunque concede in locazione finanziaria beni assoggettati a forme di certificazione o di
omologazione obbligatoria è tenuto a che i medesimi siano accompagnati dalle previste certificazioni o dagli altri
documenti previsti dalla legge.
Protezione e sicurezza delle macchine. Le parti di macchine, macchinari o attrezzi che costituiscano un pericolo, dovranno
essere protetti o segregati o provvisti di dispositivi di sicurezza.
Manutenzione: norme generali. Tutti gli organi mobili dovranno essere lubrificati, se previsto dal libretto di
manutenzione, avendo cura di ripristinare tutte le protezioni asportate, manomesse o danneggiate (schermi di protezione
per ingranaggi, carter, ecc.). Deve essere evidenziata la presenza di punti di ossidazione che possa compromettere la
funzionalità della macchina e, se necessario bisognerà provvedere alla relativa rimozione e verniciatura.
Manutenzione: verifiche periodiche. Prima dell'introduzione in cantiere di utensili, attrezzature a motore, macchinari e
mezzi d'opera, e periodicamente durante le lavorazioni, dovranno essere eseguite accurate verifiche sullo stato
manutentivo ad opera di personale qualificato in grado di procedere alle eventuali necessarie riparazioni.
Operazioni di regolazione e/o riparazione. Qualora vengano compiute operazioni di regolazione, riparazione o
sostituzione di parti della macchina, bisognerà:
utilizzare solo ricambi ed accessori originali, come previsto nel libretto di manutenzione;
non modificare alcuna parte della macchina.
Ultimata la manutenzione e prima di rimettere in funzione la macchina, accertarsi di aver riposto tutti gli attrezzi
utilizzati.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.41; D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.374; Circolare n.103/80.
Cabina di guida: requisiti;
Prescrizioni Organizzative: Cabina di guida: protezioni. La macchina deve essere dotata di cabina di protezione per i casi
di rovesciamento e caduta di oggetti dall'alto. (ROPS e FOPS)
Prescrizioni Esecutive: Cabina di guida: ordine. Mantenere il posto guida libero da oggetti, attrezzi, ecc., soprattutto se
non fissati adeguatamente.
Cabina di guida: regolazione del sedile. Prima di iniziare la lavorazione, regolare e bloccare il sedile di guida.
Cabina di guida: trasporto persone. Non trasportare persone se non all'interno della cabina di guida, sempre che questa sia
idonea allo scopo e gli eventuali trasportati non costituiscano intralcio alle manovre.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.182; D.M. 28/11/1987 n.593; D.M. 28/11/1987 n.594.
Efficienza della macchina e dispositivi di segnalazione;
Prescrizioni Organizzative: La macchina deve essere dotata di appropriati dispositivi acustici e luminosi di segnalazione e
di avvertimento, nonché di illuminazione del campo di manovra.
Prescrizioni Esecutive: Controllare l'efficienza dei freni, delle luci, dei dispositivi acustici e luminosi e di tutti i comandi e
circuiti di manovra.
Riferimenti Normativi: D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.175.
DPI: operatore escavatore;
Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) guanti; b)
casco; c) calzature di sicurezza; d) otoprotettori; e) mascherina antipolvere; f) indumenti protettivi (tute).
Prescrizioni Esecutive: Durante le lavorazioni, devono essere utilizzati i seguenti dispositivi di prevenzione individuale:
a) guanti; b) casco; c) calzature di sicurezza; d) otoprotettori; e) mascherina antipolvere; f) indumenti protettivi (tute).
- 134 -
INDICE
Lavoro
Committenti
Responsabili
Imprese
Documentazione
Descrizione sintetica dell'opera
Piano di sicurezza e coordinamento
Area del cantiere
Rischi intrinsechi all’area di cantiere
Rischi che le lavorazioni di cantiere comportano per l’area circostante
Organizzazione del cantiere
Organizzazione della sicurezza
Principale normativa di riferimento
Elementi generali piano sicurezza
Regolamento di cantiere
Segnaletica generale prevista nel cantiere
Albero riassuntivo
Lavorazioni e loro interferenze
- [F.1] Lavori tartto A percorso Chiesa
- [F.2] Lavori tratto B percorso esterno
- [F.3] Lavori Arredo Urbano - Rivestimenti
- [F.4] Lavori Verde Pubblico
- [F.5] Lavori Impianto Pubblic illuminazione
pag.
pag.
pag.
pag.
pag.
pag.
pag.
pag.
pag.
pag.
pag.
pag.
pag.
pag.
pag.
pag.
pag.
pag.
2
2
2
4
5
7
8
9
9
9
10
10
19
21
33
34
43
pag.
pag.
pag.
pag.
pag.
Rischi individuati nelle lavorazioni e relative misure preventive e protettive
Attrezzature utilizzate nelle lavorazioni
Macchine utilizzate nelle lavorazioni
CONCLUSIONI GENERALI
Al presente Piano di Sicurezza e Coordinamento sono allegati i seguenti elaborati, da considerarsi parte integrante del Piano stesso:
- Allegato "A" - Diagramma di Gantt (Cronoprogramma dei lavori);
- Allegato "B" - Analisi e valutazione dei rischi;
- Allegato "C" - Stima dei costi della sicurezza;
si allegano, altresì:
- Tavole esplicative di progetto;
- Fascicolo con le caratteristiche dell'opera (per la prevenzione e protezione dei rischi);
Il Coordinatore per la Sicurezza
- 135 -
COMUNE
DI
L AGONEGRO
Provincia di Potenza
UFFICIO TECNICO COMUNALE
Piazza Unità d’Italia
Progetto di completamento per la
Valorizzazione delle emergenze naturalistiche e culturali del borgo
medievale ai fini della fruizione turistica e residenziale
Interventi di completamento, messa in sicurezza percorsi, verde pubblico per l’assorbimento di
Co2, realizzazione sistema di illuminazione per il risparmio energetico ed introduzione di
strumenti di comunicazione web 2.0 per la divulgazione ai fini turistici del patrimonio culturale
del borgo
Elaborato n.17
CAPITOLATO SPECIALE DI APPALTO
I PROGETTISTI
Arch. Gaetano Sangineto
Dott.Geom. Lorenzo Buldo
Perito ind.le Agostino Borreca
AVVISO PUBBLICO DI ATTIVAZIONE DI UNA PROCEDURA NEGOZIATA PER LA PRESENTAZIONE E SELEZIONE DI
PROGETTI NELL’AMBITO DEI PACCHETTI INTEGRATI DI OFFERTA TURISTICA (PIOT) A VALERE SULLA LINEA DI
INTERVENTO IV.1.1.A DELL’ASSE IV ‘VALORIZZAZIONE DEI BENI CULTURALI E NATURALI’ DEL P.O. FESR BASILICATA
2007 – 2013
PROGETTO DI
VALORIZZAZIONE DELLE EMERGENZE NATURALISTICHE E
CULTURALI DEL BORGO MEDIEVALE
CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
(articolo 45, commi 3 e seguenti, regolamento generale, d.P.R. 21 dicembre 2008, n. 163)
a) Importo esecuzione lavorazioni (base d’asta)
b) Oneri per l’attuazione dei piani di sicurezza
1) Totale appalto (a + b)
euro
374.557,88
11.381,80
385.939,68
c) Somme a disposizione dell’amministrazione
114.008,31
2) Totale progetto (1 + c)
499.947,99
Arrotondamento
Totale progetto
52,01
500.000,00
VALORIZZAZIONE DELLE EMERGENZE NATURALISTICHE E CULTURALI DEL BORGO MEDIEVALE
Indice
CAPO 1 - NATURA E OGGETTO DELL’APPALTO ......................................................................4
Art. 1 - Oggetto dell’appalto ............................................................................................................4
Art. 2 - Ammontare dell’appalto......................................................................................................4
Art. 3 - Modalità di stipulazione del contratto.................................................................................4
Art. 4 - Categoria prevalente, categorie scorporabili e subappaltabili.............................................5
Art. 5 - Gruppi di lavorazioni omogenee, categorie contabili .........................................................5
CAPO 2 – DISCIPLINA CONTRATTUALE.....................................................................................5
Art. 6 - Interpretazione del contratto e del capitolato speciale d'appalto.........................................5
Art. 7 - Documenti che fanno parte del contratto ............................................................................5
Art. 8 - Disposizioni particolari riguardanti l’appalto......................................................................6
Art. 9 - Fallimento dell’appaltatore..................................................................................................6
Art. 10 - Rappresentante dell’appaltatore e domicilio; direttore di cantiere....................................6
Art. 11 - Norme generali sui materiali, i componenti, i sistemi e l'esecuzione ...............................7
Art. 12 – Convenzioni europee in materia di valuta e termini.........................................................7
CAPO 3 - TERMINI PER L’ESECUZIONE ......................................................................................7
Art. 13 - Consegna e inizio dei lavori ..............................................................................................7
Art. 14 - Termini per l'ultimazione dei lavori ..................................................................................8
Art. 15 - Sospensioni e proroghe .....................................................................................................8
Art. 16 - Penali in caso di ritardo - Premio di accelerazione ...........................................................8
Art. 17 – Programma esecutivo dei lavori dell'appaltatore e cronoprogramma ..............................9
Art. 18 – Inderogabilità dei termini di esecuzione...........................................................................9
Art. 19 - Risoluzione del contratto per mancato rispetto dei termini.............................................10
CAPO 4 - DISCIPLINA ECONOMICA ...........................................................................................10
Art. 20 – Anticipazione..................................................................................................................10
Art. 21 - Pagamenti in acconto.......................................................................................................10
Art. 22 - Pagamenti a saldo............................................................................................................10
Art. 23 – Ritardi nel pagamento delle rate di acconto ...................................................................11
Art. 24 – Ritardi nel pagamento della rata di saldo .......................................................................11
Art. 25 - Revisione prezzi ..............................................................................................................11
Art. 26 - Cessione del contratto e cessione dei crediti ...................................................................12
CAPO 5 - CONTABILIZZAZIONE E LIQUIDAZIONE DEI LAVORI ........................................12
Art. 27 - Lavori a misura................................................................................................................12
Art. 28 - Lavori a corpo .................................................................................................................12
Art. 29 - Lavori in economia..........................................................................................................13
Art. 30 - Valutazione dei manufatti e dei materiali a piè d’opera..................................................13
CAPO 6 - CAUZIONI E GARANZIE ..............................................................................................13
Art. 31 - Cauzione provvisoria.......................................................................................................13
Art. 32 - Garanzia fideiussoria o cauzione definitiva ....................................................................13
Art. 33 – Riduzione delle garanzie.................................................................................................13
Art. 34 - Obblighi assicurativi a carico dell’impresa .....................................................................14
CAPO 7 - DISPOSIZIONI PER L’ESECUZIONE...........................................................................15
Art. 35 - Variazione dei lavori .......................................................................................................15
Art. 36 – Varianti per errori od omissioni progettuali ...................................................................15
Art. 37 - Prezzi applicabili ai nuovi lavori e nuovi prezzi .............................................................15
CAPO 8 - DISPOSIZIONI IN MATERIA DI SICUREZZA ............................................................16
Art. 38 - Norme di sicurezza generali ............................................................................................16
Art. 39 - Sicurezza sul luogo di lavoro ..........................................................................................16
Art. 40 – Piano di sicurezza e di coordinamento ...........................................................................16
Art. 41 – Modifiche e integrazioni al piano di sicurezza e di coordinamento ...............................16
2
COMUNE DI LAGONEGRO (PZ)
VALORIZZAZIONE DELLE EMERGENZE NATURALISTICHE E CULTURALI DEL BORGO MEDIEVALE
Art. 42 – Piano operativo di sicurezza ...........................................................................................16
Art. 43 – Osservanza e attuazione dei piani di sicurezza...............................................................17
CAPO 9 - DISCIPLINA DEL SUBAPPALTO.................................................................................17
Art. 44 – Subappalto ......................................................................................................................17
Art. 45 – Responsabilità in materia di subappalto .........................................................................18
Art. 46 – Pagamento dei subappaltatori .........................................................................................19
CAPO 10 – CONTROVERSIE, MANODOPERA, ESECUZIONE D'UFFICIO ............................19
Art. 47 - Accordo bonario ..............................................................................................................19
Art. 48 - Definizione delle controversie.........................................................................................20
Art. 49 - Contratti collettivi e disposizioni sulla manodopera .......................................................20
Art. 50 - Risoluzione del contratto - Esecuzione d'ufficio dei lavori.............................................20
CAPO 11 - DISPOSIZIONI PER L’ULTIMAZIONE ......................................................................21
Art. 51 - Ultimazione dei lavori e gratuita manutenzione..............................................................21
Art. 52 - Termini per il collaudo o per l’accertamento della regolare esecuzione.........................22
Art. 53 - Presa in consegna dei lavori ultimati...............................................................................22
CAPO 12 - NORME FINALI ............................................................................................................22
Art. 54 - Oneri e obblighi a carico dell’appaltatore .......................................................................22
Art. 55 - Obblighi speciali a carico dell’appaltatore......................................................................24
Art. 56 – Proprietà dei materiali di scavo e di demolizione...........................................................24
Art. 57 – Custodia del cantiere.......................................................................................................24
Art. 58 – Cartello di cantiere..........................................................................................................24
Art. 59 – Spese contrattuali, imposte, tasse ...................................................................................24
TABELLE
Tabella A – Categoria prevalente e categorie scorporabili e subappaltabili..............
Tabella B – Categorie omogenee dei lavori ai fini della contabilità e delle varianti
Tabella C – Elementi principali della composizione dei lavori ...............
ABBREVIAZIONI
- Legge n. 2248 del 1865 (legge 20 marzo 1865, n. 2248, allegato F)
- Legge n. 55 del 1990 (legge 19 marzo 1990, n. 55, e successive modifiche e integrazioni)
- Legge n. 109 del 1994 (legge 11 febbraio 1994, n. 109, e successive modifiche e integrazioni)
- Decreto n. 494 del 1996 (decreto legislativo 14 agosto 1996, n. 494, come modificato dal decreto
legislativo 19 novembre 1999, n. 528 - Attuazione della direttiva 92/57/CEE concernente le prescrizioni
minime di sicurezza e di salute da attuare nei cantieri temporanei o mobili)
- Regolamento generale (decreto del Presidente della Repubblica 21 dicembre 1999, n. 554 Regolamento di attuazione della legge quadro in materia di lavori pubblici)
- D.P.R. n. 34 del 2000 (decreto del Presidente della Repubblica 25 gennaio 2000, n. 34 - Regolamento
per l'istituzione di un sistema di qualificazione unico dei soggetti esecutori di lavori pubblici)
- Capitolato generale d’appalto (decreto ministeriale - lavori pubblici - 19 aprile 2000, n. 145)
- D.P.R. n. 222 del 2003 (decreto del Presidente della Repubblica 3 luglio 2003, n. 222 - Regolamento sui
contenuti minimi dei piani di sicurezza nei cantieri temporanei o mobili …).4
3
COMUNE DI LAGONEGRO (PZ)
VALORIZZAZIONE DELLE EMERGENZE NATURALISTICHE E CULTURALI DEL BORGO MEDIEVALE
PARTE PRIMA
DEFINIZIONE TECNICA ED ECONOMICA DEI LAVORI
CAPO 1 - NATURA E OGGETTO DELL’APPALTO
Art. 1 - Oggetto dell’appalto
1. L’oggetto dell’appalto consiste nell’esecuzione di tutti i lavori e forniture necessari per la realizzazione di
VALORIZZAZIONE DELLE EMERGENZE NATURALISTICHE E CULTURALI DEL BORGO MEDIEVALE
2. Sono compresi nell’appalto tutti i lavori, le prestazioni, le forniture e le provviste necessarie per dare il
lavoro completamente compiuto e secondo le condizioni stabilite dal capitolato speciale d’appalto, con le
caratteristiche tecniche, qualitative e quantitative previste dal progetto esecutivo con i relativi allegati, con
riguardo anche ai particolari costruttivi e ai progetti esecutivi relativi agli elaborati architettonici, alle reti
tecnologiche ed impiantistiche ed ai disciplinari prestazionali oltre che delle relazioni specifiche per ogni
tipologia di intervento prevista nel progetto, dei quali l’appaltatore dichiara di aver preso completa ed esatta
conoscenza.
3. L’esecuzione dei lavori è sempre e comunque effettuata secondo le regole dell’arte e l’appaltatore deve
conformarsi alla massima diligenza nell’adempimento dei propri obblighi.
4. Trova sempre applicazione l’articolo 1374 del codice civile.
Art. 2 - Ammontare dell’appalto
1. L’importo dell’appalto posto a base dell’affidamento è definito come segue:
.
Num
a)
b)
a) + b)
Importi in euro
Importo esecuzione lavori
Oneri per attuazione piani di sicurezza
IMPORTO TOTALE
Colonna 1)
A misura
Colonna 2)
In economia
374.557,88
11.381,80
385.939,68
Colonna 1 + 2)
TOTALE
374.557,88
11.381,80
385.939,68
2. L’importo contrattuale corrisponde all’importo dei lavori di cui al comma 1, lettera a), al quale deve essere
applicato il ribasso percentuale sui prezzi unitari offerto dall’aggiudicatario in sede di gara, aumentato
dell’importo degli oneri per la sicurezza e la salute nel cantiere, sopra definito al comma 1, lettera b), non
soggetto ad alcun ribasso, di cui al combinato disposto dell'articolo 31, comma 2, della legge 11 febbraio
1994, n. 109 e dell'articolo 12, comma 1 e 5, primo periodo, del decreto legislativo n. 494.14 agosto 1996,
Art. 3 - Modalità di stipulazione del contratto
1. Il contratto è stipulato interamente “a misura” ai sensi degli articoli 326, terzo comma, della legge n. 2248
del 1865.
2. L’importo del contratto può variare, in aumento o in diminuzione, in base alle quantità effettivamente
seguite, fermi restando i limiti di cui all’articolo 25 della legge n. 109 del 1994 e le condizioni previste dal
presente Capitolato speciale.
3. Il ribasso percentuale offerto dall’aggiudicatario in sede di gara si intende offerto e applicato a tutti i prezzi
unitari in elenco i quali, così ribassati, costituiscono i prezzi contrattuali da applicare alle singole quantità
eseguite.
4. I prezzi contrattuali sono vincolanti anche per la definizione, valutazione e contabilizzazione di eventuali
varianti, addizioni o detrazioni in corso d’opera, qualora ammissibili ed ordinate o autorizzate ai sensi
dell’articolo 25 della legge n. 109 del 1994.
4
COMUNE DI LAGONEGRO (PZ)
VALORIZZAZIONE DELLE EMERGENZE NATURALISTICHE E CULTURALI DEL BORGO MEDIEVALE
Art. 4 - Categoria prevalente, categorie scorporabili e subappaltabili
1. Ai sensi dell’articolo 3 del regolamento approvato con d.P.R. n. 34 del 2000 e in conformità all’allegato
«A» al predetto regolamento, i lavori sono classificati nella categoria prevalente di opere di restauro beni
sottoposti a tutela «OG2» trattandosi di interventi nella parte più antica della città.
2. Ai sensi degli articoli 72, 73 e 74 del regolamento generale, le parti di lavoro appartenenti alla categoria
diversa da quella prevalente, con i relativi importi, sono indicate nella tabella «A», allegata al capitolato
speciale quale parte integrante e sostanziale. Tali parti di lavoro sono scorporabili e, a scelta dell’impresa,
subappaltabili, alle condizioni di legge e del capitolato speciale, fatti salvi i limiti, i divieti e le prescrizioni di
cui ai commi successivi.
3. Le strutture, gli impianti e le opere speciali di cui all’articolo 72, comma 4, del regolamento generale, di
importo superiore al 15% dell’importo a base di gara, indicati nel bando di gara, devono essere realizzati
dall’appaltatore solo se in possesso degli specifici requisiti di qualificazione per la relativa categoria; in caso
contrario il concorrente è obbligato a costituire un’associazione temporanea di tipo verticale e i predetti lavori
devono essere realizzati da un’impresa mandante in possesso dei requisiti necessari. Per tali strutture,
impianti e opere speciali è vietato il subappalto. I predetti lavori costituenti strutture, impianti e opere speciali,
con i relativi importi, sono individuati nella tabella «A» allegata al capitolato speciale con il numero 2
4. I lavori appartenenti a categoria generale (serie «OG») diversa dalla prevalente, di importo superiore al
10% dell’importo totale dei lavori ovvero a euro 150.000, indicati nel bando di gara, devono essere realizzati
dall’appaltatore solo se in possesso dei requisiti di qualificazione per la relativa categoria; in caso contrario
devono essere realizzati da un’impresa mandante qualora l’appaltatore sia un’associazione temporanea di
tipo verticale. Qualora l’appaltatore, direttamente o tramite un’impresa mandante qualora egli sia
un’associazione temporanea di tipo verticale, non possieda i requisiti per una delle predette categorie, deve
obbligatoriamente indicare in sede di gara i relativi lavori come subappaltabili, pena la non ammissione alla
gara stessa. In ogni caso l’esecutore (sia esso l’appaltatore singolo, che l’impresa mandante o il
subappaltatore) deve essere in possesso dei requisiti necessari. I lavori di cui al presente comma, con i
relativi importi, sono individuati nella tabella «A» allegata al capitolato speciale con il numero 2
5. I lavori per i quali vige l’obbligo di esecuzione da parte di installatori aventi i requisiti di cui alla legge n. 46
del 1990 e al relativo regolamento di attuazione approvato con d.P.R. n. 447 del 1991, con i relativi importi,
sono individuati nella tabella «A» allegata al capitolato speciale con il numero, 2, e nella tabella «B» allegata
al capitolato speciale con il numero 2.
Art. 5 - Gruppi di lavorazioni omogenee, categorie contabili
1. I gruppi di lavorazioni omogenee di cui all’articolo 25, comma 3, della legge n. 109 del 1994, all’articolo
45, commi 6, 7 e 8, e all’articolo 159 del regolamento generale, all’articolo 10, comma 6, del capitolato
generale d’appalto e all’articolo 35 del presente capitolato speciale, sono indicati nella tabella «B», allegata
allo stesso capitolato speciale quale parte integrante e sostanziale.
CAPO 2 – DISCIPLINA CONTRATTUALE
Art. 6 - Interpretazione del contratto e del capitolato speciale d'appalto
1. In caso di discordanza tra i vari elaborati di progetto vale la soluzione più aderente alle finalità per le quali
il lavoro è stato progettato e comunque quella meglio rispondente ai criteri di ragionevolezza e di buona
tecnica esecutiva.
2. In caso di norme del capitolato speciale tra loro non compatibili o apparentemente non compatibili,
trovano applicazione in primo luogo le norme eccezionali o quelle che fanno eccezione a regole generali, in
secondo luogo quelle maggiormente conformi alle disposizioni legislative o regolamentari ovvero
all'ordinamento giuridico, in terzo luogo quelle di maggior dettaglio e infine quelle di carattere ordinario.
3. L'interpretazione delle clausole contrattuali, così come delle disposizioni del capitolato speciale d'appalto,
è fatta tenendo conto delle finalità del contratto e dei risultati ricercati con l'attuazione del progetto approvato;
per ogni altra evenienza trovano applicazione gli articoli da 1362 a 1369 del codice civile.
Art. 7 - Documenti che fanno parte del contratto
1. Fanno parte integrante e sostanziale del contratto d’appalto, ancorché non materialmente allegati:
a) il capitolato generale d’appalto approvato con decreto ministeriale 19 aprile 2000, n. 145;
b) il presente capitolato speciale d’appalto comprese le tabelle allegate allo stesso, con i limiti, per queste
ultime, descritti nel seguito in relazione al loro valore indicativo;
5
COMUNE DI LAGONEGRO (PZ)
VALORIZZAZIONE DELLE EMERGENZE NATURALISTICHE E CULTURALI DEL BORGO MEDIEVALE
c) tutti gli elaborati grafici del progetto esecutivo, ivi compresi i particolari costruttivi, i progetti delle strutture e
degli impianti, le relative relazioni e disciplinari prestazionali;
d) l’elenco dei prezzi unitari;
e) il piano di sicurezza e di coordinamento di cui all’articolo 12, del decreto legislativo n. 494 del 1996 e agli
articoli 2, 3 e 4, del d.P.R. n. 222 del 2003, e le proposte integrative al predetto piano di cui all’articolo 31,
comma 1- bis, lettera a), legge n. 109 del 1994;
f) il piano operativo di sicurezza di cui all’articolo 31, comma 1-bis, lettera c), legge n. 109 del 1994 e
ll’articolo 6 del d.P.R. n. 222 del 2003;
g) il cronoprogramma di cui all’articolo 42 del regolamento generale.
2. Sono contrattualmente vincolanti tutte le leggi e le norme vigenti in materia di lavori pubblici e in rticolare:
a) la legge 20 marzo 1865, n. 2248, allegato F, per quanto applicabile;
b) la legge 11 febbraio 1994, n. 109, e successive modifiche e integrazioni;
c) l’articolo 18 della legge 19 marzo 1990, n. 55 e successive modifiche ed integrazioni;
d) il regolamento generale approvato con d.P.R. 21 dicembre 1999, n. 554;
e) il decreto legislativo 14 agosto 1996, n. 494 e successive modifiche e integrazioni;
f) il regolamento approvato con d.P.R. 3 luglio 2003, n. 222.
3. Non fanno invece parte del contratto e sono estranei ai rapporti negoziali:
a) il computo metrico e il computo metrico estimativo;
b) le tabelle di riepilogo dei lavori e la loro suddivisione per categorie omogenee, ancorché inserite e
integranti il presente capitolato speciale; esse hanno efficacia limitatamente ai fini dell’aggiudicazione per la
determinazione dei requisiti soggettivi degli esecutori, ai fini della definizione dei requisiti oggettivi e del
subappalto, e ai fini della valutazione delle addizioni o diminuzioni dei lavori di cui all’articolo 25 della legge
n. 109 del 1994;
c) le quantità delle singole voci elementari rilevabili dagli atti progettuali e da qualsiasi altro loro allegato;
Art. 8 - Disposizioni particolari riguardanti l’appalto
1. La sottoscrizione del contratto da parte dell’appaltatore equivale a dichiarazione di perfetta conoscenza e
incondizionata accettazione anche dei suoi allegati, della legge, dei regolamenti e di tutte le norme vigenti in
materia di lavori pubblici, nonché alla completa accettazione di tutte le norme che regolano il presente
appalto, e del progetto per quanto attiene alla sua perfetta esecuzione.
2. Ai sensi dell’articolo 71, comma 3, del regolamento generale, l’appaltatore dà atto, senza riserva alcuna,
della piena conoscenza e disponibilità degli atti progettuali e della documentazione, della disponibilità dei siti,
dello stato dei luoghi, delle condizioni pattuite in sede di offerta e di ogni altra circostanza che interessi i
lavori, che, come da apposito verbale sottoscritto col responsabile del procedimento, consentono
l’immediata esecuzione dei lavori.
Art. 9 - Fallimento dell’appaltatore
1. In caso di fallimento dell’appaltatore la Stazione appaltante si avvale, senza pregiudizio per ogni altro
diritto e azione a tutela dei propri interessi, della procedura prevista dagli articoli 340 e 341 della legge n.
2248 del 1865.
2. Qualora l’esecutore sia un’associazione temporanea, in caso di fallimento dell’impresa mandataria o di
una impresa mandante trovano applicazione rispettivamente i commi 1 e 2 dell’articolo 94 del regolamento
generale.
Art. 10 - Rappresentante dell’appaltatore e domicilio; direttore di cantiere
1. L’appaltatore deve eleggere domicilio ai sensi e nei modi di cui all’articolo 2 del capitolato generale
d’appalto; a tale domicilio si intendono ritualmente effettuate tutte le intimazioni, le assegnazioni di termini e
ogni altra notificazione o comunicazione dipendente dal contratto.
2. L’appaltatore deve altresì comunicare, ai sensi e nei modi di cui all’articolo 3 del capitolato generale
d’appalto, le generalità delle persone autorizzate a riscuotere.
3. Qualora l’appaltatore non conduca direttamente i lavori, deve depositare presso la stazione appaltante, ai
sensi e nei modi di cui all’articolo 4 del capitolato generale d’appalto, il mandato conferito con atto pubblico a
persona idonea, sostituibile su richiesta motivata della stazione appaltante. La direzione del cantiere è
assunta dal direttore tecnico dell’impresa o da altro tecnico, abilitato secondo le previsioni del capitolato
speciale in rapporto alle caratteristiche delle opere da eseguire. L’assunzione della direzione di cantiere da
parte del direttore tecnico avviene mediante delega conferita da tutte le imprese operanti nel cantiere, con
6
COMUNE DI LAGONEGRO (PZ)
VALORIZZAZIONE DELLE EMERGENZE NATURALISTICHE E CULTURALI DEL BORGO MEDIEVALE
l’indicazione specifica delle attribuzioni da esercitare dal delegato anche in rapporto a quelle degli altri
soggetti operanti nel cantiere.
4. L’appaltatore, tramite il direttore di cantiere assicura l’organizzazione, la gestione tecnica e la conduzione
del cantiere. Il direttore dei lavori ha il diritto di esigere il cambiamento del direttore di cantiere e del
personale dell’appaltatore per disciplina, incapacità o grave negligenza. L’appaltatore è in tutti i casi
responsabile dei danni causati dall’imperizia o dalla negligenza di detti soggetti, nonché della malafede o
della frode nella somministrazione o nell’impiego dei materiali.
5. Ogni variazione del domicilio di cui al comma 1, o delle persona di cui ai commi 2, 3 o 4, deve essere
tempestivamente notificata Stazione appaltante; ogni variazione della persona di cui al comma 3 deve
essere accompagnata dal deposito presso la stazione appaltante del nuovo atto di mandato.
Art. 11 - Norme generali sui materiali, i componenti, i sistemi e l'esecuzione
1. Nell'esecuzione di tutte le lavorazioni, le opere, le forniture, i componenti, anche relativamente a sistemi e
subsistemi di impianti tecnologici oggetto dell'appalto, devono essere rispettate tutte le prescrizioni di legge e
di regolamento in materia di qualità, provenienza e accettazione dei materiali e componenti nonché, per
quanto concerne la descrizione, i requisiti di prestazione e le modalità di esecuzione di ogni categoria di
lavoro, tutte le indicazioni contenute o richiamate contrattualmente nel capitolato speciale di appalto, negli
elaborati grafici del progetto esecutivo e nella descrizione delle singole voci allegata allo stesso capitolato.
2. Per quanto riguarda l’accettazione, la qualità e l’impiego dei materiali, la loro provvista, il luogo della loro
provenienza e l’eventuale sostituzione di quest’ultimo, si applicano rispettivamente gli articoli 15, 16 e 17 del
capitolato generale d’appalto.
Art. 12 – Convenzioni europee in materia di valuta e termini
1. Tutti gli atti predisposti dal Committente per ogni valore in cifra assoluta indicano la denominazione in
euro.
2. Tutti gli atti predisposti dal Committente per ogni valore contenuto in cifra assoluta, ove non diversamente
specificato, devono intendersi I.V.A. esclusa.
3. Tutti i termini di cui al presente capitolato d’oneri, se non diversamente stabilito nella singola disposizione,
sono computati in conformità al Regolamento CEE 3 giugno 1971, n. 1182..9
CAPO 3 - TERMINI PER L’ESECUZIONE
Art. 13 - Consegna e inizio dei lavori
1. L’esecuzione dei lavori ha inizio dopo la stipula del formale contratto, in seguito a consegna, risultante da
apposito verbale, da effettuarsi non oltre 45 (15) giorni dalla predetta stipula, previa convocazione
dell’esecutore.
2. E’ facoltà della Stazione appaltante procedere in via d’urgenza, alla consegna dei lavori, anche nelle more
della stipulazione formale del contratto, ai sensi degli articoli 337, secondo comma, e 338 della legge n.
2248 del 1865, dell’articolo 129, commi 1 e 4, del regolamento generale; in tal caso il direttore dei lavori
indica espressamente sul verbale le lavorazioni da iniziare immediatamente.
3. Se nel giorno fissato e comunicato l’appaltatore non si presenta a ricevere la consegna dei lavori, il
direttore dei lavori fissa un nuovo termine perentorio, non inferiore a 5 giorni e non superiore a 15; i termini
per l’esecuzione decorrono comunque dalla data della prima convocazione. Decorso inutilmente il termine di
anzidetto è facoltà della Stazione appaltante di risolvere il contratto e incamerare la cauzione, ferma
restando la possibilità di avvalersi della garanzia fideiussoria al fine del risarcimento del danno, senza che
ciò possa costituire motivo di pretese o eccezioni di sorta. Qualora sia indetta una nuova procedura per
l’affidamento del completamento dei lavori, l’aggiudicatario è escluso dalla partecipazione in quanto
l’inadempimento è considerato grave negligenza accertata.
4. L'appaltatore deve trasmettere alla Stazione appaltante, prima dell’inizio dei lavori, la documentazione di
avvenuta denunzia di inizio lavori effettuata agli enti previdenziali, assicurativi ed antinfortunistici, inclusa la
Cassa edile ove dovuta; egli trasmette altresì, a scadenza quadrimestrale, copia dei versamenti contributivi,
previdenziali, assicurativi nonché di quelli dovuti agli organismi paritetici previsti dalla contrattazione
collettiva, sia relativi al proprio personale che a quello delle imprese subappaltatrici.
7
COMUNE DI LAGONEGRO (PZ)
VALORIZZAZIONE DELLE EMERGENZE NATURALISTICHE E CULTURALI DEL BORGO MEDIEVALE
Art. 14 - Termini per l'ultimazione dei lavori
1. Il tempo utile per ultimare tutti i lavori compresi nell’appalto è fissato in giorni 115
(centoquindici) naturali consecutivi decorrenti dalla data del verbale di consegna dei lavori.
2. Nel calcolo del tempo contrattuale si è tenuto conto delle ferie contrattuali.
3. L’appaltatore si obbliga alla rigorosa ottemperanza del cronoprogramma dei lavori che potrà fissare
scadenze inderogabili per l’approntamento delle opere necessarie all’inizio di forniture e lavori da effettuarsi
da altre ditte per conto della Stazione appaltante ovvero necessarie all’utilizzazione, prima della fine dei
lavori e previo certificato di collaudo o certificato di regolare esecuzione , riferito alla sola parte funzionale
delle opere.
Art. 15 - Sospensioni e proroghe
1. Qualora cause di forza maggiore, condizioni climatologiche oggettivamente eccezionali od altre
circostanze speciali che impediscano in via temporanea che i lavori procedano utilmente a regola d’arte, la
direzione dei lavori d’ufficio o su segnalazione dell’appaltatore può ordinare la sospensione dei lavori
redigendo apposito verbale. Sono circostanze speciali le situazioni che determinano la necessità di
procedere alla redazione di una variante in corso d’opera nei casi previsti dall’articolo 25, comma 1, lettere
a), b), b-bis) e c), della legge.
2. Si applicano l’articolo 133 del regolamento generale e gli articoli 24, 25 e 26 del capitolato generale
d’appalto.
3. L’appaltatore, qualora per causa a esso non imputabile, non sia in grado di ultimare i lavori nei termini
fissati, può chiedere con domanda motivata proroghe che, se riconosciute giustificate, sono concesse dalla
direzione dei lavori purché le domande pervengano prima della scadenza del termine anzidetto.
4. A giustificazione del ritardo nell’ultimazione dei lavori o nel rispetto delle scadenze fissate dal programma
temporale l’appaltatore non può mai attribuirne la causa, in tutto o in parte, ad altre ditte o imprese o
forniture, se esso appaltatore non abbia tempestivamente per iscritto denunciato alla Stazione appaltante il
ritardo imputabile a dette ditte, imprese o fornitori.
5. I verbali per la concessione di sospensioni o proroghe, redatti con adeguata motivazione a cura della
direzione dei lavori e controfirmati dall’appaltatore e recanti l’indicazione dello stato di avanzamento dei
lavori, devono pervenire al responsabile del procedimento entro il quinto giorno naturale successivo alla loro
redazione e devono essere restituiti controfirmati dallo stesso o dal suo delegato; qualora il responsabile del
procedimento non si pronunci entro tre giorni dal ricevimento, i verbali si danno per riconosciuti e accettati
dalla Stazione appaltante.
6. La sospensione opera dalla data di redazione del relativo verbale, accettato dal responsabile del
procedimento o sul quale si sia formata l’accettazione tacita. Non possono essere riconosciute sospensioni,
e i relativi verbali non hanno alcuna efficacia, in assenza di adeguate motivazioni o le cui motivazioni non
siano riconosciute adeguate da parte del responsabile del procedimento con annotazione sul verbale.
7. Il verbale di sospensione ha efficacia dal quinto giorno antecedente la sua presentazione al responsabile
del procedimento, qualora il predetto verbale gli sia stato trasmesso dopo il quinto giorno dalla redazione
ovvero rechi una data di decorrenza della sospensione anteriore al quinto giorno precedente la data di
trasmissione.
Art. 16 - Penali in caso di ritardo - Premio di accelerazione
1. Nel caso di mancato rispetto del termine stabilito per l’ultimazione dei lavori, per ogni giorno naturale
consecutivo di ritardo viene applicata una penale pari allo 6 per mille (euro sei e centesimi zero ogni mille)
dell’importo contrattuale di aggiudicazione della gara, corrispondente ad euro ______________________
2. La penale, nella stessa misura percentuale di cui al comma 1, trova applicazione anche in caso di ritardo:
a) nell’inizio dei lavori rispetto alla data fissata dal direttore dei lavori per la consegna degli stessi, qualora la
Stazione appaltante non si avvalga della facoltà di cui all’articolo 13, comma 3;
b) nella ripresa dei lavori seguente un verbale di sospensione, rispetto alla data fissata dal direttore dei
lavori;
c) nel rispetto dei termini imposti dalla direzione dei lavori per il ripristino di lavori non accettabili o
danneggiati.
d) nel rispetto delle soglie temporali fissate a tale scopo nel cronoprogramma dei lavori;
3. La penale irrogata ai sensi del comma 2, lettera a), è disapplicata e, se, già addebitata, è restituita,
qualora l’appaltatore, in seguito all’andamento imposto ai lavori, rispetti la prima soglia temporale successiva
fissata nel programma dei lavori di cui all’articolo 17.
8
COMUNE DI LAGONEGRO (PZ)
VALORIZZAZIONE DELLE EMERGENZE NATURALISTICHE E CULTURALI DEL BORGO MEDIEVALE
4. La penale di cui al comma 2, lettera b) e lettera d), è applicata all’importo dei lavori ancora da eseguire; la
penale di cui al comma 2, lettera c) è applicata all’importo dei lavori di ripristino o di nuova esecuzione
ordinati per rimediare a quelli non accettabili o danneggiati.
5. Tutte le penali di cui al presente articolo sono contabilizzate in detrazione in occasione del pagamento
immediatamente successivo al verificarsi della relativa condizione di ritardo.
6. L’importo complessivo delle penali irrogate ai sensi dei commi 1 e 2 non può superare il 10 per cento
dell’importo contrattuale; qualora i ritardi siano tali da comportare una penale di importo superiore alla
predetta percentuale trova applicazione l’articolo 19, in materia di risoluzione del contratto.
7. L’applicazione delle penali di cui al presente articolo non pregiudica il risarcimento di eventuali danni o
ulteriori oneri sostenuti dalla Stazione appaltante a causa dei ritardi.
Art. 17 – Programma esecutivo dei lavori dell'appaltatore e cronoprogramma
1. Entro 30 giorni dalla sottoscrizione del contratto, e comunque prima dell'inizio dei lavori, l'appaltatore
predispone e consegna alla direzione lavori un proprio programma esecutivo dei lavori, elaborato in
relazione alle proprie tecnologie, alle proprie scelte imprenditoriali e alla propria organizzazione lavorativa;
tale programma deve riportare per ogni lavorazione, le previsioni circa il periodo di esecuzione nonché
l'ammontare presunto, parziale e progressivo, dell'avanzamento dei lavori alle date contrattualmente stabilite
per la liquidazione dei certificati di pagamento deve essere coerente con i tempi contrattuali di ultimazione e
deve essere approvato dalla direzione lavori, mediante apposizione di un visto, entro cinque giorni dal
ricevimento. Trascorso il predetto termine senza che la direzione lavori si sia pronunciata il programma
esecutivo dei lavori si intende accettato, fatte salve palesi illogicità o indicazioni erronee incompatibili con il
rispetto dei termini di ultimazione.
2. Il programma esecutivo dei lavori dell'appaltatore può essere modificato o integrato dalla Stazione
appaltante, mediante ordine di servizio, ogni volta che sia necessario alla miglior esecuzione dei lavori e in
particolare:
a) per il coordinamento con le prestazioni o le forniture di imprese o altre ditte estranee al contratto;
b) per l'intervento o il mancato intervento di società concessionarie di pubblici servizi le cui reti siano
coinvolte in qualunque modo con l'andamento dei lavori, purché non imputabile ad inadempimenti o ritardi
della Stazione committente;
c) per l'intervento o il coordinamento con autorità, enti o altri soggetti diversi dalla Stazione appaltante, che
abbiano giurisdizione, competenze o responsabilità di tutela sugli immobili, i siti e le aree comunque
interessate dal cantiere; a tal fine non sono considerati soggetti diversi le società o aziende controllate o
partecipate dalla Stazione appaltante o soggetti titolari di diritti reali sui beni in qualunque modo interessati
dai lavori intendendosi, in questi casi, ricondotta la fattispecie alla responsabilità gestionale della Stazione
appaltante;
d) per la necessità o l'opportunità di eseguire prove sui campioni, prove di carico e di tenuta e funzionamento
degli impianti, nonché collaudi parziali o specifici;
e) qualora sia richiesto dal coordinatore per la sicurezza e la salute nel cantiere, in ottemperanza all'articolo
5 del decreto legislativo n. 494 del 1996. In ogni caso il programma esecutivo dei lavori deve essere
coerente con il piano di sicurezza e di coordinamento del cantiere, eventualmente integrato ed aggiornato.
3. I lavori sono comunque eseguiti nel rispetto del cronoprogramma predisposto dalla Stazione appaltante e
integrante il progetto esecutivo; tale cronoprogramma può essere modificato dalla Stazione appaltante al
verificarsi delle condizioni di cui al comma 2.
Art. 18 – Inderogabilità dei termini di esecuzione
1. Non costituiscono motivo di proroga dell'inizio dei lavori, della loro mancata regolare o continuativa
conduzione secondo il relativo programma o della loro ritardata ultimazione:
a) il ritardo nell'installazione del cantiere e nell'allacciamento alle reti tecnologiche necessarie al suo
funzionamento, per l'approvvigionamento dell'energia elettrica e dell'acqua;
b) l’adempimento di prescrizioni, o il rimedio a inconvenienti o infrazioni riscontrate dal direttore dei lavori o
dagli organi di vigilanza in materia sanitaria e di sicurezza, ivi compreso il coordinatore per la sicurezza in
fase di esecuzione, se nominato;
c) l'esecuzione di accertamenti integrativi che l'appaltatore ritenesse di dover effettuare per la esecuzione
delle opere di fondazione, delle strutture e degli impianti, salvo che siano ordinati dalla direzione dei lavori o
espressamente approvati da questa;
d) il tempo necessario per l'esecuzione di prove sui campioni, di sondaggi, analisi e altre prove assimilabili;
e) il tempo necessario per l'espletamento degli adempimenti a carico dell'appaltatore comunque previsti dal
capitolato speciale d’appalto o dal capitolato generale d’appalto;
f) le eventuali controversie tra l’appaltatore e i fornitori, subappaltatori, affidatari, altri incaricati;
9
COMUNE DI LAGONEGRO (PZ)
VALORIZZAZIONE DELLE EMERGENZE NATURALISTICHE E CULTURALI DEL BORGO MEDIEVALE
g) le eventuali vertenze a carattere aziendale tra l’appaltatore e il proprio personale dipendente.
Art. 19 - Risoluzione del contratto per mancato rispetto dei termini
1. L’eventuale ritardo dell’appaltatore rispetto ai termini per l’ultimazione dei lavori o sulle scadenze
esplicitamente fissate allo scopo dal programma temporale superiore a 51 (cinquantuno) giorni naturali
consecutivi produce la risoluzione del contratto, a discrezione della Stazione appaltante e senza obbligo di
ulteriore motivazione, ai sensi dell’articolo 340 della legge n. 2248 del 1865, e dall’articolo 119 del
regolamento generale.
2. La risoluzione del contratto trova applicazione dopo la formale messa in mora dell’appaltatore con
assegnazione di un termine per compiere i lavori e in contraddittorio con il medesimo appaltatore.
3. Nel caso di risoluzione del contratto la penale di cui all’articolo 16, comma 1, è computata sul periodo
determinato sommando il ritardo accumulato dall'appaltatore rispetto al programma esecutivo dei lavori e il
termine assegnato dal direttore dei lavori per compiere i lavori con la messa in mora di cui al comma 2.
4. Sono dovuti dall’appaltatore i danni subiti dalla Stazione appaltante in seguito alla risoluzione del
contratto.
CAPO 4 - DISCIPLINA ECONOMICA
Art. 20 – Anticipazione
Ai sensi dell’art. 26/ter della legge 98/2013 viene reintrodotto l’obbligo di anticipare il 10 % dell’importo
contrattuale per le opere pubbliche.
ffddddddddsssfsfsdfvfsdfsdssssuale dell’anticipazione a titolo di graduale recupero della medesima.
Art. 21 - Pagamenti in acconto
1. Le rate di acconto sono dovute ogni qualvolta l’importo dei lavori eseguiti, contabilizzati ai sensi degli
articoli 27, 28, 29 e 30, al netto del ribasso d’asta, comprensivi della relativa quota degli oneri per la
sicurezza e al netto della ritenuta di cui al comma 2, e al netto dell’importo delle rate di acconto precedenti,
raggiungono un importo un importo non inferiore al 25% (venticinque per cento) dell’importo contrattuale.
2. A garanzia dell’osservanza delle norme e delle prescrizioni dei contratti collettivi, delle leggi e dei
regolamenti sulla tutela, protezione, assicurazione, assistenza e sicurezza fisica dei lavoratori, sull’importo
netto progressivo dei lavori è operata una ritenuta dello 0,50 per cento, ai sensi dell’articolo 7, comma 2, del
d.m. n. 145 del 2000, da liquidarsi, nulla ostando, in sede di conto finale.
3. Entro 45 (quarantacinque) giorni dal verificarsi delle condizioni di cui al comma 1, il direttore dei lavori
redige la contabilità ed emette lo stato di avanzamento dei lavori, ai sensi dell’articolo 168 del d.P.R. n. 554
del 1999, il quale deve recare la dicitura: «lavori a tutto il ……………………» con l’indicazione della data di
chiusura.
4. Entro lo stesso termine di cui al comma 3 il responsabile del procedimento emette il conseguente
certificato di pagamento, ai sensi dell’articolo 169 del d.P.R. n. 554 del 1999, il quale deve recare la dicitura:
«lavori a tutto il ……………………» con l’indicazione della data di emissione.
5. La Stazione appaltante provvede al pagamento del predetto certificato entro i successivi 30 giorni,
mediante emissione dell’apposito mandato e alla successiva erogazione a favore dell’appaltatore ai sensi
dell’articolo 185 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, previa presentazione di regolare fattura
fiscale.
6. Qualora i lavori rimangano sospesi per un periodo superiore a 90 giorni, per cause non dipendenti
dall’appaltatore e comunque non imputabili al medesimo, l’appaltatore può chiedere ed ottenere che si
provveda alla redazione dello stato di avanzamento prescindendo dall’importo minimo di cui al comma 1.
7. Dell'emissione di ogni certificato di pagamento il responsabile del procedimento provvede a dare
comunicazione scritta, con avviso di ricevimento, agli enti previdenziali e assicurativi, compresa la cassa
edile, ove richiesto.
Art. 22 - Pagamenti a saldo
1. Il conto finale dei lavori è redatto entro 30 giorni dalla data della loro ultimazione, accertata con apposito
verbale; è sottoscritto dal direttore di lavori e trasmesso al responsabile del procedimento. Col conto finale è
accertato e proposto l’importo della rata di saldo, qualunque sia il suo ammontare, la cui liquidazione
definitiva ed erogazione è soggetta alle verifiche di collaudo o di regolare esecuzione ai sensi del comma 3.
2. Il conto finale dei lavori deve essere sottoscritto dall’appaltatore, su richiesta del responsabile del
procedimento, entro il termine perentorio di 15 giorni; se l'appaltatore non firma il conto finale nel termine
10
COMUNE DI LAGONEGRO (PZ)
VALORIZZAZIONE DELLE EMERGENZE NATURALISTICHE E CULTURALI DEL BORGO MEDIEVALE
indicato, o se lo firma senza confermare le domande già formulate nel registro di contabilità, il conto finale si
ha come da lui definitivamente accettato. Il responsabile del procedimento formula in ogni caso una sua
relazione al conto finale.
3. La rata di saldo, unitamente alle ritenute di cui all’articolo 21, comma 2, nulla ostando, è pagata entro i 90
giorni successivi all’emissione del certificato di collaudo provvisorio o del certificato di regolare esecuzione.
4. Il pagamento della rata di saldo, disposto previa garanzia fideiussoria ai sensi dell'articolo 28, comma 9,
della legge n. 109 del 1994, non costituisce presunzione di accettazione dell’opera, ai sensi dell’articolo
1666, secondo comma, del codice civile.
5. La garanzia fideiussoria di cui al comma 4 deve avere validità ed efficacia non inferiore a 32 (trentadue)
(36) mesi.13 dalla data di ultimazione dei lavori e può essere prestata, a scelta dell'appaltatore, mediante
adeguamento dell'importo garantito o altra estensione avente gli stessi effetti giuridici, della garanzia
fideiussoria già depositata a titolo di cauzione definitiva al momento della sottoscrizione del contratto.
6. Salvo quanto disposto dall’articolo 1669 del codice civile, l’appaltatore risponde per la difformità ed i vizi
dell’opera, ancorché riconoscibili, purché denunciati dal soggetto appaltante prima che il certificato di
collaudo o il certificato di regolare esecuzione assuma carattere definitivo.
Art. 23 – Ritardi nel pagamento delle rate di acconto
1. Non sono dovuti interessi per i primi 45 giorni intercorrenti tra il verificarsi delle condizioni e delle
circostanze per l’emissione del certificato di pagamento ai sensi dell’articolo 21 e la sua effettiva emissione e
messa a disposizione della Stazione appaltante per la liquidazione; trascorso tale termine senza che sia
emesso il certificato di pagamento, sono dovuti all’appaltatore gli interessi legali per i primi 60 giorni di
ritardo; trascorso infruttuosamente anche questo termine spettano all’appaltatore gli interessi di mora nella
misura stabilita con apposito decreto ministeriale di cui all’articolo 26, comma 1, della legge n. 109 del 1994.
2. Non sono dovuti interessi per i primi 30 giorni intercorrenti tra l’emissione del certificato di pagamento e il
suo effettivo pagamento a favore dell’appaltatore; trascorso tale termine senza che la Stazione appaltante
abbia provveduto al pagamento, sono dovuti all’appaltatore gli interessi legali per i primi 60 giorni di ritardo;
trascorso infruttuosamente anche questo termine spettano all’appaltatore gli interessi di mora nella misura
stabilita con apposito decreto ministeriale di cui all’articolo 26, comma 1, della legge n. 109 del 1994.
3. Il pagamento degli interessi di cui al presente articolo avviene d’ufficio in occasione del pagamento, in
acconto o a saldo, immediatamente successivo, senza necessità di domande o riserve; il pagamento dei
predetti interessi prevale sul pagamento delle somme a titolo di esecuzione dei lavori.
4. E’ facoltà dell’appaltatore, trascorsi i termini di cui ai commi precedenti, ovvero nel caso in cui l'ammontare
delle rate di acconto, per le quali non sia stato tempestivamente emesso il certificato o il titolo di spesa,
raggiunga il quarto dell'importo netto contrattuale, di agire ai sensi dell'articolo 1460 del codice civile,
rifiutando di adempiere alle proprie obbligazioni se la Stazione appaltante non provveda
contemporaneamente al pagamento integrale di quanto maturato; in alternativa, è facoltà dell’appaltatore,
previa costituzione in mora della Stazione appaltante, promuovere il giudizio arbitrale per la dichiarazione di
risoluzione del contratto, trascorsi 60 giorni dalla data della predetta costituzione in mora, in applicazione
dell'articolo 26, comma 1, della legge n. 109 del 1994.
Art. 24 – Ritardi nel pagamento della rata di saldo
1. Per il pagamento della rata di saldo in ritardo rispetto al termine stabilito all'articolo 22, comma 3, per
causa imputabile alla Stazione appaltante, sulle somme dovute decorrono gli interessi legali.
2. Qualora il ritardo nelle emissioni dei certificati o nel pagamento delle somme dovute a saldo si protragga
per ulteriori 60 giorni, oltre al termine stabilito al comma 1, sulle stesse somme sono dovuti gli interessi di
mora.
Art. 25 - Revisione prezzi
1. Ai sensi dell’articolo 26, commi 2 e 3 della legge 11 febbraio 1994, n. 109, e successive modifiche e
integrazioni, è esclusa qualsiasi revisione dei prezzi e non trova applicazione l’articolo 1664, primo comma,
del codice civile.
2. Qualora, per cause non imputabili all’appaltatore, la durata dei lavori si protragga fino a superare i due
anni dal loro inizio, al contratto si applica il prezzo chiuso, consistente nel prezzo dei lavori al netto del
ribasso d’asta, aumentato di una percentuale, determinata con decreto ministeriale, da applicarsi, nel caso in
cui la differenza tra il tasso di inflazione reale e il tasso di inflazione programmato nell’anno precedente sia
superiore al 2 per cento, all’importo dei lavori ancora da eseguire per ogni anno intero previsto per
l’ultimazione dei lavori stessi.
11
COMUNE DI LAGONEGRO (PZ)
VALORIZZAZIONE DELLE EMERGENZE NATURALISTICHE E CULTURALI DEL BORGO MEDIEVALE
Art. 26 - Cessione del contratto e cessione dei crediti
1. E’ vietata la cessione del contratto sotto qualsiasi forma; ogni atto contrario è nullo di diritto.
2. E’ ammessa la cessione dei crediti, ai sensi del combinato disposto dell’articolo 26, comma 5, della legge
n. 109 del 1994 e della legge 21 febbraio 1991, n. 52, a condizione che il cessionario sia un istituto bancario
o un intermediario finanziario iscritto nell’apposito Albo presso la Banca d’Italia e che il contratto di cessione,
in originale o in copia autenticata, sia trasmesso alla Stazione appaltante prima o contestualmente al
certificato di pagamento sottoscritto dal responsabile del procedimento.
CAPO 5 - CONTABILIZZAZIONE E LIQUIDAZIONE DEI LAVORI
Art. 27 - Lavori a misura
1. La misurazione e la valutazione dei lavori a misura sono effettuate secondo le specificazioni date nelle
norme del capitolato speciale e nell’enunciazione delle singole voci in elenco; in caso diverso sono utilizzate
per la valutazione dei lavori le dimensioni nette delle opere eseguite rilevate in loco, senza che l’appaltatore
possa far valere criteri di misurazione o coefficienti moltiplicatori che modifichino le quantità realmente poste
in opera.
2. Non sono comunque riconosciuti nella valutazione ingrossamenti o aumenti dimensionali di alcun genere
non rispondenti ai disegni di progetto se non saranno stati preventivamente autorizzati dal direttore dei
lavori.
3. Nel corrispettivo per l’esecuzione dei lavori a misura s’intende sempre compresa ogni spesa occorrente
per dare l’opera compiuta sotto le condizioni stabilite dal capitolato speciale d’appalto e secondo i tipi indicati
e previsti negli atti progettuali.
4. La contabilizzazione delle opere e delle forniture verrà effettuata applicando alle quantità eseguite i prezzi
unitari dell’elenco dei prezzi unitari di cui all’articolo 3, comma 3, del presente capitolato speciale.
5. Gli oneri per la sicurezza, di cui all'articolo 2, comma 1, lettera b), come evidenziati al rigo b) della tabella
«B», integrante il capitolato speciale, per la parte prevista a misura sono valutati sulla base dei prezzi di cui
all’elenco allegato al capitolato speciale, con le quantità rilevabili ai sensi del presente articolo.
Art. 28 - Lavori a corpo
1. Qualora in corso d’opera debbano essere introdotte variazioni ai lavori ai sensi degli articoli 35 o 36, e per
tali variazioni la direzione lavori, sentito il responsabile del procedimento e con l’assenso dell’appaltatore,
possa essere definito un prezzo complessivo onnicomprensivo, esse possono essere preventivate “a corpo”.
2. Nei casi di cui al comma 1, qualora il prezzo complessivo non siano valutabile mediante l’utilizzo dei
prezzi unitari di elenco, si procede mediante la formazione dei nuovi prezzi ai sensi dell’articolo 37. Il
corrispettivo per il lavoro a corpo, a sua volta assoggettato al ribasso d’asta, resta fisso e invariabile senza
che possa essere invocata dalle parti contraenti alcuna verifica sulla misura o sul valore attribuito alla
quantità di detti lavori.
3. Nel corrispettivo per l’esecuzione dell’eventuale lavoro a corpo s’intende sempre compresa ogni spesa
occorrente per dare l’opera compiuta sotto le condizioni stabilite dal capitolato speciale d’appalto e secondo i
tipi indicati e previsti negli atti progettuali. Pertanto nessun compenso può essere richiesto per lavori,
forniture e prestazioni che, ancorché non esplicitamente specificati nella descrizione dei lavori a corpo, siano
rilevabili dagli elaborati grafici o viceversa. Lo stesso dicasi per lavori, forniture e prestazioni che siano
tecnicamente e intrinsecamente indispensabili alla funzionalità, completezza e corretta realizzazione
dell'opera appaltata secondo le regola dell'arte.
4. La contabilizzazione dell’eventuale lavoro a corpo è effettuata applicando all’importo del medesimo, al
netto del ribasso contrattuale, le percentuali convenzionali relative alle singole categorie di lavoro indicate in
perizia, di ciascuna delle quali va contabilizzata la quota parte in proporzione al lavoro eseguito.
5. La realizzazione di sistemi e sub-sistemi di impianti tecnologici per i quali sia previsto un prezzo
contrattuale unico non costituiscono lavoro a corpo.
6. Gli oneri per la sicurezza, di cui all'articolo 2, comma 1, lettera b), come evidenziati al rigo b) della tabella
«B», integrante il capitolato speciale, sono valutati in base all'importo previsto separatamente dall'importo dei
lavori negli atti progettuali e sul bando di gara, secondo la percentuale stabilita negli atti di progetto o di
perizia, intendendosi come eseguita e liquidabile la quota parte proporzionale a quanto eseguito.
12
COMUNE DI LAGONEGRO (PZ)
VALORIZZAZIONE DELLE EMERGENZE NATURALISTICHE E CULTURALI DEL BORGO MEDIEVALE
Art. 29 - Lavori in economia
1. La contabilizzazione dei lavori in economia è effettuata secondo i prezzi unitari contrattuali per l'importo
delle prestazioni e delle somministrazioni fatte dall'impresa stessa, con le modalità previste dall’articolo 153
del regolamento generale.
2. Gli oneri per la sicurezza, di cui all'articolo 2, comma 1, lettera b), come evidenziati al rigo b) della tabella
«B», integrante il capitolato speciale, per la parte eseguita in economia, sono contabilizzati separatamente
con gli stessi criteri.
Art. 30 - Valutazione dei manufatti e dei materiali a piè d’opera
1. Non sono valutati i manufatti ed i materiali a pié d’opera, ancorché accettati dalla direzione dei lavori.
2. I materiali e i manufatti portati in contabilità rimangono a rischio e pericolo dell'appaltatore, e possono
sempre essere rifiutati dal direttore dei lavori.
CAPO 6 - CAUZIONI E GARANZIE
Art. 31 - Cauzione provvisoria
1. Ai sensi dell’articolo 30, comma 1, della legge n. 109 del 1994 e dell’articolo 100 del regolamento
generale, è richiesta una cauzione provvisoria di euro 14.434,00 pari al 2 per cento (un cinquantesimo)
dell’importo preventivato dei lavori da appaltare, da prestare al momento della partecipazione alla gara.
Art. 32 - Garanzia fideiussoria o cauzione definitiva
1. Ai sensi dell’articolo 30, comma 2, della legge n. 109 del 1994 e dell’articolo 101 del regolamento
generale, è richiesta una garanzia fideiussoria, a titolo di cauzione definitiva, pari al 10 per cento (un decimo)
dell’importo contrattuale; qualora l’aggiudicazione sia fatta in favore di un'offerta inferiore all’importo a base
d’asta in misura superiore al 10 per cento, la garanzia fidejussoria è aumentata di tanti punti percentuali
quanti sono quelli eccedenti il 10 per cento; qualora il ribasso sia superiore al 20 per cento, l'aumento è di
due punti percentuali per ogni punto di ribasso eccedente la predetta misura percentuale.
2. La garanzia fideiussoria è prestata mediante polizza bancaria o assicurativa, emessa da istituto
autorizzato, con durata non inferiore a sei mesi oltre il termine previsto per l’ultimazione dei lavori; essa è
presentata in originale alla Stazione appaltante prima della formale sottoscrizione del contratto.
3. La garanzia è svincolata, in ragione della metà, una volta che siano stati contabilizzati lavori eseguiti pari
al 50% dell’importo contrattuale; successivamente si procede allo svincolo progressivo in ragione di un 5%
cento dell’iniziale ammontare per ogni ulteriore 10% per cento di importo dei lavori eseguiti.
4. La garanzia, per il rimanente ammontare del 25%, cessa di avere effetto ed è svincolata automaticamente
all'emissione del certificato di collaudo provvisorio ovvero del certificato di regolare esecuzione; lo svincolo e
l’estinzione avvengono di diritto, senza necessità di ulteriori atti formali, richieste, autorizzazioni,
dichiarazioni liberatorie o restituzioni.
5. La Stazione appaltante può avvalersi della garanzia fideiussoria, parzialmente o totalmente, per le spese
dei lavori da eseguirsi d’ufficio nonché per il rimborso delle maggiori somme pagate durante l’appalto in
confronto ai risultati della liquidazione finale; l’incameramento della garanzia avviene con atto unilaterale
della Stazione appaltante senza necessità di dichiarazione giudiziale, fermo restando il diritto dell’appaltatore
di proporre azione innanzi l’autorità giudiziaria ordinaria.
6. La garanzia fideiussoria è tempestivamente reintegrata nella misura legale di cui al combinato disposto
dei commi 1 e 3 qualora, in corso d’opera, sia stata incamerata, parzialmente o totalmente, dalla Stazione
appaltante; in caso di variazioni al contratto per effetto di successivi atti di sottomissione, la medesima
garanzia può essere ridotta in caso di riduzione degli importi contrattuali, mentre non è integrata in caso di
aumento degli stessi importi fino alla concorrenza di un quinto dell’importo originario.
Art. 33 – Riduzione delle garanzie
1. L'importo della cauzione provvisoria di cui all’articolo 31 e l'importo della garanzia fideiussoria di cui
all’articolo 32 sono ridotti al 50 per cento per i concorrenti in possesso della certificazione di qualità conforme
alle norme europee della serie UNI EN ISO 9000, ovvero di dichiarazione della presenza di elementi
13
COMUNE DI LAGONEGRO (PZ)
VALORIZZAZIONE DELLE EMERGENZE NATURALISTICHE E CULTURALI DEL BORGO MEDIEVALE
significativi e tra loro correlati di tale sistema, ai sensi dell'articolo 8, comma 11-quater, lettera a), della legge
n. 109 del 1994.
2. In caso di associazione temporanea di concorrenti di tipo orizzontale le riduzioni di cui al presente articolo
sono accordate qualora il possesso delle certificazioni o delle dichiarazioni di cui al comma 1 sia comprovato
da tutte le imprese in associazione.
3. In caso di associazione temporanea di concorrenti di tipo verticale le riduzioni di cui al presente articolo
sono accordate esclusivamente per le quote di incidenza delle lavorazioni appartenenti alle categorie
assunte integralmente da imprese in associazione in possesso delle certificazioni o delle dichiarazioni di cui
al comma 1; tale beneficio non è frazionabile tra imprese che assumono lavorazioni appartenenti alla
medesima categoria.
4. Il possesso del requisito di cui al comma 1 è comprovato dall’annotazione in calce alla attestazione SOA
ai sensi dell’articolo 4 del d.P.R. n. 34 del 2000 ovvero, per le imprese non tenute al possesso della predetta
attestazione, da certificazione o dichiarazione rilasciata da un organismo accreditato secondo le norme
europee EN 45012.
Art. 34 - Obblighi assicurativi a carico dell’impresa
1. Ai sensi dell’articolo 30, comma 3, della legge n. 109 del 1994, l’appaltatore è obbligato, contestualmente
alla sottoscrizione del contratto, a produrre una polizza assicurativa che tenga indenne la Stazione
appaltante da tutti i rischi di esecuzione e una polizza assicurativa a garanzia della responsabilità civile per
danni causati a terzi nell’esecuzione dei lavori. La polizza assicurativa è prestata da un’impresa di
assicurazione autorizzata alla copertura dei rischi ai quali si riferisce l'obbligo di assicurazione.
2. La copertura delle predette garanzie assicurative decorre dalla data di consegna dei lavori e cessa alla
data di.17 emissione del certificato di collaudo o del certificato di regolare esecuzione (40) e comunque
decorsi dodici mesi dalla data di ultimazione dei lavori risultante dal relativo certificato; le stesse polizze
devono inoltre recare espressamente il vincolo a favore della Stazione appaltante e sono efficaci senza
riserve anche in caso di omesso o ritardato pagamento delle somme dovute a titolo di premio da parte
dell'esecutore.
3. La polizza assicurativa contro tutti i rischi di esecuzione da qualsiasi causa determinati deve coprire tutti i
danni subiti dalla Stazione appaltante a causa del danneggiamento o della distruzione totale o parziale di
impianti e opere, anche preesistenti, salvo quelli derivanti da errori di progettazione, insufficiente
progettazione, azioni di terzi o cause di forza maggiore. Tale polizza deve essere stipulata nella forma
«Contractors All Risks» (C.A.R.) e deve:;
a) prevedere una somma assicurata non inferiore ad euro 718.709,68;
b) prevedere la copertura dei danni alle opere, temporanee e permanenti, eseguite o in corso di esecuzione
per qualsiasi causa nel cantiere, compresi materiali e attrezzature di impiego e di uso, compresi i beni della
Stazione appaltante destinati alle opere, causati da furto e rapina, incendio, fulmini e scariche elettriche,
tempesta e uragano, inondazioni e allagamenti, esplosione e scoppio, terremoto e movimento tellurico,
frana, smottamento e crollo, acque anche luride e gas provenienti da rotture o perdite di condotte idriche,
fognarie, gasdotti e simili, atti di vandalismo, altri comportamenti colposi o dolosi propri o di terzi;
c) prevedere la copertura dei danni causati da errori di realizzazione, omissioni di cautele o di regole
dell’arte, difetti e vizi dell’opera, in relazione all’integra garanzia a cui l’impresa è tenuta, nei limiti della
perizia e delle capacità tecniche da essa esigibili nel caso concreto, per l’obbligazione di risultato che essa
assume con il contratto d’appalto anche ai sensi dell’articolo 1665 del codice civile;
4. La polizza assicurativa di responsabilità civile per danni causati a terzi (R.C.T.) deve: a) essere stipulata
per una somma assicurata non inferiore ad euro 500.000,00; (42)
b) prevedere la copertura dei danni che l’appaltatore debba risarcire quale civilmente responsabile verso
prestatori di lavoro da esso dipendenti e assicurati secondo le norme vigenti e verso i dipendenti stessi non
soggetti all’obbligo di assicurazione contro gli infortuni nonché verso i dipendenti dei subappaltatori,
impiantisti e fornitori per gli infortuni da loro sofferti in conseguenza del comportamento colposo commesso
dall’impresa o da un suo dipendente del quale essa debba rispondere ai sensi dell’articolo 2049 del codice
civile, e danni a persone dell’impresa, e loro parenti o affini, o a persone della Stazione appaltante
occasionalmente o saltuariamente presenti in cantiere e a consulenti dell’appaltatore o della Stazione
appaltante;
c) prevedere la copertura dei danni biologici;
d) prevedere che tra le "persone" si intendono compresi i rappresentanti della Stazione appaltante autorizzati
all’accesso al cantiere, i componenti dell’ufficio di direzione dei lavori, i coordinatori per la sicurezza, i
collaudatori.
5. Le garanzie di cui al presente articolo, prestate dall’appaltatore coprono senza alcuna riserva anche i
danni causati dalle imprese subappaltatrici e subfornitrici. Qualora l’appaltatore sia un’associazione
temporanea di concorrenti, giusto il regime delle responsabilità disciplinato dall’articolo 95 del regolamento
generale e dall’articolo 13, comma
14
COMUNE DI LAGONEGRO (PZ)
VALORIZZAZIONE DELLE EMERGENZE NATURALISTICHE E CULTURALI DEL BORGO MEDIEVALE
2, della legge n. 109 del 1994, le stesse garanzie assicurative prestate dalla mandataria capogruppo
coprono senza alcuna riserva anche i danni causati dalle imprese mandanti.
6. Alla data dell’emissione del certificato di collaudo o del certificato di regolare esecuzione (43) la polizza
assicurativa di cui al comma 3 è sostituita da una polizza che tenga indenne la Stazione appaltante da tutti i
rischi connessi all'utilizzo delle lavorazioni in garanzia o agli interventi per la loro eventuale sostituzione o
rifacimento per una somma assicurata non inferiore ad euro 500.000,00
CAPO 7 - DISPOSIZIONI PER L’ESECUZIONE
Art. 35 - Variazione dei lavori
1. La Stazione appaltante si riserva la facoltà di introdurre nelle opere oggetto dell’appalto quelle varianti che
a suo insindacabile giudizio ritenga opportune, senza che per questo l’impresa appaltatrice possa
pretendere compensi all’infuori del pagamento a conguaglio dei lavori eseguiti in più o in meno con
l’osservanza delle prescrizioni ed entro i limiti stabiliti dagli articoli 10 e 11 del capitolato generale d’appalto,
dagli articoli 45, comma 8, 134 e 135 del regolamento generale e dall'articolo 25 della legge n. 109 del 1994.
2. Non sono riconosciute varianti al progetto esecutivo, prestazioni e forniture extra contrattuali di qualsiasi
genere, eseguite senza preventivo ordine scritto della direzione lavori, recante anche gli estremi
dell’approvazione da parte della stazione appaltante, ove questa sia prescritta dalla legge o dal regolamento.
3. Qualunque reclamo o riserva che l’appaltatore si credesse in diritto di opporre, deve essere presentato
per iscritto alla direzione lavori prima dell’esecuzione dell’opera oggetto della contestazione. Non sono prese
in considerazione domande di maggiori compensi su quanto stabilito in contratto, per qualsiasi natura o
ragione, qualora non vi sia accordo preventivo scritto prima dell’inizio dell’opera oggetto di tali richieste.
4. Non sono considerati varianti ai sensi del comma 1 gli interventi disposti dal direttore dei lavori per
risolvere aspetti di dettaglio, che siano contenuti entro un importo non superiore al 5 per cento delle
categorie omogenee di lavori dell’appalto, come individuate nella tabella «B» allegata al capitolato speciale,
e che non comportino un aumento dell’importo del contratto stipulato.
5. Sono ammesse, nell’esclusivo interesse della Stazione appaltante, le varianti, in aumento o in
diminuzione, finalizzate al miglioramento dell’opera e alla sua funzionalità, sempre che non comportino
modifiche sostanziali e siano motivate da obbiettive esigenze derivanti da circostanze sopravvenute e
imprevedibili al momento della stipula del contratto. L’importo in aumento relativo a tali varianti non può
superare il 5 per cento dell’importo originario del contratto e deve trovare copertura nella somma stanziata
per l’esecuzione dell’opera.
6. Salvo i casi di cui ai commi 4 e 5, è sottoscritto un atto di sottomissione quale appendice contrattuale, che
deve indicare le modalità di contrattazione e contabilizzazione delle lavorazioni in variante.
Art. 36 – Varianti per errori od omissioni progettuali
1. Qualora, per il manifestarsi di errori od omissioni imputabili alle carenze del progetto esecutivo, si
rendessero necessarie varianti che possono pregiudicare, in tutto o in parte, la realizzazione dell’opera
ovvero la sua utilizzazione, e che sotto il profilo economico eccedano il quinto dell’importo originario del
contratto, la Stazione appaltante procede alla risoluzione del contratto con indizione di una nuova gara alla
quale è invitato l’appaltatore originario.
2. In tal caso la risoluzione del contratto comporta il pagamento dei lavori eseguiti, dei materiali utili e del 10
per cento dei lavori non eseguiti, fino a quattro quinti dell’importo del contratto originario
3. Nei casi di cui al presente articolo i titolari dell’incarico di progettazione sono responsabili dei danni subiti
dalla Stazione appaltante; ai fini del presente articolo si considerano errore od omissione di progettazione
l’inadeguata valutazione dello stato di fatto, la mancata od erronea identificazione della normativa tecnica
vincolante per la progettazione, il mancato rispetto dei requisiti funzionali ed economici prestabiliti e risultanti
da prova scritta, la violazione delle norme di diligenza nella predisposizione degli elaborati progettuali.
Art. 37 - Prezzi applicabili ai nuovi lavori e nuovi prezzi
1. Le eventuali variazioni sono valutate mediante l'applicazione dei prezzi di cui all’elenco prezzi contrattuale
come determinati ai sensi dell’articolo 3, commi 3 e 4.
2. Qualora tra i prezzi di cui all’elenco prezzi contrattuale come determinati ai sensi dell’articolo 3, commi 3 e
4, non siano previsti prezzi per i lavori in variante, si procede alla formazione di nuovi prezzi, mediante
apposito verbale di concordamento, con i criteri di cui all’articolo 136 del regolamento generale.
15
COMUNE DI LAGONEGRO (PZ)
VALORIZZAZIONE DELLE EMERGENZE NATURALISTICHE E CULTURALI DEL BORGO MEDIEVALE
CAPO 8 - DISPOSIZIONI IN MATERIA DI SICUREZZA
Art. 38 - Norme di sicurezza generali
1. I lavori appaltati devono svolgersi nel pieno rispetto di tutte le norme vigenti in materia di prevenzione
degli infortuni e igiene del lavoro e in ogni caso in condizione di permanente sicurezza e igiene.
2. L’appaltatore è altresì obbligato ad osservare scrupolosamente le disposizioni del vigente Regolamento
Locale di Igiene, per quanto attiene la gestione del cantiere.
3. L’appaltatore predispone, per tempo e secondo quanto previsto dalle vigenti disposizioni, gli appositi piani
per la riduzione del rumore, in relazione al personale e alle attrezzature utilizzate.
4. L’appaltatore non può iniziare o continuare i lavori qualora sia in difetto nell’applicazione di quanto stabilito
nel presente articolo.
5. L’appaltatore informa le lavorazioni nonché le lavorazioni da lui direttamente subappaltate al criterio
«incident and injury free».
Art. 39 - Sicurezza sul luogo di lavoro
1. L'appaltatore è obbligato a fornire alla Stazione appaltante, entro 30 giorni dall'aggiudicazione,
l'indicazione dei contratti collettivi applicati ai lavoratori dipendenti e una dichiarazione in merito al rispetto
degli obblighi assicurativi e previdenziali previsti dalle leggi e dai contratti in vigore.
2. L’appaltatore è obbligato ad osservare le misure generali di tutela di cui all'articolo 3 del decreto legislativo
n. 626 del 1994, nonché le disposizioni dello stesso decreto applicabili alle lavorazioni previste nel cantiere.
Art. 40 – Piano di sicurezza e di coordinamento
1. L’appaltatore è obbligato ad osservare scrupolosamente e senza riserve o eccezioni il piano di sicurezza
e di coordinamento predisposto dal coordinatore per la sicurezza e messo a disposizione da parte della
Stazione appaltante, ai sensi del decreto legislativo n. 494 del 1996.
Art. 41 – Modifiche e integrazioni al piano di sicurezza e di coordinamento
1. L’appaltatore può presentare al coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione una o più proposte
motivate di modificazione o di integrazione al piano di sicurezza di coordinamento, nei seguenti casi:
a) per adeguarne i contenuti alle proprie tecnologie ovvero quando ritenga di poter meglio garantire la
sicurezza nel cantiere sulla base della propria esperienza, anche in seguito alla consultazione obbligatoria e
preventiva dei rappresentanti per la sicurezza dei propri lavoratori o a rilievi da parte degli organi di vigilanza;
b) per garantire il rispetto delle norme per la prevenzione degli infortuni e la tutela della salute dei lavoratori
eventualmente disattese nel piano di sicurezza, anche in seguito a rilievi o prescrizioni degli organi di
vigilanza.
2. L'appaltatore ha il diritto che il coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione si pronunci
tempestivamente, con atto motivato da annotare sulla documentazione di cantiere, sull’accoglimento o il
rigetto delle proposte presentate; le decisioni del coordinatore sono vincolanti per l'appaltatore.
3. Qualora entro il termine di tre giorni lavorativi dalla presentazione delle proposte dell’appaltatore,
prorogabile una sola volta di altri tre giorni lavorativi, il coordinatore per la sicurezza non si pronunci:
a) nei casi di cui al comma 1, lettera a), le proposte si intendono accolte;
b) nei casi di cui al comma 1, lettera b), le proposte si intendono rigettate.
4. Nei casi di cui al comma 1, lettera a), l’eventuale accoglimento delle modificazioni e integrazioni non può
in alcun modo giustificare variazioni o adeguamenti dei prezzi pattuiti, né maggiorazioni di alcun genere del
corrispettivo..20
5. Nei casi di cui al comma 1, lettera b), qualora l’eventuale accoglimento delle modificazioni e integrazioni
comporti maggiori oneri a carico dell'impresa, e tale circostanza sia debitamente provata e documentata,
trova applicazione la disciplina delle varianti.
Art. 42 – Piano operativo di sicurezza
1. L'appaltatore, entro 30 giorni dall'aggiudicazione e comunque prima dell'inizio dei lavori, deve predisporre
e consegnare al direttore dei lavori o, se nominato, al coordinatore per la sicurezza nella fase di esecuzione,
16
COMUNE DI LAGONEGRO (PZ)
VALORIZZAZIONE DELLE EMERGENZE NATURALISTICHE E CULTURALI DEL BORGO MEDIEVALE
un piano operativo di sicurezza per quanto attiene alle proprie scelte autonome e relative responsabilità
nell'organizzazione del cantiere e nell'esecuzione dei lavori. Il piano operativo di sicurezza, redatto ai sensi
dell’articolo 6 del d.P.R. n. 222 del 2003, comprende il documento di valutazione dei rischi di cui all'articolo
4, commi 1, 2 e 7, e gli adempimenti di cui all’articolo 7, comma 1, lettera b), del decreto legislativo 19
settembre 1994, n. 626 e contiene inoltre le notizie di cui all’articolo 4, commi 4 e 5 dello stesso decreto, con
riferimento allo specifico cantiere e deve essere aggiornato ad ogni mutamento delle lavorazioni rispetto alle
previsioni.
2. Il piano operativo di sicurezza costituisce piano complementare di dettaglio del piano di sicurezza e di
coordinamento di cui all'articolo 40, previsto dall'articolo 4, comma 1, lettera a) e dall'articolo 12, del decreto
legislativo n. 494 del 1996.
Art. 43 – Osservanza e attuazione dei piani di sicurezza
1. L’appaltatore è obbligato ad osservare le misure generali di tutela di cui all'articolo 3 del decreto legislativo
n. 626 del 1994, con particolare riguardo alle circostanze e agli adempimenti descritti agli articoli 8 e 9 e
all'allegato IV del decreto legislativo n. 494 del 1996.
2. I piani di sicurezza devono essere redatti in conformità alle direttive 89/391/CEE del Consiglio, del 12
giugno 1989, 92/57/CEE del Consiglio, del 24 giugno 1992, alla relativa normativa nazionale di recepimento,
al d.P.R. n. 222 del 2003 e alla migliore letteratura tecnica in materia.
3. L'impresa esecutrice è obbligata a comunicare tempestivamente prima dell'inizio dei lavori e quindi
periodicamente, a richiesta del committente o del coordinatore, l'iscrizione alla camera di commercio,
industria, artigianato e agricoltura, l'indicazione dei contratti collettivi applicati ai lavoratori dipendenti e la
dichiarazione circa l'assolvimento degli obblighi assicurativi e previdenziali. L’affidatario è tenuto a curare il
coordinamento di tutte le imprese operanti nel cantiere, al fine di rendere gli specifici piani redatti dalle
imprese subappaltatrici compatibili tra loro e coerenti con il piano presentato dall’appaltatore. In caso di
associazione temporanea o di consorzio di imprese detto obbligo incombe all’impresa mandataria
capogruppo. Il direttore tecnico di cantiere è responsabile del rispetto del piano da parte di tutte le imprese
impegnate nell’esecuzione dei lavori.
4. Il piano di sicurezza e di ccordinamento ed il piano operativo di sicurezza formano parte integrante del
contratto di appalto. Le gravi o ripetute violazioni dei piani stessi da parte dell’appaltatore, comunque
accertate, previa formale costituzione in mora dell’interessato, costituiscono causa di risoluzione del
contratto..21
CAPO 9 - DISCIPLINA DEL SUBAPPALTO
Art. 44 – Subappalto
1. Tutte le lavorazioni, a qualsiasi categoria appartengano sono scorporabili o subappaltabili a scelta del
concorrente, ferme restando le prescrizioni di cui all’articolo 4 del capitolato speciale, l’osservanza
dell’articolo 18 della legge n. 55 del 1990, e come di seguito specificato:
a) ai sensi dell’articolo 13, comma 7, della legge n. 109 del 1994, è vietato il subappalto o il subaffidamento
in cottimo dei lavori costituenti strutture, impianti e opere speciali, di cui all’articolo 72, comma 4, del
regolamento generale, di importo superiore al 15% dell’importo totale dei lavori in appalto; (49)
b) è vietato il subappalto o il subaffidamento in cottimo dei lavori appartenenti alla categoria prevalente per
una quota superiore al 30 per cento, in termini economici, dell’importo dei lavori della stessa categoria
prevalente; c) i lavori delle categorie generali diverse da quella prevalente, nonché i lavori costituenti
strutture, impianti e opere speciali, di cui all’articolo 72, comma 4, del regolamento generale, di importo
superiore al 10% dell’importo totale dei lavori ovvero a 150.000 euro ma non superiore al 15% dell’importo
totale, a tale fine indicati nel bando, devono essere obbligatoriamente subappaltati, qualora l’appaltatore non
abbia i requisiti per la loro esecuzione; (50) il subappalto deve essere richiesto e autorizzato unitariamente
con divieto di frazionamento in più subcontratti o subaffidamenti per i lavori della stessa categoria;
d) fermo restando il divieto di cui alla lettera a), (51) i lavori delle categorie diverse da quella prevalente e a
tale fine indicati nel bando o nel presente capitolato speciale d’appalto possono essere subappaltati o
subaffidati in cottimo per la loro totalità.
e) fermo restando …
2. L’affidamento in subappalto o in cottimo è consentito, previa autorizzazione della Stazione appaltante, alle
seguenti condizioni:
a) che l’appaltatore abbia indicato all’atto dell’offerta i lavori o le parti di opere che intende subappaltare o
concedere in cottimo; l’omissione delle indicazioni sta a significare che il ricorso al subappalto o al cottimo è
vietato e non può essere autorizzato;
17
COMUNE DI LAGONEGRO (PZ)
VALORIZZAZIONE DELLE EMERGENZE NATURALISTICHE E CULTURALI DEL BORGO MEDIEVALE
b) che l’appaltatore provveda al deposito di copia autentica del contratto di subappalto presso la Stazione
appaltante almeno 20 giorni prima della data di effettivo inizio dell’esecuzione delle relative lavorazioni
subappaltate, unitamente alla dichiarazione circa la sussistenza o meno di eventuali forme di controllo o di
collegamento, a norma dell’articolo 2359 del codice civile, con l’impresa alla quale è affidato il subappalto o il
cottimo; in caso di associazione temporanea, società di imprese o consorzio, analoga dichiarazione deve
essere effettuata da ciascuna delle imprese partecipanti all’associazione, società o consorzio.
c) che l’appaltatore, unitamente al deposito del contratto di subappalto presso la Stazione appaltante, ai
sensi della lettera b), trasmetta alla stessa Stazione appaltante la documentazione attestante che il
subappaltatore è in possesso dei requisiti prescritti dalla normativa vigente per la partecipazione alle gare di
lavori pubblici, in relazione alla categoria e all’importo dei lavori (52) da realizzare in subappalto o in cottimo;
d) che non sussista, nei confronti del subappaltatore, alcuno dei divieti previsti dall’articolo 10 della legge n.
575 del 1965, e successive modificazioni e integrazioni; a tale scopo, qualora l’importo del contratto di
subappalto sia superiore ad euro 154.937,07, l’appaltatore deve produrre alla Stazione appaltante la
documentazione necessaria agli adempimenti di cui alla vigente legislazione in materia di prevenzione dei
fenomeni mafiosi e lotta alla delinquenza organizzata, relativamente alle imprese subappaltatrici e cottimiste,
con le modalità di cui al d.P.R. n. 252 del 1998 (53) ; resta fermo che, ai sensi dell’articolo 12, comma 4, dello
stesso d.P.R. n. 252 del 1998, il subappalto è vietato, a prescindere dall’importo dei relativi lavori, qualora
per l’impresa subappaltatrice sia accertata una delle situazioni indicate dall'articolo 10, comma 7, del citato
d.P.R.
3. Il subappalto e l’affidamento in cottimo devono essere autorizzati preventivamente dalla Stazione
appaltante in seguito a richiesta scritta dell'appaltatore; l’autorizzazione è rilasciata entro 30 giorni dal
ricevimento della richiesta; tale termine può essere prorogato una sola volta per non più di 30 giorni, ove
ricorrano giustificati motivi; trascorso il medesimo termine, eventualmente prorogato, senza che la Stazione
appaltante abbia provveduto, l'autorizzazione si intende concessa a tutti gli effetti qualora siano verificate
tutte le condizioni di legge per l’affidamento del subappalto. Per i subappalti o cottimi di importo inferiore al
2% dell’importo contrattuale o di importo inferiore a 100.000 euro, i termini per il rilascio dell’autorizzazione
da parte della stazione appaltante sono ridotti della metà
4. L’affidamento di lavori in subappalto o in cottimo comporta i seguenti obblighi:
a) l’appaltatore deve praticare, per i lavori e le opere affidate in subappalto, i prezzi risultanti
dall’aggiudicazione ribassati in misura non superiore al 20 per cento;
b) nei cartelli esposti all’esterno del cantiere devono essere indicati anche i nominativi di tutte le imprese
subappaltatrici, completi dell’indicazione della categoria dei lavori subappaltati e dell’importo dei medesimi;
c) le imprese subappaltatrici devono osservare integralmente il trattamento economico e normativo stabilito
dai contratti collettivi nazionale e territoriale in vigore per il settore e per la zona nella quale si svolgono i
lavori e sono responsabili, in solido con l’appaltatore, dell’osservanza delle norme anzidette nei confronti dei
loro dipendenti per le prestazioni rese nell’ambito del subappalto;
d) le imprese subappaltatrici, per tramite dell’appaltatore, devono trasmettere alla Stazione appaltante,
prima.22 dell’inizio dei lavori, la documentazione di avvenuta denunzia agli enti previdenziali, inclusa la
Cassa edile, assicurativi ed antinfortunistici; devono altresì trasmettere, a scadenza quadrimestrale, copia
dei versamenti contributivi, previdenziali, assicurativi nonché di quelli dovuti agli organismi paritetici previsti
dalla contrattazione collettiva.
5. Le presenti disposizioni si applicano anche alle associazioni temporanee di imprese e alle società anche
consortili, quando le imprese riunite o consorziate non intendono eseguire direttamente i lavori scorporabili.
6. Ai fini del presente articolo è considerato subappalto qualsiasi contratto avente ad oggetto attività
ovunque espletate che richiedano l'impiego di manodopera, quali le forniture con posa in opera e i noli a
caldo, se singolarmente di importo superiore al 2 per cento dell'importo dei lavori affidati o di importo
superiore a 100.000 euro e qualora l'incidenza del costo della manodopera e del personale sia superiore al
50 per cento dell'importo del contratto di subappalto. 7. I lavori affidati in subappalto non possono essere
oggetto di ulteriore subappalto pertanto il subappaltatore non può subappaltare a sua volta i lavori. Fanno
eccezione al predetto divieto le fornitura con posa in opera di impianti e di strutture speciali individuate con
apposito regolamento; in tali casi il fornitore o il subappaltatore, per la posa in opera o il montaggio, può
avvalersi di imprese di propria fiducia per le quali non sussista alcuno dei divieti di cui al comma 2, lettera d).
È fatto obbligo all'appaltatore di comunicare alla Stazione appaltante, per tutti i sub-contratti, il nome del subcontraente, l'importo del sub-contratto, l'oggetto del lavoro, servizio o fornitura affidati.
Art. 45 – Responsabilità in materia di subappalto
18
COMUNE DI LAGONEGRO (PZ)
VALORIZZAZIONE DELLE EMERGENZE NATURALISTICHE E CULTURALI DEL BORGO MEDIEVALE
1. L'appaltatore resta in ogni caso responsabile nei confronti della Stazione appaltante per l'esecuzione delle
opere oggetto di subappalto, sollevando la Stazione appaltante medesima da ogni pretesa dei subappaltatori
o da richieste di risarcimento danni avanzate da terzi in conseguenza all’esecuzione di lavori subappaltati.
2. Il direttore dei lavori e il responsabile del procedimento, nonché il coordinatore per l’esecuzione in materia
di sicurezza di cui all’articolo 5 del decreto legislativo n. 494 del 1996, provvedono a verificare, ognuno per la
propria competenza, il rispetto di tutte le condizioni di ammissibilità e del subappalto.
3. Il subappalto non autorizzato comporta inadempimento contrattualmente grave ed essenziale anche ai
sensi dell’articolo 1456 del codice civile con la conseguente possibilità, per la Stazione appaltante, di
risolvere il contratto in danno dell’appaltatore, ferme restando le sanzioni penali previste dall’articolo 21 della
legge 13 settembre 1982, n. 646, come modificato dal decreto-legge 29 aprile 1995, n. 139, convertito dalla
legge 28 giugno 1995, n. 246 (ammenda fino a un terzo dell’importo dell’appalto, arresto da sei mesi ad un
anno).
Art. 46 – Pagamento dei subappaltatori
1. La Stazione appaltante non provvede al pagamento diretto dei subappaltatori e dei cottimisti e
l’appaltatore è obbligato a trasmettere alla stessa Stazione appaltante, entro 20 giorni dalla data di ciascun
pagamento effettuato a proprio favore, copia delle fatture quietanzate relative ai pagamenti da esso
corrisposti ai medesimi subappaltatori o cottimisti, con l’indicazione delle eventuali ritenute di garanzia
effettuate.
CAPO 10 – CONTROVERSIE, MANODOPERA, ESECUZIONE
D'UFFICIO
Art. 47 - Accordo bonario
1. Qualora, a seguito dell’iscrizione di riserve sui documenti contabili, l’importo economico dei lavori comporti
variazioni rispetto all’importo contrattuale in misura superiore al 10 per cento di quest'ultimo, il responsabile
del procedimento deve valutare immediatamente l’ammissibilità e la non manifesta infondatezza delle riserve
ai fini dell’effettivo raggiungimento della predetta misura e può nominare la commissione di cui all’articolo 31bis della legge n. 109 del 1994.
2. Il responsabile del procedimento o la commissione di cui al comma 1, ove costituita, acquisisce
immediatamente la relazione riservata del direttore dei lavori e, ove nominato, del collaudatore, e, qualora
non ritenga palesemente inammissibili e non manifestamente infondate le riserve, formula una proposta
motivata di accordo bonario.
3. La proposta motivata di accordo bonario è formulata e trasmessa contemporaneamente all’appaltatore e
alla Stazione appaltante entro 90 giorni dall’apposizione dell’ultima delle riserve. L’appaltatore a la Stazione
appaltante devono pronunciarsi entro 30 giorni dal ricevimento della proposta; la pronuncia della Stazione
appaltante deve avvenire con provvedimento motivato; la mancata pronuncia nel termine previsto costituisce
rigetto della proposta.
4. La procedura può essere reiterata nel corso dei lavori una sola volta. La medesima procedura si applica, a
prescindere dall’importo, per le riserve non risolte al momento dell’emissione del certificato di collaudo o del
certificato di regolare esecuzione.
5. Sulle somme riconosciute in sede amministrativa o contenziosa, gli interessi al tasso legale cominciano a
decorrere 60 giorni dopo la data di sottoscrizione dell’accordo bonario, successivamente approvato dalla
Stazione appaltante, ovvero dall’emissione del provvedimento esecutivo con il quale sono state risolte le
controversie.
6. La procedura di cui al comma 1 può essere esperita anche per le controversie circa l’interpretazione del
contratto o degli atti che ne fanno parte o da questo richiamati, anche quando tali interpretazioni non diano
luogo direttamente
a diverse valutazioni economiche; in questi casi tutti i termini di cui al comma 2 possono essere ridotti.
7. Nelle more della risoluzione delle controversie l’appaltatore non può comunque rallentare o sospendere i
lavori, né rifiutarsi di eseguire gli ordini impartiti dalla Stazione appaltante.
19
COMUNE DI LAGONEGRO (PZ)
VALORIZZAZIONE DELLE EMERGENZE NATURALISTICHE E CULTURALI DEL BORGO MEDIEVALE
Art. 48 - Definizione delle controversie
1. Ove non si proceda all’accordo bonario ai sensi dell’articolo 47 e l’appaltatore confermi le riserve, trova
applicazione il comma 2.
2. La definizione di tutte le controversie derivanti dall'esecuzione del contratto è attribuita al procedimento
arbitratale ai sensi dell’articolo 32 della legge n. 109 del 1994, nonché degli articoli 149 e 150 del
regolamento generale e degli articoli 33 e 34 del capitolato generale d’appalto.
3. L’organo che decide sulla controversia decide anche in ordine all’entità delle spese di giudizio e alla loro
imputazione alle parti, in relazione agli importi accertati, al numero e alla complessità delle questioni.
Art. 49 - Contratti collettivi e disposizioni sulla manodopera
1. L’appaltatore è tenuto all’esatta osservanza di tutte le leggi, regolamenti e norme vigenti in materia,
nonché eventualmente entrate in vigore nel corso dei lavori, e in particolare:
a) nell’esecuzione dei lavori che formano oggetto del presente appalto, l’appaltatore si obbliga ad applicare
integralmente il contratto nazionale di lavoro per gli operai dipendenti dalle aziende industriali edili e affini e
gli accordi locali e aziendali integrativi dello stesso, in vigore per il tempo e nella località in cui si svolgono i
lavori;
b) i suddetti obblighi vincolano l’appaltatore anche qualora non sia aderente alle associazioni stipulanti o
receda da esse e indipendentemente dalla natura industriale o artigiana, dalla struttura o dalle dimensioni
dell’impresa stessa e da ogni altra sua qualificazione giuridica;
c) è responsabile in rapporto alla Stazione appaltante dell’osservanza delle norme anzidette da parte degli
eventuali subappaltatori nei confronti dei rispettivi dipendenti, anche nei casi in cui il contratto collettivo non
disciplini l’ipotesi del subappalto; il fatto che il subappalto non sia stato autorizzato non esime l’appaltatore
dalla responsabilità, e ciò senza pregiudizio degli altri diritti della Stazione appaltante;
d) è obbligato al regolare assolvimento degli obblighi contributivi in materia previdenziale, assistenziale,
antinfortunistica e in ogni altro ambito tutelato dalle leggi speciali.
2. In caso di inottemperanza, accertata dalla Stazione appaltante o a essa segnalata da un ente preposto, la
Stazione appaltante medesima comunica all’appaltatore l’inadempienza accertata e procede a una
detrazione del 10 per cento sui pagamenti in acconto, se i lavori sono in corso di esecuzione, ovvero alla
sospensione del pagamento del saldo, se i lavori sono ultimati, destinando le somme così accantonate a
garanzia dell’adempimento degli obblighi di cui sopra; il pagamento all’impresa appaltatrice delle somme
accantonate non è effettuato sino a quando non sia stato accertato che gli obblighi predetti sono stati
integralmente adempiuti.
3. Ai sensi dell’articolo 13 del capitolato generale d’appalto, in caso di ritardo nel pagamento delle
retribuzioni dovute al personale dipendente, qualora l’appaltatore invitato a provvedervi, entro quindici giorni
non vi provveda o non contesti formalmente e motivatamente la legittimità della richiesta, la stazione
appaltante può pagare direttamente ai lavoratori le retribuzioni arretrate, anche in corso d'opera, detraendo il
relativo importo dalle somme dovute all'appaltatore in esecuzione del contratto.
4. In ogni momento il Direttore dei Lavori e, per suo tramite, il Responsabile Unico del procedimento,
possono richiedere all’appaltatore e ai subappaltatori copia del libro matricola, possono altresì richiedere i
documenti di riconoscimento al personale presente in cantiere e verificarne la effettiva iscrizione nei libri
matricola..25
Art. 50 - Risoluzione del contratto - Esecuzione d'ufficio dei lavori
1. La Stazione appaltante ha facoltà di risolvere il contratto mediante semplice lettera raccomandata con
messa in mora di 15 giorni, senza necessità di ulteriori adempimenti, nei seguenti casi:
a) frode nell'esecuzione dei lavori;
b) inadempimento alle disposizioni del direttore dei lavori riguardo ai tempi di esecuzione o quando risulti
accertato il mancato rispetto delle ingiunzioni o diffide fattegli, nei termini imposti dagli stessi provvedimenti;
c) manifesta incapacità o inidoneità, anche solo legale, nell’esecuzione dei lavori;
d) inadempienza accertata alle norme di legge sulla prevenzione degli infortuni, la sicurezza sul lavoro e le
assicurazioni obbligatorie del personale;
e) sospensione dei lavori o mancata ripresa degli stessi da parte dell’appaltatore senza giustificato motivo;
f) rallentamento dei lavori, senza giustificato motivo, in misura tale da pregiudicare la realizzazione dei lavori
nei termini previsti dal contratto;
g) subappalto abusivo, associazione in partecipazione, cessione anche parziale del contratto o violazione di
norme sostanziali regolanti il subappalto;
20
COMUNE DI LAGONEGRO (PZ)
VALORIZZAZIONE DELLE EMERGENZE NATURALISTICHE E CULTURALI DEL BORGO MEDIEVALE
h) non rispondenza dei beni forniti alle specifiche di contratto e allo scopo dell’opera;
i) nel caso di mancato rispetto della normativa sulla sicurezza e la salute dei lavoratori di cui al decreto
legislativo n. 626 del 1994 o ai piani di sicurezza di cui agli articoli 40 e seguenti del presente capitolato,
integranti il contratto, e delle ingiunzioni fattegli al riguardo dal direttore dei lavori, dal responsabile del
procedimento o dal coordinatore per la sicurezza.
2. Il contratto è altresì risolto in caso di perdita da parte dell'appaltatore, dei requisiti per l'esecuzione dei
lavori, quali il fallimento o la irrogazione di misure sanzionatorie o cautelari che inibiscono la capacità di
contrattare con la pubblica amministrazione.
3. Nei casi di rescissione del contratto o di esecuzione di ufficio, la comunicazione della decisione assunta
dalla Stazione appaltante è fatta all'appaltatore nella forma dell'ordine di servizio o della raccomandata con
avviso di ricevimento, con la contestuale indicazione della data alla quale avrà luogo l'accertamento dello
stato di consistenza dei lavori.
4. In relazione a quanto sopra, alla data comunicata dalla Stazione appaltante si fa luogo, in contraddittorio
fra il direttore dei lavori e l'appaltatore o suo rappresentante ovvero, in mancanza di questi, alla presenza di
due testimoni, alla redazione dello stato di consistenza dei lavori, all'inventario dei materiali, delle
attrezzature dei e mezzi d’opera esistenti in cantiere, nonché, nel caso di esecuzione d’ufficio,
all’accertamento di quali di tali materiali, attrezzature e mezzi d’opera debbano essere mantenuti a
disposizione della Stazione appaltante per l’eventuale riutilizzo e alla determinazione del relativo costo.
5. Nei casi di rescissione del contratto e di esecuzione d'ufficio, come pure in caso di fallimento
dell'appaltatore, i rapporti economici con questo o con il curatore sono definiti, con salvezza di ogni diritto e
ulteriore azione della Stazione appaltante, nel seguente modo:
a) ponendo a base d’asta del nuovo appalto l’importo lordo dei lavori di completamento da eseguire d’ufficio
in danno, risultante dalla differenza tra l’ammontare complessivo lordo dei lavori posti a base d’asta
nell’appalto originario, eventualmente incrementato per perizie in corso d’opera oggetto di regolare atto di
sottomissione o comunque approvate o accettate dalle parti, e l’ammontare lordo dei lavori eseguiti
dall’appaltatore inadempiente medesimo;
b) ponendo a carico dell’appaltatore inadempiente:
1) l’eventuale maggiore costo derivante dalla differenza tra importo netto di aggiudicazione del nuovo
appalto per il completamento dei lavori e l’importo netto degli stessi risultante dall’aggiudicazione effettuata
in origine all’appaltatore inadempiente;
2) l’eventuale maggiore costo derivato dalla ripetizione della gara di appalto eventualmente andata deserta,
necessariamente effettuata con importo a base d’asta opportunamente maggiorato;
3) l’eventuale maggiore onere per la Stazione appaltante per effetto della tardata ultimazione dei lavori, delle
nuove spese di gara e di pubblicità, delle maggiori spese tecniche di direzione, assistenza, contabilità e
collaudo dei lavori, dei maggiori interessi per il finanziamento dei lavori, di ogni eventuale maggiore e
diverso danno documentato, conseguente alla mancata tempestiva utilizzazione delle opere alla data
prevista dal contratto originario.
6. Il contratto è altresì risolto qualora, per il manifestarsi di errori o di omissioni del progetto esecutivo che
pregiudicano, in tutto o in parte, la realizzazione dell’opera ovvero la sua utilizzazione, come definite
dall’articolo
25, comma 5-bis, della legge n. 109 del 1994, si rendano necessari lavori suppletivi che eccedano il quinto
dell’importo originario del contratto. In tal caso, proceduto all’accertamento dello stato di consistenza ai sensi
del comma 3, si procede alla liquidazione dei lavori eseguiti, dei materiali utili e del 10 per cento dei lavori
non eseguiti, fino a quattro quinti dell’importo del contratto.
CAPO 11 - DISPOSIZIONI PER L’ULTIMAZIONE
Art. 51 - Ultimazione dei lavori e gratuita manutenzione
1. Al termine dei lavori e in seguito a richiesta scritta dell’impresa appaltatrice il direttore dei lavori redige,
entro 10 giorni dalla richiesta, il certificato di ultimazione; entro trenta giorni dalla data del certificato di
ultimazione dei lavori il direttore dei lavori procede all’accertamento sommario della regolarità delle opere
eseguite.
2. In sede di accertamento sommario, senza pregiudizio di successivi accertamenti, sono rilevati e
verbalizzati eventuali vizi e difformità di costruzione che l’impresa appaltatrice è tenuta a eliminare a sue
spese nel termine fissato e con le modalità prescritte dal direttore dei lavori, fatto salvo il risarcimento del
danno dell’ente appaltante. In caso di ritardo nel ripristino, si applica la penale per i ritardi prevista
dall’apposito articolo del presente capitolato speciale, proporzionale all'importo della parte di lavori che
21
COMUNE DI LAGONEGRO (PZ)
VALORIZZAZIONE DELLE EMERGENZE NATURALISTICHE E CULTURALI DEL BORGO MEDIEVALE
direttamente e indirettamente traggono pregiudizio dal mancato ripristino e comunque all'importo non
inferiore a quello dei lavori di ripristino.
3. L’ente appaltante si riserva di prendere in consegna parzialmente o totalmente le opere con apposito
verbale immediatamente dopo l’accertamento sommario se questo ha avuto esito positivo, ovvero nel
termine assegnato dalla direzione lavori ai sensi dei commi precedenti.
4. Dalla data del verbale di ultimazione dei lavori decorre il periodo di gratuita manutenzione; tale periodo
cessa con l’approvazione finale del collaudo o del certificato di regolare esecuzione (58) da parte dell’ente
appaltante, da effettuarsi entro i termini previsti dal capitolato speciale.
Art. 52 - Termini per il collaudo o per l’accertamento della regolare esecuzione
1. Il certificato di collaudo è emesso entro il termine perentorio di sei mesi dall’ultimazione dei lavori ed ha
carattere provvisorio; esso assume carattere definitivo trascorsi due anni dalla data dell’emissione. Decorso
tale termine, il collaudo si intende tacitamente approvato anche se l’atto formale di approvazione non sia
intervenuto entro i successivi due mesi. Qualora il certificato di collaudo sia sostituito dal certificato di
regolare esecuzione, questo deve essere emesso entro tre mesi dall’ultimazione dei lavori. (59)
2. Durante l’esecuzione dei lavori la Stazione appaltante può effettuare operazioni di collaudo o di verifica
volte a controllare la piena rispondenza delle caratteristiche dei lavori in corso di realizzazione a quanto
richiesto negli elaborati progettuali, nel capitolato speciale o nel contratto.
Art. 53 - Presa in consegna dei lavori ultimati
1. La Stazione appaltante si riserva di prendere in consegna parzialmente o totalmente le opere appaltate
anche subito dopo l’ultimazione dei lavori.
2. Qualora la Stazione appaltante si avvalga di tale facoltà, che viene comunicata all’appaltatore per iscritto,
lo stesso appaltatore non può opporvisi per alcun motivo, né può reclamare compensi di sorta.
3. Egli può però richiedere che sia redatto apposito verbale circa lo stato delle opere, onde essere garantito
dai possibili danni che potrebbero essere arrecati alle opere stesse.
4. La presa di possesso da parte della Stazione appaltante avviene nel termine perentorio fissato dalla
stessa per mezzo del direttore dei lavori o per mezzo del responsabile del procedimento, in presenza
dell’appaltatore o di due testimoni in caso di sua assenza.
5. Qualora la Stazione appaltante non si trovi nella condizione di prendere in consegna le opere dopo
l’ultimazione dei lavori, l’appaltatore non può reclamare la consegna ed è altresì tenuto alla gratuita
manutenzione fino ai termini previsti dal presente capitolato speciale..27
CAPO 12 - NORME FINALI
Art. 54 - Oneri e obblighi a carico dell’appaltatore
1. Oltre agli oneri di cui al capitolato generale d’appalto, al regolamento generale e al presente capitolato
speciale, nonché a quanto previsto da tutti i piani per le misure di sicurezza fisica dei lavoratori, sono a
carico dell’appaltatore gli oneri e gli obblighi che seguono.
a) la fedele esecuzione del progetto e degli ordini impartiti per quanto di competenza, dal direttore dei lavori,
in conformità alle pattuizioni contrattuali, in modo che le opere eseguite risultino a tutti gli effetti collaudabili,
esattamente conformi al progetto e a perfetta regola d’arte, richiedendo al direttore dei lavori tempestive
disposizioni scritte per i particolari che eventualmente non risultassero da disegni, dal capitolato o dalla
descrizione delle opere. In ogni caso l’appaltatore non deve dare corso all’esecuzione di aggiunte o varianti
non ordinate per iscritto ai sensi dell’articolo 1659 del codice civile;
b) i movimenti di terra e ogni altro onere relativo alla formazione del cantiere attrezzato, in relazione alla
entità dell’opera, con tutti i più moderni e perfezionati impianti per assicurare una perfetta e rapida
esecuzione di tutte le opere prestabilite, ponteggi e palizzate, adeguatamente protetti, in adiacenza di
proprietà pubbliche o private, la recinzione con solido steccato, nonché la pulizia, la manutenzione del
cantiere stesso, l’inghiaiamento e la sistemazione delle sue strade, in modo da rendere sicuri il transito e la
circolazione dei veicoli e delle persone addette ai lavori tutti, ivi comprese le eventuali opere scorporate o
affidate a terzi dallo stesso ente appaltante;
c) l’assunzione in proprio, tenendone indenne la Stazione appaltante, di ogni responsabilità risarcitoria e
delle obbligazioni relative comunque connesse all’esecuzione delle prestazioni dell’impresa a termini di
contratto;
d) l’esecuzione, presso gli Istituti autorizzati, di tutte le prove che verranno ordinate dalla direzione lavori, sui
22
COMUNE DI LAGONEGRO (PZ)
VALORIZZAZIONE DELLE EMERGENZE NATURALISTICHE E CULTURALI DEL BORGO MEDIEVALE
materiali e manufatti impiegati o da impiegarsi nella costruzione, compresa la confezione dei campioni e
l’esecuzione di prove di carico che siano ordinate dalla stessa direzione lavori su tutte le opere in
calcestruzzo semplice o armato e qualsiasi altra struttura portante, nonché prove di tenuta per le tubazioni;
in particolare è fatto obbligo di effettuare almeno un prelievo di calcestruzzo per ogni giorno di getto, datato e
conservato;
e) le responsabilità sulla non rispondenza degli elementi eseguiti rispetto a quelli progettati o previsti dal
capitolato.
f) il mantenimento, fino all’emissione del certificato di collaudo o del certificato di regolare esecuzione (60) ,
della continuità degli scoli delle acque e del transito sugli spazi, pubblici e privati, adiacenti le opere da
eseguire;
g) il ricevimento, lo scarico e il trasporto nei luoghi di deposito o nei punti di impiego secondo le disposizioni
della direzione lavori, comunque all’interno del cantiere, dei materiali e dei manufatti esclusi dal presente
appalto e approvvigionati o eseguiti da altre ditte per conto dell’ente appaltante e per i quali competono a
termini di con-tratto all’appaltatore le assistenze alla posa in opera; i danni che per cause dipendenti
dall’appaltatore fossero apportati ai materiali e manufatti suddetti devono essere ripristinati a carico dello
stesso appaltatore;
h) la concessione, su richiesta della direzione lavori, a qualunque altra impresa alla quale siano affidati lavori
non compresi nel presente appalto, l’uso parziale o totale dei ponteggi di servizio, delle impalcature, delle
costruzioni provvisorie e degli apparecchi di sollevamento per tutto il tempo necessario all’esecuzione dei
lavori che l’ente appaltante intenderà eseguire direttamente ovvero a mezzo di altre ditte dalle quali, come
dall’ente appaltante, l’impresa non potrà pretendere compensi di sorta, tranne che per l’impiego di personale
addetto ad impianti di sollevamento; il tutto compatibilmente con le esigenze e le misure di sicurezza;
i) la pulizia del cantiere e delle vie di transito e di accesso allo stesso, compreso lo sgombero dei materiali di
rifiuto lasciati da altre ditte;
l) le spese, i contributi, i diritti, i lavori, le forniture e le prestazioni occorrenti per gli allacciamenti provvisori di
acqua, energia elettrica, gas e fognatura, necessari per il funzionamento del cantiere e per l’esecuzione dei
lavori, nonché le spese per le utenze e i consumi dipendenti dai predetti servizi; l’appaltatore si obbliga a
concedere, con il solo rimborso delle spese vive, l’uso dei predetti servizi alle altre ditte che eseguono
forniture o lavori per conto della Stazione appaltante, sempre nel rispetto delle esigenze e delle misure di
sicurezza;
m) l’esecuzione di un’opera campione delle singole categorie di lavoro ogni volta che questo sia previsto
specificatamente dal capitolato speciale o sia richiesto dalla direzione dei lavori, per ottenere il relativo
nullaosta alla realizzazione delle opere simili;
n) la fornitura e manutenzione dei cartelli di avviso, fanali di segnalazione notturna nei punti prescritti e
quanto altro indicato dalle disposizioni vigenti a scopo di sicurezza, nonché l’illuminazione notturna del
cantiere;
o) la costruzione e la manutenzione entro il recinto del cantiere dei locali ad uso ufficio del personale di
direzione lavori e assistenza, arredati, illuminati e provvisti di armadio chiuso a chiave, tavolo, sedie,
macchina da scrivere, macchina da calcolo e materiale di cancelleria;
p) la predisposizione del personale e degli strumenti necessari per tracciamenti, rilievi, misurazioni, prove e
controlli dei lavori tenendo a disposizione del direttore dei lavori i disegni e le tavole per gli opportuni raffronti
e controlli, con divieto di darne visione a terzi e con formale impegno di astenersi dal riprodurre o contraffare
i disegni e i modelli avuti in consegna;
q) la consegna, prima della smobilitazione del cantiere, di un certo quantitativo di materiale usato, per le
finalità di eventuali successivi ricambi omogenei, previsto dal capitolato speciale o precisato da parte della
direzione lavori con ordine di servizio e che viene liquidato in base al solo costo del materiale;.28
r) l’idonea protezione dei materiali impiegati e messi in opera a prevenzione di danni di qualsiasi natura e
causa, nonché la rimozione di dette protezioni a richiesta della direzione lavori; nel caso di sospensione dei
lavori deve essere adottato ogni provvedimento necessario ad evitare deterioramenti di qualsiasi genere e
per qualsiasi causa alle opere eseguite, restando a carico dell’appaltatore l’obbligo di risarcimento degli
eventuali danni conseguenti al mancato od insufficiente rispetto della presente norma;
s) l’adozione, nel compimento di tutti i lavori, dei procedimenti e delle cautele necessarie a garantire
l’incolumità degli operai, delle persone addette ai lavori stessi e dei terzi, nonché ad evitare danni ai beni
pubblici e privati, osservando le disposizioni contenute nelle vigenti norme in materia di prevenzione
infortuni; con ogni più ampia responsabilità in caso di infortuni a carico dell’appaltatore, restandone sollevati
la Stazione appaltante, nonché il personale preposto alla direzione e sorveglianza dei lavori.
2. L’appaltatore è tenuto a richiedere, prima della realizzazione dei lavori, presso tutti i soggetti diversi dalla
Stazione appaltante (Consorzi, rogge, privati, Provincia, ANAS, ENEL, Telecom e altri eventuali) interessati
direttamente o indirettamente ai lavori, tutti i permessi necessari e a seguire tutte le disposizioni emanate dai
suddetti per quanto di competenza, in relazione all’esecuzione delle opere e alla conduzione del cantiere,
con esclusione dei permessi e degli altri atti di assenso aventi natura definitiva e afferenti il lavoro pubblico in
quanto tale.
23
COMUNE DI LAGONEGRO (PZ)
VALORIZZAZIONE DELLE EMERGENZE NATURALISTICHE E CULTURALI DEL BORGO MEDIEVALE
Art. 55 - Obblighi speciali a carico dell’appaltatore
1. L'appaltatore è obbligato:
a) ad intervenire alle misure, le quali possono comunque essere eseguite alla presenza di due testimoni
qualora egli, invitato non si presenti;
b) a firmare i libretti delle misure, i brogliacci e gli eventuali disegni integrativi, sottopostogli dal direttore dei
lavori, subito dopo la firma di questi;
c) a consegnare al direttore lavori, con tempestività, le fatture relative alle lavorazioni e somministrazioni
previste dal capitolato speciale d’appalto e ordinate dal direttore dei lavori che per la loro natura si
giustificano mediante fattura;
d) a consegnare al direttore dei lavori le note relative alle giornate di operai, di noli e di mezzi d'opera,
nonché le altre provviste somministrate, per gli eventuali lavori previsti e ordinati in economia nonché a
firmare le relative liste settimanali sottopostegli dal direttore dei lavori.
2. L’appaltatore è obbligato ai tracciamenti e ai riconfinamenti, nonché alla conservazione dei termini di
confine, così come consegnati dalla direzione lavori su supporto cartografico o magnetico-informatico.
L’appaltatore deve rimuovere gli eventuali picchetti e confini esistenti nel minor numero possibile e
limitatamente alle necessità di esecuzione dei lavori. Prima dell'ultimazione dei lavori stessi e comunque a
semplice richiesta della direzione lavori, l’appaltatore deve ripristinare tutti i confini e i picchetti di
segnalazione, nelle posizioni inizialmente consegnate dalla stessa direzione lavori.
3. L’appaltatore deve produrre alla direzione dei lavori un’adeguata documentazione fotografica relativa alle
lavorazioni di particolare complessità, o non più ispezionabili o non più verificabili dopo la loro esecuzione
ovvero a richiesta della direzione dei lavori. La documentazione fotografica, a colori e in formati riproducibili
agevolmente, reca in modo automatico e non modificabile la data e l’ora nelle quali sono state fatte le
relative riprese.
Art. 56 – Proprietà dei materiali di scavo e di demolizione
1. I materiali provenienti dalle escavazioni e dalle demolizioni sono di proprietà della Stazione appaltante.
2. In attuazione dell’articolo 36 del capitolato generale d’appalto i materiali provenienti dalle escavazioni
devono essere trasportati e regolarmente accatastati in sito, a cura e spese dell’appaltatore, intendendosi
quest’ultimo compensato degli oneri di trasporto e di accatastamento con i corrispettivi contrattuali previsti
per gli scavi.
3. In attuazione dell’articolo 36 del capitolato generale d’appalto i materiali provenienti dalle demolizioni
devono essere trasportati e regolarmente accatastati in cantiere , a cura e spese dell’appaltatore,
intendendosi quest’ultimo compensato degli oneri di trasporto e di accatastamento con i corrispettivi
contrattuali previsti per le demolizioni.
4. Al rinvenimento di oggetti di valore, beni o frammenti o ogni altro elemento diverso dai materiali di scavo e
di demolizione, o per i beni provenienti da demolizione ma aventi valore scientifico, storico, artistico,
archeologico o simili, si applica l’articolo 35 del capitolato generale d’appalto.
Art. 57 – Custodia del cantiere
1. E’ a carico e a cura dell’appaltatore la custodia e la tutela del cantiere, di tutti i manufatti e dei materiali in
esso esistenti, anche se di proprietà della Stazione appaltante e ciò anche durante periodi di sospensione
dei lavori e fino alla presa in consegna dell’opera da parte della Stazione appaltante.
Art. 58 – Cartello di cantiere
1. L’appaltatore deve predisporre ed esporre in sito numero 1 esemplare del cartello indicatore, con le
dimensioni di almeno cm. 100 di base e 200 di altezza, recanti le descrizioni di cui alla Circolare del
Ministero dei LL.PP. dell’1 giugno 1990, n. 1729/UL, curandone i necessari aggiornamenti periodici.
Art. 59 – Spese contrattuali, imposte, tasse
1. Sono a carico dell’appaltatore senza diritto di rivalsa:
a) le spese contrattuali;
24
COMUNE DI LAGONEGRO (PZ)
VALORIZZAZIONE DELLE EMERGENZE NATURALISTICHE E CULTURALI DEL BORGO MEDIEVALE
b) le tasse e gli altri oneri per l’ottenimento di tutte le licenze tecniche occorrenti per l’esecuzione dei lavori e
la messa in funzione degli impianti;
c) le tasse e gli altri oneri dovuti ad enti territoriali (occupazione temporanea di suolo pubblico, passi
carrabili, permessi di scarico, canoni di conferimento a discarica ecc.) direttamente o indirettamente
connessi alla gestione del cantiere e all’esecuzione dei lavori;
d) le spese, le imposte, i diritti di segreteria e le tasse relativi al perfezionamento e alla registrazione del
contratto.
2. Sono altresì a carico dell’appaltatore tutte le spese di bollo per gli atti occorrenti per la gestione del lavoro
(68) , dalla consegna alla data di emissione del certificato di collaudo o del certificato di regolare esecuzione.
(69)
3. Qualora, per atti aggiuntivi o risultanze contabili finali determinanti aggiornamenti o conguagli delle
somme per spese contrattuali, imposte e tasse di cui ai commi 1 e 2, le maggiori somme sono comunque a
carico dell’appaltatore e trova applicazione l’articolo 8 del capitolato generale.
4. A carico dell'appaltatore restano inoltre le imposte e gli altri oneri, che, direttamente o indirettamente
gravino sui lavori e sulle forniture oggetto dell'appalto.
5. Il presente contratto è soggetto all’imposta sul valore aggiunto (I.V.A.); l’I.V.A. è regolata dalla legge; tutti
gli importi citati nel presente capitolato speciale d’appalto si intendono I.V.A. esclusa.
25
COMUNE DI LAGONEGRO (PZ)
VALORIZZAZIONE DELLE EMERGENZE NATURALISTICHE E CULTURALI DEL BORGO MEDIEVALE
PARTE SECONDA
PRESCRIZIONI TECNICHE
Sono allegati i disciplinari prestazionali dell’intervento che si intendono parte
integrante del presente capitolato
26
COMUNE DI LAGONEGRO (PZ)
VALORIZZAZIONE DELLE EMERGENZE NATURALISTICHE E CULTURALI DEL BORGO MEDIEVALE
TABELLA «A»
CATEGORIA PREVALENTE E CATEGORIE SCORPORABILI E
SUBAPPALTABILI DEI LAVORI (articoli 4 e 43, comma 1)
Incidenza
Lavori di
Categoria ex allegato A d.P.R.
% manodopera
n.
n. 34 del 2000
euro
Ai sensi dell’articolo 4, comma 1, del capitolato, i seguenti lavori sono subappaltabili nella misura massima del 30%.
1
Prevalente
OG2
243.264,14
Ai sensi dell’art. 4, comma 3, del capitolato, i seguenti lavori costituiscono strutture, impianti e opere speciali di cui all’art. 13, comma
7, legge n. 109 del 1994 e all’art. 72, comma 4, regolamento generale, di importo superiore al 15% dell’importo totale dei
lavori, possono essere realizzati dall’appaltatore solo se in possesso dei requisiti di qualificazione per la relativa categoria,
direttamente o in capo ad un’impresa mandante. NON possono essere subappaltati.
2
Scorporabile
TOTALE COMPLESSIVO DEI LAVORI
OG11
131.293,74
374.557,88
Ai sensi dell’articolo 4, del capitolato, i lavori di cui ai numeri 2 della presente tabella, possono essere eseguiti solo da parte di
installatori aventi i requisiti di cui alla legge n. 46 del 1990 e al regolamento di attuazione approvato con d.P.R. n. 447 del 1991.
27
COMUNE DI LAGONEGRO (PZ)
VALORIZZAZIONE DELLE EMERGENZE NATURALISTICHE E CULTURALI DEL BORGO MEDIEVALE
TABELLA «B»
Descrizione dei gruppi (e sottogruppi) di lavori omogenee
n.
1
2
3
4
5
6
7
8
9
11
GRUPPI DI LAVORAZIONI OMOGENEE - CATEGORIE CONTABILI ai fini
della contabilità e delle varianti in corso d’opera - articolo 5
TRATTO A – PERCORSO CHIESA
TRATTO B – PERCORSO ESTERNO
ARREDO URBANO - RIVESTIMENTI
VERDE PUBBLICO
IMPIANTO PUBBLICA ILLUMINAZIONE
In euro
69.120,98
53.429,30
86.486,70
34.227,16
131.293,74
11a
11b
11c
12
13
14
14a
14b
15
16
17
Parte 1 - Totale lavori A MISURA (articolo 27)
374.557,88
18
19
20
Parte 2 - Totale lavori IN ECONOMIA (articolo 29)
a)
Totale importo esecuzione lavori (base d’asta) (parti 1 + 2)
1
2
Parte 1- Totale oneri per la sicurezza A MISURA (articolo 27)
11.381,80
3
4
5
Parte 2 - Totale oneri per la sicurezza A CORPO (articolo 28)
6
7
Parte 3 - Totale oneri per la sicurezza IN ECONOMIA (articolo 29)
b)
Oneri per l’attuazione dei piani di sicurezza (parti 1 + 2 + 3)
TOTALE DA APPALTARE (somma di a + b)
385.939,68
Fermo restando quanto prescritto dall’articolo 4 comma 4 e quanto indicato in calce alla precedente tabella
«A», i lavori indicati ai numeri 3 sono impianti tecnologici per i quali vige l’obbligo di esecuzione da parte
di installatori aventi i requisiti di cui alla legge n. 46 del 1990 e al relativo regolamento di attuazione
approvato con d.P.R. n. 447 del 1991.
.
28
COMUNE DI LAGONEGRO (PZ)
COMUNE
DI
L AGONEGRO
Provincia di Potenza
UFFICIO TECNICO COMUNALE
Piazza Unità d’Italia
Progetto di completamento per la
Valorizzazione delle emergenze naturalistiche e culturali del borgo
medievale ai fini della fruizione turistica e residenziale
Interventi di completamento, messa in sicurezza percorsi, verde pubblico per l’assorbimento di
Co2, realizzazione sistema di illuminazione per il risparmio energetico ed introduzione di
strumenti di comunicazione web 2.0 per la divulgazione ai fini turistici del patrimonio culturale
del borgo
Elaborato n.18
CRONOPROGRAMMA LAVORI
I PROGETTISTI
Arch. Gaetano Sangineto
Dott.Geom. Lorenzo Buldo
Perito ind.le Agostino Borreca
ALLEGATO "A"
Comune di Lagonegro
Provincia di PZ
DIAGRAMMA DI GANTT
cronoprogramma dei lavori
(Allegato XV e art. 100 del D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81 e s.m.i.)
(D.Lgs. 3 agosto 2009, n. 106)
OGGETTO:
Progetto di Valorizzazione delle emergenze naturalistiche
e culturali del borgo medievale
CANTIERE: Via Castello, Lagonegro (PZ)
COMMITTENTE: Amministrazione Comunale di Lagonegro (Pz)
Lagonegro, 22/02/2015
IL COORDINATORE DELLA SICUREZZA
per presa visione
IL COMMITTENTE
(Responsabile unico del Procedimento Dott. Geom. Buldo Lorenzo )
CerTus by Guido Cianciulli - Copyright ACCA software S.p.A.
ID
1
Nome attività
Durata
Inizio
23 feb 15
D L M M G V
Progetto di Valorizzazione delle emergenze naturalistiche
culturali del borgo medievale
115 g
lun e
13/04/15
2
Allestimento di cantiere temporaneo su strada 1
2g
3
Realizzazione di impianto di messa a terra del cantiere
1 g15/04/15
2g
mer
4
Allestimento di servizi sanitari del cantiere
5
Sistemazione percorsi Pavimentazioni
3g
ven 17/04/15
74 g
mer 22/04/15
lavori su tratto A
39 g
mer 22/04/15
7
lavori su tratto B
32 g
lun 04/05/15
8
Rivestimenti muri e sedute
35 g
mar 16/06/15
65 g
mer 22/04/15
5g
mer 22/04/15
15 g
mer 17/06/15
Ammodernamento impianto elettrico
10
controllo impianto elettrico
11
messa in opera lamapade Via Portella
12
installazione lampade Led
5g
mar 16/06/15
13
sostituzione cavi
5g
mer 08/07/15
14
messa in opera centralina e dimming
5g
mer 15/07/15
19 g
mar 04/08/15
Arredi urbani
8g
lun 31/08/15
installazione totem
7g
gio 10/09/15
15
Sistemazione Area verde
16
17
Progetto: gantt
Data: lun 23/02/15
D
02 mar 15
L M M
G
V
S
lun 13/04/15
6
9
S
Attività
Cardine
Attività esterne
Divisione
Riepilogo
Cardine esterno
Avanzamento
Riepilogo progetto
Scadenza
Pagina 1
D
09 mar 15
L M M
G
V
S
D
16 mar 15
L M M
G
V
S
D
23 mar 15
L M M
Progetto: gantt
Data: lun 23/02/15
G
V
S
D
30 mar 15
L M M
G
V
S
D
06 apr 15
L M M
G
V
S
D
13 apr 15
L M M
G
V
S
D
20 apr 15
L M M
Attività
Cardine
Attività esterne
Divisione
Riepilogo
Cardine esterno
Avanzamento
Riepilogo progetto
Scadenza
Pagina 2
G
V
S
D
27 apr 15
L M M
G
V
S
D
04
L
ag 15
M M
G
V
S
Progetto: gantt
Data: lun 23/02/15
D
11 mag 15
L M M
G
V
S
D
18 mag 15
L M M
G
V
S
D
25 mag 15
L M M
G
V
S
D
01 giu 15
L M M
G
V
S
Attività
Cardine
Attività esterne
Divisione
Riepilogo
Cardine esterno
Avanzamento
Riepilogo progetto
Scadenza
Pagina 3
D
08 giu 15
L M M
G
V
S
D
15 giu 15
L M M
G
V
S
D
22 giu 15
L M M
Progetto: gantt
Data: lun 23/02/15
G
V
S
D
29 giu 15
L M M
G
V
S
D
06 lug 15
L M M
G
V
S
D
13 lug 15
L M M
G
V
S
D
20 lug 15
L M M
Attività
Cardine
Attività esterne
Divisione
Riepilogo
Cardine esterno
Avanzamento
Riepilogo progetto
Scadenza
Pagina 4
G
V
S
D
27 lug 15
L M M
G
V
S
D
03 ago
L M
5
M
G
V
S
D
Progetto: gantt
Data: lun 23/02/15
10 ago 15
L M M
G
V
S
D
17 ago 15
L M M
G
V
S
D
24 ago 15
L M M
G
V
S
D
31 ago 15
L M M
G
V
S
D
Attività
Cardine
Attività esterne
Divisione
Riepilogo
Cardine esterno
Avanzamento
Riepilogo progetto
Scadenza
Pagina 5
07 set 15
L M M
G
V
S
D
14 set 15
L M M
G
V
S
COMUNE
DI
L AGONEGRO
Provincia di Potenza
UFFICIO TECNICO COMUNALE
Piazza Unità d’Italia
Progetto di completamento per la
Valorizzazione delle emergenze naturalistiche e culturali del borgo
medievale ai fini della fruizione turistica e residenziale
Interventi di completamento, messa in sicurezza percorsi, verde pubblico per l’assorbimento di
Co2, realizzazione sistema di illuminazione per il risparmio energetico ed introduzione di
strumenti di comunicazione web 2.0 per la divulgazione ai fini turistici del patrimonio culturale
del borgo
Elaborato n.19
ANALISI E VALUTAZIONE DEI RISCHI
I PROGETTISTI
Arch. Gaetano Sangineto
Dott.Geom. Lorenzo Buldo
Perito ind.le Agostino Borreca
ALLEGATO "B"
Comune di Lagonegro
Provincia di PZ
ANALISI E VALUTAZIONE
DEI RISCHI
(Allegato XV e art. 100 del D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81 e s.m.i.)
(D.Lgs. 3 agosto 2009, n. 106)
OGGETTO:
Progetto di Valorizzazione delle emergenze naturalistiche e culturali del borgo medievale
COMMITTENTE: Amministrazione Comunale di Lagonegro (Pz)
CANTIERE: Via Castello, Lagonegro (PZ)
Lagonegro, 22/02/2015
IL COORDINATORE DELLA SICUREZZA
_____________________________________
per presa visione
IL COMMITTENTE
_____________________________________
(Responsabile unico del Procedimento Dott. Geom. Buldo Lorenzo )
CerTus by Guido Cianciulli - Copyright ACCA software S.p.A.
Progetto di Valorizzazione delle emergenze naturalistiche e culturali del borgo medievale
- Pag. 1
ANALISI E VALUTAZIONE
DEI RISCHI
La valutazione dei rischi è stata effettuata ai sensi della normativa italiana vigente:
D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81, "Attuazione dell'art. 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della
sicurezza nei luoghi di lavoro".
Testo coordinato con:
D.L. 3 giugno 2008, n. 97, convertito, con modificazioni, dalla L. 2 agosto 2008, n. 129;
D.L. 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla L. 6 agosto 2008, n. 133;
D.L. 30 dicembre 2008, n. 207, convertito, con modificazioni, dalla L. 27 febbraio 2009, n. 14;
L. 18 giugno 2009, n. 69;
L. 7 luglio 2009, n. 88;
D.Lgs. 3 agosto 2009, n. 106;
D.L. 30 dicembre 2009, n. 194, convertito, con modificazioni, dalla L. 26 febbraio 2010, n. 25;
D.L. 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla L. 30 luglio 2010, n. 122;
L. 4 giugno 2010, n. 96;
L. 13 agosto 2010, n. 136;
D.L. 29 dicembre 2010, n. 225, convertito, con modificazioni dalla L. 26 febbraio 2011, n. 10.
Individuazione del criterio generale seguito per la valutazione dei rischi
La valutazione del rischio [R], necessaria per definire le priorità degli interventi di miglioramento della sicurezza aziendale, è stata
effettuata tenendo conto dell'entità del danno [E] (funzione delle conseguenze sulle persone in base ad eventuali conoscenze
statistiche o in base al registro degli infortuni o a previsioni ipotizzabili) e della probabilità di accadimento dello stesso [P] (funzione
di valutazioni di carattere tecnico e organizzativo, quali le misure di prevenzione e protezione adottate -collettive e individuali-, e
funzione dell'esperienza lavorativa degli addetti e del grado di formazione, informazione e addestramento ricevuto).
La metodologia per la valutazione "semi-quantitativa" dei rischi occupazionali generalmente utilizzata è basata sul metodo "a
matrice" di seguito esposto.
La Probabilità di accadimento [P] è la quantificazione (stima) della probabilità che il danno, derivante da un fattore di rischio dato,
effettivamente si verifichi. Essa può assumere un valore sintetico tra 1 e 4, secondo la seguente gamma di soglie di probabilità di
accadimento:
Soglia
Molto probabile
Probabile
Poco probabile
Improbabile
Descrizione della probabilità di accadimento
1) Sono noti episodi in cui il pericolo ha causato danno,
2) Il pericolo può trasformarsi in danno con una correlazione,
3) Il verificarsi del danno non susciterebbe sorpresa.
1) E' noto qualche episodio in cui il pericolo ha causato danno,
2) Il pericolo può trasformarsi in danno anche se non in modo automatico,
3) Il verificarsi del danno susciterebbe scarsa sorpresa.
1) Sono noti rari episodi già verificati,
2) Il danno può verificarsi solo in circostanze particolari,
3) Il verificarsi del danno susciterebbe sorpresa.
1) Non sono noti episodi già verificati,
2) Il danno si può verificare solo per una concatenazione di eventi improbabili e tra loro indipendenti,
3) Il verificarsi del danno susciterebbe incredulità.
Valore
[P4]
[P3]
[P2]
[P1]
L'Entità del danno [E] è la quantificazione (stima) del potenziale danno derivante da un fattore di rischio dato. Essa può assumere
un valore sintetico tra 1 e 4, secondo la seguente gamma di soglie di danno:
Soglia
Gravissimo
Grave
Significativo
Lieve
Descrizione dell'entità del danno
1) Infortunio con lesioni molto gravi irreversibili e invalidità totale o conseguenze letali,
2) Esposizione cronica con effetti letali o totalmente invalidanti.
1) Infortunio o inabilità temporanea con lesioni significative irreversibili o invalidità parziale.
2) Esposizione cronica con effetti irreversibili o parzialmente invalidanti.
1) Infortunio o inabilità temporanea con disturbi o lesioni significative reversibili a medio termine.
2) Esposizione cronica con effetti reversibili.
1) Infortunio o inabilità temporanea con effetti rapidamente reversibili.
2) Esposizione cronica con effetti rapidamente reversibili.
Valore
[E4]
[E3]
[E2]
[E1]
Individuato uno specifico pericolo o fattore di rischio, il valore numerico del rischio [R] è stimato quale prodotto dell'Entità del
danno [E] per la Probabilità di accadimento [P] dello stesso.
Progetto di Valorizzazione delle emergenze naturalistiche e culturali del borgo medievale
- Pag. 2
[R] = [P] x [E]
Il Rischio [R], quindi, è la quantificazione (stima) del rischio. Esso può assumere un valore sintetico compreso tra 1 e 16, come si
può evincere dalla matrice del rischio di seguito riportata.
Rischio
[R]
Improbabile
[P1]
Poco probabile
[P2]
Probabile
[P3]
Molto probabile
[P4]
Danno lieve
[E1]
Rischio basso
[P1]X[E1]=1
Rischio basso
[P2]X[E1]=2
Rischio moderato
[P3]X[E1]=3
Rischio moderato
[P4]X[E1]=4
Danno significativo
[E2]
Rischio basso
[P1]X[E2]=2
Rischio moderato
[P2]X[E2]=4
Rischio medio
[P3]X[E2]=6
Rischio rilevante
[P4]X[E2]=8
Danno grave
[E3]
Rischio moderato
[P1]X[E3]=3
Rischio medio
[P2]X[E3]=6
Rischio rilevante
[P3]X[E3]=9
Rischio alto
[P4]X[E3]=12
Danno gravissimo
[E4]
Rischio moderato
[P1]X[E4]=4
Rischio rilevante
[P2]X[E4]=8
Rischio alto
[P3]X[E4]=12
Rischio alto
[P4]X[E4]=16
ESITO DELLA VALUTAZIONE
DEI RISCHI
Sigla
Attività
Entità del Danno
Probabilità
- LAVORAZIONI E FASI Allestimento di cantiere temporaneo su strada
<Nessuna impresa definita> (max. presenti 1.63 uomini al giorno, per max. ore complessive 13.00)
LF
LV
AT
RS
RS
AT
RS
RS
RS
MA
RS
RS
RS
RS
RM
VB
LF
LV
AT
RS
RS
AT
RS
RS
RS
RS
LF
Entità
Entità
Entità
Entità
Entità
Entità
del
del
del
del
del
del
Danno
Danno
Danno
Danno
Danno
Danno
Lieve/Probabilità Bassissima
Serio/Probabilità Bassissima
Serio/Probabilità Media
Grave/Probabilità Bassissima
Grave/Probabilità Bassa
Grave/Probabilità Media
=
=
=
=
=
=
[48.95 ore]
[0.80 ore]
[0.48 ore]
[0.95 ore]
[11.40 ore]
[0.85 ore]
Addetto all'allestimento di cantiere temporaneo su strada (Max. ore 13.00)
Attrezzi manuali
Punture, tagli, abrasioni
Urti, colpi, impatti, compressioni
Scala semplice
Caduta dall'alto
Urti, colpi, impatti, compressioni
Investimento, ribaltamento
Dumper (Max. ore 13.00)
Cesoiamenti, stritolamenti
Inalazione polveri, fibre
Incendi, esplosioni
Investimento, ribaltamento
Rumore per "Operatore dumper" [Il livello di esposizione è "Maggiore dei valori superiori di azione:
85 dB(A) e 137 dB(C)".]
Vibrazioni per "Operatore dumper" [HAV "Non presente", WBV "Compreso tra 0,5 e 1 m/s²"]
Realizzazione di impianto di messa a terra del cantiere
<Nessuna impresa definita> (max. presenti 0.75 uomini al giorno, per max. ore complessive 6.00)
Entità del Danno Lieve/Probabilità Bassissima
Entità del Danno Grave/Probabilità Media
E1 * P1 = 1
E1 * P1 = 1
E1 * P1 = 1
E1 * P1 = 1
E3 * P2 = 6
E2
E1
E3
E3
*
*
*
*
P1
P1
P1
P1
=
=
=
=
2
1
3
3
E3 * P3 = 9
E2 * P3 = 6
= [30.00 ore]
= [5.70 ore]
Addetto alla realizzazione di impianto di messa a terra del cantiere (Max. ore 6.00)
Attrezzi manuali
Punture, tagli, abrasioni
E1 *
Urti, colpi, impatti, compressioni
E1 *
Trapano elettrico
Elettrocuzione
E1 *
Inalazione polveri, fibre
E1 *
Punture, tagli, abrasioni
E1 *
Elettrocuzione
E3 *
Allestimento di servizi sanitari del cantiere
<Nessuna impresa definita> (max. presenti 2.25 uomini al giorno, per max. ore complessive 18.00)
Progetto di Valorizzazione delle emergenze naturalistiche e culturali del borgo medievale
P1 = 1
P1 = 1
P1
P1
P1
P3
=
=
=
=
1
1
1
9
- Pag. 3
Sigla
Attività
Entità
Entità
Entità
Entità
Entità
Entità
LV
AT
RS
RS
AT
RS
RS
RS
RS
MA
RS
RS
RS
RS
RS
RS
RM
VB
MA
RS
RS
RS
RS
RM
VB
LF
LV
AT
RS
RS
AT
RS
RS
RS
VB
RM
MA
RS
RS
RS
RS
RM
VB
LF
LV
AT
RS
del
del
del
del
del
del
Danno
Danno
Danno
Danno
Danno
Danno
Lieve/Probabilità Bassissima
Serio/Probabilità Bassissima
Serio/Probabilità Media
Grave/Probabilità Bassissima
Grave/Probabilità Bassa
Grave/Probabilità Media
=
=
=
=
=
=
del
del
del
del
del
Danno
Danno
Danno
Danno
Danno
Lieve/Probabilità Bassissima
Serio/Probabilità Bassissima
Serio/Probabilità Media
Grave/Probabilità Bassissima
Grave/Probabilità Media
=
=
=
=
=
del
del
del
del
del
Danno
Danno
Danno
Danno
Danno
Lieve/Probabilità Bassissima
Serio/Probabilità Bassissima
Serio/Probabilità Media
Grave/Probabilità Bassissima
Grave/Probabilità Media
=
=
=
=
=
Addetto alla rimozione di massetto (Max. ore 35.00)
Attrezzi manuali
Punture, tagli, abrasioni
E1 * P1 = 1
E1 * P1 = 1
E1
E1
E1
E3
*
*
*
*
P1
P1
P1
P2
=
=
=
=
1
1
1
6
E2
E2
E1
E3
E3
E2
*
*
*
*
*
*
P1
P1
P1
P1
P1
P1
=
=
=
=
=
=
2
2
1
3
3
2
E1 * P1 = 1
E2 * P1 = 2
E2
E1
E3
E3
*
*
*
*
P1
P1
P1
P1
=
=
=
=
2
1
3
3
E3 * P3 = 9
E2 * P3 = 6
[154.75 ore]
[4.00 ore]
[2.40 ore]
[4.75 ore]
[15.65 ore]
Addetto alla rimozione di impianti (Max. ore 35.00)
Attrezzi manuali
Punture, tagli, abrasioni
Urti, colpi, impatti, compressioni
Martello demolitore elettrico
Elettrocuzione
Inalazione polveri, fibre
Urti, colpi, impatti, compressioni
Vibrazioni per "Operaio comune polivalente (demolizioni)" [HAV "Compreso tra 2,5 e 5,0 m/s²", WBV
"Non presente"]
Rumore per "Operaio comune polivalente (demolizioni)" [Il livello di esposizione è "Maggiore dei
valori superiori di azione: 85 dB(A) e 137 dB(C)".]
Dumper (Max. ore 35.00)
Cesoiamenti, stritolamenti
Inalazione polveri, fibre
Incendi, esplosioni
Investimento, ribaltamento
Rumore per "Operatore dumper" [Il livello di esposizione è "Maggiore dei valori superiori di azione:
85 dB(A) e 137 dB(C)".]
Vibrazioni per "Operatore dumper" [HAV "Non presente", WBV "Compreso tra 0,5 e 1 m/s²"]
Rimozione di massetto
<Nessuna impresa definita> (max. presenti 4.38 uomini al giorno, per max. ore complessive 35.00)
Entità
Entità
Entità
Entità
Entità
Probabilità
[67.70 ore]
[6.26 ore]
[1.92 ore]
[5.70 ore]
[11.40 ore]
[3.40 ore]
Addetto all'allestimento di servizi sanitari del cantiere (Max. ore 18.00)
Attrezzi manuali
Punture, tagli, abrasioni
Urti, colpi, impatti, compressioni
Trapano elettrico
Elettrocuzione
Inalazione polveri, fibre
Punture, tagli, abrasioni
Caduta di materiale dall'alto o a livello
Autocarro (Max. ore 18.00)
Cesoiamenti, stritolamenti
Getti, schizzi
Inalazione polveri, fibre
Incendi, esplosioni
Investimento, ribaltamento
Urti, colpi, impatti, compressioni
Rumore per "Operatore autocarro" [Il livello di esposizione è "Minore dei valori inferiori di azione: 80
dB(A) e 135 dB(C)".]
Vibrazioni per "Operatore autocarro" [HAV "Non presente", WBV "Inferiore a 0,5 m/s²"]
Dumper (Max. ore 18.00)
Cesoiamenti, stritolamenti
Inalazione polveri, fibre
Incendi, esplosioni
Investimento, ribaltamento
Rumore per "Operatore dumper" [Il livello di esposizione è "Maggiore dei valori superiori di azione:
85 dB(A) e 137 dB(C)".]
Vibrazioni per "Operatore dumper" [HAV "Non presente", WBV "Compreso tra 0,5 e 1 m/s²"]
Rimozione di impianti
<Nessuna impresa definita> (max. presenti 4.38 uomini al giorno, per max. ore complessive 35.00)
Entità
Entità
Entità
Entità
Entità
Entità del Danno
E1 * P1 = 1
E1 * P1 = 1
E1 * P1 = 1
E1 * P1 = 1
E1 * P1 = 1
E3 * P3 = 9
E3 * P3 = 9
E2
E1
E3
E3
*
*
*
*
P1
P1
P1
P1
=
=
=
=
2
1
3
3
E3 * P3 = 9
E2 * P3 = 6
[231.25 ore]
[4.00 ore]
[2.40 ore]
[4.75 ore]
[15.65 ore]
E1 * P1 = 1
Progetto di Valorizzazione delle emergenze naturalistiche e culturali del borgo medievale
- Pag. 4
Sigla
Attività
RS
AT
RS
RS
RS
RS
RS
Urti, colpi, impatti, compressioni
Martello demolitore elettrico
Elettrocuzione
Inalazione polveri, fibre
Urti, colpi, impatti, compressioni
Caduta di materiale dall'alto o a livello
Inalazione polveri, fibre
Vibrazioni per "Operaio comune polivalente (demolizioni)" [HAV "Compreso tra 2,5 e 5,0 m/s²", WBV
"Non presente"]
M.M.C. (sollevamento e trasporto) [Le azioni di sollevamento e trasporto dei carichi sono accettabili.]
Rumore per "Operaio comune polivalente (demolizioni)" [Il livello di esposizione è "Maggiore dei
valori superiori di azione: 85 dB(A) e 137 dB(C)".]
Dumper (Max. ore 35.00)
Cesoiamenti, stritolamenti
Inalazione polveri, fibre
Incendi, esplosioni
Investimento, ribaltamento
Rumore per "Operatore dumper" [Il livello di esposizione è "Maggiore dei valori superiori di azione:
85 dB(A) e 137 dB(C)".]
Vibrazioni per "Operatore dumper" [HAV "Non presente", WBV "Compreso tra 0,5 e 1 m/s²"]
Rimozione di pavimenti esterni
<Nessuna impresa definita> (max. presenti 4.20 uomini al giorno, per max. ore complessive 33.60)
VB
MC1
RM
MA
RS
RS
RS
RS
RM
VB
LF
LV
AT
RS
RS
AT
RS
RS
RS
RS
VB
MC1
RM
MA
RS
RS
RS
RS
RM
VB
LF
LV
AT
RS
RS
AT
RS
RS
RS
RS
RS
VB
MC1
RM
Entità
Entità
Entità
Entità
Entità
del
del
del
del
del
Danno
Danno
Danno
Danno
Danno
Lieve/Probabilità Bassissima
Serio/Probabilità Bassissima
Serio/Probabilità Media
Grave/Probabilità Bassissima
Grave/Probabilità Media
=
=
=
=
=
del
del
del
del
del
Danno
Danno
Danno
Danno
Danno
Lieve/Probabilità Bassissima
Serio/Probabilità Bassissima
Serio/Probabilità Media
Grave/Probabilità Bassissima
Grave/Probabilità Media
=
=
=
=
=
Probabilità
E1 * P1 = 1
E1
E1
E1
E1
E1
*
*
*
*
*
P1
P1
P1
P1
P1
=
=
=
=
=
1
1
1
1
1
E3 * P3 = 9
E1 * P1 = 1
E3 * P3 = 9
E2
E1
E3
E3
*
*
*
*
P1
P1
P1
P1
=
=
=
=
2
1
3
3
E3 * P3 = 9
E2 * P3 = 6
[193.20 ore]
[3.84 ore]
[2.30 ore]
[4.56 ore]
[15.02 ore]
Addetto alla rimozione di pavimenti esterni (Max. ore 33.60)
Attrezzi manuali
Punture, tagli, abrasioni
Urti, colpi, impatti, compressioni
Martello demolitore elettrico
Elettrocuzione
Inalazione polveri, fibre
Urti, colpi, impatti, compressioni
Caduta di materiale dall'alto o a livello
Vibrazioni per "Operaio comune polivalente (demolizioni)" [HAV "Compreso tra 2,5 e 5,0 m/s²", WBV
"Non presente"]
M.M.C. (sollevamento e trasporto) [Le azioni di sollevamento e trasporto dei carichi sono accettabili.]
Rumore per "Operaio comune polivalente (demolizioni)" [Il livello di esposizione è "Maggiore dei
valori superiori di azione: 85 dB(A) e 137 dB(C)".]
Dumper (Max. ore 33.60)
Cesoiamenti, stritolamenti
Inalazione polveri, fibre
Incendi, esplosioni
Investimento, ribaltamento
Rumore per "Operatore dumper" [Il livello di esposizione è "Maggiore dei valori superiori di azione:
85 dB(A) e 137 dB(C)".]
Vibrazioni per "Operatore dumper" [HAV "Non presente", WBV "Compreso tra 0,5 e 1 m/s²"]
Rimozione di intonaci e rivestimenti esterni
<Nessuna impresa definita> (max. presenti 3.38 uomini al giorno, per max. ore complessive 27.00)
Entità
Entità
Entità
Entità
Entità
Entità del Danno
E1 * P1 = 1
E1 * P1 = 1
E1
E1
E1
E1
*
*
*
*
P1
P1
P1
P1
=
=
=
=
1
1
1
1
E3 * P3 = 9
E1 * P1 = 1
E3 * P3 = 9
E2
E1
E3
E3
*
*
*
*
P1
P1
P1
P1
=
=
=
=
2
1
3
3
E3 * P3 = 9
E2 * P3 = 6
[184.05 ore]
[2.40 ore]
[1.44 ore]
[2.85 ore]
[11.67 ore]
Addetto alla rimozione di intonaci e rivestimenti esterni (Max. ore 27.00)
Attrezzi manuali
Punture, tagli, abrasioni
Urti, colpi, impatti, compressioni
Martello demolitore elettrico
Elettrocuzione
Inalazione polveri, fibre
Urti, colpi, impatti, compressioni
Caduta di materiale dall'alto o a livello
Inalazione polveri, fibre
Vibrazioni per "Operaio comune polivalente (demolizioni)" [HAV "Compreso tra 2,5 e 5,0 m/s²", WBV
"Non presente"]
M.M.C. (sollevamento e trasporto) [Le azioni di sollevamento e trasporto dei carichi sono accettabili.]
Rumore per "Operaio comune polivalente (demolizioni)" [Il livello di esposizione è "Maggiore dei
E1 * P1 = 1
E1 * P1 = 1
E1
E1
E1
E1
E1
*
*
*
*
*
P1
P1
P1
P1
P1
=
=
=
=
=
1
1
1
1
1
E3 * P3 = 9
E1 * P1 = 1
E3 * P3 = 9
Progetto di Valorizzazione delle emergenze naturalistiche e culturali del borgo medievale
- Pag. 5
Sigla
MA
RS
RS
RS
RS
RM
VB
LF
LV
AT
RS
RS
AT
RS
RS
RS
RS
RS
VB
MC1
RM
MA
RS
RS
RS
RS
RM
VB
LF
LV
AT
RS
RS
AT
RS
RS
RS
AT
RS
RS
RS
RS
RS
RS
VB
MC1
RM
Attività
valori superiori di azione: 85 dB(A) e 137 dB(C)".]
Dumper (Max. ore 27.00)
Cesoiamenti, stritolamenti
Inalazione polveri, fibre
Incendi, esplosioni
Investimento, ribaltamento
Rumore per "Operatore dumper" [Il livello di esposizione è "Maggiore dei valori superiori di azione:
85 dB(A) e 137 dB(C)".]
Vibrazioni per "Operatore dumper" [HAV "Non presente", WBV "Compreso tra 0,5 e 1 m/s²"]
Rimozione di ringhiere e parapetti
<Nessuna impresa definita> (max. presenti 3.25 uomini al giorno, per max. ore complessive 26.00)
Entità
Entità
Entità
Entità
Entità
Entità
Entità
del
del
del
del
del
del
del
Danno
Danno
Danno
Danno
Danno
Danno
Danno
Lieve/Probabilità Bassissima
Serio/Probabilità Bassissima
Serio/Probabilità Media
Grave/Probabilità Bassissima
Grave/Probabilità Bassa
Grave/Probabilità Media
Gravissimo/Probabilità Media
=
=
=
=
=
=
=
del
del
del
del
del
del
del
Danno
Danno
Danno
Danno
Danno
Danno
Danno
Lieve/Probabilità Bassissima
Lieve/Probabilità Bassa
Serio/Probabilità Bassissima
Serio/Probabilità Media
Grave/Probabilità Bassissima
Grave/Probabilità Bassa
Grave/Probabilità Media
=
=
=
=
=
=
=
Probabilità
E2
E1
E3
E3
*
*
*
*
P1
P1
P1
P1
=
=
=
=
2
1
3
3
E3 * P3 = 9
E2 * P3 = 6
[135.10 ore]
[1.60 ore]
[0.96 ore]
[1.90 ore]
[22.80 ore]
[10.82 ore]
[22.80 ore]
Addetto alla rimozione di ringhiere e parapetti (Max. ore 26.00)
Attrezzi manuali
Punture, tagli, abrasioni
Urti, colpi, impatti, compressioni
Martello demolitore elettrico
Elettrocuzione
Inalazione polveri, fibre
Urti, colpi, impatti, compressioni
Caduta di materiale dall'alto o a livello
Caduta dall'alto
Vibrazioni per "Operaio comune polivalente (demolizioni)" [HAV "Compreso tra 2,5 e 5,0 m/s²", WBV
"Non presente"]
M.M.C. (sollevamento e trasporto) [Le azioni di sollevamento e trasporto dei carichi sono accettabili.]
Rumore per "Operaio comune polivalente (demolizioni)" [Il livello di esposizione è "Maggiore dei
valori superiori di azione: 85 dB(A) e 137 dB(C)".]
Dumper (Max. ore 26.00)
Cesoiamenti, stritolamenti
Inalazione polveri, fibre
Incendi, esplosioni
Investimento, ribaltamento
Rumore per "Operatore dumper" [Il livello di esposizione è "Maggiore dei valori superiori di azione:
85 dB(A) e 137 dB(C)".]
Vibrazioni per "Operatore dumper" [HAV "Non presente", WBV "Compreso tra 0,5 e 1 m/s²"]
Demolizione generale di strutture in c.a. eseguita con impiego di mezzi meccanici
<Nessuna impresa definita> (max. presenti 9.73 uomini al giorno, per max. ore complessive 77.80)
Entità
Entità
Entità
Entità
Entità
Entità
Entità
Entità del Danno
E1 * P1 = 1
E1 * P1 = 1
E1
E1
E1
E3
E4
*
*
*
*
*
P1
P1
P1
P2
P3
=
=
=
=
=
1
1
1
6
12
E3 * P3 = 9
E1 * P1 = 1
E3 * P3 = 9
E2
E1
E3
E3
*
*
*
*
P1
P1
P1
P1
=
=
=
=
2
1
3
3
E3 * P3 = 9
E2 * P3 = 6
[499.77 ore]
[8.06 ore]
[25.63 ore]
[58.00 ore]
[36.37 ore]
[45.60 ore]
[38.70 ore]
Addetto alla demolizione generale di strutture in c.a. eseguita con impiego di mezzi meccanici (Max.
ore 77.80)
Attrezzi manuali
Punture, tagli, abrasioni
Urti, colpi, impatti, compressioni
Compressore con motore endotermico
Inalazione fumi, gas, vapori
Incendi, esplosioni
Scoppio
Martello demolitore pneumatico
Inalazione fumi, gas, vapori
Inalazione polveri, fibre
Scivolamenti, cadute a livello
Urti, colpi, impatti, compressioni
Seppellimento, sprofondamento
Inalazione polveri, fibre
Vibrazioni per "Operaio comune polivalente (demolizioni)" [HAV "Compreso tra 2,5 e 5,0 m/s²", WBV
"Non presente"]
M.M.C. (sollevamento e trasporto) [Le azioni di sollevamento e trasporto dei carichi sono accettabili.]
Rumore per "Operaio comune polivalente (demolizioni)" [Il livello di esposizione è "Maggiore dei
E1 * P1 = 1
E1 * P1 = 1
E1 * P1 = 1
E1 * P1 = 1
E1 * P1 = 1
E1
E1
E1
E1
E3
E2
*
*
*
*
*
*
P1
P1
P1
P1
P2
P3
=
=
=
=
=
=
1
1
1
1
6
6
E3 * P3 = 9
E1 * P1 = 1
E3 * P3 = 9
Progetto di Valorizzazione delle emergenze naturalistiche e culturali del borgo medievale
- Pag. 6
Sigla
MA
RS
RS
RS
RS
RS
RS
RM
VB
MA
RS
RS
RS
RS
RM
VB
MA
RS
RS
RS
RS
RS
RS
RS
VB
RM
LF
LV
AT
RS
RS
AT
RS
RS
RS
MC1
MA
RS
RS
RS
RS
RM
VB
LF
LV
AT
RS
RS
AT
RS
RS
RS
RS
RS
RS
Attività
valori superiori di azione: 85 dB(A) e 137 dB(C)".]
Autocarro (Max. ore 77.80)
Cesoiamenti, stritolamenti
Getti, schizzi
Inalazione polveri, fibre
Incendi, esplosioni
Investimento, ribaltamento
Urti, colpi, impatti, compressioni
Rumore per "Operatore autocarro" [Il livello di esposizione è "Minore dei valori inferiori di azione: 80
dB(A) e 135 dB(C)".]
Vibrazioni per "Operatore autocarro" [HAV "Non presente", WBV "Inferiore a 0,5 m/s²"]
Dumper (Max. ore 77.80)
Cesoiamenti, stritolamenti
Inalazione polveri, fibre
Incendi, esplosioni
Investimento, ribaltamento
Rumore per "Operatore dumper" [Il livello di esposizione è "Maggiore dei valori superiori di azione:
85 dB(A) e 137 dB(C)".]
Vibrazioni per "Operatore dumper" [HAV "Non presente", WBV "Compreso tra 0,5 e 1 m/s²"]
Escavatore con martello demolitore (Max. ore 77.80)
Caduta di materiale dall'alto o a livello
Cesoiamenti, stritolamenti
Elettrocuzione
Inalazione polveri, fibre
Incendi, esplosioni
Investimento, ribaltamento
Scivolamenti, cadute a livello
Vibrazioni per "Operatore escavatore con martello demolitore" [HAV "Non presente", WBV "Compreso
tra 0,5 e 1 m/s²"]
Rumore per "Operatore escavatore con martello demolitore" [Il livello di esposizione è "Maggiore dei
valori superiori di azione: 85 dB(A) e 137 dB(C)".]
Scavo eseguito a mano
<Nessuna impresa definita> (max. presenti 4.20 uomini al giorno, per max. ore complessive 33.60)
Entità
Entità
Entità
Entità
Entità
del
del
del
del
del
Danno
Danno
Danno
Danno
Danno
Lieve/Probabilità Bassissima
Serio/Probabilità Bassissima
Serio/Probabilità Media
Grave/Probabilità Bassissima
Grave/Probabilità Media
=
=
=
=
=
Probabilità
E2
E2
E1
E3
E3
E2
*
*
*
*
*
*
P1
P1
P1
P1
P1
P1
=
=
=
=
=
=
2
2
1
3
3
2
E1 * P1 = 1
E2 * P1 = 2
E2
E1
E3
E3
*
*
*
*
P1
P1
P1
P1
=
=
=
=
2
1
3
3
E3 * P3 = 9
E2 * P3 = 6
E1
E2
E3
E1
E3
E3
E1
*
*
*
*
*
*
*
P1
P1
P1
P2
P1
P1
P1
=
=
=
=
=
=
=
1
2
3
2
3
3
1
E2 * P3 = 6
E3 * P3 = 9
[135.60 ore]
[31.20 ore]
[2.30 ore]
[4.56 ore]
[4.08 ore]
Addetto allo scavo eseguito a mano (Max. ore 33.60)
Attrezzi manuali
Punture, tagli, abrasioni
Urti, colpi, impatti, compressioni
Andatoie e Passerelle
Caduta dall'alto
Caduta di materiale dall'alto o a livello
Scivolamenti, cadute a livello
M.M.C. (sollevamento e trasporto) [Le azioni di sollevamento e trasporto dei carichi sono accettabili.]
Dumper (Max. ore 33.60)
Cesoiamenti, stritolamenti
Inalazione polveri, fibre
Incendi, esplosioni
Investimento, ribaltamento
Rumore per "Operatore dumper" [Il livello di esposizione è "Maggiore dei valori superiori di azione:
85 dB(A) e 137 dB(C)".]
Vibrazioni per "Operatore dumper" [HAV "Non presente", WBV "Compreso tra 0,5 e 1 m/s²"]
Formazione di massetto per esterni
<Nessuna impresa definita> (max. presenti 3.60 uomini al giorno, per max. ore complessive 28.80)
Entità del Danno Lieve/Probabilità Bassissima
Entità del Danno
E1 * P1 = 1
E1 * P1 = 1
E1
E1
E2
E1
*
*
*
*
P1
P1
P1
P1
=
=
=
=
1
1
2
1
E2
E1
E3
E3
*
*
*
*
P1
P1
P1
P1
=
=
=
=
2
1
3
3
E3 * P3 = 9
E2 * P3 = 6
= [262.08 ore]
Addetto alla formazione di massetto per esterni (Max. ore 28.80)
Attrezzi manuali
Punture, tagli, abrasioni
Urti, colpi, impatti, compressioni
Betoniera a bicchiere
Caduta di materiale dall'alto o a livello
Cesoiamenti, stritolamenti
Elettrocuzione
Getti, schizzi
Inalazione polveri, fibre
Urti, colpi, impatti, compressioni
E1 * P1 = 1
E1 * P1 = 1
E1
E1
E1
E1
E1
E1
*
*
*
*
*
*
P1
P1
P1
P1
P1
P1
=
=
=
=
=
=
1
1
1
1
1
1
Progetto di Valorizzazione delle emergenze naturalistiche e culturali del borgo medievale
- Pag. 7
Sigla
Attività
CH
MC1
Chimico [Rischio sicuramente: "Irrilevante per la salute".]
M.M.C. (sollevamento e trasporto) [Le azioni di sollevamento e trasporto dei carichi sono accettabili.]
Cordoli, zanelle e opere d'arte
<Nessuna impresa definita> (max. presenti 5.25 uomini al giorno, per max. ore complessive 42.00)
LF
LV
AT
RS
RS
RS
RM
MC1
MA
RS
RS
RS
RS
RM
VB
LF
LV
AT
RS
RS
MC3
MA
RS
RS
RS
RS
RM
VB
LF
LV
AT
RS
RS
RS
CH
MC3
LF
LV
AT
RS
RS
AT
RS
RS
RS
RS
Entità
Entità
Entità
Entità
Entità
del
del
del
del
del
Danno
Danno
Danno
Danno
Danno
Lieve/Probabilità Bassissima
Serio/Probabilità Bassissima
Serio/Probabilità Media
Grave/Probabilità Bassissima
Grave/Probabilità Media
=
=
=
=
=
del
del
del
del
del
Danno
Danno
Danno
Danno
Danno
Lieve/Probabilità Bassissima
Serio/Probabilità Bassissima
Serio/Probabilità Media
Grave/Probabilità Bassissima
Grave/Probabilità Media
=
=
=
=
=
E1 * P1 = 1
E1 * P1 = 1
E2
E1
E3
E3
*
*
*
*
P1
P1
P1
P1
=
=
=
=
2
1
3
3
E3 * P3 = 9
E2 * P3 = 6
E1 * P1 = 1
E1 * P1 = 1
E1 * P1 = 1
E2
E1
E3
E3
*
*
*
*
P1
P1
P1
P1
=
=
=
=
2
1
3
3
E3 * P3 = 9
E2 * P3 = 6
= [74.40 ore]
= [22.80 ore]
Addetto alla posa di rivestimenti esterni (Max. ore 24.00)
Attrezzi manuali
Punture, tagli, abrasioni
Urti, colpi, impatti, compressioni
Caduta di materiale dall'alto o a livello
Chimico [Rischio sicuramente: "Irrilevante per la salute".]
M.M.C. (elevata frequenza) [Il livello di rischio globale per i lavoratori è accettabile.]
Formazione intonaci esterni (tradizionali)
<Nessuna impresa definita> (max. presenti 3.00 uomini al giorno, per max. ore complessive 24.00)
Entità del Danno Lieve/Probabilità Bassissima
Entità del Danno Grave/Probabilità Bassa
E1 * P1 = 1
E1 * P1 = 1
E3 * P3 = 9
[65.00 ore]
[3.20 ore]
[1.92 ore]
[3.80 ore]
[3.40 ore]
Addetto alla posa di pavimenti per esterni (Max. ore 28.00)
Attrezzi manuali
Punture, tagli, abrasioni
Urti, colpi, impatti, compressioni
M.M.C. (elevata frequenza) [Il livello di rischio globale per i lavoratori è accettabile.]
Dumper (Max. ore 28.00)
Cesoiamenti, stritolamenti
Inalazione polveri, fibre
Incendi, esplosioni
Investimento, ribaltamento
Rumore per "Operatore dumper" [Il livello di esposizione è "Maggiore dei valori superiori di azione:
85 dB(A) e 137 dB(C)".]
Vibrazioni per "Operatore dumper" [HAV "Non presente", WBV "Compreso tra 0,5 e 1 m/s²"]
Posa di rivestimenti esterni
<Nessuna impresa definita> (max. presenti 3.00 uomini al giorno, per max. ore complessive 24.00)
Entità del Danno Lieve/Probabilità Bassissima
Entità del Danno Grave/Probabilità Bassa
Probabilità
E1 * P1 = 1
E1 * P1 = 1
[133.50 ore]
[4.80 ore]
[2.88 ore]
[5.70 ore]
[39.30 ore]
Addetto alla posa cordoli, zanelle e opere d'arte (Max. ore 42.00)
Attrezzi manuali
Punture, tagli, abrasioni
Urti, colpi, impatti, compressioni
Investimento, ribaltamento
Rumore per "Operaio comune polivalente" [Il livello di esposizione è "Minore dei valori inferiori di
azione: 80 dB(A) e 135 dB(C)".]
M.M.C. (sollevamento e trasporto) [Le azioni di sollevamento e trasporto dei carichi sono accettabili.]
Dumper (Max. ore 42.00)
Cesoiamenti, stritolamenti
Inalazione polveri, fibre
Incendi, esplosioni
Investimento, ribaltamento
Rumore per "Operatore dumper" [Il livello di esposizione è "Maggiore dei valori superiori di azione:
85 dB(A) e 137 dB(C)".]
Vibrazioni per "Operatore dumper" [HAV "Non presente", WBV "Compreso tra 0,5 e 1 m/s²"]
Posa di pavimenti per esterni
<Nessuna impresa definita> (max. presenti 3.50 uomini al giorno, per max. ore complessive 28.00)
Entità
Entità
Entità
Entità
Entità
Entità del Danno
E1
E1
E3
E1
E1
*
*
*
*
*
P1
P1
P2
P1
P1
=
=
=
=
=
1
1
6
1
1
= [194.40 ore]
= [22.80 ore]
Addetto alla formazione intonaci esterni (tradizionali) (Max. ore 24.00)
Attrezzi manuali
Punture, tagli, abrasioni
E1 *
Urti, colpi, impatti, compressioni
E1 *
Impastatrice
Caduta di materiale dall'alto o a livello
E1 *
Elettrocuzione
E1 *
Inalazione polveri, fibre
E1 *
Urti, colpi, impatti, compressioni
E1 *
Progetto di Valorizzazione delle emergenze naturalistiche e culturali del borgo medievale
P1 = 1
P1 = 1
P1
P1
P1
P1
=
=
=
=
1
1
1
1
- Pag. 8
Sigla
RS
RM
CH
MC3
LF
LV
AT
RS
RS
AT
RS
RS
RS
AT
RS
RS
RS
AT
RS
RS
RS
MC1
ROA
LF
LV
AT
RS
RS
RS
MC1
LF
LV
AT
RS
RS
CH
MC3
LF
LV
AT
RS
RS
AT
RS
RS
AT
RS
RS
RS
RS
MA
RS
RS
Attività
Caduta di materiale dall'alto o a livello
Rumore per "Operaio comune (intonaci tradizionali)" [Il livello di esposizione è "Minore dei valori
inferiori di azione: 80 dB(A) e 135 dB(C)".]
Chimico [Rischio sicuramente: "Irrilevante per la salute".]
M.M.C. (elevata frequenza) [Il livello di rischio globale per i lavoratori è accettabile.]
Posa di recinzioni e cancellate
<Nessuna impresa definita> (max. presenti 3.00 uomini al giorno, per max. ore complessive 24.00)
Entità del Danno Lieve/Probabilità Bassissima
Entità del Danno Gravissimo/Probabilità Alta
Entità del Danno
Probabilità
E3 * P2 = 6
E1 * P1 = 1
E1 * P1 = 1
E1 * P1 = 1
= [277.20 ore]
= [13.20 ore]
Addetto alla posa di recinzioni e cancellate (Max. ore 24.00)
Attrezzi manuali
Punture, tagli, abrasioni
Urti, colpi, impatti, compressioni
Saldatrice elettrica
Elettrocuzione
Inalazione fumi, gas, vapori
Incendi, esplosioni
Smerigliatrice angolare (flessibile)
Elettrocuzione
Inalazione polveri, fibre
Punture, tagli, abrasioni
Trapano elettrico
Elettrocuzione
Inalazione polveri, fibre
Punture, tagli, abrasioni
M.M.C. (sollevamento e trasporto) [Le azioni di sollevamento e trasporto dei carichi sono accettabili.]
R.O.A. per "Saldatura ad elettrodi rivestiti" [Rischio alto per la salute.]
Realizzazione di fontanella in cls rivestita in pietra
<Nessuna impresa definita> (max. presenti 3.00 uomini al giorno, per max. ore complessive 24.00)
E1 * P1 = 1
E1 * P1 = 1
E1 * P1 = 1
E1 * P1 = 1
E1 * P1 = 1
E1 * P1 = 1
E1 * P1 = 1
E1 * P1 = 1
E1
E1
E1
E1
E4
*
*
*
*
*
P1
P1
P1
P1
P4
=
=
=
=
=
1
1
1
1
16
Addetto alla posa di fontanelle (Max. ore 24.00)
Attrezzi manuali
Punture, tagli, abrasioni
Urti, colpi, impatti, compressioni
Scivolamenti, cadute a livello
M.M.C. (sollevamento e trasporto) [Le azioni di sollevamento e trasporto dei carichi sono accettabili.]
Tinteggiatura di ringhiere e parapetti
<Nessuna impresa definita> (max. presenti 3.00 uomini al giorno, per max. ore complessive 24.00)
E1
E1
E1
E1
*
*
*
*
P1
P1
P1
P1
=
=
=
=
1
1
1
1
Addetto alla tinteggiatura di ringhiere e parapetti. (Max. ore 24.00)
Attrezzi manuali
Punture, tagli, abrasioni
Urti, colpi, impatti, compressioni
Chimico [Rischio sicuramente: "Irrilevante per la salute".]
M.M.C. (elevata frequenza) [Il livello di rischio globale per i lavoratori è accettabile.]
Smobilizzo del cantiere
<Nessuna impresa definita> (max. presenti 4.00 uomini al giorno, per max. ore complessive 32.00)
E1
E1
E1
E1
*
*
*
*
P1
P1
P1
P1
=
=
=
=
1
1
1
1
Entità del Danno Lieve/Probabilità Bassissima
Entità del Danno Lieve/Probabilità Bassissima
Entità
Entità
Entità
Entità
Entità
Entità
del
del
del
del
del
del
Danno
Danno
Danno
Danno
Danno
Danno
Lieve/Probabilità Bassissima
Serio/Probabilità Bassissima
Serio/Probabilità Media
Grave/Probabilità Bassissima
Grave/Probabilità Bassa
Grave/Probabilità Media
= [85.20 ore]
= [74.40 ore]
=
=
=
=
=
=
Addetto allo smobilizzo del cantiere (Max. ore 32.00)
Attrezzi manuali
Punture, tagli, abrasioni
Urti, colpi, impatti, compressioni
Scala semplice
Caduta dall'alto
Urti, colpi, impatti, compressioni
Trapano elettrico
Elettrocuzione
Inalazione polveri, fibre
Punture, tagli, abrasioni
Caduta di materiale dall'alto o a livello
Autocarro (Max. ore 32.00)
Cesoiamenti, stritolamenti
Getti, schizzi
[179.60 ore]
[9.32 ore]
[1.92 ore]
[7.60 ore]
[22.80 ore]
[3.40 ore]
E1 * P1 = 1
E1 * P1 = 1
E1 * P1 = 1
E1 * P1 = 1
E1
E1
E1
E3
*
*
*
*
P1
P1
P1
P2
=
=
=
=
1
1
1
6
E2 * P1 = 2
E2 * P1 = 2
Progetto di Valorizzazione delle emergenze naturalistiche e culturali del borgo medievale
- Pag. 9
Sigla
Attività
RS
RS
RS
RS
Inalazione polveri, fibre
Incendi, esplosioni
Investimento, ribaltamento
Urti, colpi, impatti, compressioni
Rumore per "Operatore autocarro" [Il livello di esposizione è "Minore dei valori inferiori di azione: 80
dB(A) e 135 dB(C)".]
Vibrazioni per "Operatore autocarro" [HAV "Non presente", WBV "Inferiore a 0,5 m/s²"]
Dumper (Max. ore 32.00)
Cesoiamenti, stritolamenti
Inalazione polveri, fibre
Incendi, esplosioni
Investimento, ribaltamento
Rumore per "Operatore dumper" [Il livello di esposizione è "Maggiore dei valori superiori di azione:
85 dB(A) e 137 dB(C)".]
Vibrazioni per "Operatore dumper" [HAV "Non presente", WBV "Compreso tra 0,5 e 1 m/s²"]
RM
VB
MA
RS
RS
RS
RS
RM
VB
Entità del Danno
Probabilità
E1
E3
E3
E2
*
*
*
*
P1
P1
P1
P1
=
=
=
=
1
3
3
2
E1 * P1 = 1
E2 * P1 = 2
E2
E1
E3
E3
*
*
*
*
P1
P1
P1
P1
=
=
=
=
2
1
3
3
E3 * P3 = 9
E2 * P3 = 6
LEGENDA:
[CA] = Caratteristiche area del Cantiere; [FE] = Fattori esterni che comportano rischi per il Cantiere; [RT] = Rischi che le lavorazioni di
cantiere comportano per l'area circostante; [OR] = Organizzazione del Cantiere; [LF] = Lavorazione; [MA] = Macchina; [LV] =
Lavoratore; [AT] = Attrezzo; [RS] = Rischio; [RM] = Rischio rumore; [VB] = Rischio vibrazioni; [CH] = Rischio chimico; [MC1] = Rischio
M.M.C.(sollevamento e trasporto); [MC2] = Rischio M.M.C.(spinta e traino); [MC3] = Rischio M.M.C.(elevata frequenza); [ROA] =
Rischio R.O.A.(operazioni di saldatura); [CM] = Rischio cancerogeno e mutageno; [BIO] = Rischio biologico; [RL] = Rischio R.O.A.
(laser); [RNC] = Rischio R.O.A. (non coerenti); [CEM] = Rischio campi elettromagnetici; [AM] = Rischio amianto; [MCS] = Rischio
microclima (caldo severo); [MFS] = Rischio microclima (freddo severo); [SA] = Rischio scariche atmosferiche; [IN] = Rischio incendio;
[PR] = Prevenzione; [IC] = Coordinamento; [SG] = Segnaletica; [CG] = Coordinamento delle Lavorazioni e Fasi; [UO] = Ulteriori
osservazioni;
[E1] = Entità Danno Lieve; [E2] = Entità Danno Serio; [E3] = Entità Danno Grave; [E4] = Entità Danno Gravissimo;
[P1] = Probabilità Bassissima; [P2] = Probabilità Bassa; [P3] = Probabilità Media; [P4] = Probabilità Alta.
Progetto di Valorizzazione delle emergenze naturalistiche e culturali del borgo medievale
- Pag. 10
GRAFICI probabilità/entità del danno
Mese 1
Mese 2
-21 -20 -19 -18 -17 -16 -15 -14 -13 -12 -11 -10 -9 -8 -7 -6 -5 -4 -3 -2 -1 00 01 02 03 04 05 06 07 08 09 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39
Progetto di Valorizzazione delle emergenze naturalistiche e culturali del borgo medievale
- Pag. 11
Mese 3
Mese 4
40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52 53 54 55 56 57 58 59 60 61 62 63 64 65 66 67 68 69 70 71 72 73 74 75 76 77 78 79 80 81 82 83 84 85 86 87 88 89 90 91 92 93 94 95 96 97 98 99 100
Progetto di Valorizzazione delle emergenze naturalistiche e culturali del borgo medievale
- Pag. 12
Progetto di Valorizzazione delle emergenze naturalistiche e culturali del borgo medievale
- Pag. 13
ANALISI E VALUTAZIONE
RISCHIO RUMORE
La valutazione del rischio specifico è stata effettuata ai sensi della normativa succitata e conformemente agli indirizzi operativi del
Coordinamento Tecnico Interregionale della Prevenzione nei Luoghi di Lavoro:
Indicazioni Operative del CTIPLL (Rev. 2 del 11 marzo 2010), "Decreto legislativo 81/2008, Titolo VIII, Capo I, II, III, IV
e V sulla prevenzione e protezione dai rischi dovuti all'esposizione ad agenti fisici nei luoghi di lavoro - indicazioni operative".
In particolare, per il calcolo del livello di esposizione giornaliera o settimanale e per il calcolo dell'attenuazione offerta dai dispositivi
di protezione individuale dell'udito, si è tenuto conto della specifica normativa tecnica di riferimento:
UNI EN ISO 9612:2011, "Acustica - Determinazione dell'esposizione al rumore negli ambienti di lavoro - Metodo tecnico
progettuale".
UNI 9432:2011, "Acustica - Determinazione del livello di esposizione personale al rumore nell'ambiente di lavoro".
UNI EN 458:2005, "Protettori dell'udito - Raccomandazioni per la selezione, l'uso, la cura e la manutenzione - Documento
guida".
Premessa
La valutazione dell'esposizione dei lavoratori al rumore durante il lavoro è stata effettuata prendendo in considerazione in particolare:
il livello, il tipo e la durata dell'esposizione, ivi inclusa ogni esposizione a rumore impulsivo;
i valori limite di esposizione e i valori di azione di cui all'art. 189 del D.Lgs. del 9 aprile 2008, n.81;
tutti gli effetti sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori particolarmente sensibili al rumore, con particolare riferimento alle
donne in gravidanza e i minori;
per quanto possibile a livello tecnico, tutti gli effetti sulla salute e sicurezza dei lavoratori derivanti da interazioni fra rumore e
sostanze ototossiche connesse con l’attività svolta e fra rumore e vibrazioni;
tutti gli effetti indiretti sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori risultanti da interazioni fra rumore e segnali di avvertimento
o altri suoni che vanno osservati al fine di ridurre il rischio di infortuni;
le informazioni sull'emissione di rumore fornite dai costruttori dell'attrezzatura di lavoro in conformità alle vigenti disposizioni
in materia;
l’esistenza di attrezzature di lavoro alternative progettate per ridurre l’emissione di rumore;
il prolungamento del periodo di esposizione al rumore oltre l’orario di lavoro normale;
le informazioni raccolte dalla sorveglianza sanitaria, comprese, per quanto possibile, quelle reperibili nella letteratura
scientifica;
la disponibilità di dispositivi di protezione dell'udito con adeguate caratteristiche di attenuazione.
Qualora i dati indicati nelle schede di valutazione, riportate nella relazione, hanno origine da Banca Dati [B], la valutazione
relativa a quella scheda ha carattere preventivo, così come previsto dall'art. 190 del D.Lgs. del 9 aprile 2008, n. 81.
Calcolo dei livelli di esposizione
I modelli di calcolo adottati per stimare i livelli di esposizione giornaliera o settimanale di ciascun lavoratore, l'attenuazione e
adeguatezza dei dispositivi sono i modelli riportati nella normativa tecnica. In particolare ai fini del calcolo dell'esposizione personale
al rumore è stata utilizzata la seguente espressione che impiega le percentuali di tempo dedicato alle attività, anziché il tempo
espresso in ore/minuti:
dove:
è il livello di esposizione personale in dB(A);
LEX
LAeq, i
è il livello di esposizione media equivalente Leq in dB(A) prodotto dall'i-esima attività comprensivo delle incertezze;
è la percentuale di tempo dedicata all'attività i-esima
pi
Ai fini della verifica del rispetto del valore limite 87 dB(A) per il calcolo dell'esposizione personale effettiva al rumore l’espressione
utilizzata è analoga alla precedente dove, però, si è utilizzato al posto di livello di esposizione media equivalente il livello di
esposizione media equivalente effettivo che tiene conto dell'attenuazione del DPI scelto.
I metodi utilizzati per il calcolo del LAeq,i effettivo e del ppeak effettivo a livello dell'orecchio quando si indossa il protettore
auricolare, a seconda dei dati disponibili sono quelli previsti dalla norma UNI EN 458:
Metodo in Banda d'Ottava
Metodo HML
Metodo di controllo HML
Metodo SNR
Metodo per rumori impulsivi
Progetto di Valorizzazione delle emergenze naturalistiche e culturali del borgo medievale
- Pag. 14
La verifica di efficacia dei dispositivi di protezione individuale dell'udito, applicando sempre le indicazioni fornite dalla UNI EN
458, è stata fatta confrontando LAeq, i effettivo e del ppeak effettivo con quelli desumibili dalle seguenti tabella.
Livello effettivo all'orecchio LAeq
Maggiore di Lact
Tra Lact e Lact - 5
Tra Lact - 5 e Lact - 10
Tra Lact - 10 e Lact - 15
Minore di Lact - 15
Rumori non impulsivi
Stima della protezione
Insufficiente
Accettabile
Buona
Accettabile
Troppo alta (iperprotezione)
Livello effettivo all'orecchio LAeq
Maggiore di Lact
Tra Lact e Lact - 15
Minore di Lact - 15
Rumori non impulsivi "Controllo HML" (*)
Stima della protezione
Insufficiente
Accettabile/Buona
Troppo alta (iperprotezione)
Livello effettivo all'orecchio LAeq e ppeak
LAeq o ppeak maggiore di Lact
LAeq e ppeak minori di Lact
Stima della protezione
DPI-u non adeguato
DPI-u adeguato
Rumori impulsivi
Il livello di azione Lact, secondo le indicazioni della UNI EN 458, corrisponde al valore d’azione oltre il quale c’è l’obbligo di
utilizzo dei DPI dell'udito.
( )
* Nel caso il valore di attenuazione del DPI usato per la verifica è quello relativo al rumore ad alta frequenza (Valore H) la stima
della protezione vuol verificare se questa è "insufficiente" (LAeq maggiore di Lact) o se la protezione "può essere accettabile" (LAeq
minore di Lact) a condizione di maggiori informazioni sul rumore che si sta valutando.
Banca dati RUMORE del CPT di Torino
Banca dati realizzata dal C.P.T.-Torino e co-finanziata da INAIL-Regione Piemonte, in applicazione del comma 5-bis, art.190 del
D.Lgs. 81/2008 al fine di garantire disponibilità di valori di emissione acustica per quei casi nei quali risulti impossibile disporre di
valori misurati sul campo. Banca data approvata dalla Commissione Consultiva Permanente in data 20 aprile 2011. La banca dati è
realizzata secondo la metodologia seguente:
-
Procedure di rilievo della potenza sonora, secondo la norma UNI EN lSO 3746 – 2009.
Procedure di rilievo della pressione sonora, secondo la norma UNI 9432 - 2008.
Schede macchina/attrezzatura complete di:
dati per la precisa identificazione (tipologia, marca, modello);
caratteristiche di lavorazione (fase, materiali);
analisi in frequenza;
Per le misure dì potenza sonora si è utilizzata questa strumentazione:
Fonometro: B&K tipo 2250.
Calibratore: B&K tipo 4231.
Nel 2008 si è utilizzato un microfono B&K tipo 4189 da 1/2".
Nel 2009 si è utilizzato un microfono B&K tipo 4155 da 1/2".
Per le misurazioni di pressione sonora si utilizza un analizzatore SVANTEK modello "SVAN 948" per misure di Rumore, conforme
alle norme EN 60651/1994, EN 60804/1 994 classe 1, ISO 8041, ISO 108161 IEC 651, IEC 804 e IEC 61672-1
La strumentazione è costituita da:
Fonometro integratore mod. 948, di classe I , digitale, conforme a: IEC 651, IEC 804 e IEC 61 672-1 . Velocità di acquisizione
da 10 ms a 1 h con step da 1 sec. e 1 min.
Ponderazioni: A, B, Lin.
Analizzatore: Real-Time 1/1 e 1/3 d’ottava, FFT, RT6O.
Campo di misura: da 22 dBA a 140 dBA.
Gamma dinamica: 100 dB, A/D convertitore 4 x 20 bits.
Gamma di frequenza: da 10 Hz a 20 kHz.
Rettificatore RMS digitale con rivelatore di Picco, risoluzione 0,1 dB.
Microfono: SV 22 (tipo 1), 50 mV/Pa, a condensatore polarizzato 1/2” con preamplificatore IEPE modello SV 12L.
Calìbratore: B&K (tipo 4230), 94 dB, 1000 Hz.
Per ciò che concerne i protocolli di misura si rimanda all'allegato alla lettera Circolare del Ministero del Lavoro e delle Politiche
Sociali del 30 giugno 2011.
N.B. La dove non è stato possibile reperire i valori di emissione sonora di alcune attrezzature in quanto non presenti nella nuova
banca dati del C.P.T.-Torino si è fatto riferimento ai valori riportati nella precedente banca dati anche questa approvata dalla
Commissione Consultiva Permanente.
Progetto di Valorizzazione delle emergenze naturalistiche e culturali del borgo medievale
- Pag. 15
ESITO DELLA VALUTAZIONE
RISCHIO RUMORE
Di seguito sono riportati i lavoratori impiegati in lavorazioni e attività comportanti esposizione al rumore. Per ogni mansione è
indicata la fascia di appartenenza al rischio rumore.
Lavoratori e Macchine
Mansione
ESITO DELLA VALUTAZIONE
1) Addetto alla demolizione generale di strutture in c.a.
eseguita con impiego di mezzi meccanici
2) Addetto alla formazione intonaci esterni (tradizionali)
3) Addetto alla posa cordoli, zanelle e opere d'arte
4) Addetto alla rimozione di impianti
5) Addetto alla rimozione di intonaci e rivestimenti esterni
6) Addetto alla rimozione di massetto
7) Addetto alla rimozione di pavimenti esterni
8) Addetto alla rimozione di ringhiere e parapetti
9) Autocarro
10) Dumper
11) Escavatore con martello demolitore
"Maggiore dei valori: 85 dB(A) e 137 dB(C)"
"Minore dei valori: 80 dB(A) e 135 dB(C)"
"Minore dei valori: 80 dB(A) e 135 dB(C)"
"Maggiore dei valori: 85 dB(A) e 137 dB(C)"
"Maggiore dei valori: 85 dB(A) e 137 dB(C)"
"Maggiore dei valori: 85 dB(A) e 137 dB(C)"
"Maggiore dei valori: 85 dB(A) e 137 dB(C)"
"Maggiore dei valori: 85 dB(A) e 137 dB(C)"
"Minore dei valori: 80 dB(A) e 135 dB(C)"
"Maggiore dei valori: 85 dB(A) e 137 dB(C)"
"Maggiore dei valori: 85 dB(A) e 137 dB(C)"
SCHEDE DI VALUTAZIONE
RISCHIO RUMORE
Le schede di rischio che seguono riportano l'esito della valutazione per ogni mansione e, così come disposto dalla normativa tecnica,
i seguenti dati:
i tempi di esposizione per ciascuna attività (attrezzatura) svolta da ciascun lavoratore, come forniti dal datore di lavoro previa
consultazione con i lavoratori o con i loro rappresentanti per la sicurezza;
i livelli sonori continui equivalenti ponderati A per ciascuna attività (attrezzatura) compresivi di incertezze;
i livelli sonori di picco ponderati C per ciascuna attività (attrezzatura);
i rumori impulsivi;
la fonte dei dati (se misurati [A] o da Banca Dati [B];
il tipo di DPI-u da utilizzare.
livelli sonori continui equivalenti ponderati A effettivi per ciascuna attività (attrezzatura) svolta da ciascun lavoratore;
livelli sonori di picco ponderati C effettivi per ciascuna attività (attrezzatura) svolta da ciascun lavoratore;
efficacia dei dispositivi di protezione auricolare;
livello di esposizione giornaliera o settimanale o livello di esposizione a attività con esposizione al rumore molto variabile (art.
191);
Le eventuali disposizioni relative alla sorveglianza sanitaria, all'informazione e formazione, all'utilizzo di dispositivi di protezione
individuale e alle misure tecniche e organizzative sono riportate nel documento della sicurezza di cui il presente è un allegato.
Tabella di correlazione Mansione - Scheda di valutazione
Mansione
Addetto alla demolizione generale di strutture in c.a. eseguita con impiego di
mezzi meccanici
Addetto alla formazione intonaci esterni (tradizionali)
Addetto alla posa cordoli, zanelle e opere d'arte
Addetto alla rimozione di impianti
Addetto alla rimozione di intonaci e rivestimenti esterni
Addetto alla rimozione di massetto
Scheda di valutazione
SCHEDA N.1 - Rumore per
polivalente (demolizioni)"
SCHEDA N.2 - Rumore per
(intonaci tradizionali)"
SCHEDA N.3 - Rumore per
polivalente"
SCHEDA N.1 - Rumore per
polivalente (demolizioni)"
SCHEDA N.1 - Rumore per
polivalente (demolizioni)"
"Operaio comune
"Operaio comune
"Operaio comune
"Operaio comune
"Operaio comune
SCHEDA N.1 - Rumore per "Operaio comune
Progetto di Valorizzazione delle emergenze naturalistiche e culturali del borgo medievale
- Pag. 16
Tabella di correlazione Mansione - Scheda di valutazione
Mansione
Scheda di valutazione
polivalente (demolizioni)"
SCHEDA N.1 - Rumore per "Operaio comune
polivalente (demolizioni)"
SCHEDA N.1 - Rumore per "Operaio comune
polivalente (demolizioni)"
SCHEDA N.4 - Rumore per "Operatore autocarro"
SCHEDA N.5 - Rumore per "Operatore dumper"
SCHEDA N.6 - Rumore per "Operatore escavatore
con martello demolitore"
Addetto alla rimozione di pavimenti esterni
Addetto alla rimozione di ringhiere e parapetti
Autocarro
Dumper
Escavatore con martello demolitore
SCHEDA N.1 - Rumore per "Operaio comune polivalente (demolizioni)"
Analisi dei livelli di esposizione al rumore con riferimento alla Scheda di Gruppo Omogeneo n. 279 del C.P.T. Torino (Demolizioni Demolizioni manuali).
Tipo di esposizione: Settimanale
Rumore
T[%]
LA,eq
dB(A)
Imp.
LA,eq eff.
dB(A)
Ppeak
dB(C)
Orig.
Ppeak eff.
dB(C)
Dispositivo di protezione
Banda d'ottava APV
Efficacia DPI-u
125
250
500
1k
2k
4k
L
M
H
SNR
35.0
-
-
-
8k
1) MARTELLO - SCLAVERANO - SGD 90 [Scheda: 918-TO-1253-1-RPR-11]
30.0
104.6
NO
78.4
125.8
[B]
125.8
LEX
Accettabile/Buona
Generico (cuffie o inserti). [Beta: 0.75]
-
-
-
-
-
-
-
100.0
LEX(effettivo)
74.0
Fascia di appartenenza:
Il livello di esposizione è "Maggiore dei valori superiori di azione: 85 dB(A) e 137 dB(C)".
Mansioni:
Addetto alla demolizione generale di strutture in c.a. eseguita con impiego di mezzi meccanici; Addetto alla rimozione di impianti;
Addetto alla rimozione di intonaci e rivestimenti esterni; Addetto alla rimozione di massetto; Addetto alla rimozione di pavimenti
esterni; Addetto alla rimozione di ringhiere e parapetti.
SCHEDA N.2 - Rumore per "Operaio comune (intonaci tradizionali)"
Analisi dei livelli di esposizione al rumore con riferimento alla Scheda di Gruppo Omogeneo n. 44 del C.P.T. Torino (Costruzioni
edili in genere - Nuove costruzioni).
Tipo di esposizione: Settimanale
Rumore
T[%]
LA,eq
dB(A)
Imp.
LA,eq eff.
dB(A)
Ppeak
dB(C)
Orig.
Ppeak eff.
dB(C)
Dispositivo di protezione
Banda d'ottava APV
Efficacia DPI-u
125
250
500
1k
2k
4k
8k
L
M
H
SNR
-
-
-
-
1) BETONIERA - OFF. BRAGAGNOLO - STD 300 [Scheda: 916-TO-1289-1-RPR-11]
85.0
80.7
NO
80.7
103.9
[B]
103.9
LEX
80.0
LEX(effettivo)
80.0
-
-
-
-
-
-
-
-
Fascia di appartenenza:
Il livello di esposizione è "Minore dei valori inferiori di azione: 80 dB(A) e 135 dB(C)".
Mansioni:
Progetto di Valorizzazione delle emergenze naturalistiche e culturali del borgo medievale
- Pag. 17
Tipo di esposizione: Settimanale
Rumore
T[%]
LA,eq
dB(A)
Imp.
Dispositivo di protezione
LA,eq eff.
dB(A)
Efficacia DPI-u
Ppeak
Ppeak eff.
Orig.
dB(C)
dB(C)
Addetto alla formazione intonaci esterni (tradizionali).
Banda d'ottava APV
125
250
500
1k
2k
4k
8k
L
M
H
SNR
SCHEDA N.3 - Rumore per "Operaio comune polivalente"
Analisi dei livelli di esposizione al rumore con riferimento alla Scheda di Gruppo Omogeneo n. 148 del C.P.T. Torino (Costruzioni
stradali in genere - Nuove costruzioni).
Tipo di esposizione: Settimanale
Rumore
T[%]
LA,eq
dB(A)
Imp.
LA,eq eff.
dB(A)
Ppeak
dB(C)
Orig.
Ppeak eff.
dB(C)
Dispositivo di protezione
Banda d'ottava APV
Efficacia DPI-u
125
250
500
1k
2k
4k
8k
L
M
H
SNR
-
-
-
-
1) BETONIERA - OFF. BRAGAGNOLO - STD 300 [Scheda: 916-TO-1289-1-RPR-11]
10.0
80.7
NO
80.7
103.9
[B]
103.9
LEX
71.0
LEX(effettivo)
71.0
-
-
-
-
-
-
-
-
Fascia di appartenenza:
Il livello di esposizione è "Minore dei valori inferiori di azione: 80 dB(A) e 135 dB(C)".
Mansioni:
Addetto alla posa cordoli, zanelle e opere d'arte.
SCHEDA N.4 - Rumore per "Operatore autocarro"
Analisi dei livelli di esposizione al rumore con riferimento alla Scheda di Gruppo Omogeneo n. 24 del C.P.T. Torino (Costruzioni
edili in genere - Nuove costruzioni).
Tipo di esposizione: Settimanale
Rumore
T[%]
LA,eq
dB(A)
Imp.
LA,eq eff.
dB(A)
Ppeak
dB(C)
Orig.
Ppeak eff.
dB(C)
Dispositivo di protezione
Banda d'ottava APV
Efficacia DPI-u
125
250
500
1k
2k
-
-
-
-
-
4k
8k
L
M
H
SNR
-
-
-
-
1) AUTOCARRO (B36)
85.0
78.0
NO
78.0
100.0
[B]
100.0
LEX
78.0
LEX(effettivo)
78.0
-
-
-
Fascia di appartenenza:
Il livello di esposizione è "Minore dei valori inferiori di azione: 80 dB(A) e 135 dB(C)".
Mansioni:
Autocarro.
Progetto di Valorizzazione delle emergenze naturalistiche e culturali del borgo medievale
- Pag. 18
SCHEDA N.5 - Rumore per "Operatore dumper"
Analisi dei livelli di esposizione al rumore con riferimento alla Scheda di Gruppo Omogeneo n. 27 del C.P.T. Torino (Costruzioni
edili in genere - Nuove costruzioni).
Tipo di esposizione: Settimanale
Rumore
T[%]
LA,eq
dB(A)
Imp.
LA,eq eff.
dB(A)
Ppeak
dB(C)
Orig.
Ppeak eff.
dB(C)
Dispositivo di protezione
Banda d'ottava APV
Efficacia DPI-u
125
250
500
1k
2k
4k
L
M
H
SNR
-
12.0
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
8k
1) Utilizzo dumper (B194)
85.0
88.0
NO
79.0
100.0
[B]
100.0
Accettabile/Buona
Generico (cuffie o inserti). [Beta: 0.75]
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
2) Manutenzione e pause tecniche (A315)
10.0
64.0
NO
64.0
100.0
[B]
100.0
-
-
-
3) Fisiologico (A315)
5.0
64.0
NO
64.0
100.0
[B]
100.0
LEX
88.0
LEX(effettivo)
79.0
-
-
-
Fascia di appartenenza:
Il livello di esposizione è "Maggiore dei valori superiori di azione: 85 dB(A) e 137 dB(C)".
Mansioni:
Dumper.
SCHEDA N.6 - Rumore per "Operatore escavatore con martello demolitore"
Analisi dei livelli di esposizione al rumore con riferimento alla Scheda di Gruppo Omogeneo n. 276 del C.P.T. Torino (Demolizioni Demolizioni meccanizzate).
Tipo di esposizione: Settimanale
Rumore
T[%]
LA,eq
dB(A)
Imp.
LA,eq eff.
dB(A)
Ppeak
dB(C)
Orig.
Ppeak eff.
dB(C)
Dispositivo di protezione
Banda d'ottava APV
Efficacia DPI-u
125
250
500
1k
2k
4k
8k
L
M
H
SNR
20.0
-
-
-
1) ESCAVATORE CON MARTELLO DEMOLITORE (B250)
80.0
90.0
NO
75.0
100.0
[B]
100.0
LEX
90.0
LEX(effettivo)
75.0
Accettabile/Buona
Generico (cuffie o inserti). [Beta: 0.75]
-
-
-
-
-
-
-
Fascia di appartenenza:
Il livello di esposizione è "Maggiore dei valori superiori di azione: 85 dB(A) e 137 dB(C)".
Mansioni:
Escavatore con martello demolitore.
Progetto di Valorizzazione delle emergenze naturalistiche e culturali del borgo medievale
- Pag. 19
ANALISI E VALUTAZIONE
RISCHIO VIBRAZIONI
La valutazione del rischio specifico è stata effettuata ai sensi della normativa succitata e conformemente agli indirizzi operativi del
Coordinamento Tecnico Interregionale della Prevenzione nei Luoghi di Lavoro:
Indicazioni Operative del CTIPLL (Rev. 2 del 11 marzo 2010), "Decreto legislativo 81/2008, Titolo VIII, Capo I, II, III, IV
e V sulla prevenzione e protezione dai rischi dovuti all'esposizione ad agenti fisici nei luoghi di lavoro - indicazioni operative".
Premessa
La valutazione e, quando necessario, la misura dei livelli di vibrazioni è stata effettuata in base alle disposizioni di cui all'allegato
XXXV, parte A, del D.Lgs. 81/2008, per vibrazioni trasmesse al sistema mano-braccio (HAV), e in base alle disposizioni di cui
all'allegato XXXV, parte B, del D.Lgs. 81/2008, per le vibrazioni trasmesse al corpo intero (WBV).
La valutazione è stata effettuata prendendo in considerazione in particolare:
il livello, il tipo e la durata dell'esposizione, ivi inclusa ogni esposizione a vibrazioni intermittenti o a urti ripetuti;
i valori limite di esposizione e i valori d’azione;
gli eventuali effetti sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori particolarmente sensibili al rischio con particolare riferimento
alle donne in gravidanza e ai minori;
gli eventuali effetti indiretti sulla sicurezza e salute dei lavoratori risultanti da interazioni tra le vibrazioni meccaniche, il
rumore e l’ambiente di lavoro o altre attrezzature;
le informazioni fornite dal costruttore dell'attrezzatura di lavoro;
l’esistenza di attrezzature alternative progettate per ridurre i livelli di esposizione alle vibrazioni meccaniche;
il prolungamento del periodo di esposizione a vibrazioni trasmesse al corpo intero al di là delle ore lavorative in locali di cui è
responsabile il datore di lavoro;
le condizioni di lavoro particolari, come le basse temperature, il bagnato, l’elevata umidità o il sovraccarico biomeccanico degli
arti superiori e del rachide;
le informazioni raccolte dalla sorveglianza sanitaria, comprese, per quanto possibile, quelle reperibili nella letteratura
scientifica.
Individuazione dei criteri seguiti per la valutazione
La valutazione dell'esposizione al rischio vibrazioni è stata effettuata tenendo in considerazione le caratteristiche delle attività
lavorative svolte, coerentemente a quanto indicato nelle "Linee guida per la valutazione del rischio vibrazioni negli ambienti di
lavoro" elaborate dall'ISPESL (ora INAIL - Settore Tecnico-Scientifico e Ricerca).
Il procedimento seguito può essere sintetizzato come segue:
individuazione dei lavoratori esposti al rischio;
individuazione dei tempi di esposizione;
individuazione delle singole macchine o attrezzature utilizzate;
individuazione, in relazione alle macchine ed attrezzature utilizzate, del livello di esposizione;
determinazione del livello di esposizione giornaliero normalizzato al periodo di riferimento di 8 ore.
Individuazione dei lavoratori esposti al rischio
L’individuazione dei lavoratori esposti al rischio vibrazioni discende dalla conoscenza delle mansioni espletate dal singolo
lavoratore, o meglio dall'individuazione degli utensili manuali, di macchinari condotti a mano o da macchinari mobili utilizzati nelle
attività lavorative. E’ noto che lavorazioni in cui si impugnino utensili vibranti o materiali sottoposti a vibrazioni o impatti possono
indurre un insieme di disturbi neurologici e circolatori digitali e lesioni osteoarticolari a carico degli arti superiori, così come attività
lavorative svolte a bordi di mezzi di trasporto o di movimentazione espongono il corpo a vibrazioni o impatti, che possono risultare
nocivi per i soggetti esposti.
Individuazione dei tempi di esposizione
Il tempo di esposizione al rischio vibrazioni dipende, per ciascun lavoratore, dalle effettive situazioni di lavoro. Ovviamente il tempo
di effettiva esposizione alle vibrazioni dannose è inferiore a quello dedicato alla lavorazione e ciò per effetto dei periodi di
funzionamento a vuoto o a carico ridotto o per altri motivi tecnici, tra cui anche l'adozione di dispositivi di protezione individuale. Si
è stimato, in relazione alle metodologie di lavoro adottate e all'utilizzo dei dispositivi di protezione individuali, il coefficiente di
riduzione specifico.
Individuazione delle singole macchine o attrezzature utilizzate
La “Direttiva Macchine” obbliga i costruttori a progettare e costruire le attrezzature di lavoro in modo tale che i rischi dovuti alle
vibrazioni trasmesse dalla macchina siano ridotti al livello minimo, tenuto conto del progresso tecnico e della disponibilità di mezzi
atti a ridurre le vibrazioni, in particolare alla fonte. Inoltre, prescrive che le istruzioni per l'uso contengano anche le seguenti
indicazioni: a) il valore quadratico medio ponderato, in frequenza, dell'accelerazione cui sono esposte le membra superiori quando
Progetto di Valorizzazione delle emergenze naturalistiche e culturali del borgo medievale
- Pag. 20
superi 2,5 m/s2; se tale livello è inferiore o pari a 2,5 m/s2, occorre indicarlo; b) il valore quadratico medio ponderato, in frequenza,
dell'accelerazione cui è esposto il corpo (piedi o parte seduta) quando superi 0,5 m/ s2; se tale livello é inferiore o pari a 0,5 m/s2,
occorre indicarlo.
Individuazione del livello di esposizione durante l'utilizzo
Per determinare il valore di accelerazione necessario per la valutazione del rischio, conformemente alle disposizioni dell'art. 202,
comma 2, del D.Lgs. del 9 aprile 2008, n. 81 e s.m.i., si è fatto riferimento alla Banca Dati dell'ISPESL (ora INAIL - Settore
Tecnico-Scientifico e Ricerca) e/o alle informazioni fornite dai produttori, utilizzando i dati secondo le modalità nel seguito descritte.
[A] - Valore misurato attrezzatura in BDV INAIL (ex ISPESL)
Per la macchina o l'utensile considerato sono disponibili, in Banca Dati Vibrazioni dell'ISPESL (ora INAIL - Settore TecnicoScientifico e Ricerca), i valori di vibrazione misurati in condizioni d'uso rapportabili a quelle operative.
Sono stati assunti i valori riportati in Banca Dati Vibrazioni dell'ISPESL (ora INAIL - Settore Tecnico-Scientifico e Ricerca).
[B] - Valore del fabbricante opportunamente corretto
Per la macchina o l'utensile considerato sono disponibili i valori di vibrazione dichiarati dal fabbricante.
Salva la programmazione di successive misure di controllo in opera, è stato assunto quale valore di vibrazione, quello indicato dal
fabbricante, maggiorato del fattore di correzione definito in Banca Dati Vibrazione dell'ISPESL (ora INAIL - Settore TecnicoScientifico e Ricerca), per le attrezzature che comportano vibrazioni mano-braccio, o da un coefficiente che tenga conto dell'età della
macchina, del livello di manutenzione e delle condizioni di utilizzo, per le attrezzature che comportano vibrazioni al corpo intero.
[C] - Valore di attrezzatura similare in BDV INAIL (ex ISPESL)
Per la macchina o l'utensile considerato, non sono disponibili dati specifici ma sono disponibili i valori di vibrazioni misurati di
attrezzature similari (stessa categoria, stessa potenza).
Salva la programmazione di successive misure di controllo in opera, è stato assunto quale valore base di vibrazione quello misurato
di una attrezzatura similare (stessa categoria, stessa potenza) maggiorato di un coefficiente al fine di tener conto dell'età della
macchina, del livello di manutenzione e delle condizioni di utilizzo.
[D] - Valore di attrezzatura peggiore in BDV INAIL (ex ISPESL)
Per la macchina o l'utensile considerato, non sono disponibili dati specifici ne dati per attrezzature similari (stessa categoria, stessa
potenza), ma sono disponibili i valori di vibrazioni misurati per attrezzature della stessa tipologia.
Salva la programmazione di successive misure di controllo in opera, è stato assunto quale valore base di vibrazione quello peggiore
(misurato) di una attrezzatura dello stesso genere maggiorato di un coefficiente al fine di tener conto dell'età della macchina, del
livello di manutenzione e delle condizioni di utilizzo.
[E] - Valore tipico dell’attrezzatura (solo PSC)
Nella redazione del Piano di Sicurezza e di Coordinamento (PSC) vige l'obbligo di valutare i rischi specifici delle lavorazioni, anche
se non sono ancora noti le macchine e gli utensili utilizzati dall’impresa esecutrice e, quindi, i relativi valori di vibrazioni.
In questo caso viene assunto, come valore base di vibrazione, quello più comune per la tipologia di attrezzatura utilizzata in fase di
esecuzione.
Per determinare il valore di accelerazione necessario per la valutazione del rischio, in assenza di valori di riferimento certi, si è
proceduto come segue:
Determinazione del livello di esposizione giornaliero normalizzato al periodo di riferimento di otto ore
Vibrazioni trasmesse al sistema mano-braccio
La valutazione del livello di esposizione alle vibrazioni trasmesse al sistema mano-braccio si basa principalmente sulla
determinazione del valore di esposizione giornaliera normalizzato ad 8 ore di lavoro, A(8) (m/s2), calcolato sulla base della radice
quadrata della somma dei quadrati (A(w)sum) dei valori quadratici medi delle accelerazioni ponderate in frequenza, determinati sui
tre assi ortogonali x, y, z, in accordo con quanto prescritto dallo standard ISO 5349-1: 2001.
L'espressione matematica per il calcolo di A(8) è di seguito riportata.
dove:
Progetto di Valorizzazione delle emergenze naturalistiche e culturali del borgo medievale
- Pag. 21
in cui T% la durata percentuale giornaliera di esposizione a vibrazioni espresso in percentuale e awx, awy e awz i valori r.m.s.
dell'accelerazione ponderata in frequenza (in m/s2) lungo gli assi x, y e z (ISO 5349-1: 2001).
Nel caso in cui il lavoratore sia esposto a differenti valori di vibrazioni, come nel caso di impiego di più utensili vibranti nell’arco
della giornata lavorativa, o nel caso dell’impiego di uno stesso macchinario in differenti condizioni operative, l’esposizione
quotidiana a vibrazioni A(8), in m/s2, sarà ottenuta mediante l’espressione:
dove:
A(8)i è il parziale relativo all'operazione i-esima, ovvero:
in cui i valori di T%i e A(w)sum,i sono rispettivamente il tempo di esposizione percentuale e il valore di A(w)sum relativi alla
operazione i-esima.
Vibrazioni trasmesse al corpo intero
La valutazione del livello di esposizione alle vibrazioni trasmesse al corpo intero si basa principalmente sulla determinazione del
valore di esposizione giornaliera normalizzato ad 8 ore di lavoro, A(8) (m/s2), calcolato sulla base del maggiore dei valori numerici
dei valori quadratici medi delle accelerazioni ponderate in frequenza, determinati sui tre assi ortogonali:
secondo la formula di seguito riportata:
in cui T% la durata percentuale giornaliera di esposizione a vibrazioni espresso in percentuale e A(w)max il valore massimo tra
1,40awx, 1,40awy e awz i valori r.m.s. dell’accelerazione ponderata in frequenza (in m/s2) lungo gli assi x, y e z (ISO 2631-1: 1997).
Nel caso in cui il lavoratore sia esposto a differenti valori di vibrazioni, come nel caso di impiego di più macchinari nell’arco della
giornata lavorativa, o nel caso dell’impiego di uno stesso macchinario in differenti condizioni operative, l’esposizione quotidiana a
vibrazioni A(8), in m/s2, sarà ottenuta mediante l’espressione:
dove:
A(8)i è il parziale relativo all'operazione i-esima, ovvero:
in cui i valori di T%i a A(w)max,i sono rispettivamente il tempo di esposizione percentuale e il valore di A(w)max relativi alla
operazione i-esima.
ESITO DELLA VALUTAZIONE
RISCHIO VIBRAZIONI
Di seguito è riportato l'elenco delle mansioni addette ad attività lavorative che espongono a vibrazioni e il relativo esito della
valutazione del rischio suddiviso in relazione al corpo intero (WBV) e al sistema mano braccio (HAV).
Lavoratori e Macchine
Progetto di Valorizzazione delle emergenze naturalistiche e culturali del borgo medievale
- Pag. 22
ESITO DELLA VALUTAZIONE
Mansione
Mano-braccio (HAV)
1) Addetto alla demolizione generale di strutture in c.a.
eseguita con impiego di mezzi meccanici
2) Addetto alla rimozione di impianti
3) Addetto alla rimozione di intonaci e rivestimenti esterni
4) Addetto alla rimozione di massetto
5) Addetto alla rimozione di pavimenti esterni
6) Addetto alla rimozione di ringhiere e parapetti
7) Autocarro
8) Dumper
9) Escavatore con martello demolitore
Corpo intero (WBV)
"Compreso tra 2,5 e 5,0 m/s²"
"Compreso tra 2,5 e 5,0
"Compreso tra 2,5 e 5,0
"Compreso tra 2,5 e 5,0
"Compreso tra 2,5 e 5,0
"Compreso tra 2,5 e 5,0
"Non presente"
"Non presente"
"Non presente"
m/s²"
m/s²"
m/s²"
m/s²"
m/s²"
"Non presente"
"Non presente"
"Non presente"
"Non presente"
"Non presente"
"Non presente"
"Inferiore a 0,5 m/s²"
"Compreso tra 0,5 e 1 m/s²"
"Compreso tra 0,5 e 1 m/s²"
SCHEDE DI VALUTAZIONE
Le schede di rischio che seguono, ognuna di esse rappresentativa di un gruppo omogeneo, riportano l'esito della valutazione per ogni
mansione.
Le eventuali disposizioni relative alla sorveglianza sanitaria, all'informazione e formazione, all'utilizzo di dispositivi di protezione
individuale e alle misure tecniche e organizzative sono riportate nel documento della sicurezza di cui il presente è un allegato.
Tabella di correlazione Mansione - Scheda di valutazione
Mansione
Scheda di valutazione
Addetto alla demolizione generale di strutture in c.a. eseguita con impiego di
mezzi meccanici
Addetto alla rimozione di impianti
Addetto alla rimozione di intonaci e rivestimenti esterni
Addetto alla rimozione di massetto
Addetto alla rimozione di pavimenti esterni
Addetto alla rimozione di ringhiere e parapetti
Autocarro
Dumper
Escavatore con martello demolitore
SCHEDA N.1 - Vibrazioni per
polivalente (demolizioni)"
SCHEDA N.1 - Vibrazioni per
polivalente (demolizioni)"
SCHEDA N.1 - Vibrazioni per
polivalente (demolizioni)"
SCHEDA N.1 - Vibrazioni per
polivalente (demolizioni)"
SCHEDA N.1 - Vibrazioni per
polivalente (demolizioni)"
SCHEDA N.1 - Vibrazioni per
polivalente (demolizioni)"
SCHEDA N.2 - Vibrazioni per
SCHEDA N.3 - Vibrazioni per
SCHEDA N.4 - Vibrazioni per
con martello demolitore"
"Operaio comune
"Operaio comune
"Operaio comune
"Operaio comune
"Operaio comune
"Operaio comune
"Operatore autocarro"
"Operatore dumper"
"Operatore escavatore
SCHEDA N.1 - Vibrazioni per "Operaio comune polivalente (demolizioni)"
Analisi delle attività e dei tempi di esposizione con riferimento alla Scheda di Gruppo Omogeneo n. 279 del C.P.T. Torino
(Demolizioni - Demolizioni manuali): a) demolizioni con martello demolitore pneumatico per 10%.
Macchina o Utensile utilizzato
Tempo
lavorazione
Coefficiente di
correzione
[%]
Tempo di
esposizione
Livello di
esposizione
[%]
[m/s2]
1) Martello demolitore pneumatico (generico)
10.0
0.8
8.0
HAV - Esposizione A(8)
8.00
Origine dato
17.7 [E] - Valore tipico attrezzatura (solo PSC)
Tipo
HAV
4.998
Fascia di appartenenza:
Mano-Braccio (HAV) = "Compreso tra 2,5 e 5,0 m/s²"
Corpo Intero (WBV) = "Non presente"
Progetto di Valorizzazione delle emergenze naturalistiche e culturali del borgo medievale
- Pag. 23
Macchina o Utensile utilizzato
Tempo
lavorazione
Coefficiente di
correzione
[%]
Tempo di
esposizione
Livello di
esposizione
[%]
[m/s2]
Origine dato
Tipo
Mansioni:
Addetto alla demolizione generale di strutture in c.a. eseguita con impiego di mezzi meccanici; Addetto alla rimozione di impianti;
Addetto alla rimozione di intonaci e rivestimenti esterni; Addetto alla rimozione di massetto; Addetto alla rimozione di pavimenti
esterni; Addetto alla rimozione di ringhiere e parapetti.
SCHEDA N.2 - Vibrazioni per "Operatore autocarro"
Analisi delle attività e dei tempi di esposizione con riferimento alla Scheda di Gruppo Omogeneo n. 24 del C.P.T. Torino
(Costruzioni edili in genere - Nuove costruzioni): a) utilizzo autocarro per 60%.
Macchina o Utensile utilizzato
Tempo
lavorazione
Coefficiente di
correzione
[%]
Tempo di
esposizione
0.8
WBV - Esposizione A(8)
Origine dato
Tipo
2
[%]
1) Autocarro (generico)
60.0
Livello di
esposizione
[m/s ]
48.0
48.00
0.5 [E] - Valore tipico attrezzatura (solo PSC)
WBV
0.374
Fascia di appartenenza:
Mano-Braccio (HAV) = "Non presente"
Corpo Intero (WBV) = "Inferiore a 0,5 m/s²"
Mansioni:
Autocarro.
SCHEDA N.3 - Vibrazioni per "Operatore dumper"
Analisi delle attività e dei tempi di esposizione con riferimento alla Scheda di Gruppo Omogeneo n. 27 del C.P.T. Torino
(Costruzioni edili in genere - Nuove costruzioni): a) utilizzo dumper per 60%.
Macchina o Utensile utilizzato
Tempo
lavorazione
Coefficiente di
correzione
[%]
1) Dumper (generico)
60.0
0.8
WBV - Esposizione A(8)
Tempo di
esposizione
Livello di
esposizione
[%]
[m/s2]
48.0
48.00
Origine dato
0.7 [E] - Valore tipico attrezzatura (solo PSC)
Tipo
WBV
0.506
Fascia di appartenenza:
Mano-Braccio (HAV) = "Non presente"
Corpo Intero (WBV) = "Compreso tra 0,5 e 1 m/s²"
Mansioni:
Dumper.
SCHEDA N.4 - Vibrazioni per "Operatore escavatore con martello demolitore"
Analisi delle attività e dei tempi di esposizione con riferimento alla Scheda di Gruppo Omogeneo n. 276 del C.P.T. Torino
(Demolizioni - Demolizioni meccanizzate): a) utilizzo escavatore con martello demolitore per 65%.
Macchina o Utensile utilizzato
Tempo
lavorazione
Coefficiente di
correzione
Tempo di
esposizione
Livello di
esposizione
Origine dato
Tipo
Progetto di Valorizzazione delle emergenze naturalistiche e culturali del borgo medievale
- Pag. 24
[%]
[%]
[m/s2]
1) Escavatore con martello demolitore (generico)
65.0
0.8
52.0
WBV - Esposizione A(8)
52.00
0.7 [E] - Valore tipico attrezzatura (solo PSC)
WBV
0.505
Fascia di appartenenza:
Mano-Braccio (HAV) = "Non presente"
Corpo Intero (WBV) = "Compreso tra 0,5 e 1 m/s²"
Mansioni:
Escavatore con martello demolitore.
Progetto di Valorizzazione delle emergenze naturalistiche e culturali del borgo medievale
- Pag. 25
ANALISI E VALUTAZIONE
MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI
SOLLEVAMENTO E TRASPORTO
La valutazione del rischio specifico è stata effettuata ai sensi della normativa succitata e conformemente alla normativa tecnica
applicabile:
ISO 11228-1:2003, "Ergonomics - Manual handling - Lifting and carryng"
Premessa
La valutazione dei rischi derivanti da azioni di sollevamento e trasporto riportata di seguito è stata eseguita secondo le disposizioni
del D.Lgs del 9 aprile 2008, n.81 e la normativa tecnica ISO 11228-1, ed in particolare considerando:
la fascia di età e sesso di gruppi omogenei lavoratori;
le condizioni di movimentazione;
il carico sollevato, la frequenza di sollevamento, la posizione delle mani, la distanza di sollevamento, la presa, la distanza di
trasporto;
i valori del carico, raccomandati per il sollevamento e il trasporto;
gli effetti sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori;
le informazioni raccolte dalla sorveglianza sanitaria e dalla letteratura scientifica disponibile;
l'informazione e formazione dei lavoratori.
Valutazione del rischio
Sulla base di considerazioni legate alla mansione svolta, previa consultazione del datore di lavoro e dei rappresentanti dei lavoratori
per la sicurezza sono stati individuati i gruppi omogenei di lavoratori corrispondenti ai gruppi di lavoratori che svolgono la
medesima attività nell'ambito del processo produttivo dall'azienda. Quindi si è proceduto, a secondo del gruppo, alla valutazione del
rischio. La valutazione delle azioni del sollevamento e del trasporto, ovvero la movimentazione di un oggetto dalla sua posizione
iniziale verso l’alto, senza ausilio meccanico, e il trasporto orizzontale di un oggetto tenuto sollevato dalla sola forza dell’uomo si
basa su un modello costituito da cinque step successivi:
- Step 1 valutazione del peso effettivamente sollevato rispetto alla massa di riferimento;
- Step 2 valutazione dell’azione in relazione alla frequenza raccomandata in funzione della massa sollevata;
- Step 3 valutazione dell’azione in relazione ai fattori ergonomici (per esempio, la distanza orizzontale, l’altezza di sollevamento,
l’angolo di asimmetria ecc.);
- Step 4 valutazione dell’azione in relazione alla massa cumulativa giornaliera (ovvero il prodotto tra il peso trasportato e la
frequenza del trasporto);
- Step 5 valutazione concernente la massa cumulativa e la distanza del trasporto in piano.
I cinque passaggi sono illustrati con lo schema di flusso rappresentato nello schema 1. In ogni step sono desunti o calcolati valori
limite di riferimento (per esempio, il peso limite). Se le valutazione concernente il singolo step porta ha una conclusione positiva,
ovvero il valore limite di riferimento è rispettato, si passa a quello successivo. Qualora, invece, la valutazione porti a una conclusione
negativa, è necessario adottare azioni di miglioramento per riportare il rischio a condizioni accettabili.
Progetto di Valorizzazione delle emergenze naturalistiche e culturali del borgo medievale
- Pag. 26
STEP 1
m < m
P u n t o 4 .3 .1
r if (g e n e re )
NO
IS O 1 1 1 2 2 8 -1
SI
STEP 2
m < m
NO
r i f ( fr e q u e n z a )
IS O 1 1 1 2 2 8 -1
SI
Il s o lle v a m e n to m a n u a le è
a c c e tta b ile n e lle c o n d iz io n i
id e a li
SI
C o n d iz io n i id e a li
NO
STEP 3
m < m
P u n t o 4 .3 .1 .2
NO
lim
IS O 1 1 1 2 2 8 -1
SI
STEP 4
L e c o n d iz io n i s o n o id e a li
m a il c a ric o v ie n e
tra s p o rta to
m
c u m ( g io r . )
P u n to 4 .3 .2 .1
< m
l i m ( g io r . )
NO
IS O 1 1 1 2 2 8 -1
SI
Il s o lle v a m e n to m a n u a le è
a c c e tta b ile n e lle s p e c ific h e
c o n d iz io n i
SI
hc < 1 m
NO
La movimentazione dei carichi non è accettabile sono necessari degli adattamenti
P u n t o 4 .3 .1 .1
STEP 5
m c u m , h c ( g io r . ) < m
m c u m , h c (o re ) < m
m c u m , h c ( m in .) < m
P u n t o 4 .3 .2 .2
l i m , h c ( g io r . )
lim , h c ( o r e )
NO
l im , h c ( m in .)
IS O 1 1 1 2 2 8 -1
SI
Il s o lle v a m e n to e tra s p o rto
m a n u a le s o n o a c c e tta b ili
n e lle s p e c ific h e c o n d iz io n i
Valutazione della massa di riferimento in base al genere, mrif
Nel primo step si confronta il peso effettivo dell’oggetto sollevato con la massa di riferimento mrif, che è desunta dalla tabella
presente nell’Allegato C alla norma ISO 11228-1. La massa di riferimento si differenzia a seconda del genere (maschio o femmina),
in linea con quanto previsto dall’art. 28, D.Lgs. n. 81/2008, il quale ha stabilito che la valutazione dei rischi deve comprendere anche
i rischi particolari, tra i quali quelli connessi alle differenze di genere.
La massa di riferimento è individuata, a seconda del genere che caratterizza il gruppo omogeneo, al fine di garantire la protezione di
almeno il 90% della popolazione lavorativa.
La massa di riferimento costituisce il peso limite in condizioni ergonomiche ideali e che, qualora le azioni di sollevamento non siano
occasionali.
Valutazione della massa di riferimento in base alla frequenza, mrif
Nel secondo step si procede a confrontare il peso effettivamente sollevato con la frequenza di movimentazione f (atti/minuto); in base
alla durata giornaliera della movimentazione, solo breve e media durata, si ricava il peso limite raccomandato, in funzione della
frequenza, in base al grafico di cui alla figura 2 della norma ISO 11228-1.
Valutazione della massa in relazione ai fattori ergonomici, mlim
Nel terzo step si confronta la massa movimentata, m, con il peso limite raccomandato che deve essere calcolato tenendo in
considerazione i parametri che caratterizzano la tipologia di sollevamento e, in particolare:
la massa dell’oggetto m;
la distanza orizzontale di presa del carico, h, misurata dalla linea congiungente i malleoli interni al punto di mezzo tra la presa
delle mani proiettata a terra;
il fattore altezza, v, ovvero l’altezza da terra del punto di presa del carico;
la distanza verticale di sollevamento, d;
la frequenza delle azioni di sollevamento, f;
la durata delle azioni di sollevamento, t;
l’angolo di asimmetria (torsione del busto), α;
la qualità della presa dell’oggetto, c.
Il peso limite raccomandato è calcolato, sia all'origine che alla della movimentazione sulla base di una formula proposta nell’Allegato
A.7 alla ISO 11228-1:
(1)
Progetto di Valorizzazione delle emergenze naturalistiche e culturali del borgo medievale
- Pag. 27
dove:
mrif è la massa di riferimento in base al genere.
hM è il fattore riduttivo che tiene conto della distanza orizzontale di presa del carico, h;
dM è il fattore riduttivo che tiene conto della distanza verticale di sollevamento, d;
vM è il fattore riduttivo che tiene conto dell’altezza da terra del punto di presa del carico;
fM è il fattore riduttivo che tiene della frequenza delle azioni di sollevamento, f;
αM è il fattore riduttivo che tiene conto dell’ l’angolo di asimmetria (torsione del busto), α;
cM è il fattore riduttivo che tiene della qualità della presa dell’oggetto, c.
Valutazione della massa cumulativa su lungo periodo, mlim. ( giornaliera)
Nel quarto step si confronta la massa cumulativa mcum giornaliera, ovvero il prodotto tra il peso trasportato e la frequenza di trasporto
per le otto ore lavorativa, con la massa raccomandata mlim. giornaliera che è pari a 10000 kg in caso di solo sollevamento o trasporto
inferiore ai 20 m, o 6000 kg in caso di trasporto superiore o uguale ai 20 m.
Valutazione della massa cumulativa trasportata su lungo, medio e breve periodo, mlim. ( giornaliera), mlim. (orario) e
mlim. (minuto)
In caso di trasporto su distanza hc uguale o maggiore di 1 m, nel quinto step si confronta la di massa cumulativa mcum sul breve,
medio e lungo periodo (giornaliera, oraria e al minuto) con la massa raccomandata mlim. desunta dalla la tabella 1 della norma ISO
11228-1.
ESITO DELLA VALUTAZIONE
MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI
SOLLEVAMENTO E TRASPORTO
Sulla base di considerazioni legate alla mansione svolta, previa consultazione del datore di lavoro e dei rappresentanti dei lavoratori
per la sicurezza sono stati individuati gruppi omogenei di lavoratori, univocamente identificati attraverso le SCHEDE DI
VALUTAZIONE riportate nel successivo capitolo. Di seguito è riportato l'elenco delle mansioni e il relativo esito della valutazione
al rischio dovuto alle azioni di sollevamento e trasporto.
Lavoratori e Macchine
Mansione
1) Addetto alla demolizione generale di strutture in c.a.
eseguita con impiego di mezzi meccanici
2) Addetto alla formazione di massetto per esterni
3) Addetto alla posa cordoli, zanelle e opere d'arte
4) Addetto alla posa di fontanelle
5) Addetto alla posa di recinzioni e cancellate
6) Addetto alla rimozione di intonaci e rivestimenti esterni
7) Addetto alla rimozione di massetto
8) Addetto alla rimozione di pavimenti esterni
9) Addetto alla rimozione di ringhiere e parapetti
10) Addetto allo scavo eseguito a mano
ESITO DELLA VALUTAZIONE
Forze di sollevamento e trasporto accettabili.
Forze
Forze
Forze
Forze
Forze
Forze
Forze
Forze
Forze
di
di
di
di
di
di
di
di
di
sollevamento
sollevamento
sollevamento
sollevamento
sollevamento
sollevamento
sollevamento
sollevamento
sollevamento
e
e
e
e
e
e
e
e
e
trasporto
trasporto
trasporto
trasporto
trasporto
trasporto
trasporto
trasporto
trasporto
accettabili.
accettabili.
accettabili.
accettabili.
accettabili.
accettabili.
accettabili.
accettabili.
accettabili.
SCHEDE DI VALUTAZIONE
MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI
SOLLEVAMENTO E TRASPORTO
Le schede di rischio che seguono, ognuna di esse rappresentativa di un gruppo omogeneo, riportano l'esito della valutazione per ogni
mansione.
Le eventuali disposizioni relative alla sorveglianza sanitaria, all'informazione e formazione, all'utilizzo di dispositivi di protezione
individuale e alle misure tecniche e organizzative sono riportate nel documento della sicurezza di cui il presente è un allegato.
Progetto di Valorizzazione delle emergenze naturalistiche e culturali del borgo medievale
- Pag. 28
Tabella di correlazione Mansione - Scheda di valutazione
Mansione
Scheda di valutazione
Addetto alla demolizione generale di strutture in c.a. eseguita con impiego di
mezzi meccanici
Addetto alla formazione di massetto per esterni
Addetto alla posa cordoli, zanelle e opere d'arte
Addetto alla posa di fontanelle
Addetto alla posa di recinzioni e cancellate
Addetto alla rimozione di intonaci e rivestimenti esterni
Addetto alla rimozione di massetto
Addetto alla rimozione di pavimenti esterni
Addetto alla rimozione di ringhiere e parapetti
Addetto allo scavo eseguito a mano
SCHEDA N.1
SCHEDA
SCHEDA
SCHEDA
SCHEDA
SCHEDA
SCHEDA
SCHEDA
SCHEDA
SCHEDA
N.1
N.1
N.1
N.1
N.1
N.1
N.1
N.1
N.1
SCHEDA N.1
Attività comportante movimentazione manuale di carichi con operazioni di trasporto o sostegno comprese le azioni di sollevare e
deporre i carichi.
Esito della valutazione dei compiti giornalieri
Carico movimentato
(giornaliero)
Carico movimentato
Condizioni
Carico movimentato
(orario)
Carico movimentato
(minuto)
m
mlim
mcum
mlim
mcum
mlim
mcum
mlim
[kg]
[kg]
[kg/giorno]
[kg/giorno]
[kg/ora]
[kg/ora]
[kg/minuto]
[kg/minuto]
1) Compito
Specifiche
10.00
13.74
1200.00
10000.00
300.00
7200.00
5.00
120.00
Fascia di appartenenza:
Le azioni di sollevamento e trasporto dei carichi sono accettabili.
Mansioni:
Addetto alla demolizione generale di strutture in c.a. eseguita con impiego di mezzi meccanici; Addetto alla formazione di massetto
per esterni; Addetto alla posa cordoli, zanelle e opere d'arte; Addetto alla posa di fontanelle; Addetto alla posa di recinzioni e
cancellate; Addetto alla rimozione di intonaci e rivestimenti esterni; Addetto alla rimozione di massetto; Addetto alla rimozione di
pavimenti esterni; Addetto alla rimozione di ringhiere e parapetti; Addetto allo scavo eseguito a mano.
Descrizione del genere del gruppo di lavoratori
Adulta
Fascia di età
Maschio
Sesso
25.00
mrif [kg]
Compito giornaliero
Posizion
e del
carico
Carico
Distanza
verticale e di
trasporto
Posizione delle mani
Durata e
frequenza
m
h
v
Ang.
d
hc
t
f
[kg]
[m]
[m]
[gradi]
[m]
[m]
[%]
[n/min]
0.25
0.50
30
1.00
<=1
0.25
1.50
0
Presa
c
Fattori riduttivi
FM
HM
VM
DM
Ang.M
CM
0.81
1.00
0.93
0.87
0.90
1.00
0.81
1.00
0.78
0.87
1.00
1.00
1) Compito
Inizio
Fine
10.00
50
0.5
buona
Progetto di Valorizzazione delle emergenze naturalistiche e culturali del borgo medievale
- Pag. 29
ANALISI E VALUTAZIONE
MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI
ALTA FREQUENZA
La valutazione del rischio specifico è stata effettuata ai sensi della normativa italiana vigente:
D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81, "Attuazione dell'art. 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della
sicurezza nei luoghi di lavoro".
Testo coordinato con:
D.L. 3 giugno 2008, n. 97, convertito, con modificazioni, dalla L. 2 agosto 2008, n. 129;
D.L. 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla L. 6 agosto 2008, n. 133;
D.L. 30 dicembre 2008, n. 207, convertito, con modificazioni, dalla L. 27 febbraio 2009, n. 14;
L. 18 giugno 2009, n. 69;
L. 7 luglio 2009, n. 88;
D.Lgs. 3 agosto 2009, n. 106;
D.L. 30 dicembre 2009, n. 194, convertito, con modificazioni, dalla L. 26 febbraio 2010, n. 25;
D.L. 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla L. 30 luglio 2010, n. 122;
L. 4 giugno 2010, n. 96;
L. 13 agosto 2010, n. 136;
D.L. 29 dicembre 2010, n. 225, convertito, con modificazioni dalla L. 26 febbraio 2011, n. 10.
e conformemente alla normativa tecnica applicabile:
ISO 11228-3:2007, "Ergonomics - Manual handling - Handling of low loads at high frequency"
Premessa
La valutazione dei rischi derivanti dalla movimentazione di carichi leggeri ad alta frequenza riportata di seguito è stata eseguita
secondo le disposizioni del D.Lgs. del 9 aprile 2008, n. 81 e la normativa tecnica ISO 11228-3, ed in particolare considerando:
gruppi omogenei lavoratori;
le condizioni di movimentazione: le forze applicate nella movimentazione e quelle raccomandate, la frequenza di
movimentazione, la posizione delle mani, i periodi di riposo;
le informazioni raccolte dalla sorveglianza sanitaria e dalla letteratura scientifica disponibile;
l'informazione e formazione dei lavoratori.
Valutazione del rischio
Sulla base di considerazioni legate alla mansione svolta, previa consultazione del datore di lavoro e dei rappresentanti dei lavoratori
per la sicurezza sono stati individuati i gruppi omogenei di lavoratori corrispondenti ai gruppi di lavoratori che svolgono la
medesima attività nell'ambito del processo produttivo dell'azienda. Quindi si è proceduto, a secondo del gruppo, alla valutazione del
rischio. La stima del rischio, si basa su un metodo, proposto dalla ISO 11228-3 all'allegato B, costituito da una check-list di controllo
che verifica, per step successivi, la presenza o meno di una serie di fattori di rischio. La valutazione del rischio quindi si conclude
valutando se la presenza dei fattori di rischio è caratterizzata da condizioni inaccettabili, accettabili o accettabile con prescrizioni
collocando così il rischio in tre rispettive zone di rischio:
1.
Rischio inaccettabile: ZONA ROSSA
2.
Rischio accettabile: ZONA VERDE
3.
Rischio accettabile con azioni correttive: ZONA GIALLA
Verifica dei fattori di rischio mediante la check-list di controllo
In questa fase si procede a verificare la presenza o meno di alcuni fattori di rischio che sono causa di pericolo per la salute dei
lavoratori, al tal fine si utilizza la check-list di controllo così come riportata all'allegato B della ISO 11228-3:
Progetto di Valorizzazione delle emergenze naturalistiche e culturali del borgo medievale
- Pag. 30
Step 1 - Durata e frequenza dei movimenti ripetitivi
Durata e frequenza dei movimenti ripetitivi
Si
Verde se ..
Gialla se ..
Rossa se ..
Il lavoro comporta
compiti con movimenti
ripetitivi degli arti
superiori. Tali compiti
hanno una durata
complessiva inferiore a
tre ore, su una "normale"
giornata lavorativa, e non
sono svolti per più di
un'ora senza una pausa.
Inoltre non sono presenti
altri fattori di rischio.
Le condizioni descritte
nelle zone rossa e verde
non sono vere.
Il lavoro comporta
compiti con movimenti
ripetitivi degli arti
superiori. Tali compiti
hanno una durata
complessiva superiore a
quattro ore su una
"normale" giornata
lavorativa. Inoltre non
sono presenti altri fattori
di rischio.
□
□
□
No
Il lavoro comporta compiti con cicli di
lavoro o sequenze di movimenti degli
arti superiori ripetuti più di due volte al
minuto e per più del 50% della durata
dei compiti?
Il lavoro comporta
compiti senza movimenti
ripetitivi degli arti
superiori.
□□
Il lavoro comporta compiti durante i
quali si compiono, ogni pochi secondi,
ripetizioni
quasi
identiche
dei
movimenti delle dita, mani o delle
braccia?
OPPURE
□□
Il lavoro comporta compiti durante i
quali viene fatto uso intenso delle dita,
delle mani o dei polsi?
□□
Il lavoro comporta compiti con
movimenti ripetitivi della sistema
spalla/braccio (movimenti del braccio
regolari con alcune pause o quasi
continui)?
□□
Se la risposta a tutte le domande è "No", la zona
di valutazione è verde e non è necessaria
un'ulteriore valutazione. Se la risposta ad una o
più domande è "Sì", il lavoro è classificato come
ripetitivo usare le colonne a destra, per valutare
se la durata complessiva dei movimenti ripetitivi,
in assenza di altri importanti fattori di rischio, è
comunque accettabile o se è il caso di procedere
a un'ulteriore valutazione dei fattori di rischio con
gli step da 2, 3 e 4.
Progetto di Valorizzazione delle emergenze naturalistiche e culturali del borgo medievale
- Pag. 31
Step 2 - Posture scomode
Posture scomode
Si
No
□□
□□
□□
□□
□□
Verde se ..
Il lavoro comporta compiti
con movimenti ripetitivi
Il lavoro comporta compiti durante i
degli arti superiori in
quali si compiono ripetitivi movimenti
posture accettabili.
dei polsi verso l'alto e/o verso il basso
e/o lateralmente?
OPPURE
Il lavoro comporta compiti durante i
quali si compiono ripetitive rotazioni
delle mani tali che il palmo si trovi Il lavoro comporta compiti
con movimenti ripetitivi
rivolto verso l'alto o verso il basso?
degli arti superiori
Il lavoro comporta compiti durante i durante i quali si hanno
quali si compiono ripetitive prese con piccole deviazioni, dalla
le dita o con il pollice o con il palmo loro posizione naturale,
della mano e con il polso piegato
delle dita, dei polsi, dei
durante la presa, il mantenimento o la gomiti, delle spalle o del
manipolazione degli oggetti?
collo. Tali compiti hanno
una durata complessiva
Il lavoro comporta compiti durante i
inferiore a tre ore, su una
quali si compiono ripetitivi movimenti
"normale" giornata
del braccio davanti e/o lateralmente al
lavorativa, e non sono
corpo?
svolti per più di trenta
Il lavoro comporta compiti durante i minuti senza una pausa o
variazione di compito.
quali si compiono ripetitivi flessioni
laterali o torsioni della schiena o della
testa?
OPPURE
Se la risposta a tutte le domande è "No", non ci
sono posture scomode intese come fattore di
rischio combinato ai movimenti ripetitivi,
continuare con lo step 3 per valutare i fattori
legati alle forze applicate.
Se la risposta ad una o più domande è "Sì",
utilizzare le colonne a destra per valutare il
rischio e quindi procedere lo step 3.
Gialla se ..
Rossa se ..
Le condizioni descritte
nelle zone rossa e verde
non sono vere.
Per più di 3 ore su una
"normale" giornata
lavorativa e con una
pausa o variazione di
movimento con intervalli
maggiori di 30 minuti ci
sono piccole e ripetitive
deviazioni delle dita, dei
polsi, dei gomiti, delle
spalle o del collo dalla loro
posizione naturale.
□
□
Il lavoro comporta compiti
con movimenti ripetitivi
degli arti superiori
durante i quali si hanno
moderate o ampie
deviazioni, dalla loro
posizione naturale, delle
dita, dei polsi, dei gomiti,
delle spalle o del collo.
Tali compiti hanno una
durata complessiva
inferiore a due ore, su
una "normale" giornata
lavorativa, e non sono
svolti per più di trenta
minuti senza una pausa o
variazione di compito.
□
Progetto di Valorizzazione delle emergenze naturalistiche e culturali del borgo medievale
- Pag. 32
Step 3 - Forze applicate durante la movimentazione
Forze applicate durante la movimentazione
Si
Verde se ..
Gialla se ..
No
□□
Il lavoro comporta compiti durante i
quali
si
compiono
ripetitivi
sollevamenti, con prese a pizzico, di
attrezzi, materiali o oggetti di peso
superiore a 0,2 kg ?
□□
Il lavoro comporta compiti durante i
quali si compiono, con una mano,
ripetitivi
sollevamenti di attrezzi,
materiali o oggetti di peso superiore a
2 kg ?
□□
Il lavoro comporta compiti durante i
quali si compiono ripetitive azioni di
rotazioni, di spingere o di tirare
attrezzi e oggetti con il sistema
braccio/mano applicando una forza
superiore al 10% del valore di
riferimento, Fb, indicato nella norma
EN 1005-3:2002 (25 N per la forza di
presa) ?
□□
Il lavoro comporta compiti durante i
quali si usano, in modo ripetitivo,
sistemi di regolazione che richiedono,
per
il
loro
funzionamento,
l'applicazione di forze superiori a
quelle raccomandate nella ISO 9355-3
(25 N nelle prese con una mano, 10 N
nelle prese a pizzico) ?
□□
Il lavoro comporta compiti durante i
quali avviene in modo ripetitivo il
mantenimento, con presa a pizzico, di
oggetti applicando una forza maggiore
di 10 N ?
Se la risposta a tutte le domande è "No", non ci
sono forti sforzi intesi come un fattore di rischio
combinato ai movimenti ripetitivi, continuare con
lo step 4 per valutare il fattore di recupero. Se la
risposta ad una o più domande è "Sì", valutare il
rischio mediante le colonne a destra, quindi
procedere al step 4.
Il lavoro comporta
compiti con movimenti
ripetitivi degli arti
superiori, in posture
accettabili, in cui ai
lavoratori è richiesto uno
sforzo durante le prese.
Tali compiti o hanno una
durata complessiva
superiore a tre ore, su
una "normale" giornata
lavorativa, e non sono
svolti per più di trenta
minuti senza una pausa o
variazione di compito, o
hanno una durata
superiore a due ore, su
una "normale" giornata
lavorativa, e non sono
svolti per più di trenta
minuti senza una pausa o
variazione di compito.
Il lavoro comporta
compiti con movimenti
ripetitivi degli arti
superiori, in posture
accettabili, in cui
vengono applicate forze
di presa accettabili.
OPPURE
Il lavoro comporta
compiti con movimenti
ripetitivi degli arti
superiori, in posture
accettabili, in cui ai
lavoratori è richiesto uno
sforzo durante le prese.
Tali compiti hanno una
durata complessiva
inferiore a due ore, su
una "normale" giornata
lavorativa, e non sono
svolti per più di trenta
minuti senza una pausa
o variazione di compito.
Le condizioni descritte
nelle zone rossa e verde
non sono vere.
OPPURE
Il lavoro comporta
compiti con movimenti
ripetitivi degli arti
superiori, in posture
scomode, in cui ai
lavoratori è richiesto uno
sforzo durante le prese.
Tali compiti o hanno una
durata superiore a due
ore, su una "normale"
giornata lavorativa, e non
sono svolti per più di
trenta minuti senza una
pausa o variazione di
compito, o hanno una
durata inferiore a due
ore, su una "normale"
giornata lavorativa, e
sono svolti per più di
trenta minuti senza una
pausa o variazione di
compito.
OPPURE
Il lavoro comporta
compiti con movimenti
ripetitivi degli arti
superiori, in posture
scomode, in cui ai
lavoratori è richiesto uno
sforzo durante le prese.
Tali compiti hanno una
durata complessiva
inferiore a un'ora, su una
"normale" giornata
lavorativa, e non sono
svolti per più di trenta
minuti senza una pausa
o variazione di compito.
□
Rossa se ..
□
□
Progetto di Valorizzazione delle emergenze naturalistiche e culturali del borgo medievale
- Pag. 33
Step 4 - Periodi di recupero
Periodi di recupero
Si
Verde se ..
Gialla se ..
No
□□
Le pause, durante lo svolgimento di
compiti lavorativi con movimenti
ripetitivi degli arti superiori, non sono
frequenti ?
□□
L' alternarsi di compiti lavorativi senza
movimenti ripetitivi con compiti con
movimenti ripetitivi non è frequente ?
□□
I periodi di riposo, durante lo
svolgimento di compiti lavorativi con
movimenti ripetitivi degli arti superiori,
non sono frequenti ?
Usare le colonne a destra per la valutazione del
rischio in mancanza di periodi di recupero. Quindi
passare al punto 5 e valutare i fattori di rischio
aggiuntivi.
Rossa se ..
Il lavoro comporta compiti
con movimenti ripetitivi
degli arti superiori ed è
prevista una pausa
pranzo inferiore a trenta
minuti.
Il lavoro comporta
compiti con movimenti
ripetitivi degli arti
superiori e sono previste,
durante la "normale"
giornata lavorativa, una
pausa pranzo di almeno
trenta minuti e due
pause, una al mattino e
una al pomeriggio, di
almeno dieci minuti.
Le condizioni descritte
nelle zone rossa e verde
non sono vere.
□
□
OPPURE
Il lavoro comporta compiti
con movimenti ripetitivi
degli arti superiori svolti
per più di un'ora senza
una pausa o variazione di
compito.
□
Progetto di Valorizzazione delle emergenze naturalistiche e culturali del borgo medievale
- Pag. 34
Step 5 - Altri fattori: fisici e psicosociali
Si
No
La mansione ripetitiva comporta…
Si
No
La mansione ripetitiva comporta…
□□
Durante lo svolgimento di compiti lavorativi con
movimenti ripetitivi degli arti superiori si usano
attrezzi vibranti ?
□ □
I compiti con movimenti ripetitivi degli arti superiori
comportano un elevato carico di lavoro?
□□
Durante lo svolgimento di compiti lavorativi con
movimenti ripetitivi degli arti superiori si usano
attrezzature che comportano localizzate compressioni
delle strutture anatomiche ?
□ □
I compiti lavorativi con movimenti ripetitivi degli arti
superiori non sono ben pianificati?
□□
Durante lo svolgimento di compiti lavorativi con
movimenti ripetitivi degli arti superiori i lavoratori
sono esposti a condizioni climatiche disagiate (caldo o
freddo) ?
□ □
Durante lo svolgimento di compiti lavorativi con
movimenti ripetitivi degli arti superiori manca la
collaborazione dei colleghi o dei dirigenti?
□□
Durante lo svolgimento di compiti lavorativi con
movimenti ripetitivi degli arti superiori si usano
dispositivi di protezione individuale che limitano i
movimenti o inibiscono le prestazioni ?
□ □
I compiti lavorativi con movimenti ripetitivi degli arti
superiori comportano un elevato carico mentale, alta
concentrazione o attenzione?
□□
Durante lo svolgimento di compiti lavorativi con
movimenti ripetitivi degli arti superiori possono
verificarsi improvvisi, inaspettati e incontrollati eventi
come scivolamenti in piano, caduta di oggetti, cattive
prese, ecc. ?
□ □
I lavoro comporta compiti lavorativi con movimenti
ripetitivi degli arti superiori isolati dal processo di
produzione?
□□
I compiti lavorativi comportano movimenti ripetitivi
con rapide accelerazione e decelerazione ?
□ □
I ritmi di lavoro dei compiti con movimenti ripetitivi
sono scanditi da una macchina o una persone?
□□
Durante lo svolgimento di compiti lavorativi con
movimenti ripetitivi degli arti superiori le forze
applicate dai lavoratori sono statiche ?
□ □
Il lavoro che comporta compiti con movimenti ripetitivi
degli arti superiori è pagato in base alla quantità di
lavoro finito o ci sono premi in denaro legati alla
produttività?
□□
I compiti lavorativi con movimenti ripetitivi degli arti
superiori comportano il mantenimento delle braccia
sollevate ?
□□
Durante lo svolgimento di compiti lavorativi con
movimenti ripetitivi degli arti superiori i lavoratori
mantengono posture fisse ?
Zona
□□
Durante lo svolgimento di compiti lavorativi con
movimenti ripetitivi degli arti superiori vi sono prese
continue dell’attrezzatura (come ad esempio coltelli
nella macelleria o nell’industria del pesce) ?
Verde
□□
Durante lo svolgimento di compiti lavorativi con
movimenti ripetitivi degli arti superiori si compiono
azioni come quella del martellare con una frequenza
sempre crescente ?
Gialla
□□
I compiti lavorativi con movimenti ripetitivi degli arti
superiori richiedono elevata precisione di lavoro
combinata all'applicazione di sforzi ?
Rossa
RISULTATI
Step 1
Step 2
Step 3
Step 4
Step 5
Esito della valutazione
Zona
Valutazione del rischio
Verde
Se tutti gli step risultano essere nella zona di rischio verde il livello di rischio globale è accettabile. Se il lavoro rientra nel
zona di rischio verde, la probabilità di danni muscoloscheletrici è considerata trascurabile. Tuttavia, se sono presenti fattori
di rischio aggiuntivi (step 5), si raccomanda di ridurli o eliminarli.
Gialla
Zona di rischio gialla se nessuno degli step per la valutazione del rischio risulta essere nella zona di rischio rossa, ma uno o
più risultano essere nella zona di rischio gialla. In tal caso sono necessarie azioni correttive per ridurre il rischio al livello
verde. Se uno o due ulteriori fattori aggiuntivi sono presenti, il livello di rischio passa dal giallo al rosso.
Rossa
Se uno degli step per la valutazione del rischio risulta essere nella zona rossa, il rischio è inaccettabile e la zona di rischio è
rossa. La mansione è ritenuta dannosa. La gravità del rischio è maggiore se uno o più dei fattori di rischio aggiuntivi rientra
anche in zona rossa. Si raccomanda che siano prese misure per eliminare o ridurre i fattori di rischio.
Progetto di Valorizzazione delle emergenze naturalistiche e culturali del borgo medievale
- Pag. 35
ESITO DELLA VALUTAZIONE
MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI
ALTA FREQUENZA
Sulla base di considerazioni legate alla mansione svolta, previa consultazione del datore di lavoro e dei rappresentanti dei lavoratori
per la sicurezza sono stati individuati gruppi omogenei di lavoratori, univocamente identificati attraverso le SCHEDE DI
VALUTAZIONE riportate nel successivo capitolo. Di seguito è riportato l'elenco delle mansioni e il relativo esito della valutazione
al rischio dovuto alla movimentazione di carichi leggeri ad alta frequenza.
Lavoratori e Macchine
Mansione
1)
2)
3)
4)
Addetto
Addetto
Addetto
Addetto
alla
alla
alla
alla
ESITO DELLA VALUTAZIONE
formazione intonaci esterni (tradizionali)
posa di pavimenti per esterni
posa di rivestimenti esterni
tinteggiatura di ringhiere e parapetti.
Rischio
Rischio
Rischio
Rischio
per
per
per
per
i
i
i
i
lavoratori
lavoratori
lavoratori
lavoratori
accettabile.
accettabile.
accettabile.
accettabile.
SCHEDE DI VALUTAZIONE
MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI
ALTA FREQUENZA
Le schede di rischio che seguono, ognuna di esse rappresentativa di un gruppo omogeneo, riportano l'esito della valutazione per ogni
mansione.
Le eventuali disposizioni relative alla sorveglianza sanitaria, all'informazione e formazione, all'utilizzo di dispositivi di protezione
individuale e alle misure tecniche e organizzative sono riportate nel documento della sicurezza di cui il presente è un allegato.
Tabella di correlazione Mansione - Scheda di valutazione
Mansione
Addetto
Addetto
Addetto
Addetto
alla
alla
alla
alla
Scheda di valutazione
formazione intonaci esterni (tradizionali)
posa di pavimenti per esterni
posa di rivestimenti esterni
tinteggiatura di ringhiere e parapetti.
SCHEDA
SCHEDA
SCHEDA
SCHEDA
N.1
N.1
N.1
N.1
SCHEDA N.1
Attività comportante movimentazione manuale di carichi leggeri mediante movimenti ripetitivi ad elevata frequenza degli arti
superiori (mani, polsi, braccia, spalle).
Step di valutazione - fattori di rischio individuati
Durata e frequenza dei movimenti ripetitivi
Zona di rischio
Verde
Valutazione globale rischio
Verde
Fascia di appartenenza:
Il livello di rischio globale per i lavoratori è accettabile.
Mansioni:
Addetto alla formazione intonaci esterni (tradizionali); Addetto alla posa di pavimenti per esterni; Addetto alla posa di rivestimenti
esterni; Addetto alla tinteggiatura di ringhiere e parapetti..
Progetto di Valorizzazione delle emergenze naturalistiche e culturali del borgo medievale
- Pag. 36
Progetto di Valorizzazione delle emergenze naturalistiche e culturali del borgo medievale
- Pag. 37
ANALISI E VALUTAZIONE
RADIAZIONI OTTICHE ARTIFICIALI
OPERAZIONI DI SALDATURA
La valutazione del rischio specifico è stata effettuata ai sensi della normativa italiana succitata e conformemente agli indirizzi
operativi del Coordinamento Tecnico Interregionale della Prevenzione nei Luoghi di Lavoro:
Indicazioni Operative del CTIPLL (Rev. 2 del 11 marzo 2010), "Decreto legislativo 81/2008, Titolo VIII, Capo I, II, III, IV
e V sulla prevenzione e protezione dai rischi dovuti all'esposizione ad agenti fisici nei luoghi di lavoro - indicazioni operative".
Premessa
Secondo l'art. 216 del D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81, nell'ambito della valutazione dei rischi il "datore di lavoro valuta e, quando
necessario, misura e/o calcola i livelli delle radiazioni ottiche a cui possono essere esposti i lavoratori".
Essendo le misure strumentali generalmente costose sia in termini economici che di tempo, è da preferire, quando possibile, la
valutazione dei rischi che non richieda misurazioni.
Nel caso delle operazioni di saldatura è noto che, per qualsiasi tipologia di saldatura (arco elettrico, gas, ossitaglio ecc) e per qualsiasi
tipo di supporto, i tempi per i quali si raggiunge una sovraesposizione per il lavoratore addetto risultano essere dell'ordine dei
secondi.
Pur essendo il rischio estremamente elevato, l'effettuazione delle misure e la determinazione esatta dei tempi di esposizione è del
tutto superflua per i lavoratori. Pertanto, al fine di proteggere i lavoratori dai rischi che possono provocare danni agli occhi e al viso,
non essendo possibile in alcun modo provvedere a eliminare o ridurre le radiazioni ottiche emesse durante le operazioni di saldatura
si è provveduto ad adottare i dispositivi di protezione degli occhi e del viso più efficaci per contrastare i tipi di rischio presenti.
Tecniche di saldatura
La saldatura è un processo utilizzato per unire due parti metalliche riscaldate localmente, che costituiscono il metallo base, con o
senza aggiunta di altro metallo che rappresenta il metallo d’apporto, fuso tra i lembi da unire.
La saldatura si dice eterogena quando viene fuso il solo materiale d’apporto, che necessariamente deve avere un punto di fusione
inferiore e quindi una composizione diversa da quella dei pezzi da saldare; è il caso della brasatura in tutte le sue varianti.
La saldatura autogena prevede invece la fusione sia del metallo base che di quello d’apporto, che quindi devono avere simile
composizione, o la fusione dei soli lembi da saldare accostati mediante pressione; si tratta delle ben note saldature a gas o ad arco
elettrico.
Saldobrasatura
Nella saldo-brasatura i pezzi di metallo da saldare non partecipano attivamente fondendo al processo da saldatura; l’unione dei pezzi
metallici si realizza unicamente per la fusione del metallo d’apporto che viene colato tra i lembi da saldare. Per questo motivo il
metallo d’apporto ha un punto di fusione inferiore e quindi composizione diversa rispetto al metallo base. E’ necessario avere
evidentemente una zona di sovrapposizione abbastanza ampia poiché la resistenza meccanica del materiale d’apporto è molto bassa.
La lega generalmente utilizzata è un ottone (lega rame-zinco), addizionata con silicio o nichel, con punto di fusione attorno ai 900°C.
Le modalità esecutive sono simili a quelle della saldatura autogena (fiamma ossiacetilenica); sono tipiche della brasatura la
differenza fra metallo base e metallo d’apporto nonché la loro unione che avviene per bagnatura che consiste nello spandersi di un
liquido (metallo d’apporto fuso) su una superficie solida (metallo base).
Brasatura
La brasatura è effettuata disponendo il metallo base in modo che fra le parti da unire resti uno spazio tale da permettere il
riempimento del giunto ed ottenere un’unione per bagnatura e capillarità.
A seconda del minore o maggiore punto di fusione del metallo d’apporto, la brasatura si distingue in dolce e forte. La brasatura dolce
utilizza materiali d’apporto con temperatura di fusione < 450°C; i materiali d’apporto tipici sono leghe stagno/piombo. L’adesione
che si verifica è piuttosto debole ed il giunto non è particolarmente resistente. Gli impieghi tipici riguardano elettronica, scatolame
ecc. La brasatura forte utilizza materiali d’apporto con temperatura di fusione > 450°C; i materiali d’apporto tipici sono leghe
rame/zinco, argento/rame. L’adesione che si verifica è maggiore ed il giunto è più resistente della brasatura dolce.
Saldatura a gas
Alcune tecniche di saldatura utilizzano la combustione di un gas per fondere un metallo. I gas utilizzati possono essere miscele di
ossigeno con idrogeno o metano, propano oppure acetilene.
Saldatura a fiamma ossiacetilenica
La più diffusa tra le saldature a gas utilizza una miscela di ossigeno ed acetilene, contenuti in bombole separate, che alimentano
Progetto di Valorizzazione delle emergenze naturalistiche e culturali del borgo medievale
- Pag. 38
contemporaneamente una torcia, ed escono dall’ugello terminale dove tale miscela viene accesa. Tale miscela è quella che sviluppa la
maggior quantità di calore infatti la temperatura massima raggiungibile è dell’ordine dei 3000 °C e può essere quindi utilizzata anche
per la saldatura degli acciai.
Saldatura ossidrica
E’ generata da una fiamma ottenuta dalla combustione dell’ossigeno con l’idrogeno. La temperatura della fiamma (2500°C) è
sostanzialmente più bassa di quella di una fiamma ossiacetilenica e di conseguenza tale procedimento viene impiegato per la
saldatura di metalli a basso punto di fusione, ad esempio alluminio, piombo e magnesio.
Saldatura elettrica
Il calore necessario per la fusione del metallo è prodotto da un arco elettrico che si instaura tra l’elettrodo e i pezzi del metallo da
saldare, raggiungendo temperature variabili tra 4000-6000 °C.
Saldatura ad arco con elettrodo fusibile (MMA)
L’arco elettrico scocca tra l’elettrodo, che è costituito da una bacchetta metallica rigida di lunghezza tra i 30 e 40 cm, e il giunto da
saldare. L’elettrodo fonde costituendo il materiale d’apporto; il materiale di rivestimento dell'elettrodo, invece, fondendo crea un’area
protettiva che circonda il bagno di saldatura (saldatura con elettrodo rivestito).
L’operazione impegna quindi un solo arto permettendo all'altro di impugnare il dispositivo di protezione individuale (schermo
facciale) o altro utensile.
Saldatura ad arco con protezione di gas con elettrodo fusibile (MIG/MAG)
In questo caso l’elettrodo fusibile è un filo continuo non rivestito, erogato da una pistola mediante apposito sistema di trascinamento
al quale viene imposta una velocità regolare tale da compensare la fusione del filo stesso e quindi mantenere costante la lunghezza
dell’arco; contemporaneamente, viene fornito un gas protettivo che fuoriesce dalla pistola insieme al filo (elettrodo) metallico. I gas
impiegati, in genere inerti, sono argon o elio (MIG: Metal Inert Gas), che possono essere miscelati con CO2 dando origine ad un
composto attivo che ha la capacità, ad esempio nella saldatura di alcuni acciai, di aumentare la penetrazione e la velocità di saldatura,
oltre ad essere più economico (MAG: Metal Active Gas).
Saldatura ad arco con protezione di gas con elettrodo non fusibile (TIG)
L’arco elettrico scocca tra un elettrodo di tungsteno, che non si consuma durante la saldatura, e il pezzo da saldare (TIG: Tungsten
Inert Gas). L’area di saldatura viene protetta da un flusso di gas inerte (argon e elio) in modo da evitare il contatto tra il metallo fuso
e l’aria. La saldatura può essere effettuata semplicemente fondendo il metallo base, senza metallo d’apporto, il quale se necessario
viene aggiunto separatamente sotto forma di bacchetta. In questo caso l’operazione impegna entrambi gli arti per impugnare elettrodo
e bacchetta.
Saldatura al plasma
È simile alla TIG con la differenza che l’elettrodo di tungsteno pieno è inserito in una torcia, creando così un vano che racchiude
l’arco elettrico e dove viene iniettato il gas inerte. Innescando l’arco elettrico su questa colonna di gas si causa la sua parziale
ionizzazione e, costringendo l’arco all'interno dell'orifizio, si ha un forte aumento della parte ionizzata trasformando il gas in plasma.
Il risultato finale è una temperatura dell’arco più elevata (fino a 10000 °C) a fronte di una sorgente di calore più piccola.
Si tratta di una tecnica prevalentemente automatica, utilizzata anche per piccoli spessori.
Criteri di scelta dei DPI
Per i rischi per gli occhi e il viso da radiazioni riscontrabili in ambiente di lavoro, le norme tecniche di riferimento sono quelle di
seguito riportate:
UNI EN 166:2004 "Protezione personale dagli occhi - Specifiche"
UNI EN 167:2003 "Protezione personale degli occhi - Metodi di prova ottici"
UNI EN 168:2003 "Protezione personale degli occhi - Metodi di prova non ottici"
UNI EN 169:2003 "Protezione personale degli occhi - Filtri per saldatura e tecniche connesse - Requisiti di trasmissione e
utilizzazioni raccomandate"
UNI EN 170:2003 "Protezione personale degli occhi - Filtri ultravioletti - Requisiti di trasmissione e utilizzazioni
raccomandate"
UNI EN 171:2003 "Protezione personale degli occhi - Filtri infrarossi - Requisiti di trasmissione e utilizzazioni
raccomandate"
UNI EN 172:2003 "Protezione personale degli occhi - Filtri solari per uso industriale"
UNI EN 175:1999 "Protezione personale degli occhi – Equipaggiamenti di protezione degli occhi e del viso durante la
saldatura e i procedimenti connessi"
UNI EN 207:2004 "Protezione personale degli occhi - Filtri e protettori dell'occhio contro radiazioni laser (protettori
dell’occhio per laser)"
UNI EN 208:2004 "Protezione personale degli occhi - Protettori dell'occhio per i lavori di regolazione sui laser e sistemi
Progetto di Valorizzazione delle emergenze naturalistiche e culturali del borgo medievale
- Pag. 39
-
UNI EN 379:2004
UNI 10912:2000
laser (protettori dell’occhio per regolazione laser)"
"Protezione personale degli occhi – Filtri automatici per saldatura"
"Dispositivi di protezione individuale - Guida per la selezione, l'uso e la manutenzione dei dispositivi di
protezione degli occhi e del viso per attività lavorative."
In particolare, i dispositivi di protezione utilizzati nelle operazioni di saldatura sono schermi (ripari facciali) e maschere (entrambi
rispondenti a specifici requisiti di adattabilità, sicurezza ed ergonomicità), con filtri a graduazione singola, a numero di scala doppio
o commutabile (quest'ultimo per es. a cristalli liquidi).
I filtri per i processi di saldatura devono fornire protezione sia da raggi ultravioletti che infrarossi che da radiazioni visibili. Il numero
di scala dei filtri destinati a proteggere i lavoratori dall’esposizione alle radiazioni durante le operazioni di saldatura e tecniche simili
è formato solo dal numero di graduazione corrispondente al filtro (manca il numero di codice, che invece è presente invece negli altri
filtri per le radiazioni ottiche artificiali). In funzione del fattore di trasmissione dei filtri, la norma UNI EN 169 prevede 19 numeri di
graduazione.
Per individuare il corretto numero di scala dei filtri, è necessario considerare prioritariamente:
per la saldatura a gas, saldo-brasatura e ossitaglio: la portata di gas ai cannelli;
per la saldatura ad arco, il taglio ad arco e al plasma jet: l’intensità della corrente.
Ulteriori fattori da tenere in considerazione sono:
la distanza dell’operatore rispetto all'arco o alla fiamma; se l’operatore è molto vicino può essere necessario una graduazione
maggiore;
l’illuminazione locale dell’ambiente di lavoro;
le caratteristiche individuali.
Tra la saldatura a gas e quella ad arco vi sono, inoltre, differenti livelli di esposizione al calore: con la prima si raggiungono
temperature della fiamma che vanno dai 2500 °C ai 3000 °C circa, mentre con la seconda si va dai 3000 °C ai 6000 °C fino ai 10.000
°C tipici della saldatura al plasma.
Per aiutare la scelta del livello protettivo, la norma tecnica riporta alcune indicazioni sul numero di scala da utilizzarsi e di seguito
riportate.
Esse si basano su condizioni medie di lavoro dove la distanza dell’occhio del saldatore dal metallo fuso è di circa 50 cm e
l’illuminazione media dell’ambiente di lavoro è di circa 100 lux.
Tanto è maggiore il numero di scala tanto superiore è il livello di protezione dalle radiazioni che si formano durante le operazioni di
saldatura e tecniche connesse.
Saldatura a gas
Saldatura a gas e saldo-brasatura
Numeri di scala per saldatura a gas e saldo-brasatura
Portata di acetilene in litri all'ora [q]
Lavoro
Saldatura a gas e
saldo-brasatura
q <= 70
70 < q <= 200
200 < q <= 800
q > 800
4
5
6
7
Fonte: Indicazioni Operative del CTIPLL (Rev. 2 del 11 marzo 2010)
Ossitaglio
Numeri di scala per l'ossitaglio
Portata di ossigeno in litri all'ora [q]
Lavoro
Ossitaglio
900 <= q < 2000
2000 < q <= 4000
4000 < q <= 8000
5
6
7
Fonte: Indicazioni Operative del CTIPLL (Rev. 2 del 11 marzo 2010)
Progetto di Valorizzazione delle emergenze naturalistiche e culturali del borgo medievale
- Pag. 40
Saldatura ad arco
Saldatura ad arco - Processo "Elettrodi rivestiti"
Numeri di scala per saldatura ad arco - processo: "Elettrodi rivestiti"
Corrente [A]
1,5
6
10
15
30
40
60
70 100 125 150 175 200 225 250 300 350 400 450 500 600
8
9
10
11
12
13
14
Fonte: Indicazioni Operative del CTIPLL (Rev. 2 del 11 marzo 2010)
Saldatura ad arco - Processo "MAG"
Numeri di scala per saldatura ad arco - processo: "MAG"
Corrente [A]
1,5
6
10
15
30
40
60
70 100 125 150 175 200 225 250 300 350 400 450 500 600
8
9
10
11
12
13
14
Fonte: Indicazioni Operative del CTIPLL (Rev. 2 del 11 marzo 2010)
Saldatura ad arco - Processo "TIG"
Numeri di scala per saldatura ad arco - processo: "TIG"
Corrente [A]
1,5
6
10
15
30
40
60
70 100 125 150 175 200 225 250 300 350 400 450 500 600
--8
9
10
11
12
13
--Fonte: Indicazioni Ope
Scarica