Tumori, sistema immunitario e depressione: un rapporto a tre Il

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Tumori, sistema immunitario e depressione: un rapporto a
tre
Il silenziamento di un meccanismo di comunicazione fra le cellule del sistema
immunitario, e specificamente la via di segnalazione dell'interferone,
rappresenta un momento significativo nello sviluppo di un cancro. Due articoli
pubblicati sui Proceedings of the National Academy of Sciences
(PNAS)approfondiscono i complessi rapporti che vi sono fra tumori, sistema
immunitario e depressione.
E' ben noto che la depressione è una conseguenza estremamente frequente di
una diagnosi di cancro, ma nello studio condotto presso l'Università di Chicago
da Leah Pyter e colleghi (Peripheral Tumors Induce Depressive-like Behaviors
and Cytokine Production and Alter Hypothalamic-Pituitary-Andrenal Axis
Regulation) i ricercatori hanno mostrato che questa condizione mentale non è
solo la conseguenza dello stato di incertezza e timore per la propria vita
indotto dalla notizia, e neppure solo un portato della chemioterapia.
Il gruppo di ricerca coordinato da Pyter ha infatti provato che lo sviluppo di un
tumore induce cambiamenti nell'espressione genica nell'ippocampo, la
principale struttura cerebrale coinvolta nella regolazione delle emozioni. In
particolare, i tumori determinano nell'ippocampo un aumento dei livelli di
citochine, sostanze prodotte dal sistema immunitario per le quali era già stata
osservata una correlazione fra una loro massiccia presenza e la depressione.
"Nello studio abbiamo esaminato le risposte comportamentali in animali non
umani, e in particolare nei ratti, anche perché i ratti non hanno coscienza della
malattia e quindi i loro cambiamenti comportamentali erano verosimilmente il
risultato di fattori puramente biologici", ha spiegato la Pyter.
La seconda ricerca (Impaired interferon signaling is a common immune defect
in human cancer), condotta presso lo Stanford University Medical Center, ha
invece messo in evidenza come il silenziamento di un meccanismo di
comunicazione fra le cellule del sistema immunitario, e specificamente la via di
segnalazione dell'interferone, rappresenti un momento significativo nello
sviluppo di un cancro.
"Oltre la metà dei pazienti con il cancro mostra una risposta immunitaria
contro il tumore. Ma perché questa fallisce così spesso? La nostra ricerca indica
che il cancro interferisce con una importante via di segnalazione del sistema
immunitario. E' possibile che la correzione di questo difetto divenga un giorno
parte delle terapie di molti tipi di neoplasie", ha detto Peter P. Lee, che ha
diretto la ricerca.
In precedenti ricerche Lee e colleghi avevano dimostrato che la via di
segnalazione dell'interferone era compromessa nei pazienti con melanoma; in
questo studio hanno mostrato che lo stesso difetto si presenta anche nei
pazienti colpiti da cancro del seno e gastrointestinale; successivamente hanno
valutato anche la risposta di linfociti B, linfociti T e cellule NK agli interferoni
nei pazienti sani e con tumore.
Questo difetto nelle vie di segnalazione degli interferoni si è inoltre dimostrato
essere della stessa entità sia nei pazienti con cancro allo stadio iniziale sia in
quelli con cancro in stadi più avanzati, un dato che indica che il problema deve
essere insorto all'inizio del suo sviluppo e che non dipende dalla eventuale
chemioterapia.
Oltre ad allargare lo studio ad altri tipi di cancro, i ricercatori intendono ora
capire se questo difetto può bloccare l'efficacia delle nuove immunoterapie, sia
attive, come i vaccini, sia passive, come le terapie cellulari.
Fonte: Le Scienze
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