e risposte

annuncio pubblicitario
Domande
e risposte
I farmaci anticancro
più moderni sono chiamati
“biologici”. Perché?
bene chiarire che non tutti i farmaci anticancro che arrivano sul
mercato sono biologici. Esistono anche nuove molecole
sintetizzate chimicamente. Il termine biologico non ha nulla a
che vedere con il significato che assume per esempio in ambito
alimentare. Un farmaco si dice biologico perché riproduce un
elemento presente nell’organismo umano (in genere un anticorpo,
cioè una proteina che si lega in modo specifico a un bersaglio
cellulare), oppure perché è prodotto da batteri, che fungono da
“laboratorio di sintesi”. Per fare ciò viene introdotto nei batteri un
gene umano che viene successivamente tradotto, cioè dà origine alla
proteina-farmaco. Tale sostanza viene rilasciata dai batteri stessi nel
brodo di coltura e quindi estratta e purificata prima di essere
confezionata.
È
20 | FONDAMENTALE | DICEMBRE 2012
Fare attività
fisica può ridurre
il rischio di
ammalarsi
di cancro del seno?
iversi studi hanno dimostrato l’utilità di
una regolare attività fisica sullo sviluppo
del cancro del seno, ma un’ulteriore
conferma di quanto già noto viene da una
ricerca molto recente uscita sulla rivista
Cancer. Su circa 1.500 donne con cancro del
seno e altrettanti controlli, i ricercatori hanno
trovato una relazione non lineare tra rischio di
ammalarsi e abitudine a muoversi. Ciò significa
che l’esercizio fa bene ma non sempre nello
stesso modo: le donne che ne beneficiano di
più sono quelle già in menopausa, a
dimostrazione del fatto che fare ginnastica non
è solo una cosa per giovani.
D
È utile fornire
Per controllare
un supporto psicologico
i nei basta un medico
a un bambino
qualsiasi o devo cercare un
molto piccolo che si
centro specializzato?
ammala di cancro?
n medico è sempre meglio di un non esperto, ovviamente,
ma diversi studi, l’ultimo dei quali italiano, uscito sul Journal
of the American Academy of Dermatology a opera di un gruppo
di dermatologi dell’Arcispedale Santa Maria Nuova di Reggio
Emilia, dimostrano che quanto più un centro è specializzato tanto
più è accurata la diagnosi. Non si tratta di una scoperta inattesa: la
stessa considerazione vale per qualsiasi esame diagnostico, visto
che la capacità di fare diagnosi cresce con l’esperienza e col
numero di esami valutati.
U
Quanti, in Italia,
hanno avuto
un tumore e quanti
possono definirsi guariti?
malati ed ex malati di tumore sono tanti, circa il quattro per
cento della popolazione (vale a dire circa 2.250.000 persone).
Più della metà sono donne, per il 42 per cento colpite da
cancro del seno. Tra gli uomini il tumore più frequente è quello
della prostata (22 per cento).
Molti di loro, oltre 1.300.000,
hanno avuto la diagnosi
da almeno cinque
anni, quindi sono
formalmente
da
considerarsi al di fuori
del periodo più a
rischio di ricaduta.
i pensa spesso che i bambini molto piccoli, sotto i
tre anni di vita, non conservino memoria di quanto
è accaduto loro nella prima infanzia e che quindi, in
caso di malattia grave, tendano a dimenticare. Uno
studio recente uscito sulla rivista Psycho-Oncology e
condotto dall’Ospedale pediatrico universitario di Zurigo
dimostra che circa il 20 per cento dei piccoli pazienti tra
0 e 48 mesi mostra sintomi di sindrome post-traumatica
da stress, un disturbo che può, alla lunga, compromettere il benessere psicologico anche in età più
matura. Ciò significa che anche un bambino piccolo ha
bisogno di un supporto specialistico che, data l’età del
paziente, lavorerà soprattutto con e tramite i genitori.
S
È vero che
i cani possono
diagnosticare
precocemente alcuni
tipi di tumore?
I
a vicenda dei cani capaci di fare diagnosi precoce di
cancro nei loro padroni nasce nel 1989 con la
pubblicazione, sulla rivista The Lancet, di un articolo
a firma di John Church e collaboratori che racconta la
storia di un paziente il cui melanoma maligno è stato
identificato grazie all’insistenza con cui il suo cane da
caccia annusava una lesione sulla pelle. Da allora lo
stesso Church ha raccolto altre testimonianze analoghe
e ha pubblicato uno studio in merito sul British Medical
Journal nel 2003. È possibile che cani dall’odorato molto
fine siano capaci di identificare alcuni prodotti della
cellula cancerosa che danno alla pelle un odore
particolare, ma non vi è alcuna prova che questa
proprietà sia sistematica e soprattutto estendibile a
qualsiasi forma di cancro.
L
DICEMBRE 2012 | FONDAMENTALE | 21
Scarica