Relazioni delle esperienze svolte durante il corso di Laboratorio di Strumentazione Prof. R. Micheletti Allievo: Pasquale Salza Università di Pisa - Facoltà di Ingegneria Corso di Laurea Specialistica in Ingegneria Energetica a.a. 2007/2008 Corso di Laurea Specialistica In Ingegneria Energetica UNIVERSITÀ DI PISA Insegnamento: Laboratorio di Strumentazione Allievo: Pasquale Salza Anno Accademico: 2007/2008 Matricola: 290560 Laboratorio: Aula Multifunzionale DSEA Data prova: 7-3-2008 Titolo: Misura di tensione alternata e frequenza OBIETTIVO Effettuare 20 misurazioni di tensione e frequenza prelevata dalla rete, ottenere i valori medi delle misurazioni e le relative incertezze di tipo A, di tipo B e totale. SCHEMA ELETTRICO ~ DMM IEE488 PC APPARECCHIATURA Multimetro digitale HP 34401A collegato al PC tramite interfaccia IEE488, alimentatore AC HP 6200B. Pagina 1 STRUMENTO VIRTUALE Questo lo schema complessivo: Pagina 2 In particolare, è stata utilizzata una struttura for loop per poter effettuare le venti misurazioni richieste. Per la comunicazione con lo strumento, si sono utilizzati i blocchi GPIB Write/Read inseriti in una struttura di tipo stacked sequence (due successioni: una per le misure di tensione, una per le misure di frequenza, per un totale di quattro frames): Struttura for loop e stacked sequence per fase di write (sinistra, per misurazione di tensione AC) e fase di write (destra) Il numero di ripetizioni della misurazione è impostato da un controllo numerico, l'indirizzo dello strumenti è 20, e per registrare la misurazione si sono usati 30 byte. I dati sono convertiti tramite il blocco fract/exp string to number. La sintassi per la fase di write nel caso della misura di frequenza è MEAS:FREQ? . Per il calcolo delle incertezze si sono invece usati dei formula node, utilizzando le seguenti relazioni: Incertezza A=u A= accuracy 2 2 , Incertezza B=u B= 3 , IncertezzaTot =u= u Au B N Dove con si è indicata la deviazione standard dei valori misurati, con N il numero delle misurazioni, mentre l' accuracy vale, nei due casi di tensione e corrente: V = a b c V m range , f = f 100 100 100 m I parametri a,b,c sono stati riportati dal manuale del multimetro digitale utilizzato, V m e f m indicano i valori medi (calcolati, così come le deviazioni standard, grazie al blocco ). Pagina 3 Per riportare i dati in tabella si sono utilizzati, in sequenza, i blocchi index array (con i tre input: numero progressivo di misurazione, valore di tensione, valore di frequenza), transpose 2D array e number to fractional string (sette e quattro sono rispettivamente il numero di cifre con cui rappresentare la misura e il numero di cifre decimali): Rappresentazione dei dati in forma di tabella RISULTATI DELLA PROVA Questo il front panel del VI, in cui sono riportati i valori delle misurazioni e dei parametri di incertezza calcolati: Pagina 4 Corso di Laurea Specialistica In Ingegneria Energetica UNIVERSITÀ DI PISA Insegnamento: Laboratorio di Strumentazione Allievo: Pasquale Salza Anno Accademico: 2007/2008 Matricola: 290560 Laboratorio: Aula Multifunzionale DSEA Data prova: 13-3-2008 Titolo: Misura di resistenza e potenza dissipata in un circuito alimentato in corrente continua OBIETTIVO Effettuare 20 misurazioni di resistenza e della potenza dissipata su di essa in un circuito alimentato in corrente continua. Calcolare tutte le incertezze sulle misure. SCHEMA ELETTRICO E DI PRINCIPIO IEE488 PC DMM (A) ALIM. DMM (V) + R - A V R STRUMENTAZIONE Alimentatore DC HP 6200B, due DMM HP 34401A ed interfaccia IEE488 Pagina 5 STRUMENTO VIRTUALE Pagina 6 La struttura del VI è essenzialmente la stessa proposta nell'esperienza precedente, con i dovuti accorgimenti. Entrambe le misure di resistenza e potenza devono infatti essere rilevate in maniera indiretta, attraverso la misura di corrente I e tensione V. In un circuito in DC infatti vale: R= V I P=VI E' stato quindi necessario utilizzare due multimetri digitali, uno funzionante come amperometro, l'altro come voltmetro, collegati come riportato nello schema precedente. Per comunicare con gli strumenti si è quindi utilizzata, ancora all'interno di un for loop, una struttura di tipo stacked sequence con due frames, così composta: fase di write fase di read Come si vede dalla sintassi, al DMM (V) si è associata l'indirizzo 20, al DMM (A) l'indirizzo 22. Queste invece le relazioni utilizzate per il calcolo delle incertezze sulle misure indirette, riportate all'interno di formula nodes: 2 u A, B ( R ) = 2 V 1 2 2 u A,B (V ) + 2 u A,B ( I ) I I u A, B ( R ) = (I) u 2 A, B ( ) 2 (V ) 2 + V u A, B ( I ) 2 Per il calcolo delle incertezze di tipo A e B delle misure di corrente e tensione continua valgono in entrambi i casi formule del tipo riportato nella relazione precedente per il calcolo dell'incertezza sull amisura della tensione alternata, ovviamente utilizzando un range opportuno, e i valori dei vari parametri secondo quanto riportato sul manuale del multimetro. Pagina 7 RISULTATI DELLA PROVA Questi i risultati delle misurazioni, con i valori dei parametri utilizzati. Per completezza, si sono riportati anche i dati dei valori medi e delle incertezza relative alle misure di tensione e corrente. Pagina 8 Corso di Laurea Specialistica In Ingegneria Energetica UNIVERSITÀ DI PISA Insegnamento: Laboratorio di Strumentazione Allievo: Pasquale Salza Anno Accademico: 2007/2008 Matricola: 290560 Laboratorio: Aula Multifunzionale DSEA Data prova: 18-3-2008/28-3-2008 Titolo: Misura di resistenza con diversi metodi a confronto OBIETTIVO Effettuare la misura di una resistenza di basso valore (Rx, resistenza degli avvolgimenti di un trasformatore trifase, < 1 Ohm) dapprima col metodo del confronto (due DMM utilizzati come voltmetri), per poi confrontare i dati (compresi i valori di incertezza di tipo B) con altri metodi di misura: misura della resistenza a due e quattro fili, in entrambi i casi con un solo DMM in modalità di ohmetro. Rx=R//2R SCHEMA ELETTRICO – METODO DEL CONFRONTO PC IEE488 Vx Vc Rx Rc A Pagina 9 STRUMENTAZIONE Due DMM HP E 3630A, interfaccia IEE488 per il collegamento dei DMM tra di loro e al PC, alimentatore HP 6200B DC. STRUMENTO VIRTUALE Pagina 10 Come anticipato, per la misura della resistenza col metodo del confronto, entrambi i DMM (con indirizzo 20 e 22) sono utilizzati come voltmetri. Infatti, nota la resistenza campione Rc (e la sua incertezza percentuale), e poiché la corrente che la attraversa è la stessa che attraversa Rx (i due DMM sono identici ed entrambi con resistenza interna dell'ordine dei 10MOhm), è possibile sfruttare la relazione: V V V Rx= x Rc I= x= c Vc Rx Rc Poiché le misurazioni di Vx e Vc sono state fatte utilizzando due DMM, è stato possibile utilizzare due soli frames nella struttura stacked sequence: come sempre, uno per la fase di write ed uno per la fase di read. Poiché è stata effettuata una sola misurazione, l'unica incertezza da prendere in considerazione è quella di tipo B. Per quanto riguarda le due tensioni Vc e Vx valgono le relazioni utilizzate in precedenza, mentre per Rx, che è una misura indiretta dipendente da tre grandezze, vale la relazione: 2 u( R) = uB ( R) = Vx R c uB ( Vc ) 2 + 2 Vc 2 Vx uB ( R c )2 + Vc 2 Rc uB ( Vx ) 2 Vc RISULTATI DELLA PROVA Questo il risultato della misurazione con i valori dei vari parametri: Pagina 11 CONFRONTO: MISURAZIONE ATTRAVERSO OHMETRO 2/4 FILI Questi gli schemi di principio della misura della resistenza tramite ohmetro rispettivamentea due e quattro fili: R filo RX 1 I test V R filo 2 RI 3 1 RV RX I test V RV 4 2 RI Questo invece lo schema a blocchi del VI realizzato: Pagina 12 In particolare, avendo scelto di utilizzare un unico DMM per effettuare entrambe le misurazioni, stavolta i frames nella stacked sequence sono quattro: read/write per la misurazione con 2 fili, read/write per la misurazione con 4 fili (in questo caso la sintassi è MEAS:FRES?). Questo il front panel: Si nota che in entrambi i casi il valore di Rx misurato è maggiore di quanto ottenuto col metodo del confronto (7.2 % nel caso a due fili, 3.3% nel caso a 4 fili). Inoltre, anche l'incertezza risulta essere assai elevata: ben due ordini di grandezza in più rispetto alla misurazione precedente. Pagina 13 Corso di Laurea Specialistica In Ingegneria Energetica UNIVERSITÀ DI PISA Insegnamento: Laboratorio di Strumentazione Allievo: Pasquale Salza Anno Accademico: 2007/2008 Matricola: 290560 Laboratorio: Aula Multifunzionale DSEA Data prova: 4-4-2008 Titolo: Misure in circuito AC tramite scheda d'acquisizione dati (DAQ) OBIETTIVO Tramite un sistema DAQ, tracciare l'andamento nel tempo (per la durata di un periodo) dei valori di tensione, corrente e potenza istantanea di un circuito alimentato in AC. Calcolare poi i valori efficaci delle varie grandezze, nonché i valori di potenza attiva, reattiva, apparente, e relativo fattore di potenza. SCHEMA ELETTRICO C=1 uF Generatore di segnali Vr Vin R=1 kOhm Morsettiera DAQ Pagina 14 STRUMENTAZIONE Generatore di segnali YOKOGAWA FG300, scheda DAQ. STRUMENTO VIRTUALE Sono stati utilizzati i primi due canali della scheda di acquisizione: il canale 0 per la misurazione della tensione di ingresso V in , il canale 1 per la misurazione della caduta di tensione sulla resistenza V r : in questo modo è stato quindi possibile calcolare il valore della corrente circolante nell'unica v t maglia del circuito, pari a it = , e la potenza istantanea pt =v in t ⋅i t . Per la loro R rappresentazione, si sono utilizzati dei waveform graphs. E' stato poi possibile calcolare, attraverso i blocchi RMS, i valori efficaci di corrente e tensione in ingresso, e dal loro prodotto la potenza apparente S. Per il calcolo della potenza attiva è stato invece utilizzato il blocco MEAN, con in ingresso la potenza istantanea. Dalle definizioni è stato immediato il calcolo della potenza reattiva Q e del fattore di potenza fp: Q= S 2−P 2 fp= P S Da notare che, nota la frequenza f di un segnale, una volta fissata la frequenza di campionamento f c , volendo registrare i dati per un intervallo di tempo pari a un periodo, deve valere: N= fc f con N numero dei campionamenti. Pagina 15 RISULTATI DELLA PROVA In figura, il front panel dello strumento virtuale, con i valori di input utilizzati, e i risultati delle misurazioni. Pagina 16 Corso di Laurea Specialistica In Ingegneria Energetica UNIVERSITÀ DI PISA Insegnamento: Laboratorio di Strumentazione Allievo: Pasquale Salza Anno Accademico: 2007/2008 Matricola: 290560 Laboratorio: Aula Multifunzionale DSEA Data prova: 7-4-2008 Titolo: Rilievo della risposta in frequenza di un filtro attivo passa-basso del primo ordine con guadagno positivo OBIETTIVO Tramite un sistema DAQ, tracciare l'andamento, in funzione della frequenza, del guadagno (teorico e sperimentale, adimensionale e in decibel) del guadagno di un circuito in cui è inserito un filtro attivo passa-basso. Il range di frequenza va da 10 a 100 Hz, con un f pari a 20 Hz, per un totale di 50 misurazioni. SCHEMA ELETTRICO R Vout AO C R2 R1 Vin, f IEE488 PC Pagina 17 AO:TL081 STRUMENTAZIONE Oltre al filtro attivo integrato TL081, sono stati utilizzati 2 DMM HP 34401A, un generatore di segnali YOKOGAWA FG300, ed un alimentatore (per l'alimentazione del filtro) HP E3630A. STRUMENTO VIRTUALE Nello strumento virtuale è stato incluso anche il sistema di controllo (già sdisponibile) del generatore di segnali, così da poter automatizzare del tutto la procedura per la misurazione: la frequenza viene infatti incrementata automaticamente del valore stabilito ad ogni step: Si noti, in particolare, come il sistema sia impostato in modo tale da avere un valore minimo di frequenza pari a 10Hz, e come il segnale sia stato scelto di tipo sinusoidale. Nella pagina successiva, lo schema a blocchi nel suo complesso. Pagina 18 Pagina 19 Nella stacked sequence, oltre al frame di controllo del generatore di segnali, sono stati utilizzati altri 4 frames. Due frames in particolare sono stati adoperati per il read/write delle misure di tensione, lavorando in parallelo sui due DMM: quello con indirizzo pari a 20 per la misurazione della tensione in ingresso V in , quello con indirizzo 22 per la tensione in uscita V out . Infine, gli ultimi due frames sono stati utilizzati per la misurazione della frequenza del circuito, attraverso il primo DMM, con indirizzo 20 (la sintassi in questo caso è, come sempre: MEAS:FREQ?) Nei due formula nodes e nei due expression nodes si sono implementate le seguenti relazioni, indicando con f t la frequenza di taglio, con G s e Gt , rispettivamente, i valori di guadagno teorico e sperimentale: Gs= Gt = f t= V out V in G s db=20 log Gt db=20 log A 1 f ft 1 2RC A=1 Gs G s ,0 Gt Gt ,0 R1 R2 Si noti che in realtà, date le caratteristiche del generatore di segnali, non si è standardizzato al valore di gudagno relativo a frequenza 0, ma a quello relatvio a 10Hz. Per la compilazione della tabella, si sono utilizzati, in sequenza: build array, transpose 2D array, number to fractional string, table control: Mentre per tracciare i grafici: bundle, build array, xy graph: Pagina 20 FRONT PANEL E RISULTATI DELLA PROVA Questa la sezione del front panel relativa al controllo del generatore di segnali, ed alla scelta dei parametri del circuito: Nelle pagine seguenti, i risultati in tabella e in forma grafica. Pagina 21 Pagina 22 Gs Gt Gs Gt Pagina 23 Corso di Laurea Specialistica In Ingegneria Energetica UNIVERSITÀ DI PISA Insegnamento: Laboratorio di Strumentazione Allievo: Pasquale Salza Anno Accademico: 2007/2008 Matricola: 290560 Laboratorio: Aula Multifunzionale DSEA Data prova: 10-4-2008 Titolo: Separazione delle perdite in lamierini di materiale ferromagnetico e determinazione della cifra di perdita OBIETTIVO Tramite un circuito con giogo di Epstein, misurare le perdite (espresse come potenza dissipata) in un lamierino di materiale ferromagnetico per diversi valori di frequenza delle grandezze sinusoidali del circuito elettrico. Dividere tali perdite in perdite per isteresi e per correnti parassite, quindi calcolare la cifra di perdita del materiale. SCHEMA ELETTRICO R=10 ohm V f VR R1=100kohm N N V2 R2=10kohm V2,rid DAQ Pagina 24 STRUMENTO VIRTUALE Pagina 25 In un materiale ferromagnetico (in questo caso in forma di lamierini), è possibile individuare due cause separate di perdita di potenza: le perdite per isteresi W i e le perdite per correnti parassite W cp , per le quali valgono le seguenti relazioni: W i=k i f B1,6 max dove ki , k cp W cp =k cp k 2f f 2 B2max kf= sono due coefficienti caratteristici del materiale, forma delle grandezze alternate del circuito, f è la frequenza, Bmax è il valore massimo del campo d'induzione magnetica. Indicando poi con W fe si può quindi scrivere: d Y medio è il fattore di Y efficace è lo spessore del lamierino, le perdite totali nel ferro, è fissando tutte le grandezze tranne la frequenza, W fe =a f b f 2 W fe f =ab⋅f Inoltre, poiché, in base alla strumentazione utilizzata, il circuito secondario può con ottima approssimazione essere considerato funzionante a vuoto, indicando con i 1 la corrente nel primario, vale anche la seguente relazione: T 1 W fe = ∫ v 2 i 1 dt T 0 Per il campionamento, si è scelto di utilizzare il canale 0 per l'acquisizione di V 2 ed il canale 1 per l'acquisizione di V r . In realtà, per rispettare i vincoli sui valori massimi di tensione in ingresso alla DAQ, non si è campionato direttamente il valore di V 2 , bensì un valore ridotto: R2 V 2, rid =V 2 R1 R2 Per far sì che la durata di campionamento fosse proprio quella di un periodo, si è imposto, tramite formula node, che valesse sempre la relazione: f c= f n0 f i N c con f c ed N c frequenza e numero di campionamenti, f n0 del circuito, ed i numero progressivo di sequenza di misurazioni. frequenza nominale di partenza Da notare che, cambiando la frequenza, anche il valore di V 2 deve essere scelto in maniera opportuna. Infatti, indicando con N il numero delle spire del giogo di Epstein e con S la sezione trasversale dei lamierini: 2 V 2=k f V 2, medio =k f T =k f T /2 ∫ 0 2 v 2 dt=k f T 2 T /2 ∫ d 2 = 2 0 2 2 [ T /2−2 0]=k f 2 2, m =k f 4 f N B max S T 2 T Pagina 26 Poiché, per la validità dell'esperienza, si deve sempre garantire un fattore di forma pari a 1.11 (grandezze sinusoidali) ed un valore di Bmax =1 tesla , nella tabella “memo” sono riportate le coppie di valori f −V 2 da utilizzare durante le prove sperimentali (una volta fissati i valori di N =700 spire ed S=123 mm2 . Inoltre, poiché non vi è la possibilità di settare in automatico l'amplificatore di potenza utilizzato, è stato necessario inserire nel formula loop un “one button dialog” che interrompesse il loop così da permettere all'utente di effettuare il cambiamento di tensione e frequenza: W fe , quindi, secondo la definizione, si è calcolato il valore medio v 2, rid⋅R1R2 v sul periodo del prodotto tra v2= e i 1= r . R2 R Per il calcolo delle perdite totali Per il calcolo del fattore di forma, è stato sufficiente adopere in maniera opportuna i blocchi RMS e MEAN sul segnale v_2 (ovviamente raddrizzato prima di calcolarne il valor medio). Il valore della frequenza è stato anch'esso estratto dal seganle WDT Index Channel DBL ed Extract Tone: v 2 , tramite in sequenza i blocchi Per poter visualizzare in modo separato le perdite dovute all'isteresi e quelle relative alle correnti parassite, è stato necessario calcolare i parametri a e b prima introdotti, poiché, per quanto visto, valgono le relazioni: W i=a f W cp =b f 2 W fe (signals): oltre a f visualizzare i valori di a e b, si è proceduto a far visualizzare i dati sperimentali e la retta di regressione relativa in forma grafica, tramite XY graph Si è quindi utilizzato lo strumento curve fitting, con in ingresso f (locations) e Pagina 27 Una volta organizzati i dati in tabella (tramite la successione di blocchi già illustrata in altre relazioni), si è proceduto a calcolare il valore della cifra di perdita. Tale parametro è definito come il valore delle perdite totali nel ferro per unità di peso del materiale ferromagnetico sottoposto ad induzione sinusoidale di valore Bmax =1 tesla , per una frequenza di 50 Hz . Si è quindi estratto dalla tabella il valore di W fe relativo alla frequenza di 50 Hz mediante index array. Tale valore è stato quindi diviso per il peso dei lamierini, calcolato con un formula node, note le caratteristiche geometriche e la densità del materiale. FRONT PANEL E RISULTATI DELLA PROVA Di seguito, si riporta il front panel completo dello strumento virtuale. Pagina 28 Pagina 29 Corso di Laurea Specialistica In Ingegneria Energetica UNIVERSITÀ DI PISA Insegnamento: Laboratorio di Strumentazione Allievo: Pasquale Salza Laboratorio: Aula Multifunzionale DSEA Anno Accademico: 2007/2008 Matricola: 290560 Data prova: 06-05-2008 Titolo: Misura del peso di un serbatoio in condizioni stazionarie e durante svuotamento OBIETTIVO Effettuare la misurazione del peso in due differenti condizioni operative, mediante l'utilizzo di scheda d'acquisizione ed estensimetro SCHEMA ELETTRICO Pagina 30 STRUMENTAZIONE Oltre ad i 4 sensori ed alla scheda di acquisizione, si è utilizzato un multimetro digitale HP 34401A, ed un alimentatore DC – amplificatore. CALIBRAZIONE Come si nota dallo schema, vengono utilizzati quattro estensimetri (strain gage), di cui due in compressione e due in estensione, collegati secondo lo schema del ponte di Wheatstone intero. Gli estensimetri sono incollati ad un supporto rigido, al quale viene applicato il carico da pesare. La resistenza degli estensimetri, e quindi la tensione in uscita misurata dalla DAQ (rilevata dopo un'opportuna amplificazione), varia col variare della deformazione (negativa o positiva) degli estensimetri stessi. Per poter procedere con la misurazione di un peso incognito, è stato dapprima necessario effettuare la calibrzione dello strumento: sono cioè stati applicati dei carichi noti al supporto e, rilevando la tesnione in uscita, è stato quindi possibile tracciare una retta di regressione. Questo lo strumento virtuale utilizzato: come si nota, per la creazione della retta dei minimi quadrati, lo schema utilizzato è del tutto analogo a quanto illustrato nella precedente esperienza. Si è quindi giunti ad una relazione del tipo: V out =a⋅P b avendo indicato con per cui invertendo: V out la tensione in ingresso alla DAQ e con P= P i valori dei pesi-campione, V out −b a che è la relazione da utilizzare per poter procedere con il seguito della prova. Pagina 31 Nella figura seguente, il front panel della fase di calibrazione. MISURA DEL PESO IN CONDIZONI STAZIONARIE Questo lo strumento virtuale: Pagina 32 Come si vede, è stato utilizzato un solo canale della DAQ, relativo al valore della tensione in uscita dal ponte di Wheatstone. Una volta inseriti i valori del termine noto e del coefficiente angolare della retta di regressione prima calcolati, è stato immediato ottenere il valore del peso da misurare, e riportarlo in forma grafica e numerica sul fornt panel: MISURA DEL PESO DURANTE LO SVUOTAMENTO DEL SERBATOIO Questa seconda parte è del tutto simile alla precedente. Per ripetere la misurazione durante la fase di svuotamento del serbatoio, si sono però dovuti inserire i comandi all'interno di un ciclo while, che ripetesse le operazioni ogni secondo (blocco wait: ) fino al comando di interruzione dato dall'utente. Pagina 33 Oltre al valore istantaneo di tensione e peso, è stato utilizzato un waveform chart per ottenere in uscita l'andamento del peso istante per istante. Ecco come si presenta il front panel alla fine dell'esperienza: Pagina 34 Corso di Laurea Specialistica In Ingegneria Energetica UNIVERSITÀ DI PISA Insegnamento: Laboratorio di Strumentazione Allievo: Pasquale Salza Laboratorio: Aula Multifunzionale DSEA Anno Accademico: 2007/2008 Matricola: 290560 Data prova: 13-05-2008 Titolo: Controllo da remoto e creazione di file eseguibili stand alone OBIETTIVO Introduzione alle potenzialità di telecontrollo di Labview e creazione di front panel eseguibili in modalità stand alone, senza cioè la necessità di installare Labview sul computer in uso. STRUMENTO VIRTUALE Pagina 35 Per poter apprendere quanto descritto negli obiettivi, si è creato un semplice strumento virtuale che emettesse un segnale sonoro (di frequenza e durata regolabili dall'utente) ogni qual volta un segnale generato casualmente (blocco random). Per far ciò si è utilizzato un ciclo while con all'interno una struttura case: se il segnale è minore del valore di soglia, il programma continuerà a generare segnali, altrimenti interverrà chiedendo all'utente se continuare con la generazione o interrompere il processo. Inoltre, per apprendere le potenzialità offerte dai property node, si è utlizzato un interruttore per poter scegliere di rendere invisibile il meter in cui si visualizza il valore del segnale random generato: Ecco quindi come si presenta il front panel: Pagina 36 CONTROLLO DA REMOTO Per poter abilitare l'accesso al front panel da remoto è necessario modificare delle opzioni dal menù Tools del diagramma a blocchi dello strumento virtuale. Da qui è possibile modificare la configurazione del Web Server, per potervi accedere da altri computer collegati in rete. Occorre quindi abilitare il server e impostare la porta di accesso e decidere se consentire la sola visualizzazione del pannello frontale o anche il controllo dello strumento virtuale, eventualmente proteggendo l’accesso al programma tramite una password. Ancora dal menu “Tools”, utilizzando i “Web Publishing Tools”: si può decidere se la visualizzare dell'immagine raffigurante il front panel sia statica o debba aggiornarsi con una frequenza stabilita; una volta dato un titolo al file e dopo aver inserito eventuali informazioni sull'utilizzo del programma, Labview genererà l'URL da digitare da un qualsiasi browser Web per poter cominciare a controlalre il sistema in remoto. CREAZIONE DEL FILE ESEGUIBILE Per poter creare un file eseguibile in maniera autonoma, senza cioè la necessità di installare Labview sul computer da utilizzare per effettuare il controllo (con tutto ciò che ne consegue in termini di costi di licenze), si deve aprire un nuovo progetto dal menu File, e qui inserirvi lo strumento virtuale desiderato. Particolare attenzione va prestata all'opzione attraverso cui scegliere se inserire nell'eseguibile anche tutte le librerie necessarie al funzionamento del programma (le runtime): in caso si scelga di includerle nella compilazione del file, questo potrebbe risultare decisamente pesante in termini di megabyte di spazio su hard disk necessario. Se invece si sceglie di non inserire le librerie, avremo a disposizione un file di dimensioni ridotte, a patto però di scaricarle in seguito gratuitamente dal sito web della National Instruments. Una volta decise le varie opzioni, si può scegliere l'opzione di salvataggio dalle “Build Specifications”. E' proprio in casi come questo che i property nodes assumono un ruolo importante: è solo attraverso il loro utilizzo, se ovviamente inseriti in modo opportuno nel front panel, che sarà possibile variare tutte quelle proprietà che altrimenti sarebbero immodificabili senza l'installazione di Labview anche sul computer da cui si effettua il telecontrollo. Pagina 37 INDICE 1- Misura di tensione alternata e frequenza pag. 1 2- Misura di resistenza e potenza dissipata in un circuito alimentato in corrente continua pag. 5 3- Misura di resistenza con diversi metodi a confronto pag. 9 4- Misure in circuito AC tramite scheda d'acquisizione dati (DAQ) pag.14 5- Rilievo della risposta in frequenza di un filtro attivo passa-basso del primo ordine con guadagno positivo pag. 17 6- Separazione delle perdite in lamierini di materiale ferromagnetico e determinazione della cifra di perdita pag. 24 7- Misura del peso di un serbatoio in condizioni stazionarie e durante svuotamento pag. 30 8- Controllo da remoto e creazione di file eseguibili stand alone pag. 35