Globalizzazione e politica economica

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Politica economica (A-D)
Sapienza Università di Rome
La globalizzazione
Giovanni Di Bartolomeo
Sapienza Università di Roma
Outline
• Processo di globalizzazione
• Integrazione finanziaria internazionale ,
movimenti di capitale e crisi finanziarie
• Cooperazione economica internazionale:
obiettivi, contenuti e limiti
Globalizzazione: molti significati
• La globalizzazione non è solo accresciuta
concorrenza sui mercati delle merci e dei
fattori produttivi
• Globalizzazione
– Flussi internazionali di beni e servizi
– Flussi di persone e imprese
– Diffusione della cultura e delle idee tra paesi
– Stretta integrazione dei mercati finanziari
Brevemente
• Crescita ad una scala tendenzialmente
mondiale delle interrelazioni fra i diversi
sistemi economici e sociali nazionali attraverso
istituzioni economiche private
Brevemente
• Crescita ad una scala tendenzialmente
mondiale delle interrelazioni fra i diversi
sistemi economici e sociali nazionali attraverso
istituzioni economiche private.
Cause della globalizzazione
• Progresso tecnico (notevole riduzione dei costi
di trasporto e di comunicazione)
• Graduale rimozione delle restrizioni alla
circolazione delle merci e dei capitali nei paesi
sviluppati
• Drastico mutamento negli indirizzi di politica
commerciale adottati dai PVS e apertura delle
economie ex socialiste agli scambi e agli
investimenti internazionali
Costi di trasporto e comunicazione
Globalizzazione
• Globalizzazione come crescente mutuale
dipendenza delle economie nazionali:
– Integrazione superficiale: aumento di scambi
• Progressiva apertura agli scambi commerciali
• Accresciuta mobilità fattori, incluso il lavoro,
soprattutto capitali (produttivi e finanziari)
– Integrazione profonda: aumento produzione internazionale attribuibile a imprese multinazionali
Da dove viene la bambola Barbie
Esportazioni e PIL mondiale
Commercio internazionale
Medio periodo
L'accresciuta globalizzazione dell'ultimo dopoguerra rappresenta la ripresa di una
tendenza di lungo periodo alla crescita delle operazioni internazionali che si era
manifestata già prima della grande guerra, ma che aveva subìto un arresto nel
periodo fra le due Guerre mondiali. Rispetto alle tendenze prevalse prima del 1914,
tuttavia, la globalizzazione presenta caratteri di novità che giustificano l'uso di
questo termine.
Commercio internazionale
Lungo periodo
Network commerciali
Le conseguenze
• Accresciuta specializzazione (efficienza) e crescita
dell'economia mondiale
• Deindustrializzazione
• Differenziali retributivi
• Incertezza sugli effetti di più lungo periodo
• Shock esterni e politiche economiche
• Influenza sulla gestione delle politiche nazionali
(politiche macro, politiche strutturali, diritti di
proprietà tutelati…)
Investimenti all’estero
• Essere presente su un mercato in espansione
• Adattare il prodotto alle esigenze locali e
dargli un'immagine locale
• Abbassare i costi di trasporto e gli oneri
derivanti dalla presenza di dazi
• Abbassare i costi di produzione
• Aumentare le esportazioni
• Apprendere nuove tecnologie
Multinazionali
• Impresa multinazionale (o transnazionale).
Questa è un'impresa che ha centri di
produzione in vari paesi, acquisiti attraverso
investimenti diretti esteri
Multinazionali
impresa multinazionale
multidomestica (o stand-alone)
impresa multinazionale con integrazione semplice (simple
integration strategy)
impresa multinazionale con integrazione complessa
Movimenti di persone: Migrazioni
• Si sono accresciuti nel dopoguerra anche i
flussi assoluti dell'emigrazione internazionale:
nel 1990 circa 120 milioni di persone vivevano
al di fuori dei paesi di nascita, contro circa 75
milioni nel 1965.
• Tuttavia, se tali flussi sono rapportati alla
popolazione, vi è una sostanziale invarianza
del fenomeno
• E’ la popolazione ad essere cresciuta!
Capitali: movimenti internazionali
• Indicatore di apertura finanziaria: Stock di attività
e passività estere sul PIL  Rapporto triplicato tra
1975 e 2005
Movimenti di capitale
Attività bancaria
Disciplina dei movimenti di capitale
Mobilita dei capitali: benefici
• Migliore allocazione del risparmi a livello
globale (soprattutto per i paesi arretrati)
• Trasferimento di tecnologie e pratiche
gestionali (investimenti diretti all’estero)
• Commercio intertemporale (cicli asimmetrici)
• Diversificazione di portafoglio (migliore
gestione del rischio)
• Stabilità macroeconomica
Movimenti di capitale e distorsioni
• La presenza di distorsioni rispetto alle condizioni
di concorrenza perfetta può fare sì che siano
preferibili restrizioni ai movimenti di capitali
rispetto alla piena liberalizzazione (second best)
• Settori protetti, alto tasso di rendimento,
attrazione di “troppi” capitali (se non si
introducono restrizioni)
• Norme antitrust e di regolazione finanziaria
diverse, politiche della tassazione diverse
Svantaggi e rischi
• Concorrenza nei mercati finanziari diversa da
quella dei beni (ruolo aspettative, instabilità)
– Esempi di crisi finanziarie dopo apertura ai capitali
internazionali (Messico, sud-est asiatico, Russia,
Brasile, Turchia, Argentina).
– I PVS particolarmente esposti, ruolo delle riforme
• Disuguaglianze
• Limiti all’autonomia della politica economica
– monetaria nazionale (già chiaro a Keynes)
– politica fiscale e welfare (dumping)
Mobilita dei capitali e crisi
• Costi sociali causati da asimmetrie informative
(azzardo morale, selezione avversa, effetto
gregge)  crisi valutarie, bancarie e del debito
sovrano [in assenza di controlli]
– L’azzardo morale può essere aggravato
dall’esistenza di garanzie pubbliche
– Il moltiplicarsi delle attività finanziarie riduce la
possibilità di avere informazioni  effetti gregge: i
piccoli imitano  crisi finanziare self-fulfilling
Federico Caffè 1981
• “Da tempo sono convinto che la sovrastruttura
finanziario-borsistica con le caratteristiche che
presenta nei paesi capitalisticamente avanzati
favorisca non già il vigore competitivo ma un
gioco spregiudicato di tipo predatorio, che opera
sistematicamente a danno di categorie
innumerevoli e sprovvedute di risparmiatori in un
quadro istituzionale che di fatto consente e
legittima la ricorrente decurtazione o il pratico
spossessamento dei loro peculi”
Le crisi
• Tre tipi di crisi
– Crisi valutaria (tasso di cambio)
– Crisi finanziaria
– Crisi del debito sovrano
• Crisi gemelle (twin crises): valutaria e
finanziaria
Tante crisi …
• Dagli anni 90
– Trappola della liquidità in Giappone (anni 90); Crisi
dello SME 1992; La crisi del peso messicano nel
1994; Crisi asiatica del 1997; Crisi finanziaria Russa
nel 1998; Crisi dei bond argentini nel 2002; Bolla
immobiliare e la crisi dei sub-prime 2007, la
Grecia…
• Le crisi finanziarie non sono un evento nuovo
– Bolla dei Tulipani in Olanda (XVII secolo); South
Sea Company in Inghilterra nel 1720 …
Tante crisi …
• Dagli anni 90
– Trappola della liquidità in Giappone (anni 90); Crisi
dello SME 1992; La crisi del peso messicano nel
1994; Crisi asiatica del 1997; Crisi finanziaria Russa
nel 1998; Crisi dei bond argentini nel 2002; Bolla
immobiliare e la crisi dei sub-prime 2007, la
Grecia…
• Le crisi finanziarie non sono un evento nuovo
– Bolla dei Tulipani in Olanda (XVII secolo); South
Sea Company in Inghilterra nel 1720 …
Bolle, bank runs e crisi finanziarie
I prezzi delle banche quotate
Area euro
Usa
140
120
100
80
60
40
20
0
gen-06
gen-07
gen-08
gen-09
Indice MSCI - banche; Indice gen '06 = 100
Scoppia la bolla!!!
Crisi dei sub-prime e credit crunch
La crisi greca
• Dal 2010 allargamento della crisi ai debiti sovrani
e finanze pubbliche di molti paesi: Portogallo,
Irlanda, Grecia …
• Ingenti prestiti (da parte di FMI e UE), denominati
"piani di salvataggio", volti a scongiurare possibili
default, a prezzo però di politiche di bilancio
fortemente restrittive sui conti pubblici
(austerità) con freno a consumi e produzione e
alimentazione della spirale recessiva
Cooperazione internazionale
• Riferimento a varie forme di collaborazione tra
stati: dalla semplice consultazione al
coordinamento internazionale delle politiche
• Coordinamento = accordo sulle politiche
nazionali per ottenere mutui benefici
– Risolvendo (internalizzando) le esternalità tra
paesi (spillovers) generate dall’interdipendenza ed
accresciute nel processo di globalizzazione
Effetti della globalizzazione
• Crescono le interrelazioni fra i diversi sistemi
economici e sociali nazionali attraverso istituzioni
economiche private, parallelamente cresce la
necessità di coordinamento.
• Esempi
– Beni pubblici globali (esempio l’ambiente)
– Beggar-my-neighbour policies (es. politiche
protezionistiche)
– Race to the bottom (esempio la crisi dello stato
sociale)
Beni pubblici globali
• Sono beni pubblici per i quali la non rivalità si
estende anche a cittadini di paesi diversi da
quello in cui il bene pubblico viene prodotto
• Gli incentivi al free riding valgono non per i
singoli ma per le politiche nazionali
• Ogni paese si aspetta che gli altri salvino il
mondo vietando l’inquinamento, ma loro non
lo fanno (così non riducono la produzione)
Riscaldamento terrestre
• Il problema delle emissione è in gran parte un
problema di coordinamento internazionale
• In Europa, la mancanza di coordinamento delle
politiche nazionali nel campo dell’energia e dei
trasporti comporterebbe un aumento attorno al
5% delle emissioni dei gas serra da qui al 2030
• Analoghe stime possono essere fatte in
riferimento al rapporto tra Stati Uniti e UE o Cina
Politiche ambientali
Stati Uniti
Ridurre emissioni
Europa
Miglioramento
(cooperativo)
Ridurre emissioni
Emissioni
0
0
2
-4
-4
Equilibrio di Nash
(non cooperativo)
Emissioni
2
-2
Di nuovo si può rappresentare come il dilemma del prigioniero
-2
Guerre commerciali
• Il commercio è benefico ma c’è la teoria del
dazio ottimo  dazio può comportare un
miglioramento della ragione di scambio
• Nota i benefici del dazio ottimo per un paese
sono minori dei costi che comporta per l’altro
(beggar-my-neighbour policy)
• E se lo impone anche il paese concorrente?
Cooperazione e protezionismo
Stati Uniti
Libero scambio
Europa
Miglioramento
(cooperativo)
Libero scambio
Protezionismo
0
0
2
-4
-4
Equilibrio di Nash
(non cooperativo)
Protezionismo
2
-2
-2
Giochi ripetuti
• L’equilibrio cooperativo può emergere solo in
caso di un accordo vincolate (sanzioni) con
informazione (defezioni osservabili)
• Alternativamente se il gioco è ripetuto si
devono valutare i payoff non di un gioco ma di
tutti i giochi. Sotto certe condizioni:
– Una strategia tit for tat (colpo su colpo) può
supportare un equilibrio cooperativo  se
defezioni oggi, ti punisco domani
Ostacoli al coordinamento
• Resistenze dei policy maker nazionali nel
limitare la propria sovranità nelle scelte di
politica economica
• Incertezza sul funzionamento dell’economia
– Più difficile accordarsi  diverse valutazioni
– In successo ci si accorda su delle policy che poi
non comportano i risultati desiderati
• Diverso peso negli obiettivi (es. ambiente)
• Costi di transazione (negoziazioni/verifica)
Organizzazioni e cooperazione
• Le organizzazioni internazionali (GATT, WTO,
ONU…) favoriscono la soluzione cooperativa?
– Riduzione dei costi di transazione (sia nella fase di
negoziazione, sia applicazione)
– Credibilità alla cooperazione condizionata
(osservazione e sanzione)
– Relazioni cooperative durature (riducono incentivi
al free riding)
– Se i paesi assumono pesi diversi agli obiettivi:
arena per discutere issue linkages
Le sfide per la politica economica
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Stato e mercato a livello internazionale
Crisi finanziarie e contagio
Dibattito sul prestatore in ultima istanza
Coordinamento internazionale
Regionalismo e federalismo
Equità e sviluppo (issue linkages)
Globalizzazione e stato sociale
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