aristotele - Liceo Scientifico Ascanio Landi

ARISTOTELE
VITA E CONTESTO POLITICO-CULTURALE
Aristotele vive nel periodo in cui il declino delle poleis e il predominio della dinastia
mecedone appaiono ormai inevitabili
Nasce a Stagira nel 384
e muore a Calcide nel 332
A 17 anni entra
nell’Accademia di Platone
e vi rimane per 20 anni
Dopo la morte di
Platone (347 a.C.)
soggiorna ad Asso
(nella Troade), dove
sposa la figlia del
tiranno Ermia, e a
Mitilene (sull’isola di
Lesbo)
Nel 343 viene chiamato a corte da
Filippo II di Macedonia per educare
suo figlio Alessandro. Aristotele
rimarrà a Pella per otto anni, fino al
335
Nel 335 torna ad Atene, dove fonda il
Liceo. Ma alla morte di Alessandro,
nel 323, in seguito alla presa del
potere da parte del partito
antimacedone, fugge dalla città, si
rifugia a Calcide, nell’Eubea e, poco
dopo, muore (322 a.C.)
GLI SCRITTI
Gli scritti di Aristotele sono suddivisibili in due gruppi:
Testi essoterici:
Dialoghi diculgativi
testi esoterici (o acroamatici):
destinati all’uso interno al Liceo
Nel I sec. A.C. Andronico di Rodi riordinò questi testi…
LOGICA
ETICA
FISICA
Che contiene l’ ORGANON
vuol dire strumento e
allude alla LOGICA, lo
strumento del pensiero
METAFISICA
Il nome deriva dal fatto che
nell’ordine della
pubblicazione i testi di
filosofia venivano dopo
quelli di Fisica,
ma anche dal fatto che
trattano della realtà che sta
oltre la dimensione fisica
Μετά τα φυσικά
(metà ta physikà),
“dopo i libri di Fisica”
LA CRITICA ALLA DOTTRINA DELLE IDEE
La separazione delle idee dalle cose innesca il rischio
della moltiplicazione delle idee: argomento del Terzo
Uomo
Per Aristotele l’idea non è una realtà separata,
ma l’insieme delle caratteristiche peculiari e
immanenti delle cose.
L’ENCICLOPEDIA DELLE SCIENZE
Tutte le scienze hanno per oggetto l’essere, ma prendono in esame un suo aspetto in
particolare .
Scienze teoretiche:
matematica, fisica, metafisica (conoscenza disinteressata)
Scienze pratiche:
etica, politica (riguardano l’agire dell’uomo)
Scienze poietiche:
arte, tecniche (riguardano la produzione di oggetti concreti e astratti)
IL LINGUAGGIO E LA LOGICA
L’Organon studia i seguenti elementi fondamentali del pensiero:
Concetti (o universali)
Giudizi
(le cose pensate)
(relazioni tra concetti)
Ragionamenti
(SILLOGISMI)
(concatenamenti di giudizi)
C’è corrispondenza tra piano logico e piano linguistico:
Pianologico:
Concetti
Giudizi Ragionamenti
(SILLOGISMI)
Piano linguistico:
Termini
Proposizioni
Argomentazioni
GLI UNIVERSALI
Gli universali (concetti) sono nozioni che si applicano
a più oggetti in riferimento alle loro caratteristiche
comuni. Sono prodotti della mente umana.
Le parole non sono altro che immagini convenzionali
degli universali.
Gli universali (concetti) hanno maggiore o minore
estensione (numero di oggetti cui si riferiscono) e
comprensione (numero di caratteristiche che
comprendono). Tanto maggiore sarà la
comprensione, tanto minore sarà l’estensione.
Ogni universale è specie di un concetto più universale (es. Felino > mammifero) e
genere di un concetto meno universale (es. felino > gatto). Nella scala degli universali,
il gradino più basso è quello delle specie indivisibili (es. uomo, cipresso, gatto), quello
più alto è occupato dalle categorie, i modi generalissimi della realtà.
I GIUDIZI
I giudizi si distinguono in base al rapporto esistente tra il soggetto e il predicato.
In relazione a questo si possono raggruppare in tre gruppi:
Giudizidiquantità
-Universali(sipredicaqualcosadituttigliappartenentiaduncertoinsieme)
-Particolari(sipredicaqualcosadialcuniappartenentiaduncertoinsieme)
-Individuali(sipredicaqualcosadiunappartenenteaduncertoinsieme)
Giudizi di qualità
-Affermativi
-Negativi
Giudizi di modalità
-PossibilitàchesiveriCichiqualcosa
-Contingenza(puòessereononessere)
-Necessità(deveessere)
-Impossibilità(nonpuòessere)
I 4 TIPI DI PREDICAZIONE
Esistono 4 tipi di predicazione:
il predicato dice qualcosa di essenziale di una cosa, cioè la
-predicazionediessenza: sostanza
(es. L’uomo è un animale razionale:).
- 
predicazione di genere:
- 
predicazione di proprietà: qualcosa che è “proprio” di quella cosa
il predicato inserisce una certa cosa in un ambito più ampio
(es: Uomo > animale).
il predicato esprime un modo di essere di qualcosa, un
(es. “L’uomo lavora”. Non certo, “L’uomo vola”).
- 
predicazione di accidente:
il predicato dice qualcosa che capita (accidit) ad un qualcosa, ma
che non è una tipica o esclusiva caratteristica di quella cosa
(es. Quell’uomo è baso).
LA SOSTANZA
L’individuoconcreto(iltermineindividuale,secondolaLogica)èdeCinitoda
Aristotele“sostanza”;essoèiltòdeti(questoqui),lasostanzaprima,mentrele
specieeigenerinonsonochelesostanzeseconde.
Leproprietàegliaccidentiinvecenonsonosostanze,poichénonsonorealtà
autonome,mahannobisognodiappoggiarsiadaltrerealtàperesistere
L’idea, l’universale non è una sostanza prima, ma è un termine comune astratto che
esiste solo perché esiste un insieme di cose accomunabili.
LE CATEGORIE
Attraverso i quattro diversi tipi di predicazione ( essenza, genere, proprietà e accidente) si
possono fare 10 tipi diversi di predicazione, le categorie.
In parole più semplici, le categorie sono le 10 cose che si possono dire un una certa cosa.
Di una certa sostanza infatti si può dire:
Tipo di predicazione
1.  …che è quella data sostanza
2.  …che ha una certa qualità
3.  …che ha una certa quantità
4.  …che ha determinare relazioni con altre cose
5.  …che è in un certo luogo
6.  …che agisce in un certo tempo
7.  …che è in una certa condizione
8.  …che possiede certe cose
9.  …che fa certe cose
10.  …che subisce un’azione
Categoria
SOSTANZA
QUALITÀ
QUANTITÀ
RELAZIONE
LUOGO
TEMPO
STARE
AVERE
FARE
PATIRE
Il Sillogismo
Il sillogismo è un concatenamento di giudizi (proposizioni): da due proposizioni
(premesse) si ricava una terza proposizione (conclusione).
Fondamentale è il termine medio (soggetto nella prima e predicato nella seconda
proposiione)
Come nel “sillogismo scientifico”….
Premessa maggiore >
Premessa minore >
Conclusione >
Tutti gli animali sono mortali >
Tutti gli uomini sono animali >
Tutti gli uomini sono mortali >
Ogni A è B
Ogni C è A
Ogni C è B
La conclusione è una deduzione: un giudizio universale derivato da affermazioni universali
•  La deduzione è la conclusione di un ragionamento che va dall’universale al particolare.
Non produce conoscenze in più, ma esplicita verità già implicite nelle premesse.
•  L’induzione, al contrario, è la conclusione di un ragionamento che va dal particolare
all’universale. Fornisce conoscenze nuove, anche se in modo non rigoroso e certo.
I PRINCIPI PRIMI (ASSIOMI)
Sono premesse assolutamente sicure, ma non dimostrate da ragionamenti
precedenti.
Sono i principi primi del sapere.
Sono del tutto evidenti, non bisognosi di dimostrazione…
Principio di non contraddizione:
è impossibile che una cosa convenga o non convenga alla stessa cosa nello stesso tempo
e nelle stesse condizioni.
Principio del terzo escluso:
è impossibile che vi sia un termine intermedio tra due predicati opposti.
LA FISICA
Per Aristotele la caratteristica fondamentale della Natura è il divenire, il mutamento.
Esistono quattro tipi di movimento:
Sostanziale: una cosa si trasforma in un’altra (il seme in pianta)
Qualitativo: una cosa assume una diversa qualità (la foglia verde ingiallisce)
Quantitativo: una cosa modifica un suo aspetto quantitativo (un albero ingrandisce le
sue dimensioni)
Locale: una cosa si sposta da un posto ad un altro
Attoepotenza
la potenza è la capacità della materia di
assumere determinate caratteristiche, è una
potenzialità.
Atto
L’atto è la realizzazione di una tale
potenzialità.
Potenza
Ogni individuo ha un numero limitato di
potenzialità.
Dal punto di vista cronologico, la potenza viene prima dell’atto, ma dal punto di vista
logico l’atto ha la priorità sulla potenza.
Le cause del divenire:
1. causa formale : l’essenza di una sostanza
2. causa materiale: la materia di una sostanza
3. causa efficiente: l’elemento che ha agito su una sostanza per realizzare una sua
potenzialità (ad esempio, ciò che fa lo scultore sul legno che scolpisce)
4. causa finale: l’obiettivo finale cui tende il mutamento (ogni movimento ha senso solo
quando ha una meta prefissata)
IL MOTORE IMMOBILE
Ogni movimento ha una causa efficiente, ma a sua volta ogni causa efficiente ha alle
spalle un’altra causa efficiente.
Risalire indietro di causa in causa porterebbe ad un’enumerazione infinita…
Occorre pensare a una causa incausata, ad una causa motrice non mossa da alcuno, ad
un Motore immobile
Il motore immobile è:
•  pienamente in atto
•  privo di potenza e di materia
Come può il motore immobile muovere tutte le cose?
Non può esservi contatto “materiale”...
…le muove come causa finale. COSMOLOGIA ARISTOTELICA
Ilmotoreimmobilemuovele
sferecelestidiEtere
La terra è immobile al centro delle sfere ed è composta dai quattro elementi (aria, acqua, terra,
fuoco) caratterizzati da movimenti rettilinei e direzioni opposte (tali da produrre la
generazione e la corruzione dei corpi)
Movimenti naturali
degli elementi e dei loro
composti:
fuoco (alto),
terra (basso),
aria e acqua (intermedi)
Movimenti violenti
provocati da forze
esterne all’ente.
Tuttiequattroglielementisonocostituitidauna
materiaprima.
L’universo per Aristotele è eterno e perfetto, dunque finito, circoscritto. Al di là delle
ultime stelle, le stelle fisse, non c’è più spazio, perché non ci sono più corpi materiali.
Infatti lo spazio è sempre pieno di materia.
Dove non ci sono corpi materiali non c’è spazio, non c’è nulla, neanche il vuoto che per
Aristotele non esiste.
Per quanto riguarda il tempo Aristotele lo definisce “la misura del movimento, secondo
il prima e il poi”. Ciò sta a significare che il tempo è una creazione della mente umana
che osserva il divenire degli elementi naturali:
se la mente umana non esistesse, il tempo non esisterebbe.
BIOLOGIA E PSICOLOGIA
Negli esseri viventi l’anima è il principio organizzatore del corpo.
È indissolubilmente legata al corpo ed ha tre funzioni essenziali che, però non tutti gli
esseri viventi possiedono:
Riproduttiva
Sensitiva
Razionale.
Comesiproducenell’uomolaconoscenza?
Icinquesensifornisconosensazioni…
…lesensazionivengonouniCicatedaunsensocomune
cheproduceun’immagine.
Ilnoùsattuaunprocessoinduttivoeproducei
concettiuniversali,leessenze,leforme.
Questeforme,primadiessereconosciutedalnoùs
sonopresenti,masoloinpotenza,nelleimmagini
sensibili.
L’intellettoattivolericonosceeletrasformada
formeinpotenzaaformeinatto.
L’intellettopotenzialeregistrataliformenella
mente.
Dell’intellettoattivoAristotelediceche,poichénientechenonsiagiàinattopuò
trasformareinattotutteleformepresentiinpotenzanelleimmaginidellecose
(primadiri-conoscereunacosa,deveconoscerla),essocontieneinattotuttii
concettiuniversali.
Diceinoltrecheè“separatodalcorpo”,cheèincorruttibileedeterno,mentre
l’intellettopotenzialeècorruttibile.Mainchesensol’intellettoattivoèseparato
dalcorpo?Gliinterpretidelpensieroaristotelicodiscordanodasempresuquesto
punto.
Alcuni sostengono che l’intelletto attivo è la parte eterna e divina della mente umana
(dunque è separato dal corpo nel senso che è immortale), altri sostengono invece che
esso è totalmente esterno all’anima umana che, quindi risulta essere mortale.
LA METAFISICA O FILOSOFIA PRIMA
La metafisica studia l’essere nei suoi aspetti più generali, cioè :
1.  le cause e i principi primi
2.  l’essere in quanto essere (cioè ciò che caratterizza ogni cosa che esiste)
3.  la sostanza
4.  Dio e la realtà soprasensibile (in questo senso la metafisica è anche teologia)
La metafisica, essendo la scienza più generale, è la più importante delle scienze.
Infatti ogni scienza particolare si occupa di una particolare fetta della realtà, mentre
la metafisica si occupa di tutta la realtà e le sue conoscenze riguardano e sono alla
base di tutte le altre scienze.
Il concetto di essere per Aristotele si può riferire a due ambiti:
•  L’essere della sostanza (di questo uomo, di questo albero…)
•  L’essere di una sostanza in una determinata situazione (l’essere declinato dalle
diverse categorie)
Ovviamente il significato più importante dell’essere è il primo, il secondo si riferisce al
genere, alle proprietà e agli accidenti della sostanza.
Sostanza è sia la materia che la forma di una cosa. Ambedue, infatti, sono parti
costitutive di una cosa.
Sostanza è anche l’unione di forma
e materia, il Sìnolo
La parte fondamentale del
Sinolo è senz’altro la forma. È
questa che Aristotele indica
propriamente come sostanza
(dunque la materia è sostanza
in senso più debole).
Quali sono le cause del Sinolo, cioè quali sono le realtà che rendono possibile l’esistenza
del sinolo?
Esse sono:
1.  La sua causa materiale
2.  La sua causa formale
3.  La sua causa efficiente
4.  La sua causa finale
ETICA
Fisica e Metafisica sono scienze teoretiche, hanno come fine esclusivo la conoscenza
disinteressata.
Le scienze che studiano invece le azioni dell’uomo per creare oggetti (poièsis) e per
realizzare il proprio bene (pràksis) sono invece, rispettivamente, la filosofia poietica e la
filosofia pratica.
LaCilosoCiapratica(dettaanchepolitica)sisuddivideinpoliticaveraepropria,che
trattadellarealizzazionedelbenecomune,edetica(daethos,comportamento),che
trattadellarealizzazionedelbeneindividuale
Ogni azione dell’uomo tende al bene, il fine generale dei comportamenti umani è la
felicità.
Il problema è che gli uomini non sono concordi sul significato di questo termine:
Si tratta di felicità nel senso del godimento sensibile?
Per Aristotele la felicità consiste nello svolgere l’attività che è propria dell’uomo, il
pensare, il conoscere, la filosofia dunque.
I beni esteriori, utili al corpo, sono necessari, ma non devono essere l’unico obiettivo.
L’etica non si occupa del fine ultimo delle azioni umane, ma della scelta dei mezzi per
conseguirlo.
Le scelte giuste si fanno solo se si seguono le virtù etiche.
Le virtù etiche sono tante, ma le più importanti sono:
•  il coraggio: giusto mezzo tra viltà e temerarietà
•  la liberalità: giusto mezzo tra avarizia e prodigalità
•  la mansuetudine: giusto mezzo tra irascibilità e indolenza
Le virtù etiche sono il risultato della regola del giusto mezzo: in ogni situazione che la vita ci
mette davanti bisogna trovare il punto medio tra due opposti comportamenti sbagliati.
Le virtù dianoetiche guidano gli uomini nella dimenzione razionale.
si distinguono sulla base delle cose che trattano (cose mutevoli e cose eterne).
Se la ragione umana affronta le cose mutevoli, definendosi come ragione pratica, le virtù
dianoetiche saranno l’arte e la saggezza. Se la ragione affronta le come immutabili,
definendosi come ragione teoretica, le virtù dianoetiche saranno la scienza, l’intelletto, la
sapienza.
1.Arte (Téchne): il buon esercizio della ragione nella produzione di
oggetti
2.Saggezza (Phrònesis): il buon esercizio della ragione nella
individuazione del giusto mezzo
Virtù
dianoetiche
1.Intelletto (Noùs): il buon esercizio della ragione nel cogliere i principi
primi della scienza
2.Scienza (Epistème): il buon esercizio della ragione nell’attività
dimostrativa
3.Sapienza (Sophia): unione di intelletto e scienza. Sinonimo di filosofia
LA POLITICA
Per Aristotele l’uomo è un animale politico: infatti solo gli dei e le belve possono vivere
isolati. Questa definizione tuttavia non riguarda tutti gli uomini: l’uomo politico è solo
l’uomo libero, che possiede una quantità di beni che gli permettono di vivere
agiatamente, che possiede schiavi e partecipa alla vita politica della sua polis.
Lo studio della politica che Aristotele intraprende non nasce, come per Platone, da intenti
utopistici, ma dall’intenzione di descrivere il senso, la genesi, lo sviluppo e le varie
forme del potere politico.
L’organizzazione politica comincia dalla famiglia (genitori + figli + schiavi) che soddisfa
i bisogni primari.
Gli schiavi sono per Aristotele strumenti
vocali e sono tali per natura (nascono privi
del senso di autonomia tipico dell’uomo
libero e si subordinano spontaneamente a
qualcuno che li guidi e li usi).
La famiglia e il villaggio non bastano che a soddisfare i bisogni più elementari, solo lo
Stato permette la realizzazione di una vita perfetta per i cittadini.
Gli stati si differenziano in base alla costituzione che delinea il modo in cui il potere viene
distribuito.
Tutte e tre le forme di stato, quando i governanti perseguono l’interesse di chi è al potere
piuttosto che quello della collettività, degenerano in forme aberranti di potere:
Il fine dello Stato è la felicità dei cittadini, quindi felice è quello Stato che permette a tutti di
dedicarsi, in varia misura e in varie forme, alla conoscenza razionale.
Il potere politico dovrebbe essere gestito a turno dagli uomini liberi per permettere a tutti di
dedicarsi a tempo pieno, per una certa fase della vita, all’attività teoretica. Infatti,
contrariamente all’opinione comune, per Aristotele l’esercizio del potere politico non
assicura la felicità, anzi ne ostacola il raggiungimento.
RETORICA E POETICA
Nel campo delle attività produttive Aristotele si è soffermato soprattutto sulla Retorica (l’arte
di fare discorsi persuasivi) e sulla poetica (l’arte di fare poesia).
La retorica è una dialettica semplificata perché per persuadere le menti usa gli stessi
procedimenti (induzione e deduzione) ma, dato che il retore parla ad un pubblico che non
lo contraddice ed è per lo più incolto, li semplifica e sintetizza.
In retorica vengono usati soprattutto sillogismi dialettici e sillogismi eristici.
Il sillogismo dialettico parte da premesse non assolutamente vere ma verosimili (cioè non
certe, ma neanche false, plausibili perché fondate sull’opinione comune). Aristotele nei
Topici studia una gamma di Tòpoi, cioè di luoghi comuni della retorica: schemi di discorsi
utilizzabili nelle diverse situazioni.
Il sillogismo eristico tende al successo ad ogni costo, anche con l’inganno. Le opinioni da cui
parte sono solo apparentemente condivise da tutti e le conclusioni sono fasulle
Esempio di sillogismo eristico:
Il cane abbaia,
il cane è una costellazione,
qualche costellazione abbaia.
Il termine cane indica due cose diverse che si confondono.
La poesia per Aristotele ha un importante
ruolo conoscitivo proprio per il motivo
per cui Platone la condannava: imitando
la realtà, la poesia ci informa di azioni
verosimili, che non sono realmente
accadute, ma che potrebbero accadere a
chiunque e così fornisce degli esempi
che possono istruire gli uomini sulla vita.
La poesia, specialmente la tragedia, ha
anche una funzione catartica: purifica gli
uomini dalle passioni. La tragedia infatti
mette in scena fatti tragici che potrebbero
accadere a chiunque e coinvolge
profondamente lo spettatore, pur
lasciandolo al sicuro fuori dal dramma. Il
coinvolgimento è talmente profondo che
lo spettatore scarica durante la durata
dello spettacolo tutte le emozioni negative
accumulate ed ottiene alla fine un
rasserenamento. Se Platone condannava
la tragedia per le emozioni e le passioni
irrazionali che suscita, Aristotele proprio
per questo la elogia.