Titolo Poster: DESCRIZIONE DEL PRIMO CASO IN ITALIA DI CARP EDEMA VIRUS (CEV) Componenti del Team: Abbadi M.*, Panzarin V., Pretto T., Quartesan R., Manfrin A., Toffan A. Università/Centro di Ricerca: Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie, Viale dell’Università 10, 35020, Legnaro (PD) Abstract Il Carp Edema Virus (CEV), l’agente eziologico della KSD “Koi Sleepy Disease”, è un Poxvirus delle carpe comuni (Cyprinus carpio) e delle carpe koi (Cyprinus carpio koi). La prima descrizione risale agli anni settanta in Giappone mentre in Europa la malattia è stata riscontrata per la prima volta nel 2009 in Inghilterra anche se i risultati di studi retrospettivi fanno ipotizzare la prima introduzione del virus in UK negli anni ottanta. La manifestazione della malattia è caratterizzata dalla presenza di edema addominale e di grave danno branchiale causando tassi elevati di mortalità nella popolazione infetta. Inoltre, alla malattia viene associato un comportamento di letargia nei soggetti adulti di carpe koi e per questo motivo è nota anche come KSD “koi Sleepy Diseases”. Ad oggi l’epidemiologia del CEV e l’impatto della malattia negli allevamenti di carpe e nelle popolazioni selvatiche in Europa restano sconosciuti. In Italia, il primo caso confermato di CEV è stato identificato nel mese di Maggio del 2014 in un allevamento di carpe comuni (Cyprinus carpio). I soggetti infetti, importati dall’Ungheria pochi giorni prima, pesavano tra 1-2 kg e poco dopo l’arrivo manifestavano letargia, anoressia ed improvviso aumento della mortalità (temperatura dell’acqua di 23° C). L’esame obbiettivo esterno sui soggetti morti ha evidenziato: grave ipermucosità a carico di cute e branchie, ascite, anemia e necrosi estesa delle lamelle branchiali. L’esame interno ha rilevato nefromegalia e splenomegalia, il tratto intestinale si presentava moderatamente dilatato e con contenuto sieroso. Gli esami microbiologici hanno riscontrato la presenza di Aeromonas sobria e Streptococcus sp. in rene e milza. La conferma dell’eziologia virale è stata ottenuta mediante tecniche di biologia molecolare impiegando un protocollo nested-PCR e successivo sequenziamento del frammento amplificato (fornito dal CEFAS). Il protocollo netsed-PCR è stato applicato su campioni di branchie e reni e tutti i campioni sono risultati positivi per la presenza di CEV. Per cercare di identificare la prima introduzione del CEV in Italia è stato effettuato uno studio retrospettivo su campioni prelevati in corso di morie di carpe ad eziologia ignota e stoccati a -80°C. L’indagine ha rilevato la presenza del virus in Italia già nel Marzo 2010 in campioni prelevati da un laghetto di pesca sportiva in cui si era verificata una mortalità elevata di carpe comuni (circa 600 soggetti adulti) in poche settimane. Nel corso della moria la temperatura dell’acqua era di 6-7° C. Interessante anche la presenza di una coinfezione con CyHV-1 in alcuni soggetti provenienti dello stesso episodio. La sintomatologica riportata e le lesioni istologiche osservate nei soggetti analizzati sono risultate pienamente compatibili con un altro episodio di KSD che nel 2010 non era stato correttamente diagnosticato per mancanza di informazioni e metodiche.