Successo, a Napoli, per Diversitalavoro
Grande successo, a Napoli, per la prima edizione partenopea di Diversitalavoro, il progetto
promosso nel 2008 dal Dipartimento della Presidenza del Consiglio UNAR (Ufficio
Nazionale Antidiscriminazioni Razziali), insieme alla Fondazione Sodalitas, a Synesis
Career Service e alla Fondazione Adecco per le Pari Opportunità, che si propone di
favorire l’incontro delle persone con disabilità, appartenenti alle categorie protette, di
quelle di origine straniera e dei transgender (tutti coloro, cioè, che non si identificano nello
“stereotipo di genere”, normalmente fissato come “maschile” o “femminile”), con aziende
che offrono opportunità di lavoro.
Infatti, dopo che i vari incontri si erano tenuti finora a Milano o a Roma, il 28 febbraio è
stata appunto la volta di Napoli, nel complesso Monte Sant’Angelo dell’Università Federico
II, durante una giornata che ha visto la partecipazione di ben 312 persone, che hanno
potuto presentare il proprio curriculum e sostenere colloqui con i responsabili delle Risorse
Umane delle sette aziende presenti (Accenture, Alitalia, Apple, BNL Gruppo BNP Paribas,
Decathlon, Intesa Sanpaolo e Philip Morris).
Notevole, poi, anche la partecipazione della cittadinanza tutta alla tavola rotonda, voluta
per l’occasione, dal titolo Transitare al lavoro: inclusione e buone pratiche, che ha potuto
contare su circa 270 presenti.
«La collaborazione della città di Napoli – sottolineano gli organizzatori – è stata
fondamentale per il successo dell’iniziativa. Oltre infatti alla cura organizzativa
dell’Università Federico II, l’evento ha potuto avvalersi del patrocinio di Pina Tommasilli,
assessore comunale alle Pari Opportunità. Un servizio navetta, inoltre, garantito dalla
Società Comunale Napoli Sociale, ha trasportato i partecipanti da e per la fermata metro di
Campi Flegrei all’Università».
Diversitalavoro dà ora appuntamento a Milano, per il prossimo 5 giugno, alla sede della
Banca Popolare di Milano, con un “anticipo” nella giornata precedente, presso Ernst &
Young, dedicato (gratuitamente) a una serie di incontri di orientamento e formazione su
come affrontare un colloquio di lavoro.
Per ulteriori informazioni: [email protected] .
fonte: superando.it – 8 marzo 2013
Invalidi, il congedo per cure è a carico delle aziende
E’ retribuito, con oneri a carico dell’azienda, il congedo per cure a favore dei lavoratori
invalidi introdotto dalla riforma dei congedi del 2011 (dlgs n. 119 in vigore dall’11 agosto
2011). Lo ha precisato il ministero del lavoro nell’interpello n. 10/2013, spiegando che la
previsione normativa secondo cui occorre fare riferimento al “regime economico delle
assenze per malattia” si riferisce in parte soltanto al trattamento della malattia, ossia alle
modalità di calcolo dell’indennità economica da riconoscere al lavoratore in congedo e
non, invece, al trasferimento degli oneri a carico dell’Inps.
Il congedo per cure
Il congedo per cure è riconosciuto ai lavoratori mutilati e invalidi civili con riduzione della
capacità lavorativa superiore al 50 per cento. Dà diritto ad assentarsi dal lavoro nel corso
di ogni anno, anche in maniera frazionata, per un massimo di 30 giorni. Il congedo non
rientra nel periodo di comporto (quel periodo massimo di assenza per malattia, trascorso il
quale l’azienda è legittimata a licenziare il lavoratore) ed è concesso dall’azienda a
domanda del dipendente in possesso dei previsti requisiti.
I consulenti chiedono, il ministero risponde
Il ministero fornisce i chiarimenti in risposta all’Ordine dei Consulenti del lavoro, il quale
aveva posto due questioni in merito alla disciplina del congedo per cure: se l’indennità da
riconoscersi ai lavoratori per le assenze dovesse essere posta a carico del datore di lavoro
ovvero dell’Inps, attesa la previsione del rinvio al regime economico delle assenza per
malattia; se fosse stato possibile considerare, nel caso di fruizione frazionata del congedo,
le assenze come unico episodio morboso di carattere continuativo, ai fini del calcolo del
trattamento economico.
Il trattamento economico
Per il periodo di fruizione del congedo per cure, il lavoratore ha diritto a percepire un
trattamento economico calcolato in base al regime economico delle assenze di malattia. In
merito a quest’ultimo regime economico, il ministero ha ricordato che la corte di
cassazione aveva già riconosciuto, prima dell’entrata in vigore della nuova disciplina
(avvenuta, come detto, l’11 agosto 2011), la sussistenza del nesso eziologico tra l’assenza
del lavoratore e la presenza di uno stato patologico in atto, stato quest’ultimo subordinato
al relativo accertamento da parte di medico della struttura sanitaria pubblica e ritenendo,
pertanto, che l’assenza giustificata con la fruizione del congedo per cure fosse
riconducibile all’ipotesi di malattia ex articolo 2110 del codice civile, con conseguente
diritto al corrispondente trattamento economico. Tuttavia, il ministero ritiene che la nuova
normativa recepisca solo a metà l’orientamento giurisprudenziale con la conseguenza che
l’indennità deve essere calcolata secondo il regime economico delle assenze per malattia,
ma essa continua ad essere sostenuta comunque dal datore di lavoro e non dall’Inps, in
linea con l’interpretazione della precedente disciplina.
La fruizione frazionata
Con riferimento al secondo quesito, che chiedeva se fosse stato possibile considerare, nel
caso di fruizione frazionata del congedo, le assenze come unico episodio morboso di
carattere continuativo ai fini del calcolo del trattamento economico, il ministero risponde
affermativamente: la fruizione frazionata dei permessi, pertanto, è da intendere come un
unico e solo episodio morboso di carattere continuativo.
fonte: avvenire.it – 13 marzo 2013
13-03-13
link http://www.avvenire.it/Lavoro/Rubrica/Pagine/cure.aspx
Eataly premiata per inserimento disabili
La Regione Piemonte ha assegnato ad Eataly il premio “IoLavoro-H 2013″, per “avere
favorito l’inserimento lavorativo di persone disabili e per la responsabilità sociale
d’impresa”. A consegnare il riconoscimento è stata l’assessore al Lavoro e Formazione
Professionale Claudia Porchietto.
Il premio è stato ritirato dal responsabile del personale di Eataly Italia, Paola Iozzelli.
L’azienda ha dato impiego a 14 persone svantaggiate “E’ un segnale importante –
sottolinea Porchietto – in un momento difficile, di crisi, in cui c’é poco lavoro e spesso le
offerte sono diverse da quelle che i giovani si aspettano, per dire che anche le persone
meno fortunate possono trovare opportunità di occupazione”
fonte: online-news.it – 19 marzo 2013
Per l’inserimento lavorativo delle persone con autismo
Lavora per questo obiettivo il Progetto “SWANS” (Sustainable Work for Autism Networking
Support), iniziativa promossa dalla Comunità Montana Associazione dei Comuni
Trasimeno-Medio Tevere, finanziata dalla Commissione Europea e coordinata dall’AUSL 2
di Perugia, i cui risultati verranno presentati il 22 marzo, durante una conferenza nel
capoluogo umbro
Si chiama SWANS (Sustainable Work for Autism Networking Support), è promosso dalla
Comunità Montana Associazione dei Comuni Trasimeno-Medio Tevere ed è uno dei
quattro progetti (su cinquantatré presentati) finanziati dalla Direzione Generale Giustizia
della Commissione Europea, nel quadro del Bando Progetti sull’impiego di persone con
disordini dello spettro autistico, compreso nel Programma Progress.
Il coordinamento scientifico è affidato all’AUSL 2 di Perugia, con il supporto di due esperti
di valutazione delle attitudini dei soggetti autistici e con la partecipazione del personale di
sostegno da parte del Consorzio Auriga, coadiuvato da una psicologa.
Nell’iniziativa sono coinvolte imprese ed enti pubblici dell’Umbria, quali àmbiti di
inserimento lavorativo, adeguatamente valutati e selezionati in base alle caratteristiche
delle persone da inserire. Un ulteriore considerevole supporto scientifico al progetto viene
fornito da esperti di livello internazionale, quali Patricia Howlin del King’s College di
Londra, Theo Peeters e Hilde De Clercq dell’Opleiding Centrum Autisme di Anversa, con il
compito, tra l’altro, di fornire una base formativa ai tutor incaricati del sostegno alle
persone con autismo, durante il loro periodo di inserimento al lavoro.
La conferenza finale sui risultati del progetto e sulla valutazione delle opportunità di
inserimento al lavoro delle persone con autismo, è ora in programma per venerdì 22
marzo a Perugia (Sala dei Notari, Piazza IV Novembre, ore 9), con la partecipazione di
esperti internazionali, addetti ai servizi sociali, famiglie, giornalisti e pubblico
fonte: superando.it – 21 marzo 2013
Fa il colloquio per le Poste. "Non è stato assunto perché ha il diabete"
Le poste rifiutano l’assunzione di un giovane diabetico. costernazione e rabbia espresse
da FAND - associazione italiana diabetici
“Sono diabetico, come Christian, da 47 anni, ho lavorato per 40 anni ed ora sono in
pensione. Il mio diabete non ha mai costituito ostacolo all’esercizio della mia professione e
attualmente godo di più che discreta salute. Con costernazione, incredulità e rabbia, sono
costretto a leggere che Poste Italiane ha rifiutato di assumere alle sue dipendenze, in
provincia di Bergamo, Christian, diabetico dal 2008.
Inaccettabile è la giustificazione della responsabile del locale ufficio PT: ‘I certificati medici
del giovane confermano che potrebbe lavorare, ma per la tutela del ragazzo abbiamo
creduto opportuno non assumerlo.’ L’Italia è il Paese che ha licenziato la più moderna
legislazione in difesa dei diritti delle persone con diabete: nel 1987! Eppure, dobbiamo
constatare che le persone con diabete sono ancora oggetto di discriminazione.
Ci auguriamo che chi di dovere voglia prendere i giusti provvedimenti, salvaguardando
non solo la dignità di un giovane offeso nei suoi più elementari diritti, ma soprattutto il buon
nome di un’azienda di interesse pubblico in cui non è possibile possa albergare simile
ignoranza.”
Egidio Archero
Presidente Nazionale FAND-Associazione Italiana Diabetici
fonte: affaritaliani.libero.it – 26 marzo 2013
Disabile scrive all’Unione Europea
“Difendete il diritto all’occupazione”
In Italia «di fatto non esiste: l’80% dei disabili cerca lavoro senza trovarlo e alle imprese
basta pagare una multa per sottrarsi all’obbligo»
Difficile confonderlo tra i tanti ragazzi che partono per l’Europa a causa del lavoro. Lorenzo
Torto è in sedia a rotelle fin dal l’infanzia e, una volta atterrato a Bruxelles, ha puntato
dritto sul Parlamento europeo. Vi è stato convocato il 20 marzo, dopo aver inviato una
petizione per il diritto all’occupazione dei disabili, che è riconosciuto dall’Ue, ma in Italia
«di fatto non esiste».
«Basta che con la crisi cali il fatturato per sottrarsi all’obbligo di assunzione dei portatori di
handicap o pagare una semplice multa - ha spiegato Torto all’Ansa - È così che ci sono
750mila persone iscritte alle liste di collocamento obbligatorio e l’80% dei disabili si è
trovato a cercare lavoro senza trovarlo». A fronte dell’appello di Torto a intervenire, la
rappresentante della Commissione europea Ilaria Brazzoduro ha ricordato che è in corso
dal 2006 una procedura di infrazione contro l’Italia per il recepimento della direttiva
2000/78 sul lavoro dei disabili e che, nel 2011, è stata inoltrata alla Corte di giustizia.
La presidente della commissione Petizioni del Parlamento europeo, Erminia Mazzoni, si è
impegnata, come proposto dai parlamentari Miguel Martinez e Peter Jahr, a scrivere alla
Commissione e alla Corte di giustizia per «chiedere un’accelerazione» delle procedure.
Torto ha chiesto di fare presto, «il tempo per chi soffre è tiranno - ha affermato - e quando
la giustizia tarda ad arrivare, soprattutto per i più deboli, è un’ingiustizia»
fonte: lastampa.it – 28 marzo 2013
Una locanda da salvare
Gran bell’esempio di inclusione lavorativa di alcuni giovani con sindrome di Down, la
Locanda dei Girasoli di Roma – esperienza conosciuta e apprezzata in tutta Italia – rischia
ora di dover cessare la propria attività, a causa della crisi. Ben volentieri ne riprendiamo
l’appello, auspicando una risposta tale da consentire di continuare un percorso quanto mai
virtuoso
«Siamo davvero a un passo dal punto di non ritorno, perché la crisi sta investendo con
tutta la sua forza il progetto in cui crediamo da anni. Chiediamo quindi a tutti uno sforzo
per fare in modo che i nostri ragazzi possano continuare a lavorare e a non perdere
questo grosso spazio di vita e di integrazione».
Come non raccogliere l’accorato appello lanciato dalla Locanda dei Girasoli, esperienza
nata ormai da anni a Roma, ma conosciuta e apprezzata in tutta Italia quale esempio di
imprenditoria sociale, che consente ad alcuni giovani con sindrome di Down di misurarsi
nel loro percorso di inserimento lavorativo?
Nata da un impegno assunto a suo tempo da una serie di famiglie di giovani con disabilità,
diventate poi la Cooperativa I Girasoli (alla quale si sono successivamente unite le
Cooperative Cecilia e Al Parco), la Locanda romana (ristorante e pizzeria) costituisce oggi
un vero motivo di orgoglio per il quartiere Quadraro di Roma (detto “il nido di vespe”) e
andarvi a mangiare non può che essere un piacere, oltreché costituire un atto di
solidarietà nei confronti delle persone con disabilità che vi lavorano, testimonianza vivente
di quanto predicano da tempo le stesse organizzazioni impegnate sul fronte dell’inclusione
delle persone con sindrome di Down.
Ben volentieri, quindi, facciamo nostro questo appello, con la speranza che a rispondere
ad esso siano davvero in tanti, tantissimi e che un’esperienza così importante possa
continuare il proprio percorso.
fonte: superando.it – 28 marzo 2013
Turismo sociale accessibile, dodici disabili di Palermo a lezione di impresa
E' il progetto "Abil-mente", che prevede la formazione con l'obiettivo di costituire due cooperative
sociali miste. I beneficiari sono disabili psichici e fisici. L'ente capofila è l'Associazione Siciliana
Medullolesi Spinali
PALERMO - Per dodici persone con disabilità fisica e psichica si apre la prospettiva di formarsi per
poi creare alla fine anche un'impresa nei settori della ristorazione e del turismo sociale accessibile.
Questo è quello che prevede il progetto Abil-mente, presentato ufficialmente ieri a Palermo ai
Cantieri Culturali alla Zisa. L'ente capofila è l'Associazione Siciliana Medullolesi Spinali costituitasi in
Associazione Temporanea di Scopo (ATS) insieme con l'associazione culturale E20, l'associazione
culturale Ethos, l'ENDAS Sicilia, STS Service to the Show S.r.l. Il progetto è stato finanziato
dall'Assessorato Regionale della Famiglia, delle Politiche Sociali e del Lavoro, nell'ambito del
Programma Operativo Convergenza 2007/2013, Fondo Sociale Europeo, Regione Siciliana, Asse III
inclusione sociale, Avviso n. 1/2011.
Per i 12 allievi selezionati, il progetto Abil-Mente prevederà, in una prima fase, la realizzazione di un
percorso formativo di base, della durata di 400 ore, di cui 280 in aula e 120 di stage; in una seconda
fase, l'avvio di due percorsi professionalizzanti della durata di 600 ore ciascuno, di cui 420 d'aula e
180 di stage. Al termine dei due percorsi professionalizzanti saranno rilasciate le qualifiche di
"addetto ai servizi per la ristorazione" e di "addetto al turismo sociale ed accessibile". Alla fine del
percorso formativo, gli allievi parteciperanno ad una ulteriore fase progettuale denominata "work
experience": una misura di accompagnamento al lavoro della durata di 8 mesi. L'obiettivo sarà quello
di creare un collegamento tra formazione e azienda fornendo al corsista un contatto diretto con la
realtà lavorativa. Nella fase finale del progetto, della durata di due mesi, i partecipanti affronteranno
un percorso di creazione di impresa volto alla costituzione di due cooperative sociali.
"Non siamo né i migliori , né i più bravi né i più belli è un progetto in cui crediamo che speriamo
riesca dare dei buoni risultati - sottolinea Mario Lo Iacono, progettista di Abil-mente e membro
dell'associazione E-20 -. Vogliamo lanciare un segnale di operosità sul nostro territorio. L'innovazione
deve stare in ognuno di noi che deve capitalizzarla alla fine. L'obiettivo è quello di creare un
collegamento tra formazione e azienda fornendo al corsista un contatto diretto con la realtà
lavorativa. Sarebbe auspicabile che nella fase della work experience individuassimo tante realtà di
settore quanti sono i partecipanti".
"L'altra fase altrettanto importante - continua - è quella di creazione d'impresa in cui vorremmo che si
potessero realizzare due cooperative sociali miste. In questo caso i partecipanti da allievi
diventeranno assistiti seguiti da consulenti esperti di settore. Crediamo molto in questa forma di
inserimento socio-lavorativo perché abbiamo visto che in altre regioni, come nel Veneto, questo
modello ha dato i suoi frutti. Nella fase conclusiva del progetto avremo modo anche di prendere in
considerazioni alcune buone prassi esistenti in Italia".
I destinatari sono 12 disabili fisici e psichici, di cui il 50 per cento donne, maggiorenni, residenti in
Sicilia, disoccupati o inoccupati e, in possesso di diploma di scuola media inferiore. Gli interessati
potranno inviare la domanda di partecipazione entro la mattina del 5 aprile presso la segreteria
dell'ENDAS Sicilia. Il modulo di domanda può essere scaricato dai seguenti siti internet: www.siciliafse.it;
www.dipartimento-famiglia-sicilia.it;
www.abil-mente.eu;
www.ass-medullolesi.org;
www.endassicilia.it. La partecipazione alle attività progettuali è completamente gratuita. E' previsto il
totale rimborso delle spese di viaggio con mezzi pubblici dalla propria residenza verso la sede di
svolgimento delle attività progettuali e viceversa. Inoltre, ciascun partecipante ha diritto ad
un'indennità di frequenza pari ad euro tre per ogni ora di effettiva presenza alle attività di formazione
e per le work experiences una indennità pari ad euro cinque per ogni ora di effettiva presenza
fonte: superabile.it – 29 marzo 2013