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PNI 2013 – SESSIONE STRAORDINARIA - QUESITI
QUESITO 1
Un ufficiale della guardia di finanza, in servizio lungo un tratto rettilineo di costa, avvista
una motobarca di contrabbandieri che dirige in linea retta, perpendicolarmente alla costa,
verso un vecchio faro abbandonato. L’angolo tra la direzione della costa e il raggio visivo
dell’ufficiale che guarda la motobarca è di 34,6°; il natante si trova a 6 miglia marine dal
faro e si muove con una velocità di 18 nodi (miglia marine all’ora). L’ufficiale ordina di
salire immediatamente in macchina, in modo da raggiungere il faro, percorrendo una
strada parallela alla spiaggia, 10 minuti prima che vi approdino i contrabbandieri, per
coglierli con le mani nel sacco. A che velocità media, in km/h, deve muoversi l’automezzo
della guardia di finanza per arrivare nei tempi previsti? (Un miglio marino = 1853,182 m).
𝑣 = π‘£π‘’π‘™π‘œπ‘π‘–π‘‘à π‘šπ‘œπ‘‘π‘œπ‘π‘Žπ‘Ÿπ‘π‘Ž = 18 π‘›π‘œπ‘‘π‘– = 18 π‘šπ‘–π‘”π‘™π‘–π‘Ž/β„Ž
La motobarca deve percorrere 6 miglia, quindi, per raggiungere il faro impiega un tempo t
dato da:
𝑣=
𝐡𝐢
𝑑
βŸΉπ‘‘=
𝐡𝐢
6 π‘šπ‘–π‘”π‘™π‘–π‘Ž
1
=
= β„Ž = 20 π‘šπ‘–π‘›π‘’π‘‘π‘–
π‘šπ‘–π‘”π‘™π‘–π‘Ž 3
𝑣
18
β„Ž
La macchina della guardia di finanza deve arrivare al faro 10 minuti prima dei
contrabbandieri, quindi deve impiegare 10 minuti per compiere il tratto AC.
Risulta:
𝐴𝐢 =
𝐡𝐢
6 π‘šπ‘–π‘”π‘™π‘–π‘Ž 6 π‘šπ‘–π‘”π‘™π‘–π‘Ž
=
=
= 8.696 π‘šπ‘–π‘”π‘™π‘–π‘Ž
𝑑𝑔𝛼 𝑑𝑔 34.6°
0.69
1/ 8
π‘£π‘’π‘™π‘œπ‘π‘–π‘‘à π‘šπ‘’π‘‘π‘–π‘Ž π‘Žπ‘’π‘‘π‘œπ‘šπ‘’π‘§π‘§π‘œ =
=
8.696 π‘šπ‘–π‘”π‘™π‘–π‘Ž
π‘šπ‘–π‘”π‘™π‘–π‘Ž (52.174) βˆ™ (1853.182) π‘š
= 52.174
=
=
1
β„Ž
β„Ž
β„Ž
6
96687.757 π‘š
≅ 96.688 π‘˜π‘š βˆ• β„Ž
β„Ž
QUESITO 2
1
Si calcoli il limite della funzione (1 + π‘₯ 2 )𝑠𝑒𝑛2π‘₯ , quando x tende a 0.
Il limite si presenta nella forma indeterminata 1∞ .
limπ‘₯→0 (1 + π‘₯ 2 )
1
𝑠𝑒𝑛2 π‘₯
π‘₯2
1 𝑠𝑒𝑛2 π‘₯
π‘₯2
= limπ‘₯→0 [(1 + π‘₯ 2 ) ]
1
(1 + π‘₯ 2 )π‘₯2 tende a 𝑒 e
π‘₯2
tende a 1; si ricordino infatti i seguenti limiti notevoli:
𝑠𝑒𝑛2 π‘₯
1
limπ‘₯→0 (1 + 𝑓(π‘₯))𝑓(π‘₯) = 𝑒,
= 𝑒, poiché, se x tende a 0,
π‘₯2
limπ‘₯→0 𝑠𝑒𝑛2 π‘₯ = 1 .
QUESITO 3
πœ‹
Nel triangolo ABC l’angolo in B misura 6 e quello in C misura x . Si determini l’angolo x
in modo che, detta H la proiezione ortogonale di A sulla retta BC, la quantità:
𝐡𝐢 + 𝐻𝐢
𝐴𝐢
risulti massima.
𝑐
Posto 𝐴𝐡 = 𝑐 risulta: 𝐴𝐻 = 2 ,
𝐻𝐢 = 𝐴𝐢 βˆ™ cos(π‘₯) =
𝑐
𝐡𝐻 = 2 βˆ™ √3 ,
𝑐
𝑐 βˆ™ cos(π‘₯)
βˆ™ cos(π‘₯) =
,
2𝑠𝑒𝑛(π‘₯)
2 𝑠𝑒𝑛(π‘₯)
2/ 8
𝐴𝐢
πœ‹
𝑠𝑒𝑛( )
6
𝑐
= 𝑠𝑒𝑛(π‘₯)
⟹
𝐡𝐢 = 𝐡𝐻 + 𝐻𝐢 =
𝑐
𝐴𝐢 = 2𝑠𝑒𝑛(π‘₯)
𝑐
𝑐 βˆ™ cos(π‘₯)
βˆ™ √3 +
2
2 𝑠𝑒𝑛(π‘₯)
𝑐
𝑐 βˆ™ cos(π‘₯) 𝑐 βˆ™ cos(π‘₯)
√3 cos(π‘₯)
𝐡𝐢 + 𝐻𝐢 2 βˆ™ √3 + 2 𝑠𝑒𝑛(π‘₯) + 2 𝑠𝑒𝑛(π‘₯)
2 + 𝑠𝑒𝑛(π‘₯)
=
=
= √3 sen(π‘₯) + 2 cos(π‘₯) = 𝑦
𝑐
1
𝐴𝐢
2𝑠𝑒𝑛(π‘₯)
2𝑠𝑒𝑛(π‘₯)
Si tratta quindi di trovare il massimo della funzione:
{
𝑦 = √3 sen(π‘₯) + 2 cos(π‘₯)
5
0 ≤ π‘₯ ≤ 6πœ‹
Ricordiamo che l’espressione 𝑦 = π‘Ž sen(π‘₯) + 𝑏 cos(π‘₯) può essere scritta nella forma
𝑏
𝑦 = √π‘Ž2 + 𝑏 2 βˆ™ 𝑠𝑒𝑛(π‘₯ + 𝛼), dove 𝑑𝑔(𝛼) = π‘Ž
𝑦 = √3 sen(π‘₯) + 2 cos(π‘₯) = √7 𝑠𝑒𝑛(π‘₯ + 𝛼),
con 𝑑𝑔(𝛼) =
Il massimo della funzione si ha quando 𝑠𝑒𝑛(π‘₯ + 𝛼) = 1,
𝒙=
𝝅
𝟐
− 𝒂𝒓𝒄𝒕 ( ) ≅ 𝟎. πŸ•πŸπŸ’ 𝒓𝒂𝒅
𝟐
√πŸ‘
Il massimo ella funzione è π’š(𝟎. πŸ•πŸπŸ’) = √πŸ• βˆ™ 𝟏 ≅ 𝟐. πŸ”πŸ’πŸ”
3/ 8
2
√3
2
, 𝛼 = π‘Žπ‘Ÿπ‘π‘‘ ( ) ≅ 0.857
√3
πœ‹
π‘₯+𝛼 = 2,
QUESITO 4
Si scriva l’equazione della tangente al diagramma della funzione:
𝑓(π‘₯) = log π‘₯ 2
nel punto P di ascissa x = 2 .
Notiamo che:
𝑙𝑛2
𝑓(π‘₯) = log π‘₯ 2 = ln π‘₯ , quindi 𝑓
′ (π‘₯)
= 𝑙𝑛2 (−
1
π‘₯
ln2 π‘₯
ln 2
) = − π‘₯ ln2 π‘₯ ,
1
𝑓 ′ (2) = π‘š = − 2 ln 2
Quindi la tangente ha equazione:
𝑦 − 𝑓(2) = 𝑓 ′ (2)(π‘₯ − 2) ,
𝑦−1=−
1
(π‘₯ − 2) ,
2 ln 2
π’š=−
𝟏
𝟏
𝒙+𝟏+
𝟐 π₯𝐧 𝟐
π’π’πŸ
QUESITO 5
La superficie piana S, delimitata dalla curva 𝛾 di equazione 𝑦 = 𝑙𝑛 π‘₯ e dall’asse x
nell’intervallo 1 ≤ π‘₯ ≤ 𝑒 , è la base di un solido Σ, le cui sezioni, ottenute con piani
perpendicolari all’asse x , sono tutte rettangoli aventi l’altezza quadrupla della base. Si
calcoli il volume di Σ.
Il volume di Σ si calcola mediante il seguente integrale:
𝑒
𝑉(Σ) = ∫1 𝐴(π‘₯)𝑑π‘₯, essendo A(x) l’area del rettangolo con dimensioni 𝑙𝑛 π‘₯ 𝑒 4𝑙𝑛π‘₯, quindi:
𝐴(π‘₯) = 4 ln2 π‘₯
1
∫ ln2 π‘₯ 𝑑π‘₯ = ∫(π‘₯)′ ln2 π‘₯ 𝑑π‘₯ = π‘₯ ln2 π‘₯ − ∫ π‘₯ βˆ™ (2(𝑙𝑛π‘₯) βˆ™ ) 𝑑π‘₯ =
π‘₯
4/ 8
1
= π‘₯ ln2 π‘₯ − 2 ∫ 𝑙𝑛π‘₯ 𝑑π‘₯ = π‘₯ ln2 π‘₯ − 2 ∫(π‘₯)′ 𝑙𝑛π‘₯ 𝑑π‘₯ = π‘₯ ln2 π‘₯ − 2 [π‘₯ 𝑙𝑛π‘₯ − ∫ π‘₯ βˆ™ 𝑑π‘₯] =
π‘₯
= π‘₯ ln2 π‘₯ − 2π‘₯ 𝑙𝑛π‘₯ + 2π‘₯ + 𝐾 pertanto:
𝑒
𝑒
𝑽(𝚺) = ∫ 𝐴(π‘₯)𝑑π‘₯ = ∫ 4 ln2 π‘₯ 𝑑π‘₯ = 4[π‘₯ ln2 π‘₯ − 2π‘₯ 𝑙𝑛π‘₯ + 2π‘₯]1𝑒 = 4[𝑒 − 2𝑒 + 2𝑒 − (2)] =
1
1
= πŸ’(𝒆 − 𝟐) π’–πŸ‘ ≅ 𝟐. πŸ–πŸ•πŸ‘ π’–πŸ‘ = 𝑽(𝚺)
QUESITO 6
Si disegni la curva di equazione
𝑦 = |π‘₯ 2 − 1|
Si scrivano le equazioni delle tangenti condotte nei punti A e B di ordinata nulla. Si
verifichi che le due coppie di rette trovate individuano un rombo, del quale si chiedono le
misure del perimetro e dell’area.
E’ sufficiente disegnare la parabola di equazione 𝑦 = π‘₯ 2 − 1 , prenderne la parte positiva
e ribaltarne la parte negativa rispetto all’asse x:
La curva può essere vista nella forma:
𝑦={
−π‘₯ 2 + 1,
π‘₯ 2 − 1,
𝑠𝑒 − 1 ≤ π‘₯ ≤ 1
𝑠𝑒 π‘₯ < −1 π‘œπ‘π‘π‘’π‘Ÿπ‘’ π‘₯ > 1
Inoltre:
𝑦′ = {
−2π‘₯,
2π‘₯,
𝑠𝑒 − 1 < π‘₯ < 1
𝑠𝑒 π‘₯ < −1 π‘œπ‘π‘π‘’π‘Ÿπ‘’ π‘₯ > 1
Cerchiamo le tangenti in 𝐴 = (−1; 0). La tangente sinistra a ha π‘š = (2π‘₯)π‘₯=−1 = −2, la
tangente destra b ha π‘š = (−2π‘₯)π‘₯=−1 = 2; quindi le tangenti in A hanno equazioni:
5/ 8
π‘Ž:
𝑏:
𝑦 − 0 = −2(π‘₯ + 1), 𝑦 = −2π‘₯ − 2
𝑦 − 0 = 2(π‘₯ + 1), 𝑦 = 2π‘₯ + 2
In modo analogo si trovano le tangenti in B:
𝑑:
𝑒:
𝑦 − 0 = 2(π‘₯ − 1), 𝑦 = 2π‘₯ − 2
𝑦 − 0 = −2(π‘₯ − 1), 𝑦 = −2π‘₯ + 2
I lati opposti del quadrilatero ACBD sono paralleli: π‘Ž βˆ₯ 𝑒, 𝑏 βˆ₯ 𝑑; osservando la figura,
dalle intersezioni delle rette con gli assi cartesiani si deduce facilmente che il quadrilatero
ha i lati uguali, quindi è un rombo.
Il lato del rombo è: 𝐡𝐢 = √5 e le diagonali sono: 𝐴𝐡 = 2
2𝑝 = 4√5 𝑒, π΄π‘Ÿπ‘’π‘Ž =
𝑒
𝐢𝐷 = 4. Quindi:
4βˆ™2 2
𝑒 = 4 𝑒2
2
QUESITO 7
Tenuto conto che:
𝑙𝑛3 = ∫
πœ‹
31
πœ‹
6
+ 𝑑𝑔2 π‘₯
𝑑π‘₯
𝑑𝑔π‘₯
si calcoli un’approssimazione di 𝑙𝑛3, utilizzando uno dei metodi di integrazione numerica
studiati.
Posto 𝑓(π‘₯) =
β„Ž=
πœ‹ πœ‹
−
3 6
𝑛
1+𝑑𝑔2 π‘₯
𝑑𝑔π‘₯
πœ‹ πœ‹
, consideriamo l’intervallo [ 6 ; 3 ] e dividiamolo in n parti; poniamo
πœ‹
= 6𝑛.
Utilizzando, per esempio, la formula dei trapezi, l’integrale dato può essere approssimato
mediante la formula:
𝑏
∫ 𝑓(π‘₯)𝑑π‘₯ ≅
π‘Ž
𝑏 − π‘Ž 𝑓(π‘₯0 ) + 𝑓(π‘₯𝑛 )
[
+ 𝑓(π‘₯1 ) + 𝑓(π‘₯2 ) + β‹― + 𝑓(π‘₯𝑛−1 )]
𝑛
2
Nel nostro caso, ponendo per esempio n=5, abbiamo:
π‘₯0 =
πœ‹
πœ‹ πœ‹
6
πœ‹
πœ‹
πœ‹
7
8
4
, π‘₯1 = +
=
πœ‹ = , π‘₯2 = + 2
=
πœ‹, π‘₯3 =
πœ‹=
πœ‹
6
6 30 30
5
6
30 30
30
15
6/ 8
9
3
π‘₯4 = 30 πœ‹ = 10 πœ‹
10
π‘₯5 = 30 πœ‹ =
πœ‹
3
Quindi si ha la seguente approssimazione:
∫
πœ‹
31
πœ‹
6
πœ‹
πœ‹
+ 𝑑𝑔2 π‘₯
πœ‹ 𝑓 (6) + 𝑓 (3 )
πœ‹
7
4
3
𝑑π‘₯ ≅
[
+ 𝑓 ( ) + 𝑓 ( πœ‹) + 𝑓 ( πœ‹) + 𝑓 ( πœ‹)] ≅ 1.103
𝑑𝑔π‘₯
6𝑛
2
5
30
15
10
Quindi: 𝑙𝑛(3) ≅ 1.1
Notiamo che risulta 𝑙𝑛(3) ≅ 1.099
QUESITO 8
Si risolva l’equazione:
π‘™π‘œπ‘”2 (π‘™π‘œπ‘”3 π‘₯) = 3.
Poste le condizioni π‘₯ > 0 𝑒 log 3 π‘₯ > 0, equivalenti a π‘₯ > 1, l’equazione equivale a:
π‘™π‘œπ‘”3 π‘₯ = 23 = 8, da cui: π‘₯ = 38
QUESITO 9
Un cono equilatero di piombo (densità 𝜌 = 11,34 𝑔/π‘π‘š3 ), avente il raggio π‘Ÿ = 5 π‘π‘š,
presenta all’interno una cavità di forma irregolare ed ha la massa π‘š = 2 π‘˜π‘”. Si scelga a
caso un punto all’interno del cono. Si determini la probabilità che tale punto risulti esterno
alla cavità.
π‘š
Ricordando che 𝜌 = 𝑉 , dopo aver trovato il volume del cono possiamo trovare la sua
massa (massa del cono senza cavità).
Nel cono equilatero l’apotema è uguale al diametro di base, quindi la sua altezza
equivale a quella di un triangolo equilatero di lato pari al diametro di base del cono:
β„Ž = 𝑅 βˆ™ √3
1 2
1
√3 3
√3
πœ‹π‘… β„Ž = πœ‹π‘… 2 (𝑅 βˆ™ √3) =
πœ‹π‘… = ( πœ‹ βˆ™ 125) π‘π‘š3
3
3
3
3
3
≅ 226.725 π‘π‘š
𝑉=
7/ 8
π‘šπ‘Žπ‘ π‘ π‘Ž π‘π‘œπ‘›π‘œ π‘π‘–π‘’π‘›π‘œ = π‘š(π‘π‘–π‘’π‘›π‘œ) = πœŒπ‘‰ ≅ (11,34
𝑔
) (226.725 π‘π‘š3 ) ≅ 2571 𝑔 = 2.571 π‘˜π‘”
π‘π‘š3
π‘šπ‘Žπ‘ π‘ π‘Ž π‘π‘Žπ‘£π‘–π‘‘à 𝑑𝑖 π‘π‘–π‘œπ‘šπ‘π‘œ = 2.571 π‘˜π‘” − 2π‘˜π‘” = 0.571 π‘˜π‘” = 571 𝑔
π‘‰π‘œπ‘™π‘’π‘šπ‘’ π‘π‘Žπ‘£π‘–π‘‘à =
π‘š
571 𝑔
=
= 50.353 π‘π‘š3
𝜌 11,34 𝑔
π‘π‘š3
La probabilità richiesta è data da:
𝑝=
𝑉(π‘π‘œπ‘›π‘œ π‘π‘–π‘’π‘›π‘œ) − 𝑉(π‘π‘Žπ‘£π‘–π‘‘à) 226.725 π‘π‘š3 − 50.353 π‘π‘š3
=
≅ 0.778 = 77.8 %
𝑉(π‘π‘œπ‘›π‘œ π‘π‘–π‘’π‘›π‘œ)
226.725 π‘π‘š3
QUESITO 10
Un missile ha la probabilità 3/10 di colpire un bersaglio. Quanti missili si debbono lanciare
perché la probabilità di colpire il bersaglio almeno una volta sia maggiore dell’80%?
πŸ• 𝒏
La probabilità di non colpire mai il bersaglio in n lanci è (𝟏𝟎) ; la probabilità che il
πŸ• 𝒏
bersaglio venga colpito almeno una volta è 𝟏 − (𝟏𝟎) ; tale probabilità è maggiore
dell’80% se:
7 𝑛
7 𝑛
7
7
1 − (10) ≥ 0.80, (10) ≤ 0.20, 𝑛 βˆ™ 𝑙𝑛 (10) ≤ 𝑙𝑛(0.20), da cui, notato che 𝑙𝑛 (10) < 0,
𝑛≥
ln(0.20)
7
10
𝑙𝑛( )
⟹ 𝑛 ≥ 4.512
Il minimo valore di n è quindi 5.
N.B.
Con n=5 la probabilità di colpire almeno una volta il bersaglio è pari a:
7 5
1 − ( ) ≅ 0.832 ≅ 83 %
10
Con n=4 la probabilità di colpire almeno una volta il bersaglio è pari a:
7 4
1 − ( ) ≅ 0.76 ≅ 76 %
10
si debbono quindi lanciare almeno 5 missili affinché la probabilità di colpire il bersaglio
almeno una volta sia maggiore dell’80%?
Con la collaborazione di Angela Santamaria, Simona Scoleri e Stefano Scoleri
8/ 8