LABORATORIO INFERMIERISTICO
IN AREA CHIRURGICA E IN AREA MEDICA
MATERIALE DIDATTICO AD ESCLUSIVO USO INTERNO
Docente Dott.ssa Luisa BERTIZZOLO
IL BISOGNO DI IGIENE E CURA DI SE’
LA CAPACITA’ DI PROVVEDERE A LAVARE IL PROPRIO CORPO, DI INDOSSARE E
TOGLIERSI GLI ABITI, DI RAGGIUNGERE LA STANZA DA BAGNO, DI PROVVEDERE
ALL’IGIENE DOPO AVER RISPOSTO AL BISOGNO DI ELIMINAZIONE URINARIA E
INTESTINALE, DI CUCINARE IL CIBO E DI ASSUMERLO IN MANIERA AUTONOMA,
SONO ATTIVITA’ (ADL) CHE POSSIAMO DEFINIRE COME “CURA DELLA PERSONA”.
QUANDO RISPONDIAMO A QUESTI BISOGNI IN MANIERA AUTONOMA SI VERIFICA IN
NOI UN MIGLIORAMENTO DEL BENESSERE FISICO-PSICHICO E UNA PERCEZIONE
POSITIVA DEL CONCETTO DI SE’ STESSI.
IL MANTENIMENTO DELL’IGIENE E DELLA CURA NEL VESTIRSI FAVORISCE
L’AUTOSTIMA, DETERMINA BENESSERE E DI CONSEGUENZA FACILITA LE
RELAZIONI INTERPERSONALI E L’INTEGRAZIONE SOCIALE.
IL BISOGNO DI IGIENE NELLA STORIA
SE PENSIAMO ALLA PREISTORIA NON È FACILE AVERE UN’IDEA PRECISA DEL
CONCETTO DI IGIENE, CHE I NOSTRI ANTENATI POTEVANO AVERE; SI RITENEVA CHE
GLI UOMINI PRIMITIVI EVITAVANO DI LAVARSI PER EMANARE ODORI
NAUSEABONDI, AL FINE DI EVITARE COSÌ DI ESSERE SCOPERTI DAGLI ANIMALI
PREDATORI. LA REGOLA PRINCIPALE DA APPLICARE SEMPRE ERA QUELLA DI NON
MANGIARE TUTTO CIÒ CHE CAPITAVA TRA LE MANI, DANDO LUOGO AI
FONDAMENTI DELL’IGIENE ALIMENTARE.
L’ACQUA, ELEMENTO ESSENZIALE PER LA VITA, SIMBOLO DI PUREZZA, VENNE
INVECE SFRUTTATA DAGLI ANTICHI ROMANI, GRANDI AMANTI DELL’IGIENE, CHE
COSTRUIRONO TERME OVUNQUE, SCONVOLTI DAL CATTIVO ODORE CHE
EMANAVANO LE RAZZE CHE PIEGAVANO. LA PREOCCUPAZIONE PRINCIPALE DEI
ROMANI ERA QUELLA DI FORNIRE NORME IGIENICHE ADEGUATE ALLO SCOPO DI
FORMARE BUONI SOLDATI E PROTEGGERE LA SALUTE DEI CITTADINI.
GLI ORIENTALI RITENEVANO CHE I BAGNI PROFUMATI POTESSERO SERVIRE AD
ATTIRARE GLI SPIRITI BUONI E AD ACCAPARRARSI AMORE E FELICITÀ. IN GIAPPONE
IL RITUALE DEL BAGNO (FURO O OFURO) È TUTTORA UN FENOMENO CULTURALE
CONOSCIUTO E RISPETTATO DA TUTTI.
NEL MEDIOEVO PER QUANTO RIGUARDA IL “BAGNO ANNUALE” L’IDEA CHE LA
GENTE SI LAVASSE POCO E’ CERTAMENTE RICORRENTE, ANCHE SE PARZIALMENTE
FALSA. MOLTI DEI MATRIMONI VENIVANO CELEBRATI A GIUGNO, E LE SPOSE
AVEVANO FATTO IL BAGNO ANNUALE NEL MESE DI MAGGIO, DI CONSEGUENZA IL
1
LORO ODORE INIZIAVA AD ALTERARSI E PER TALE MOTIVO LE SPOSE SI DOTAVANO
DI UN BOUQUET DI FIORI PER COPRIRE GLI ODORI.
IL RINASCIMENTO È INVECE L’EPOCA DELLE TESTE INCIPRIATE, DEI NEI FINTI SU
VISO, SPALLE E DECOLTÉ. LA TOELETTA DI DAME E CAVALIERI ESIGEVA PARECCHIO
TEMPO. SI TRATTAVA IL VISO CON POCA ACQUA E TALCO PROFUMATO, PER POI
STENDERVI SOPRA UNA PASTA DI MANDORLE E GRASSO DI MONTONE,
COMPLETANDO IL TUTTO CON LA BIACCA (CARBONATO BASICO DI PIOMBO),
FACENDOLO DIVENIRE UNA TAVOLOZZA DOVE RIDISEGNAVANO OCCHI E
SOPRACCIGLIA.
ALLA FINE DEL 1500, CON IL DILAGARE DELLA PESTE, FARE IL BAGNO SIGNIFICAVA
DEBILITARSI ED ESPORSI AL RISCHIO DEL CONTAGIO. LA “PULIZIA” SI LIMITAVA
SOLTANTO AL CAMBIO DEI VESTITI; PER LE CREDENZE DI ALLORA, INFATTI, UNA
CAMICIA PULITA EQUIVALEVA AD UN BAGNO.
SOLO VERSO IL 1600 TROVIANO I PRIMI SPAZZOLINI DA DENTI FATTI CON SETOLE
ANIMALI, E ALLA FINE DELLO STESSO SECOLO COMPAIONO I SERVIZI IGIENICI
PUBBLICI E PRIVATI.
NEL 1700 SI PENSAVA INOLTRE CHE IL CONTATTO PROLUNGATO CON L’ACQUA
OSTRUISSE I PORI, EVITASSE LA TRASPIRAZIONE E RENDESSE IL SANGUE DENSO,
PROVOCANDO STERILITÀ, ABORTI ED AMENORREA. A TUTTE LE DONNE PER MOLTO
TEMPO ANCORA, VENIVA CONSIGLIATO DI NON FARE PEDILUVI E DI NON LAVARSI
DURANTE IL PERIODO DEL CICLO MESTRUALE. SI RITENEVA CHE L’IGIENE
FEMMINILE FOSSE UN PARAMETRO SULLA MORALITÀ DELLE DONNE: SE SPORCHE
ERANO ONESTE, SE PULITE CERTAMENTE DEDITE ALLA PROSTITUZIONE.
NELL’800 COMPAIONO LE PRIME TINOZZE DA BAGNO ED INIZIANO A DIFFONDERSI
LE PRIME STANZE DA BAGNO.
ALLA FINE DEL XIX SECOLO SI INIZIA A CAPIRE L’IMPORTANZA DELL’IGIENE DEL
CORPO E DEGLI AMBIENTI; I SAPONI VENDUTI FINO AD ALLORA A BARRE,
ASSUMONO LA FORMA A NOI NOTA, CON L’AGGIUNTA DI ODORI E FRAGRANZE
PIACEVOLI.
NEL 1872 MERRY DELABOST, MEDICO DI UNA PRIGIONE DI ROUEN, IN FRANCIA,
STUDIÒ UN SISTEMA PER GARANTIRE UN MIGLIORE LIVELLO DI IGIENE TRA I
DETENUTI: LA DOCCIA. NEL 1879 L’ESERCITO PRUSSIANO LA RESE OBBLIGATORIA
PER I SOLDATI E INSTALLÒ DOCCE COMUNI NELLE BARACCHE.
(VANTAGGI DELLA DOCCIA RISPETTO AL BAGNO IN VASCA: MINOR CONSUMO DI
ACQUA, FACILITÀ DI UTILIZZO ANCHE PER CHI HA DIFFICOLTÀ DI MOVIMENTO,
MINOR TEMPO NECESSARIO PER PREPARARE E COMPLETARE IL LAVAGGIO E NELLA
MAGGIORE IGIENE INSITA NELL’IMPIEGO DI ACQUA CORRENTE ANZICHÉ FERMA).
NEL 1890 A PARIGI, MADAME LUCAS FONDA LA PRIMA MAISON DE BEAUTÈ.
NEL 1907 VIENE ISTITUITO UN ORGANISMO INTERNAZIONALE PER L’IGIENE
PUBBLICA CHE NEL 1946 DIVENTERÀ L’ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA
SANITÀ (OMS).
IN ITALIA FINO AGLI ANNI CINQUANTA FARE IL BAGNO ERA DIFFICILE PER LA
MANCANZA DI IMPIANTI DI RISCALDAMENTO E DI AMBIENTI ADATTI A QUESTO
TIPO DI USANZA. FRA I CETI POPOLARI L’AMBIENTE USATO ERA LA CUCINA E LA
STESSA ACQUA ERA UTILIZZATA PER IL BAGNO DI PIÙ PERSONE. FINALMENTE CON
L’ARRIVO DELL’ACQUA CORRENTE NELLE CASE PRIVATE, LA PRATICA DEL BAGNO
È DIVENUTA SEMPRE DI PIÙ SEGNO DI IGIENE E RISPETTO VERSO SÈ STESSI E VERSO
GLI ALTRI.
2
OBIETTIVO
E’ QUELLO DI AIUTARE LA PERSONA A RAGGIUNGERE IL MASSIMO GRADO DI
AUTONOMIA POSSIBILE.
QUINDI DOVE E’ POSSIBILE INCITARE AD ESEGUIRE TUTTE QUELLE ATTIVITA’,
ANCHE SE MINIME, CHE LA PERSONA E’ IN GRADO DI COMPIERE DA SOLA, PER NON
OSTACOLARE IL PROCESSO DI RAGGIUNGIMENTO DELL’AUTONOMIA.
ALCUNE PATOLOGIE COME L’ICTUS CEREBRALE, LE LESIONI ALLA COLONNA
VERTEBRALE, IL MORBO DI PARKINSON, E ALTRE ANCORA POSSONO
RAPPRESENTARE UN PROBLEMA PER L’AUTONOMIA DELLA PERSONA.
A VOLTE E’ SUFFICIENTI SOLAMENTE UN ABBASSAMENTO DELLE ENERGIE
CONSEGUENTI AD ESEMPIO AD ALTERAZIONI RESPIRATORIE, CARDIACHE,
MALNUTRIZIONE,
ALTERAZIONI
IDRO-ELETTROLITICHE,
INFEZIONI,
PER
PROVOCARE UNA PERDITA DI AUTONOMIA (ANCHE TEMPORANEA) NEL
PROVVEDERE ALLE PROPRIE CURE IGIENICHE.
PENSIAMO AL SENSO DI SPOSSATEZZA E MANCANZA TOTALE DI ENERGIA CHE
PROVIAMO, QUANDO SIAMO RAFFREDDATI!
PRENDIAMO ANCHE COME ESEMPIO ANCHE LA PERSONA CHE VIENE SOTTOPOSTA
AD INTERVENTO CHIRURGICO LA QUALE PERDE (ANCHE MOMENTANEAMENTE E
PARZIALMENTE) LA SUA AUTONOMIA.
ANCHE IL DISTURBO PSICHICO-MENTALE O DELLE ALTERAZIONI EMOTIVE
POSSONO PORTARE LA PERSONA AD UNA COSTRUZIONE DISTORTA DELLA REALTA’,
PERTANTO POTREBBE MANIFESTARE ATTEGGIAMENTI NON CONFORMI RISPETTO AI
COMPORTAMENTI ALIMENTARI, SOCIALI E COMUNICATIVI.
MA QUALI SONO I FATTORI CHE INFLUENZANO LE PRATICHE IGIENICHE?
ESSI SONO RAPPRESENTATI DA:
 ETA’ E GENERE, DA CONSIDERARE SEMPRE; NEI BAMBINI E’ L’OBIETTIVO
PRIMARIO DA RAGGIUNGERE QUELLO DI VESTIRSI E LAVARSI
AUTONOMAMENTE E IN MODO ADEGUATO;
 AMBIENTE DI VITA, DOVE SIAMO CRESCIUTI E CHI CI HA EDUCATI E COME;
 LA
CULTURA,
ESPERIENZE
DI
VITA,
TRADIZIONI,
(RICORDARSI
L’INFERMIERISTICA TRANSCULTURALE);
 LA RELIGIONE, AD ESEMPIO “DONNA LAVA DONNA”, ED ANCORA ABBIAMO
FATTO RIFERIMENTO AL PROTOCOLLO IN USO NELL’ASUITS DOVE SONO
ELENCATI I MINISTRI DEI CULTI PRESENTI NELLA NOSTRA REALTA’ E LE
NORME CHE REGOLANO LA RICOMPOSIZIONE DELLA SALMA;
 LE CONDIZIONI CLINICHE, QUINDI CONSIDERIAMO LA DISPONIBILITA’ DI
ENERGIA, AFFATICAMENTO, IPERPIRESSIA, ECC;
 LE PREFERENZE INDIVIDUALI, CHI PREFERISCE PROVVEDERE ALLE PROPRIE
CURE IGIENICHE AL MATTINO, CHI ALLLA SERA, CHI PREFERISCE LA DOCCIA
ALLA VASCA E VICEVERSA;
 PRESENZA DI PRESIDI DIAGNOSTICI-TERAPEUTICI, QUALI DRENAGGI, SONDINO
NASO GASTRICO, CATETERE VESCICALE, ECC.
3
MANIFESTAZIONI DI ALTERAZIONE DELLA CURA DI SE’
LE MANIFESTAZIONI POSSONO MANIFESTARSI AD ESEMPIO CON:





CUTE ARROSSATA E SCREPOLATA,
CAPELLI UNTI, UNGHIE ROTTE,
INDUMENTI INADATTI, MACCHIATI,
GENGIVE INFIAMMATE, PLACCA, ALITOSI,
CATTIVO ODORE.
ABLUZIONI E PRATICHE IGIENICHE PERCHE’?
LA CUTE, CHE HA LO SCOPO DI DIFENDERE L’ORGANISMO DALLE INFEZIONI, DEVE
ESSERE MANTENUTA PULITA, PERMETTENDO COSI’ ANCHE L’ALLONTANAMENTO
DELLA POLVERE, DELLO SPORCO, LA RIMOZIONE DEL SUDORE E DEI BATTERI.
INOLTRE CON L’IGIENE SI STIMOLA LA CIRCOLAZIONE, ATTRAVERSO L’UTILIZZO
DELL’ACQUA TIEPIDA O CALDA E ANCHE ATTRAVERSO IL MASSAGGIO.
INOLTRE L’INFERMIERE CONTRIBUISCE A MANTENERE IL TONO MUSCOLARE E LA
MOBILITA’ DELLE ARTICOLAZIONI CON LA MOBILIZZAZIONE PASSIVA.
L’INFERMIERE, DURANTE L’ESECUZIONE DELLE PRATICHE IGIENICHE, DOVRA’
VALUTARE LE CONDIZIONI PSICO-FISICHE DELLA PERSONA E INCORAGGIARE DOVE
POSSIBILE UNA COMUNICAZIONE EFFICACE.
L’INFERMIERE
RECUPERIAMO NELLA MEMORIA ALCUNI PUNTI FONDAMENTALI DEL NOSTRO
PROFILO
PROFESSIONALE
DM
14
SETTEMBRE
1994,
N.
739
“REGOLAMENTO CONCERNENTE L’INDIVIDUAZIONE DELLA FIGURA E DEL
RELATIVO PROFILO PROFESSIONALE DELL’INFERMIERE”:
 L’INFERMIERE
E’
RESPONSABILE
DELL’ASSISTENZA
GENERALE
INFERMIERISTICA,
 … IDENTIFICA I BISOGNI DI ASSISTENZA INFERMIERISTICA … E FORMULA I
RELATIVI OBIETTIVI,
 PIANIFICA,
GESTISCE
E
VALUTA
L’INTERVENTO
ASSISTENZIALE
INFERMIERISTICO,
 L’INFERMIERE AGISCE SIA INDIVIDUALMENTE SIA IN COLLABORAZIONE CON
ALTRI OPERATORI SANITARI E SOCIALI,
 PER L’ESPLETAMENTO DELLE FUNZIONI L’INFERMIERE SI AVVALE, OVE
NECESSARIO, DELL’OPERA DEL PERSONALE DI SUPPORTO.
PRIMA DEL TRATTAMENTO CHE COSA DOBBIAMO VALUTARE:




GRADO DI DIPENDENZA DELL’ASSISTITO;
CONDIZIONI DI CUTE, MUCOSE E ANNESSI CUTANEI;
PATOLOGIE;
FREQUENZA E TIPOLOGIA DI CURE IGIENICHE RICHIESTA DALLE CONDIZIONI
DELLA PERSONA.
4

GRADO DI DIPENDENZA DELL’ASSISTITO:
RIDUZIONE DELL’ENERGIA, AFFATICAMENTO E RIDOTTA CAPACITÀ DI
EFFETTUARE LE ATTIVITÀ DI CURE PERSONALI;
DOLORE CHE PUÒ LIMITARE LA CAPACITÀ/VOLONTÀ DI MOVIMENTO E DI
CURA DI SÉ;
COMPROMISSIONE NEURO-MUSCOLARE;
DISFUNZIONI COGNITIVE;
ALTERAZIONI O MALATTIE PSICHIATRICHE.

CONDIZIONI DI CUTE, MUCOSE E ANNESSI CUTANEI:
PRESENZA DI INFEZIONI E LESIONI;
RILEVARE LA PRESENZA DI UNA SERIE DI ALTERAZIONI MORFOLOGICHE CHE
COSTITUISCONO IL SEGNO DI UNA MALATTIA CUTANEA;
ALTERAZIONI DELLE UNGHIE.

-
PATOLOGIE:
PATOLOGIE ACUTE E INTERVENTI CHIRURGICI;
PRESENZA DI APPARECCHI GESSATI;
LINEE INFUSIONALI (ATTENZIONE A NON BAGNARLE);
FERITE CHIRURGICHE (ATTENZIONE A NON BAGNARLE)

FREQUENZA E TIPOLOGIA DI CURE IGIENICHE RICHIESTA DALLE CONDIZIONI
DELLA PERSONA:
VALUTARE I PAZIENTI CHE NECESSITANO DI ASSISTENZA NELLA CURA
DELL’IGIENE CORPOREA IN BASE ALLE CARATTERISTICHE PRECEDENTEMENTE
DESCRITTE;
ASSICURARE IL COMFORT FISICO ED EMOTIVO, E IL BISOGNO DI SICUREZZA.
L’INFERMIERE QUANDO SI APPRESTA A RISPONDERE AL BISOGNO DI IGIENE, DEVE
MANTENERE ALTO IL LIVELLO DI ATTENZIONE ALLA PERSONA E ALLE SUE
ABITUDINI.
ACCERTA E VALUTA QUALI ATTIVITÀ LA PERSONA È IN GRADO DI FARE
AUTONOMAMENTE E DOVE NECESSITA DI AIUTO PARZIALE O TOTALE.
L’INFERMIERE VALUTA LE RISORSE DISPONIBILI (TEMPO, INFERMIERI, PERSONALE
DI SUPPORTO) E SCEGLIE LA MODALITÀ DI ESECUZIONE E DI APPROCCIO MIGLIORI
PER QUELLA SITUAZIONE.
ANALIZZA LA RISPOSTA UMANA ALLO STATO DI MALATTIA QUINDI AIUTA LA
PERSONA SE NECESSARIO AD IMPARARE NUOVE TECNICHE DI CURA DELLA PROPRIA
PERSONA, AIUTA A CONQUISTARE O A RECUPERARE L’AUTONOMIA NELLA CURA DI
SÉ, SUPPORTA I FAMILIARI/CARE GIVERS, INCORAGGIA ED EDUCA.
RICORDIAMOCI SEMPRE CHE L’INFERMIERE OPERA IN CONTESTI DIVERSI, A
DOMICILIO DELLE PERSONE, IN STRUTTURE PROTETTE, QUALI OSPEDALI, CASE DI
CURA PRIVATE, CONVENZIONATE O RSA (RESIDENZE SANITARIE ASISTENZIALI),
ECC. E QUINDI DEVE ADATTARE LA RISPOSTA A QUESTO TIPO DI BISOGNO
CONSIDERANDO OLTRE ALLA PERSONA ANCHE IL SETTING NEL QUALE SI AGISCE.
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QUANDO PIANIFICARE LE CURE IGIENICHE?
GLI OPERATORI SANITARI PIANIFICANO LE CURE IGIENICHE PREFERIBILMENTE AL
MATTINO CON LE CURE IGIENICHE TOTALI (DOCCIA, BAGNO IN VASCA, BAGNO A
LETTO) CHE VENGONO ASSICURATE IN PARTICOLARI SITUAZIONI DI TOTALE
DIPENDENZA.
LE CURE IGIENICHE PARZIALI ORDINARIE COME VISO, DENTI E BOCCA, OCCHI, NASO,
ORECCHIE, CAPELLI, MANI, ECC. DEVONO ESSERE GARANTITE ALL’ASSISTITO AL
MATTINO E OGNI VOLTA CHE SI RENDE NECESSARIO DURANTE LA GIORNATA.
ALTRE CURE IGIENICHE PARZIALI VENGONO DEFINITE SPECIALI PERCHE’
FINALIZZATE ALLA PREVENZIONE O ALLA CURA DI PATOLOGIE DELLA CUTE O
DELLE MUCOSE COME AD ESEMPIO LA PREPARAZIONE AD UN INTERVENTO
CHIRURGICO, AD INTERVENTI DIAGNOSTICI/TERAPEUTICI, O AD ESEMPIO IN
AMBITO DERMATOLOGICO.
I PRINCIPI GENERALI CHE DOBBIAMO AVERE BEN PRESENTE PRIMA DI EFFETTUARE
LE CURE IGIENICHE SONO RIFERITI ALL’UOMO (DURANTE I NOSTRI INTERVENTI LA
PERSONA POTREBBE SENTIRSI MINACCIATA), RIFERITI ALL’ORGANISMO
(AMMALATO ED INDEBOLITO) E RIFERITI ALL’UOMO E AMBIENTE (ATTENZIONE
ALLA SCORRETTA MANIPOLAZIONE DI MATERIALE PROVENIENTE DAL MALATO).
QUINDI PROSEGUIAMO CON LA PREPARAZIONE DEL MATERIALE CHE DEVE ESSERE
POSTO IN ORDINE LOGICO, INFORMANDO LA PERSONA SULLE ATTIVITA’ CHE LA
COINVOLGERANNO (ADEGUATA INFORMAZIONE SEMPRE), POSIZIONANDO IL LETTO
IN MODO DA GARANTIRE LA MASSIMA COMODITA’ POSSIBILE SIA PER L’UTENTE
CHE PER L’OPERATORE. GARANTIRE LA PRIVACY (ABBIAMO VISTO NELLE SLIDES
SIA I PARAVENTI CHE LE TENDE, MA ABBIAMO SOTTOLINEATO CHE QUESTI SISTEMI
GARANTISCONO LA PRIVACY SOLO DAL PUNTO DI VISTA VISIVO, MA NON DA
QUELLO “VERBALE” ED INOLTRE NON RISULTANO EFFICACI CONTRO I “RUMORI
CORPOREI”). LAVARSI LE MANI PRIMA E DOPO ED INDOSSARE I DISPOSITIVI DI
PROTEZIONE INDIVIDUALE (DPI).
CURE IGIENICHE
L’IGIENE PERSONALE ASSUME UNA GRANDE IMPORTANZA PSICOLOGICA E
FISIOLOGICA NEL MALATO, QUINDI RICORDIAMOCI DI:






ADATTARE L’ASSISTENZA RISPETTANDO LO STATO FISICO DELLA PERSONA,
INCORAGGIARNE LA PARTECIPAZIONE,
EVITARE FATTORI DANNOSI (MICROCLIMA, CORRENTI, NORME IGIENICHE),
TEMPERATURA DELL’ACQUA,
RISPETTARE L’INTIMITÀ,
TURNAZIONE DEL PERSONALE.
E DI SEGUIRE ORDINE LOGICO INIZIANDO DAL:




VISO, ORECCHIE,
COLLO TRONCO E ASCELLE,
BRACCIA E MANI,
ARTI INFERIORI E PIEDI,
6


GENITALI,
SCHIENA (CHE COINCIDE CON IL RIFACIMENTO DEL LETTO E LA
SOSTITUZIONE DELLA BIANCHERIA).
OGNI PARTE DEL CORPO VA SCOPERTA, LAVATA ED ASCIUGATA SEPARATAMENTE,
UTILIZZANDO UN PRESIDIO (MANOPOLA MONOUSO O PERSONALE) PER PARTE DEL
CORPO (EVITANDO DI LASCIARE LA PERSONA SCOPERTA TOTALMENTE); DOBBIAMO
PORRE ATTENZIONE ADATTARE L’INTENSITÀ DELLO SFREGAMENTO, PER EVITARE
LESIONI (AD ESEMPIO CON PELLE/CUTE MOLTO SOTTILI), COMPIERE CON LA MANO
DEI MOVIMENTI AMPI; SPOSTARE E ALZARE SE SONO PRESENTI, LE PIEGHE CUTANEE
A LIVELLO DI PETTO, INGUINE, ADDOME AVENDO CURA DI ASCIUGARLE BENE.
PULIRE ED ASCIUGARE BENE TRA LE DITA DELLE MANI E DEI PIEDI, IDRATANDO LA
PELLE E UTILIZZANDO PREFERIBILMENTE PRODOTTI NEUTRI.
DURANTE IL TRATTAMENTO L’INFERMIERE DEVE OSSERVARE ATTENTAMENTE:





CARATTERISTICHE DELLA PELLE (COLORE, ASPETTO, IDRATAZIONE,
PIGMENTI),
ESPRESSIONI DEL VISO (MIMICA, ESPRESSIONE, ASPETTO),
EDEMI E TENSIONI,
UNGHIE (FRAGILITÀ, DEFORMAZIONI, ALTERAZIONI),
ELEMENTI DISTINTIVI DEI CAPELLI.
DOPO IL TRATTAMENTO:





INFORMARSI SULLO STATO FISICO DELLA PERSONA,
RIMETTERE LETTO E PERSONA NELLA POSIZIONE GIUSTA,
LAVARSI LE MANI,
RIORDINARE E RIPRISTINARE IL MATERIALE UTILIZZATO, SMALTIRE
CORRETTAMENTE,
REGISTRAZIONE DELLA TECNICA ESEGUITA SULLA DOCUMENTAZIONE, CON
ANNOTAZIONE DEGLI ELEMENTI RITENUTI IMPORTANTI.
PRINCIPI ISPIRATORI DEI NUOVI OSPEDALI
I NUOVI PRINCIPI ISPIRATORI RELATIVI ALLA COSTRUZIONE DI UN PRESIDIO
OSPEDALIERO CONSIDERANO L’OSPEDALE COME LUOGO A MISURA D’UOMO,
INCENTRATO SULLA PERSONA E SUI SUOI BISOGNI, CONSIDERANDO GLI ASPETTI
EMOTIVI CHE COINVOLGONO LE PERSONE CHE DEVONO ACCEDERVI QUINDI LUOGO
DELLA SPERANZA, DELL’ACCOGLIENZA, DELLA FIDUCIA, OLTRE CHE LUOGO DELLA
TECNOLOGIA, DELLA DIAGNOSI, DELLA TERAPIA, E CHE PONGANO SOPRATTUTTO
IL MALATO AL CENTRO DEL SISTEMA.
RISPETTO ALLA STANZE DI DEGENZA L’EDILIZIA OSPEDALIERA PRESENTA DIVERSE
TIPOLOGIE DI APPROCCIO:
 TIPO INGLESE: CORSIE APERTE;
 TIPO AMERICANA: STANZE SINGOLE;
 TIPO EUROPEA: 4 POSTI PER STANZA, ANCHE SE L’OTTIMALE SAREBBE 2
POSTI PER STANZA.
7
LA STANZA DI DEGENZA
LA STANZA DI DEGENZA, ASSIEME AI SERVIZI IGIENICI, ALL’AREA DI ATTESA DEGLI
UTENTI, ALLE AREE LAVORO DEGLI INFERMIERI, ALLO STUDIO DEL COORDINATORE
DI REPARTO, AI DEPOSITI DEL PULITO E DELLO SPORCO, AI LOCALI DI
CONSERVAZIONE DEI DISPOSITIVI ELETTROMEDICALI E DEI FARMACI E AI LOCALE
DEDICATO ALLE PULIZIE, SONO TUTTE AREE CHE PRESENTANO CARATTERISTICHE
COMUNI.
LA STANZA DI DEGENZA PRESENTA UN CARATTERE PARTICOLARE PER GLI UTENTI,
I QUALI SONO OBBLIGATI, LORO MALGRADO, A TRASFERIRE IL PROPRIO DOMICILIO
IN UNA AMBIENTE CONFINATO, SPESSO IN COMPAGNIA DI PERSONE SCONOSCIUTE,
DOVE LE ESIGENZE PERSONALI DI SPAZIO E LIBERTA’, DEVONO CONVIVERE CON LE
NECESSITA’ FUNZIONALI E ORGANIZZATIVE DELLA STRUTTURA. QUESTA
SITUAZIONE PUO’ POTRARSI PER UN PERIODO LUNGO O LIMITATO NEL TEMPO.
ALCUNI PARTICOLARI TIPI DI DEGENZA RICHIEDONO UNA SOLUZIONE EDILIZIA
SPECIFICA CONSIDERANDO LA TIPOLOGIA DI MALATI CHE DEVONO OSPITARE:
INFETTIVI PER LE NORME DI ISOLAMENTO, OSTETRICIA PER L’EVENTO DELLA
NASCITA, TERAPIA INTENSIVA CON PRESENZA DI NUMEROSI PRESIDI QUALI
MONITOR, ECC., PEDIATRIA CHE DEVENO PREVEDERE DELLE AREE GIOCO DEDICATE
AI BAMBINI, ECC.
IN ITALIA, PER QUANTO RIGUARDA LE CARATTERISTICHE STRUTTURALI DELLE
AREE DI DEGENZA, SI FA TUTTORA RIFERIMENTO A DELLE NORME CHE RISALGONO
AL 1939 E CHE SONO STATE POI INTEGRATE, E CHE PREVEDONO NELLO SPECIFICO:










6MQ A PERSONA PER LE CAMERE A PIÙ LETTI, 9 MQ PER LE SINGOLE;
CUBATURA MINIMA 19,20MC, ALTEZZA UTILE 3,20 M, ORIENTAMENTO SPAZIALE
SUD/SUD-OVEST;
LE FINESTRE NON INFERIORI AD 1/8 DELLA SUPERFICIE DEL PAVIMENTO DEL
LOCALE;
LE PORTE DEVONO AVERE UNA LARGHEZZA TALE DA GARANTIRE IL FACILE
PASSAGGIO AI LETTI DI DEGENZA;
I SERVIZI IGIENICI (WC E LAVABO) 1 OGNI 10 P.L. PER DEGENTI DONNE E 1 OGNI
15 P.L. PER DEGENTI UOMINI;
UN BAGNO ASSISTITO (CON VASCA DA BAGNO ACCESSIBILE DA TRE LATI) PER
OGNI STRUTTURA DI DEGENZA E UN BIDÈ OGNI 15 LETTI;
IL SERVIZIO IGIENICO DEVE ESSERE ATTREZZATO CON TUTTI GLI ACCESSORI
NECESSARI AD UNA BUONA FRUIBILITÀ (SPECCHIO, ILLUMINAZIONE
REGOLABILE, PORTASCIUGAMANI) E PER LA SICUREZZA (SISTEMI DI
CHIAMATA, CORRIMANO, MANIGLIE DI SUPPORTO);
E’ PREVISTO ANCHE UN SERVIZIO IGIENICO SPECIFICO AD USO DEI DISABILI
ADATTO PER DIMENSIONI E DISLOCAZIONE DEI SANITARI (MARGINI DI
MANOVRA DELLA CARROZZINA, WC DOTATO DI DOCCIA E DI SEDILE
REGOLABILE IN H, LA DOCCIA A PAVIMENTO);
LE SUPERFICI DI RIVESTIMENTO DEVONO ESSERE RESISTENTI ALLE SOSTANZE
ACIDE E BASICHE (PER LE OPERAZIONI DI SANIFICAZIONE E SANITIZZAZIONE);
IL PAVIMENTO SENZA SOLUZIONI DI CONTINUO NEL RIVESTIMENTO
(GIUNTURE), GLI ANGOLI ARROTONDATI;
LE PARETI LAVABILI E DISINFETTABILI, RIVESTITE DI MATERIALE LAVABILE
FINO AD UN H DI 1,80 M INGLOBANDO IN MODO STAGNO IL BATTISCOPA O
TERMINANDO IL RACCORDO A PAVIMENTO SENZA ANGOLI VIVI (A GUSCIO);
8


IL SOFFITTO LISCIO, L’EVENTUALE UTILIZZO DI CONTROSOFFITTATURE
CONSENTE IL PASSAGGIO DI CANALIZZAZIONI;
ILLUMINAZIONE SUDDIVISA TRA ARTIFICIALE E NATURALE, CONGRUA E BEN
DISTRIBUITA TENENDO CONTO DELLE CARATTERISTICHE D’USO
DELL’AMBIENTE E DELLE CONDIZIONI DEGLI ASSISTITI CHE OCCUPANO GLI
SPAZI, QUINDI UN’ILLUMINAZIONE SUFFICIENTE E NON ABBAGLIANTE, OGNI
UNITÀ LETTO DEVE ESSERE DOTATA DI DISPOSITIVO DI ILLUMINAZIONE
INDIVIDUALE AD USO PERSONALE, CON SISTEMA DI CHIAMATA.
ALL’INTERNO DELLA STANZA DI DEGENZA TROVIAMO:




IL LETTO;
IL COMODINO;
LA SEDIA;
L’ARMADIO.
(QUESTI QUATTRO ELEMENTI VENGONO FORNITI A TUTTE LE PERSONE CHE
VENGONO RICOVERATE ALL’INTERNO DI UNA STRUTTURA SANITARIA).
SOPRA LA TESTIERA DEL LETTO TROVIAMO FISSATO ALLA PARETE, UN DISPOSITIVO
CHE COMPRENDE : UN SISTEMA DI CHIAMATA INFERMIERI, UNA O DUE PRESE DI
CORRENTE, UNA PRESA PER TELECOMUNICAZIONI/TRASMISSIONI DATI, UNA LUCE
DIRETTA CHE GARANTISCE UN’ILLUMINAZIONE PRECISA ED INTENSA PER GLI
INTERVENTI DEL PERSONALE INFERMIERISTICO E PER LE VISITI MEDICHE, UNA
LUCE DI LETTURA PER L’OSPITE, GRADEVOLE, CHE NON DISTURBI GLI ALTRI
UTENTI, DEI DISPOSITIVI PER L’EROGAZIONE DEI GAS MEDICINALI QUALI OSSIGENO,
ARIA COMPRESSA E L’ASPIRAZIONE.
IL LETTO DEL PAZIENTE DEVE ESSERE ERGONOMICO, CONSENTIRE CIOÈ IL
BENESSERE E LA SICUREZZA DEL PAZIENTE E DEVE PERMETTERE AGLI OPERATORI
DI
LAVORARE
IN
MODO
AGEVOLE.
IN LINEA DI MASSIMA ESSI DEVONO ESSERE REGOLABILI E PERMETTERE LE
MANOVRE
DI
PULIZIA
E
SANIFICAZIONE.
I LETTI OSPEDALIERI SI POSSONO DIVIDERE IN CINQUE GRANDI GRUPPI: STANDARD,
ARTICOLATI MECCANICI, ARTICOLATI IDRAULICI, ARTICOLATI ELETTRICI E SPECIALI.
LETTI STANDARD, OVVIAMENTE SONO I PIÙ SEMPLICI. SONO FATTI DI METALLO ED
HANNO UNA PEDALIERA ED UNA TESTIERA. QUESTA TIPOLOGIA È ORMAI POCO
USATA PERCHÉ RISULTA POCO ERGONOMICA.
ARTICOLATI MECCANICI, POSSONO AVERE LE RUOTE E SONO MOLTO USATI IN
AMBITO OSPEDALIERO. IL PIANO DI APPOGGIO È SEZIONATO IN PIÙ PARTI E
CIASCUNA DI ESSE AZIONATA DA UNA MANOVELLA SI MUOVE IN MANIERA
INDIPENDENTE.
ARTICOLATI IDRAULICI, SIMILI AI PRECEDENTI E MOLTO DIFFUSI, MA IL
MOVIMENTO DELLE SEZIONI AVVIENE ATTRAVERSO MARTINETTI IDRAULICI.
QUESTO ATTENUA LO SFORZO DELL’OPERATORE SOCIO SANITARIO DURANTE LE
MANOVRE.
ARTICOLATI ELETTRICI, SIMILI ALLE DUE TIPOLOGIE PRECEDENTI. LE SEZIONI
VENGONO MOVIMENTATE ATTRAVERSO UN CONGEGNO ELETTRICO ANNULLANDO
DEL TUTTO PER L'OSS IL RISCHIO DERIVANTE DA SFORZI DI MOVIMENTAZIONE
MANUALE DI CARICHI.
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LETTI SPECIALI, SONO USATI IN REPARTI PARTICOLARI COME RIANIMAZIONE. IN
GENERE SONO PIÙ STRETTI, HANNO TESTIERA E PEDALIERA AMOVIBILI E PIANO DI
APPOGGIO RIGIDO. ESISTONO ANCHE LETTI IN GRADO DI SOPPORTARE PRESSIONI
NOTEVOLISSIME.
NON ESISTE UNA MISURA DEL LETTO STANDARD. IN GENERE LE MISURE DEI LETTI
MODERNI SONO LUNGHEZZA 200-220 CM, LARGHEZZA 90-110 CM. QUELLI
ULTRAMODERNI HANNO IL PIANO ALLUNGABILE.
I
LETTI
MODERNI
SONO
STRUTTURATI
IN
QUESTO
MODO:
TELAIO, IN GENERE IN MATALLO RICOPERTO DI VERNICI RESISTENTI AGLI AGENTI
CHIMICI;
PIANO DI APPOGGIO, IN GENERE RETE METALLICA RIGIDA A GROSSE MAGLIE PER
CONSENTIRE
MOVIMENTI
AGEVOLI.
TESTIERA, QUELLE PIÙ MODERNE SONO ESTRAIBILI E PERMETTONO
L'INSERIMENTO
DI
COMPONENTI
AGGIUNTIVI.
PEDALIERA,
HA
LE
STESSE
CARATTERISTICHE
DELLA
TESTIERA.
EVENTUALI RUOTE, SE PRESENTI ALMENO ALCUNE DI ESSE DEVONO AVERE UN
MECCANISMO
DI
BLOCCAGGIO.
MECCANISMO DI MOVIMENTAZIONE DELLE SEZIONI, PERMETTE LA VARIAZIONE
DELLE ALTEZZE E COME DETTO PUÒ ESSERE MECCANICO O PIÙ COMPLESSO.
OLTRE ALLE COMPONENTI ESSENZIALI NEL LETTO CI SONO I PORTA
ACCESSORI.
TRA QUESTI VI È L'ALLOGGIO DELL'ASTA PORTA FLEBO E LA BALCANICA CHE
SITUATA IN VARIE POSIZIONI DEL LETTO CONSENTE L'ANCORAGGIO DEL SISTEMA
DI TRAZIONE IN CASO DI TRAUMI ORTOPEDICI. POI VI SONO LE SPONDINE LATERALI
PER GARANTIRE LA SICUREZZA DEL PAZIENTE SE QUESTI NON SONO
PARTICOLARMENTE AGITATI. IN CASO DI PAZIENTI MOLTO AGITATI SE NE
SCONSIGLIA L'USO PERCHÉ POSSONO GENERARE UN EFFETTO OPPOSTO (INCASTRI,
ECC.). NEL LETTO È PRESENTE ANCHE IL TRIANGOLO (O STAFFA) OSSIA UN GROSSO
MANIGLIONE A FORMA DI TRIANGOLO SOSPESO PER MEZZO DI UNA CINGHIA A
FORMA DI L FISSATA AL CENTRO DEL LETTO. QUESTO SERVE AD AGEVOLARE I
MOVIMENTI DEL PAZIENTE.
FA PARTE DEL LETTO ANCHE IL CORREDO (MATERASSO, LENZUOLA. CUSCINI,
FEDERE, TRAVERSE E COPERTE).
MATERASSO, IN LATTICE, GOMMA, GOMMAPIUMA, A MOLLE O IN FIBRA NATURALE.
COMUNQUE SIA ESSO DEVE RISPETTARE I REQUISITI DI LETTE IN MERITO ALLE
CARATTERISTICHE IGNIFUGHE.
LENZUOLA, TRAVERSE, FEDERE E COPRILETTO, SPESSO IN COTONE O TNT PER
BREVI DEGENZE.
CUSCINI NE ESISTONO DI TANTI TIPI POSSONO ESSERE DI LATTICE, GOMMAPIUMA
COPERTE, DI LANA O MATERIALE SINTETICO.
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MICROCLIMA AREE DI DEGENZA
L’AMBIENTE OSPEDALIERO E’ PER DENOMINAZIONE UN AMBIENTE CHIUSO, CHE
NON PERMETTE SCAMBI CONTINUI E COSTANTI CON L’AMBIENTE ESTERNO.
L’ATTITUDINE E’ QUELLA DI NON APRIRE LE FINESTRE E DI CONTROLLARE LE
VARIABILI MICROCLIMATICHE CON SISTEMI CENTRALIZZATI E AUTOMATICI.
I PARAMETRI CHE DEVONO ESSERE CONSIDERATI SONO:
TEMPERATURA: CONDIZIONI FAVOREVOLI ALL’ORGANISMO SI HANNO CON UNA
TEMPERATURA COMPRESA E STABILE TRA I 20°C E I 25°C ATTRAVERSO SISTEMI
CENTRALIZZATI O PANNELLI RADIANTI;
UMIDITA’ RELATIVA: ACCETTABILE IN UNA PERCENTUALE DAL 50% AL 70%;
VELOCITA’ DELL’ARIA: ACCETTABILI TRA I 40 E I 50 CM/S IN ESTATE, E TRA I 4 E I 12
CM/S D’INVERNO; CON UNA PRESSIONE PARZIALE DI ANIDRIDE CARBONICA NON
SUPERIORE 3 PER MILLE, E CON UNA PRESSIONE PARZIALE DI OSSIGENO IN UNA
PERCENTUALE TRA IL 15 E IL 21% PER NON DETERMINARE ALTERAZIONI
FISIOLOGICHE.
L’IGIENE DELLE MANI
L’ATTIVITA’ DI ASSISTENZA CONSISTE IN UNA SUCCESSIONE DI MANOVRE
DURANTE LE QUALI GLI OPERATORI TOCCANO CON LE MANI DIVERSI TIPI DI
SUPERFICI TRA LE QUALI RICORDIAMO: LA CUTE UMANA, COLONIZZATA DA
BATTERI, GLI INDUMENTI, LE LENZUOLA, GLI ACCESSORI DEL LETTO E ALTRI
OGGETTI CHE APPARTENGONO AL NOSTRO ASSISTITO.
LA FLORA TRANSITORIA CHE L’OPERATORE HA ACQUISITO CON IL CONTATTO CON
GLI UTENTI E I LORO OGGETTI, PUO’ ESSERE CAUSA DI INFEZIONE OSPEDALIERA
DEVE ESSERE RIMOSSA CON L’IGIENE, PERCHE’ IL LAVAGGIO DELLE MANI RIDUCE
LA CARICA DI MICROORGANISMI PRESENTI E PREVIENE LA TRASMISSIONE ALLE
AREE NON CONTAMINATE SIANO ESSE OPERATORI CHE STRUMENTI.
I METODI DI IGIENE DELLE MANI SONO: IL LAVAGGIO SOCIALE O DI ROUTINE,
LAVAGGIO ANTISETTICO/ANTIMICROBICO, L’USO DI GEL IDRO-ALCOLICI E IL
LAVAGGIO CHIRURGICO.
PER DIVENTARE UNA EFFICACE MISURA PREVENTIVA DEVE ESSERE SEMPRE
ASSOCIATA A NORME DI BASE PER L’IGIENE E LA CURA DELLE MANI:




UNGHIE CURATE: NON FINTE, LUNGHE O CON LO SMALTO;
EVITARE ANELLI, BRACCIALI E OROLOGI DA POLSO;
PREVENIRE LE LESIONI CUTANEE E CURARE QUELLE ESISTENTI;
CURARE LA CUTE CON CREME EMOLLIENTI.
RICORDIAMOCI CHE L’INFERMIERE SEMPRE E COMUNQUE DEVE CURARE:


IGIENE PERSONALE;
IGIENE DEGLI INDUMENTI DA LAVORO;
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



LAVAGGIO DELLE MANI;
UNGHIE CORTE, PULITE, SENZA SMALTO;
NON DEVONO ESSERE INDOSSATI BRACCIALI, ORECCHINI E MONILI IN
GENERE (AD ECCEZIONE DELL’OROLOGIO POSSIBILMENTE FISSATO SULLA
DIVISA!);
I CAPELLI DEVONO ESSERE MANTENUTI PULITI E RACCOLTI.
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
FACCIAMO RIFERIMENTO ALL’ARTICOLO 40 DELLA LEGGE 626/1994 “SALUTE E
SICUREZZA DEI LAVORATORI NEI LUOGHI DI LAVORO”.
PER DISPOSITIVO DI PROTEZIONE INDIVIDUALE SI INTENDE QUALSIASI
ATTREZZATURA DESTINATA AD ESSERE INDOSSATA E TENUTA DAL LAVORATORE
ALLO SCOPO DI PROTEGGERLO CONTRO UNO O PIÙ’ RISCHI SUSCETTIBILI DI
MINACCIARNE LA SICUREZZA O LA SALUTE DURANTE IL LAVORO, NONCHÉ’ OGNI
COMPLEMENTO O ACCESSORIO DESTINATO A TALE SCOPO.
IN AMBITO OSPEDALIERO SI UTILIZZANO AD ESEMPIO: VISIERE, BERRETTI O CUFFIE,
MASCHERINE NASO-BOCCA, GREMBIULI, GUANTI, ECC.
ALCUNI SUGGERIMENTI PER L’UTILIZZO SISTEMATICO DEI GUANTI:
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SE VI É LA POSSIBILITÀ DI VENIRE A CONTATTO CON MATERIALE BIOLOGICO
(SANGUE, URINE, SECRETI ED ESCRETI),
SE SI ESEGUONO MANOVRE INVASIVE (INTERVENTI CHIRURGICI, INDAGINI
DIAGNOSTICHE, ESPLORAZIONI, ETC.),
SE SI MANIPOLANO RECIPIENTI CONTENENTI LIQUIDI O PRODOTTI BIOLOGICI
(PADELLE, PAPPAGALLI, DRENAGGI),
SE SI MANIPOLANO PRODOTTI CHIMICI (DISINFETTANTI, ACIDI SOLVENTI,
FARMACI CITOSTATICI),
SE SI PROCEDE AL LAVAGGIO DI MATERIALE E STRUMENTI CHIRURGICI,
SE SI MANIPOLANO RIFIUTI CONTENENTI MATERIALE BIOLOGICO,
SE LA CUTE DELLE MANI DELL’OPERATORE PRESENTA DELLE LESIONI
CUTANEE.
ATTENZIONE CHE:

L’UTILIZZO DEI GUANTI NON SOSTITUISCE LA NECESSITA’ DI LAVARE LE MANI;

L’ IGIENE DELLE MANI VA PRATICATA PRIMA E DOPO L’UTILIZZO DEI GUANTI.
INFINE REGOLE DI BASE PER IL RIORDINO UNITA’ LETTO
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PULIZIA E RIORDINO QUOTIDIANI;
USO MECCANICA CORPOREA ADEGUATA;
EVITARE INFEZIONI CROCIATE;
LAVAGGIO DELLE MANI;
RAZIONALIZZAZIONE USO DELLA BIANCHERIA;
NON SCUOTERE LA BIANCHERIA;
EVITARE ACCOSTAMENTO DIVISA/ BIANCHERIA (SPORCA-PULITA);
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NON APPOGGIARE LA BIANCHERIA SPORCA SUL PAVIMENTO O SU QUELLA
PULITA;
IL LENZUOLO INFERIORE DEVE ESSERE SEMPRE BEN TESO, SENZA PIEGHE;
LA TRAVERSA DEVE COPRIRE LA TELA CERATA;
TENDERE E RINCALZARE LE LENZUOLA, LA COPERTA DI LANA ED IL
COPRILETTO, OGNI VOLTA CHE E’ NECESSARIO;
IL RIFACIMENTO PUO’ ESSERE ESEGUITO A LETTO VUOTO O OCCUPATO;
CON TECNICA A DUE OPERATORI O CON UN SOLO OPERATORE;
AL MATTINO, CON SOSTITUZIONE DI TUTTA LA BIANCHERIA;
OPPURE AL BISOGNO;
ALLA DIMISSIONE PER DETERGERE E DISINFETTARE LA STRUTTURA
(SOSTITUZIONE TOTALE BIANCHERIA, MATERASSO E/O COPRIMATERASSO).
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