Scienze dell'educazione e della formazione Studenti M-Z CORSO DI DIDATTICA GENERALE APPROFONDIMENTO NIDO Valentina Pennazio [email protected] DEFINIZIONE L’ambientamento è il momento di entrata al nido da parte del bambino e il suo primo contatto con un gruppo ampio di altri bambini. L’ambientamento non è solo l’ingresso al nido da parte del bambino ma anche dei suoi genitori e spesso della famiglia allargata. AMBIENTAMENTO vs INSERIMENTO La definizione di ambientamento “sottende l’importanza accreditata ad un rituale che concede tempo alla triade bambino-mamma-educatrice di strutturare un contesto cognitivo ed emotivo in grado di favorire la gradualità delle fasi di avvicinamento, accoglienza, separazione-ricongiungimento e appartenenza” (Benedetti, 2001) ASPETTI IMPORTANTI Il periodo dell’ambientamento deve tenere conto: della storia, delle abitudini, delle esigenze, delle emozioni dei sentimenti del singolo bambino Aspetti che richiedono un tempo lungo e che verranno costruiti nella quotidianità del rapporto con l’educatore e gli altri adulti presenti nel servizio. AMBIENTAMENTO COME SITUAZIONE COMPLESSA L’ambientamento si costituisce come una situazione complessa di vissuti e relazioni interpersonali che lega educatore, genitore e bambino come un processo emotivo e psicologico che consente il passaggio: dalla relazione madre-bambino a uno spazio comunicativo più allargato dove agiscono più interlocutori i quali, con modi diversi, assecondano il processo di separazione tra madre e bambino, allargando la dimensione relazionale e influendo su questo momento di transizione TEORIE E PRATICHE DI INSERIMENTO NELLA STORIA dal bambino della psicoanalisi: legato originariamente in modo simbolico alla madre e che supera con fatica e frustrazione il processo di separazione da quest’ultima; al bambino socio-costruttore: che rifiuta eccessive preoccupazioni psicologiche e vive il nuovo contesto come una nuova opportunità passando per la figura di riferimento/educatore; bambino da difendere e proteggere per evitargli le fatiche e le frustrazioni delle prime autonomie COMPITI DELL’EDUCATORE comprendere la complessità emotiva dell’evento senza sentirsi giudicato o respinto dai possibili sentimenti ambivalenti dei genitori essere in grado di integrare le proprie scelte rispetto al bambino o ai bambini che stanno vivendo l’ambientamento con l’organizzazione della struttura e il lavoro dei colleghi farsi carico di una vera e propria relazione di cura che promuove la specificità del singolo attingere dai genitori informazioni utili per costruire e rafforzare la relazione con il bambino anche nei momenti di difficoltà offrendo fiducia e protezione PRIMA DELL’AMBIENTAMENTO una prima visita della struttura ad esempio in occasione di giornate aperte organizzate dal servizio un incontro rivolto a tutti i genitori interessati all’iscrizione un colloquio personale con la coppia genitoriale a ridosso dell’inizio della frequenza del bambino oppure tempo prima. IL COLLOQUIO INDIVIDUALE Va preparato e sostenuto da una scaletta o da una vera e propria scheda compilata dall’educatore o dal genitore prima dell’incontro si raccolgono dati di base (cognome e nome del bambino, residenza, numeri di telefono dei genitori..) e note sulla storia del bambino e su abitudini quotidiane relative alla cura, all’alimentazione, al sonno a giocattoli e attività preferite alle amicizie, a eventuali fratelli o sorelle, a nonni e altre persone che di lui si occupano. Si richiedono inoltre informazioni sui livelli di sviluppo motorio e linguistico e su aspetti organizzativi e gestionali della famiglia in merito a esigenze particolari su modalità e orari dell’ambientamento. FASI DELL’AMBIENTAMENTO Ci sono generalmente tre fasi fondamentali dell’ambientamento: • avvicinamento • affidamento • appartenenza AVVICINAMENTO È la fase che permette ai protagonisti di conoscersi e di scambiarsi informazioni. Educatori e pedagogista allestiscono la struttura permettendo alle famiglie di visitare gli ambienti e di reperire materiali e documenti su esperienze già realizzate Tra le iniziative previste per favorire l’avvicinamento possono esserci: • l’assemblea: primo incontro tra genitori e personale per presentare gli ambienti e l’esperienza di ambientamento • il colloquio: incontro individualizzato che permette ai genitori di parlare di sé e del proprio bambino secondo modalità di ascolto reciproco • le merende e i pomeriggi di gioco sono collocati temporalmente verso la fine della giornata al nido (16.30 o 18.00) quando nella struttura non sono più presenti bambini (si tratta di 2-5 incontri) AFFIDAMENTO È il periodo in cui inizia la separazione della coppia madre-bambino e del nucleo genitori-bambino. L’educatore in questa fase ha un ruolo importante perché deve accompagnare il bambino ponendosi come una figura di riferimento che cercherà : • di valorizzare la continuità con l’esperienza già vissuta del bambino • dedicherà cura al momento dell’osservazione delle abitudini e dei possibili oggetti transizionali del bambino (orsacchiotto, copertina…soprattutto in momenti specifici come l’addormentarsi) • alle modalità di contenimento emotivo (delle braccia, delle mani, del corpo) che diventa rassicurazione fisica nella sensazione di essere avvolto e protetto, psichica facendolo sentire compreso dal punto di vista emotivo. Dal punto di vista temporale questa fase copre il periodo che va da inizio settembre a fine ottobre. APPARTENENZA È la fase in cui il bambino inizia a frequentare assiduamente la struttura acquisendone i rituali, instaurando un rapporto con i parie adulti e conoscendo spazi e vivendo esperienze. La famiglia comprende e utilizza il regolamento ma soprattutto cerca di lavorare in continuità con il nido. Durante questo periodo può risultare utile fare dei colloqui di verifica individuali o in piccolo gruppo ad esempio con i genitori dei bambini accolti nello stesso periodo. TEMPI DELL’AMBIENTAMENTO Non ci sono modelli standard di riferimento ma molte strutture lavorano dell’arco di una/due settimane al massimo: • partendo da una o due ore la mattina insieme alla mamma, • passando poi dalla frequenza dell’intera mattinata senza la mamma, • prima senza pranzo e poi con il pranzo, • per arrivare alla frequenza dell’intera giornata senza la mamma. • Il sonno rappresenta sicuramente l’ultima tappa in quanto rappresenta una raggiunta sicurezza da parte del bambino e avviene dopo circa trequattro settimane Il processo di ambientamento non può essere standardizzato ma deve tenere conto dei bisogni specifici soprattutto dei più bisogni specifici soprattutto dei più piccoli TIPOLOGIE DI AMBIENTAMENTO L’ambientamento individuale di solito il più usuale con i lattanti, è quello che prevede l’inserimento di un bambino alla volta, ciascuno con un proprio educatore di riferimento e un numero totale di bambini pari a quello del personale a disposizione. Viene poi lasciata una settimana di pausa per consentire al gruppetto di conoscersi, si procede di seguito all’accoglienza di altri bambini. L’ambientamento in piccolo gruppo (4-6 bambini) prevede l’inserimento contemporaneo dei bambini in una sezione assieme al gruppo dei genitori, anche in orari o giorni alterni. Anche in questo caso è previsto un breve periodo di tempo come pausa per facilitare la reciproca conoscenza. Tutto quanto viene predisposto dagli educatori (spazi, materiali, esperienze) viene scoperto e visitato dai bambini assieme ai genitori, ed è quindi tramite questi che il piccolo si ambienta nel nuovo contesto e in questa relazione entra l’educatore per osservare e proporre TIPOLOGIE DI AMBIENTAMENTO L’ambientamento individuale di solito il più usuale con i lattanti, è quello che prevede l’inserimento di un bambino alla volta, ciascuno con un proprio educatore di riferimento e un numero totale di bambini pari a quello del personale a disposizione. Viene poi lasciata una settimana di pausa per consentire al gruppetto di conoscersi, si procede di seguito all’accoglienza di altri bambini. L’ambientamento in piccolo gruppo (4-6 bambini) prevede l’inserimento contemporaneo dei bambini in una sezione assieme al gruppo dei genitori, anche in orari o giorni alterni. Anche in questo caso è previsto un breve periodo di tempo come pausa per facilitare la reciproca conoscenza. Tutto quanto viene predisposto dagli educatori (spazi, materiali, esperienze) viene scoperto e visitato dai bambini assieme ai genitori, ed è quindi tramite questi che il piccolo si ambienta nel nuovo contesto e in questa relazione entra l’educatore per osservare e proporre MODALITÀ DI AMBIENTAMENTO Inserimento a goccia: prevede di inserire 1-2 bambini alla volta e di iniziare con un altro solamente quando i precedenti hanno completato il percorso. Se ci sono molti bambini che frequentano la struttura per la prima volta, l’accoglienza di tutti risulterà piuttosto lunga. Questa modalità di lavoro è centrata sull’adulto e riguarda soprattutto la relazione tra bambino e educatore. Inserimento a strati: avviene iniziando con un gruppetto di bambini e, quando questo ha raggiunto un buon livello di ambientamento, inizia il lavoro di un nuovo gruppetto. Risultano presenti quindi contemporaneamente bambini che si trovano in fasi diverse dell’ambientamento, iniziale, intermedia, finale. Inserimento a pacchetti: prevede infine di far iniziare 6-8 bambini per volta, credendo sia importante privilegiare il rapporto tra pari, nella convinzione che far socializzare fin da subito i bambini tra loro ne faciliti l’integrazione. Questo permette anche ai genitori di conoscersi, di confrontarsi e di scambiare opinioni secondo le dinamiche già descritte. COMPORTAMENTI DEL BAMBINO BAMBINO AZIONE EDUCATORE Bambini che si lasciano consolare e fin dal sembra necessario dedicare tempo solo ai primo momento sembrano disposti ad bambino, anche breve per rassicurarlo e affidarsi all’educatore confermarlo della presenza dell’educatore Bambini che fanno fatica a separarsi dal l’intervento è più complesso e può genitore e che non sono facilmente richiedere tempi più lunghi visto che il consolabili bambino tende a rimanere accanto agli adulti e questi non devono stancarsi ma restare con lui finché la relazione di fiducia non sarà instaurata Bambini che non sembrano dispiaciuti da tale distacco ma, allo stesso tempo, sono poco interessati a relazionarsi con altre persone è importante non metterli da parte (ritenendo che non abbiano bisogno di contatto) ma avvicinarsi facendo sentire il proprio interesse a instaurare una relazione, senza fretta e senza gesti marcati che potrebbero far ritrarre il bambino VALUTARE L’AMBIENTAMENTO Possono essere utilizzate forme di documentazione e schede di osservazione e analisi del comportamento. Ad esempio il quaderno dell’ambientamento è uno strumento utile a monitorare e raccogliere informazioni e materiali sui primi rapporti con le famiglie e sul primo periodo di frequenza dei bambini al nido. Comprende: • schede più qualitative volte a documentare il colloquio preliminare individuale con i genitori, raccogliere informazioni sul bambino e sulla famiglia, osservare la quotidianità dei bambini singolarmente e in gruppo, stilare il bilancio periodico e finale da parte dell’équipe e stendere il profilo del singolo bambino. • schede più quantitative di osservazione indiretta che gli educatori compilano dopo un certo periodo di osservazione del bambino. In queste schede sono contenuti una serie di comportamenti concreti del bambino e all’osservatore è richiesto di indicare la frequenza con cui i diversi comportamenti si verificano. ATTIVITÀ • Prova a elaborare la traccia per il primo colloquio con la famiglia • Prova a elaborare la scheda da far compilare alla famiglia e da tenere presso la struttura