L`educatore professionale nell`osservatorio del Centro Diurno

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L’EDUCATORE PROFESSIONALE NELL’OSSERVATORIO DEL CENTRO DIURNO
A. Lossi
Educatore Professionale
U.F. Salute Mentale Adulti-ASL 12 Versilia
L’Unità Funzionale Salute Mentale Adulti programma, gestisce, coordina da circa 10 anni attività
ed interventi riabilitativi e di socializzazione riconoscendo alla figura professionale dell’Educatore
la referenza di queste attività.
Da alcuni anni sono state organizzate anche esperienze e progetti di inserimento lavorativo
attraverso la stesura di regolamenti, schede di segnalazione, modalità di accesso al Servizio.
Gli Educatori Professionali operano prevalentemente nelle Strutture Intermedie Semiresidenziali,
nella Residenza S. R. S. “Casa delle Rose” e nei progetti di inserimento lavorativo, luoghi e spazi
privilegiati per l’integrazione del Progetto Terapeutico Individuale con un programma riabilitativo.
L’utenza che usufruisce e necessita dell’intervento riabilitativo è generalmente affetta da patologia
psicotica grave.
Nelle strutture del nostro servizio il gruppo di lavoro è composto da professionalità distinte: medico
psichiatra, psicologo, assistente sociale, operatore tecnico assistenza, infermiere professionale,
educatore professionale. Questo permette una visione unitaria ma non omogenea dei diversi aspetti
della persona: emotivi, cognitivi, relazionali, comportamentali e una lettura più completa dei suoi
bisogni che sono la centralità del progetto terapeutico riabilitativo.
L’obiettivo generale del progetto terapeutico riabilitativo è consentire alla persona la più ampia
autonomia nello svolgimento di tutte le attività della vita quotidiana e si concretizza attraverso
l’analisi dei bisogni, la valutazione delle risorse, la definizione degli obiettivi raggiungibili e delle
esperienze proponibili. La puntuale rilevazione dei bisogni e dei limiti consente di mettere in atto
interventi integrati misurati e verificabili (vedi scale). Per questo tutte le attività programmate nel
Centro Diurno, strutturate e non, sono finalizzate allo sviluppo, mantenimento, recupero delle
autonomie personali, relazionali e di comunicazione.
Il Centro Diurno non è quindi solo un “luogo” di accoglienza ed intrattenimento dove “fare” attività
ludico-espressive o socializzanti, ma anche “spazio” per attività mirate ad offrire alle persone
opportunità e competenze ponendosi il problema dell’effettiva spendibilità di tali competenze. Le
attività sono semplicemente uno strumento per osservare, far emergere o acquisire capacità,
interessi e attitudini personali.
La promozione di attività specifiche ai fini dell’apprendimento di competenze lavorative
permettono di rilevare elementi di conoscenza indispensabili per l’invio del paziente ad altre
esperienze occupazionali.
In questa tipologia di attività (rilegatoria, falegnameria, fotografia etc.) si prevede che il paziente sia
capace di utilizzare attrezzature e strumenti e dimostri un sufficiente grado di attenzione e
concentrazione nelle varie fasi di realizzazione del prodotto. Possiamo identificare queste
esperienze definendole “L’Osservatorio” del Centro Diurno finalizzandole alla conoscenza della
persona ed in particolare all’osservazione delle modalità di relazione nel rapporto interpersonale e
con il gruppo. Osservare e valutare le abilità relazionali, le capacità professionali e le autonomie
personali è indispensabile per formulare un progetto di inserimento lavorativo. Nell’organizzare il
programma delle attività del Centro è importante integrarlo con un servizio di informazione (front
office) e di orientamento intesi come sostegno alla autovalorizzazione delle potenzialità personali e
come stimolo per una spinta evolutiva al cambiamento.
È nella figura dell’Educatore Professionale che si traducono in metodologia e progettualità questi
interventi e che trasversalmente alle varie Unità Funzionali accompagna la persona nel suo progetto
di vita delineando insieme il percorso.
L’Educatore Professionale è identificabile come l’operatore del territorio impegnato nella ricerca di
nuove risorse ed opportunità affiancando le persone nel cammino per la restituzione-costruzionericostruzione del proprio ruolo sociale.
L’Educatore non propone modelli di normalità standardizzati, ma l’intervento si concretizza su un
impegno contrattato tra soggetti diversi (équipe, paziente, famiglia) nella condivisione di un
obiettivo comune che si costruisce giorno dopo giorno.
Così l’Educatore centra il Progetto Educativo nello sviluppo, mantenimento, recupero delle parti
sane della persona intese come capacità e potenzialità, sostenendo e favorendo il processo
individuale e di gruppo; utilizza la relazione terapeutica e l’osservazione sistematica come strumenti
“principe” della professione.
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