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L'apparato cardiocircolatorio: arterie, vene e capillari • Le arterie sono i vasi che trasportano il sangue dal cuore alle zone periferiche. • Le vene Sono i vasi che trasportano il sangue dalle zone periferiche al cuore. I capillari Sono dei vasi piccolissimi dove la parte terminale delle arterie si congiunge con la parte iniziale del sistema venoso. La lunghezza complessiva dei vasi sanguigni del corpo umano è circa 130.000 Km. • • L'apparato cardiocircolatorio: la circolazione Lo schema della circolazione del sangue La circolazione del sangue segue due diversi circuiti: la grande circolazione e la piccola circolazione. L'apparato cardiocircolatorio: la grande circolazione La grande circolazione consiste nell'insieme Lo schema della circolazione del sangue dei vasi che portano il sangue dal cuore alla periferia e da qui nuovamente al cuore. Il sangue parte dal ventricolo sinistro ed entra nell'aorta, l'arteria più grande. L'apparato cardiocircolatorio: la piccola circolazione La piccola circolazione consiste nell'insieme dei vasi che portano il sangue dal cuore ai polmoni e da qui nuovamente al cuore In questo viaggio il sangue, ricco di anidride carbonica, se ne libera caricandosi invece di ossigeno (ematosi) che successivamente cede ai tessuti. Arresto cardiaco • L'arresto cardiaco è la cessazione dell'attività del muscolo cardiaco che può avvenire per molteplici cause. Per quanto riguarda il primo soccorso, il rischio di un arresto cardiaco è frequente nel caso di infarto, folgorazione, asfissia e shock. Arresto cardiaco • Segni Quando il cuore cessa di battere la persona è incosciente, la respirazione e il polso sono assenti, la colorazione della pelle è pallida, le labbra e le unghie possono essere cianotiche (violacee), le pupille in breve si dilatano, divengono fisse, non reagiscono alla luce. Arresto cardiaco • Intervento E' necessario agire con tempestività. • Dopo 3 o 4 minuti dall'arresto i danni al cervello sono irreversibili. • Chiamare i soccorsi urgentemente spiegando la situazione affinché arrivino preparati per un intervento rapido ed efficace. • In attesa dei soccorsi bisogna procedere al massaggio cardiaco e alla respirazione artificiale. In questo modo l'infortunato viene tenuto in vita meccanicamente sino all'arrivo dei soccorritori professionisti. Arresto cardiaco Gravità La gravità è massima: dopo pochi minuti che il cuore si è fermato ha inizio la morte cerebrale. Shock • Lo shock è una sindrome dovuta a una diminuzione dell'afflusso di sangue ai tessuti. • E' conseguenza della caduta della pressione arteriosa Shock • Cause principali di shock: • EMORRAGICHE • TRAUMATICHE • CHIMICO-FISICHE • ANAFILATTICHE • CARDIOGENE • METABOLICHE Shock Come riconoscerlo: il soggetto si presenta confuso o in uno stato di torpore, freddo, pallido con le estremità a chiazze respiro rapido e superficiale, polso frequente e difficile da palpare Cosa fare? E’ un’emergenza assoluta: • chiamare immediatamente il sistema di emergenza 118 • posizionare il paziente disteso supino con gli arti inferiori sollevati •coprirlo per evitare l’ipotermia • se è evidente una perdita di sangue esterna, comprimere sul punto di sanguinamento con delle garze o un fazzoletto pulito • non somministrare bevande, specie se alcoliche. Emorragia • Un'emorragia è una fuoriuscita del sangue dai suoi vasi. Se il sangue si riversa all'interno del corpo si ha un'emorragia interna. Se il sangue si riversa all'esterno del corpo si ha un'emorragia esterna. • Se la fuoriuscita del sangue avviene da un'arteria si ha un'emorragia arteriosa, altrimenti può essere venosa o capillare secondo i vasi interessati. Emorragia esteriorizzata • Un'emorragia si dice esteriorizzata quando il sangue, raccolto in una cavità interna del corpo, defluisce attraverso gli orifizi naturali. • La più comune è l’epistassi, che consiste nella fuoriuscita di sangue dal naso. Ci sono poi: emottisi, ematemesi, ematuria, metrorragia, otorragia, melena Emorragia Intervento • . Le emorragie venose si possono arginare, dopo una buona disinfezione, tamponando e applicando una fasciatura non troppo stretta. • Nelle emorragie arteriose l'intervento deve essere tempestivo perché la quantità di sangue è di solito più elevata rispetto alle emorragie venose. Se l'emorragia non è molto abbondante è sufficiente tamponarla con una garza sterile o un fazzoletto pulito. • Se invece interessa grossi vasi è necessario evitare che l'infortunato muoia dissanguato attuando delle compressioni sulle arterie a monte della ferita oppure direttamente sul punto di sanguinamento. Emorragia Il laccio emostatico va usato solo nei casi più gravi. Davanti al sospetto di un'emorragia interna, infine, bisogna porre l'infortunato in posizione antishock, coprirlo e chiamare urgentemente i soccorsi. Emorragia Gravità La gravità di un'emorragia dipende dalla quantità di sangue che fuoriesce. In caso di lesioni ad importanti arterie c'è il rischio di entrare rapidamente in stato di shock e di morire dissanguati: è perciò importante arginare l'emorragia in modo tempestivo e chiamare i soccorsi. Anche nel caso delle emorragie interne non bisogna perdere tempo e recarsi urgentemente al P.S. Blocco delle emorragie massive Blocco delle emorragie massive • Compressione dell'arteria succlavia. Si pratica nel caso di ferite alla spalla o amputazione del braccio. Il soccorritore si posiziona dietro la schiena dell'infortunato e introduce le dita nella cavità dietro la clavicola comprimendo con forza verso il basso. Arteria succlavia Blocco delle emorragie massive • Compressione dell'arteria ascellare. Si effettua nel caso di ferite al braccio o all'avambraccio. E' consigliabile sollevare in alto il braccio dell'infortunato, per poi comprimere energicamente con i pollici nella cavità ascellare. aa ascellare e omerale superiore Blocco delle emorragie massive • Compressione dell'arteria omerale superiore. Utile nel caso di ferite al braccio. Bisogna comprimere con tre dita sotto il bicipite in corrispondenza dell'omero, nella parte interna del braccio. Blocco delle emorragie massive • Compressione dell'arteria omerale inferiore. Indicata nel caso di ferite all'avambraccio o alla mano. Si comprime con i due pollici nell'incavo del gomito. Blocco delle emorragie massive • Compressione dell'arteria femorale inferiore. Si effettua in caso di ferite alla coscia. L'infortunato è disteso a terra con la gamba leggermente piegata: il soccorritore comprime con forza contro il femore, nella parte interna della coscia, con la mano chiusa a pugno e il braccio teso. arteria femorale Vena Giugulare AA Pedidia e Tibiale posteriore Arteria Poplitea Blocco delle emorragie massive • E' da utilizzare con molta prudenza e solo in caso di assoluta necessità. Questo sistema infatti esclude completamente la circolazione sanguigna con il rischio di procurare una necrosi dei tessuti. Il laccio va perciò utilizzato solo in casi estremi come l’amputazione di un arto, lo schiacciamento sotto macerie o pesi, o gravi fratture esposte. MORTE CARDIACA IMPROVVISA CESSAZIONE BRUSCA ED INATTESA DELLE ATTIVITÀ CIRCOLATORIA E RESPIRATORIA PRECEDUTA O NO DA SEGNI PREMONITORI E PUO’ ESSERE LA PRIMA MANIFESTAZIONE DELLA MALATTIA CORONARICA SEGNI DI ALLARME DELL’INFARTO MIOCARDICO • dolore al centro del torace o alla mandibola, alla gola o simile al mal di stomaco • difficoltà di respirazione o senso di debolezza • nausea vomito sudorazione • durante sforzo o anche a riposo Italia= 1:1000/anno In Italia ogni 3-4’ una persona viene colta da attacco cardiaco: 1 su 4 muore prima di arrivare in ospedale.