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GENERALITÀ
Apparato Cardiocircolatorio
Dr. Antonio Timpone
Dirigente Medico 118 PTS Tinchi
Direttore Sanitario Provinciale C.R.I.
L'apparato cardiocircolatorio: il
cuore
• Il cuore ha le dimensioni di
un pugno chiuso e la forma
simile a una pera con la
punta rivolta verso il basso.
Si trova all'interno della
gabbia toracica, tra i due
polmoni. Sotto c'è il
diaframma. Dietro si trova
l'esofago e poi la colonna
vertebrale. Davanti c'è lo
sterno, l'osso del torace
dove si uniscono le costole.
L'apparato cardiocircolatorio:
arterie, vene e capillari
•
Le arterie sono i vasi che
trasportano il sangue dal cuore
alle zone periferiche.
•
Le vene
Sono i vasi che trasportano il
sangue dalle zone periferiche al
cuore.
I capillari
Sono dei vasi piccolissimi dove
la parte terminale delle arterie si
congiunge con la parte iniziale
del sistema venoso.
La lunghezza complessiva dei
vasi sanguigni del corpo umano
è circa 130.000 Km.
•
•
L'apparato cardiocircolatorio:
la circolazione
Lo schema della circolazione del sangue
La circolazione del
sangue segue due
diversi circuiti: la
grande circolazione
e la
piccola circolazione.
L'apparato cardiocircolatorio:
la grande circolazione
La grande circolazione
consiste nell'insieme
Lo schema della circolazione del sangue dei vasi che portano il
sangue dal cuore alla
periferia e da qui
nuovamente al cuore.
Il sangue parte dal
ventricolo sinistro ed
entra nell'aorta,
l'arteria più grande.
L'apparato cardiocircolatorio:
la piccola circolazione
La piccola circolazione
consiste nell'insieme dei
vasi che portano il sangue
dal cuore ai polmoni e da qui
nuovamente al cuore
In questo viaggio il sangue,
ricco di anidride
carbonica, se ne libera
caricandosi invece di
ossigeno (ematosi) che
successivamente cede ai
tessuti.
Arresto cardiaco
•
L'arresto cardiaco è la
cessazione dell'attività del
muscolo cardiaco che può
avvenire per molteplici
cause. Per quanto
riguarda il primo
soccorso, il rischio di un
arresto cardiaco è
frequente nel caso di
infarto, folgorazione,
asfissia e shock.
Arresto cardiaco
• Segni
Quando il cuore cessa di battere la persona è
incosciente, la respirazione e il polso sono assenti,
la colorazione della pelle è pallida, le labbra e le
unghie possono essere cianotiche (violacee), le
pupille in breve si dilatano, divengono fisse, non
reagiscono alla luce.
Arresto cardiaco
• Intervento
E' necessario agire con tempestività.
• Dopo 3 o 4 minuti dall'arresto i danni al cervello
sono irreversibili.
• Chiamare i soccorsi urgentemente spiegando la
situazione affinché arrivino preparati per un
intervento rapido ed efficace.
• In attesa dei soccorsi bisogna procedere al
massaggio cardiaco e alla respirazione artificiale.
In questo modo l'infortunato viene tenuto in vita
meccanicamente sino all'arrivo dei soccorritori
professionisti.
Arresto cardiaco
Gravità
La gravità è massima: dopo pochi
minuti che il cuore si è fermato ha
inizio la morte cerebrale.
Shock
• Lo shock è una
sindrome dovuta a
una diminuzione
dell'afflusso di
sangue ai tessuti.
• E' conseguenza
della caduta della
pressione arteriosa
Shock
• Cause principali di
shock:
• EMORRAGICHE
• TRAUMATICHE
• CHIMICO-FISICHE
• ANAFILATTICHE
• CARDIOGENE
• METABOLICHE
Shock
Come riconoscerlo:
il soggetto si presenta confuso o in uno stato di
torpore, freddo, pallido con le estremità a chiazze
respiro rapido e superficiale, polso frequente e
difficile da palpare
Cosa fare?
E’ un’emergenza assoluta:
• chiamare immediatamente il sistema di
emergenza 118
• posizionare il paziente disteso supino con gli arti
inferiori sollevati
•coprirlo per evitare l’ipotermia
• se è evidente una perdita di sangue esterna,
comprimere sul punto di sanguinamento con delle
garze o un fazzoletto pulito
• non somministrare bevande, specie se alcoliche.
Emorragia
• Un'emorragia è una
fuoriuscita del sangue dai
suoi vasi. Se il sangue si
riversa all'interno del corpo
si ha un'emorragia interna.
Se il sangue si riversa
all'esterno del corpo si ha
un'emorragia esterna.
• Se la fuoriuscita del sangue
avviene da un'arteria si ha
un'emorragia arteriosa,
altrimenti può essere venosa
o capillare secondo i vasi
interessati.
Emorragia esteriorizzata
• Un'emorragia si dice
esteriorizzata quando
il sangue, raccolto in
una cavità interna del
corpo, defluisce
attraverso gli orifizi
naturali.
• La più comune è
l’epistassi, che
consiste nella
fuoriuscita di sangue
dal naso. Ci sono poi:
emottisi, ematemesi,
ematuria, metrorragia,
otorragia, melena
Emorragia
Intervento
• . Le emorragie venose si possono arginare, dopo una
buona disinfezione, tamponando e applicando una
fasciatura non troppo stretta.
• Nelle emorragie arteriose l'intervento deve essere
tempestivo perché la quantità di sangue è di solito più
elevata rispetto alle emorragie venose.
Se l'emorragia non è molto abbondante è sufficiente
tamponarla con una garza sterile o un fazzoletto pulito.
• Se invece interessa grossi vasi è necessario evitare che
l'infortunato muoia dissanguato attuando delle
compressioni sulle arterie a monte della ferita oppure
direttamente sul punto di sanguinamento.
Emorragia
Il laccio emostatico va usato solo nei casi più gravi.
Davanti al sospetto di un'emorragia interna, infine, bisogna
porre l'infortunato in posizione antishock, coprirlo e
chiamare urgentemente i soccorsi.
Emorragia
Gravità
La gravità di un'emorragia dipende dalla quantità di sangue
che fuoriesce.
In caso di lesioni ad importanti arterie c'è il rischio di
entrare rapidamente in stato di shock e di morire
dissanguati: è perciò importante arginare l'emorragia in
modo tempestivo e chiamare i soccorsi. Anche nel caso
delle emorragie interne non bisogna perdere tempo e
recarsi urgentemente al P.S.
Blocco delle emorragie massive
Blocco delle emorragie massive
• Compressione dell'arteria succlavia. Si
pratica nel caso di ferite alla spalla o
amputazione del braccio. Il soccorritore si
posiziona dietro la schiena dell'infortunato e
introduce le dita nella cavità dietro la
clavicola comprimendo con forza verso il
basso.
Arteria succlavia
Blocco delle emorragie massive
• Compressione dell'arteria ascellare. Si
effettua nel caso di ferite al braccio o
all'avambraccio. E' consigliabile sollevare
in alto il braccio dell'infortunato, per poi
comprimere energicamente con i pollici
nella cavità ascellare.
aa ascellare e omerale superiore
Blocco delle emorragie massive
• Compressione dell'arteria omerale
superiore. Utile nel caso di ferite al braccio.
Bisogna comprimere con tre dita sotto il
bicipite in corrispondenza dell'omero, nella
parte interna del braccio.
Blocco delle emorragie massive
• Compressione dell'arteria omerale
inferiore. Indicata nel caso di ferite
all'avambraccio o alla mano. Si comprime
con i due pollici nell'incavo del gomito.
Blocco delle emorragie massive
• Compressione dell'arteria femorale
inferiore. Si effettua in caso di ferite alla
coscia. L'infortunato è disteso a terra con la
gamba leggermente piegata: il soccorritore
comprime con forza contro il femore, nella
parte interna della coscia, con la mano
chiusa a pugno e il braccio teso.
arteria femorale
Vena Giugulare
AA Pedidia e Tibiale posteriore
Arteria Poplitea
Blocco delle emorragie massive
• E' da utilizzare con molta
prudenza e solo in caso di
assoluta necessità. Questo
sistema infatti esclude
completamente la circolazione
sanguigna con il rischio di
procurare una necrosi dei
tessuti.
Il laccio va perciò utilizzato
solo in casi estremi come
l’amputazione di un arto, lo
schiacciamento sotto macerie o
pesi, o gravi fratture esposte.
MORTE CARDIACA IMPROVVISA
CESSAZIONE BRUSCA ED INATTESA
DELLE ATTIVITÀ CIRCOLATORIA E RESPIRATORIA
PRECEDUTA O NO DA SEGNI PREMONITORI E PUO’ ESSERE
LA PRIMA MANIFESTAZIONE DELLA MALATTIA CORONARICA
SEGNI DI ALLARME
DELL’INFARTO MIOCARDICO
• dolore al centro del torace
o alla mandibola, alla gola
o simile al mal di stomaco
• difficoltà di respirazione
o senso di debolezza
• nausea vomito
sudorazione
• durante sforzo o anche
a riposo
Italia= 1:1000/anno
In Italia ogni 3-4’ una
persona viene colta da
attacco cardiaco:
1 su 4 muore prima di
arrivare in ospedale.