Pinus Pinea,Rinolofo Maggiore,Rinolofo Minore,Gabbiano Roseo

Pinus Pinea
2270 – Dune Boscate con Pinus Pinea e Pinus
Pinaster
Nelle aree post-dunali, il suolo più ricco quindi capace di
trattenere più acqua ha consentito alle piante silvestri di
avviare un processo di “successione” verso associazioni più
stabili ed evolute come la fustaia disetanea di Pinus
halepensis con sottobosco a Juniperus phoenicea che riveste
circa 8,5 ha di superficie.
Rinolofo Maggiore
Rinolofo Maggiore (Rhinolophus ferrumequinum S.) – E’ il più
grande Rinolofo europeo; si avvista sul sito durante le ore
serali quando è impegnato nella ricerca del cibo, si
distingue, oltre che dalle grandi dimensioni, anche per la
forma della foglia nasale. Il colore della pelliccia è
marrone, spesso tendente al rossiccio con la parte addominale
bianca-grigiastro. I giovani sono di colore grigio cenere. La
gestazione dura circa 75 giorni, e usualmente nasce un
piccolo, più raramente due. I giovani diventano indipendenti a
circa 7-8 settimane dalla nascita, ma possono riprodursi a 34 anni di età. L’alimentazione si basa soprattutto su insetti
di medie dimensioni come farfalle, cavallette e maggiolini. I
sui rifugi sono le grotte ed i vecchi edifici rurali, come il
Rinolofo minore con il quale convive spesso. Per lo
svernamento sono preferite le cavità sotterranee, anche tunnel
artificiali. Per la caccia serale si dirigono in ambienti
agricoli con filari di alberi e di siepi ma anche in scarpate
rocciose. Il volo è lento ad una distanza di 3-6 metri dal
suolo. Può cacciare le sue prede anche direttamente a terra.
In Italia è abbastanza diffuso, ma in diminuzione numerica. Si
conoscono pochissime colonie riproduttive.
Specie considerata VULNERABILE nella categoria IUCN
International Union for Conservation of Nature. Il disturbo
dell’uomo nei rifugi ed il forte uso di pesticidi in
agricoltura mettono in serio pericolo la sua sopravvivenza.
Il disturbo antropico cui sono soggetti questi animali e la
maggior parte degli uccelli marini, trae origine dalla
coincidenza temporale tra l’attività riproduttiva dei gabbiani
e la stagione del turismo balneare e diportistico. L’ormeggio
d’imbarcazioni nelle acque prospicienti la colonia o lo sbarco
di persone e cani all’interno o in prossimità della colonia
può determinarne l’abbandono da parte degli adulti durante le
prime fasi della nidificazione. Per sfuggire ai predatori
terrestri nella nidificazione vengono scelte superfici
orizzontali solo su piccole isole, nelle rare colonie che si
trovano lungo la costa invece, l’insediamento avviene su
falesie o su pareti a picco su mare. Sul sito in esame sono
stati avvistati esemplari di Gabbiano corso, appartenenti alle
coppie nidificanti nella zona di Capo Palinuro.
Rinolofo Minore
Rinolofo Minore (Rhinolophus hipposideros B.) – E’ il più
piccolo dei Rinolofi europei; si distingue oltre che per le
ridotte dimensioni anche per il colore della pelliccia che è
marrone chiaro con la parte addominale grigio chiaro. I
giovani sono di colore grigio scuro. La gestazione dura circa
75 giorni, e usualmente nasce un piccolo. I giovani diventano
indipendenti a circa 7-8 settimane dalla nascita, ma possono
riprodursi a uno due anni di età. L’alimentazione si basa su
piccoli insetti come farfalle, Ditteri, Coleotteri ed anche
ragni. I suoi rifugi sono le grotte ed i vecchi edifici
rurali. Per lo svernamento sono preferite le cavità
sotterranee, anche tunnel artificiali. Per la riproduzione
sono privilegiati gli attici degli edifici. Per la caccia
serale si dirigono verso boschi non fitti con ampie radure ma
anche parchi e coltivi. Il volo è abbastanza lento e
farfalleggiante a circa 5 metri dal suolo. Può cacciare le sue
prede anche direttamente a terra. In Italia è abbastanza
diffuso, ma con colonie di pochissimi individui. Specie
considerata IN PERICOLO nella categoria IUCN.
Il disturbo antropico cui sono soggetti questi animali e la
maggior parte degli uccelli marini, trae origine dalla
coincidenza temporale tra l’attività riproduttiva dei gabbiani
e la stagione del turismo balneare e diportistico. L’ormeggio
d’imbarcazioni nelle acque prospicienti la colonia o lo sbarco
di persone e cani all’interno o in prossimità della colonia
può determinarne l’abbandono da parte degli adulti durante le
prime fasi della nidificazione. Per sfuggire ai predatori
terrestri nella nidificazione vengono scelte superfici
orizzontali solo su piccole isole, nelle rare colonie che si
trovano lungo la costa invece, l’insediamento avviene su
falesie o su pareti a picco su mare. Sul sito in esame sono
stati avvistati esemplari di Gabbiano corso, appartenenti alle
coppie nidificanti nella zona di Capo Palinuro.
Gabbiano Roseo
Gabbiano Roseo – Frequenta l’area soltanto occasionalmente,
probabilmente attratto dalle capacità trofiche del mare
antistante la spiaggia di Cala del Cefalo e, soprattutto in
inverno quando il carico antropico è praticamente nullo.
Ha dimensioni medio grandi e struttura simile al Gabbiano
comune, ma con becco più sottile. I sessi sono simili con
dimorfismo stagionale. In inverno testa e collo sono bianchi
striati lateralmente di grigio scuro con aree grigiastre
attorno agli occhi e sulle auricolari, mantello, dorso,
copritrici superiori delle ali cenerine chiare, sopraccoda,
coda e parti inferiori bianche. In estate la testa e il collo
sono bianchi candidi e le parti inferiori sono bianche lavate
di rosa. Il becco è rosso scuro, i tarsi e i piedi sono
giallastri in inverno e rossi in estate. Lunghezza cm 42-44,
apertura alare cm 100-110, peso gr 230-350. Durante la
stagione riproduttiva frequenta zone umide d’acqua salmastra
(lagune, saline, estuari) e coste; sverna in acque marine. Ha
abitudini gregarie in ogni periodo dell’anno. Come gli altri
gabbiani raccoglie il cibo soprattutto sulla superficie
dell’acqua. Ha un volo simile a quello del Gabbiano comune.
Gabbiano Corso
Gabbiano Corso – Larus Audounii – La specie è migratrice
regolare, svernante e nidificante nella ZPS, che ospita una
delle colonie nidificanti più importanti della Campania. La
IUCN classifica il gabbiano corso come specie “In pericolo”
Specie endemica del Mediterraneo, caratterizzata da abitudini
riproduttive strettamente coloniali e da comportamento di
migratore parziale. E’ inserito nell’Allegati 1 della
Direttiva 79/409/CEE. Nel “Piano d’azione Nazionale per il
Gabbiano corso” nel censimento effettuato nel 2000 risultano
presenti anche 8 coppie nidificanti nella zona di Capo
Palinuro (Centola) poco distante dalla ZPS..
Il disturbo antropico cui sono soggetti questi animali e la
maggior parte degli uccelli marini, trae origine dalla
coincidenza temporale tra l’attività riproduttiva dei gabbiani
e la stagione del turismo balneare e diportistico. L’ormeggio
d’imbarcazioni nelle acque prospicienti la colonia o lo sbarco
di persone e cani all’interno o in prossimità della colonia
può determinarne l’abbandono da parte degli adulti durante le
prime fasi della nidificazione. A tale proposito va quindi
ribadita la necessità di garantire protezione e tranquillità
alla specie nel periodo riproduttivo riducendo, o eliminando
del tutto, il disturbo da terra e da mare nei pressi delle
colonie.