progetto università: la salute nuovi percorsi per accedere ai servizi sanitari e psicosociali a tutela della salute fisica, psicologica, relazionale e sessuale di studentesse e studenti universitari punto accoglienza consultoriale • • • • • informazioni e orientamento ai servizi sanitari consulenza ginecologica e prima visita gratuita invio facilitato alla consulenza andrologica consulenza psicologica gratuita prevenzione malattie sessualmente trasmissibili G.B. Giustinian, Dorsoduro 1454, Venezia primo giovedì di ogni mese (10–13) per informazioni ed appuntamenti 041 5294046 tutti i martedì (12–14) [email protected] per comunicare e/o rivolgere domande personali agli specialisti che collaborano al progetto; altre informazioni nei seguenti siti internet Comune di Venezia assessorato cittadinanza delle donne e cultura delle differenze www.comune.venezia.it/c-donna azienda Ulss12 veneziana www.ulss12.ve.it Università Ca’ Foscari www.unive.it IUAV www.iuav.it progetto secondo legge 285/97 in collaborazione tra Comune di Venezia assessorato cittadinanze delle donne e cultura delle differenze azienda Ulss 12 veneziana consultori familiari distretto n.1 Università Ca’ Foscari di Venezia comitato pari opportunità IUAV Istituto universitario di architettura di Venezia servizi dell’azienda Ulss 12 veneziana consultori familiari e giovani per problemi fisici e psicosociali della donna, dell’uomo e della coppia con équipe pluriprofessionale: ginecologo, andrologo, psicologo, ostetrica, assistente sanitaria, assistente sociale • • • • • • • • • • • • • • • G.B. Giustinian, Dorsoduro 1454, 041 5294004 Giudecca*, campo Marte 936, 041 5289258 Lido, Ospedale al Mare, 041 5295327 Burano, San Mauro 212, 041 735580 Ca’ Savio, via Concordia 29, 041 5300233 Marghera*, via Tommaseo 8, 041 936978 * sedi di Spazio Giovani, anche con accesso senza appuntamento Malcontenta, via delle Erbe, 041 5470180 Piave 1866*, via Dante 65, 041 986767 Mestre, viale San Marco 115, 041 5317439 Carpendo*, viale Garibaldi 101, 041 5346263 Chirignago, via Calabria 19, 041 912987 Zelarino, via Castellana 154, 041 909424 Favaro Veneto, via Triestina , 041 634063 Marcon, viale San Marco 76 , 041 5957117 Quarto d’Altino, via Tagliamento, 0422 824957 Urp – Ufficio relazioni con il pubblico dell’azienda Ulss 12 veneziana • • Venezia 041 5294588 Mestre 041 2608885 – 2608886 – 2608887 spazio salute maschio consulenza e visita dell’andrologo • • consultorio familiare Giudecca, campo Marte 936, Venezia, 041 5289258 consultorio familiare Piave, via Dante 65, Mestre, 041 986767 sosta in corsa centro di ascolto e consulenza psicologica • • G.B. Giustinian, Dorsoduro 1454, Venezia, 041 5294094, martedì e giovedì (14.30–18) Villa Franchin, viale Garibaldi 151, Mestre 041 5351827, martedì e giovedì (14.30–18) Comune di Venezia - assessorato cittadinanza delle donne e cultura delle differenze centro di accoglienza centro antiviolenza • viale Garibaldi 155a, Mestre, 041 26 90612 - 2690610 - 5349215 Università Ca’ Foscari comitato pari opportunità • [email protected] la contraccezione informazioni e suggerimenti per una scelta personalizzata a cura di Tiziano Cappelletto, ginecologo, azienda Ulss 12 veneziana, European Society of Contraception La contraccezione, oltre che consentire al singolo/coppia di esprimere una sessualità serena e responsabile, previene l’interruzione volontaria della gravidanza e, nel caso del preservativo, le malattie sessualmente trasmissibili. Non esiste il metodo contraccettivo “ideale”; la scelta deve essere quindi personalizzata sulla base di alcuni parametri: efficacia sicuro rispetto a gravidanze indesiderate innocuità non dannoso alla salute e con pochi effetti collaterali accettabilità rispetto alle convinzioni personali della coppia ed al tipo di rapporto reversibilità ritorno alla fertilità cessato l’utilizzo del metodo semplicità d’uso anche per non interferire con la naturale spontaneità del rapporto. alcune indicazioni per le/i giovani Alcuni metodi anticoncezionali disponibili devono essere esclusi in quanto non indicati per le giovani: sterilizzazione (irreversibile), iniezioni deposito e impianti sottocutanei di ormoni (troppi effetti collaterali e irregolarità del ciclo, fino al blocco, anche per lunghi periodi, delle mestruazioni), minipillola (non è una pillola a basso dosaggio, ma contiene solo uno dei due ormoni presenti nella pillola, meno efficace rispetto a questa, con più effetti collaterali e con le stesse controindicazioni). Rispetto alla scelta deve essere valutato innanzitutto il tipo di rapporto. Se continuo e frequente, è consigliabile la pillola, l’anello vaginale o il cerotto, ovviamente se questi metodi sono accettati e se non sussistono controindicazioni al loro uso. In caso di rapporti occasionali, specie se con persona poco conosciuta, è più indicato il preservativo, che tra l’altro previene le malattie sessualmente trasmissibili. La non interferenza con i ritmi biologici, con la spontaneità delle manifestazioni sessuali e, talvolta, motivazioni religiose, possono orientare verso i metodi cosiddetti “naturali”. La spirale, nella giovane e che non ha avuto gravidanze, non è un metodo di primo impiego; può essere presa in considerazione quando esistono controindicazioni (o rifiuto) all’uso di ormoni. efficacia contraccettiva dei metodi Ogino-Knaus 20 – 40 Viene valutata con l’Indice di Pearl, Billings 15 – 30 che esprime il numero di gravidanze indesiderate (insuccesso del metodo) coito interrotto 10 – 18 su 100 donne che utilizzano il contraccettivo per 12 mesi. La variabilità degli indici riportati nellatemperatura basale 8 – 15 figura distingue l’efficacia teorica, preservativo 7 – 15 presupponendo che il metodo sia utilizzato correttamente, dall’efficacia reale, che è più bassa in quanto diaframma 5 – 10 tiene conto degli errori nell’uso del metodo stesso. spirale 1 – 5 insuccessi dei contraccettivi calcolati con l’Indice di Pearl pillola anello vaginale < 1 cerotto coito interrotto Pur essendo il metodo più usato è tra quelli meno sicuri. Consiste nell’interruzione del rapporto prima della eiaculazione; ciò presuppone un completo autocontrollo da parte dell’uomo e interferisce negativamente sul piacere dell’atto sessuale. La scarsa sicurezza è dovuta anche alla possibilità di fuoriuscita di piccole quantità di sperma poco prima della eiaculazione, soprattutto nel caso di rapporti ripetuti. metodi cosiddetti “naturali” Comprendono l’Ogino-Knaus, la Temperatura basale, il Billings, il Sistema computerizzato. Tutti si basano, sulla identificazione del giorno dell’ovulazione (che avviene 14-16 giorni prima delle mestruazioni), quindi del periodo fecondo, con astinenza da rapporti 3-5 giorni prima ed un giorno dopo l’ovulazione stessa. Ogino-Knaus _ Deve essere annotata la durata di almeno 12 cicli perché il metodo abbia una certa validità statistica. Si sottraggono 18 giorni alla durata del ciclo più breve (= primo giorno fertile) e 11 giorni al ciclo più lungo (= ultimo giorno fertile); viene così individuato il periodo in cui avviene presumibilmente l’ovulazione e quindi il periodo non sicuro. Temperatura basale _ Dopo l’ovulazione, la temperatura interna (orale, vaginale o rettale), si alza di circa mezzo grado. Deve quindi essere misurata la temperatura basale, con apposito termometro, tutti i giorni, al risveglio, prima di ogni attività, e annotata su un grafico. Tre giorni dopo il rialzo termico, ha inizio il periodo sicuro. Billings _ Avvicinandosi il periodo ovulatorio, la donna ha una secrezione vaginale di muco trasparente (tipo chiara d’uovo) che diventa sempre più “distensibile”, se stirato tra due dita, fino a 10-12 cm al momento dell’ovulazione. Sistema computerizzato _ Con un piccolo apparecchio elettronico è possibile valutare le modificazioni di colore che un’apposita striscia colorimetrica subisce a contatto con le urine raccolte al mattino. Il colore verde indica i giorni sicuri, mentre il rosso indica il periodo fecondo e quindi non sicuro. L’estrema variabilità dei cicli, e quindi del periodo ovulatorio (soprattutto nelle giovani) e l’interferenza di fattori esterni (stress, malattie, infiammazioni vaginali, farmaci, variazioni ambientali, ecc.) comporta una riduzione dei “giorni sicuri”, difficilmente prevedibili; e questo spiega la scarsa efficacia contraccettiva di questi metodi. spermicidi A seguito di disposizioni della Comunità europea del dicembre 2002, gli spermicidi sono stati gradualmente eliminati dal commercio in quanto contenenti sostanze pericolose, non tanto per la donna che li usava (effetto solo locale-vaginale), quanto invece per il rischio di accumulo negli organismi viventi, dopo l’eliminazione nell’ambiente terrestre e soprattutto acquatico. diaframma È una sottile coppa di gomma, circondata da un anello metallico elastico, che deve essere inserita profondamente in vagina prima del rapporto e rimossa non meno di 6-8 ore dopo; in questo modo impedisce la penetrazione degli spermatozoi nell’utero. Esiste in diverse misure (da 5 a 10 cm di diametro) che permettono di adattarlo alle diverse conformazioni anatomiche di vagina e utero. Per questo richiede inizialmente l’intervento di un ginecologo o di altro operatore sanitario preparato, per valutare la misura stessa e per addestrare all’uso. Il diaframma, se usato correttamente, ad ogni rapporto, ha una buona efficacia contraccettiva. preservativo Oltre ad essere discretamente sicuro come anticoncezionale è anche l’unico metodo ad oggi indicato per la prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili. Ciò purché si seguano semplici norme per un suo corretto uso. È consigliabile acquistare preservativi con serbatoio e con certificato di garanzia, controllando anche la data di scadenza. Deve essere applicato fin dall’inizio di ogni rapporto, sul pene eretto, prima della penetrazione e non solo prima dell’eiaculazione. Alla fine del rapporto, prima di ritirare il pene dalla vagina, è opportuno trattenere il preservativo alla base per evitare che si sfili all’interno. Altro rischio rispetto all’efficacia è legato alla rottura del preservativo. Per limitare questo rischio, è utile un’adeguata lubrificazione, fisiologica (“preliminari” del rapporto) o con lubrificanti inerti (es. vaselina). Deve essere conservato lontano dal calore (non nel cruscotto della macchina o nel portafoglio nella tasca dei pantaloni); è necessario inoltre fare attenzione a non danneggiarlo con unghie, anelli o bracciali. spirale Piccolo dispositivo in plastica che viene inserito dal ginecologo all’interno dell’utero dove svolge la sua azione contraccettiva (molto efficace) anche per 3-5 anni. Per la giovane donna, che non ha avuto gravidanze, la spirale è considerata un metodo cosiddetto “di seconda scelta”: viene cioè preso in considerazione quando è necessaria una elevata sicurezza e contemporaneamente esistono controindicazioni (o rifiuto) all’uso della pillola. Nelle giovani infatti la cavità dell’utero è poco ampia e questo, assieme alla maggiore difficoltà di inserimento rispetto a donne che hanno già partorito, aumenta il rischio di espulsione, cosa di cui la donna può anche non accorgersi (es. durante le mestruazioni). Sempre nella giovane è anche più frequente il non corretto posizionamento o spostamento in basso della spirale all’interno dell’utero; ed anche questo può concorrere a diminuire l’efficacia contraccettiva. Infine, è abbastanza elevata l’incidenza di effetti collaterali: soprattutto flussi mestruali abbondanti e spesso dolorosi, irregolari perdite di sangue. Anche se molto rara, la più severa complicazione è l’infiammazione dei genitali interni (utero, tube, ovaie), con rischio di sterilità. pillola La pillola contiene una associazione di due ormoni di sintesi simili a quelli prodotti dalle ovaie (estrogeno e progesterone) che impediscono l’ovulazione e quindi il concepimento. Oltre alla quasi completa sicurezza anticoncezionale (rischio di insuccesso di 0,02-0,8 %), la pillola ha anche alcuni effetti “terapeutici”: regolarizza il ciclo, riduce il flusso e il dolore mestruale, riduce o elimina i disturbi del periodo premestruale. Attualmente sono in commercio pillole, a più o meno basso dosaggio, che, pur mantenendo massima l’efficacia contraccettiva, hanno scarsi effetti collaterali. Esistono pillole monofasiche, a 21 o 24 compresse, con dosi costanti dei due ormoni, estrogeno e progestinico, e pillole trifasiche, nelle quali il rapporto di dosaggio estrogeno-progestinico è diverso nel corso dello stesso ciclo di trattamento, simulando le variazioni ormonali che avvengono in un normale ciclo mestruale. Mentre l’estrogeno è uguale in tutte le pillole, diverso è il tipo di progestinico e con effetti differenti sull’organismo in generale. Ad esempio, alcuni di questi progestinici hanno anche una discreta attività contro l’acne; un altro tipo di progestinico ha un’azione di minore ritenzione idrica. Avere a disposizione questa varietà di pillole, permette di personalizzare la scelta del contraccettivo ormonale, tenendo presente anche che la “riposta” all’uso di un tipo di controindicazioni assolute pillola è soggettiva. tromboembolie Per questo, all’inizio del trattamento, oltre alla valutazione malattie cardiocircolatorie da parte del medico della “storia mestruale” e dello stato malattie del fegato in atto di salute fisica generale e ginecologica, è da prevedere un diabete periodo di 2-3 mesi di “sperimentazione” da parte della elevati valori di trigliceridi (> 300 mg) singola donna, dopo dei quali si può decidere se continuare elevati valori di colesterolo (> 300 mg) con lo stesso tipo di pillola oppure di sostituirla con un’altra, tumori della mammella o dell’utero oppure ancora di cambiare metodo contraccettivo. Infatti, gli effetti collaterali, solitamente di lieve entità controindicazioni relative (perdite di sangue tra una mestruazione e l’altra, cefalea cronica mestruazioni scarse, aumento di peso, tensione al seno, depressione grave nausea, cefalea) sono di solito limitati ai primi mesi di malattie cardiache senza danni alle valvole assunzione e anche questi sono “soggettivi”, nel senso che la uso di anticonvulsivi e di alcuni antibiotici stessa pillola può dare alcuni disturbi in alcune donne e non obesità vera darli in altre. Le controindicazioni, più rare nelle giovani rispetto a donne più avanti con gli anni, vengono distinte in assolute (non è possibile usare la pillola) e relative (la pillola è indicata con cautela e con più stretto controllo medico). Come si usa, all’inizio del trattamento, si assume la prima pillola il primo giorno del flusso mestruale e si continua con una pillola al giorno, più o meno sempre alla stessa ora, per 21 giorni; dopo una pausa di 7 giorni (durante i quali avviene la mestruazione e comunque la sicurezza contraccettiva è mantenuta), l’ottavo giorno si inizia con una nuova confezione, anche se le mestruazioni non sono ancora terminate. Nuove pillole, sempre a basso dosaggio, contengono invece 28 confetti, di cui gli ultimi 4 di colore bianco non contenenti alcun ormone (ed in questi giorni avviene la mestruazione): in pratica la pillola va presa continuamente tutti i giorni, sapendo che durante l’assunzione delle ultime 4 pillole bianche è come si facesse la pausa. In caso di dimenticanza di una pillola, è consigliabile assumerla appena possibile e comunque entro le 12 ore dalla dimenticanza; oltre questo periodo di tempo, la sicurezza contraccettiva non è più assicurata. In caso di vomito o diarrea nelle 4 ore dopo l’assunzione della pillola, è necessario prenderne un’altra; per questo è meglio avere sempre una confezione di riserva. L’assunzione di alcuni farmaci (soprattutto a dosi elevate e per periodi prolungati) contemporaneamente alla pillola può ridurre la sicurezza contraccettiva; è consigliabile consultare il medico. anello vaginale Si tratta di un sottile anello in plastica flessibile del diametro di 5,4 cm e spessore di 4 mm che, inserito una volta al mese in vagina, rilascia giornalmente (direttamente nel sangue e quindi senza il passaggio attraverso lo stomaco ed il fegato) la stessa dose di ormoni contenuti in ognuna delle pillole a basso dosaggio. Ha lo stesso meccanismo di azione della pillola e, se usato correttamente, ha la stessa efficacia contraccettiva. Anche controindicazioni, effetti collaterali, interazione con altri farmaci sono analoghi a quelli della pillola. Rispetto a quest’ultima, l’utilizzo dell’anello richiede una buona confidenza con il proprio corpo (comunque è come inserire e togliere un assorbente interno) ed eventualmente un iniziale “addestramento” assieme ad operatori sanitari preparati. I vantaggi consistono nel fatto che è un metodo che si utilizza una volta al mese, è “discreto” (non si vede, non si sente ed è gestibile in modo riservato) e che episodi di vomito o diarrea non ne diminuiscono l’efficacia contraccettiva. Come si usa, all’inizio del trattamento, il primo anello deve essere inserito in vagina entro il quinto giorno dall’inizio delle mestruazioni (i primi 7 giorni non sono comunque sicuri) e viene tenuto per tre settimane consecutive, al termine delle quali viene rimosso. Dopo una settimana di pausa, durante la quale comparirà la mestruazione (la sicurezza contraccettiva è comunque mantenuta), si inserisce un nuovo anello, in pratica nello stesso giorno della settimana in cui era stato rimosso il precedente. pillola trifasica (3 colori = 3 dosaggi ormonali modulati) pillola monofasica a 21 compresse pillola monofasica a 24 compresse + 4 inerti, senza ormoni cerotto È un sottile cerotto adesivo di 4,6 x 4,6 cm che si applica una volta alla settimana, ed alla stessa ora, sulle natiche, sul braccio o sul dorso. Rilascia ogni giorno la stessa quantità di ormoni dell’anello vaginale e uguale a quella contenuta nelle pillole a basso dosaggio. Il meccanismo di azione è quindi lo stesso dei due metodi sopra citati e simile è la sicurezza contraccettiva, gli effetti collaterali e le controindicazioni. Come per l’anello vaginale, gli ormoni entrano direttamente nel sangue senza passare attraverso lo stomaco ed il fegato: è efficace quindi anche in caso di vomito e diarrea. Problemi possono essere legati alla possibilità di distacco del cerotto (in questo caso se ne deve applicare un altro entro 24 ore) oppure ad una reazione allergica nella sede di applicazione. Come si usa, il primo cerotto va applicato durante il primo giorno di mestruazione; il secondo ed il terzo dopo una settimana (sempre quindi nello stesso giorno). Segue poi una settimana nella quale non si applica alcun cerotto e durante la quale iniziano le mestruazioni. intercezione post-coitale Non è, e non deve essere considerato, un vero e proprio metodo anticoncezionale. Si tratta infatti di una contraccezione di emergenza, comunemente definita pillola del giorno dopo, che previene o riduce il rischio di una gravidanza indesiderata conseguente ad un rapporto non protetto o non sicuro (ad esempio per la rottura del preservativo oppure coito interrotto… con dubbio). Consiste nell’assunzione di due compresse, contenenti dosi elevate di un ormone progestinico, a distanza di 12 ore una dall’altra. L’efficacia è strettamente collegata al tempo intercorso tra il rapporto a rischio e l’assunzione della pillola, che comunque non deve superare le 72 ore. La percentuale di insuccesso è infatti la seguente: 0,5% entro le 12 ore; 1,5% entro 24 ore; 2,5% entro 48 ore; 4% a 72 ore. Per acquistarla è necessaria la ricetta medica; ci si può rivolgere ai consultori familiari oppure ai reparti di ginecologia ospedalieri. Assolutamente da evitare, in quanto pericoloso, l’utilizzo fai-da-te.