Come funziona il test
Il primo test comprende un occhiale con lenti colorate e l’immagine di una farfalla scomposta in due colori (anaglifo). Per verificare se la funzione visiva del bambino è normale ed esiste una
buona stereopsi procedete in tal modo:
Sollecitate il bambino a prendere con la mano le ali dell’insetto!
Perfino i bambini piccoli cercano di afferrarle anche alcuni centimetri al di sopra della figura.
Quest’ultima caratteristica vi aiuterà a comprendere se la percezione è corretta.
Per eseguire il test dovrete far indossare l’occhiale in modo confortevole e sottoporre l’immagine ad una distanza di circa 30 cm
dal viso verso il basso (posizione di lettura).
Il secondo test è una tavola con disegni facilmente riconiscibili
dai bambini, di grandezza decrescente.
Andrà sottoposta al bambino ad una normale distanza di lettura,
esaminando un occhio alla volta (l’occhio controlaterale andrà
chiuso ad esempio con una garza morbida).
Si inviterà quindi il bambino a distinguere le varie figure, incominciando dalle più grandi, accertandosi che il piccolo paziente
abbia ben compreso quanto rappresentato nell’immagine (senza
suggerimenti!).
Accanto ad ogni carattere troverete i corrispondenti decimi di
vista. È normale che vengano riconosciuti disegni sino ad 8-9/10,
in ugual misura nei due occhi. Ovviamente in caso di dubbio i test
possono essere ripetuti più volte.
A cura di
Dott. Pierluigi Trabucchi
Direttore UOC di oculistica
Ospedale di Vimercate
Sig.ra Simona Potecchi
Assistente tecnico di Oftalmologia
UOC Oculistica
Ospedale di Vimercate
In collaborazione con
Azienda Ospedaliera
di Desio e Vimercate
Un progetto di
Qualora si abbia la sensazione che uno dei test od entrambi non
diano buon esito, vi consigliamo di rivolgervi al vostro Pediatra,
oppure al vostro Medico Oculista di fiducia.
www.rotarymonzaest.it
Lo screening visivo
nella prima infanzia
Ad un anno di età il bambino mette a fuoco gli oggetti a tutte le
distanze, ha il completo controllo dei muscoli oculari e possiede
una buona stereopsi, acquista cioè il senso di profondità delle
immagini (visione tridimensionale).
Dopo i tre anni raggiunge i 10/10 di vista.
Lo sviluppo della funzione visiva continua e si completa intorno
ai quattro anni di età.
I problemi più frequenti
L’occhio è la nostra finestra
sul mondo esterno
La funzione visiva, il più importante dei nostri sensi, si sviluppa
progressivamente, a partire dalla nascita, sino a 4-5 anni di età.
Il neonato è in grado di percepire tutti gli stimoli visivi, ma non di
elaborarli ed organizzarli in immagini. Dopo alcune settimane può
mettere a fuoco immagini ravvicinate (30-40 cm) senza distinguere i colori; i muscoli oculari sono ancora mal coordinati, per cui è
possibile che in alcuni momenti appaia strabico (attenzione: se lo
strabismo è sempre presente, ciò è indice di malattia).
Dopo i due mesi il bimbo (lattante) riesce a seguire gli oggetti in
movimento e riconosce gli sguardi, risponde a sorrisi e converge
lo sguardo se si avvicina un oggetto al volto. Dopo i 4 -5 mesi
riesce a vedere correttamente immagini sino ad alcuni metri di
distanza ed ha una discreta capacità di distinguere i colori fondamentali.
A sei mesi il controllo muscolare è molto migliorato, per cui posizioni anomale dei bulbi oculari (convergenti o divergenti), devono ingenerare il sospetto di strabismo.
Il periodo di vita che va dalla nascita all’età prescolare è pertanto
fondamentale per un corretto sviluppo di tale funzione.
Svariate patologie possono interferire con questo normale processo. Possiamo distinguere problemi di tipo anatomico (cataratta congenita, glaucoma congenito, alterazioni di strutture
interne all’occhio, quali il vitreo e la retina) e problemi di tipo
funzionale, quali il cosiddetto “occhio pigro” (ambliopia).
In ogni caso è di fondamentale importanza una diagnosi precoce
del problema. Le problematiche anatomiche, più rare, andranno
affrontate con una terapia per lo più chirurgica; i problemi funzionali con una terapia riabilitativa.
L’occhio pigro
La principale problematica presente in questa fascia di età è rappresentata dall’ambliopia (occhio pigro).
Essa consiste nel mancato sviluppo di una normale capacità visiva in uno dei due occhi ed è provocata dalla presenza di una strabismo, più o meno evidente, oppure dalla presenza di un difetto
visivo che rende l’acquisizione delle immagini differente tra un
occhio e l’altro (possiamo avere un occhio senza difetto e l’altro
con un difetto visivo, oppure un difetto presente nei due occhi
però quantitativamente diverso tra un occhio e l’altro).
Purtroppo un difetto del genere non dà segni clinici. Né il bambino né i genitori possono rendersi conto di questo problema.
Una terapia rieducativa, in grado di risolvere il problema è possibile e dà buoni risultati, ma va intrapresa entro i quattro anni di
età. Per questo una corretta e precoce diagnosi è fondamentale.
Da quanto esposto si comprende come sia necessario uno screening di questi problemi nei bambini sino ai quatto anni, nel periodo prescolare.
Il kit per lo screening visivo
A questi bambini si rivolge la nostra iniziativa. Desideriamo con
questo progetto sensibilizzare i genitori nei riguardi di queste
problematiche, senza volerci sostituire ai necessari controlli medici presso il proprio pediatra o presso il medico oculista.
Ricordiamo che è attualmente prevista dal nostro sistema sanitario una visita pediatrica per il cosiddetto bilancio di salute del
bambino, la quale comprende un esame della capacità visiva.
In caso di dubbio diagnostico, a tale indagine andrà affiancata
una valutazione oculistica ed ortottica.
In questo kit troverete due strumenti, che vi permetteranno di
eseguire un primo esame della funzione visiva di vostro figlio:
un test della visione binoculare (stereotest) ed un test per la
capacità di lettura (ottotipo per vicino).
Stereotest
Tavola Ott
otipica Bam
bini
5° carattere
4° carattere
3° carattere
2° carattere
lare
Test
binocu
della visione
1° carattere