Richiamo di alcuni concetti fondamentali PRINCIPIO DELLA SCARSITA’ DELLE RISORSE: il problema economico di effettuare delle scelte si pone perché le risorse (materie prime, tempo, energie) sono scarse. La domanda d’arte parte I PRINCIPIO DELLA PIENA RAZIONALITA’: di fronte al problema della scelta in condizioni di scarsità, l’economia suppone che gli individui siano razionali, ovvero che essi comprendano bene le alternative a loro disposizione (trade off costi/benefici) e che ottengano il massimo risultato dalle loro azioni (massimizzazione dell’utilità). Richiamo di alcuni concetti fondamentali LA LEGGE DELLA DOMANDA La domanda individuale di un bene è la quantità del bene stesso che i compratori sono disposti ad acquistare, ad un certo prezzo, ad un determinato momento. N.B. L’utilità non è una proprietà delle cose, ma una relazione che si instaura fra cose e persone e dipende, oltre che dalle caratteristiche delle cose, anche dalla condizione in cui si trovano le persone. I FATTORI CHE INFLUENZANO LA DOMANDA • • • • es. chi ama suonare il violino, troverà utile possederne uno, mentre chi non conosce la musica, troverà lo strumento privo di qualsiasi utilità. Prezzo del bene Reddito del consumatore Prezzo degli altri beni Preferenze del consumatore sazietà UTILITA’ TOTALE: utilità complessiva che deriva dal consumo di quantità via via crescenti del bene (soddisfazione – sazietà – disgusto). P La quantità domandata del bene è inversamente proporzionale al suo prezzo o UTILITA’: in termini economici l’utilità corrisponde alla capacità dei beni di soddisfare un bisogno. incrementi decrescenti disgusto UTILITA’ MARGINALE: utilità che il soggetto riceve da ogni singola porzione aggiuntiva consumata di un bene. Q Richiamo di alcuni concetti fondamentali L’ARTE NELLA STORIA DEL PENSIERO ECONOMICO COME INTERPRETARE L’INCLINAZIONE DELLA FUNZIONE DI DOMANDA La relazione tra P e Q domandata non è uguale per ogni bene. Per alcuni beni, la variazione del P comporta una variazione significativa della Q domandata mentre, per altri beni, variazioni anche importanti del P non ne modificano significativamente la domanda. Per William Stanley Jevons (1871) la musica era divertimento e serviva essenzialmente come elemento di dis‐trazione dal lavoro routinario: Lo strumento di misurazione del grado di reattività della D si chiama COEFFICIENTE DI ELASTICITA’: esso indica il grado di reazione della D al variare di uno degli elementi che la influenzano. “A tranquilizer of the mind” “A general removal from its ordinary course of duties … causing it to forget ordinary affairs and thoughts” L’ELASTICITA’ della domanda di un bene rispetto al proprio prezzo è il rapporto tra la variazione percentuale della Q domandata e quella del P (ΔQ/ ΔP). P Beni secondari es. caviale Beni succedanei es. burro Beni necessari es. pane Beni status symbol es. Ferrari Q D ELASTICA D NEUTRALE D RIGIDA D PERFETTAM. RIGIDA La Q domandata varia in Variaz. % della D uguale alla La Q domandata varia in Qualunque sia il P, la Q misura considerevole variaz. % del P misura meno che prop. domandata non cambia rispetto al P Per John Ruskin (1857) il lavoro operaio nelle fabbriche “uccide” il genio, la componente inventiva umana che è nutrimento per la mente e piacere di vita Per Thorstein Veblen (1904), il lavoro nelle fabbriche non avrebbe condotto solo ad una standardizzazione delle vite, ma anche dei gusti (conformismo) L’ARTE NELLA STORIA DEL PENSIERO ECONOMICO “Le rappresentazioni teatrali riescono a dissipare nella maggior parte della gente la disposizione alla malinconia” Adam Smith The ancient world knew that the public needed circuses as well as bread … These policies, habits and traditions were not confined to the Greek and Roman world. They began as early as man working with his bare hands has left records behind him, and they continued in changing forms and with various purposes, from Stonhenge to Salisbury Cathedral, down at least to the age of Sir Christopher Wren, Louis XIV and Peter the Great … “Mentre nel consumo dei beni industriali, oltre un certo livello, la soddisfazione degli individui tende a decrescere, nella fruizione della musica vale il principio inverso: più la si ascolta, più la si apprezza” Alfred Marshall “L’arte rappresenta uno dei principi civilizzanti della società e, in quanto tale, deve essere incoraggiata e sostenuta dallo Stato” John M. Keynes PROPRIETA’ ANALITICHE PARTICOLARI CHE TRADIZIONALMENTE VENGONO ATTRIBUITE ALL DOMANDA DEI BENI D’ARTE PERCHE’ L’ANALISI ECONOMICA DEL MERCATO CULTURALE E’ CONSIDERATA PROBLEMATICA ? Secondo Ferdinando Galiani (1751) i prezzi dei beni dipendono dalla loro scarsità e dalla loro utilità. I pezzi unici (opere d’arte) non sfuggono a questa regola. Il limite inferiore è dato dal prezzo di riserva del venditore, laddove il limite superiore è dato dai bisogni e desideri dell’acquirente. Galiani aggiunge, tuttavia, che questa regola generale non si applica al campo della moda, un mercato da questi considerato del tutto irrazionale, in quanto governato da una “affezione della mente”, peculiarità degli Europei. Secondo Adam Smith (1776) i prezzi degli oggetti unici vengono fissati attraverso lo stesso meccanismo del banditore nelle aste. L’arte corrisponde al bisogno che l’essere umano ha di novità. Secondo William S. Jevons (1871) e Alfred Marshall (1890), l’opera d’arte era un’eccezione, in quanto la sua utilità non poteva essere sottoposta a “gradi”. • L’utilità marginale del consumo d’arte è crescente, i.e. l’utilità che procura ogni successiva dose di consumo d’arte aumenta • L’utilità totale del consumo d’arte (il desiderio di cultura) aumenta in maniera più che proporzionale all’aumentare del consumo, i.e. la cultura non trova mai il punto di saturazione VINCOLI • Limite di tempo (time consuming) Vincolo di bilancio (dettato dal reddito disponibile) • In generale l’arte veniva classificata come “bisogno dell’intelletto”. I FATTORI CHE INFLUENZANO LA DOMANDA d’arte • • • • Preferenze del consumatore Reddito del consumatore Prezzo del bene Tempo richiesto per il suo consumo Il consumo d’arte si caratterizza poi per gli effetti sul consumo individuale indotti dal • consumo passato personale (capitale individuale del consumatore; conoscenza formale e informale); • consumo dell’intera società (capitale sociale del consumatore; effetto “gara di bellezza). ASPETTI SOCIOLOGICI DEL CONSUMO D’ARTE EFFETTO “GARA DI BELLEZZA” « It is not a case of choosing those [faces] which, to the best of one’s judgment, are really the prettiest, nor even those which average opinion genuinely thinks the prettiest. We have reached the third degree where we devote our intelligences to anticipating what average opinion expects the average opinion to be. And there are some, I believe, who practice the fourth, fifth and higher degrees. » John Maynard Keynes, “The General Theory of Employment Interest and Money” (1936) « Cercherò di piacere al pubblico per far sì che nella nostra società entri qualche centesimo. » Vincent Van Gogh, in una lettera al fratello Theo ASPETTI PSICOLOGICI DEL CONSUMO D’ARTE o bisogno • bisogno • bisogno • bisogno di di di di associazione (social needs); identità (need to belong); rispetto (sacralità contemplativa); conoscenza, di creatività, di novità, di varietà; • è un’attività altamente “time consuming” ‘Quanta più buona musica un uomo ascolta, tanto più forte diverrà presumibilmente il suo gusto per l’arte’. (A. Marshall, Principi di Economia, 1890) • implica elevati costi di attivazione iniziali in termini di energie mentali e conoscenze acquisite necessarie a “leggere” e ad apprezzare il prodotto artistico • possiede la duplice natura di consumo e di investimento “learning by consuming” o “cultivation of taste”: la soddisfazione che l’individuo trae dal consumo d’arte dipende non solo dai livelli di consumo corrente, ma anche da una misura dei gusti artistici acquisiti. ‘[il consumatore] non desidera semplicemente quantità maggiori delle cose che è abituato a consumare, ma qualità migliori: desidera cose più scelte, e cose che soddisfino i nuovi bisogni che si sviluppano in lui’. (ivi) GLI EFFETTI DI TREADMILL (tappeto rullante) aspiration treadmill. Nei Paesi a reddito elevato la crescita del reddito pro capite non conduce ad un aumento del benessere soggettivo perché l’aumento del reddito genera un’equivalente crescita nelle proprie aspirazioni, e l’effetto negativo di queste aspirazioni riduce l’effetto positivo dell’aumento del reddito. Il benessere viene inteso come un rapporto tra reddito e aspirazioni: se ad un aumento del numeratore (il reddito), aumenta di pari importo anche il denominatore (le aspirazioni), il rapporto si mantiene costante nel corso del tempo. UNA SITUAZIONE PARADOSSALE ‘LA TEORIA DELLA CLASSE AGIATA’ e IL FENOMENO DELLA ‘CRONOFAGIA’ Il sociologo Hartmut Rosa impiega il termine “cronofagia” per rappresentare la malattia che “divora” il tempo di vivere dell’uomo moderno: «[a]nd indeed, as many have observed and empirical evidence clearly suggests, the history of modernity seems to be characterized by a wide-ranging speed-up of al kinds of technological, economic, social, and cultural process and by a picking up of the general pace of life» (2003, p. 3). Si noti, in basso a sinistra, il richiamo alle pagine di The Joyless Economy, nelle quali l’autore riferisce come l’Etica Puritana imponga agli americani di dedicare le loro energie alla produzione e di non sprecare tempo nelle attività di consumo. Scitovsky descrive con ironia le contraddizioni della routine quotidiana del “consumatore puritano”: «in our society of The Harried Leisure Class, whose high hourly earnings make their time so precious that they cannot afford the time it takes to enjoy life and are forced to eat their meals on the run, cut short the foreplay in lovemaking, attend abbreviated religious services, buy books to glance at, not to read, and have no time to look at the beauty spots of the world to which their conferences take them» (ivi, p. 163). es. della carriera lavorativa hedonic treadmill. La qualità edonica di particolari esperienze (positive o negative) e il benessere (o malessere) nel suo complesso sono soggetti a processi omeostatici che tendono a ripristinare una posizione di neutralità affettiva. es. dell’euforia da vincita alla lotteria positional treadmill. Le persone investono tempo ed energie per aumentare il loro livello di reddito (per trasformarlo in consumo ostentativo), senza però ottenere alcun progresso in termini di soddisfazione, in quanto i soggetti che appartengono al loro gruppo di riferimento, e che queste persone cercano di distanziare, impiegheranno gli stessi sforzi per fare altrimenti. es. dei SUV LE CONTRADDIZIONI DELLA SOCIETA’ MODERNA ‐ Il progresso economico permette di disporre di quantità di tempo libero crescenti. Tuttavia, più si diventa ricchi, moltiplicandosi le occasioni di consumo, minore sarà il tempo disponibile. Mano a mano che una società diviene più ricca, il tempo diviene più costoso (rinunciare ad un reddito sempre più elevato, si ricordino gli effetti di treadmill) e aumentano gli impieghi possibili del tempo libero (viaggi, sport, eventi sociali). => L’aumento della ricchezza e un maggior livello di istruzione, che crea assuefazione, bisogno di provare esperienze culturali sempre nuove, provoca due effetti contrastanti: si possono comprare più beni, ma si dispone di minor tempo libero per consumarli. Scitovsky osserva però che «[i]n the mass‐production economy, such preference is satisfied at a cost» (ivi, p. 257). Il costo sociale delle scelte individuali dei produttori e dei consumatori è rappresentato dalla perdita di novità. Come abbiamo visto, ciò è assai grave, in quanto la novità è un elemento essenziale per provare soddisfazione VANTAGGI e SVANTAGGI del PROGRESSO TECNOLOGICO vantaggi- Il progresso tecnologico, non solo ha abbassato i costi di produzione dei beni (dal concerto dal vivo alle riproduzioni “live”, ma ne ha anche accresciuto le qualità, rendendo sempre più probabile l’acquisto di un bene piuttosto che di un servizio. svantaggi- la traduzione dell’opera d’arte tramite mezzi meccanici ed elettronici ha provocato un indebolimento delle emozioni artistiche. ‘LEARNING TO CONSUME’ imparare a consumare L’istruzione formale (scuola) e informale (cultura personale, famigliare e societale) ricopre un ruolo fondamentale nella creazione della coscienza critica e delle conoscenze di base delle giovani generazioni, a cui si accompagna la funzione di garantire a esse un livello di preparazione duraturo e riattivabile nel corso della vita. La domanda d’arte parte II Nella letteratura economica, questi concetti sono stati introdotti attraverso la nozione di “capitale umano”, che, semplificando molto, definisce il ruolo attivo svolto dagli individui nell’espansione delle possibilità produttive di un sistema economico attraverso lo sviluppo di quelle qualità umane che, analogamente al capitale fisico, possono essere utilizzate proficuamente nella produzione. L’istruzione e la formazione dotano l’individuo di competenze maggiori e lo rendono quindi più efficiente, sia come produttore, sia come consumatore (si ricordi il principio della sovranità del consumatore). COLTIVAZIONE DEL GUSTO O FORMAZIONE DI ABITUDINI? MODELLO DELLE PREFERENZE ESOGENE (Becker-Stigler) ‘Un adulto non entrerà mai in un museo se non lo ha fatto almeno una votla da bambino’ (Pierre Bourdieu, La critica sociale del gusto, 2001) ‘Opera, jazz, modern art, wine and single malt Scotch whiskies are said to be “cultivated tastes.” Heroin, tobacco and pinball are said to be addictive. Is there any difference apart from social approval?’ (McCain, Journal of Cultural Economics, 1979) Addiction MODELLO DELLE PREFERENZE ENDOGENE (Marshall) Learning by consuming Non implica stabilità nel tempo della domanda dei beni d’arte, ma la struttura delle preferenze non muta (è come se i gusti fossero fissati nel DNA del consumatore). Quello che cambia è il prezzo pieno sostenuto dal consumatore e.g. fenomeno delle collezioni: in genere il consumatore preferisce l’approfondimento tematico piuttosto che una specializzazione orizzontale Determina un aumento della domanda qualitativa e non semplicemente quantitativa: le preferenze si modificano nel tempo. Il consumatore sperimenta una specializzazione di tipo orizzontale (es. musica heavy metal, blues, classica) (si veda Adler) IL CONSUMO D’ARTE NEL MODELLO DI BECKER UMa Utilità marginale del consumo (c;a) UMa della moneta spesa in t -1 πt - 1 a = gusti artistici connaturati nel consumatore IL CONSUMO D’ARTE NEL MODELLO DI MARSHALL a = gusti UMa UMa della moneta spesa UMa della moneta spesa in t πt UMa (c; at ) del consumo in t consumo 0 ct - 1 ct artistici connaturati nel consumatore UMa (c; at – 1) del consumo in t -1 0 Il consumo d’arte è crescente nel tempo Le preferenze non mutano, la funzione di utilità rimane costante, ciò che si modifica nel tempo è il prezzo pieno (P d’acquisto + C per acquisire ed elaborare l’informazione che precede l’acquisto) sostenuto dal consumatore per l’acquisto corrente ct - 1 ct consumo Il consumo d’arte è crescente nel tempo Nel modello delle preferenze endogene è invece la struttura delle preferenze che si modifica (il valore del parametro a che descrive i gusti artistici acquisiti in t, mentre non si modifica il prezzo d’acquisto dell’arte. IL CONSUMO D’ARTE E’ CRESCENTE NEL TEMPO COSA EMERGE DAI DATI L’analisi microeconometrica evidenzia alcune caratteristiche fondamentali della domanda di intrattenimento. Nel modello di Becker (preferenze esogene) la domanda crescente d’arte nel tempo si spiega perché, anche se la soddisfazione rimane costante nel tempo (si ricordi specializzazione verticale), il prezzo pieno per accedere alle informazioni (richieste per “leggere il messaggio” artistico) diminuisce progressivamente. Nel modello di Marshall (preferenze endogene) la domanda crescente d’arte nel tempo si spiega perché, anche se il prezzo pieno rimane costante (si ricordi specializzazione orizzontale), la soddisfazione aumenta progressivamente. RIASSUMENDO… 1. la decisione se partecipare o meno ai consumi culturali dipende criticamente dal livello di istruzione, il quale può essere collegato al grado di frequentazione passata di forme di espressione a contenuto artistico‐culturale (learning by consuming). 2. Trova riscontro nei dati l’ipotesi che la domanda sia attivata più da caratteristiche socio‐demografiche (sesso, età e condizione matrimoniale) che dalla posizione reddituale. Ciò induce ad ipotizzare una relativa rigidità della domanda di consumi culturali rispetto al prezzo. Points to think • La decisione di consumare o meno i beni d’arte dipende in modo cruciale dall’istruzione, che a sua volta è collegata ad un processo di ‘learning by consuming’. ? Secondo voi, qual è il coefficiente di elasticità del prodotto artistico? • Le caratteristiche psicologiche, sociologiche e demografiche dell’individuo risultano importanti nella spiegazione della domanda d’arte. Il fattore reddito appare meno importante. ? L’opera d’arte è soggetta alle stesse regole di mercato degli altri beni? • L’elasticità della domanda di consumi culturali rispetto al prezzo è limitata. Prossima lezione L’offerta d’arte U7/18 ? E’ possibile assegnare un prezzo al prodotto artistico? ? L’arte è un bene di lusso o una necessità primaria?