Tesina: L'acqua L'acqua vista nei suoi diversi aspetti Copyright ABCtribe.com 6. Storia dell’arte: l’ Copyright ABCtribe.com Impressionismo 6.1 Caratteri generali del movimento 6.2 I principali esponenti del 1.Storia: Storia:La seconda movimento artistico guerra mondiale 6.3 Claude Monet 1.1 L’Europa delle 6.4 Pierre Auguste dittatura Renoir 1.2 Lo sterminio come 6.5 Edouard Manet strumento del nuovo ordine 6.6 Edgar Degas, nazista Henri de Toulouse 1.3 L’Italia di Mussolini Lautrec 1.4 L’aggressione 6.7 Paul Cézanne all’Europa 6.8 Georges Seurat e 1.5 La “pugnalata” alla Paul Signac Francia e la”battaglia 7. Geografia d’Inghilterra” 1.6 L’attacco alla Grecia e Astronomica: l’acqua e il pianeta terra la campagna d’Africa 7.1 L'acqua 1.7 L’“operazione nell'universo Barbarossa” e l’entrata in 7.2 L'acqua e la zona guerra degli Usa abitabile 1.7.1 Il 1942-43: 7.3 L'acqua sulla l’anno della svolta Terra 1.7.2 Lo sbarco 7.3.1 alleato in Italia Caratterizzazione 1.7.3 La caduta del chimico-fisica delle fascismo acque naturali 1.7.4 La Repubblica 7.3.2 L’acqua e di Salò e il Regno del Sud. 1.7.5 La Resistenza. la sua essenzialità 7.3.3 L'acqua in 1.7.6 La Liberazione. meteorologia 1.8 Il crollo del terzo 7.3.4 L'acqua e Reich l'uomo 1.9 La resa del Giappone 8. Edward Thomas e la fine della guerra 8.1 Biography and 2. Filosofia: Hegel e la works Filosofia della Natura 8.2 Rain 2.1 Una breve 8.3 A Comment of introduzione the poetry 2.2 Realtà come Spirito 9. Lingua Francese: 2.3 La Dialettica come Julese Verne “Vingt legge suprema del pensiero Mille Lieues sous les e del reale mers ” 2.4 Il principio 9.1 Biographie et speculativo des œuvres de 2.5 Fenomenologia dello l'écrivain Spirito 9.2 Réputation dans 2.6 La logica hegeliana 2.7 Filosofia della natura les pays anglo-saxons 9.3 L’influence de 2.8 Filosofia dello Spirito Copyright ABCtribe.com 3. Letteratura Italiana: Giovanni Pascoli “Lavandare”, Ignazio Silone “Fontamara”, Giseppe Ungaretti e “I Fiumi” 3.1 Giovanni Pascoli vita e opere 3.1.1 Il pensiero dell’autore 3.1.2 La Poetica 3.1.3 Lavandare 3.2 Ignazio Silone 3.2.1 La vita e le opere 3.3 Giuseppe Ungaretti: vita e opere 3.3.1 I fiumi 4. Letteratura Latina: Seneca, Lucrezio 4.1 Le Questioni Naturali di Seneca 4.2 Lucreazio: l’acqua nel De rerum natura 5. Matematica: la Derivata 5.1 Una Descrizione generale 5.2 Un tentativo di definizione 5.3 Derivata destra e derivata sinistra 5.4 Derivata e significato geometrico 5.5 Dimostrazione di una derivata 5.6 Il Teorema di continuità 5.6.1 Una dimostrazione 5.6.2 Funzioni non derivabili 5.6.3 Derivata n-esima Hetzel 9.4 Vingt Mille Lieues sous les mers 10. Elettrolisi dell'acqua 10.1 Voltmetro di Hofmann 10.2 Una descrizione del processo 10.3 Spontaneità del processo 10.4 Voltametro di Hoffman connesso a una sorgente esterna di corrente continua. 10.4.1 Selezione dell'elettrolita 11. Educazione fisica: Idratazione e attività fisica 11.1 L’ Importanza di un’ appropriata idratazione nello sport e nella vita di tutti i giorni 11.2 Fabbisogno Idrico e Idratazione 11.3 Esercizio fisico e ricambio idrico 11.4 Idratazione e Reidratazione 11.5 La bevanda ideale 11.6 L’idratazione nello sport 11.6.1 Introduzione 11.6.2 Proprietà chimiche dell’acqua 11.7 Un Bilancio idrico 11.7.1 Le entrate di liquidi 11.7.2 Le uscite di liquidi 11.8 La disidratazione 11.8.1 L’iperidratazione 11.8.2 L’introduzione di liquidi Copyright ABCtribe.com e di alimenti 1. Storia: La seconda guerra mondiale 1.1 L’Europa delle dittature: il caso Tedesco Alle tragiche condizioni della Germania nel periodo postbellico si era aggiunta, intorno al 1930, la paurosa crisi economica, incominciata negli Stati Uniti, che aveva portato al Paese ben 6 milioni di disoccupati: ovviamente, coll’aumentare delle difficoltà accrebbero pure i disordini, e molta gente iniziò a sperare in un governo forte e in grado di riportare la tranquillità. A Monaco di Baviera, nel 1919, l’elemento di maggior spicco del Partito Operaio Tedesco (socialista) era Adolf Hitler, un eximbianchino di origine austriaca; egli, due anni dopo lo cambiò in Partito Nazionale Socialista degli Operai Tedeschi:la nuova formazione politica venne indicata, più brevemente col nome di nazionalsocialismo o, in forma ancora più ristretta, di nazismo. Dopo il non riuscito putsch (golpe) di Monaco, Hitler trascorse un anno in prigione, e ne approfittò per redigere La mia battaglia, un libro in cui abbozzò il programma del nazismo. Le intenzioni dei nazisti erano, quasi, quelle dei loro “camerati” italiani, ma con qualche cosa di peggio, oltre a essere “contro” tutto e contro tutti e a favore della violenza, Hitler riproponeva l’idea del pangermanesimo, che avrebbe dovuto realizzarsi con la creazione della Grande Germania; inoltre, “in più” di Mussolini, aveva un’altra deviante convinzione: rinvigoriva il mito della “razza superiore”, che Hitler non aveva ideato, ma che avrebbe condotto alle estreme conseguenze; la razza germanica aveva la precisa funzione di padroneggiare sui popoli “inferiori”, e di rimuovere gli Ebrei. Hitler riteneva ciò in base alla discendenza della popolazione tedesca da quella Ariana, che secondo lui, faceva parte di quelle razze che per prime avevano popolato le pianure del Centro Europa, i così chiamati indoeuropei. Per riconoscere il perfetto ariano i nazisti sollecitarono falsi scienziati che ricomposero i tratti somatici tipici della nazione tedesca. Il destino del popolo tedesco era l’egemonia sugli altri popoli, in particolare sugli Ebrei e sugli Slavi. Egli pensava, infatti, che gli Ebrei fossero estranei alla civiltà europea, dal momento che le loro origini erano quelle di un popolo di pastori vagabondi, non connesso alle regole del vivere stabile, che era invece l’unico criterio di vita, a suo giudicare, degno di essere chiamato civile. Per Hitler, gli Ebrei avevano congiurato per annientare le razze superiori; essi, a suo dire, erano parassiti che succhiavano le forze ai popoli sani conducendoli alla rovina. Copyright ABCtribe.com Nel pensiero di Hitler razzismo antisemita e anticomunismo si impastavano e si collegavano in maniera indissolubile. I partiti democratici germanici, deboli e divisi come quelli italiani, non furono capaci di opporsi validamente al pericolo nazista, che poté espandersi aggressivamente con le squadracce organizzate da Hitler: le S.A. (Sturm Abteilungen = truppe d’assalto) e le non meno conosciute S.S. (Schutz Staffeln = squadre di protezione), che replicarono le “imprese” delle “camicie nere” prendendosela con qualunque persona non fosse nazista e in particolar modo i “rossi”. Anche il nazismo, sostenuto dagli ambienti militari, dall’alta finanza e dai grandi industriali, cominciò la sua scalata al potere: nel 1930 furono eletti nel Parlamento tedesco 107 parlamentari nazisti, e il primo gennaio 1933 il Presidente della Repubblica, Hindemburg, nominò Hitler cancelliere, cioè capo di governo. Come si vede, Vittorio Emanuele III e Mussolini avevano proprio “fatto scuola”! Viene al mondo il Terzo Reich. Morto Hindemburg, Adolf Hitler diventò pure capo dello Stato: era in sostanza nato il Terzo Reich, che nelle intenzioni del suo Fuhrer avrebbe dovuto governare il mondo. Il primo “assaggio” di tale nuova politica si ebbe nell’anno successivo quando, fatto uccidere il cancelliere austriaco Dollfuss, Hitler tentò di unirsi l’Austria. Il colpo non riuscì per la decisa opinione contraria di Mussolini: il tiranno tedesco per il momento dovette piegarsi e scelse di dedicarsi all’opera di riformazione del suo Reich. L’economia tedesca, grazie alle considerevoli risorse del territorio e al carattere dei suoi cittadini, compié un portentoso balzo in avanti, soprattutto per quanto concerne l’industria. Contemporaneamente, in opposizione a quanto aveva stabilito il Trattato di Versailles, la Germania si riarmò facendo delle proprie forze armate una potente macchina di guerra. Il Paese, così, era un'altra volta in piedi e appariva più intimidatorio di prima, mentre le grandi potenze europee (Francia, Inghilterra e Unione Sovietica) sembrava che fossero fermi a guardare. Gli antinazisti, nel frattempo, venivano messi a tacere con i soliti sistemi propri a tutte le dittature: particolarmente crudeli furono le oppressioni e le repressioni scatenate dalla Gestapo (Geheime Staats Polizei = Polizia segreta di Stato). I più oppressi, “naturalmente”, furono gli Ebrei: si diede inizio con l’emarginarli dalla società tedesca e si finì per “pianificare” nei loro confronti la soluzione finale, la totale soppressione! A questo scopo furono Copyright ABCtribe.com organizzati i lager, veri centri di distruzione di massa, nei quali ben sei milioni di Ebrei sarebbero stati “scientificamente” uccisi per mezzo delle camere a gas. Per gli Ebrei e impossibile vivere nella Germania di Hitler. Gli Ebrei tedeschi rappresentavano la comunità più consistente, fra quelle presenti in Europa, che rappresentava il centro dell’ebraismo internazionale. Inseriti nella vita sociale, economica e politica gli Ebrei tedeschi avevano contratto matrimonio con uomini o donne “cristiane” e il così detto matrimonio misto era un fatto che era andato gradualmente crescendo principalmente nelle grandi città. Le leggi di Norimberga del 1935 introdussero nella Germania nazista il delitto di “vergogna razziale”, vale a dire gli Erei furono considerati ufficialmente razza inferiore e pericolosa e iniziò la loro emarginazione: furono vietate loro le professioni di notaio, legale, giornalista, medico affiliato alla Sicurezza Sociale (una specie di servizio sanitario statale), impiegato della pubblica amministrazione. Il regime nazista avanzò per gradi alle restrizioni antisemite. Nel 1938 le restrizioni antisemite subirono un’accelerazione: furono chiusi i giornali e le associazioni ebraiche, furono proibiti altri mestieri, fu negato di andare al cinema e ai teatri, percorrere alcune strade. La popolazione ebraica fu allontanata dalle proprie case e ridotta a vivere in appositi quartieri (detti ghetti) e fu obbligata a pagare nell'insieme una tassa di un miliardo di marchi. Ebbe inizio la deportazione di numerose personalità della cultura nei campi di sterminio di Sachsenhausen, Buchenwald e Dachau. Tali limitazioni ebbero come conseguenza l’emigrazione di gran parte della popolazione ebraica che si volse agli “archivi centrali degli Ebrei tedeschi” per rintracciare parenti residenti nei Paesi stranieri dove erano intenzionati ad andare. Con l’avvio della II Guerra Mondiale, nel 1939 si compié l’isolamento della popolazione ebraica: fu vietato di uscire di notte, fu richiesta la consegna di tutti gli apparecchi radio e telefonici, divenne obbligatoria sui documenti personali la lettera J, iniziale di “Juden” (Giudeo, vale a dire Ebreo), e fu imposta l’applicazione sugli abiti della stella gialla, emblema ebraico. Copyright ABCtribe.com Gli archivi degli ebrei tedeschi vennero adoperati pure dalla polizia di Stato per acquisire informazioni su chi era sospettato di avere avi ebrei e per compiere il censimento della popolazione ebraica. Ebbe inizio perciò la deportazione, accompagnata alla espropriazione dei beni, degli Ebrei tedeschi in vista della “soluzione finale”, la loro totale soppressione. Sebbene non fosse ben chiaro l’esito delle deportazioni, di fatto lo sterminio fulmineo, pochi fra gli ebrei si illudevano del loro destino. Le deportazioni causarono pure disapprovazioni nella popolazione più sensibile e molti tedeschi chiesero alle autorità “di chiudere un occhio” per un amico o un collega. Particolarmente forti furono le pressioni dei partner “cristiani” per conseguire la liberazione del marito o della moglie di origine ebraica. Fra la popolazione tedesca, vicino a chi ricorse alla denuncia, alla vigliaccheria o alla semplice indifferenza, ci fu pure chi rischiò la propria vita con atti di fratellanza verso amici e conoscenti inseguiti dal regime perché Ebrei. 1.2 Lo sterminio come strumento del nuovo ordine nazista Dopo due anni dall’avvio del conflitto, quando ormai le armate tedesche erano padrone di gran parte dell’Europa, s’intensificò l’attuazione del Nuovo ordine europeo mediante l’eliminazione programmata e organizzata di tutti quelli che per ragioni politiche e razziali erano ritenuti degli ostacoli alla propagazione del nazionalsocialismo. Furono costruiti campi di sterminio con strutture apposta ideate per l’uccisione di Ebrei, Slavi, oppositori politici. Tristemente celebre fu il campo di Aschwitz, in Polonia. Comandante di Aschwitz fu Rudolf Hoess. Qui dapprima furono liquidati i prigionieri politici russi che originariamente furono assassinati dai plotoni di esecuzione. Poi si scoprì che poteva essere utilizzato un gas, il Cyclon B, che era di solito adoperato nel campo per la disinfestazione dei parassiti. La gassazione, ad Aschwitz, fu compiuta nelle celle di detenzione del block due; il decesso sopraggiungeva nelle celle ammassate, subito dopo l’immissione del gas. Un breve grido, subito asfissiato e tutto era terminato. La riuscita dell’esperimento diede un grande sollievo ad Hoess, poiché in questo maniera avrebbe potuto sfuggire alle fucilazioni di massa che lo atterrivano. Nel corso della primavera del 1942, nello stesso campo, arrivarono i primi trasporti di Ebrei dall’Alta Slesia, tutti uomini da assassinare. In questa primavera centinaia di uomini e donne nel fiore degli anni andarono in questo modo alla morte, senza per lo più capire Copyright ABCtribe.com nessuna cosa. 1.3 L’Italia fascista Anche Mussolini, come Hitler che nel 1911 era di finito in prigione per essersi opposto vigorosamente alla conquista della Libia ora aveva stabilito che pure l’Italia dovesse avere un proprio impero, proprio quando gli altri imperi coloniali a cigolare. Approfittando di alcuni avvenimenti successi alla frontiera tra la Somalia italiana e l’Etiopia, Mussolini fece assalire quel millenario impero, forzando il suo negus Hailè Selassiè (1930-1975) a nascondersi in Inghilterra: l’Etiopia che con la Liberia e l’Egitto era uno dei tre Stati africani liberi, in pochi mesi(1935-36) diventò un possesso italiano, e Vittorio Emanuele III ne divenne l’imperatore. Nel 1938 si formò l’Africa Orientale Italiana, che riuniva, oltre all’Etiopia, l’Eritrea, la Somalia e l’Oltregiuba, ma con amministrazioni separate. A tale punto tuttavia la Francia e l’Inghilterra, che si vedevano, minacciate nei loro interessi in Africa, appoggiarono l’esule negus e fecero in modo che la Società delle Nazioni deliberasse contro l’Italia le così dette sanzioni economiche: gli Stati componenti della Società, cioè, non avrebbero dovuto intrattenere rapporti commerciali col nostro Paese. Le sanzioni, in verità, servirono solamente al gioco di Mussolini, sia perché non tutti i paesi le rispettarono, sia perché il Duce le adoperò per far credere che l’Italia era ingiustamente oppressa e intimidita. A questo punto non è difficile capire perché l’Italia fascista si avvicinò alla Germania nazista: nello stesso 1936, infatti, furono sottoscritti tra i due Stati numerosi intese culminati nel così detto Asse Roma - Berlino, che permise a Hitler di sviluppare senza problemi la sua politica di assalto all’Europa. Da quel momento il dittatore italiano scivolò sempre più verso il ruolo di “controfigura” del tiranno nazista, e ne diede un’evidente prova nel 1938, approvando delle leggi razziali contro gli Ebrei italiani. La Chiesa si schierò contro tali posizioni fasciste. 1.4 L’aggressione all’Europa Nel maggio del 1939 le milizie tedesche occuparono ancora una volta la Cecoslovacchia che, esplicitamente o in forma mediata, passò sotto il controllo del Terzo Reich: la Francia, l’Inghilterra, l’Unione Sovietica e pure gli Stati Uniti “protestarono energicamente”. Ma non si mossero! E fu la volta di Mussolini: per “pareggiare” il conto con l’assalto tedesco alla Cecoslovacchia, le truppe italiane Copyright ABCtribe.com