Il linguaggio del cibo: i media e l’informazione sugli alimenti e l’alimentazione Marco Maria Mariani Pediatra Cibo e sana alimentazione: perché parlarne … Perché: il cibo è buono ma va usato bene moltissimi alimenti sono indispensabili per la nostra salute mangiare bene fa bene a tutte le età siamo responsabili della salute dei nostri figli le sane abitudini alimentari si apprendono fin dalla più tenera età mangiar sano non significa penalizzare il gusto di mangiare ne parlano in troppi, spesso senza le giuste conoscenze Negli ultimi anni il tema dell’alimentazione ha riscontrato molto successo soprattutto in TV, essendo declinato in tutte le sue sfaccettature, dagli utili consigli nutrizionali alle ricette proposte da chef famosi dalla formazione alimentare al culto della buona tavola la Prova del cuoco (Rai Uno) TG 2 Medicina 33 TG 2 Salute “Tesoro, salviamo i ragazzi” (FoxLife) Eat Parade (TG 2) Vivere Meglio Linea Verde (Rai Uno) Cotto e Mangiato (Mediaset) I menù di Bendetta (Mediaset) MasterChef e Junior MasterChef (Sky) Cuoco Gentiluomo (La7) Chef per un giorno Chef a domicilio Ma tutti questi programmi contribuiscono a formare una coscienza “salutistica” nella popolazione, relativamente ad un uso corretto e consapevole degli alimenti? SI, NO, FORSE … In altre parole … i messaggi che riceviamo dai mass media sono sempre chiari e/o vengono recepiti in maniera corretta? Secondo uno studio dell’Istituto Nazionale di Ricerca Demopolis: il 92% degli Italiani afferma con certezza che le tematiche inerenti l’alimentazione, i rischi del mercato e le conseguenze per la salute, dovrebbero trovare sui media uno spazio decisamente superiore a quello odierno; la maggioranza dei cittadini italiani si dichiara, nel complesso, informata in materia alimentare; la televisione rappresenta il mezzo di comunicazione più fruito, soprattutto dalle donne che sono le più interessate ai temi della qualità del cibo e del rapporto tra alimentazione e salute. il cittadino può avvalersi di una informazione ampia e capillare, perché offerta estesamente da soggetti diversi, facilmente fruibili, quali: o Medici di medicina generale e Pediatri o Scuola o Mass media (giornali, riviste specializzate, TV, WEB) Viste queste premesse: i genitori italiani dovrebbero saper distinguere un cibo idoneo (buono) da uno non idoneo (cattivo), per sé e per i propri figli i bambini dovrebbero seguire una dieta corretta, da un punto di vista quali/quantitativo la percentuale di soggetti sovrappeso/obesi dovrebbe essere allineata a quella degli altri paesi europei o quantomeno del bacino del mediterraneo (che seguono la stessa dieta) La situazione reale è assai diversa … le persone che si nutrono secondo gli schemi della dieta mediterranea sono sempre di meno (aumenta il fast food) aumenta progressivamente il numero di persone che seguono diete non equilibrate dal punto di vista calorico ed energetico i bambini sono sempre più attratti da “cibi spazzatura” (c.d. Junk food) la percentuale di bambini sovrappeso/obesi in Italia è la più alta in Europa (36%), con notevoli variazioni tra le diverse regioni c’è un aumento globale del consumo di: prodotti animali (proteine e grassi, per lo più saturi e colesterolo) alimenti ad alto grado di raffinazione (zuccheri semplici) bevande zuccherine Le conseguenze sono l’obesità infantile e l’aumento (a livello epidemico) delle malattie degenerative dell’età adulta e dei tumori. Per cercare una possibile soluzione al problema, proviamo a rispondere ad una serie di domande: 1) Esiste la possibilità di un’alimentazione idonea all’età pediatrica, regolata su basi fisiologiche? 2) Se tale possibilità esiste, che cosa ha provocato la deviazione dalla norma? 3) E’ possibile correggere questa tendenza? 4) Quali strategie applicare? 1) Esiste la possibilità di un’alimentazione idonea all’età pediatrica, regolata su basi fisiologiche? Fin dagli anni Trenta, alcuni lavori (successivamente confermati negli anni Novanta) hanno stabilito che, nella prima infanzia: il bisogno energetico è regolato da un meccanismo “innato”, in grado di modificare l’appetito l’efficacia di tale controllo è legata alla presentazione al bambino di cibi semplici e fondamentali il controllo riguarda in misura maggiore la richiesta di energia rispetto a quello di altri nutrienti la variabilità individuale del bisogno energetico risulta elevata nelle singole occasioni di pasto, ma contenuta durante la giornata al crescere dell’età il controllo sembra essere meno stringente, in quanto aumenta progressivamente la variabilità individuale L’alimentazione giornaliera prevede la distribuzione delle calorie introdotte nell’arco della giornata, suddivise tra tre pasti principali e due spuntini a metà mattina e pomeriggio a) Colazione: deve apportare circa il 20% delle calorie totali giornaliere; deve essere il più possibile variata; deve includere almeno una porzione di frutta; deve essere composta almeno per il 50% da carboidrati (pane, fette biscottate,cereali), insieme a fibre, vitamine, proteine e grassi (latte, yogurt) b) Spuntino di metà mattina: non deve essere abbondante (circa il 5% di calorie) né ricco di grassi c) Pranzo: è uno dei pasti principali della giornata e deve apportare circa il 40% di calorie d) Merenda: come lo spuntino del mattino non deve essere troppo abbondante e) Cena: come il pranzo deve fornire il 35% delle calorie, completando in modo equilibrato la “giornata alimentare” CORRETTA DISTRIBUZIONE DELLE CALORIE NELL’ARCO DELLA GIORNATA CORRETTA RIPARTIZIONE DEI NUTRIENTI SECONDO LE INDICAZIONI DEI LARN Gli 8 errori più frequenti 1) Consumare regolarmente bibite dolci e alimenti grassi (hamburger, formaggini, maionese, patatine fritte, cioccolata, pasticcini, biscotti, etc.) 2) Saltare la colazione 3) Saltare la merenda 4) Consumare pasti troppo abbondanti e ricchi di grassi a cena 5) Assumere troppi grassi (burro, affettati, fritture,etc.) 6) Mangiare cibi troppo salati 7) Assumere poche fibre alimentari (contenute in frutta, verdura, legumi, frutta secca) 8) Bere poco (meno di 2 litri/giorno) 2) Se tale possibilità esiste, che cosa ha provocato la deviazione dalla norma? la scomparsa della famiglia patriarcale perdita delle tradizioni alimentari evanescenza del concetto di paese/quartiere influenza dei mass media (TV, Internet) aumento del benessere Influenza dei mass media sulla alimentazione I media, con leggi di mercato che spingono le industrie a campagne pubblicitarie e a strategie di marketing aggressive, offrono ai bambini e ragazzi di oggi stimoli continui che favoriscono l’assunzione di bibite e cibi attraenti ed ipercalorici, specie sotto forma di snack dolci o salati, completamente sbilanciati dal punto di vista calorico (troppo energetici) e di composizione (troppi grassi saturi, sale, zuccheri semplici, etc.), da consumare in qualsiasi momento Disponibilità di alimenti e un accesso al cibo praticamente illimitati !!! Il ruolo della pubblicità in TV • ogni settimana, sulle diversi reti televisive, nelle fasce orarie e nei programmi dedicati ai bambini, “passano” circa 1800 spot pubblicitari: di questi circa il 26% è dedicato ai prodotti alimentari, con al primo posto biscotti e merendine, per un totale di circa 171.000 all’anno • nel 2007, una ricerca promossa da COOP e condotta dall’Università Roma Tre aveva evidenziato che un bambino italiano che guardava la TV per 3 ore al giorno, dalle 16 alle 19, era costretto a subire uno spot alimentare ogni 5 minuti, per un totale di 32.500 pubblicità all’anno • in Italia, studi recenti hanno dimostrato che gli spot che pubblicizzano alimenti ricchi di grasso, zuccheri e sale, rappresentano il 36% del totale delle pubblicità La dieta pubblicizzata in TV Un gruppo di ricercatori della Università di Savannah (USA) guardando la TV per 4 giorni ha verificato che, se si seguisse ciò che gli spot pubblicitari invitano a mettere nel carrello della spesa, avremmo come risultato una dieta da 2000 calorie, basata su grassi (il 20% in più rispetto alla norma) e zuccheri (il 25% in più); quindi gravemente squilibrata, con: - 8 nutrienti in eccesso (zuccheri, proteine, grassi, niacina, tiamina, selenio, sodio e colesterolo) - 12 nutrienti in difetto (carboidrati, ferro, fosforo, Vit. E, Vit. A, calcio, magnesio, potassio, rame, ac. Pantotenico, fibre e Vit. D) Nuovi canali di marketing scuola: eventi sportivi sponsorizzati, vendita di prodotti alimentari collegata con la fornitura di attrezzature sportive, presenza di distributori automatici di cibi e bevande non salutari Internet: un rapporto realizzato in Gran Bretagna intitolato “La casetta di marzapane del XXI secolo: come le multinazionali promuovono il cibo spazzatura on line” rivela le tattiche di manipolazione per catturare l’’attenzione dei più piccoli mentre giocano con il computer Strategie-chiave dei produttori alimentari on-line siti WEB su misura che attirano i bambini attraverso un linguaggio ad hoc personaggi, cartoni e animazioni gadget gratuiti come app, suonerie per telefoni e giochini link ai social network per incoraggiare i bambini a condividere il marchio con gli amici Regolamentazione del marketing alimentare diretto ai bambini: del tutto disomogenea fra i vari Paesi della UE la maggior parte dei Paesi riconosce la necessità di proteggere i bambini dalla pubblicità e dal marketing in generale, tuttavia soltanto 6 paesi (Danimarca, Finlandia, Irlanda, Germania, Spagna e Regno Unito) dispongono di regolamentazioni specifiche le inserzioni pubblicitarie su Internet sono scarsamente regolamentate 3) E’ possibile correggere questa tendenza? Probabilmente sì, perché: a) Nell’infanzia, la preferenza verso un dato cibo è direttamente proporzionale alla frequenza delle precedenti esposizioni a quel cibo b) La socializzazione aiuta il bambino ad accettare un cibo nuovo o poco gradito, superando il fenomeno della “neofobia” c) L’accettazione di un alimento poco gradito al bambino può migliorare se tale alimento viene cucinato in maniera differente o più creativa oppure se miscelato a cibi più graditi 4) Quali strategie applicare? conclusioni o nonostante la nostra tradizione alimentare sia basata sulla dieta mediterranea, quasi 4 bambini su 10 hanno problemi di peso o le motivazioni sono molteplici e complesse o TV ed Internet incidono progressivamente sempre di più sulle scelte alimentari dei bambini o ad oggi, sono pochi gli strumenti per regolamentare la pubblicità sui media o per trovare una soluzione a questo problema è necessario la sinergia di tutti gli attori coinvolti nel processo educativo alimentare Grazie per l’attenzione