6.4 Storia dell`alimentazione

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6.4 Storia dell’alimentazione
pag. 302 Introduzione
Il reperimento del cibo ha prodotto mutamenti
fondamentali nella storia dell’uomo:
- migrazioni
- cambiamenti delle abitudini alimentari
- epidemie, guerre e rivoluzioni, ecc.
L’alimentazione nel corso della storia è un vero e
proprio fatto culturale.
N.B. Quello che oggi mangiamo e come lo prepariamo è il risultato di un lungo
processo evolutivo culturale e sociale.
pag. 303 La raccolta del cibo e il bipedismo
L’Australopithecus (6-2,5 milioni di anni fa) si alimenta di bacche, foglie, radici e
resti di carcasse di animali morti o cacciati da predatori.
La posizione eretta (Homo erectus ~1,5 milioni di anni fa) favorisce lo sviluppo
delle tecniche di caccia. Il controllo e utilizzo del fuoco (400.000 anni fa)
migliorano l’alimentazione.
Circa 200.000 anni fa, l’Homo sapiens si sviluppa in Africa  inizia la
colonizzazione del mondo grazie al miglioramento delle tecniche di caccia e allo
sviluppo del linguaggio.
Nel Paleolitico la dieta è onnivora e frugale  l’uomo è cacciatore e
raccoglitore di tuberi, frutti, ecc. Nel Mesolitico la caccia è ancora la fonte
predominante di cibo, ma la dieta è integrata con latte e prodotti della pesca.
pag. 304 Dalla caccia all’agricoltura
Nel Neolitico (~5.000 a.C.) inizia la domesticazione di specie:
- animali  allevamento di maiale, capra, pecora e bovini
- vegetali  prime forme di orzo e grano domestico, di lenticchie e piselli
Nascono le prime tecnologie alimentari:
- produzione del pane
- produzione delle bevande fermentate (vino e birra)
Inizia l’industria della ceramica:
- recipienti di terracotta per la cottura degli alimenti
- comparsa del cucchiaio, e poi del bicchiere
N.B. L’uomo si trasforma in produttore di cibo.
pag. 305 Prototipo di dieta mediterranea
Gli antichi popoli mediterranei si nutrivano a base di cereali (orzo, frumento,
miglio) e altri alimenti di origine vegetale.
C’era una discriminante socioeconomica  la dieta dei
più agiati era più ricca di alimenti di origine animale.
Nella penisola italica, oltre all’orzo, erano presenti
il Triticum dicoccum (far) e il Triticum spelta (puls).
Lo stile di vita sobrio era sostenuto, nell’antica Roma,
da personaggi illustri come l’imperatore Augusto
e il filosofo Seneca.
pag. 306 Alimentazione nel Medioevo
Nel Medioevo (dal 476 al 1492 d.C.) carestie e pestilenze si alternano a periodi
di relativa disponibilità alimentare.
La dieta della maggior parte della popolazione era molto frugale (ai limiti della
sussistenza), basata su:
- cereali  pane, farinate e polente
- legumi  minestre o farine
I più abbienti arricchivano la dieta con carne  nella società europea la carne
diventa il valore alimentare per eccellenza.
Il consumo di carne era proibito ai cristiani per un buon terzo dell’anno 
il pesce diventa il simbolo di dieta monastica e quaresimale.
pag. 307 L’alimentazione postcolombiana
Nel 1492, la scoperta dell’America rivoluziona le abitudini alimentari europee.
Alimenti che dal Nuovo Mondo raggiungono il Vecchio Mondo  tacchino, mais,
patata, patata americana, fagioli, zucche, pomodori, peperoni.
Alimenti che dal Vecchio Mondo raggiungono il Nuovo Mondo  frumento, riso,
agrumi, caffè, canna da zucchero.
All’inizio i nuovi alimenti contribuiscono ad alleviare le restrizioni e le sofferenze
alimentari del Medioevo europeo. Più tardi, l’introduzione di colture più redditizie
porta a diete monofagiche con tragiche conseguenze per le popolazioni più
povere:
- in Irlanda la ruggine della patata conduce alla grande carestia (1845-1848)
- in Italia gravi epidemie di pellagra (s. XVII-XIX)
pag. 308 La rivoluzione delle industrie alimentari
Nel corso dell’Ottocento i Paesi europei conoscono una vera e propria
rivoluzione in campo alimentare grazie ai progressi nella conservazione dei cibi
e all’introduzione delle tecniche di inscatolamento.
Le tecniche di conservazione dei cibi mediante l’uso del calore sono stimolate
da esigenze di sussistenza militare:
- 1800, Francia  N. Appert  conservazione di cibi sterilizzati in scatola
- 1810, Inghilterra  P. Durand  contenitori di stagno per i cibi in scatola
- 1820, Inghilterra  B. Donkin vende i primi cibi in scatola all’Esercito
e alla Marina britannica
- 1865, Francia  L. Pasteur sviluppa la tecnica (conosciuta oggi come
pastorizzazione) per conservare i cibi
pag. 309/1 La nascita di un’economia alimentare mondiale
I fase (prima metà del s. XX)  i progressi tecnici e dei trasporti favoriscono:
- importazione di grano in Europa (da USA e Russia)
- disponibilità di piante olearie tropicali
- disponibilità di frutta e verdura fuori stagione
- nuove modalità di preparazione e conservazione degli alimenti
- grande sviluppo dell’allevamento bovino
II fase (dopo la II guerra mondiale fino ad oggi)  si verifica il fenomeno della
globalizzazione delle abitudini alimentari, dovuto a:
- miglioramento delle condizioni economiche della popolazione
- sviluppo dei mezzi di comunicazione
- produzione di “nuovi prodotti” es. omogeneizzati, surgelati, snack, ecc.
pag. 309/2 La nascita di un’economia alimentare mondiale
Oggi l’idea del cibo è associata al piacere del palato.
Si assiste al preoccupante fenomeno di obesizzazione mondiale  "globesità" .
N.B. Il modello socioeconomico occidentale ha determinato eccessi dannosi per la
salute e per l’ambiente.
pag. 309/3 La nascita di un’economia alimentare mondiale
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