IL PENTAGONO E LE CIQNUE DITA Il pentagono, nel senso di figura geometrica piana con cinque angoli, è il simbolo della piramide con il suo basamento. Il Pentagono “a casetta” va rettificato nel pentagono regolare in modo tale che le punte della stella siano uguali. La base ed i lati che si dipartono dalla base del pentagono regolare formano lo scafo della Nave (della Piramide) visto in sezione longitudinale e frontale, ma per ottenere anche la chiglia occorre aggiungere un triangolino sotto la base nave Aggiungendo il triangolino alla base del pentagono si ottiene una cuspide o uno scudo, che, nello spazio tridimensionale, diventa un solido simile ad una gemma preziosa. Immaginando di rendere la piramide una figura piana si hanno quattro pentagoni equivalenti a quattro dita della mano Sommando quindi le quattro dita di ciascuna mano si hanno un totale di due piramidi: 8 pentagoni equivalgono a 2 piramidi con le relative basi ipogee (la Piramide con la zona ipogea è raffigurata nel tempio classico greco-romano). I due pollici invece, aperti i palmi ed accostate le mani, vanno visti come una V All’interno delle mani accostate i due palmi formano due triangoli all’ingiù, l’uno sovrapposto all’altro, che fanno pensare ad un pino capovolto V Y Tenendo conto dei pollici si hanno tre triangoli capovolti (due nei palmi ed il terzo formato dai pollici delle mani aperte ed accostate). V A tra triangoli capovolti devono corrispondere tre piramidi con un totale di 12 lati per aversi tre Stelle di Sion, cioè tre centrali ad energia solare Ciò si ottiene moltiplicando le 3 V per le 8 dita sì da aversi 24 lati, di cui 12 reali e 12 virtuali, quelli delle Piramidi capovolte. E PIN NIP I due disegni ad M dei palmi delle mani sono quattro triangoli, che, composti, danno una piramide. Era questo il significato del Saluto Romano con braccio destro disteso e mano aperta, ripreso in epoca recente dal fascismo italiano e dal nazismo tedesco. Ma andando indietro nel tempo si rinvengono raffigurazioni del Saluto anche in epoche più distanti nel tempo. La Piramide delle Mani giustapposte dovrebbe essere la Piramide Madre di Keope, detta anche Aquila, Aquilone o Rombo (la Piramide principale del Pianeta dove portava il rumbo)1. Accanto ad essa è posta la seconda Piramide, quella di Kefren. 1 In realtà le due mani aperte come un foglio di mappa, con le quattro dita ed i quattro triangoli degli incavi delle mani, possono essere la mappa crittata che conduce alla vera Piramide Madre, a forma di Pentagono oppure di Quadrilatero Rombo (in tal caso la parola spagnolo rumbo sarebbe il percorso segreto che conduce al Rombo). Il suo nome sarebbe Mosca, se il rombo viene visto come un paio di baffi sulla bocca ed un pizzo a forma di mosca sotto il mento Sarebbe il famoso Pendragon o Pen Draig, nome che nell’antica civiltà britannica post-romana passò a designare l’head dragon o il chief dragon, cioè il capo dei discendenti dei coloni romani stanziatisi sull’isola a partire dalla conquista di Cesare. Era definito anche dalle popolazioni autoctone di antichissima stirpe normanna “Dragon of the Island”. Keope (Khufu), Kefren (Khafre) e Micerino (Menkaure) sono -a-ter cioè (mono, bis e Ater) o, semplicemente, MAT o Madri (lo rammenta per esempio il toponimo Matera). Sono altresì at Țepeș e Aide2 Il contrario di pino è onip3. Il contrario di nipo è opin, che, togliendo la o iniziale, rimane pin, equivalente al greco ῥίς, ῥινός, ἡ (bisogna leggere la p come una lettera greca ro ). Il rinòs è il naso o nazo, simbolo crittato della Piramide ma, se si legge ῥινός come rius esso è il Rio Nilo, se si legge pivs esso è il Pio (Pio), cioè il Pulcino Rapace . Opin può essere letto anche come Orin, cioè orina, insulto derisorio rivolto agli schiavi ebrei. Le due M delle palme aperte delle mani danno forma ad un bue o guardando bene a due buoi, uno dietro l’altro. Vi è traccia di tale curioso particolare nel vocabolo greco βουβός (afono, muto), se questo lo si considera come un acrostico composto da bous bous o bos bos (βοῦς, βοός), che significa bue o bove4. Il suo significato è che c’è un passaggio sotto il bos, vale a dire sotto il bus, crittogramma di bas, a sua volta crittogramma di basso e di passo (dal latino passus, greco πάθος, πάσχω, παθεῖν). 2 Era per gli schiavi, soprattutto per quelli destinati al sacrificio infernale, l’Ade o l’Inferno. Costoro imploravano aid[e] o aid o said, cioè ayuda o aiuto (zadìk el pesc – za! dick, help). In ciò consisteva il Maid o Madi: made maid (dama), made mad (matto) e made magd (mactatus o ammazzato). at Țepeș e Aide erano il simbolo massimo della aitìa (αἰτία), cioè della Causa. 3 O-Nip è il Sole Rosso Nippon, cioè: Il Sole N sull’ippos (ἀνὰ - ἵππος) ed il Primo Sole (ἕν - ἵππος). Il Sole N sui nipples, sui pezones e tra i pezones (trapezones). E’ il Sole trasformato in energia elettrica che morde (to nip) i pesci e tra i pesci (pisc, pisces, pes, pesces). Sostituendo la p di nip con una r si ha nir, in lettere greche , il cui contrario è rin, più e pin. Nir significa nero (nigrus) e si riferisce alla carbonizzazione delle vittime (vedi Vendita o Vendetta Carbonara). Il verbo inglese to nip è affine a to snap, verbo da ricondurre alla radice nap- di naples e di nablus, di apples, apes, abrus (abbruscare, abbrustolire, to blush, to brush, rus, rosso). Il Dio Sole è ovviamente anche il Faraone stesso che si avvale dei ierofanti. 4 Il termine greco per bove o bue presenta la seguente declinazione: Declinazione Singolare Duale Plurale Nominativo ὁ/ἡ βοῦς τὼ/τά βόε οἱ/αἱ βόες Genitivo τοῦ/τῆς βοός τοῖν/ταῖν βοοῖν τῶν βοῶν Dativo τῷ/τῇ βοΐ τοῖν/ταῖν βοοῖν τοῖς/ταῖς βουσί(ν) Accusativo τὸν/τὴν βοῦν τὼ/τά βόε τοὺς/τὰς βοῦς Vocativo ὦ βοῦ ὦ βόε ὦ βόες Si tratta quindi di un passaggio basso verso il bassofondo del bove, dove il bove o, meglio, le sue corna, è la chiglia della nave V. E’ lì che dovrebbe trovarsi V o Pathos (Gesù di Nazareth), muto, silenzioso in morte apparente. La Nave (in latino navis, -is) è: - l’ave N (in latino avis,-is) o ave N[azareth]; - l’uccello di Zion o Thione negli Abruzzi (ruotando la N si ha la Z equivalente a Th), cioè l’Altopiano delle Rocche somigliante ad un’aquila con zampe ed ali spiegate; - l’avello o il navello, cioè il suo sepolcro; - l’avellino o uccellino, cioè Rocca di Mezzo, che, vista dall’alto, sembra essere un piccolo fallo (avellino) rispetto all’enorme fallo (ave) che va da Rovere ad Ovindoli. La forma triangolare dell’antica Rovere abbinata alla V (le corna del bove) dà la Stella di Davide o Moghen David5, che rappresenta Sion, nella toponomastica abruzzese Thione (Dione o Grande Dio). Seguendo la direzione indicata da Rovere si torna, attraverso una serie di passaggi, a Rocca di Mezzo, probabile luogo di ubicazione del sepolcro sotterraneo. Il termine βοῦς, βοός (bus, boos), bos, boves, cioè bue o bove, significa anche: - Makkah Mukarrama, nel senso di toro castrato; - Bobes PopesApopis, nel senso di Papi Neri o Faraoni. Stesso significato di bue ha il termine bufalo, lat. bubalus, gr. βούβαλος, somigliante a βουβός (afono, muto) con la sincope di -αλAnche karibù rientra nella stessa area semantica con l’aggiunta del greco κάρα (testa). Il luogo segreto venne chiamato anche Boubasti. 5 <<La Stella di David o meglio lo Scudo di David (in ebraico מגן דודMāḡēn Dāwīḏ; pronuncia tiberiana [mɔˈɣen dɔˈvið], pronuncia ebraica moderna [maˈɡen daˈvid]; in ebraico ashkenazita e yiddish Mogen Dovid o Mogein Dovid [ˈmɔɡeɪn ˈdɔvid]), o anche sigillo di Salomone (nome comune presso i falascià), è la stella a sei punte che, insieme alla Menorah, rappresenta la civiltà e la religiosità ebraica>>. (da Wikipedia, Stella di David). Inteso come scudo era l’usbergo della millenaria civiltà egizia, cioè l’invincibile Piramide. Inteso come moghen è il luogo segreto delle Maghe(N), cioè la Morge: una conformazione rocciosa, conosciuta sin dai tempi dell’antico Egitto, dove in seguito fu creato il sepolcro per Yoshua di Nazareth, affinché quelle, le maghe (ossia gli ebrei), lo custodissero. Esso è ubicato sull’Altopiano delle Rocche, la cui morfologia fa pensare ad una stella a cinque o a sei punte (vedi l’Altopiano da Google Earth). La Nave e , come detto più volte nel corso della ricerca, è l’avello, cioè il sepolcro dove è tenuto lo zombie, chiamato Gesù, che resuscita dalla morte apparente ormai da secoli. Nel dipinto di Gentile da Rocca del 1283 d.C. essa è stata collocato sul capo della Vergine Maria che sorregge il Bambino, ma in posizione capovolta. Fossa (AQ) - Chiesa di Santa Maria ad Cryptas Tempera su tavola - Gentile da Rocca di Mezzo Rappresenta il sepolcro che è posto dietro la figura di Maria e da dove essa resuscita, rimettendosi in piedi. Maria è lo stesso Gesù perché fu seppellito evirato, quindi UomoDonna, ma ancora miracolosamente ed inspiegabilmente vivo. Gesù Bambino, raffigurato sotto forma di frate, potrebbe essere lo stesso Maria-Gesù che rinasce cioè risorge oppure uno dei personaggi della Trinità, composta da Padre (Gesù), Figlio (Gesù Bambino) e Spirito Santo (Maria, la cui iniziale si ottiene immaginando di unire le due S2 speculari). La Nave è rappresentata capovolta, sotto forma di copricapo, perché il sepolcro è “coperto”, cioè nascosto sotterra ed ermeticamente custodito sotto Rocca di Mezzo, coincidente con la stessa Vergine. Nell’antro dove è custodito il sepolcro (Antrodoco) colano acque salmastre, simboleggiate dal ripiano color verde su cui poggiano i piedi della Vergine (Pescina nel senso di piscina), tra i quali si ritrova la figura geometrica trapezoidale del copricapo. Quello è il livello sotterraneo dove è ubicato il sepolcro. Da lì il sepolcro viene issato ad un livello meno profondo con un sistema di argani, rappresentati dalle rotelle alle spalle della Vergine. Il fraticello francescano sorregge un volume, che dovrebbe essere il Libro del Rituale ebraico necessario a provocare la resurrezione dello zombie. La nave-copricapo rappresenta nella posizione corretta il sarcofago, in quella capovolta il suo coperchio. E’ inoltre una parte della Stella di Davide Se si considerano i due triangoli della stella come due frecce direzionali, ne consegue che lo zombie (o gli zombies, se si accetta l’ipotesi trinitaria) era marsicano e da lì venne portato a Rocca di Mezzo e consegnato ai criptoebrei. Marsicano qui va inteso in senso lato, cioè appartenente al popolo marso-italiano-arabo e amico dei Romani al tempo della conquista della Giudea. Tale supposizione è corroborata da un piccolo indizio: il mento con la barbetta nera ed il collo bianco con il segno rosso rappresentano i colori della bandiera panaraba capovolta Il segno rosso, a mezzaluna, è un segno di vendetta ebrea in riferimento alla pratica prima egizia poi araba delle sevizie e del taglio della gola degli ebrei (macellazione rituale). Il colore rosso, oltre ad essere il colore del sangue, è il colore della vittima sottoposta alla procedura letale dell’olocausto, culminante nella carbonizzazione, simboleggiata dal colore nero. Il colore bianco unito al rosso significa <<donne ebree>>, perché la loro mescolanza dà il rosa, mentre unito al nero significa <<piangi gay>>, perché il mix dà il grigio, in inglese gray (cry e gay). Ma prima di ciò gray significa g-ray, god ray o gamma ray, ottenuto dall’energia solare ed applicato sulle vittime da G-Ra-y, cioè dal Faraone il Sadico צ, Gran Re Solare del Nylo (nihilo). Il capovolgimento dei colori panarabi per gli ebrei significa il contrario, cioè volontà di vendetta sui loro aguzzini. Il bianco invece significa <<eravamo vittime innocenti>>.